Questa immagine Gif mostra l'evoluzione delle alleanze geopolitiche mondiali dai tempi della guerra fredda ad ad oggi. Gli USA, come vincitori della Guerra Fredda, hanno visto una notevole espansione della loro sfera di influenza. La Russia, tuttavia, è riuscita a sopravvivere al crollo dell'Impero sovietico e a rilanciarsi nel suo ruolo di superpotenza, tanto che quest'anno è riuscita a evitare che la Siria, sua alleata storica, fosse attaccata dagli Stati Uniti.
Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
martedì 28 gennaio 2014
Le capacità di autoguarigione del corpo umano.
Ciò che in alcuni casi viene classificato come guarigione spontanea potrebbe essere un fenomeno di risposta immunitaria che si attiva anche per azione di enzimi e sostanze chimiche, quali per esempio i neurotrasmettitori. A sostenerlo è la PNEI o psiconeuroendocrinoimmunologia, disciplina che studia le interrelazioni tra psiche, sistema immunitario, endocrino e nervoso, nonché come questi si influenzino vicendevolmente. Grazie alla PNEI, alla sua scientificità, sono cadute molte teorie tendenti alla frammentazione del essere umano, teorie che hanno trovato spazio, considerazione e protezione da parte della medicina convenzionale. La liberazione dei neurotrasmettitori avviene continuamente ed è influenzata da innumerevoli fattori: il nostro stato mentale in primis, la tendenza ad essere positivi anche nelle condizioni critiche, lo stile di vita ed il vissuto emotivo. Cosicché ad esempio, essere diffidenti sulle proprie capacità, possedere uno scarso grado di autostima e di risorse interiori, provoca allo stesso modo dell’ uso indiscriminato di farmaci e/o abuso di sostanze nocive un indebolimento del fenomeno dell’autoguarigione. Da segnalare uno studio effettuato presso L’Harvard Medical School di Boston, pubblicato nel 2002, secondo cui la preghiera ed in particolare la recitazione del rosario ed anche di un mantra ripetuto, avrebbe la capacità di regolarizzare la pressione arteriosa ed il battito cardiaco. In effetti, è dimostrato che queste pratiche tendono ad abbassare il tono del sistema simpatico a favore di una attivazione di quello parasimpatico, predisponendo al rilascio di ormoni quali serotonina, (l’ormone del benessere) dopamina, endorfine, citochine. Le sostanze neurotrasmettoriali come lecitochine, la serotonina attivano le indispensabili difese immunitarie dell’organismo. Accanto alle preghiere o ai mantra, la produzione di dette molecole è incrementata dalla capacità reattiva che il nostro corpo è in grado di porre in atto nonché dalla creatività, l’amore, lo sport, il sesso e la pratica di un’arte. Processo che verrebbe da dire origina dall’organo più nobile e sconosciuto del corpo umano, il cervello, ed è da esso quindi che deriva la nostra capacità di non ammalarsi. Mi viene da pensare come sia errato il life style assunto da noi occidentali e l’errata direzione alla quale viene spinta la nostra vita, lontana dall’interiorità, dall’ascolto dei bisogni primari in favore di una esistenza che dire superficiale è un eufemismo. Viene allora naturale considerare il sintomo fisico come un cialtrone da debellare ed il corpo che lo manifesta come uno sciocco strumento meccanico da riparare al più presto, veicolo di disservizio e di rallentamento dei ritmi quotidiani. Quanta cecità! Basti pensare che in presenza di sintomi come la febbre o un banale raffreddore, questi sono stroncati immediatamente, assumendo il primo farmaco a portata di mano ed in più attraverso l’ automedicazione.
Il substrato anatomo – fisiologico dell’autoguarigione
Il potenziale di auto guarigione, sembra si verifichi specificatamente attraverso la mediazione dell’asse ipotalamo-ipofisi – sistema immunitario. Georg Groddeck, medico e psicoanalista, padre della moderna psicosomatica, all’inizio del ‘900 descrisse le capacità del corpo umano di ripararsi da sé in seguito a malattia. Groddeck riteneva che i nodi da sciogliere per sconfiggere la malattia si trovassero nella parte razionale del cervello, la quale doveva essere ridimensionata per permettere all’energia vitale (ES)di emergere e guarirci. Nel suo bellissimo libro, NASAMECU, acronimo ippocratico di natura sanat medico curat, Groddeck fornisce tutte le indicazioni tendenti a tale scopo. L’autore dunque rileva che l’autoguarigione sia possibile attraverso il ridimensionamento dell’IO a favore dell’ES, ovvero dell’energia vitale che è presente dentro ognuno di noi e che fa funzionare insieme tutte le cellule, ricostruisce il corpo rinnovandolo continuamente, ci difende dagli attacchi e ci cura. Questo principio, in netto anticipo sui tempi, è una prima forma di lettura “scientifica” la quale propone anche una visione unitaria o come diremmo oggi, olistica dell’uomo. L’Es, definibile anche come forza totipotente, viene ostacolata dunque dall’IO. L’IO è figlio di una cultura dominante di superficie, di un’educazione cieca di fronte alle diversità e che ci vuole omologati ed in tendenza con il sistema. L’ IO è rafforzato dai luoghi comuni, dalla routine quotidiana e da tutte quelle condizioni che ci spingono verso direzioni innaturali, le quali porteranno, prima o poi verso la malattia. Ogni malattia rappresenta non solo una lacerazione della propria trama di vita, ma rappresenta un forte appello della nostra intelligenza interiore che altro non chiede di ripristinare l’omeostasi e dunque la salute. Spesso il disagio è già in sé la soluzione: basterebbe riportare in primo piano i segnali che il corpo invia, ascoltare le sue sensazioni ed esserne maggiormente consapevoli. Tanti segnali vengono ignorati o addirittura soppressi ma, questi sono segnali di denuncia di una disarmonia che va ben oltre il corpo stesso. La PNEI dimostra scientificamente, ciò che Groddeck teorizzava. La psiche con i suoi processi, il pensiero, la coscienza, le emozioni sono elementi compresenti in ogni processo nervoso, endocrino ed immunitario. Tutto dunque nasce dalla mente, in particolare dall’ area limbica, sede delle emozioni e dei comportamenti istintuali. All’interno dell’area limbica giungono continuamente afferenze da tutti gli organi. David Servan – Schereiber dell’ Università di Pittsburgh, Pennsylvania, afferma che il “ il cervello emotivo” possiede due meccanismi naturali di autoriparazione. Si tratta di capacità innate di ritrovare l’equilibrio ed il benessere…paragonabile alla cicatrizzazione di una ferita. Inoltre l’area limbica è la centralina di funzioni vitali come la respirazione, il battito cardiaco, la libido, il sonno, la pressione arteriosa, la secrezione ormonale e la risposta immunitaria.
1. Cosa ostacola il processo di autoguarigione?
2. Cosa invece lo favorisce?
3. Alla base dell’effetto placebo, vi è questa risposta?
2. Cosa invece lo favorisce?
3. Alla base dell’effetto placebo, vi è questa risposta?
Sicuramente alla prima domanda si poterebbe rispondere che primo fra tutti, l’ ostacolo primario per il nostro guaritore interno è il cervello razionale. L’IO, ovverosia le convinzioni, gli schemi mentali e la cerebralità, il ruminìo mentale, il modo di pensare, i falsi obiettivi e/o progetti che ci imponiamo, le credenze e il modo di agire nella realtà ci orientano verso un’operatività rigida, legata a contingenze quotidiane. Ciò promuove un disallineamento tra i due cervelli, generando uno stato di caos e disarmonia del biochimismo corporeo. Un IO che è incapace di accogliere le sensazioni ed i bisogni reali. Il prevalere del cervello razionale sul limbico crea le condizioni per l’instaurarsi di un assetto neurochimico tipico dell’ansia o degli attacchi di panico.
Quante depressioni, attacchi di panico o stati ansiogeni potrebbero trovare soluzione se soltanto ci si orientasse all’ascolto dei propri bisogni. Queste comuni manifestazioni psicosomatiche, sono supportate da un’iperattività del sistema nervoso autonomo, in particolare dalla sezione simpatico. Non solo ansia e attacchi di panico! Stress, forte autocontrollo, producono le stesse molecole le quali indeboliscono il nostro sistema salute. Cortisolo, (l’ormone dello stress)adrenalina, radicali liberi sono le molecole responsabili, quando prodotte in eccesso e per molto tempo, dell’ indebolimento del sistema immunitario, cardiovascolare, gastrointestinale. Esse provocano tra l’altro, una riduzione dei globuli bianchi ed anche l’innalzamento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, predisponendo l’uomo ad un aumentato rischio di incappare in frequenti malattie (virali, batteriche)e di innalzare i fattori di rischio di ictus o infarto del miocardio. E’ possibile allontanarsi da questi pericoli, attraverso la “riprogrammazione” della propria attività mentale: essere in sintonia con i propri bisogni e quindi con se stessi, essere liberi di esprimere emozioni, ridere, meditare, vivere una sessualità appagante, coltivare interessi e passioni, essere creativi, dedicarsi allo sport preferito favoriscono la salute, promuovono la crescita dell’autostima del buonumore, dell’empatia. Tre condizioni che il nostro cervello plastico adora e che gli fanno produrre le sostanze della felicità e della salute: endorfine, serotonina,dopamina, citochine, linfochine. La seconda domanda può trovare risposta dalla teoria esposta dal ricercatore Enzo Soresi. Il ricercatore, autore de il “cervello anarchico” (UTET) propone la tesi dello “shock carismatico”. Con detta tesi, Soresi teorizza sulle remissioni spontanee che alcuni individui hanno comportato durante patologie serissime e conclamate. Definiamo cosa è lo shock carismatico; esso è secondo l’autore “un cambiamento profondo dello stato mentale della persona quando incontra un soggetto molto carismatico”. All’interno del libro viene segnalato un caso di un contadino afflitto da melanoma che guarisce dopo un incontro con Madre Teresa di Calcutta. E’ indubbio che l’uomo abbia questa risorsa e la stessa trova testimonianza in questa come in tante altre guarigioni inspiegabili. Lo stesso effetto placebo, è ipotizzabile che esso sia riconducibile ad una modificazione biochimica del cervello, generata dalla fiducia riposta nel farmaco da parte del paziente. Evidenze chiare circa l’effetto placebo non ve ne sono, però in letteratura scientifica l’esempio maggiormente significativo è dato dal confronto tra l’attività antidolorifica prodotto dalla morfina con quella prodotta dall’acqua, somministrata in pazienti ignori dello scambio. I dati ci dicono che la scomparsa del dolore nel campione placebo è del 60%. Mentre la medicina ufficiale etichetta l’effetto placebo come un processo di autosuggestione, l’auspicio è quello di poter approfondire, conoscere in fondo questo promettente ambito di ricerca e svelare gli intimi e meravigliosi segreti dell’autoguarigione.
Quante depressioni, attacchi di panico o stati ansiogeni potrebbero trovare soluzione se soltanto ci si orientasse all’ascolto dei propri bisogni. Queste comuni manifestazioni psicosomatiche, sono supportate da un’iperattività del sistema nervoso autonomo, in particolare dalla sezione simpatico. Non solo ansia e attacchi di panico! Stress, forte autocontrollo, producono le stesse molecole le quali indeboliscono il nostro sistema salute. Cortisolo, (l’ormone dello stress)adrenalina, radicali liberi sono le molecole responsabili, quando prodotte in eccesso e per molto tempo, dell’ indebolimento del sistema immunitario, cardiovascolare, gastrointestinale. Esse provocano tra l’altro, una riduzione dei globuli bianchi ed anche l’innalzamento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, predisponendo l’uomo ad un aumentato rischio di incappare in frequenti malattie (virali, batteriche)e di innalzare i fattori di rischio di ictus o infarto del miocardio. E’ possibile allontanarsi da questi pericoli, attraverso la “riprogrammazione” della propria attività mentale: essere in sintonia con i propri bisogni e quindi con se stessi, essere liberi di esprimere emozioni, ridere, meditare, vivere una sessualità appagante, coltivare interessi e passioni, essere creativi, dedicarsi allo sport preferito favoriscono la salute, promuovono la crescita dell’autostima del buonumore, dell’empatia. Tre condizioni che il nostro cervello plastico adora e che gli fanno produrre le sostanze della felicità e della salute: endorfine, serotonina,dopamina, citochine, linfochine. La seconda domanda può trovare risposta dalla teoria esposta dal ricercatore Enzo Soresi. Il ricercatore, autore de il “cervello anarchico” (UTET) propone la tesi dello “shock carismatico”. Con detta tesi, Soresi teorizza sulle remissioni spontanee che alcuni individui hanno comportato durante patologie serissime e conclamate. Definiamo cosa è lo shock carismatico; esso è secondo l’autore “un cambiamento profondo dello stato mentale della persona quando incontra un soggetto molto carismatico”. All’interno del libro viene segnalato un caso di un contadino afflitto da melanoma che guarisce dopo un incontro con Madre Teresa di Calcutta. E’ indubbio che l’uomo abbia questa risorsa e la stessa trova testimonianza in questa come in tante altre guarigioni inspiegabili. Lo stesso effetto placebo, è ipotizzabile che esso sia riconducibile ad una modificazione biochimica del cervello, generata dalla fiducia riposta nel farmaco da parte del paziente. Evidenze chiare circa l’effetto placebo non ve ne sono, però in letteratura scientifica l’esempio maggiormente significativo è dato dal confronto tra l’attività antidolorifica prodotto dalla morfina con quella prodotta dall’acqua, somministrata in pazienti ignori dello scambio. I dati ci dicono che la scomparsa del dolore nel campione placebo è del 60%. Mentre la medicina ufficiale etichetta l’effetto placebo come un processo di autosuggestione, l’auspicio è quello di poter approfondire, conoscere in fondo questo promettente ambito di ricerca e svelare gli intimi e meravigliosi segreti dell’autoguarigione.
Il mentolo stimola il metabolismo e brucia i grassi.
Il principio è sempre quello: costringere il corpo a bruciare più calorie. I meccanismi molecolari che regolano la trasformazione del tessuto adiposo bianco in tessuto con caratteristiche simili a quelle del tessuto adiposo bruno, in grado di bruciare i grassi immagazzinati al suo interno producendo calore.
Lo studio è italiano, del Dipartimento di Medicina dell'Università di Padova, ed è appena pubblicato sulla rivista inglese Molecular and Cellular Endocrinology.
"Una delle molecole in grado di indurre questa trasformazione è il mentolo" ha spiegato all'Ansa Marco Rossato, coordinatore del gruppo di ricercatori. "Il mentolo è noto a tutti per la capacità di evocare una sensazione di freddo una volta a contatto con cute e mucose. Questa sostanza di derivazione vegetale e nota da migliaia di anni, stimola le cellule del tessuto adiposo bianco a consumare i grassi producendo calore".
Il mentolo, ricorda Rossato, è utilizzato diffusamente nell'industria alimentare, cosmetica e farmaceutica e sembra privo di effetti collaterali nell'uomo e rappresenta pertanto una possibile nuova strategia per la cura dell'obesità. Lo studio padovano ha dimostrato come il tessuto adiposo bianco abbia dei sensori in grado di "sentire" direttamente il freddo senza la mediazione del sistema nervoso. Questi sensori, attivabili dal mentolo e da altre molecole simili, sono in grado di aumentare il metabolismo del tessuto adiposo bianco portando al consumo dei grassi depositati al suo interno e alla produzione di calore. (ANSA).
da Panorama
Geopolitica dell'Ucraina
L'Ucraina è sull'orlo di una guerra civile che potrebbe terminare con una scissione del paese in due nazioni distinte, una filo-europea e una filo-russa.
Conclusioni: il punto e’ semplice; in Ucraina convivono 2 nazioni, una con una storia intrecciata a quella della Polonia e della Lituania, che guarda Mosca con sospetto, e che vuole agganciarsi all’europa, l’altra abitata da molti Russi e Russofoni, che vuole sostanzialmente agganciarsi a Mosca. Il tutto in un quadro demografico ed economico terrificante. Per ora le 2 fazioni si sono alternate alla guida della nazione, senza pero’ risolvere questo dualismo. Prima o poi, i nodi verranno al pettine, e le 2 Ucraine probabilmente divorzieranno.
By GPG Imperatrice (Scenarieconomici.it) / Laura Canali (Limes)
Gli Arcani Supremi. Capitolo 76. India e Robert
India Stoker e Robert Oakwood si sentivano in perfetta simbiosi, come se fossero una persona sola.
L'aver affrontato insieme un'esperienza così destabilizzante come l'iniziazione agli Arcani Supremi e il contatto con i mondi al di là del Varco li aveva avvicinati a tal punto che riuscivano a comunicare senza parole: bastava uno sguardo, anche un minimo cenno.
Sentivano il bisogno di tenersi stretti l'una con l'altro, di stare abbracciati.
Non era soltanto un'attrazione sessuale, era un bisogno di trovare un sostegno, un calore umano, una sicurezza che alleviasse la paura, una dolcezza che facesse sentire meno la solitudine.
In fondo la paura e la solitudine erano due fardelli compresi nell'eredità che Vivien aveva lasciato a loro.
"Vi lascio la mia paura e la mia solitudine"
Nel testamento morale di Vivien c'era anche questo, e loro lo avevano accettato.
Trascorsero molto tempo abbracciati sull'erba, vicino al lago, senza dire una parola.
Dopo un periodo indefinito, alla fine fu India a parlare:
<<Robert, io e te dobbiamo fare un patto>>
Da come lo aveva detto, si capiva che non era un semplice accordo, quello che cercava, ma una promessa vincolante, duratura e onnicomprensiva.
Qualcosa che avrebbe dovuto trascendere le loro stesse persone, che erano solo veicoli di una realtà più grande e complessa.
<<Dobbiamo concordare una versione comune su cosa raccontare alle nostre famiglie e agli stessi Iniziati. Se si spargesse la voce del Grande Cataclisma o dell'invasione dei Grandi Anziani, sarebbe il caos totale. Dobbiamo invece preparare sin d'ora le strategie per la sopravvivenza dei gruppi che rifonderanno la nuova umanità, in particolare gli Alfar, i Keltar e i Lathear. C'è un enorme lavoro da fare, ma non possiamo fidarci di nessuno tranne che di noi due. Io e te soltanto dovremo avere la completa visione d'insieme e il potere di evocare i Signori dell'Universo alle cui cure siamo stati affidati: io a Viviane, Signora delle Acque, e tu ad Atar, Signore del Fuoco, ed entrambi ad Eiren, Signora della Pace. Ci avvarremo del loro potere per contrastare l'avidità delle famiglie che ci hanno manovrato, comprese le nostre! D'ora in avanti tu sarai la mia unica famiglia ed io la tua>>
Robert annuì:
<<C'è una cosa che tu devi sapere. Lady Edith Burke-Roche sostiene che sua nipote Maggie è incinta di mio figlio. Può essere vero, ma potrebbe mentire. Non so come comportarmi di fronte a questa situazione>>
India gli accarezzò i capelli:
<<Era destino che ciò accadesse. Il figlio che Maggie darà alla luce sarà il continuatore della stirpe del Sangue Reale. Sarà un Pendràgon e da lui discenderà la dinastia dei Vorkidian, i futuri re dei Keltar. Anche questo rientra nel Grande Disegno>>
Lui sentì che una parte dell'affetto premuroso di India nei suoi confronti era dovuto alle memorie di Vivien, ma era chiaro che la ragazza, comunque, provava qualcosa per lui:
<<E gli Stoker non avranno discendenza? Noi non potremmo...>>
Lei sorrise:
<<Il mio bisnonno, Bram Stoker, era membro della Golden Dawn, una società esoterica di estrema destra, che successivamente fece da punto di contatto tra il Regno Unito e il nazismo. I Duchi di Windsor e i Duchi di Kent la appoggiarono più o meno indirettamente. I Burke-Roche fecero da tramite tra la Golden Dawn e la Società degli Iniziati. La carriera di mio padre nella Società incominciò così...
Quello che sto cercando di dirti è che lady Edith Burke-Roche e mio padre sono legati da un unico patto, che riguarda anche il controllo della Corona britannica. La tua unione con Maggie era stata messa in conto, così come la mia ascesa al vertice degli Iniziati. Ma non hanno fatto i conti con altre variabili. Uno dei loro alleati, un certo Fitzherbert, li vuole tradire. Discende da re Giorgio IV e da Maria Fitzherbert e questo legittima la sua pretesa al trono. Ha una figlia, Barbara, una ragazza frivola e viziata, che l'estate prossima verrà qui ad Hollow Beach per conoscerti. Suo padre spera che lei diventi tua moglie, la Duchessa di Albany, e che dalla vostra unione nasca un erede che unifichi le linee primogenite del Sangue Reale. In tutti questi intrighi dinastici, che valore potrebbe avere un'unione tra me e te?>>
Robert la guardò dritto negli occhi:
<<Il valore dell'amore. Io vorrei che fossi tu la mia Duchessa>>
Barba = pigrizia + doppio mento
Il principe Harry è solo l'ultimo caso dei neobarbuti all'arrembaggio.
Personalmente non amo la barba... i peli sul viso mi danno l'idea di qualcosa di animalesco.
Credo che all'origine del ritorno di moda della barba ci siano due fattori insospettabili:
1) La pigrizia. Farsi la barba è una vera seccatura, che costa tempo, denaro ed energie, tutte cose che al giorno d'oggi scarseggiano (certo non nel caso di Harry, ma di lui abbiamo già trattato in un post precedente, raccontando come sua nonna, la regina, non abbia per nulla gradito il nuovo look del pestifero nipote).
2) Il doppio mento. Quando la pelle sotto il mento inizia a cedere, i maschi hanno la possibilità di nascondere l'incipiente doppio mento facendosi crescere la barba, che copre anche le rughe, le macchie e tutte le fastidiose imperfezioni che dopo i 30 anni incominciano a segnare il viso maschile.
Voi avete altri suggerimenti?
Outfit donna: camicia bianca, pantaloni a palazzo larghi a vita alta, tacchi alti.
Dite quel che volete, ma a me questo look piace troppo. Non saprei dire esattamente il perché, ma lo trovo estremamente attraente, oltre che elegante e classico.
(nella foto qui sopra, Annagrazia Calabria)
(white shirt, wide leg slacks pants)
Il colletto della camicia bianca abbottonato e impreziosito da un gioiello è uno dei trend più significativi della stagione e si sposa perfettamente con questo tipo di outfit di straordinaria eleganza.
Confederazione elvetico-lombarda: una delle mappe più stravaganti del web
Ogni tanto si trovano proposte geopolitiche alquanto bizzarre ;-)
lunedì 27 gennaio 2014
La biologia di Alien
Le uova dell'alieno sono deposte dalla grande Regina Xenomorfa. Da esse nasce un parassita che, installandosi nel corpo di un altro essere vivente dà vita all'alieno xenomorfo così come si è visto in "Alien" e nei suoi sequel.
Le regole per una vita efficiente
di Massimo Morici, da Panorama
Un imprenditore che passa 150 giorni su 365 via di casa impara di sicuro a non sprecare tempo.
È il caso di Joseph Grenny, guru statunitense della "performance aziendale" e autore di numerosi libri, tra cui alcuni best seller allegati al New York Times.
Ecco sei strategie che ha raccontato al sito BusinessInsider.com, per rendere ogni lavoratore iper - efficiente.
Pensa ai tempi morti
Prendetevi cinque minuti ogni mattina per pensare alle ore che vi attendono e soprattutto ai tempi morti che vi si presenteranno (le due ore in attesa in aeroporto, il trasferimento in taxi, i dieci minuti prima di un appuntamento con un cliente ecc.).
Prendetevi cinque minuti ogni mattina per pensare alle ore che vi attendono e soprattutto ai tempi morti che vi si presenteranno (le due ore in attesa in aeroporto, il trasferimento in taxi, i dieci minuti prima di un appuntamento con un cliente ecc.).
Che si tratti di una manciata di minuti o di qualche ora, poco importa: trovate il modo di sfruttare questi momenti che altrimenti andrebbero persi.
Essere preparati
Un modo per sfruttare i tempi morti è essere sempre preparati.
Un modo per sfruttare i tempi morti è essere sempre preparati.
Come? Provate a pensare a cosa potreste fare in questi momenti e che strumenti dovreste portare con voi per portarvi avanti in alcune attività, come smartphone, tablet e app cloud.
Prima di dire sì, pensateci
Bisogna sempre considerare le conseguenze di un “sì”. Prima di accettare una commessa, un imprenditore o un professionista dovrebbe prendere cinque minuti per pensare a ciò a cui dovrà rinunciare per portare a termine il nuovo incarico.
Bisogna sempre considerare le conseguenze di un “sì”. Prima di accettare una commessa, un imprenditore o un professionista dovrebbe prendere cinque minuti per pensare a ciò a cui dovrà rinunciare per portare a termine il nuovo incarico.
Ad esempio, se si accetta di partecipare a una conferenza, si rischiano di perdere ore per la pianificazione di attività programmate in precedenza. Quale delle due cose conviene fare?
Fate liste
È un modo per mettere nero su bianco gli obiettivi che dovrete raggiungere in giornata.
È un modo per mettere nero su bianco gli obiettivi che dovrete raggiungere in giornata.
Anche se si tratta solo di un’ora libera, scrivete un elenco di tutte le cose che potreste fare in quell'arco di tempo. Vi abituerà a capire le priorità e dare un senso alle urgenze.
Premiatevi
È importante non solo porsi degli obiettivi, ma anche darsi dei piccoli premi (una piccola passeggiata per andare a fare un regalo come pausa, un caffè con i colleghi ecc.) se riuscite poi a raggiungerli.
È importante non solo porsi degli obiettivi, ma anche darsi dei piccoli premi (una piccola passeggiata per andare a fare un regalo come pausa, un caffè con i colleghi ecc.) se riuscite poi a raggiungerli.
Delegare
Troppi imprenditori pensano che la cosa più facile sia fare tutto da soli, anche se il più delle volte è impossibile.
Troppi imprenditori pensano che la cosa più facile sia fare tutto da soli, anche se il più delle volte è impossibile.
Ecco perché è importante affidare sempre maggiori responsabilità ai propri collaboratori, per utilizzare così al meglio il proprio tempo.
I gioielli dei Celti
La civilità celtica era molto più sviluppata di quanto comunemente si pensi. Il fatto che siano rimaste poche fonti scritte non deve trarci in inganno sui livelli di civilizzazione raggiunti dai Celti in tutte le terre della loro espansione.
La raffinatezza dei loro gioielli, così come la bellezza della loro mitologia, da cui è nata la saga arturiana, ne sono una prova.
Le tre diete che funzionano.
LA DIETA OMG
“Tante diete promettono perdite di peso più rapide. E mantengono la promessa: ma si tratta di peso, non di grasso”: parola di Venice Fulton (autore di La dieta OMG, Sperling & Kupfer)
I 3 principi base
-Proteine più carboidrati: fifty-fifty Riempite metà del piatto con proteine (fanno bruciare più calorie) e nell’altra metà mettete carboidrati ad assorbimento lento (cereali integrali) e verdure.
-Vita sana: tanto sonno (accelera il metabolismo), niente sigarette né alcolici, tè verde in abbondanza.
-Sport: con misura. Sì al movimento, ma senza esagerare (30 minuti al giorno): troppo, fa male.
I 3 principi base
-Proteine più carboidrati: fifty-fifty Riempite metà del piatto con proteine (fanno bruciare più calorie) e nell’altra metà mettete carboidrati ad assorbimento lento (cereali integrali) e verdure.
-Vita sana: tanto sonno (accelera il metabolismo), niente sigarette né alcolici, tè verde in abbondanza.
-Sport: con misura. Sì al movimento, ma senza esagerare (30 minuti al giorno): troppo, fa male.
LA DIETA DUKAN
Ovvero, quella che avrebbe permesso a Kate (e Pippa) Middleton di arrivare in splendida forma alle nozze con William d'Inghilterra. La dieta del controverso Pierre Dukan si basa su una lista di circa 100 alimenti concessi (per saperne di più, La dieta Dukan: i 100 alimenti a volontà, Sperling & Kupfer) e alternati sulla base di quattro fasi specifiche. Eccole.
L’attacco. Si mangiano solo proteine (72 cibi concessi), ma a volontà. Dura da 3 a 10 giorni a seconda dei chili da perdere.
La fase crociera. Continua fino al raggiungimento del peso forma. Si alternano giornate di sole proteine a giornate in cui ai 72 cibi proteici vengono aggiunte 28 verdure specifiche. Si perde, in media, un chilogrammo a settimana.
Consolidamento. Dura 10 giorni per ogni chilo perso nelle prime due fasi. Reintegra quasi tutti gli alimenti in due pasti “di gala”.
Stabilizzazione. È un regime definitivo. Si può mangiare qualsiasi alimento a condizione che un giorno alla settimana si consumino solo proteine, che si mangi crusca d’avena ogni giorno e che si faccia attività fisica.
Per approfondimenti è utile il sito www.dietadukan.it, dove ci si può registrare per avere un programma dimagrante personalizzato e dove si può partecipare a chat chiedendo chiarimenti agli specialisti dello staff.
L’attacco. Si mangiano solo proteine (72 cibi concessi), ma a volontà. Dura da 3 a 10 giorni a seconda dei chili da perdere.
La fase crociera. Continua fino al raggiungimento del peso forma. Si alternano giornate di sole proteine a giornate in cui ai 72 cibi proteici vengono aggiunte 28 verdure specifiche. Si perde, in media, un chilogrammo a settimana.
Consolidamento. Dura 10 giorni per ogni chilo perso nelle prime due fasi. Reintegra quasi tutti gli alimenti in due pasti “di gala”.
Stabilizzazione. È un regime definitivo. Si può mangiare qualsiasi alimento a condizione che un giorno alla settimana si consumino solo proteine, che si mangi crusca d’avena ogni giorno e che si faccia attività fisica.
Per approfondimenti è utile il sito www.dietadukan.it, dove ci si può registrare per avere un programma dimagrante personalizzato e dove si può partecipare a chat chiedendo chiarimenti agli specialisti dello staff.
LA DIETA ZONA
Ecco lo schema che permette di perdere dai 500 ai 700 grammi a settimana. È utile anche come regime di mantenimento
Prima settimana
Colazione 60 g di affettato magro (prosciutto cotto, arrosto di tacchino o di pollo) o 70 g di mozzarella magra; 2 fette di pane integrale (40 g) o 2 fette biscottate integrali (30 g) o un frutto grande o 2 piccoli; 6 mandorle o nocciole
o anacardi o 15 pinoli; una tazza di tè, meglio se verde, o cappuccino o caffè amari o con pochissimo fruttosio o miele di acacia o di castagno.
Spuntino 2 yogurt bianchi magri.
Pranzo Un piatto di verdure, 100 g di carne o 120 g di pesce; un frutto grande o 2 piccoli o un frutto piccolo e 20 g di pane integrale; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Spuntino 20 g di Parmigiano, un frutto piccolo.
Cena Un piatto di verdure o di ortaggi o un piatto di minestra o di passato di verdure miste; 100 g di carne o 120 g di pesce; un frutto grande o 2 frutti piccoli; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Spuntino Serale Un bicchiere di latte parzialmente scremato da 200 g.
Seconda settimana
Fuori casa, per costruirsi un pasto bilanciato su misura: la quota di proteine deve corrispondere al volume del proprio palmo, senza le dita. La quota di grassi deve essere valutata a occhio secondo la propria necessità. Quanto ai carboidrati: la quota delle verdure non si conteggia; se sono favorevoli (frutta) devono corrispondere al volume di 2 propri pugni, se invece sono sfavorevoli (pane, pasta, riso, patate) devono corrispondere a un proprio pugno. Se si sceglie il dolce, non si devono mangiare altri carboidrati e la porzione deve corrispondere a circa metà del proprio pugno. Se si beve un bicchiere di vino o una birra piccola, bisogna ridurre i carboidrati del pasto tenendo presente che ognuna di queste bevande corrisponde a un piccolo frutto.
Colazione 150 g di ricotta magra con un cucchiaino di marmellata; una fetta biscottata integrale (15 g); 6 mandorle o nocciole o anacardi o 2 noci; una tazza di tè verde o cappuccino o caffè amari o con pochissimo fruttosio (o miele di acacia o di castagno).
Spuntino Una barretta 40-30-30 (40 per cento di carboidrati, 30 per cento di proteine e 30 per cento di grassi).
Pranzo al bar. Un piatto unico: proteine quanto il volume del palmo e verdure; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva; macedonia oppure un frutto grande e uno piccolo, oppure 3 frutti piccoli oppure una fettina (15-20 g) di pane integrale e un frutto grande oppure un pacchettino di grissini da bar (15 g) e un frutto grande.
Spuntino 20 g di bresaola; un frutto piccolo; 8 pinoli.
Cena Un piatto di verdure o di ortaggi o un piatto di minestra o di passato; 100 g di salmone in salamoia o 100 g di arrosto di tacchino o 250 g di ricotta magra; un frutto grande o 2 frutti piccoli; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Spuntino Un bicchiere di latte parzialmente scremato da 200 g.
Terza settimana
Colazione Un toast con 2 fette di pane integrale (40 g) e 60 g di ripieno tra prosciutto e formaggio; una tazza di tè verde, oppure cappuccino o caffè amari o con pochissimo fruttosio oppure miele di acacia o di castagno.
Spuntino 250 ml di Soya Drink 40-30-30.
Pranzo al bar Un piatto unico di proteine quanto il volume del palmo e verdure; macedonia oppure un frutto grande e uno piccolo, oppure 3 frutti piccoli oppure una fettina (15-20 g) di pane integrale e un frutto grande oppure un pacchettino di grissini da bar (15 g) e un frutto grande; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Spuntino Un panino integrale (20 g); 30 g di tonno o affettati magri (prosciutto cotto, arrosto di tacchino o di pollo); 3 olive snocciolate. Oppure mini happy hour prima di cena: una noce di Parmigiano; un aperitivo in un bicchiere piccolo.
Cena Un piatto di verdure o di ortaggi oppure un piatto di minestra o di passato di verdure miste; 90 g di salmone affumicato o una scatoletta di tonno sott’olio (80 g) ben sgocciolato o 3 formaggini cremosi light da 80 g l’uno; un frutto grande o 2 piccoli; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Quarta settimana
Colazione 200 g di spremuta d’arancia; 40 g di Parmigiano; una tazza di tè amaro o con pochissimo fruttosio o miele di acacia o di castagno.
Spuntino Una confezione di cracker 40-30-30.
Pranzo al bar Un piatto unico, proteine quanto il volume del palmo e verdure; un frutto grande e uno piccolo, oppure 3 frutti piccoli oppure una fettina (15-20 g) di pane integrale e un frutto grande oppure un pacchettino di grissini da bar (15 g) e un frutto grande; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Spuntino 2 albumi sodi; un frutto piccolo; 6 pistacchi.
Cena Un piatto di verdure; 75 g di speck sgrassato o 200 g di fiocchi di latte o 3 hot dog di soia o un hamburger e mezzo di soia; un frutto grande oppure 2 frutti piccoli; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Colazione 60 g di affettato magro (prosciutto cotto, arrosto di tacchino o di pollo) o 70 g di mozzarella magra; 2 fette di pane integrale (40 g) o 2 fette biscottate integrali (30 g) o un frutto grande o 2 piccoli; 6 mandorle o nocciole
o anacardi o 15 pinoli; una tazza di tè, meglio se verde, o cappuccino o caffè amari o con pochissimo fruttosio o miele di acacia o di castagno.
Spuntino 2 yogurt bianchi magri.
Pranzo Un piatto di verdure, 100 g di carne o 120 g di pesce; un frutto grande o 2 piccoli o un frutto piccolo e 20 g di pane integrale; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Spuntino 20 g di Parmigiano, un frutto piccolo.
Cena Un piatto di verdure o di ortaggi o un piatto di minestra o di passato di verdure miste; 100 g di carne o 120 g di pesce; un frutto grande o 2 frutti piccoli; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Spuntino Serale Un bicchiere di latte parzialmente scremato da 200 g.
Seconda settimana
Fuori casa, per costruirsi un pasto bilanciato su misura: la quota di proteine deve corrispondere al volume del proprio palmo, senza le dita. La quota di grassi deve essere valutata a occhio secondo la propria necessità. Quanto ai carboidrati: la quota delle verdure non si conteggia; se sono favorevoli (frutta) devono corrispondere al volume di 2 propri pugni, se invece sono sfavorevoli (pane, pasta, riso, patate) devono corrispondere a un proprio pugno. Se si sceglie il dolce, non si devono mangiare altri carboidrati e la porzione deve corrispondere a circa metà del proprio pugno. Se si beve un bicchiere di vino o una birra piccola, bisogna ridurre i carboidrati del pasto tenendo presente che ognuna di queste bevande corrisponde a un piccolo frutto.
Colazione 150 g di ricotta magra con un cucchiaino di marmellata; una fetta biscottata integrale (15 g); 6 mandorle o nocciole o anacardi o 2 noci; una tazza di tè verde o cappuccino o caffè amari o con pochissimo fruttosio (o miele di acacia o di castagno).
Spuntino Una barretta 40-30-30 (40 per cento di carboidrati, 30 per cento di proteine e 30 per cento di grassi).
Pranzo al bar. Un piatto unico: proteine quanto il volume del palmo e verdure; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva; macedonia oppure un frutto grande e uno piccolo, oppure 3 frutti piccoli oppure una fettina (15-20 g) di pane integrale e un frutto grande oppure un pacchettino di grissini da bar (15 g) e un frutto grande.
Spuntino 20 g di bresaola; un frutto piccolo; 8 pinoli.
Cena Un piatto di verdure o di ortaggi o un piatto di minestra o di passato; 100 g di salmone in salamoia o 100 g di arrosto di tacchino o 250 g di ricotta magra; un frutto grande o 2 frutti piccoli; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Spuntino Un bicchiere di latte parzialmente scremato da 200 g.
Terza settimana
Colazione Un toast con 2 fette di pane integrale (40 g) e 60 g di ripieno tra prosciutto e formaggio; una tazza di tè verde, oppure cappuccino o caffè amari o con pochissimo fruttosio oppure miele di acacia o di castagno.
Spuntino 250 ml di Soya Drink 40-30-30.
Pranzo al bar Un piatto unico di proteine quanto il volume del palmo e verdure; macedonia oppure un frutto grande e uno piccolo, oppure 3 frutti piccoli oppure una fettina (15-20 g) di pane integrale e un frutto grande oppure un pacchettino di grissini da bar (15 g) e un frutto grande; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Spuntino Un panino integrale (20 g); 30 g di tonno o affettati magri (prosciutto cotto, arrosto di tacchino o di pollo); 3 olive snocciolate. Oppure mini happy hour prima di cena: una noce di Parmigiano; un aperitivo in un bicchiere piccolo.
Cena Un piatto di verdure o di ortaggi oppure un piatto di minestra o di passato di verdure miste; 90 g di salmone affumicato o una scatoletta di tonno sott’olio (80 g) ben sgocciolato o 3 formaggini cremosi light da 80 g l’uno; un frutto grande o 2 piccoli; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Quarta settimana
Colazione 200 g di spremuta d’arancia; 40 g di Parmigiano; una tazza di tè amaro o con pochissimo fruttosio o miele di acacia o di castagno.
Spuntino Una confezione di cracker 40-30-30.
Pranzo al bar Un piatto unico, proteine quanto il volume del palmo e verdure; un frutto grande e uno piccolo, oppure 3 frutti piccoli oppure una fettina (15-20 g) di pane integrale e un frutto grande oppure un pacchettino di grissini da bar (15 g) e un frutto grande; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Spuntino 2 albumi sodi; un frutto piccolo; 6 pistacchi.
Cena Un piatto di verdure; 75 g di speck sgrassato o 200 g di fiocchi di latte o 3 hot dog di soia o un hamburger e mezzo di soia; un frutto grande oppure 2 frutti piccoli; un cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Le regole del perfetto selfie
(da Linkiesta)
1 Decidi qual è il tuo profilo migliore
Destro? Sinistro? Frontale (molto raro). Scegline uno, facendo varie prove a casa di fronte a uno specchio. E se siete indecisi, per eccessiva e uniforme bruttezza/bellezza, restano alcune regole. Posizionate il vostro smarphone a 45 gradi dal viso. Da quella prospettiva la vostra testa sembrerà più piccola, il mento più acuto e gli occhi più grandi. Magnifico.
2 Cattura la luce giusta
Trovato il profilo/angolatura perfetto? Bene. Ora tocca alla luce. Anche qui è tutto un gioco di angoli e prospettive. Se si prende quello giusto si può stendere un leggero bagliore sul volto di qualcuno, aggiungendo un tratto emotivo all'immagine in generale. L'unica regola universale è di non farlo controluce, e di evitare il giorno pieno. Troppo forte, anche se illumina tutto il viso. Qui la ricerca dell'angolo e del momento, è un lavoro che tocca a ognuno di voi.
3 Scegli gli accessori che fanno al caso tuo
Se ci sono delle imperfezioni che rischiano di rovinare tutto il quadro (es. occhiaie), è bene mettere in opera una strategia di distrazione di massa, cioè indossare occhiali da sole. In generale, la presenza di oggetti di grandi dimensioni funziona, come orecchini o fiocchi o, appunto occhiali.
4 Non essere te stesso
Chissà quante volte vi avranno detto il contrario. Nel selfie si assume sempre una posa, ma esiste un genere che vuol sembrare “naturale”, cioè senza posa. Per farlo occorre, manco a dirlo, assumere una posa specifica (che non è quella allo specchio, ad esempio). Si deve spostare lo sguardo, dirigerlo con più o meno intensità verso un oggetto che non si vede, esterno all'immagine. Poi, scatta. E sarete affascinanti, in pensieri profondi.
5 Presta attenzione allo sfondo: dev'essere all’altezza
Potrebbe essere l’arma vincente, se in armonia con il tuo volto. Se troppo particolare, rischia di prevalere, nel bene (splendide spiagge e mare) o nel male (discariche cittadine senza speranza).
Gli Arcani Supremi. Capitolo 75. Il risveglio.
India e Robert si risvegliarono nel luogo dove il Varco si era appena richiuso.
Non era passato molto tempo da quando erano entrati in contatto con le altre dimensioni, dove tutto scorreva più lentamente.
Si guardarono negli occhi e bastò quello sguardo per capire che avevano entrambi visto le stesse cose, e che la loro iniziazione agli Arcani Supremi era compiuta.
India aveva scritta sul volto una consapevolezza nuova.
Erano le memorie di Vivien Oakwood e di tutte le Somme Sacerdotesse di Avalon.
Le "altre memorie".
E quello era il momento in cui la personalità di India doveva imporsi su di esse, per evitare che la travolgessero.
Robert ne era consapevole e rimase in silenzio, a contemplare il bel viso di lei, che rifletteva quel conflitto interiore.
E in me cos'ha prodotto l'Iniziazione? Cosa sono adesso "in più" rispetto a ciò che ero prima?
C'era una consapevolezza profonda che riguardava non soltanto le conoscenze apprese, ma anche le abilità.
E' come se fossi in grado di saper fare molte più cose. Come se mi avessero infuso delle attitudini e delle esperienze.
Si fermò a contemplare India e la trovò bellissima.
Ma il fatto che ora lei abbia le memorie di Vivien impedirà che tra noi possa esserci qualcosa di più che un profondo affetto. Forse la tenerezza basterà, forse la dolcezza potrà essere qualcosa di più appagante della passione.
Non erano pensieri così assurdi, o almeno, non gli apparivano più tali.
Gli sarebbe bastato rimanere abbracciato a lei.
L'abbraccio può essere qualcosa che comunica più amore di un amplesso.
domenica 26 gennaio 2014
Migingo: la mini-isola più densamente abitata al mondo.
Un’isolotto nel Lago Vittoria conteso tra Kenya e Uganda, ottimo per la pesca ma troppo abitato (e poco vivibile) (da Linkiesta)
In Italia ricevono più soldi al mese gli immigrati clandestini che gli invalidi civili
Per un invalido italiano, l’assegno di invalidità civile è di 286 euro al mese. Ha diritto a ricevere tale assegno l’invalido civile che superi il 74% di invalidità al lavoro e la cifra non cambia con l’aumentare della percentuale di invalidità , cioè un invalido al 100% prende la stessa cifra.
E’ evidente che con 286 euro al mese non ci vive nessuno specie se malato e tantomeno una famiglia. Se ci si rivolge alle istituzioni, loro rispondono che ‘non ci sono ‘ i soldi’: allora viene spontaneo chiedersi dove li trovino i denari, miliardi di euro, per garantire un assegno sociale agli immigrati, anche clandestini o richiedenti asilo e non ci sono soldi per garantire una esistenza dignitosa agli invalidi civili.
Un clandestino che arriva in Italia e che richiede l’asilo politico o lo status di rifugiato riceve dallo stato immediatamente la somma di 976,15 euro per i primi 35 giorni., ridotti poi a 557,80 euro in caso di respingimento della domanda. In seguito, secondo la Fondazione Leone Moressa, lo Stato affronta una spesa diretta di 14.600 Euro l’anno, ovvero 40 euro al giorno, cioè circa 1.200 euro al mese per persona e altrettanti in prestazioni indirette come le spese sanitarie e servizi generali dello Stato: quindi allo Stato ogni rifugiato o presunto tale costa circa 29.200 Euro l’anno. Facendo due calcoli, un qualsiasi immigrato che mette piede in Italia percepisce il doppio ed in alcuni casi il triplo di quanto prende un invalido civile, cioè una persona malata, che non può provvedere al suo sostentamento. Alla somma vanno, inoltre, aggiunti vari benefit di cui godono gli immigrati, come: scuole materne gratuite, case popolari, assistenza sanitaria e altro.
Fonte: www.bastacasta.altervista.org
Addio allo stetoscopio: i progressi della tecnologia medica.
(da Panorama)
Strumento simbolo della professione medica, lo stetoscopio sta per divenire un oggetto di storia della medicina, sostituito dall'ecografo portatile, low cost ma accurato da usare in ogni occasione.
Lo sostiene un editoriale sulla rivista Global Heart (il giornale della World Heart Federation) firmato da Jagat Narula e Bret Nelson della Mount Sinai School of Medicine di New York. "C'è grande entusiasmo oggi per gli strumenti ecografici" commenta Raffaele Landolfi, direttore del dipartimento di scienze mediche dell'Università Cattolica di Roma "e l'entusiasmo aumenterà quando saranno a disposizione ecografi portabili; ma ci vorrà molto tempo perché l'ecografo sostituisca lo stetoscopio".
Lo sostiene un editoriale sulla rivista Global Heart (il giornale della World Heart Federation) firmato da Jagat Narula e Bret Nelson della Mount Sinai School of Medicine di New York. "C'è grande entusiasmo oggi per gli strumenti ecografici" commenta Raffaele Landolfi, direttore del dipartimento di scienze mediche dell'Università Cattolica di Roma "e l'entusiasmo aumenterà quando saranno a disposizione ecografi portabili; ma ci vorrà molto tempo perché l'ecografo sostituisca lo stetoscopio".
Tecnologie rivoluzionarie
Oggi sono tantissime le tecnologie che stanno rivoluzionarlo la sanità: pensiamo alla cartella clinica elettronica che qualunque medico assista un paziente può scaricare sul proprio pc, oppure all'idea di sostituire la ricetta cartacea usata per le prescrizioni mediche con quella elettronica, oppure alla telemedicina, oggi già realtà in molti paesi, permettendo ad esempio "visite virtuali" senza accesso diretto del paziente in ospedale.
Anche gli strumenti medici di base, quelli che si imparano ad usare già ai primi anni di medicina, sono destinati a cambiare. Tra questi di certo lo stetoscopio che oggi, spiega Landolfi, gli studenti imparano a maneggiare già al terzo o al quarto anno; questo perché costa poco e su internet si trovano anche simulazioni di auscultazione per fare pratica. Inventato nel 1804, lo stetoscopio è lo strumento usato dal medico per auscultare principalmente il cuore o i polmoni e rilevare i rumori prodotti da questi organi, distinguendo quelli normali da quelli che si originano in seguito a processi patologici. Tutto ciò potrebbe divenire un oggetto del passato. ''Già oggi - si legge sull'editoriale - molti produttori di apparecchi medicali offrono palmari ed ecografi leggermente più grandi di un mazzo di carte, con la tecnologia e gli schermi simili a quelli di moderni smartphone''.
Diagnosi più rapide
Man mano che le dimensioni di un ecografo continueranno a diminuire, via via che la loro accuratezza aumenterà avvicinandosi a quella di dispositivi più grandi e più costosi, gli ecografi portatili potranno diventare lo strumento base per un medico, da tenere sempre con sé e usare per decisioni di diagnosi rapida. ''Oggi, più di 20 specialità mediche comprendono l'uso di ecografi come competenza di base per il medico'', dicono Narula e Nelson. ''Da un punto di vista tecnico come possibilità diagnostica non c'è dubbio che l'ecografo portatile possa fornire informazioni importanti, dettagliate e accurate che la visita medica non sempre riesce a dare - sottolinea Landolfi. Ma quello che l'ecografo non può fornire è un'informazione sulle condizioni generali del paziente e sullo stato di sofferenza fisica, psicologica''. Il potenziale rischio, aggiunge, è che l'ecografo allontani il medico dal paziente.
''E' probabile che lo stetoscopio sarà mandato in pensione - precisa Landolfi - ma servirà molto tempo e la fase intermedia in cui saranno usati sia lo stetoscopio sia l'ecografo durerà molto a lungo''. Infatti ''servirà del tempo per formare i medici all'uso dell'ecografia - sottolinea Landolfi. La didattica con l'ecografo è qualcosa di molto più complesso e costoso da organizzare e gestire - conclude - è pensabile che tra 3-5 anni nelle strutture di avanguardia lo stetoscopio e l'ecografo potranno cominciare ad essere usati in tandem, ma per ora è difficile che questo scenario si allarghi alla medicina sul territorio e agli ospedali periferici''.
Gli Arcani Supremi. Capitolo 74. Il prequel di Gothian.
Il castello di Gothian si stagliava, in tutta la sua cupa imponenza, sulla cima di un monte roccioso, circondato dai ghiacci perenni dell'Artide.
<<Fu il secondo castello ad essere costruito in pietra, dopo quello di Alfarian, nel primo secolo successivo al Grande Cataclisma >>
A parlare era stata una voce maschile, profonda.
<<In quel tempo i ghiacci dell'Artide si erano sciolti e ciò che rimaneva dell'antica Groenlandia si era saldato con la Scandinavia, nel formare la parte nord del Continente Centrale>>
<<Gli abitanti di quelle terre, decimati e smarriti, erano stati soccorsi da Atar, il Signore del Fuoco, che aveva riaperto il Varco dell'Yggdrasil, nella zona delle rovine di Uppsala, in modo che gli Elfi di Alfheim potessero tornare sulla Terra. Così, dall'unione delle genti germaniche del nord e degli Elfi di Alfheim, nacque, sotto il patrocinio del Signore Atar, il glorioso popolo degli Alfar, che costruì la reggia di Alfarian>>
<<Il primo re degli Alfar, Aelfwine, aveva suddiviso il regno in contee. La contea più a nord venne affidata ad una colonia di profughi della perduta città di Goteborg, guidati Rudolf von Steinberg, un aristocratico di origini germaniche, che aveva sposato un'elfa di nome Tauriel. Insieme, i coniugi Von Steinberg ed i loro seguaci costruirono il castello di Gothian ed ottennero il relativo titolo di Conti di Gothian. Molti anni dopo, la contessa Herbertha von Steinberg cedette alle lusinghe di Gothar, Signore dei Ghiacci perenni, e dalla loro unione nacque il conte Fenrik, il cui nome è ben noto nelle Cronache di Gothian>>
<<Fenrik von Steinberg, Conte di Gothian, sposò in prime nozze Rahella Targaryen, dalla quale ebbe i due figli Daemon Iceblood e Daenerys Hearteater, la Divoratrice di Cuori. Tutti loro accettarono il morso del vampiro, divennero non-morti e si misero a capo del popolo degli Albini, i servitori di Gothar, detto il Consigliere, perché era il più ascoltato tra i demoni al servizio di Deva Ahriman>>
<<Dopo la morte di Rahella, il conte Fenrik si risposò con Marigold Edwina Ataris, come è narrato nell'antefatto del romanzo "Gothian">>
sabato 25 gennaio 2014
Antica mappa della Gallia Cisalpina
Fu la provincia romana corrispondente all'attuale territorio compreso tra gli Appennini a sud e le Alpi a nord.
Percentuale di under 34 che vive ancora con i genitori nei vari paesi europei
L'Italia si colloca al quinto posto dopo Slovacchia, Bulgaria, Grecia e Malta, tutti paesi in grave crisi economica, a riconferma che il fenomeno è strettamente legato alla disoccupazione giovanile.
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