sabato 27 aprile 2013

Alice di Battenberg, la suocera della regina Elisabetta II

File:1885 Alice.jpg

Alice di Battenberg (Windsor 1885 - Londra 1969) fu la madre di Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo, principe consorte della regina Elisabetta II del Regno Unito.
Pochi conoscono la storia di questa nobildonna che fu la suocera dell'attuale regina d'Inghilterra.
Anzi, noi tutti siamo abituati a pensare ad Elisabetta II come alla Suocera per eccellenza, ed invece anche  lei, in un passato ormai lontano, fu nuora di una donna di cui era parente stretta, perché Alice era pronipote, per parte di madre, della regina Vittoria. Nella foto sottostante possiamo vedere che la piccola Alice è tenuta per mano dalla bisnonna Vittoria, che regnò sull'Impero Britannico dal 1837 al 1901, per ben 64 anni.



E' curioso constatare come sia Elisabetta II che Filippo di Edimburgo fossero entrambi discendenti della regina Vittoria, come anche Giorgio V e sua moglie Mary of Teck. Questi incroci tra cugini favorirono il diffondersi del gene dell'emofilia, di cui Vittoria era portatrice sana.

File:Emofilia.png

Il 7 ottobre 1903, Alice di Battenberg sposò il principe Andrea di Grecia, figlio di Giorgio I di Grecia e di Olga Konstantinovna di Russia.

File:Laszlo - Prince Andrew of Greece.jpg

 Durante le guerre balcaniche,  il principe Andrea venne richiamato nell'esercito e Alice lavorò come infermiera. Dopo l'abdicazione del cognato Costantino, Alice ed Andrea andarono in esilio con la famiglia.
Nel 1930, a seguito di un profondo esaurimento nervoso, venne ricoverata in clinica, essendole stata diagnosticata la schizofrenia. 
Forse questa è una delle ragioni per cui rimase sempre ai margini della famiglia reale inglese.
Durante la convalescenza si separò da marito Andrea, sospettato di omosessualità, e mantenne i contatti solo con la madre. Incontrò il marito per l'ultima volta nel 1936, al funerale della figlia Cecilia, del genero e di due dei loro figli, morti in un incidente aereo ad Ostenda. Andrea di Grecia morì di alcolismo nel 1944. Il figlio Filippo, pur rifiutandone il cognome, diede il nome del padre al suo secondogenito Andrea, attuale duca di York.
Durante la seconda guerra mondiale, Alice di Battenberg visse ad Atene, mentre il resto della famiglia reale greca era in esilio in Sudafrica. Alice visse una situazione strana, in quanto aveva i generi che combattevano nell'esercito tedesco e il figlio Filippo arruolato in quello inglese, nella marina comandata da Lord Mountbatten, che di Alice era il fratello, e fu l'ultimo Viceré delle Indie.
filippo marito regina elisabetta edimburgo inghilterra lady diana incidente lara palummo coeconews
Alice tornò in Gran Bretagna nel 1947, per preparare il matrimonio del figlio Filippo con l'allora principessa reale Elisabetta Windsor, che divenne duchessa di Edimburgo in seguito al matrimonio.
filippo marito regina elisabetta edimburgo inghilterra lady diana incidente lara palummo coeconews
Ho ricercato tra le foto del matrimonio di Elisabetta e Filippo, e ho notato che sono pochissime le immagini che ritraggono la suocera, Alice di Battenberg, che in effetti mostrava i segni della malattia e di un invecchiamento precoce.
La somiglianza di Alice di Battenberg col figlio Filippo di Edimburgo era notevole, specie nella vecchiaia. Confrontiamola infatti con la foto del principe consorte nella sua ormai molto avanzata longevità.
Stesso fisico magro, longilineo, con viso allungato, naso a becco, bocca spaziosa, orecchie di notevoli dimensioni. Queste caratteristiche sono poi passate anche al figlio di Filippo, il Principe Carlo del Galles. Ma torniamo alla vita di Alice di Battenberg.

Negli ultimi vent'anni della sua vita, si dedicò alla beneficienza e arrivò perfino a farsi suora.
Nel gennaio 1949 infatti fondò un ordine di suore greco-ortodosso, Sorellanza cristiana di Marta e Maria, modellato sull'istituto che la zia, Elizaveta Fëdorovna, aveva fondato nel 1909.
Per questo, alll'incoronazione della nuora Elisabetta nel 1953, Alice si mantenne defilata e vestita con l'abito dell'ordine. Nella foto qui sotto vediamo una sua rarissima immagine negli anni '60.

L'assoluta "non regalità" di Alice di Battenberg la rese totalmente estranea alla Royal Family.
I rapporti della regina Elisabetta con sua suocera erano praticamente inesistenti a causa della fede ortodossa di Alice, che, essendo divenuta una suora ortodossa, rifiutò di rientrare nel credo anglicano. Per questa ragione non ottenne decorazioni di alcun genere e fu tenuta in disparte dalla vita di corte, polarizzata intorno alla regina madre Elizabeth Bowes-Lyon.
Alice di Battenberg morì a Londra nel 1969, all'età di 84 anni, in odore di santità. Le esequie si tennero in forma strettamente privata, tanto che ben pochi sudditi britannici se ne accorsero e quasi nessuno ha memoria di lei.
Credo che invece la sua persona meriti di essere ricordata, perché forse il suo animo fu più sensibile di quello di Elizabeth II e sicuramente lo fu molto di più di Philip Mountbatten.

(This post speaks about the life of princess Alice of Battenberg, mother in law of queen Elizabeth the 2nd, who was also her nephew, as it is possible to see in the Royal Family Tree of Great Britain).

Da questo post si può ricavare l'albero genealogico del principe Filippo, marito di Elisabetta II. Tale albero genealogico costituisce una parte rilevante di quello della famiglia reale inglese.


Albero genealogico [modifica]

Filippo, duca di EdimburgoPadre:
Andrea di Grecia
Nonno paterno:
Giorgio I di Grecia
Bisnonno paterno:
Cristiano IX di Danimarca
Trisnonno paterno:
Federico Guglielmo di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg
Trisnonna paterna:
Luisa Carolina d'Assia-Kassel
Bisnonna paterna:
Luisa d'Assia-Kassel
Trisnonno paterno:
Guglielmo d'Assia-Kassel
Trisnonna paterna:
Luisa Carlotta di Danimarca
Nonna paterna:
Olga Konstantinovna di Russia
Bisnonno paterno:
Konstantin Nikolaevič Romanov
Trisnonno paterno:
Nicola I di Russia
Trisnonna paterna:
Carlotta di Prussia
Bisnonna paterna:
Alessandra di Sassonia-Altenburg
Trisnonno paterno:
Giuseppe di Sassonia-Altenburg
Trisnonna paterna:
Amalia di Württemberg
Madre:
Alice di Battenberg
Nonno materno:
Luigi di Battenberg
Bisnonno materno:
Alessandro d'Assia
Trisnonno materno:
Luigi II d'Assia
Trisnonna materna:
Guglielmina di Baden
Bisnonna materna:
Julia von Hauke
Trisnonno materno:
Hans Moritz von Hauke
Trisnonna materna:
Sophie La Fontaine
Nonna materna:
Vittoria Alberta d'Assia
Bisnonno materno:
Luigi IV d'Assia
Trisnonno materno:
Carlo d'Assia
Trisnonna materna:
Elisabetta di Prussia
Bisnonna materna:
Alice d'Inghilterra
Trisnonno materno:
Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha
Trisnonna materna:
Vittoria d'Inghilterra


L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 27. Atar passa al Bene. Ellis e Ulume ne scoprono le conseguenze.




La prima visita che Ellis Eclionner ricevette dopo il suo ritorno a Lathena fu quella del Sommo Sacerdote del Clero di Eclion, sua santità Rudo Ulume, che comparve da una entrata secondaria nel cuore della notte.
<<Padre Ulume, le vostre visite non sono mai casuali, né tantomeno di cortesia, specie a quest'ora. Ditemi cosa sta succedendo, non vi ho mai visto così turbato>>
Ulume si guardò intorno e poi a voce bassa mormorò:
<<Vostra Altezza Imperiale, alcuni giorni fa è accaduto qualcosa di inspiegabile, almeno secondo il normale ordine delle cose. Voi sapete, Altezza, che da quando sono stato eletto Sommo Sacerdote di fatto il culto di Eclion si è trasformato. Prima era adorato, adesso noi invece lo supplichiamo di tenere lontana la sua tenebra dal Sentiero Dorato. Per trent'anni le nostre suppliche sono state esaudite, ma pochi giorni prima che voi tornaste a Lathena, si è verificato un evento portentoso. La statua di Eclion, nel Sancta Sanctorum, ha preso fuoco, proprio durante una mia preghiera e dovete credermi se vi dico che le fiamme hanno incenerito la statua e da quel momento, al suo posto, arde un fuoco spontaneo, non alimentato da nessun combustibile>>


Atar



Ellis stentava a credere alle proprie orecchie, ma sapeva che Ulume non era certo il tipo di persona che raccontava delle menzogne.
<<Atar ha dunque sconfitto Eclion? C'è stato un sommovimento nella gerarchia dei demoni?>>
Ulume scosse il capo:
<<Non è del tutto esatto, Altezza. Secondo le mie ipotesi, che hanno trovato conferma nella stessa evocazione di Atar, è successo qualcosa di molto diverso. Atar non è più un demone, nel senso che non è più un'entità malvagia. In un certo senso è diventato un angelo della Luce. La sua fiamma ha distrutto solo la statua di Eclion e nient'altro. Il suo fuoco riscalda, illumina, ma non brucia, non incendia, non distrugge. E' dunque alleato di Belenos lo Splendente e di Lug il Luminoso>>
Ellis si rese conto della portata di quell'affermazione:
<<Un'alleanza tra Atar, Belenos e Lug ha un significato politico ben preciso: Anakin ed Helena sono stati svincolati dall'influenza di Eclion, perdendo così il diritto di portare il cognome Eclionner. Dovranno portare i cognomi delle loro madri. Ora dunque lui è un Ataris e lei una Vorkidian>>



Ulume annuì:
<<Se Anakin Ataris dovesse essere nominato reggente, l'Impero dei Lathear diventerà veramente l'Impero del Sol Levante, benedetto dalla sposa di Atar, la dea Amaterasu>>



Ellis incominciò a riflettere ad alta voce:
<<Lathena non è più il centro del potere. Marvin ha spostato il comando a Gothian. Le altre capitali sono sottomesse al nero castello. Se Eclion si è ritirato da qui, dove si era manifestato oltre mille anni fa, è evidente che ha scelto come suo rappresentante un altro esponente della Dinastia. E noi sappiamo che la massima concentrazione di sangue Eclionner si trova nel figlio che io ho avuto da Marvin. E' Mordred il prescelto di Eclion: sarà lui a portare avanti la Dinastia!>>
Ulume annuì:
<<E' vero, ma questo lo espone al rischio che già costò la vita al vostro primogenito. Se volete evitare che Mordred faccia la stessa fine di Elner, dovete persuaderlo alla sottoscrizione di un Nuovo Patto. Avremmo dovuto farlo trent'anni fa, quando Marvin salì al Trono. E' tempo che l'equilibrio tra gli Arcani Supremi si ricomponga. Qui a Lathena sarà Faykan il vero Eclionner, come Primo Ministro, ma a Gothian c'è il rischio che la moglie di Mordred, Valyria, abbia subito lo stesso mutamento di Anakin. Ora anche lei è una Ataris. So che è una sacerdotessa bene gesserit di rango segreto. Presto sarà chiaro a tutti che lei è la Somma Sacerdotessa di Atar. A questo punto temo che il suo matrimonio con Mordred dovrà essere annullato, oppure rischiamo di perdere la discendenza pura di Eclion. Sarebbe la fine della Dinastia>>



Ellis rimase inorridita:
<<Marvin non lo permetterebbe mai! Mordred è suo figlio!>>
Ulume le rivolse uno sguardo dubbioso:
<<Solo gli dei sanno cosa passa nella mente dell'Imperatore-Profeta, ma provate a seguire il mio ragionamento, Altezza. L'alleanza tra Atar, Belenos e Lug è avvenuta in concomitanza con la relazione di Marvin con lady Alice de Bors, nelle cui vene scorre il sangue elfico. Alice è una Alfarian, e discende dalla dea della Luce, Aenor e dal primo re degli elfi, Finarfin, che fu lo sposo di Aenor>>



Era vero. Finarfin aveva sposato Aenor ed aveva generato una stirpe di re degli Elfi, fino a che l'ultimo elfo puro, Gil-Galad, aveva dato in sposa la sua unica figlia Galadriel al re degli Uomini del Nord, i Normanni o Norreni, Thor il Giovane, primo re degli Alfar e fondatore della rocca di Alfarian.



Ellis si rese conto immediatamente delle implicazioni di tutto ciò:
<<L'alleanza della Luce è avvenuta con la partecipazione della dea Aenor! Ecco qual era il piano segreto di Alienor di Alfarian! Sua cugina Alice potrebbe convincere Marvin a mettere in minoranza il potere di Eclion su tutta la Dinastia! Se dovesse dargli dei figli e questi figli dovessero unirsi agli Ataris e ai Vorkidian, per gli Eclionner non ci sarebbe più scampo!>>
Ulume annuì nuovamente:
<<Il Sentiero Dorato diventerebbe la Via della Luce, e l'Imperatore-Profeta potrebbe decidere di ripartire nuovamente il suo impero in tre parti: i Lathear sarebbero governati dalla famiglia Ataris, i Keltar dalla famiglia Vorkidian e gli Alfar tornerebbero sotto il pieno controllo degli Alfarian. Gli Eclionner sarebbero completamente esautorati>>
La Principessa del Sangue alzò gli occhi verso il sacerdote:
<<Cosa posso fare per impedire tutto questo?>>



<<Vostra Altezza Imperiale, per ripristinare l'equilibrio tra gli Arcani Supremi e salvare la Dinastia, c'è un'unico modo. Il rappresentante di Eclion, vostro figlio Mordred, deve unirsi con una discendente di Gothar il Consigliere, demone dei ghiacci, il braccio destro di Ahriman>>
Ellis sentì che quel ghiaccio le stava già gelando il cuore.
Frigidus circum praecordia sanguis.
Ma il suo sangue era sempre stato freddo, perché lei non aveva mai smesso di essere, in tutti quegli anni, la Principessa del Sangue, la più pura discendente di Eclion, il Signore delle Tenebre.
<<Bisogna agire prima che Marvin ritrovi la Profezia. Farò avvertire Mordred di liberare Daenerys di Gothian e di concepire un figlio con lei. Ora capisco perché la Divoratrice di Cuori si è mantenuta "virgo intacta" fino ad ora. Era l'unica non-morta a cui era stato concesso il diritto di procreare>>
Ulume sorrise:
<<La vostra mente, divina Ellis, è sempre la più acuta di tutte. Ora non vi resta che avvalervi delle spie di Bial l'Eunuco e del suo allievo Bagoas. Vi serviranno bene come un tempo, come ho sempre fatto io>>
Ellis ricambiò il sorriso e indicando la notte senza luna che gravava nera sulla Città Eterna, dichiarò:
<<Sia fatta la volontà di Eclion>>


Cast

Natalie Portman - Helena Vorkidian

Hayden Christensen - Anakin Ataris

Chris Hemsworth - Thor di Alfarian

Anouk Aimee - Ellis Eclionner

dinastia Atreides - dinastia Eclionner

giovedì 25 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 26. Marvin: il ritorno della Profezia


Marvin Eclionner aveva percepito i sintomi della visione profetica che lo stava per travolgere.
Un mal di testa pulsante, acuto, un senso di nausea, di spossatezza.
Le mani gli tremavano e sudava freddo.
Aveva già allontanato tutti.
Nessuno è in grado di aiutarmi in questi momenti. Chi non si salva da sé, non lo salva nessuno.
Si era chiuso nei suoi appartamenti privati e si era disteso nel letto.
La vista gli si era confusa e lentamente si era ritrovato immerso nel buio.
E' come sentirsi prigionieri in un sogno da cui non ci si riesce a svegliare.
Incominciò gradualmente a distinguere dei colori e delle forme.
La Profezia sta tornado: sono uscito dal Cono d'Ombra.
Vide i tre Grandi Progenitori della sua stirpe: al centro Atar, Signore del Fuoco Segreto, padre di Marigold, che brandiva una spada avvolta dalle fiamme; a sinistra Gothar il Consigliere, Signore del Ghiaccio Perenne, capostipite della stirpe dei conti di Gothian; a destra Eclion, Signore delle Tenebre e fondatore della Dinastia Imperiale degli Eclionner.
La spada di Atar sta separando i destini della stirpe di Gothar e di quella di Eclion. 
Era una premonizione di guerra definitiva tra i due demoni da sempre rivali.
Atar sarà un arbitro imparziale? Oppure chiederà qualcosa in cambio?



La scena si stava movimentando e le ombre dei tre demoni si sovrapponevano in uno sfavillio di colori che andava dal rosso fuoco al bianco, al blu, al viola, fino al nero.
Sullo sfondo vedo Castlevania, il regno di Gothar, ma Eclion si staglia contro la luna piena ed Atar fa divampare la sua fiamma imperitura. Il Fuoco Segreto mi chiama a rapporto.
E' forse la fine del mio Sentiero Dorato?
No, non era possibile.
Il sentiero era stato imboccato una volta per tutte.
La spiegazione sta in Atar. E' lui che si sta trasformando.
Marvin sentiva che doveva esserci uno stretto legame tra le scelte di Atar e il destino dei figli di Marigold.
Atar sostiene Anakin. 
Gli parve di vederlo tra i fuochi del regno di Mustafar.



Anakin ha la forza di Atar per parte di madre e quella di Eclion per parte di padre. Non avrei mai dovuto mandarlo a Lathena. 
Ellis, Helena e Faykan erano stati comunque avvertiti, ma c'erano delle incognite.
Con chi si sarebbe schierata Irulan? E il Sommo Sacerdote Ulume?
La crudeltà negli occhi di Anakin era da attribuire ad Atar o ad Eclion?
Quegli occhi facevano rabbrividire.
Marvin però non poteva evitare di guardare quel futuro che gli si stava sdipandando inesorabilmente.
Le fiamme divamparono.
E' Atar che lo possiede. Ma a chi sta tendendo la mano?



C'era una donna, ma si vedeva solo di schiena. Aveva lunghi capelli intrecciati.
Helena? O Ellis? Oppure Irulan?
Era Helena, ed era vestita come una sposa.
Ho dato in sposa mia sorella a questo indemoniato. Perché le premonizioni non me l'hanno impedito?
Helena era una Vorkidian, in lei il Bene prevaleva, discendeva da Belenos lo Splendente e da Lug il Luminoso, e da tutti i Cinquanta Talami che da Vorkidex Pendragon giungevano fino a lei.
Improvvisamente le fiamme sparirono e lo sfondo divenne il cielo stellato, l'impero galattico.
La loro unione porterà dunque Atar a diventare un angelo? Sarà benevola la sua fiamma? 



C'era speranza.
Sullo sfondo si vedevano altri due giovani, che Marvin non conosceva.
Due giovani Eclionner della futura generazione? Se Anakin avrà un figlio ed Alice mi darà una figlia, forse tra loro...
Poteva ricomporsi così l'antica frattura?
Era una soluzione compatibile con quanto aveva visto per il lontano futuro nelle precedenti profezie.
Lo scenario improvvisamente cambiò.
C'era una luce soffusa e una voce che gli chiedeva:
<<Marvin, sei dunque sopravvissuto ancora?>>
Era la voce di Belenos lo Splendente.
<<Dimmi, Marvin, cosa hai imparato dalla tua sofferenza?>>
Si sentì rispondere, nel pensiero:
<<Ho imparato ad accettare quello che non posso cambiare. Ho imparato a fare a meno di chi può fare a meno di me. Ho capito che non posso stare bene, ma che posso cercare di stare meglio. Ho attraversato la sofferenza salvando le parti migliori della mia personalità. In fondo la prova consiste in questo: passare attraverso la sofferenza senza perdere il senso della propria identità. E credimi, non è cosa da poco>>


Cast

Hayden Christensen - Anakin Eclionner

Natalie Portman - Helena Eclionner Vorkidian

lunedì 22 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 25. Ellis Eclionner torna a Lathena dopo trent'anni.



Nel giorno del suo 67° compleanno, Ellis Eclionner, principessa del sangue imperiale, fece il suo trionfale ritorno a Lathena dopo oltre trent'anni di assenza.
La sua entrata nella Città Eterna avvenne su un trono d'oro massiccio, trasportato come una lettiga da una ventina di guardie del corpo, mentre il resto del corteo la seguiva a piedi.
Indossava la porpora imperiale e un enorme monile d'oro appartenuto all'impeatrice Cixi, sua bisnonna.
Al posto del diadema, però, aveva scelto di indossare un velo di velluto dello stesso color porpora degli abiti. Non aveva bisogno di una corona per ricordare agli abitanti di Lathena che lei era la Matriarca della Dinastia.
Sua cugina Irulan era infatti più giovane e apparteneva ad un ramo cadetto degli Eclionner. Sulla supremazia di Ellis non c'erano mai stati dubbi, persino nei lunghi anni della sua assenza dalla capitale dei Lathear.
Eccomi qua, di nuovo nelle fauci del Drago!
Osservò con attenzione la città e gli abitanti e dovette ammettere che in quei decenni c'erano stati numerosi progressi.
Il Sentiero Dorato di Marvin ha portato i suoi benefici anche qui. Stiamo progredendo, e questo è merito della pace.
Quando il suo corteo fu arrivato all'Agorà, la piazza centrale di Lathena, Ellis alzò una mano e il corteo si fermò. Scese dal trono, affiancata dalle dame di compagnia e fu accolta dalle ovazioni della folla.



A renderle omaggio c'era Leto Fujiwara, presidente del Senato Imperiale.
Ora il cerimoniale prevede che io sollevi le mani, in segno di benedizione.



Nel momento stesso in cui le mani di Ellis si alzarono, Leto Fujiwara si inginocchiò, seguito da tutta la folla presente.



Irulan Eclionner guardava quella scena dall'Acropoli, insieme al generale Tiekanik, prefetto del pretorio.
Erano entrambi allibiti.
<<Guardali,Tiek! La accolgono come se fosse una divinità. Nessuno di loro si ricorda che come Reggente fu disastrosa>>



<<La maggior parte di loro non era ancora nata quando Ellis lasciò la città>> rispose il prefetto.
Irulan annuì:
<<Il che serve solo a ricordarmi quanto sono vecchia>>
Poi si riscosse:
<<Manda l'Eunuco e i miei nipoti a riceverla ai Propilei dell'Acropoli. Io la attenderò nella Grande Piramide, nella Sala del Trono. Ho in serbo una sorpresa per lei, tanto per farle capire chi comanda qui, ancora!>>
Il prefetto annuì:
<<Agli ordini, vostra Altezza imperiale!>>
E corse a chiamare Bial.
Nel frattempo Ellis aveva concluso il suo gesto di benedizione ed aveva cominciato a procedere a piedi, fino alla base dell'Acropoli.





Le modernizzazioni degli edifici apportate dalla Reggenza erano notevoli.
Irulan si è data molto da fare... del resto, l'oro gliel'abbiamo spedito noi in abbondanza. A lei è toccata soltanto la "fatica" di spenderlo.
Incominciò a salire la scalinata, senza mostrare alcuna fatica.



Vide che presso i Propilei la attendeva un uomo calvo e grasso, vestito di viola.



Le venne incontro e la salutò con il massimo onore:
<<Vostra Maestà Imperiale!>>
Ellis sgranò gli occhi.
Soltanto una persona non ha mai smesso di considerarmi un'imperatrice. Ma questa persona è così diversa dal leggiadro eunuco che era stato trent'anni fa.
Lo abbracciò, un gesto che aveva sempre riservato solo a lui.
<<Bial! Non hai idea di quanto mi sei mancato! Sono così felice di rivederti!>>
L'eunuco ricambiò l'abbraccio.
<<Mai felice quanto me, Maestà!>>
Era vero, non stava recitando.
Il suo corpo disfatto porta i segni della responsabilità di mediare continuamente tra le varie anime della Dinastia e tutte le altre fazioni di potere. 
Si erano sempre mantenuti in contatto con una corrispondenza fitta e dettagliata, ma rivedersi di persona era un'altra cosa.
Lui guarderà le mie rughe e i miei capelli tinti e si chiederà dov'è finita la donna nel fiore degli anni che abbandonò questa città per espiare i suoi peccati.
Avrebbe voluto rimanere sola con lui e sfogarsi per tutte le preoccupazioni che l'assillavano,  ma il protocollo imponeva i suoi obblighi.
Vide infatti avvicinarsi il Sommo Sacerdote del Clero di Lathena, Sua Santità Rudo Ulùme.



Anche con lui ci fu un abbraccio, sebbene più formale.
Alleati sì, ma amici mai.
Anche Ulume era invecchiato prendendo la "via grassa". Per Ellis esistevano infatti due modi di invecchiare: la via grassa, come nel caso di Bial o di Ulume, o la "via magra" di coloro che si rinsecchivano progressivamente, accartocciandosi come una foglia riarsa.
<<Ho percepito gravi interferenze sovrannaturali sulla Profezia e sul Sentiero Dorato>> le disse Ulume nell'orecchio <<appena potete, venite nel Tempio di Eclion. Vi attenderò nel confessionale>>
Ellis annuì e sospirò.
Ah, gli intrighi di Lathena, come mi sono mancati! Demoni e cospirazioni: questa città sarà sempre così. Il suo destino sarà sempre essere l'ombelico del mondo.
Del resto i motivi che avevano spinto Ellis a ritornare erano anche di tipo religioso, anche se il termine non rendeva bene la complessità del discorso.
Sovrumano e sovrannaturale erano gli unici termini adeguati.
Finalmente vide alcuni Eclionner che le venivano incontro.
Per prima si fece avanti Helena Eclionner Vorkidian, con i paramenti sacerdotali, ma senza alcuni distintivo, come prevedeva la sua condizione di "bene gesserit di rango segreto". Si inginocchiò e baciò la mano ad Ellis, senza separarsi dal coltello kryss degli iniziati agli Arcani Supremi.

<<Com'è la situazione qui, Helena?>> chiese Ellis sottovoce, mentre la abbracciava.
<<La situazione è grave, ma non è seria>> fu la risposta di Helena.
Ellis sorrise.
Ha ragione. Non è seria. La serietà si è perduta da molto tempo, nella Città Eterna.
Vide poi avvicinarsi Faykan Eclionner, suo nipote, figlio del suo defunto primogrenito Elner.
Il giovane si inchinò e baciò la mano a colei che lo aveva allevato come un figlio.
Faykan meriterebbe la reggenza, ma dovrà accontentarsi del ruolo di primo ministro. In fondo è qui principalmente per spiare Anakin. Metterli uno contro l'altro è stato fin troppo facile, ma alla lunga potrebbe creare problemi. L'ambizione si moltiplica, in questo luogo. Devo metterlo in guardia.
Quando si abbracciarono gli disse:
<<Non farti ingannare dal clima di Lathena, nipote mio. Questa città cambia le persone, e non in meglio. Crea manie di grandezza, e nel contempo finisce per rammollire anche i migliori. Per questo io l'abbandonai volentieri tanti anni fa e avrei preferito non doverci mai tornare>>
Il motivo del suo ritorno, ufficialmente, era quello di presiedere al passaggio delle consegne tra la reggente Irulan e il suo successore. Ma i motivi segreti erano innumerevoli.
Mentre entravano nella Grande Piramide, finalmente anche Anakin venne incontro alla sua illustre consanguinea.
Ah, il figlio di Marigold e di mio padre! L'arma più preziosa della Dinastia, e la più pericolosa.
Anakin Eclionner avanzava con l'aria minacciosa e tracotante di chi si sentiva già il padrone di casa.

Non si inchinò e non baciò nemmeno la mano ad Ellis.
Si sente già superiore a me. Glielo lascerò credere, per il momento.
Si scambiarono freddamente un bacio sulla guancia.
<<Non essere così imbronciato, Anakin! Non ho nessuna intenzione di rubarti la scena. Questa sceneggiata è necessaria per convincere Irulan a non creare problemi. Dopo il passaggio delle consegne, tornerò a Gothian, non temere. Questa città mi evoca troppi brutti ricordi>>
Ed era vero.
I muri di questa piramide sono testimoni di tutti i miei fallimenti. 
Sentì improvvisamente una morsa al cuore, al solo pensiero che il suo figlio primogenito, Elner, era stato ucciso proprio nella Sala del Trono in cui stava per entrare.
Quel Trono è maledetto. Solo un folle, un idiota o un ignorante può desiderare un Trono così malfamato.
Non era solo per umiltà che i sovrintendenti reggenti non si erano mai seduti a quel trono, preferendo il seggio nero di basalto, ai suoi piedi. Era stato Denethor Eclionner a dare inizio a quella tradizione.



Denethor era stato reggente per buona parte del lunghissimo regno di suo padre Echtelion Eclionner, che nell'ultima parte della vita era troppo debole e malato per comparire il pubblico.
Su quel seggio nero io ho governato l'Impero per vent'anni, ed ora sto per andare incontro a colei che vi siede da tre decenni. 
Si fece forza e proseguì.
Quando vide i cambiamenti apportati alla Sala del Trono rimase senza parole.



Questo sfarzo è un'offesa alla sobrietà dell'Imperatore-Profeta! Ed Irulan siede sul Trono del Leone Dorato! 
La provocazione era inaccettabile.
Per contrasto, le tornò in mente quando su quel trono c'era suo figlio Elner XI, e lei gli sedeva alla destra ed Irulan alla sinistra.
Ora sul Trono del celeste impero del sol levante Irulan appariva inarrivabile e senza tempo, come la mitica regina Nefertiti.



Camminare fino a quel Trono fu molto difficile.
Mentre Irulan appariva al massimo dello splendore, Ellis si sentiva improvvisamente stanca.
Questa sceneggiata danneggia l'unità della Dinastia. Ora sarà tutto più difficile.
Quando fu ai piedi delle gradinate che conducevano al Trono, si fermò senza inchinarsi e senza salutare.
<<Chi siede sul Trono del Leone Dorato, che spetta di diritto al nostro Imperatore-Profeta, il divino Marvin?>>
Irulan scelse un tono ironico:
<<Al divino Marvin non dispiacerà se oggi ho occupato il suo seggio per lasciare libero il tuo. Pensavo che avresti gradito accomodarti sul trono di basalto delle reggenti, come ai vecchi tempi, mia cara cugina!>>
Ellis scosse il capo e si voltò verso Bial:
<<Tu ne sapevi qualcosa?>>
L'Eunuco era più sbigottito di lei:
<<Irulan deve aver ideato questa pagliacciata all'ultimo momento, assieme al suo prefetto del pretorio, Tiekanik. Pagheranno entrambi per questo affronto!>>
Ellis si rivolse alla cugina:
<<Preferisco rimanere in piedi. Ti consiglio di tornare al seggio che compete al tuo ruolo, per evitare che questa tua stravagante forma di "cortesia" venga fraintesa dai fedeli sudditi dell'Imperatore-Profeta>>
Nessuno si mosse.
Il silenzio era totale.
Alla fine Irulan si alzò e con grande lentezza, tenendo alto il viso e gli occhi rivolti ad un imprecisato punto dello sfondo, scese i gradini del Trono e fronteggiò la cugina:
<<Come preferisci, mia cara Ellis. Ti vedo così stanca e invecchiata che quasi vorrei rimanere in piedi io>>
Ellis rimase impassibile:
<<Forse il mio corpo è stanco e invecchiato, ma la mia mente è lucida e limpida, al contrario della tua. Eri una persona prudente, e questo era senza dubbio il tuo pregio principale. Ora che hai perso anche questo, comprendo come mai l'Imperatore-Profeta, nella sua infinita saggezza, abbia deciso di revocarti la reggenza. Sono qui come Arbitro del Cambio. Goditi pure questi ultimi momenti di potere, perché i tempi della successione saranno molto rapidi>>
Detto questo si rivolse a Bial:
<<Primo Ministro, scorta me e il mio seguito negli alloggi che ci sono stati destinati. Qui non c'è altro da fare, né da dire>>
E con ciò, molto dignitosamente, voltò le spalle alla cugina e lasciò la Sala del Trono.



Cast 

Anouk Aimee - Ellis Eclionner

Susan Sarandon - Irulan Eclionner

Varys Master of Whispers - Bial l'Eunuco

Emmanuel Milingo - Rudo Ulume

Alia Atreides - Helena Eclionner

Hayden Christensen - Anakin Eclionner

Joely Richardson - Maria Antonietta di Asburgo-Lorena, regina di Francia








domenica 21 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 24. Eleanor Eclionner


Eleanor Eclionner era nata dal primo matrimonio di Alienor di Alfarian con l'imperatore Elner XI Eclionner.
Insignita alla nascita del titolo di principessa imperiale e di duchessa d'Aquitaine, era cresciuta a Gothian, per ordine dello zio Marvin, l'Imperatore-Profeta, insieme al fratello e ai cugini.
A farle da madre era stata la nonna paterna Ellis Eclionner. A venticinque anni aveva sposato il cugino Arthur Eclionner Vorkidian, reggente dei Keltar. Dalla loro unione si attendeva un erede di sangue latino, celtico ed elfico.
E invece, nei cinque anni trascorsi, Eleanor non era nemmeno rimasta incinta. Questo l'aveva fatta cadere in disgrazia presso la suocera Igraine Canmore, imperatrice consorte di Marvin Eclionner.
A contribuire ulteriormente alla sua caduta in disgrazia c'era il disappunto per le sue spese considerevoli per il vestiario e i ritratti, oltre che per il mantenimento di numerosi trovatori, tra i quali Jaufré Rudel, che secondo molti era stato il suo amante. 
A tutte queste accuse la bella Eleanor non aveva mai risposto.
Non hanno chiesto il mio parere quando hanno deciso chi dovevo sposare. Non lo hanno chiesto nemmeno quando hanno deciso che dovevo crescere lontana dai miei genitori. 
Essere una donna bella, giovane, nobile e ricca non le aveva donato ancora neanche un giorno di felicità.
La mia unica risposta è il ritratto dove cavalco la mia giumenta, col falco nel mio guanto e i miei levrieri che corrono nella foresta di Fontrevault. Questa è stata la mia felicità, che è durata un attimo e durerà per sempre negli occhi di chi guarderà quel quadro.
Eppure c'era un senso di aspettativa in Eleanor mentre si avvicinava alla città fatale di Elenna sul Dhain, la capitale del Regno degli Alfar, di cui fin da lontano si vedeva la torre centrale di Tar Valon.



Era difficile pensare che in quel luogo in apparenza così fiabesco, con la città elfica su un'isola incantata in mezzo al fiume, quasi a rinnovare il mito di Avalon, avesse avuto inizio una scia di guerre rovinose, mezzo secolo prima, nell'anno della Primavera di Sangue.
Proprio nel ponte che in quel momento Eleanor stava attraversando si era svolto il mitico duello tra il suo bisnonno Sephir Eclionner, principe della corona imperiale, e il terribile lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian e signore dei vampiri albini.



Ora staranno continuando il loro duello all'inferno!
Vent'anni dopo il Conte Fenrik aveva nuovamente invaso la città, ma era stato sconfitto dall'enorme esercito di Marvin Eclionner, che non aveva esitato ad arruolare persino i licantropi contro il suo nemico.



Marvin aveva sconfitto e ucciso lord Fenrik, e con una marcia trionfale aveva espugnato il castello di Gothian. E l'anno seguente, sempre ad Elenna sul Dhain, Marvin aveva sconfitto anche gli eredi del Conte di Gothian, ricacciandoli nella loro lontana terra di Thule.
Con quelle trionfali battaglie l'allora ventenne erede degli Eclionner e dei Vorkidian aveva ottenuto il potere assoluto sul Continente Centrale, imponendosi come Imperatore-Profeta.



Eppure quella città continuava a sfuggirgli.
Alienor di Alfarian aveva rivendicato ogni giorno di più la sua autonomia.
Non riesco a pensare a lei come a una madre. In trent'anni di vita, l'avrò vista sì e no tre volte. E non ci fu intesa tra noi.
Ora, dopo tanto tempo, tornava da quella donna algida ed evanescente, sperando in qualcosa di diverso.
Alienor ha bisogno di alleati a Gothian e a Caemlyn. E ha bisogno di una mediatrice tra lei e Lilieth Vorkidian, la sua amica di un tempo, ora divenuta avversaria. 
Con Lilieth poteva esserci qualche mediazione.



Con Igraine Canmore, invece, mediare era sempre stato, più che impossibile, inutile.



Mentre si avvicinavano alla Porta Settentrionale della città, videro che, al contrario delle previsioni, la regina Alienor si era degnata di accoglierle personalmente, sfoggiando il suo leggendario sorriso in stile Monna Lisa.



Non è invecchiata di un solo giorno! Sembra più giovane di me!
C'era comunque un'aura benevola che la circondava e bisognava renderle merito di aver ritardato, per aspettare loro, la sua partenza verso il castello di Reims, dove li attendeva la sua figlia prediletta, Marie France de Champagne. 



Eleanor aveva un ricordo vago della sorella, molto più giovane di lei, in quanto nata dal secondo matrimonio di Alienor con il principe Lorran Plum di Terramara.
Quando finalmente il corteo di Lilieth, Igraine ed Eleanor giunse al cospetto di Alienor di Alfarian, fu proprio Eleanor a farsi avanti, come convenuto, per rompere il ghiaccio.
Si inchinò davanti alla Regina degli Alfar e dei Drow, e le disse:
<<Madre, accogli l'omaggio della tua figlia primogenita>>.
Era sì un omaggio, ma anche una rivendicazione!
Alienor le porse l'anello di diamante, Nenya, da baciare.



<<Benvenuta figlia mia. Anche se il mio matrimonio con tuo padre fu annullato, la mia materna benevolenza non è mai venuta meno>>
Era un modo diplomatico per dire: "Sarai anche la primogenita, ma resti sempre una figlia illegittima".
Eleanor, impassibile, replicò:
<<Ho l'onore di scortare qui colei che ti fu amica quando tutti gli altri ti avevano voltato le spalle: la onorevole lady Lilieth Vorkidian, imperatrice madre>>
Quello era il momento più delicato.
Le due ex amiche non si vedevano da trent'anni, dopo l'aspra disputa seguita al primo matrimonio di Alienor, e ciascuna delle due riteneva di ricoprire un rango superiore.
Eppure non c'è malevolenza nei loro occhi... Cosa c'è allora? Rimpianto? Nostalgia della giovinezza? 
Alienor aprì le braccia e andò incontro a Lilieth, la quale ricambiò l'abbraccio.
Non era solo diplomazia. Era un reciproco perdono, sulla scia del ricordo di un tempo in cui  sembrava loro di essere state felici.



Cast

Eleonora d'Aquitania - Eleanor Eclionner

Alucard di Castlevania - Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian

Jon Snow - Marvin Eclionner

Francesca Annis (Jessica Atreides) - Lilieth Vorkidian

Claire Forlani - Igraine Canmore

Cate Blachett (Galadriel) - Alienor di Alfarian

Beatrice Borromeo - Marie France d'Alfarian, contessa di Champagne

sabato 20 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian.Capitolo 23. Irulan ed Anakin.



Irulan Eclionner, Principessa del Sangue imperiale e Reggente dell'Impero Lathear in nome e per conto del nipote Marvin, non aveva potuto differire ulteriormente l'incontro privato col pronipote Anakin, figlio di Sephir Eclionner e di Marigold di Gothian.



Come luogo d'incontro aveva scelto il giardino pensile che un tempo era appartenuto a sua cugina Ellis, che l'aveva preceduta nell'incarico di Reggente.
Ad aprile faceva già molto caldo nei piani alti della Piramide, per cui quelle zone erano accessibili solo di notte.



Irulan era sola, a parte qualche guardia mimetizzata nel paesaggio.
Sentì i passi del giovane Anakin.
Odo l'orma dei passi spietati. E magari questo fosse solo un ballo in maschera!
Non si voltò.
Aveva già visto altre volte il pronipote in pubblico, e non gli interessava la sua faccia.
Prima che lui potesse parlare, Irulan dichiarò:
<<Guarda la città com'è bella a quest'ora della notte! Non a lungo brilleranno le luci sull'Acropoli. Presto tutto sarà completamente buio, ma ricordati che non si guarda mai impunemente nell'oscurità>>



Anakin colse la velata minaccia della prozia:
<<Perché mi hai fatto venire qui, a quest'ora?>>
<<Per motivi di riservatezza. Ciò che ho da dirti è destinato soltanto all'orecchio di parenti carnali, e tu rientri in questa categoria>>
<<Ho l'impressione che mi consideri indegno di essere il prossimo reggente>>
Non era una domanda.
<<Hypotheses non fingo. Sarà la prova dei fatti a decidere. Io posso solo consigliarti>>
Anakin annuì:
<<Ti ascolto>>
Irulan provava un'istintiva antipatia per quel nipote, ma si era imposta di non usare un tono offensivo.
<<L'interesse primario di ognuno di noi Eclionner è naturalmente quello di fortificare e tenere unita la Dinastia. Se per la forza e l'unità della Dinastia mi viene richiesto di rinunciare al mio incarico, lo farò con lo stesso spirito di sacrificio con cui, trent'anni fa, l'ho accettato. Vorrei sottolineare l'espressione "spirito di sacrificio", perché non sono mai stata una donna di potere. Avrei preferito dedicare il mio tempo agli studi, ai quali tornerò presto molto volentieri. Ma rivendico un unico diritto e cioè aver voce in capitolo nella scelta del mio successore. Marvin ha indicato te come suo candidato alla successione, ma mi ha anche scritto che la Profezia non gli ha permesso di vedere chi regnerà a Lathena dopo di me. In base ai miei studi, la Profezia diventa oscura quando c'è un conflitto tra forze sovrumane. Ebbene, io credo di aver capito quali sono. Da un lato c'è Eclion, il demone che ha fondato la nostra Dinastia e dall'altra c'è Atar, il demone del fuoco, che ha trasferito le sue preferenze da tua madre Marigold a te, Anakin. Credo che tu me lo possa confermare>>



Gruppi di origine zoroastriana





Anakin annuì:
<<Non lo nego, anzi, ne sono fiero! Non dimenticare, Irulan, che il nostro Imperatore-Profeta si salvò dalla trasformazione in vampiro grazie al fatto che indossava l'Anello del Fuoco, Narya. Egli aveva finto di donarlo al druido Halfgan, ma lo indossava quando Daenerys di Gothian gli concesse il Dono. Da quel momento il ruolo di Atar ha assunto un ruolo benefico, che lo può trasformare in una entità positiva, vicina al lato luminoso. Ed ho una prova tangibile di tutto questo. Guarda: ora sono io a portare al dito Narya, l'Anello del Fuoco>>



Irulan rimase sconvolta da quelle rivelazioni.
<<Credevo che occorresse l'iniziazione agli Arcani Supremi per poter portare uno dei Tre Anelli>>
Anakin sorrise:
<<Sono un sacerdote di rango segreto, come mia sorella Valyria e mia moglie Helena. Marvin in persona ci ha iniziati>>
La Reggente si sentì offesa per non aver ricevuto di prima mano quelle informazioni:
<<Io non sono un'iniziata. Se vuoi parlare di religione, il Sommo Sacerdote Ulume sarà felice di riceverti. Per me esiste un solo anello che conta, Vilya, l'anello di zaffiro, quello che designa il capo della Dinastia. E sappiamo che è Marvin, l'Imperatore-Profeta, ad averlo al dito>>



<<Ne esistono altri due, Irulan, e lo sai meglio di me. Uno è quello di diamante, che appartiene ad Alienor di Alfarian, e si chiama Nenya>>



<<E il quarto è Hypnose, quello di ametista, che ti fu donato da Eiren, Signora della Pace e della Calma. Quello che tu tieni segreto da trent'anni e che ti ha reso potente e longeva. E' tempo che tu lo mostri al mondo>>
Irulan non si era mai illusa che Marvin non conoscesse il suo anello, che era stato forgiato in gran segreto dai migliori gioiellieri dell'Impero ed era stato consacrato dal Sommo Sacerdote Ulume in persona.
<<Sì, è tempo>> disse, e mise l'anello al dito.



<<Questo è Hypnose, l'anello della serenità. Dona pace interiore, e preserva la calma e la salute di chi lo porta. Avevo intenzione di donarlo a te. Ma tu hai già fatto la tua scelta. Tuo è l'anello del fuoco, che conduce all'opposto di ciò che io speravo di infonderti. Rimarrà dunque a me, ed io lo lascerò in eredità ai sacerdoti della serenissima Eiren>>
Anakin valutò il potere di quell'anello:
<<La calma senza l'energia non va da nessuna parte>>
Irulan sorrise:
<<Non mi sono mai mossa da qui, né lo desidero. I nostri anelli si annientano a vicenda, come il freddo col caldo. Se ti opporrai a me, moriremo entrambi, e la Dinastia sceglierà un altro Reggente>>
Anakin si adirò:
<<Mi stai forse minacciando?>>
La Reggente scosse il capo:
<<Sto semplicemente contrattando le modalità della successione al Trono del Sole>>
Il giovane protestò:
<<Non mi stai dando possibilità di scelta!>>
Irulan lo guardò con un misto di ironia e di tristezza:
<<E' difficile essere nati Eclionner. Credimi, io lo so>>



Cast

Julie Cox - principessa Irulan Eclionner

Hayden Christensen - Anakin Eclionner

Cate Blanchett - Alienor di Alfarian

L'anello di zaffiro è quello di fidanzamento di lady Diana Spencer, Principessa del Galles, successivamente ereditato dalla nuora Kate Middleton, duchessa di Cambridge.

L'anello di rubino è quello di Cirdan il Timoniere, uno dei tre re degli Elfi. L'anello fu poi donato a Gandalf.

L'anelllo di diamante è quello di Galadriel di Lothlorien, regina degli Elfi.

L'anello di ametista è simile a quello pastorale dei vescovi della Chiesa cattolica romana.

Le rappresentazioni del Sacro Fuoco Atar sono tratte dalla religione Zoroastriana mazdeista nella sua attuale realtà Parsi, presso Mumbai, in India.