Jacqueline Lee Bouvier (Southampton, Long Island, 1929 - New York 1994) fu la moglie del presidente John F. Kennedy e in seguito del miliardario Aristotele Onassis. Sia come first lady che come celebrità mondana,
fu al centro del gossip internazionale per oltre quarant'anni.
Per la sua eleganza, la sua cultura e la sua personalità brillante fu una vera e propria
icona di stile e punto di riferimento per intere generazioni di donne.
Genealogia
Dal lato paterno, Jacqueline
discendeva da Michel Bouvier (1792-1874)
e dalla famiglia Van Salees, una stirpe di ricchi commercianti di origine francese, olandese, inglese che si era stabilita a
New Amsterdam (il primo nome con il quale era nota New York) nel XVIII secolo. Dal lato materno aveva discendenze irlandesi.
Primi anni
Jacqueline Lee Bouvier
nacque in una famiglia dell'alta società newyorkese, come primogenita di
John "Jack" Vernou Bouvier III (
1891 -
1957), un
broker di borsa di origine francese, e di
Janet Norton Lee (
1906 -
1989), figlia di un direttore di banca. Jacqueline e
bbe una sorella più giovane, Caroline Lee (nota come Lee Radziwill, principessa Radzwill) nata il 3 marzo 1933.
Jackie trascorse le vacanze estive dei primi anni della sua vita nella tenuta dei nonni paterni a East Hampton, nell'isola di Long Island, dove ebbe modo di praticare l'equitazione divenendo un'esperta cavallerizza e vincendo numerosi trofei e medaglie. Questo è un costume molto diffuso tra le famiglie di buona condizione sociale degli
USA. Jacqueline era molto legata a suo padre, per questo soffrì molto quando questi cadde vittima dell'
alcolismo.
Coltivò numerosi interessi quali la lettura, la poesia, la fotografia e la pittura.
Nel 1949 si recò a
Parigi per un soggiorno di studio alla Sorbona, dove rimase affascinata dalla
Francia e dalla sua cultura, sviluppando un senso del gusto e dell'eleganza che si sarebbe manifestato successivamente in molti aspetti della sua vita.
Parlava correntemente italiano, francese e spagnolo.
Come
primo lavoro, fu una
giornalista e fotografa presso il Washington Times-Herald, che le affidò una serie di inchieste fotografiche da realizzare intervistando personaggi noti nella capitale statunitense.
Grazie a questo incarico divenne conosciuta negli ambienti politici di Washington, ed ebbe modo di incontrare il suo futuro maritoJohn Fitzgerald Kennedy, allora giovane congressista del Massachusetts.
Primo matrimonio
La coppia passò i primi due anni di vita coniugale a
Georgetown. Fu un periodo caratterizzato da
diversi problemi di salute del marito, dovuti a traumi spinali riportati in guerra, a seguito dei quali dovette sottoporsi a due interventi chirurgici e passò lunghi periodi di convalescenza.
Jacqueline ebbe un'ammirazione, ricambiata, per suo suocero (che ne riconobbe il grande potenziale come moglie di un politico) e fu vicina anche a suo cognato Robert, detto Bobby. A differenza però dei membri della famiglia Kennedy, appassionati di sport e di competizioni, Jackie predilesse uno stile di vita più tranquillo e riservato.
First Lady
Come
First Lady (titolo che non gradiva in quanto le sembrava il nome di un cavallo), Jacqueline Kennedy
si trovò a condurre una vita sotto i riflettori, ma tentò sempre di educare i figli al riparo dall'occhio dei media. La sua predilezione per la
haute couture e la scelta di piatti francesi per i menu dei ricevimenti alla Casa Bianca le procurò critiche da parte dei commentatori più bigotti e sciovinisti, ma ciò non impedì di farla assurgere
, grazie al suo spiccato buon gusto e alla raffinatezza degli abiti creati per lei dallo stilista Oleg Cassini, ad icona riconosciuta dell'eleganza occidentale.
La sua riconosciuta abilità sociale ebbe effetti positivi sulle relazioni internazionali statunitensi.
È rimasto leggendario il suo savoir faire con il generale De Gaulle a Parigi e con il leader sovietico Nikita Kruscev, che rimase da lei affascinato nel corso del summit di Vienna, evento che pure fu un insuccesso politico di suo marito John.
La sua sensibilità artistica e storica le permise anche di
occuparsi personalmente degli interni della Casa Bianca, ripristinando gli arredi originali e curandone l'allestimento; per l'occasione, il 14 febbraio
1962 Jackie Kennedy effettuò una celebre visita guidata alla Casa Bianca che fu trasmessa dalla televisione.
La coppia presidenziale si distinse in prima linea per il
coinvolgimento in eventi sociali e culturali. Il loro interesse per l'arte, la musica e la cultura rivoluzionò anche lo svolgimento dei ricevimenti ufficiali, in quanto
Jackie e John vollero circondarsi di artisti, celebrità e premi Nobel, che parteciparono ai pranzi e alle cerimonie, mescolandosi alle autorità politiche.

La rivalità con Marilyn Monroe
E' noto che John Kennedy non fu fedele a sua moglie. Lei seppe mantenere un dignitoso riserbo, sopportando in silenzio i tradimenti del marito, eccetto un caso, il più celebre, e cioè la relazione di Kennedy con Marylyn Monroe.
Pare che Marylin fosse convinta che il presidente avrebbe divorziato da Jackie per sposare lei, ma questo sarebbe stato catastrofico per la carriera politica di Kennedy. Si dice che le due rivali abbiano avuto un violento
scontro telefonico, poche settimane prima del suicidio dell'attrice, nell'agosto 1962.

L'assassinio di Kennedy
Il vice presidente
Johnson e sua moglie seguivano su un'altra auto della sfilata.
Dopo che il Presidente fu colpito, Jacqueline abbracciò John dicendo «Ti amo tanto Jack». Provvide a far convocare un sacerdote per fargli avere l'assoluzione e l'Estrema Unzione.Il 21 novembre 1963 Jacqueline e John lasciarono la base aerea militare di Andrews, prima si fermarono a San Antonio, e poi andarono a Houston per una visita alla NASA. La loro ultima fermata quel giorno fu a Ft. Worth. Il giorno successivo i due volarono all’aeroporto di
Dallas. Un breve tragitto in auto doveva portarli al Trademart dove era previsto che il presidente tenesse un discorso.
Jackie era seduta nella berlina presidenziale accanto a suo marito quando questi fu colpito e ferito mortalmente alla testa in Piazza Dealey.
Il coraggio e il contegno dimostrato nei momenti successivi all'assassinio del marito le procurarono un'enorme ammirazione.
Jacqueline Kennedy, tenendo i figli per mano, seguì a piedi il feretro del marito dalla Casa Bianca alla cattedrale di St. Matthew ed accese la fiamma eterna sulla sua tomba nel cimitero nazionale di Arlington. Il
London Evening Standard scrisse: «
Jacqueline Kennedy ha dato al popolo americano una cosa che gli era sempre mancata: la maestà».

In seguito Jacqueline condusse un lutto di un anno, durante il quale non fece apparizioni pubbliche, decise di vendere la casa in
Virginia dove aveva intenzione di trascorrere con suo marito gli anni successivi all'incarico presidenziale e
acquistò un lussuoso appartamento nella Quinta Strada a New York per poter avere maggior riservatezza.
Onorò degnamente la memoria di suo marito recandosi presso la sua tomba in numerose occasioni pubbliche e private e partecipando ad eventi commemorativi. A
Boston fece costruire la Biblioteca John Fitzgerald Kennedy, che venne inaugurata nel
1979 da
Jimmy Carter.
Jacqueline fu molto vicina anche a suo cognato Robert , con cui, secondo molte fonti, ebbe una relazione segreta. Lo sostenne nel corso della sua campagna presidenziale, dispensando consigli e comparendo in molte occasioni pubbliche, ma
il 6 giugno 1968 anche Robert fu assassinato.
A questo punto Jacqueline, temendo che tutti i Kennedy potessero essere in qualche modo "nel mirino", decise di lasciare gli Stati Uniti.
La rivalità con Maria Callas
La conoscenza con Aristotele Onassis era avvenuta anni prima, per il tramite della sorella di Jackie,
la principessa Lee Radzwill, che era stata ospite di Onassis nelle crociere del suo famoso yacht "Christina".
All'epoca Onassis era sentimentalmente legato a Maria Callas.
Una rara immagine di Maria Callas e Marylin Monroe, le due più grandi rivali di Jackie
La Callas era molto amica di Grace Kelly, Principessa di Monaco, altra icona di quegli anni.
Maria Callas, Jackie Kennedy, Coco Chanel e Audrey Hepburn, icone degli Anni Sessanta
Non si conoscono le esatte motivazioni che spinsero Onassis a troncare la lunga storia d'amore con la Divina. Alcuni sostengono che il matrimonio con Jackie Kennedy avesse un secondo fine, relativo agli affari che l'armatore greco aveva negli Stati Uniti.
Quando la Callas fu informata delle intenzioni di Onassis di sposare la vedova di Kennedy, commentò con bruciante ironia: "Finalmente Jackie potrà dare un nonno ai suoi figli".
Secondo matrimonio
Il 20 ottobre 1968 si celebrarono le seconde nozze di Jackie.
Col secondo matrimonio, Jacqueline perse la protezione dei servizi segreti americani, ma finì tra le braccia di un uomo che aveva denaro e potere a sufficienza per garantirne l'incolumità e lo status sociale cui era abituata.
La relazione coniugale era stata puntigliosamente regolata da un contratto pre-matrimoniale, stilato dagli studi legali di fiducia dei coniugi. Vi era previsto di tutto, dal numero minimo di fine settimana che i coniugi dovevano trascorrere insieme ogni anno, a quale percentuale del patrimonio del marito le sarebbe toccata a titolo di "
alimenti", in caso di divorzio, commisurata al numero di anni che sarebbe durato il matrimonio. Si tratta d'una prassi molto diffusa nell'alta società americana.
Il matrimonio tra Jacqueline e l'armatore funzionò apparentemente bene: la coppia raramente trascorse il proprio tempo insieme più di quanto garantito dal contratto e Jacqueline finì per dedicarsi ai viaggi e allo
shopping. Nonostante Onassis si trovasse bene con i figliastri Caroline e John (il figlio Alexander diede al giovane John le prime lezioni di volo, e per ironia del destino entrambi sono morti in seguito a incidenti aerei), la figlia
Christina Onassis non legò mai con Jacqueline.
Quando Onassis morì, il 15 marzo 1975, la vedova poteva essere titolare di una cospicua eredità, ma la legge greca imponeva un tetto alla somma che un cittadino straniero poteva ereditare, e la disputa apertasi fra lei e Christina finì col farle accettare una liquidazione definitiva di 26 milioni di dollari. Per sposare Onassis, si era convertita alla
Chiesa ortodossa greca. Di conseguenza, in base al
Codice di Diritto Canonico allora vigente, era incorsa in due scomuniche: come scismatica e come "concubina" (Onassis era divorziato). Ciononostante, ogni anno si presentava regolarmente alla
messa dell'anniversario del marito e si accostava all'
eucarestia. Tale suo comportamento (riprovevole anche dal punto di vista della Chiesa Ortodossa, che talvolta ammette i cattolici ai propri Sacramenti, ma non consente mai che i propri fedeli, tanto più se sono dei neo-convertiti, ricevano i Sacramenti in altre Chiese) e la mancanza di reazioni pubbliche al riguardo delle Autorità ecclesiastiche, provocarono le proteste di molti, che, nelle sue stesse condizioni canoniche, si vedevano negare i
sacramenti. Rimasta nuovamente vedova, si riconciliò con la
Chiesa cattolica.


Ultimi anni

Negli ultimi anni della sua vita
Jacqueline visse a New York, dove collaborò con alcune riviste come esperta di arte.
Fu sentimentalmente legata con Maurice Tempelsman, un industriale e commerciante di diamanti di origine belga che sembra, ma non ci sono prove certe, abbia sposato in articulo mortis.
Continuò ad essere
oggetto delle attenzioni dei media, come la nota vicenda con il paparazzo
Ron Galella, che la inseguì continuamente, nella sua vita privata, per immortarla in scatti fotografici. Jacqueline denunciò Galella e, dopo il processo, il paparazzo fu obbligato a mantenere una distanza di 15 metri da lei.
[2]
Nel 1994 le fu diagnosticato un linfoma non-Hodgkin che la condusse alla morte il 19 maggio dello stesso anno, all'età di 64 anni, nel suo appartamento nella Fifth Avenue.
La sua ultima apparizione pubblica era avvenuta pochi giorni prima, per un'ultima passeggiata al Cental Park

Jacqueline Kennedy è sepolta a fianco del suo primo marito,
John Fitzgerald Kennedy, nel Cimitero Nazionale della
Contea di Arlington.
Nella stessa tomba è sepolto anche suo figlio John J. Kennedy, morto in un incidente aereo tre anni dopo, nel 1999.
