martedì 11 febbraio 2014

Geopolitica del Sudafrica.

Le carte, a cura di Laura Canali, sono tratte da Limes 3/10 “Il Sudafrica in nero e bianco“.

Le carte, a cura di Laura Canali, sono tratte da Limes 3/10 













Dittatura radical-chic del buonismo "politicamente corretto"





Io non sono un uomo dalle solide certezze. La mia mentalità è aperta al dialogo e al confronto. 
Vorrei che anche gli altri fossero altrettanto aperti al dialogo.
Invece no, gli altri nutrono solide certezze e non tollerano che siano messe in discussione.
Di cosa sto parlando?
Sto parlando del fatto che non esiste più libertà di pensiero, di opinione, di espressione e di parola su determinati argomenti.
In particolare ci sono due argomenti di cui non si può parlare senza incorrere nella scomunica da parte dell'intellighenzia radical-chic.

1) L'immigrazione. Non è più permesso di parlar male degli immigrati. Se uno lo fa viene radiato dall'albo dei "benpensanti" e viene ricoperto di insulti.

2) I matrimoni gay. Anche su questo, improvvisamente, si è creato un clima secondo cui, chi è contrario ai matrimoni gay viene moralmente lapidato.

Spiegatemi com'è potuto succedere. Come si è arrivati al punto tale che non si possa più esprimere una opinione contraria all'immigrazione e ai matrimoni gay senza essere ricoperti di insulti dai "benpensanti" radical-chic che si sono fatti portavoce del nuovo buonismo politicamente corretto.

Qui sotto vediamo due esponenti di punta del mondo radical-chic nella sua versione televisiva.

Mappa dei dialetti europei



Per quanto riguarda l'Italia si noti come al nord ci sia il gruppo dei dialetti "gallo-romanzi", distinto dal dialetto veneto, da quello toscano e dai dialetti del centro-sud. Un dialetto molto diverso è quello sardo, che pare derivi da un sostrato molto più antico degli altri dialetti italici.

lunedì 10 febbraio 2014

Geopolitica dell'Africa settentrionale e occidentale



l 10° parallelo Nord è descritto come la linea d'incontro tra l'islam e il cristianesimo a livello planetario. In Africa, attraversa la Nigeria, la Repubblica Centrafricana, il Sud Sudan, il Sudan, la Somalia e il Camerun.

Quest'ultimo è uno dei pochi paesi del continente a non aver mai subito un colpo di Stato o un rovesciamento violento del potere negli ultimi 10 anni.

Tuttavia, una costellazione di milizie jihadiste ne sfrutta da diverso tempo le regioni settentrionali per condurre attacchi oltre le sue frontiere. Agiscono sotto l'ombrello di Boko Haram, Ansaru e dei ribelli Seleka, autori del golpe che nel marzo scorso ha costretto alla fuga l'ex presidente centrafricano Francois Bozizè.

Ma anche il Camerun rischia di cader preda di un pericoloso vuoto di sicurezza.

Fondato nel 2002 dall'ormai defunto Mohammed Yusuf nella città di Maiduguri, il "Popolo per la propagazione degli insegnamenti del profeta e del jihad", conosciuto in lingua hausa come Boko Haram, è un'organizzazione terroristica nota per i suoi spietati principi anti-cristiani.

Nel 2004 ha dato il via alla sua campagna di terrore tra i monti di Mandarasul confine che separa il Camerun dalla Nigeria. Un'area difficile da sorvegliare e fisiognomicamente vicina alla cintura tribale del Waziristan: 200 chilometri immersi nel deserto dove Boko Haram ha fondato basi e campi di addestramento per reclutare giovani dediti al martirio.

Cinque anni più tardi il movimento è passato in mano ad Abubakar Shekau, su cui oggi pende una taglia di 7 milioni di dollari emessa dal dipartimento di Stato Usa. L'emiro, dopo aver annunciato l'inizio del jihad, ha trascorso le sue giornate in un compound di Gwoza, non lontano dalla frontiera camerunense. Frontiera che, tra l'altro, ha varcato più volte per sottoporsi a delle cure mediche, benché nessuno sappia esattamente dove, dopo essere stato gravemente ferito a Lagos nel corso di un raid lanciato dell'esercito di Abuja.

Oltre a utilizzare il Camerun come trampolino per condurre attacchi sanguinosisul suolo nigeriano, Boko Haram si è introdotto nel paese per dare la caccia ai disertori che hanno abbandonato il movimento in dissenso con le azioni violente dirette in modo indiscriminato contro la "ummah" (comunità musulmana).

Alcuni dei disertori potrebbero essere confluiti in Ansaru, la formazione scissionista accusata di aver ucciso, in occasioni separate, i due ingegneri italiani Silvano Trevisan e Franco Lamolinara, e che non esitò a definire Shekau stesso un uomo "disumano".

Le due cellule terroriste mantengono comunque dei "rapporti di cortesia", se non di collaborazione. In febbraio, hanno condotto congiuntamente il rapimento di un'intera famiglia francese di 7 persone. Più recentemente la dinamica del sequestro è stata replicata nei confronti di un sacerdote, sempre francese, poi liberato grazie all'intervento del presidente Paul Biya.

Fatta eccezione per il giro di vite contro i propri disertori, dal 2010 Shekau non ha più ordinato alcun attacco in Camerun. Ciò lascia supporre che nel paese si sia costituito un nuovo ramo di Boko Haram, o che Ansaru abbia cementificato il suo potere nella zona, sebbene in molti sostengano che il movimento sia una totale invenzione, un cartello dietro al quale si nasconde Boko Haram per distogliere l'attenzione della comunità occidentale dai sequestri messi a segno contro i suoi concittadini. In ogni caso, ciò costituisce un'ulteriore prova del "melting pot" jihadista presente nelle regioni settentrionali del paese.

Sullo sfondo, anche il conflitto in atto nella Repubblica Centrafricana apre un quadro nuovo e destabilizzante. Un anno fa una coalizione di ribelli riuniti nella formazione Seleka iniziava la sua marcia verso la capitale autoproclamando presidente il proprio leader, Michel Djotodia.

Il nuovo capo di Stato ha sciolto le milizie promuovendone i comandanti ai vertici dell’esercito, mentre varie schegge impazzite di Seleka continuano a seminare il terrore nel paese, nonostante Djotodia abbia già rassegnato le proprie dimissioni e le milizie coinvolte nel conflitto abbiano siglato un accordo per un cessate il fioco nella capitale. Oggi il potere è affidato a un Consiglio nazionale di transizione, sostenuto da 1.600 militari francesi e a cui presto - in seguito a una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - saranno affiancati centinaia di militari europei.

Questo spillover ha avuto inizio con la presa di Bangui. In agosto, 3 comandanti Seleka hanno attraversato la frontiera tra Rep. Centrafricana e Camerun per acquistare armi e nell'occasione un agente di polizia è stato freddato sul posto. Le autorità locali hanno definito l'incidente un "caso isolato", ma a soli 20 giorni di distanza un esponente ciadiano della milizia, Abdoulaye Miskine, è stato arrestato a Bertoua (est del Camerun) con l'accusa di voler impiantare una seconda base del movimento vicino al capoluogo di Yokadouma. Miskine è tra i fondatori del Fronte democratico del popolo centrafricano, già vicino all'ex leader libico Muammar Gheddafi.

A novembre, circa 400 uomini armati hanno attraversato il confine a bordo di un convoglio di veicoli uccidendo un altro agente e ferendo alcuni civili. È stato il preludio di un nuovo attacco, verificatosi in dicembre, quando un gruppo di ribelli si è scontrato con l'esercito camerunense provocando decine di vittime.

Anche se Seleka e Boko Haram nutrono obiettivi ideologicamente diversi, tra i due gruppi emerge più di un fattore in comune per quanto riguarda la modalità degli attacchi condotti: tutti "low-tech", con fucili d'assalto, mitragliatrici pesanti, lanciarazzi, gps, binocoli da campo per la visione notturna e telefoni satellitari. Arsenali provenienti in gran parte dalla Libia, un paese profondamente diviso e ancora nel caos, dove circa 1.700 milizie tribali controllano il territorio sotto il patrocinio di diversi governatorati.

L'ondata crescente di islamismo e violenza religiosa nella regione, unitamente all'insicurezza delle sue frontiere, fa del Camerun uno Stato in cui qualsiasi criminale è in grado di operare e muoversi facilmente. La spaccatura tra un nord povero e musulmano e un sud prolifico e cristiano spiega le ambizioni espansionistiche di numerose cellule jihadiste.

Se Boko Haram, Ansaru e (forse) i ribelli Seleka inizieranno a reclutare nella loro rete cittadini camerunensi, il rischio è che il governo di Yaoundé, fra qualche anno, si ritroverà a combattere in casa contro un nuovo movimento radicale, raccolto ancora una volta attorno alla bandiera di al Qaida.

Dieci percorsi da fare per viaggiare il mondo



Io non li farei mai questi viaggi, specie in questi tempi pericolosi, ma se proprio qualcuno è ansioso di rischiare la pelle, ecco dieci itinerari che fanno per lui.

domenica 9 febbraio 2014

Sondaggio intenzioni di voto nei principali paesi dell'Unione Europea




Gran Bretagna
Media Sondaggi YouGovLab 39%, Con 32%, Ukip 12%, Libdems 9%
Proiezione seggi Camera dei Comuni:
Laburisti 353 seggi; Conservatori 245 seggi; Libdems 26 seggi; altri partiti 26 seggi;

Germania
Emnid:  Cdu 42%, Spd 25%, Verdi 10%, Linke (sx radicale) 9%, Afd (no euro) 4%,Liberali 4%, altri 7%
Forsa: Cdu 41%, Spd 23%, Verdi 10%, Linke (sx radicale) 10%, Afd (no euro) 5%,Liberali 4%, altri 7%

Spagna
Cis: Pp 32,1% (partito popolare, al governo), Psoe 26,6% (partito socialista), Iu11,3% (sinistra radicale), UPyD 9,2% (centro), Ciu 2,8% (nazionalisti catalani),Erc 2,2% (repubblicani catalani), Pnv 1,5% (nazionalisti baschi).

Francia - [elezioni europee]
Sondaggio Ifop:  Front National (destra) 23%, Ump (cdx) 21%, Socialisti (al governo) 18%, Modem (centro) 11%, Front de la Gauche (sx radicale) 9%, Verdi9%.

Olanda
Sondaggio Barometro Politico: Pvv (destra) 27 seggi, Vvd (liberali del premier Rutte) 24 seggi, D66 (liberali di sinistra) 23 seggi, Laburisti 19 seggi, Sp(socialisti) 16 seggi, Cda (centro) 16 seggi, 50 Plus (Pensionati) 6 seggi, Christian Union (centro) 6 seggi, Verdi 5 seggi, Animalisti 4 seggi;
Maurice de Hond: Pvv (destra) 29 seggi, Sp (socialisti) 24 seggi, D66 (liberali di sinistra) 21 seggi, Vvd (liberali del premier Rutte) 19 seggi, Cda (centro) 19 seggi, Laburisti 12 seggi, 50 Plus (Pensionati) 6 seggi, Christian Union (centro) 7 seggi, Verdi 6 seggi, Animalisti 4 seggi;

Austria
Sondaggio GallupFpÖ 25% (destra), SpÖ 23% (socialdemocratici, al governo),Ovp 19% (democristiani, al governo), Neos 15%, Verdi 14%, Lista Stronach 1%;

Grecia
Sondaggio Marc OpinionSyriza 23,3% (radicali sx), ND 21,1% (cdx, al governo), Alba Dorata 7,8% (estrema destra), Kke 5,2% (comunisti), Pasok 5,2% (csx, al governo), Anel 4,6% (destra), Dimar 4,3% (Alleanza di sinistra, al governo),Verdi 1,5%, Laos 1% (destra)

Ungheria - Si vota il 6 aprile 2014
Sondaggio Szazadveg: Fidesz 51% (destra, al governo), Socialisti 28%, Jobbik 14% (estrema destra), Together 2014 6% (csx), Democratic Coalition 3% (csx),Verdi 2%

Portogallo
AximageSocialisti 35,5%, Psd 29% (cdx, al governo), Cdu 9,2% (comunisti),CDS 8% (centro, al governo), BE 6,9% (blocco di sx)



Irlanda
Sondaggio Millward Brown: Fine Gael 30% (cdx liberale, al governo), Fianna Fail 26%, Sinn Fein 16%, Laburisti 12% (al governo), Verdi 2%, Independents15%

Finlandia
Sondaggio Yle:  Centre Party 23,6%, Coalizione Nazionale 18,7% (cdx, al governo), True Finn (destra) 17,8%, Socialdemocratici 15,5% (al governo), Verdi8,1% (al governo), Alleanza di Sinistra 7,5% (al governo), Swedish People’s Party 3,8% (al governo), Christian Democrats 3,7% (al governo);

Norvegia
Sondaggio Gallup: Coalizione rosso-verde 45% – Coalizione cdx (al governo) 42%

Svizzera: vince il referendum per limitare l'immigrazione

Svizzera

16.46 Diversi media danno per ufficiale la vittoria del sì nel «referendum» che prevede la modifica dei trattati tra Svizzera e Bruxelles sull'immigrazione. È un voto che potrebbe provocare un terremoto nelle relazioni tra Berna e l'Europa. La proposta di limitare l’immigrazione e rinegoziare l’accordo di libera circolazione passa con il voto favorevole dei cantoni di lingua italiana, tedesca e ladina.

I gatti più famosi della storia del cinema



Gatto

Audrey, protagonista immortale del Colazione da Tiffany di Blake Edwards. Perché nel film che porta al cinema (secondo alcuni, malamente, ma a noi piace così) il romanzo di Truman Capote, il gatto che abita con Holly ha un ruolo importante. Prima di tutto, è fondamentale per la psicologia della protagonista che questo gatto non abbia un nome (“ma io penso che non ho il diritto di dargli un nome... perché in fondo noi due non ci apparteniamo, è stato un incontro casuale. E poi non voglio possedere niente, finché non avrò trovato un posto che mi vada a genio”, dice il personaggio della Hepburn), e poi perché per la conclusione della storia tra Holly e Paul è fondamentale che i due vadano alla ricerca del felino sotto un forte acquazzone.

Il gatto di Ernst Stavro Blofeld

Anche il persiano bianco che vediamo sempre in braccio al supervillain della serie di James Bond, Ernst Stavro Blofeld, non ha un nome. O meglio, forse lo avrà, ma in nessuna delle sue apparizioni cinematografiche ci è stato rivelato. La sua funzione. fondamentale ed essenziale, è quella di completare l’immagine del cattivo bondiano: svolta in maniera tanto iconica da essere parodiato esattamente come il suo padrone nella serie di Austin Powers: ilMr. Bigglesworth del Dottor Male è però diventato uno Sphynx , poiché questi sono stati gli effetti della capsula criogenica sul povero animale (in origine, si dice, anche lui un persiano).

Lo stregatto

Sornione e inquietante più del silente gatto di Blofeld, è lo stregatto di Alice nel paese delle meraviglie, forse il nostro preferito tra tutti i felini apparsi nei cartoon Disney, dal Figaro diPinocchio fino a gli odiosi Si e Am di Lilli e il vagabondo e Lucifero di Cenerentola. Certo, poi c’è tutta la banda degli Aristogatti, ma loro in questa sede sono fuori concorso. Tornando alloStregatto citazione d’obbligo per la sua versione in CGI nel film in live action firmato da Tim Burton qualche anno fa.

Cagliostro

Con tutto il suo apparire e sparire, i poteri magici dello Stregatto disneyano sono ben poca cosa rispetto a quelli, più understated, di Cagliostro, il siamese di Kim Novak in Una strega in paradiso, la gradevolissima commedia romantica diretta da Richard Quine nel 1958 che, oltre alla bionda attrice, all’apice del suo splendore, vedeva nel cast Jimmy StewartJack Lemmoned Elsa Lanchester. Cagliostro non era solo un gatto, ma un vero e proprio stregone, incarnazione di un avo della bella strega di cui s’innamora Stewart.

Church

E se i poteri dei gatti non fossero magici? O meglio, queste capacità paranormali non fossero benefiche? Perché la vulgata vuole che i felini abbiano le proverbiali sette vite, ma a volte il loro ritorno in vita non è esattamente auspicabile. Pensate ad esempio a Church, il gatto della piccola  Ellie Creed in Cimitero vivente, l’horror di Mary Lambert tratto dal romanzo “Pet Semetery” di Stephen King. Ma anche, volendo rimanere in argomento, a Rufus, il gatto zombie di Re-Animator. E, parlando di gatti nel cinema horror, impossibile non citare il gatto nero di numerosi film più o meno direttamente tratti dal racconto omonimo di Poe, da quello conBoris Karloff del 1934 fino alle versioni di Fulci del 1981 e di Argento nel suo segmento diDue occhi diabolici.

Generale Sterling Price

A volte nel cinema horror i gatti non sono nemici, ma d’aiuto. è il caso di Generale, il gatto che è il filo conduttore de L’occhio del gatto e che è protagonista con Drew Barrymore del segmento finale. Quel gatto viene chiamato dal personaggio della Barrymore Generale, e Generale, per la precisione Generale Sterling Price, è anche il nome del gatto di John Wayne ne Il grinta. Quello che diede lo spunto per la celebre battuta “I gatti non appartengono a nessuno”: che, non a caso, riecheggia quella di Holly Goolightly. Chissà come mai i Coen, dai quali siamo partiti, non hanno invece voluto il gatto nel loro recente remake di questo celebre western: che Ulisse sia nato per colmare quella lacuna?

Tonto

Rimaniamo in ambito di cinema classico parlando di Tonto: no, non del sidekick indiano de Il cavaliere solitario, ma del gatto che accompagna il vedovo Harry interpretato da Art Carney in un lungo viaggio on the road attraverso gli Stati Uniti dopo che l’uomo è rimasto senza casa per via della demolizione del palazzo dove abitava per anni. Per la parte in Harry e Tonto, bizzarro film della New Hollywood diretto da Paul Mazursky, Carney vinse nel 1975 il premio Oscar cui aspiravano anche alcune mezze calzette come Albert Finney, Dustin Hoffman, Jack Nicholson e Al Pacino. Nessuna notizia di premi, invece, per il soriano rosso che interpretò Tonto.

GG

Classico, a modo loro, è anche FBI: Operazione gatto, il film live action della Disney diretto nel 1965 dallo stesso regista di Mary PoppinsRobert Stevenson. In questa commedia dalle tine solo vagamente gialle che vede Dean Jones e Hayley Mills capofila tra gli interpreti in carne ed ossa, G.G., un furbo e smaliziato gatto siamese, diventa centrale in un’operazione dell’FBI per liberare una donna rapita da due rapinatori. La Disney ci riproverà 12 anni dopo con Il gatto venuto dallo spazio, altra divertente commedia che vede protagonista un felino: questa volta il soriano alieno Zunar-J-5/9 doric-4-7, ribattezzato Jake dai suoi padroni adottivi sulla Terra.

Jonesy

Non è arrivato dallo spazio, ma sta nello spazio (dove nessuno può sentirti urlare) l’ultimo dei nostri felini cinematografici preferiti: Jonesy, il soriano rosso dell’ufficiale della USCSS Nostromo Ellen Ripley in Alien. Apparentemente un personaggio accessorio del bellissimo film di Ridley ScottJonesy è in realtà un importante trave narrativa, nonché - nella sua elusività, nella sua ambiguità e nella sua capacità di sopravvivere - una sorta di rappresentazione quintessenziale della natura felina. Jonesy, sopravvissuto nel primo Alien, tornerà e se la caverà anche nel primo sequel, l’Aliens diretto da James Cameron. Non è chiaro quale sia stato il destino diJonesy dopo quel film, dopo che Ripley gli disse “Tu rimani qui”, ma il suo nome è citato e omaggiato sia nella serie di videogame Halo che in quella di War of Wordcraft. Nonché dalla famiglia dello scrivente, che così ha battezzato il gatto di casa.




Geopolitica della Libia

Gli Arcani Supremi. Capitolo 83. Cavalcare la tigre.



Lady Edith Burke-Roche era a dir poco infuriata.
<<Avete un bel coraggio a presentarvi qui, insieme, in questa dimora rispettabile, dopo avermi tenuto nascosti tutti i vostri sotterfugi. Di India Stoker non dovrei meravigliarmi, visto che è solo una ragazzina insolente, ma tu, Robert, tu sei un uomo, un lord del Regno Unito, un duca di sangue reale, per quanto illegittimo e di rango segreto! Come hai potuto tradire la mia fiducia e quella di mia nipote Maggie?>>
Robert non si scompose:
<<Milady, non intendo venire meno ai miei doveri, ma prima di parlare delle questioni personali, dobbiamo discutere su cosa fare riguardo al Varco>>
La nobildonna lo guardò con diffidenza:
<<Discutere? Immagino che abbiate già deciso tutto quel che c'era da decidere, ed ora siate qui per cercare di propinarmi qualche versione ad usum Delphini. Ma vi avverto, cercare di ingannare me è come cavalcare una tigre. E' molto, molto rischioso...>>




India sorrise:
<<Lo so bene. Ora che ho le memorie di Vivien Oakwood nella mia mente, so di cosa siete capace, lady Edith>>
La rivelazione ebbe un effetto notevole sulla baronessa Burke-Roche, la quale cambiò subito tono, e da tigre si tramutò in una gatta guardinga:
<<Vivien... devo avere la certezza che mi stai dicendo la verità... com'era il tempo, il giorno in cui ci conoscemmo?>>
India chiuse gli occhi, perché ancora trovava arduo accedere alle memorie della defunta duchessa di Albany:
<<Pioveva. Un temporale estivo molto violento. Questo castello sembrava ancora più minaccioso del solito. Io... anzi... Vivien... aveva paura, sentiva di aver incontrato il suo destino. Sentiva la vicinanza del Varco...>>
Lady Edith alzò una mano:
<<Basta così, è sufficiente. Parliamo del Varco, piuttosto. Dove si trova esattamente? Come siete riusciti ad attraversarlo?>>



India sapeva che quello era il momento più pericoloso, quello in cui la tigre avrebbe potuto graffiare e mordere:
<<Si trovava proprio nel punto dove è stata avvistata più volte l'immagine di Vivien. Io e Robert abbiamo perso conoscenza, eravamo come ipnotizzati. La nostra mente è entrata in contatto con varie dimensioni al di là del Varco, ma i nostri corpi sono rimasti al di qua, altrimenti non saremmo potuti tornare. Vi racconterò ciò che abbiamo visto, ma ho una brutta notizia per voi. Il Varco si è chiuso, per sempre>>
Lady Edith scattò in piedi con una insospettabile elasticità:
<<E non siete riusciti a farvi consegnare nulla? Nessun'arma, nessuna informazione utile? Ditemi la verità, perché vi garantisco che, in un modo o nell'altro, verrò a saperlo comunque!>>
India la guardò severamente:
<<Non possiamo fare nulla per evitare il Grande Cataclisma. Per questo non ci sono state date armi di alcun tipo>>
La baronessa assunse un'espressione a metà strada tra il dubbio e la delusione:
<<Quale cataclisma? Spero per te che non si tratti una scusa per giustificare il fallimento di questa missione!>>



<<Milady, nel prossimo secolo avverrà una serie di catastrofi naturali che cambierà la faccia della Terra e porterà l'umanità quasi sull'orlo dell'estinzione. Quasi, perché alcuni si salveranno e creeranno nuove civiltà, anche se molto più arretrate della nostra. Niente può impedire questo cataclisma, ma molto può essere fatto per ridurne i danni. Le informazioni che ho avuto sono utili a tal fine. Ma non abbiamo in mano nulla che possa favorire i vostri disegni di potere. Non è il potere ciò che Vivien ci voleva trasmettere, ma la missione di preparare la sopravvivenza di ciò che riterremo sia meritevole di essere salvato. Ma anche questa decisione, in realtà, è come se fosse già stata scritta dal destino, perché io ho visto come sarà il futuro, nel millennio che seguirà il Grande Cataclisma. Posso anticipare questo: il Sangue Reale sopravvivrà, nelle famiglie che discenderanno dai figli di Robert, compreso quello che vostra nipote Maggie porta in grembo>>

sabato 8 febbraio 2014

Elegantissimo "total black" di Adriana Lima



Non è una meraviglia questo outfit? Dico a prescindere dall'indossatrice! ;-)

La crisi dell'Unione Monetaria Europea

La notizia più importante del 2013 europeo è che la moneta unica è ancora viva, malgrado le crisi dei Piigs e quella di Cipro.

Nella mappa qui sopra vediamo, tra le altre cose, il "rating", cioè il giudizio di affidabilità del debito pubblico dei singoli paesi europei.

Nel 2013 Angela Merkel è stata confermata cancelliera di Germania dopo aver vinto le elezioni politiche. Il suo terzo mandato, in coalizione con i socialisti della Spd, parte da un dato di fatto: Berlino è l’egemone (riluttante) dell’Europa.

Insistere sulle politiche di austerità a discapito della crescita ha favorito i movimenti contro la moneta unica.Se ne parla approfonditamente in “Per salvare l’Europa aboliamo l’euro“, di Fabrizio Maronta.

L’Italia avrebbe potuto allearsi con Francia, Spagna e Portogallo e creare un fronte anti-austerità per opporsi alle politiche volute dalla Germania. Il tasto rosso della carta sarebbe stata la minaccia di Roma di tornare alla lira.

Il tasto rosso sarebbe la minaccia dell'Italia di uscire dalla zona euro.

Il 2013 è stato l’anno dell’euroscetticismo. Mai come in questo frangente storico l’europeismo è al palo, mentre la disaffezione verso Bruxelles è ai massimi storici. Si tratta insomma di scegliere: rilanciare il progetto unitario continentale o regredire verso le realtà nazionali.

Tasso di disoccupazione nelle varie regioni italiane

In Italia, la disoccupazione ha toccato nel 2013 il suo massimo storico, esacerbando differenze regionali mai tanto marcate e scavando un solco sempre più profondo anche in termini di pil fra regioni del settentrione e del meridione.La carta è tratta da Limes 4/13, “L’Italia di nessuno“.

Io, pur abitando in Emilia-Romagna, vedo moltissima disoccupazione anche qui...

La miglior vendetta è la felicita



Grande Alda Merini!

La "map of freedom": paesi liberi, semiliberi e non liberi



Sostanzialmente il grado di libertà degli stati del mondo è associabile alla loro appartenenza o meno alla civiltà occidentale.

venerdì 7 febbraio 2014

Sarà vero?



Adesso va molto di moda individuare gli alimenti che accelerano il metabolismo, dando la speranza che si possa "dimagrire mangiando"... utopia o realtà?

Geopolitica dei Caraibi


“I grandi Caraibi” è una carta di Laura Canali tratta dall’editoriale di Lucio Caracciolo in Limes 2/00 “I grandi Caraibi“.

Dalla rivista "Limes"

“Interventi americani in America Centrale: 1903-35″, carta di Laura Canali tratta da Limes I Classici 2/11 “Dream over l’America torna a casa“. 

“La Vittoria di Castro” è una carta a colori di Laura Canali tratta dall’articolo “Il patriarca e il parà” di Limes 2/2007 “Chàvez-Castro l’Antiamerica“.

“Colonie e commerci” è una carta a colori di Laura Canali tratta da Limes 4/2012 “La Spagna non è l’Uganda“.


“Le chiavi del golfo secondo Mahan (1897)”, una carta di Laura Canali tratta dall’editoriale di Lucio Caracciolo a Limes 4/04 “Cuba dopo Cuba“.
La carta di Laura Canali è dedicata al conflitto ispano-americano del 1898, vinto dagli Stati Uniti, che portò all’indipendenza dell’isoa.Particolare di “La guerra di Cuba e delle Filippine“ tratta da Limes 4/2012 “La Spagna non è l’Uganda“.

Un dettaglio de “Le scoperte geografiche“, una carta a colori di Laura Canali tratta da Limes 4/2012 “La Spagna non è l’Uganda“.

“I Caraibi spagnoli alla metà del Seicento”, carta a colori di Laura Canali tratta da Limes 4/04 “Cuba dopo Cuba“.

Donatella Versace con e senza parrucca...



No comment...

Elisabetta II teme la dissoluzione del Regno Unito



Nel 2014 la Scozia andrà alle urne per votare a favore o contro la propria indipendenza dal Regno Unito di Gran Bretagna. In caso di voto positivo, l’unione del 1707 verrebbe dissolta.
La regina Elisabetta II teme fortemente questo referendum indipendentista, che segnerebbe la fine della monarchia britannica così come è stata intesa negli ultimi trecento anni.


L’attenzione al momento è dunque rivolta all’opinione del popolo scozzese,all’attitudine del Partito nazionale scozzese (Snp) promotore del progetto, ai tentativi dei laburisti di trovare un compromesso tra devolution e secessione e al modo in cui il governo conservatore di Londra sta rispondendo alla sfida dell’indipendenza. La Scozia ha delle ragioni economiche per chiedere l'indipendenza: i giacimenti petroliferi del mare del nord, da cui si estrae il Brent, potrebbero infatti diventare di esclusiva sovranità scozzese.


Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord è stato creato attraverso una serie di agglomerazioni incrementali, prima tramite l’espansione del Wessex in quella che sarebbe stata chiamata Inghilterra, poi con l’acquisizione di altri «territori»: il Galles (nel 1536), la Scozia (nel 1707) e l’Irlanda (nel 1800; ridotta in seguito alla sola Irlanda del Nord nel 1921).



L’unione emersa da questo processo non è mai stata equilibrata. Il Galles fu annesso ed incorporato all’Inghilterra; l’Irlanda fu conquistata e colonizzata; mentre il trattato del 1707 fu l’unico a stabilire, quantomeno sulla carta, un’«unione di eguali», eppure tutte e tre le nazioni sono state in qualche modo «assoggettate» all’Inghilterra e alle sue istituzioni, in primis la monarchia.


L’impianto fortemente centralizzato che ha a lungo caratterizzato il governo territoriale britannico è intrinsecamente connesso a tale geometria del potere. Esso riflette il desiderio (e la necessità) del centro (Westminster, Londra, l’Inghilterra, la Monarchia) di mantenere inalterata la sua influenza sulle periferie (Scozia, Galles e Irlanda del Nord) e, di conseguenza, di «tenere assieme» l’unione.


Fino al 1997, il governo del Regno Unito è stato gestito in una logica prettamente anglo-centrica, creando da un lato autonomia locale e dall’altro «dipendenza» dalla sovranità di Westminster. Tale approccio ha generato un sistema di governo fondato sulla tradizione e poco aperto al cambiamento. In questo contesto, la monarchia britannica rappresenta un collante essenziale per le varie nazioni del Regno Unito e la regina da oltre sessant'anni ribadisce di aver giurato fedeltà ad un regno che fosse "realmente unito".
Da qui il suo impegno a portare a termine il proprio "mandato celeste" fino a che le forze la sorreggeranno. E' noto infatti che ella teme che suo figlio ed erede Carlo, principe del Galles, renderebbe meno popolare la monarchia e quindi più fragile l'unità del regno. 


Per questo il principe Carlo, a 65 anni, è il più anziano erede al trono della storia.
Elisabetta non molla, costi quel che costi. E' disposta a tutto per mantenere il consenso, persino a ricevere le popstar più trasgressive... l'immagine che vedete sotto è reale, non è un fotomontaggio!



Chissà cosa avrà pensato la regina quando ha incontrato Lady Gaga conciata in quel modo... "quel che s'ha da fare per salvare la monarchia!"
Ma la domanda è un'altra: quanto a lungo reggerà la salute dell'anziana monarca? Riuscirà a superare il regno della trisavola Vittoria? Dovrebbe arrivare fino a 90 anni in perfetta salute... anche se ci appare affaticata, potrebbe farcela.



Ma se la natura farà il suo corso, niente potrà impedire a Camilla Parker-Bowles di diventare la futura regina, e Kate Middleton dovrebbe accontentarsi del titolo che fu di sua suocera Diana Spencer, e cioè quello di Principessa del Galles. Per ora, comunque, e per almeno quattro o cinque anni, rimarrà Duchessa di Cambridge e sarà sempre un passo indietro a Camilla e due passi indietro ad Elisabetta.
God save the Queen!