Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
sabato 9 marzo 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 72. La resa dei conti. Marvin si impadronisce del potere assoluto.
Marvin Eclionner Vorkidian non aveva mai visto Lathena, la città dei suoi antenati paterni, gli Eclionner, la Dinastia imperiale dei Lathear.
Nell'acropoli la Piramide Imperiale fronteggiava il Tempio di Eclion.
Marvin confrontava quello che vedeva con ciò che gli mostravano le memorie di Arexatan nella sua mente.
Ora c'è uno sfarzo molto maggiore, ma anche molto più sudiciume.
Era stato facile ingannare le guardie sia alle mura della città, sia a quelle dell'Acropoli.
Mi hanno scambiato per un pellegrino.
Daenerys era rimasta fuori città.
Dice che quello che succederà è una questione privata tra me e gli Eclionner.
Forse era vero, ma in realtà lei aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere se lui avesse fallito.
Non vuole legare ulteriormente il suo destino al mio. Teme che il mio Sentiero Dorato la possa intrappolare.
Che lo pensasse pure!
Non ho bisogno di lei. Non ho bisogno di nessuno. Quello che accadrà oggi sarà solo opera mia.
Quando si trovò di fronte alla Piramide Imperiale, sentì che quella era la sua ultima possibilità di abbandonare il Sentiero Dorato.
Posso ancora tirarmi indietro, ma se entro in questo luogo, supererò il punto di non ritorno.
Si avvicinò all'ingesso e quando le guardie gli chiesero di identificarsi, lui mostrò loro l'anello imperiale di zaffiro, che era appartenuto a suo padre e prima ancora alla sua nonna paterna, Wensy Fuscivarian, e prima di lei, negli anni antichi prima del Grande Cataclisma, alle principesse Diana e Kate, come anello di fidanzamento.
Ma era pur sempre l'anello della Dinastia Imperiale, quello che rendeva veramente legittima la successione al Trono del Sole.
Le guardie, vedendo l'anello, rimasero di sasso.
Marvin sospirò:
<<Mi farete entrare con tutti gli onori, come spetta a un Principe del Sangue, oppure preferite che io vi dia un assaggio dei miei nuovi poteri?>>
Sapevano che Marvin era divenuto un essere sovrumano, per metà uomo e per metà vampiro, con una forza che mai nessuno prima aveva conosciuto.
Saggiamente, scelsero di inginocchiarsi:
<<Vostra Altezza Imperiale, Lord Bial e Lord Vyghar ci avevano avvertiti della possibilità del vostro arrivo, ma l'Imperatore e gli altri membri della Dinastia non sanno niente>>
Marvin rise:
<<Vorrà dire che farò una sorpresa a mio fratello e ai miei parenti>>
I pretoriani capirono che c'era dell'ironia nelle sue parole, e proprio per questo lo presero molto sul serio.
<<Quindi non dobbiamo farvi annunciare?>>
Marvin scosse il capo:
<<No! E' giorno di udienze, non è vero? Mi presenterò nella sala del trono come postulante e aspetterò il mio turno. Mio fratello apprezzerà>>
Nessuno ci credeva, ma proprio per questo fecero entrare Marvin senza ulteriori indugi.
I pretoriani sentono lontano mille miglia quando cambia il vento.
Marvin era l'Astro Nascente, destinato da sempre al Trono del Sole.
Bial e Vyghar sono già passati saggiamente dalla mia parte.
Si fece avanti lungo la sala del Trono.
Teneva ben alta la mano con l'anello di zaffiro degli Eclionner, rivendicando apertamente il Trono.
Quello che sta per accadere getterà una luce oscura sul mio conto. Ma del resto io sono nato nel dolore, e nel dolore sono cresciuto e vissuto. E' un'ombra che mi seguirà per tutta la vita.
Vedendo il suo anello, i cortigiani si scostarono fin quasi a sparire, ed egli poté procedere indisturbato verso il Trono del Sole.
Lì suo fratello Elner XI sedeva in mezzo a due donne: a sinistra c'era l'imperatrice Irulan e a destra c'era la madre di lei, la principessa Susan Fuscivarian.
Quando fu ben vicino, Marvin salutò:
<<Mio caro fratello, mi dicevano che un tempo sui due seggi a fianco a voi c'erano la vostra prima moglie Marigold e vostra madre Ellis>>
L'imperatore si alzò in piedi sdegnato:
<<Come osi rivolgerti a me in questo modo, arrivando qui senza farti annunciare e provocandomi con parole da villano!>>
Marvin sorrise:
<<Mi aspettavo un'accoglienza più piacevole dal mio caro fratellastro. Vi porto i saluti di vostra madre, e vi faccio le mie condoglianze per la morte di Marigold>>
Era una provocazione che andava oltre ogni limite.
Elner XI fece segno alle sue guardie del corpo di uccidere Marvin.
Esse gli si scagliarono addosso, ma lui, con la velocità di un fulmine, le abbatté una dopo l'altra.
A quel piunto, Irulan si alzò e si fece da parte, così come anche sua madre Susan e tutte le altre guardie, per non parlare dei dignitari di corte, dei nobili e del resto della Dinastia.
Hanno capito che Elner è spacciato.
Marvin si rialzò in piedi, scrollandosi la polvere e i resti delle guardie che erano morte, con un gesto di sprezzante noncuranza.
<<C'è qualcun altro che mette in dubbio il mio diritto legittimo di successione al Trono imperiale dei Lathear?>>
Nessuno fiatò.
Marvin sollevò di nuovo la mano destra, con l'anello imperiale bene in vista.
<<Elner XI, tu sei stato riconosciuto colpevole di una cospirazione ai miei danni. Ti offro il mio perdono, purché tu ammetta pubblicamente le tue colpe, mi implori perdono davanti a tutti e mi ceda spontaneamente il Trono Imperiale, che mi spetta di diritto, essendo io figlio legittimo di Masrek Eclionner, laddove tu sei solo un suo bastardo!>>
Era una provocazione studiata nei minimi particolari.
Elner si scagliò addosso al fratellastro, che lo afferrò e gli disse:
<<Tu hai Arexatan dentro di te. Io ho Vorkidex. C'è un conto in sospeso da più di mille anni. Lasciamo che questo conto si chiuda!>>
A quel punto il duello riprese, ma era uno scontro senza storia.
Io ho la forza sovrumana dei non-morti. E tutti devono vedere quanto sia immensa!
Con pochi gesti, rapidi e quasi senza suono, Marvin riuscì a mettere fuori combattimento Elner, che si ritrovò per terra davanti a lui.
<<Per l'ultima volta, Elner, io ti offro la possibilità di vivere, purché tu rispetti le condizioni che ti ho appena esposto!>>
Elner lo guardò con odio:
<<Mai!>> e si scagliò contro di lui per l'ultima volta.
Marvin lo colpì con un velocissimo colpo della gamba che fece arrivare la punta del piede fino al cuore, fracassandoglielo.
Elner cadde a terra, morto, tra lo stupore generale.
Dopo alcuni istanti di incertezza, i pretoriani si avvicinarono al cadavere di Elner XI, senza proferire parola, e lo portarono via.
Marvin si rivolse ai presenti:
<<Elner Eclionner è morto. Rivendico la mia legittima eredità. Qualcuno ha obiezioni a riconoscermi Imperatore dei Lathear?>>
Nessuno parlò.
Altri pretoriani, in silenzio, gli portarono il mantello imperiale che era caduto dal corpo di Elner XI.
<<Ascoltatemi tutti! Poiché è consuetudine che un nuovo sovrano manifesti la sua benevolenza con una amnistia, io perdono la mia prozia Susan Fuscivarian per aver cospirato contro di me, purché ella ora mi renda omaggio>>
Lady Susan non se lo lasciò ripetere due volte, e si inginocchiò davanti a Marvin, alla presenza del Prefetto del Pretorio.
<<Giuro solennemente, vostra Maestà, di servirvi e onorarvi come la più devota dei vostri sudditi e vi imploro di accogliere il mio ringraziamento per la vostra graziosa clemenza>>
Marvin accettò quel giuramento.
Dopo ogni prova di forza, bisogna mostrare anche una prova di clemenza, e Susan sa benissimo che le conviene diventare mia fedele alleata.
Il motivo di quello era molto semplice.
Sa che ho stima per Irulan, e che ho dei progetti per lei.
Si rivolse infatti a sua cugina, con gentilezza:
<<Mia cara Irulan, so che sei una persona di grande valore. Mia madre mi ha tessuto i tuoi elogi. La tua politica come consorte del mio defunto fratello è stata prudente e lungimirante. Per questo io ti offro di diventare Reggente Imperiale>>
Nessuno si aspettava quella frase, tanto meno Irulan.
<<Maestà, io sono la vostra umile serva. Ma perché l'Impero ha bisogno di una Reggente se ci siete già voi a regnare come Imperatore?>>
Marvin allora si preparò al grande annuncio.
<<Come tutti sapete, io mi sono trasformato in qualcosa di sovrumano, sia nel fisico che nello spirito. Sono un non-morto, e quindi un immortale. Sono anche un Profeta, prima di ogni altra cosa. Ora, questa mia natura mi spinge a scegliere come residenza naturale un luogo che sia vicino alla mia metamorfosi, e questo luogo è il Castello di Gothian, all'estremo nord!>>
Quella decisione lasciò tutti di sorpresa, tranne Lord Bial e Lord Vyghar, che ne erano già stati informati da Lilieth Vorkidian e da sua madre, lady Ariellyn,
<<D'ora in avanti, il Trono del Sole sarà occupato dalla Reggente Irulan Eclionner. E faccio presente che comunque, la carica di Reggente sarà sempre assegnata ad un membro della Dinastia, che io sceglierò>>
Si guardò intorno per vedere se c'erano perplessità, ma non ne vide.
Il Sentiero Dorato ha avuto inizio anche qui.
Si rivolse a Bial l'Eunuco:
<<Lord Bial, siete confermato nella carica di Primo Ministro Imperiale>>
Poi si rivolse all'ammiraglio Vyghar di Linthael:
<<Lord Vyghar, vi riconfermo nella carica di Ammiraglio e vi prometto che non appena avrò stabilizzato la situazione a Caemlyn, nominerò anche lì un nuovo reggente, e mia madre potrà tornare da voi. Presto darà alla luce una bambina, ed io so già il nome che le dare. Ella sarà mia sorellastra, e quindi avrà i massimi onori ed un futuro glorioso>>
Riconfermò poi anche il Prefetto del Pretorio e il Presidente del Senato.
<<Mi tratterrò solo alcuni giorni, per controllare come funziona il mio Impero. Poi il dovere mi chiamerà nuovamente a nord>>
Cast
Jon Snow / Paul Atreides - Marvin Eclionner Vorkidian
Susan Sarandon /Alia Atreides (Wensicia Corrino) - lady Susan Fuscivarian
Virginia Madsen (Irulan Corrino) - Irulan Eclionner
La città di Lathena è rappresentata come Arrakeen, la capitale del pianeta Arrakis, altrimenti noto come Dune.
Le immagini sono state tratte dal film "Dune" e dalla miniserie televisiva "I figli di Dune".
Moda maschile attuale: dal 2006 al 2013
Dal 2006 in avanti torna di moda il vestito a tre pezzi, the three pieces suit. In particolare è molto apprezzata la tonalità grigio chiara.
Come si può vedere nella foto qui sopra, che ritrae il dandy Scott Disick, il vestito a tre pezzi di questo periodo ha alcune similitudini con quello degli anni '70.
La giacca è a due bottoni, con ampi risvolti. La sua apertura permette di vedere il gilet rialzato.
Ci sono altri particolari.
La camicia con collo alla francese è ottima per una cravatta con nodo Doppio Windsor.
(le immagini sono tratte da un sito FB dedicato a tale nodo: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=511442585563438&set=a.377670305607334.79228.377663912274640&type=1&theater)
Questo look ha fatto breccia sui personaggi maschili più famosi dello star system.
Vediamo Brad Pitt:
Tom Cruise
David Beckham
La variante grigio-azzurra è molto apprezzata:
Anche la variante scura ha la sua rilevanza, specie quella nera, in stile Man in Black.
Il gessato mostra di essere un evergreen.
Un testimonial di questo tipo di look è certamente l'attore Ed Westwick, nel ruolo di Chuck Bass in "Gossip Girl".
Un look meno eccentrico e più da ufficio si trova nel telefilm "Suits".
Questo per quanto riguarda la moda adulta, ma bisogna tener conto che negli ultimi anni c'è stato un successo, specialmente nell'ambito dei giovanissimi, di un altro modello, basato sulla reintroduzione della cravatta nel guardaroba dei teenager. Sto parlando della skinny tie, la cravatta stretta, abbinata con camicie dal colletto piccolo.
Ne possiamo vedere alcuni esempi.
Ecco Daniel Radcliffe:
E Ben Burnes:
E lo stesso Ed Westwick:
Personalmente non amo per niente le skinny ties, e ormai è cosa nota, perché l'ho scritto più volte, in questo blog, ma se esse hanno contribuito a diffondere nuovamente nei giovanissimi la moda del vestito a tre pezzi con la cravatta, come vediamo spesso indossati da Justin Timberlake o da altri più giovani idoli delle ragazzine come Zac Efron, i Jonas Brothers o gli One Direction, allora ben venga.
venerdì 8 marzo 2013
Moda maschile nel decennio 1995-2005
Questa foto di Gabriel Garko, risalente ad una decina di anni fa, rappresenta al meglio il tipo di moda
maschile elegante nel periodo compreso tra la metà degli anni Novanta e la metà degli anni Zero o anni Duemila.
1) La prima caratteristica è la giacca a tre bottoni. Io me lo ricordo bene perché in quel periodo, tra colloqui di lavoro e cerimonie varie (lauree, matrimoni ecc.) mi ero fatto un guardaroba completo, non immaginando che pochi anni dopo le giacche sarebbero tornate a due o addirittura ad un solo bottone.
2) Un'altra caratteristica, che vediamo nella foto di Garko e in quelle qui sotto, mi è particolarmente cara, perché in quel decennio, finalmente, e con mia grande gioia, tornarono di moda le cravatte spesse, di seta monocolore, con nodo Windsor doppio: una combinazione che io ho sempre considerato la migliore.
3) In quegli anni torna di moda anche il gessato, che si abbina perfettamente con le camicie bianche e le cravatte scure con nodo Doppio Windsor, il migliore in assoluto!
4) Anche i colletti della camicia erano diventati più lunghi, con le ali più ampie.
Quel tipo di camicie mi piace molto e lo indosso ancora, perché ha la bellezza di un classico intramontabile.
5) I pantaloni stretti alle caviglie, che poi sono tornati di moda adesso, ma rialzati col risvolto.
6) Capelli lunghi negli anni novanta, e col ciuffo a caschetto negli anni duemila, questo soprattutto tra i più giovani.
Moda maschile negli anni '80
Micheal Douglas nel film "Wall Street" del 1987, rende bene il look tipico degli "yuppies", i giovani dirigenti in carriera, operatori finanziari in particolare, riconoscibili per alcuni capi caratteristici, tra cui le famose cravatte Regimental, indossate anche da Christian Bale in "American psycho", ambientato negli anni '80, che mostra le conseguenze devastanti di un utilitarismo edonistico ed individualista.
Cinici e senza scrupoli, gli yuppies newyorkesi si riconoscono anche per le bretelle, le camicie a righe sottili o quelle col colletto bianco e il resto azzurro.
Dai famosi serial tv come Dallas, possiamo vedere come questi spregiudicati uomini d'affari vestissero anche lontano dalle raffinatezze newyorkesi.
La giacca ha un'ampia apertura e generalmente ha solo 2 bottoni. La camicia ha un colletto con ali più corte e il nodo della cravatta è più stretto rispetto agli anni Settanta.
Queste caratteristiche perdurano per tutto il decennio.
Le giacche diventano molto ampie, quasi oversize, come negli anni '30 e '40.
Un esempio molto evidente lo possiamo trovare nei vestiti indossati da Richard Gere in "Pretty Woman" che conclude il decennio mostrando un broker finanziario che indossa giacche a doppiopetto di ampie dimensioni, e le immancabili cravatte Regimental.
Il film, del 1990, chiude il decennio con un finale positivo. L'amore trasforma il cinico operatore finanziario in un imprenditore onesto e responsabile. Si sente il desiderio di archiviare un decennio di arrivismo, accentuato dalle politiche neoliberiste di Reagan e Thatcher.
Questo tipo di abiti perdura per i primissimi anni '90 e lo possiamo ancora vedere in un film che chiude idealmente i conti, in modo definitivo, con il carrierismo del decennio appena trascorso.
Ecco dunque Harrison Ford nel film "Una donna in carriera".
"Cosa resterà di questi anni Ottanta?", cantava Raf. Ognuno ha i suoi ricordi relativi a quel decennio così diverso dal precedente, sia nei valori che nella moda.
Potremmo dire che gli anni Ottanta ebbero una loro propaggine nella mitizzazione del neoliberismo come apparente ricetta per risolvere tutti i mali. I decenni seguenti hanno, ahimè, dimostrato l'esatto contrario.
Gli eredi di Gothian. Capitolo 71. Le ceneri di Marigold
Il Trono Nero, nella sala grande del castello di Gothian, era vuoto.
Marigold è morta lì sopra, strangolata da mio nipote, che ha reclamato a sé quel Trono.
Ellis Eclionner era stata nominata reggente di Gothian e nonostante Marvin le avesse detto che, mentre lui era al Sud, lei avrebbe potuto "tenergli calda la sedia", si era rifiutata anche solo di avvicinarsi a quello scranno di ferro annerito.
Non ha portato fortuna a nessuno. Fenrik e Marigold sono morti. Ed io... be', io sono soltanto sopravvissuta a me stessa, pensò Ellis.
Non si era mai ripresa del tutto dalla morte del suo adorato fratello e amante, Masrek Eclionner.
Ora però ho una ragione di più per vivere.
A trentasette anni, dopo ventun anni dalla nascita del suo primo figlio, Elner, concepito con Masrek, lei, Ellis Eclionner, era nuovamente incinta. Questa volta il padre era Marvin, l'altro figlio di Masrek.
E ci sono i figli di Marigold, concepiti da mio padre, e i figli di Alienor, concepiti da mio figlio.
Marvin l'aveva avvertita: "Tu sei la vincitrice morale del gioco del Trono" le aveva detto "perché spetterà a te allevare ed educare la nuova generazione degli Eclionner"
I figli di Marigold sono miei fratelli, ma dovrò fare per loro da madre.
Era così strano pensare che Marigold non esistesse più.
Temevo di vedere il suo fantasma, avevo persino paura di sognarla. E invece niente, di lei rimangono solo le ceneri in un reliquiario, come se fosse stata una santa.
Marigold aveva fatto preparare, da viva, il reliquiario che avrebbe dovuto contenere le sue ceneri, secondo la disposizione del testamento.
E' inquietante quella faccia... mi fa rabbrividire... maledizione a te, Marigold... continuerai a guardarmi con quegli occhi folli, con quei capelli d'oro, con quella corona sul capo... ah, non hai bisogno di fantasmi per spaventarmi... basta quell'urna...
Marvin aveva voluto rispettare il testamento.
"L'unico modo per evitare che il suo fantasma ci perseguiti, è rispettare le sue ultime volontà. Sarà quindi tuo compito, Ellis, quello di presiedere ai suoi funerali e alla sua cremazione, e poi mettere le sue ceneri nell'urna, dentro il reliquiario. Voglio che rimanga nella sala del Trono, a eterna memoria di questa donna che, per oltre mille anni, ha tenuto il mondo sotto scacco. Io l'ho sconfitta, e dunque il ricordo di lei, è una maggiore gloria per me"
Ellis scosse il capo.
Ad maiorem gloriam... come disse Aurelia, la madre di Cesare, prima di morire.
Tutto il dolore della sua vita per la maggior gloria del figlio.
E va bene, Marvin, faremo a modo tuo, anche questa volta!
E così, il volto di Marigold, immortalato nella forma del reliquiario, osservava fissamente il Trono vuoto.
Le leggende nascono così... e magari verranno pellegrini in processione per implorare una grazia dalle tue ceneri.
Si chiese quale grazia avrebbe potuto implorare lei, dalle ceneri di Marigold.
Istintivamente si toccò il ventre, dove il figlio di Marvin stava crescendo.
Sa già che è un maschio. Vuole chiamarlo Mordred... che follia! E' un nome di malaugurio! Servirà solo a ricordare al mondo che è nato da un incesto?
Marvin aveva riso: "L'altro mio figlio, quello legittimo, che nascerà da mia moglie, si chiamerà Arthur. E' una giustizia poetica, non trovi?"
Ah, Marvin, tu sei pazzo! La metamorfosi ti ha trasformato in qualcosa che mi spaventa. Nemmeno Marigold mi ha mai spaventata quanto te!
A volte sperava quasi di poter vedere il fantasma di Marigold, il suo sorriso beffardo, i suoi occhi felini, ed i suoli capelli dorati.
Quando una persona si trova a rimpiangere persino i nemici, vuol dire che ha perso proprio tutto.
Si rivolse all'urna, come se stesse veramente parlando con Marigold.
Dove sei? La tua anima ha trovato pace o si batte con le ombre in qualche Erebo? No, nessun Erebo di più, per te, per me, per tutti...
Sopravvivere è molto più difficile e duro che morire. Marigold lo sapeva, e aveva scelto la morte. Dopo più di mille anni, credeva di averla meritata. La morte si sconta vivendo, aveva detto un grande poeta.
Anche Ellis lo sapeva, eppure aveva scelto la vita.
Per curiosità, forse. O per affetto verso i suoi figli e gli altri bambini della famiglia che erano affidati a lei.
E dunque io vivo, ma non mi riconosco. Cammino come dormendo. Non trovo il senso delle cose. Il tempo mi è scivolato via. Indugiavo per delle inezie, e non mi accorgevo che il mondo crollava intorno a me. Sono sempre stata sola, vittima della mia follia.
Cast
Eva Green (Morgana di Avalon) - Ellis Eclionner
Lena Headey (Cersei Lannister) - Marigold di Gorhian
Il trono è quello de "Il trono di spade" di George Martin.
Il reliquiario è quello di Sant'Orsola.
giovedì 7 marzo 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 70. Daenerys e Marvin parlano dell'amore
Daenerys di Gothian sapeva che Marvin si stava innamorando di lei.
E' evidente! Traspare da tutto ciò che fa, che dice e che non dice... una donna, per quanto non-morta, se ne accorge... una donna lo sa!
Questa consapevolezza suscitava in lei sensazioni opposte.
Mi chiamavano la Divoratrice di Cuori, ma l'unico cuore che ho veramente conquistato è quello di Marvin Eclionner Vorkidian.
E quello era l'aspetto positivo e gratificante, che faceva da eco ad una antica profezia.
"E condividerà con te i tuoi sogni più preziosi"
Tranne uno.
Io non riesco più a innamorarmi. Persino le mie infatuazioni sono volutamente astratte, perché non voglio che nessuno mi privi della libertà di non amare.
Era sempre stato un suo comandamento, dopo che Daemon l'aveva abbandonata.
Conosceva a memoria i Remedia Amoris di Ovidio. E molti altri avvertimenti di chi metteva in guardia contro quel sentimento.
L'amore è un disturbo ossessivo compulsivo, ci fa fare cose sciocche, ci rende fragili e vulnerabili, ci fa diventare ridicoli.
La parola definitiva, su quel punto, già caro alle Bene Gesserit, l'aveva detta Fernando Pessoa:
"Tutte le lettere d'amore sono ridicole / non sarebbero lettere d'amore se non fossero ridicole /
ma, in fondo, sono coloro che non hanno mai scritto lettere d'amore ad essere ridicoli"
Valeva la pena rischiare?
Un grande amore ricambiato può dare, da solo, senso ad una intera esistenza. Ma se dovesse venire meno, allora potrebbe portare alla rovina precoce l'esistenza di chi è stato abbandonato o tradito.
Marvin meritava una spiegazione, riguardo a questi suoi pensieri.
<<La felicità passata non è più felicità. Il dolore passato è ancora dolore>>
Marvin aveva recepito il messaggio:
<<Conosco quel proverbio. Ma ti rispondo con i versi di un'antica poesia: "Dare un senso alla vita può condurre alla follia, ma una vita senza senso è la tortura">>
Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River, un'antica raccolta di poesie sopravvissuta al Grande Cataclisma che aveva quasi distrutto l'umanità, nell'anno 2146 dell'era cristiana.
Daenerys aveva riconosciuto la citazione:
<<Ci sono tante altre cose che possono dare senso alla vita. Non è necessario l'amore ricambiato>>
Marvin non era d'accordo:
<<L'amore vero non ha surrogati. Ricordi Dolcenera? L'amore ha l'amore come solo argomento>>
Avrebbero potuto continuare per un secolo a sfidarsi a colpi di citazioni.
<<Spero almeno che non mi citerai di nuovo la lettera ai Corinzi! San Paolo parlava di charitas, non di eros... c'è una bella differenza>>
Lui le sorrise :<<So che sei una classicista, e che conosci gli antichi molto meglio di me. Vediamo se riconosci questa: "Aver vissuto una vita da re senza aver mai provato la gioia di un grande amore ricambiato è come essere stati in Paradiso senza aver visto Dio>>
Daenerys riconobbe la raffinata citazione:
<<Queste parole sono attribuite alla compianta principessa Margaret Windsor, Contessa di Snowdon, che aveva sacrificato il suo unico vero amore, l'ufficiale Townsend, per non suscitare uno scandalo alla corte di sua sorella, la regina Elisabetta II, ai tempi in cui il Vecchio Continente esisteva ancora>>
Marvin sorrise:
<<Margaret non fu l'unica principessa triste, in quella famiglia, almeno stando alle antiche leggende>>
Lei ricambiò il sorriso, ma con un accenno provocatorio:
<<Visto che hai citato una Windsor, non pensi che Edoardo VIII si sia mai pentito di aver rinunciato a tutto per sposare Wallis Simpson?>>
Erano miti di un tempo antico, in un luogo remoto, perduto da millenni, ma continuavano a vivere ancora:
<<Forse, ma le è rimasto fedele per trentasei anni, e questa mi pare una prova a favore della sua felicità>>
Era una partita difficile, quella che stavano giocando lei e Marvin:
<<Tu eri felice, con Igraine? Forse sì, eppure l'hai abbandonata. C'erano altri argomenti, oltre all'amore. Vedi come questa parola diventa vuota quando la caliamo nella realtà? L'amore! Questa parola di cui la gente ama riempirsi la bocca. L'amore può essere tanto, a volte persino troppo, ma non è sufficiente per far andare bene le cose. No. Non è sufficiente!>>
Marvin pensò a lungo prima di rispondere e la sua voce era affranta dal dolore:
<<Non è sufficiente ma è necessario. E comunque, con Igraine è finita quando mi sono accorto che non ama me, ma l'immagine che si era fatta di me. Non amava ciò che sono, ma ciò che credeva che io fossi. Io sono solo, anche se non sembra ed ho passato la mia vita a fuggire di gente in gente. Eppure non ho mai smesso di cercare il vero amore, e ad essere pronto a sopportare il rifiuto, l'indifferenza, il tradimento. Non mi arrendo, non intendo eliminarmi da solo!>>
Ed era proprio questo ciò che Daenerys non condivideva:
<<Alcuni riescono a sopportare il rifiuto, la gelosia e persino la tragedia di essere lasciati. Io no. Io non ci riesco. Non ci sono mai riuscita. E non ci riuscirò mai>>
Il messaggio era chiarissimo.
Se mi dovessi innamorare di nuovo e qualcosa dovesse andare storto, tornerei ad essere la sanguinaria Divoratrice di Cuori.
Marvin glielo leggeva negli occhi, ma non si rassegnava all'idea:
<<Al cuore non si comanda. L'amore non è una scelta, è qualcosa che succede, inevitabilmente>>
Ma anche su questo Danerys aveva la sua teoria:
<<Quando l'amore ci ha fatto soffrire troppo, allora l'Io crea delle barriere, dei meccanismi di difesa. Possiamo sublimare tutto, incanalarlo verso direzioni più sicure e più proficue. E' un meccanismo che diventa spontaneo, e un giorno tu stesso te ne accorgerai, quando la tua natura di sovrano e di Messia richiederà tutte le tue energie, tutto il tuo tempo e tutti i tuoi sentimenti. Non ti basterebbe tutto questo per dare un senso alla tua vita?>>
Era un discorso invitante, ma Marvin non si lasciò cadere nella trappola:
<<Mi hai detto di non citare la lettera ai Corinzi, ma non c'è altro modo di rispondere. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l'amore, io non sarei nulla>>
Daenerys sospirò: <<"Tu dici che ami la pioggia, ma quando piove apri l'ombrello. Tu dici che ami il sole, ma quando splende cerchi l'ombra. Tu dici che ami il vento ma quando tira chiudi la porta. Per questo ho paura quando mi dici che mi ami.">>
Marvin riconobbe la citazione da Shakesperare:
<<Potremmo andare avanti così all'infinito. Ma non voglio insistere>>
Lei lo guardò.
Povero Marvin.Tu hai accettato il sacrificio... e chi sono io per giudicarti?
Si pulì gli occhi e, con una improvvisa dolcezza, gli sorrise:
<<Tu mi hai resa una persona migliore, mi hai dimostrato tutto l'amore che mi serviva per porre fine a tutto il male del passato... ti sono debitrice, ma non posso... capisci... non posso ricambiare... per ora io posso... posso solo, come dire... solo farti compagnia>>
Lui annuì e sorrise:
<<Ed io non ti chiedo altro>>
Cast
Harry Lloyd (Viserys Targaryen) - Marvin Eclionner Vorkidian
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys Steinberg di Gothian
Sophie Turner (Sansa Stark) - Igraine Canmore di Logres
Gli eredi di Gothian. Capitolo 69. Una visita inaspettata
Era quasi notte quando una misteriosa donna pesantemente truccata si presentò all'ufficio della Sezione Speciale, la direzione dei servizi segreti del regno dei Keltar, presso la reggia di Caemlyn.
Si limitò a presentare agli uscieri un documento col sigillo imperiale di Elner XI e un salvacondotto col sigillo della stessa Sezione Speciale.
L'usciere si consultò con una guardia, la quale comunicò la questione ad un ufficiale.
Quanto ci metteranno questi idioti a riconoscermi?
L'ufficiale si avvicinò:
<<I documenti sono in regola, ma non c'è bisogno di scomodare la direttrice>>
La misteriosa donna allora parlò con voce roca:
<<Io ho affrontato una scomodità ben maggiore, per arrivare fin qui, in questo nido d'aquile>>
A quel punto l'ufficiale ebbe come un'illuminazione e vide che la presunta donna gli stava mostrando un anello con la lettera B.
<<Ma, non sarete mica... voglio dire... siete qui... senza preavviso... io...>>
La presunta donna sbuffò:
<<Ho lasciato la mia scorta fuori. Ora, pezzo di idiota, sarà meglio che baci la B di questo anello e ti rivolga a me con la dovuta deferenza>>
L'ufficiale si inginocchiò, baciò l'anello e poi, con aria desolata, disse:
<<Perdonatemi, Vostra Eccellenza. Io non vi avevo mai visto di persona e quindi non... ma comunque ora l'equivoco è risolto, vi condurrò io stesso da Lady Ariellyn>>
Solo dopo che ebbero varcato l'ingresso, ogni finzione ebbe termine.
<<Lord Bial, la vostra visita è un onore che ci coglie impreparati>>
L'Eunuco e Primo Ministro Imperiale, si concesse un sorriso ironico:
<<E questo la dice lunga sulla qualità dei vostri servizi segreti, per quanto non si possa certo incolpare Lady Ariellyn. Ho collaborato con lei in passato e ne ho sempre apprezzato la discrezione e la precisione>>
Era sincero nel dirlo.
Per questo sono venuto qui a parlare con lei.
Lady Ariellyn Vorkidian, Contessa di Keltar-Senia, era diventata direttrice della Sezione Speciale subito dopo la vittoria di suo nipote, re Marvin dei Keltar, contro lord Fenrik di Gothian,
Lei è la vera donna forte del regime. Senza di lei sarebbe andato tutto a catafascio.
Bial aveva già collaborato con lei in passato, ma l'offerta che stava per farle quel giorno era qualcosa di più di una collaborazione.
Devo capire se io faccio parte del Sentiero Dorato di suo nipote.
Mentre pensava questo, gli ufficiali mostravano sorpresa e deferenza e i dirigenti lo seguivano verso l'ufficio della direttrice.
Quando finalmente arrivarono, la porta era aperta, ma numerose guardie armate vi stazionavano intorno.
<<Lady Ariellyn vi riceverà immediatamente>> disse una di loro, aprendo la porta e invitando Bial ad entrare, cosa che fece subito senza esitazione.
La Contessa appariva proprio come nei numerosi quadri che la raffiguravano.
Ha l'aria più severa e imponente. Ora capisco perché la chiamano "La Zarina".
Lady Ariellyn sorrise, ma non si inchinò.
Considera questo un incontro tra pari.
Bial le baciò l'anello. In fondo, per quanto eunuco, era pur sempre un uomo, e conosceva le buone maniere.
Dopo alcuni convenevoli, il Primo Ministro Imperiale venne subito al punto:
<<Sono al corrente di tutto ciò che è accaduto e che sta accadendo. Presto vostro nipote, re Marvin, arriverà a Lathena, insieme Daenerys di Gothian. La domanda che vi pongo, Milady, è questa: io faccio parte o no del famoso Sentiero Dorato profetizzato da re Marvin?>>
Lady Ariellyn era stata avvisata da Marvin riguardo a quella visita e a quella domanda.
<<Fino ad ora sì, aveva previsto che sareste venuto e che mi avreste posto quell'interrogativo>>
Marvin sapeva già tutto. Ma io so cosa è diventato, dopo la metamorfosi. I suoi capelli albini parlano da soli.
Bial rimase in attesa.
La Contessa continuò:
<<Mi è stato detto che rivelare il futuro può solo peggiorarlo, ma il Sentiero Dorato è una eccezione, perché non ha alcuna diramazione. E' questo il dono che mio nipote ha fatto all'umanità>>
L'Eunuco incominciava a spazientirsi.
Questa maledetta donna è elusiva più di un oracolo!
La fissò duramente, con i suoi occhi nerissimi:
<<Se non corriamo rischi, potete rivelarlo anche a me, Milady".
Ariellyn annuì:
<<Lord Bial, in base a quello che Marvin mi ha detto, voi farete parte del Sentiero Dorato. Manterrete le vostre cariche a Lathena e sarete per noi un valido collaboratore>>
Bial fu sollevato da quelle parole, ma gli parevano troppo belle per essere vere>>
<<Dov'è la fregatura?>>
La domanda fece sorridere Lady Ariellyn:
<<Siete molto astuto, Lord Bial. Diciamo che il vero Trono e il vero centro decisionale si sposteranno da Lathena a Gothian>>
Bial fu percorso da un brivido al solo pensiero di quel famigerato castello.
<<Volete dire che a Lathena non ci sarà più un imperatore?>>
Ariellyn scosse il capo:
<<Ci sarà ancora, ma non conterà niente. Il Sentiero Dorato prevede che Marvin assumerà una carica più alta e più sacra e concentrerà in sé il potere per moltissimi anni. Da quel che ho capito, la carica si chiamerà "Imperatore-Messia dei popoli del Continente Centrale">>
L'Eunuco si rese conto che, di fatto, Marvin era già considerato da molti come un sovrano supremo e un messia.
<<Avrò un ruolo in questa sua presa di potere?>>
La Contessa annuì:
<<Voi sarete il garante di questa transizione. Marvin intende nominarvi: "Arbitro del cambio". Sarete voi a gestire il cambiamento e in questo avrete l'appoggio di mio genero, Vyghar di Linthael>>
Bial sorrise:
<<Mi piace fare da Arbitro. E ho sempre lavorato bene con lord Vyghar. Ma come farò a gestire le prevedibili contromosse di Elner XI, di sua moglie Irulan e di sua suocera Susan Fuscivarian?>>
Lady Ariellyn scrollò le spalle:
<<Questo Marvin non me l'ha detto. Per la riuscita del piano, infatti, è previsto che qualcosa rimanga inaspettato persino da voi>>
Questo non piacque all'Eunuco:
<<E allora come dovrei comportarmi?>>
La Contessa sorrise:
<<Improvvisate! Siete sempre stato molto bravo in questo>>
Bial sospirò.
Maledizione a lei e a tutti i Vorkidian e a tutti gli Eclionner passati, presenti e futuri fino alla millesima generazione!
Poi però tornò freddamente ironico, come sempre:
<<Il Gioco del Trono si complica, specie se il Trono che conta prenderà la via di Gothian. Ma se questo è il Sentiero Dorato, allora credo che dovrò farci l'abitudine>>
Cast
Bill Kaulitz - Bial l'Eunuco
Elizabeth Bathory - lady Aryellin
Viserys Targaryen - Marvin Vorkidian
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