lunedì 10 marzo 2014

Residenze avveniristiche a Phuket in...



Phuket is Thailands largest island and is a little smaller than Singapore, being connected to mainland Thailand by two bridges. Situated on Thailand's west coast in the Andaman Sea, Phuket got its wealth formerly from rubber and tin, now having a colorful, rich history. There was a point where Phuket was the a major trading route in between China and India, often mentioned in foreign ship logs of Dutch, Portuguese, English ad French traders. Nowadays, the region gets most of its income from tourism. 
A gorgeous house was available on this beautiful city, with a perfect baby blue Andaman Sea view somewhere on Kamala Beach, with a beautiful private pool you can dive in to and just enjoy the surroundings. This is Villa Amanzi, nestled amidst jagged rocks in an interesting way, on a steep incline, and was designed by Original Vision. If you look at it, you will notice there were used sleek lines and there was the intent of open spaces dominating the three levels of luxury. Th villa has three bedrooms, each with a private bathroom and each having a great ocean view. The living space inside is 8,600 square feet, and the outside property has 2,644 square meters.















Deputate: outfit bianco e quote rosa


donne bianco ravetto lp 640

La scelta di un outfit bianco è stata decisa come atto di protesta per il mancato accordo sulla parità di genere nelle candidature all'interno della nuova legge elettorale, che oggi è in fase di votazione alla Camera.





Allarme adolescenza. Sesso a 14 anni e “Se vai male a letto ti rovinano subito via sms”



Riporto una testimonianza tratta dal blog di Beatrice Borromeo, per il Fatto Quotidiano, riguardante l'ossessione degli attuali teen-ager di voler avere il primo rapporto già a 14 anni, per non essere additati come "sfigati", ma nello stesso tempo terrorizzati di non essere all'altezza delle aspettative. Riferisce Mattia:

“Intanto non sappiamo bene cosa dobbiamo fare. Metti che ci andiamo a letto e va male: diventa molto imbarazzante”. Soprattutto perché, conferma Mattia, “non fai a tempo a uscire dalla stanza che lei sta già messaggiando con le sue amiche per mandare un resoconto completo di tutto quello che abbiamo appena fatto. Descrivono ogni dettaglio e poi ti danno il voto, dicono se sei stato bravo o no. È davvero una sfida avere a che fare con queste cose”. È più sicuro, spiega, sperimentare con chi conosci bene: “Se l’hai appena incontrata va a spifferare tutto, ma proprio tutto, di sicuro. Il ragazzo che non riesce, o non viene, o non è particolarmente dotato vive poi nel terrore”.

L'influenza di Shakespeare su George Martin e le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco



Chi di voi non ha visto almeno una puntata di Game of Thrones (Il Trono di Spade)? Chi non ne ha almeno sentito parlare? Prima che diventasse un clamoroso successo televisivo, l'universo creato dal genio narrativo di George Martin è stato ed è tuttora (noi fan attendiamo con ansia che "zio Martin" si decida a pubblicare i due romanzi finali della saga) una delle più grandi realizzazioni letterarie del fantasy contemporaneo.



Va subito chiarito un concetto basilare e cioè che il fatto che le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (A Song of Ice and Fire) sia stato un grande successo commerciale sia a livello letterario che a livello televisivo, non deve far pensare che non abbia un valore artistico intrinseco, che va al di là della cosiddetta letteratura di genere.
Così come finalmente si sta prendendo atto, da parte della critica letteraria, che i romanzi di Tolkien (o quantomeno alcuni di essi) sono alta letteratura in sé e per sé, che recupera e vivifica antiche tradizioni che vanno dal poema epico nordico a quello cortese cavalleresco, passando per la fiaba e il romanzo medievale, allo stesso modo va riconosciuto che esiste uno strettissimo legame tra i romanzi di Martin e alcuni modelli letterari che non sono solo quelli del fantasy, della fantascienza o del romanzo gotico, ma anche, e soprattutto, quei capolavori che stanno al centro del cosiddetto Canone Occidentale, secondo l'ormai classica definizione di uno dei maggiori critici letterari viventi, Harold Bloom.



Bloom poneva Shakespeare al centro del Canone Occidentale.
Ora io intendo mettere in evidenza il fatto che Shakesperare e Cervantes sono stati una diretta fonte di ispirazione per l'opera di Martin, che li ha in un certo senso riproposti nell'ottica del romanzo del XXI secolo.
Basta guardare la mappa del continente immaginario di Westeros, dove si svolge la maggior parte della trama dei romanzi di Martin, per capire che è chiaramente una mappa della Gran Bretagna ruotata di 180°.



Ma non solo. Così come la maggior parte delle tragedie di Shakespeare è ambientata durante il periodo della guerra delle due rose tra gli York (rosa bianca, signori del nord) e i Lancaster (rosa rossa, signori dell'ovest) per impadronirsi del trono di Londra (a sud est), allo stesso modo ne "Il gioco del trono" (o "Il trono di spade" a seconda delle edizioni), Martin ci racconta la guerra tra gli Stark e i Lannister per impadronirsi del trono della decaduta stirpe dei Targaryen (che sarebbero gli equivalenti dei Plantageneti, detronizzati con l'usurpazione di Enrico IV ai danni del legittimo sovrano Riccardo II).
Come nei drammi shakespeariani, il titolo con cui ci si rivolge al sovrano è "Vostra Grazia", Your Grace, che in epoca successiva venne sostituito da "Vostra Maestà" (mentre "Vostra Grazia" divenne il titolo riservato ai Duchi, cioè ai nobili di più alto grado, e "Vostra Altezza" divenne il titolo dei membri della famiglia reale).
Il mondo tardo feudale e cavalleresco di Martin è lo stesso in cui sono ambientate le opere di Shakespeare, e cioè l'Inghilterra e la Scozia così come erano socialmente e storicamente nel periodo a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento.
Ma le analogie non finiscono qui.
Le caratteristiche dei personaggi di Martin, le loro vicissitudini e le tematiche a loro connesse sono fortemente ispirate a quelle dei personaggi shakespeariani.
Facciamo alcuni esempi.
Tyrion Lannister, il gaudente, irriverente e simpaticissimo nano, pecora nera della dinastia dei Lannister, ha una straordinaria somiglianza col personaggio di Falstaff.



La vena comica e realistica connessa a personaggi come Tyrion, ma anche come Magistro Illyrio, o altri gaudenti, è rintracciabile in tutta la produzione shakesperiana, sia nelle commedie che nelle tragedie o nei drammi storici.
Robert Baratheon è sia un gaudente come Falstaff, sia un Usurpatore come Riccardo III, sia un marito brutale e infedele come Enrico VIII.



Allo stesso modo è presente la crudeltà e la spietatezza, che non risparmia nessuno, tantomeno i buoni.
Anche questo è tipico di Shakesperare, che fa morire molto spesso i personaggi positivi, dopo averli privati di tutto.
Un esempio è Catelyn Stark, che ricorda sia la Duchessa di York, Cecilia Neville (madre di Edoardo IV e Riccardo III, che sopravvive ai figli e ai nipoti) ...



... sia il personaggio tragico della regina Margherita d'Angiò, a cui viene ucciso prima il marito Enrico VI di Lancaster, poi il figlio Edoardo, principe di Galles.



















La spietatezza e la sete di potere, che sono i moventi principali dei cattivi shakesperiani, si possono riscontrare al massimo grado nella perfida regina Cersei Lannister, disposta a tutto per vincere "il gioco del trono": in questo ricorda Lady Macbeth.



Altri legami si possono trovare presso questo interessante sito

http://history-behind-game-of-thrones.com/tag/clarence-2

Like Robert Baratheon, Edward IV was close to several different noble families. In Robert’s case, he was close to the Starks, the Lannisters, Jon Arryn, and others. As these families pursued their interests, hatred arose.
Similar to Robert, Edward IV’s friends and family grew to loathe each other. Mistrust blossomed as they aggressively pursued land, power, and fruitful marriage pacts.  Sadly, like Robert Baratheon, after Edward’s death, factions became entrenched and the feuding became fatal.
Edward IV had relationships with four major groups of people—some of which parallel those of Robert Baratheon:
  • His brothers, Clarence and Richard III - a tricky relationship since these two potent rivals often competed for land, power, or position. This parallels the divide between Robert Baratheon’s brothers, the opposing Stannis and Renly Baratheon.
  • His mother’s family, the Nevilles – one of the largest and most powerful families in England. This included Richard Neville, Earl of Warwick, who was twenty years older than Edward and his cousin. Richard was exceptionally rich and powerful and helped put Edward on the throne. Game of Thrones alludes to this large family with Lord Frey, which is a subject of a future post. 
  • His wife Elizabeth’s family, the Woodvilles – not unlike the Lannisters in Game of Thrones, the Woodvilles were a huge gentry family whom Warwick hated with deadly consequences. Warwick claimed the Woodvilles were upstarts, resented their monopoly of the marriage market, and probably hated Elizabeth’s father because he investigated Warwick for privateering and piracy.
  • William “Hastings” – Edward’s wingman, wenching companion, and unstintingly loyal best friend. Ten years Edward’s senior, Hastings started as a squire in the House of York as a boy. Exceptionally popular, brave, and deeply admired, Hastings controlled access to the King, which also made him extremely powerful. Edward implicitly trusted Hastings and elevated him to earldom. 

La grande bruttezza degli Hipster



Non è simpatico dire a qualcuno che è brutto, ma può diventare lecito quando uno si imbruttisce per seguire una moda. E' questo il caso dei cosiddetti hipster, delle cui caratteristiche ho già parlato, ma che stanno arrivando a livelli di ridicolo mai visti prima.
Per gli hipster la barba è talmente importante che chi ha il viso tendenzialmente glabro arriva a farsi fare il trapianto della barba: non sto scherzando, ho letto la notizia recentemente e non è una bufala, è piuttosto una patetica americanata.

Chi sono i "fattoni"? Che rapporto hanno con le droghe leggere?



I "fattoni" sono coloro che fanno uso frequente di droghe, cioè, in gergo "si fanno", "sono fatti" di droghe, cioè sostanze stupefacenti, che alterano in maniera notevole le facoltà del sistema nervoso centrale e periferico.
Il termine viene usato spesso, più specificamente, per chi fa uso di droghe cosiddette "leggere", ossia i derivati della "cannabis sativa" (o canapa indiana) e cioè la marijuana e l'hashish.
CANNABIS METALLO TERAPIE DOLORE

Quindi il "fattone" è principalmente colui che "si fa le canne", cioè fuma spinelli ossia sigarette contenenti marijuana o hashish. La differenza tra marijuana e hashish è che la prima è un derivato della cannabis messicana, mentre il secondo è un derivato della cannabis asiatica.
Gli effetti indotti dall'uso di marijuana sono svariati, hanno differente intensità a seconda del soggetto, dalle circostanze psico-fisiche in cui la si assume, dalla contemporanea assunzione di alcool o altre sostanze psicoattive, dall'assuefazione del consumatore e dalla quantità di principio attivo (THC) assunta e della composizione chimica della specie presa in esame, ad esempio le specie con alti valori di CBD e moderati o bassi livelli di THC hanno effetti localizzati principalmente sul fisico, apportando analgesia e rilassamento, caratteristiche che la rendono preferibile rispetto ad altre per uso terapeutico; i principali effetti possibili sono:
  • analgesia
  • sonnolenza
  • euforia
  • rilassamento muscolare
  • diminuzione della pressione intraoculare ed endooculare
  • attenuazione della reattività fisica e mentale
  • temporaneo abbassamento o innalzamento della pressione del sangue
  • amplificazione dei sensi
  • aumento del battito cardiaco
  • aumento dell'appetito, soppressione della sensazione di sazietà (comunemente detta "fame chimica")
  • se assunta in ingenti quantità, nei soggetti predisposti, può provocare stati d'ansia
  • nei soggetti predisposti, possibile sviluppo di patologie mentali

Nei giorni scorsi è stato di fatto legalizzato l'uso terapeutico della cannabis, sia come analgesico che come rilassante muscolare nella terapia di alcune patologie quali la sclerosi multipla. Il farmaco in questione sarebbe il Sativex, che però, stando alla denuncia delle associazioni dei malati, costa 750 euro a confezione.

domenica 9 marzo 2014

La Nuova Guerra Fredda: alleati della Russia, stati neutrali e alleati degli Stati Uniti



Da questa carta georgrafica o mappa geopolitica è possibile individuare l'attuale situazione della Nuova Guerra Fredda che vede contrapposti tre gruppi:
1) L'Occidente capeggiato dagli Usa e comprendente l'Unione Europea, il Commonweath Britannico, l'Impero giapponese, la Nato e i loro alleati;
2) L'Oriente capeggiato dalla Federazione Russa e dalla Cina, e dai loro alleati, tra cui l'Iran, la Siria, la Corea del Nord, il Venezuela, la Bolivia, Cuba, l'Equador e il Nicaragua. Si può considerare la Serbia come simpatizzante di questo gruppo.
3) Il Sud e gli altri stati non allineati, in particolare l'India, il Brasile, l'Argentina e il Sudafrica, che mantengono una ferma equidistanza tra i due blocchi.

Come parlare più di dieci lingue... e non saperne neanche una



Una ragazza finlandese riesce a parlare "perfettamente" francese, indiano, cinese, svedese e tante altre lingue. Il fatto curioso è che la giovane usa solamente parole inventate e prive di senso.

 A dirlo sembra quasi surreale ed impossibile che una persona riesca a parlare perfettamente più di 10 lingue, ma è quello che sa fare una ragazza finlandese di 19 anni, o per lo meno, ci prova.

La ragazza ha postato su Youtube un video che in meno di una settimana ha raggiunto più di 4 milioni di visualizzazioni, dove, con fare molto colloquiale e disinvolto, parla quasi tutte le lingue del mondo: francese, inglese, indiano, svedese, cinese, russo e tante altre. Nulla di strano si può pensare, una delle tante persone che ha la passione e la propensione ad imparare con facilità molte lingue. Il fatto curioso è che lei non sa neanche una parola delle lingue che parla: tutti i vocaboli, o quasi tutti sono inventati e detti a caso. La sua abilità sta solamente in una buona intonazione e in un'ottima pronuncia degli accenti.

http://www.tgcom24.mediaset.it/magazine/2014/notizia/come-parlare-piu-di-dieci-lingue-e-non-saperne-neanche-una_2031208.shtml




La fiamma di Atar. Capitolo 8. Anche l'amore è un demone.



<<Non so di cosa tu stia parlando>> mentì Luca Bosco.
Lo sapeva fin troppo bene, ma non riusciva a fidarsi di lei.
Elisabetta Tommasi appariva incerta se fornirgli ulteriori informazioni o se rinviare il discorso ad un momento più propizio.
<<Be', non occorre essere degli Iniziati agli Arcani Supremi per sapere che gli eredi del culto del Fuoco Segreto ora hanno il loro centro operativo negli Stati Uniti. La stessa statua della libertà rappresenta una espressione della formula: "reggo la fiamma di Atar">>
Luca assunse un'espressione indecifrabile, com'era del resto anche la sua età: lo si sarebbe potuto infatti ritenere almeno dieci anni più giovane di quel che fosse realmente, e questo fatto portava i suoi interlocutori a sottovalutarlo e quindi ad abbassare le difese.
<<Tolkien usò un'espressione simile, nella scena in cui Gandalf affronta il Balrog. "Sono un custode del Fuoco Segreto e reggo la fiamma di Anor. Tu, non puoi passare, fiamma di Udun". Credi che anche Tolkien fosse un Iniziato?>>




Lei scosse il capo:
<<No, non credo. Tolkien era un cattolico osservante e non si sarebbe mai compromesso con una setta erede dello Gnosticismo sincretico. Penso però che il nome di Anor, o di Anar, come compare nel Silmarillion, non sia casuale. Tolkien era un linguista esperto e sicuramente conosceva gli elementi basilari dell'avestico. Il nome di Atar gli era senz'altro noto. Ha dovuto solo sostituire una consonante>>
Luca fece un impercettibile cenno di assenso:
<<Può essere. Dovrò documentarmi meglio al riguardo. Ora però, se non ti dispiace, credo sia giunto il momento di interrompere questa seppur gradevole conversazione, perché ormai si avvicina l'orario di chiusura e qui abbiamo ancora del lavoro da fare>>
La freddezza con cui pronunciò quelle parole era lontana anni luce da ciò che provava nel segreto del suo cuore, ma da tempo ormai aveva imparato l'arte della dissimulazione.
Elisabetta gli rivolse invece quel suo sorriso malinconico, da Monna Lisa, che non faceva altro che infittire il mistero che si era creato intorno a lei.



Era difficile resistere al fascino di una donna che ti guardava in quel modo.
Chi è l'uomo che ha il privilegio di avere il tuo amore? A quale uomo rivolgi con sincerità quello sguardo? Io credo che egli sia pari ad un dio, se gode di quel privilegio.
"Ille mi par esse deo videtur..."
Era strano pensare ai versi di Catullo dopo aver parlato per un'ora di testi esoterici, ma in fondo non c'era da stupirsi più di tanto.
In fondo, anche l'amore è un demone.

Musica e look: da Elvis a Lady Gaga



Certo le popstar o le rockstar si sono molto sbizzarrite... voi quale look preferite?

sabato 8 marzo 2014

Gli Slavi, la questione d'Oriente, la guerra di Crimea, le guerre mondiali, la guerra fredda e i conflitti successivi



La mappa qui sopra indica la composizione delle principali lingue e popolazioni slave. Come possiamo vedere tale ripartizione spesso non rispetta i confini nazionali ed è questo che fin dall'Ottocento ha creato quella che gli storici hanno chiamato la "Questione d'Oriente", la quale si è poi riproposta ciclicamente per oltre due secoli, per la contrapposizione tra l'Occidente europeo e gli Slavi, in particolare i Russi, che hanno sempre reclamato il diritto di controllo dell'Europa orientale.
A metà Ottocento vi fu la Guerra di Crimea, che bloccò il progetto dell'Impero Russo di estendersi fino al mediterraneo tramite la progettata conquista dell'ormai decadente Impero Ottomano, che era il "Grande Malato d'Europa".




La Russia fu sconfitta, ma tornò alla carica più volte durante le guerre balcaniche ai primi del Novecento.
La questione d'Oriente è stata all'origine della Prima Guerra Mondiale, esattamente un secolo fa, quando l'indipendentismo serbo, sostenuto dall'Impero Russo, fornì all'Impero Austro-Ungarico e all'Impero Tedesco il pretesto per attaccare le potenze avversarie.
La Russia uscì nuovamente sconfitta, ma risorse in breve tempo nella forma dell'Unione Sovietica, la quale, sotto Stalin, riuscì a vincere la Seconda Guerra Mondiale, estendendo di fatto la sua egemonia su tutta l'Europa Orientale, realizzando quindi le ambizioni dell'Impero zarista.





L'Urss però perse la Guerra Fredda e tra il 1989 e il 1991 perse prima il controllo sull'Europa Orientale e poi si disgregò, in modo tale che la Federazione Russa vide scomparire il suo primato sui territori che avevano fatto parte dell'Unione Sovietica, tra cui l'Ucraina.
Nello stesso 1991 iniziò anche la disgregazione dell'ex Jugoslavia.
Negli anni '90 la stessa Federazione Russa rischiò di disgregarsi, quando le repubbliche del Caucaso, in particolare la Cecenia e il Daghestan, cercarono di rendersi indipendenti.
L'ascesa al potere di Vladimir Putin, nel 1999, vide una progressiva riscossa della Russia, sia dal punto di vista economico che da quello geopolitico.
Putin ha ripristinato il controllo russo sulle repubbliche autonome del Caucaso ed ha creato una serie di alleanze con alcune repubbliche ex sovietiche, tra cui la Bielorussia, l'Armenia e il Kazakistan.
Inoltre ha stabilito alleanze solide con alcuni stati slavi ortodossi come la Serbia.
Nel 2009 la Russia ha garantito l'indipendenza "de facto" dell'Abcasia e dell'Ossezia del Sud dalla Georgia.
L'influenza sull'Ucraina è caduta nel momento in cui una insurrezione dal carattere non ancora chiaro ha provocato la destituzione del presidente filo-russo Yanukovich, in favore di un governo filo-occidentale.
La presenza di una componente russofona nell'est e nel sud dell'Ucraina ha dato origine all'attuale crisi geopolitica. Sulla base di un accordo con l'Ucraina, la flotta russa ha continuato a stazionare presso il porto di Sebastopoli, in Crimea, col permesso di mantenere un contingente militare che poteva estendersi fino a circa 20.000 unità.
Il nuovo governo ucraino, asceso al potere in modo illegittimo, ha mostrato un'aperta ostilità nei confronti della Russia, cercando l'appoggio dell'Unione Europea e degli Stati Uniti.
Il risultato di questa escalation è che, a un secolo esatto di distanza dalla Prima Guerra Mondiale, si è arrivati ad una gravissima tensione geopolitica dalle conseguenze imprevedibili.





Troppo testosterone fa male al cuore

Troppo testosterone fa male  al cuore

L'ormone maschile, usato anche in palestra per aumentare la massa muscolare, farebbe crescere il rischio di infarti e ictus.

È l'ormone maschile per antonomasia, contribuisce a garantirefertilità all'uomo, ha un ruolo molto importante nella vitalità e buona salute, ma soprattutto è sinonimo della sessualitàmaschile. Eppure può risultare molto pericoloso, soprattutto per il cuore. L'assunzione di testosterone, infatti, fa aumentare l'incidenza di infarti e ictus. A sostenerlo è uno studio recente del Consolidated Research di Los Angeles, in California, che ha verificato proprio i rischi a cui possono andare incontro gli uomini sotto i 65 anni, con elevati livelli di questo ormone maschile.
Se fino ad ora erano state provate le controindicazioni all'assunzione di testosterone ad uso sportivo, per aumentare la muscolatura (tra questi il rischio di cancro alla prostata), oraWilliam Finkle, coordinatore dello studio americano , mette in guardia anche sulla possibilità di attacco cardiaco in coloro che assumono l'ormone già dopo 90 giorni e sotto qualsiasi forma. Dopo aver analizzato oltre 55mila casi clinici, tramite le cartelle di uomini in terapia con testosterone (nella maggior parte under 65 anni), e comparando poi lo stato di salute di uomini che non avevano mai assunto l'ormone, Finkle è arrivato ad alcune conclusioni: come spiegato nello studio, pubblicato sulla rivista PLOS ONE , il rischio di infarto era raddoppiato in coloro che avevano fatto uso di testosterone, sia in coloro che avevnao più di 65 anni sia nei pazienti più giovani che avevano problemi cardiovascolari.
"La teoria è che il testosterone, con buona probabilità, promuove la coagulazione" ha spiegato Finkle, aggiungendo: "Non abbiamo prove sufficienti per affermare che supplementi di testosterone negli uomini sotto i 65 anni senza malattia cardiaca siano sicuri". A spiegare il perché dell'aumentato rischio di infarto e ictus sarebbe anche la considerazione che con un maggior quantitativo di testosterone, aumenta anche la quantità di estrogeni in circolazione, gli stessi che ad esempio possono aumentare rischi di problemi vascolari nelle donne che assumono la pillola anticoncezionale.   
Insomma, le ricerche mostrano che esistono rischi da assunzione anche in persone più giovani e sane. Lo studio americano è stato condotto su uomini di un'età nella quale, normalmente, i livelli di testosterone diminuiscono per ragioni fisiologiche. In qualcuno la presenza dell'ormone cala così tanto da diventare un problema, ma milioni di cittadini americani - Paese dove sono state condotte le ricerche in questione - fanno uso di testosterone quasi come si trattasse di una droga, per arrestare un naturale "declino" fisico.
Ciò è ancora più vero se si considerano le vendite di Androgel , che serve proprio a ripristinare i livelli di testosterone: non solo ha sorpassato il Viagra, ma è diventato ormai un prodotto noto e popolare. Il costo di questi prodotti a base di testosterone si aggira intorno ai 300-400 dollari al mese, ma molte aziende offrono ai pazienti di compartecipare ai costi delle coperture assicurative sanitarie per il primo mese, in modo da rendere appetibili questi farmaci.   
Di fronte ai rischi per la salute che l'assunzione di testosterone comporta, però, si stanno moltiplicando gli appelli perché la prescrizione di questo ormone avvenga solo dopo un'accurata informazione del paziente da parte del medico curante. D'altro canto non mancano i sostenitori dei benefici dell'ormone, come Abraham Morgentaler, secondo il quale nessuno studio condotto finora ha dato risultati così certi. L'urologo di Boston, autore di un libro intitolato Testosterone for Life, pubblicato dalla Harvard Health Books, spiega: "E' stato commesso il più classico degli errori, confondendo la cura per uno stato di salute con la condizione di salute stessa. C'è una ricca letteratura, condotta nell'arco di 20 anni, che mostra come un basso livello di testosterone è già di per sé un fattore di rischio per problemi cardiovascolari".

Cosa significa "meme"? Cosa sono i "memes" di Internet e di Facebook?



Il concetto di meme nasce nell'ambito della psicologia cognitiva, che lo definisce come una entità consistente in una informazione riconoscibile dall'intelletto, relativa alla cultura umana che è replicabile da una mente o un supporto simbolico di memoria, per esempio un libro, ad un'altra mente o supporto.
In termini più specifici, un meme sarebbe "un'unità auto-propagantesi" di evoluzione culturale, analoga a ciò che il gene è per la genetica quindi un elemento di una cultura o civiltà trasmesso da mezzi non genetici, soprattutto per imitazione.
Quanto segue sono alcuni esempi di cosa può essere considerato meme:
  • i comportamenti inerenti all'alimentazione e alle distrazioni;
  • la tecnologia è un grande esempio; oggetti come le automobili, le tazze, i fermagli, eccetera e le loro modifiche nelle epoche e nelle culture. La tecnologia è una dimostrazione di come la mutazione sia essenziale per l'evoluzione memetica (e genetica);
  • una canzone che non si riesce a smettere di canticchiare o di togliersi dalla testa; o un frammento di essa. ("earworm")
  • una barzelletta, o perlomeno una sufficientemente bella da essere raccontata;
  • un proverbio o un aforisma; una filastrocca, una ninnananna o una canzoncina per bambini; un poema epico;
  • una catena di sant'Antonio ("manda questo messaggio a cinque amici o ti accadrà qualcosa di brutto");
  • tutte le forme di superstizione; le religioni;
  • le ideologie politiche (in particolare i grandi movimenti ideologici come il comunismo, fascismo, etc.);
  • i "tormentoni" diffusi dai mass-media;
  • film sono veicoli di trasmissione memetica molto forti per via della loro diffusione di massa; molte persone si ritrovano ad imitare frasi particolari o modi di dire a volte persino senza aver visto il film da cui sono tratti;
  • Internet è divenuta veicolo di una quantità infinita di meme, molti sono creati o fatti diventare meme dagli utenti stessi di varie forum board o 'wikipedie' (ad esempio 4chanEncyclopedia Dramatica), possono essere spezzoni di video rimontati in un certo modo con una colonna sonora particolare, o immagini con descrizioni/modi di dire, o ancora personaggi televisivi.

Un Internet meme si ha quando qualcosa diventa improvvisamente celebre tramite la propagazione di informazioni attraverso la rete Internet.
L'assenza di confini fisici della rete tende a favorire una rapida diffusione di idee e novità, specialmente se queste hanno contenuti umoristici o bizzarri. In molti casi, proprio se il motivo della diffusione è essenzialmente goliardico, la cosa di cui si diffonde la notizia è priva di un reale contenuto; e proprio per questo viene giocosamente ripetuta da chi è a conoscenza del "fenomeno" (spesso generando una distinzione netta fra chi prende parte al fenomeno e chi, non avendo capito di cosa si tratta, non comprende l'importanza, spesso effettivamente nulla, di quello a cui "tutti" alludono).
Un esempio sono i Chuck Norris factsnotizie umoristiche riguardanti Chuck Norris, in cui vengono esaltate in maniera inverosimile alcune sue caratteristiche, come la forza fisica, la mascolinità e la scarsa propensione ad essere contraddetto.
Combinando questo concetto con la grafica si sono ottenuti dei Visual Meme come per esempio quelli che si avvalgono dell'immagine di Willi Wonka che con aria ironica prende in giro con una battuta una persona che si dà delle arie:


L'ultima evoluzione del Visual Meme è quella che ha combinato insieme l'elemento iconico delle Emoticon con quello cognitivo del meme classico, ottenendo le immagini che da qualche tempo abbiamo visto comparire con sempre maggiore frequenza sui social network, persino nell'ambito degli status nelle chat.

Mappe degli stereotipi: gli Usa visti dai geek italiani


Per sapere cosa sono i geek e come si differenziano dai nerd si veda questo mio post:

https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=6344043061350597711#editor/target=post;postID=259465701934769039;onPublishedMenu=allposts;onClosedMenu=allposts;postNum=1;src=postname

Cinque alimenti che bruciano le calorie durante il sonno

5 Alimenti Che Bruciano Le Calorie Durante Il Sonno

Ci sono alcuni alimenti miracolosi che possono aiutarti a perdere peso mentre dormi.
Il segreto? Sono cibi ricchi di proteine, che ti porteranno gli elementi nutritivi necessari senza aumentare il livello di zucchero nel sangue. Così il corpo continuerà a bruciare i grassi anziché depositarli.
Ecco che spuntini puoi fare prima di andare a letto:

Frutti di bosco

Sono il miglior spuntino alla sera per chi ha bisogno di qualcosa di dolce senza ricevere in cambio troppo zucchero e grassi. Avrai una porzione generosa di fibre, che sono essenziali nella perdita di peso: questo perché ci vuole più tempo per digerirle e ti faranno sentire sazia. I lamponi, more e mirtilli hanno il più alto contenuto di fibre di tutti i frutti di bosco.

Lo yogurt magro

Il calcio è considerato uno dei migliori minerali che lottano contro i grassi e lo yogurt è una fonte eccellente di calcio. Senza un adeguato livello di calcio, l’organismo inizia a rilasciare un ormone chiamato calcitriolo che incoraggerà il corpo a depositare il grasso. Per uno spuntino serale, assicurati che il tuo yogurt è magro, senza zuccheri e grassi.

Mandorle

Se non esageri e non mangi tutto il sacchetto, possono essere iscritte nella lista degli snack consentiti a ore tarde. Le mandorle contengono proteine, fibre e acidi grassi omega 3. Una manciata di mandorle è sufficiente per soddisfare le tue voglie e la combinazione di fibre e proteine stimolerà il tuo metabolismo, così sarà più facile bruciare i grassi e le calorie.

Carne di tacchino

Contiene un aminoacido chiamato leucina, che svolge un ruolo importante nella protezione dei muscoli durante la perdita di peso, costringendo il corpo a cercare energia nei depositi di grasso. Inoltre, il tacchino è ricco di proteine che lo rendono uno spuntino nutriente e ti proteggerà della fame da lupi che senti al risveglio.

Avocado

L’avocado è una fonte di fibre e per questo motivo entra nella lista delle buone opzioni per spuntini serali. Esso contiene, tuttavia, anche grassi monoinsaturi che dovrebbero essere consumati con moderazione, quindi un avocado dovrebbe essere solo uno snack occasionale.

Composizione genetica della popolazione italiana e sue origini storiche

Foto: Frequenza dei 3 maggiori aplogruppi Y-DNA per ogni suddivisione della Repubblica Italiana: Nord, Toscana, Centro, Sud, Sicilia e Sardegna.
Come potete vedere, geneticamente parlando siamo per lo più rimasti fermi all'epoca Romana.
L'I2a1a è tipico dei Sardi ed è mesolitico, nato in Europa e di origine Cro-Magnoide; l'E-V13, il J2 e il G2a appartengono agli agricoltori neolitici Mediterranei; l'R1b-U152 è di stampo Gallo-Italico e arrivato nell'Età del Bronzo dopo le culture di Hallstatt e La Tène.
[Argo]
Ecco la nostra combinazione genetica e le sue origini, regione per regione:

R1b ramo celtico e italico (indoeuropeo), età del bronzo e del ferro
- J2 ramo autoctono mediterraneo, pre-indoeuropeo
E-23 ramo atlantico di origine nordafricana (migrato dalla penisola iberica verso est)
- G2a ramo caucasico (ipotesi origine anatolica degli Etruschi)
- I2a1a ramo protostorico più antico

L'aplogruppo  R1b1 è il più comune nelle popolazioni europee ed in Italia è collegato al gruppo celtico-italico di origine indoeuropea. 

Nelle regioni del nord in particolare c'è una concentrazione dell'aplogruppo genetico R1b1c10 S28 associato ai Celti alpini o Galli (cultura Hallstatt-La Tène) che in Italia si fuse con la preesistente civiltà Villanoviana.

Distribution of haplogroup R1b-S28 (U152) in Europe

Il gruppo R1b1c3 rappresenta invece quello dei Celti atlantici e raggiunge la sua massima densità nelle zone dove le popolazioni celtiche sono state ricacciate dalle successive invasioni romane e germaiche, cioè le isole britanniche.

Distribution of haplogroup R1b-L21 (S145) in Europe


Gli alleati e i nemici della Russia nello scacchiere del Caucaso e del Mar Nero



Gli alleati più fedeli della Russia in questo momento sono la Bielorussia, la Serbia, l'Armenia, l'Ossezia del Sud e il Kazakistan.

I nemici sono gli Usa, la Gran Bretagna, la Polonia, la Lituania, la Lettonia, l'Estonia, la Turchia e la Georgia.

Come mediatori si propongono la Germania, la Francia, l'Italia, la Grecia e la Bulgaria.

Come andrà a finire questa partita geopolitica su cui si gioca il futuro assetto mondiale è ancora un rebus di difficile soluzione, ma vediamo meglio alcuni singoli aspetti di questo risiko che evoca non solo il ritorno della guerra fredda, ma anche i fantasmi di un conflitto reale di proporzioni inimmaginabili.



[Carta di Laura Canali tratta da Limes 2/14 "Grandi giochi nel Caucaso"; per ingrandire, scarica il numero su iPad]
LIMES Il Nagorno-Karabakh esiste de facto da oltre vent’anni. Qual è la principale lezione che avete tratto dall’esperienza dell’indipendenza?
MIRZOJAN È possibile parlare di miracolo del Karabakh. La morale della nostra storia è che un popolo che crede in se stesso consegue sempre lo scopo che si è prefisso. La lezione appresa in questi anni è che per continuare a esistere possiamo contare solo sulle nostre forze e sulla nostra gente. Quello che gli abitanti dell’Artsakh chiedono oggi al mondo è che esso li consideri cittadini di un paese normale, dove i problemi principali sono quelli relativi al miglioramento delle condizioni sociali, educative e abitative.

LIMES Innumerevoli sforzi diplomatici sono stati profusi nel tentativo d’instaurare una pace duratura nel Karabakh. Qual è a suo avviso il principale ostacolo dei negoziati?
MIRZOJAN Il problema principale è l’assenza al tavolo dei negoziati dei rappresentanti dell’Artsakh. I principali esperti del conflitto riconoscono che la presenza attiva dei nostri rappresentanti fino al 1998 permise di raggiungere risultati concreti. La nostra assenza inficia in primo luogo la validità dei «princìpi di Madrid», elaborati su stretta base bilaterale fra Azerbaigian e Armenia, senza che i più diretti interessati esprimessero la propria opinione. Pertanto, ci rifiutiamo di commentarne il contenuto. Riguardo al Gruppo di Minsk, è diventato ricorrente accusarlo di tutti i mali e le inefficienze possibili, in particolare da parte della cancelleria del nostro vicino orientale. Su ciò, Stepanakert ha una posizione differente: valutiamo pragmaticamente tutte le proposte avanzate e riconosciamo che l’attuale e fragile pace si regge anche sull’attività del Gruppo.

LIMES Come valuta l’azione dell’Ue all’interno del processo negoziale? L’ultima visita di un rappresentante europeo a Stepanakert risale al 2007. 
MIRZOJAN Il fatto che un soggetto con le risorse e le potenzialità dell’Ue, che dichiara di voler essere protagonista della risoluzione del conflitto e che a tal fine ha anche creato una struttura ad hoc come il rappresentante speciale per il Caucaso, non sia in grado di avere anche solo un’interazione saltuaria con i rappresentanti del Karabakh crea perplessità. Eppure, rapporti più stabili sarebbero necessari anche solo per aumentare la comprensione delle dinamiche del conflitto. L’idea di trasferire all’Ue la co-presidenza francese del Gruppo rappresenta per noi un atto volto a ostacolare il processo negoziale, anche perché deriva dall’insoddisfazione azera per la posizione di Parigi. Non sarebbe neanche una misura significativa: la Francia si coordina in ogni caso con l’Ue per definire le proprie iniziative.

LIMES Tutte le ipotesi di pacificazione prevedono che voi cediate parte dei territori attualmente sotto il vostro controllo.
MIRZOJAN
 A tale riguardo bisogna tenere presente la volontà del popolo dell’Artsakh così come espressa nei due referendum del 1991 e del 1996 e nella costituzione del nostro paese, che ha fissato gli attuali confini sulla base dell’esito del conflitto. Sebbene nessuna parte del territorio del Nagorno-Karabakh possa costituzionalmente essere ceduta, si deve constatare che per un eventuale scambio di territori non sono state fino a oggi chiarite le garanzie di sicurezza indispensabili per procedere con questa opzione lungo la via indicata dai princìpi di Madrid.
Ritornando allo stallo delle trattative, sottolineo che l’Azerbaigian si muove su una linea distruttiva, intenzionalmente diretta a sabotare l’intero processo negoziale, rifiutando punti dell’accordo per noi imprescindibili e attuando una parallela corsa agli armamenti che non mi sembra indicare una concreta volontà di pace. Inoltre, l’ostinato rifiuto azero di accettare i rappresentanti del Karabakh quale parte a pieno titolo del negoziato impedisce di adottare decisioni sostanziali. In tal modo, Baku può continuare a far leva sull’assenza di risultati per giustificare il proprio riarmo.

LIMES In effetti, lungo la «linea di contatto» il numero delle vittime è in aumento. MIRZOJAN La cosiddetta guerra dei cecchini non è stata iniziata da noi. Abbiamo lanciato numerosi appelli affinché questi reparti vengano rimossi dalla prima linea, in modo da ridurre la tensione. Tuttavia gli azeri hanno respinto le nostre richieste. Alla proposta di un cessate-il-fuoco almeno durante le festività religiose, la controparte azera ha risposto intensificando i tiri. Siamo obbligati a reagire.

LIMES Come valuta le recenti analisi che prospettano un ritorno a un conflitto su larga scala?
MIRZOJAN
 Il principale pericolo è la propaganda dell’odio che investe la società azera e che s’indirizza in primo luogo alle giovani generazioni, quelle senza esperienza diretta del conflitto né della controparte armena. Tuttavia, al di là della sua retorica bellicosa, Baku è in grado di valutare realisticamente la situazione sul campo: l’esercito azero non è pronto a un confronto diretto con le forze di autodifesa del Nagorno-Karabakh. La propaganda azera viene quindi effettuata sulla base di esclusivi calcoli di politica interna, per giustificare l’ampiezza delle spese militari.

LIMES Negli ultimi mesi, la possibilità di riattivare l’aeroporto di Stepanakert è stata vista come un possibile casus belli.
MIRZOJAN
 L’infrastruttura è già da tempo ultimata e pronta a essere utilizzata. La minaccia azera di abbattere qualsiasi aereo si avvicini a esso è assurda e rivela come Baku rifiuti di tener conto dell’aspetto umanitario relativo alla riapertura dell’aeroporto. In ogni caso, dobbiamo effettuare una serie di valutazioni prima di  procedere all’inaugurazione.

LIMES Quant’è sostenibile la posizione dell’Artsakh, soprattutto tenendo conto del fattore demografico e delle prospettive ecnomiche?
MIRZOJAN
 Come ho detto, il popolo dell’Arthsakh guarda al futuro con ottimismo. Senza fare sensazionalismi, la nostra situazione economica è positiva. Le previsioni per il 2013 sono di una crescita dell’ordine del 9-10%. Stiamo sviluppando il settore estrattivo, quello idroelettrico e l’agricoltura, nella quale ai tempi sovietici non vi era che una monocoltura della vite. Per non parlare dell’enorme potenziale del turismo. Se confrontiamo questa situazione con quella antecedente al conflitto, il quadro è più che positivo. Certo, vi sono potenziali ancora da sfruttare, come la vicinanza dell’Iran, da cui contiamo d’attrarre investitori privati grazie al quadro legislativo favorevole introdotto per gli investimenti esteri diretti. Seri sforzi vengono effettuati per superare le difficoltà logistiche. Presto, l’arteria di Vartakent-Vardenis - oltre a quella già esistente che passa per Kelbajar - collegherà l’Artsakh con l’Armenia. I capitali necessari alla sua costruzione sono già disponibili: il suo impatto in termini di turismo e occupazione sarà enorme.
Quanto al fattore demografico, la invito a diffidare dei dati diffusi da parte azera. Il saldo migratorio e le nascite sono superiori a quelli espressi nelle statistiche. La maggior parte dei migranti è stagionale, in linea con le abitudini degli abitanti delle regioni montane. In ogni caso, nessuno abbandona il Nagorno-Karabakh per mancanza di fiducia nel futuro.

Per approfondire: Grandi Giochi nel Caucaso

*Parole pronunciate dall’attuale capo degli Esteri armeni, E. Nalbandian, in occasione della cerimonia del 20° anniversario della creazione del ministero degli Affari esteri del Nagorno-Karabakh, il 19 luglio 2013 a Stepanakert. «Karabakhskaya problemy dolzhna byt’ reshena mirnym putem i na osnove mezhdunarodnogo priznaniya prava artsakhtsev na samoopredeleniye - Nalbandyan», Novosti-Armenija, 19/7/2013;newsarmenia.ru/karabah/20130719/42908929.html.
(7/03/2014)