Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
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venerdì 15 giugno 2012
Gothian. Capitolo 70. Marigold si allea con Bial l'Eunuco
L'incontro era stato organizzato nella massima segretezza, e nessuno poteva saperlo meglio di Bial l'Eunuco, che per vent'anni era stato il capo dei servizi segreti imperiali.
Questa volta però sul trono c'era un'imperatrice diversa, Marigold di Gothian, la Dama Gialla, "nome d'arte" della venerabile Edwina Ataris, l'Immortale, la figlia del Fuoco.
Bial aveva viaggiato in incognito, travestito da donna, cosa che gli risultava molto più facile che apparire un uomo, per quanto evirato.
Quando però era giunto nell'Acropoli di Lathena ed era stato ammesso nella Piramide imperiale, aveva avuto il permesso di indossare di nuovo il suo abituale mantello nero.
Certo era tutta un'altra cosa rientrare negli appartamenti privati che erano stati di Ellis e vederli trasformati da questa nuova sovrana che era, nella mente di Bial, sostanzialmente una strega, per quanto di bell'aspetto.
Ai tempi di Ellis, Bial deteneva anche l'incarico di Primicerius Sacri Cubicoli, cioè di custode della sacra stanza da letto dell'imperatrice.
Ed era proprio lì che l'incontro con la nuova sovrana avvenne.
Marigold lo attendeva in piedi, con aria stranamente gentile e amichevole.
Temo gli Alfar, anche quando portano doni!
Era una riminiscenza, contraffatta, di un antico poema dei Lathear.
Timeo Danaos, et dona ferentis
I Danai erano stati i dominatori del Continente Occidentale, ed avevano costretto i Lathear a fuggire verso il Continente Centrale, dove arrivarono alle foci del fiume Lathe, da cui avevano preso il nome, prima si chiamavano Rumi..
Con questo spirito, l'Eunuco si inginocchiò e baciò l'anello imperiale della Dama Gialla, un diamante altrettanto giallo!
<<Vostra Maestà Imperiale>> disse, rimanendo in ginocchio a capo chino.
Marigold, mostrando ancora quella strana ed inquietante gentilezza, così fuori luogo in una donna acida come lei, rispose con voce soave, prendendo le mani dell'altro:
<<Vi prego alzatevi, Lord Bial, questa era casa vostra, fino a un mese fa, e sono io l'intrusa!>>
Bial, cercando di essere nel contempo cortese ed ironico, rispose:
<<Questa reggia, Maestà, vi ha atteso per mille anni! Ed ora è illuminata dalla vostra dorata presenza>>
La Dama Gialla non era solita farsi incantare dai complimenti di persone notoriamente ipocrite come Bial, ma quel giorno aveva impostato tutto il suo atteggiamento alla pazienza diplomatica.
<<Lord Bial, prego accomodatevi. Devo parlarvi di qualcosa di molto importante, ed ho bisogno del vostro consiglio>>
Bial rimase sorpreso: quella donna non aveva mai ascoltato il consiglio di nessuno, tranne che quello di suo padre Atar, demone del Fuoco Distruttore.
<<Nel Continente Centrale si sta preparando una guerra che non è solo tra re e popoli, ma anche, e soprattutto, tra demoni e angeli, e anche all'interno delle gerarchie demoniache, vi è uno scontro per il potere. Lo scontro è tra il demone Eclion, signore delle Tenebre e...
e tra Gothar, signore dei Ghiacci, detto il Consigliere, perché i suoi consigli....
...sono quelli più ascoltati da Ahriman, il dio del Male>>
Bial annuì: conosceva bene queste dinamiche, per quanto non fosse stato iniziato agli Arcani Supremi. Nella lotta tra Eclion e Gothar, chiaramente il padre di Marigold, Atar, era l'ago della bilancia.
<<Pensavo, Maestà, che voi aveste già scelto di allearvi con Eclion>>
Marigold apparve turbata:
<<Mio padre Atar non intende schierarsi a favore di nessuno dei due contendenti. Pare invece propenso a favorire un Nuovo Patto che preveda l'alleanza tra me, voi, Masrek Eclionner e suo figlio Marvin, con la benedizione dell'angelo del sole Belenos, di quello delle foreste Kernunnos e di quello della ninfa delle acque, Vivien. Questo patto prevede l'eliminazione di Elner XI, che è vostro nemico, e del Conte Fenrik di Gothian. E infine il mio matrimonio con Marvin Eclionner-Vorkidian>>
L'Eunuco non si era aspettato quella mossa. Credeva che il patto si sarebbe concluso tra Elner e Marvin, e che quest'ultimo avrebbe sposato Alienor di Alfarian, e tutti insieme avrebbero sconfitto Fenrik.
<<Voi e Marvin Vorkidian? Ma avete atteso per mille anni di potervi ricongiungere con Arexatan...>>
L'imperatrice annuì.
<<La personalità di Elner XI si è rivelata più forte di quel che pensassi e le altre memorie di Arexatan sono state inquinate. Ne è nato un ibrido che mi fa orrore>>
Bial lo sapeva da molto tempo, ma continuava a fingersi meravigliato:
<<In ogni caso dovreste cercare un compagno di puro sangue Eclionner. E Marvin Vorkidian...>>
La Dama Gialla si inalberò:
<<Marvin Eclionner-Vorkidian! E' importante il cognome di suo padre! E comunque per me non è un problema cambiare marito. Questo sarebbe il quarto... certo un po' troppo giovane, ma io sono un'immortale!>>
Bial fissò la Dama Gialla negli occhi color ambra:
<<Quale sarà il mio ruolo in tutto questo? E soprattutto, quale sarà la mia ricompensa?>>
Marigold sorrise:
<<Mi piacciono le persone che parlano chiaro e vengono subito al dunque. Riguardo al premio, mi pare ovvio: se farete bene il vostro lavoro, sarete reintegrato nel ruolo di Ministro dei Servizi Segreti. Quanto al vostro ruolo, Lord Bial, sarebbe come sempre quello di intermediario. Vi rivolgerete ad Ellis, su cui avete molto ascendente, e lei convincerà Masrek a portare suo figlio dalla mia parte. Del resto anche gli angeli Belenos e Cernunnos stanno per comunicare a Marvin questa proposta>>
L'Eunuco ricambiò il sorriso:
<<Il vostro secondo marito, il Conte Fenrik, avrebbe definito questa proposta come "un'offerta che non si può rifiutare">>
La Dama Gialla rise, ricordando il precedente coniuge e le sue famose perifrasi.
<<E' un sì?>>
Anche Bial rise:
<<Ovviamente è un sì! Credevate che potessi starmene in un angolo lontano dagli intrighi? Mi permetto di dirvi che avete preso un'ottima decisione rivolgendovi a me. Considerate l'alleanza come già conclusa. Presto il Nuovo Patto sarà stipulato!>>
N.d.A.
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.
Bial l'Eunuco è interpretato da Bill Kaulitz, cantante dei Tokio Hotel.
Belenus e Cernunnos sono divinità celtiche.
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domenica 20 maggio 2012
Gothian. Capitolo 59. Il Conte Fenrik schiera i suoi eserciti
Lord Fenrik Steinberg, conte di Gothian e nuovo re degli Alfar, si era fermato alcuni giorni presso la città di Elenna sul Dhain, per riorganizzare il regno prima di procedere nei suoi progetti di conquista.
Per lord Fenrik, tornare in quella città, dopo diciotto anni dalla Primavera di Sangue, faceva un certo effetto.Quasi una nostalgia.
Ma questa volta di sangue ne ho fatto scorrere di più!.
I biondi ed orgogliosi Alfar, discendenti degli Elfi e degli uomini del nord, erano stati umiliati: molti erano fuggiti a sud, molti erano stati uccisi perché si erano ribellati, alcuni però avevano avuto salva la vita, perché si erano dichiarati pronti a servire i conquistatori come schiavi.
Tra gli aristocratici, i più avveduti avevano accettato il morso del vampiro, ed erano andati ad affiancare le truppe di Albini che stavano avanzando nelle foreste e verso i valichi delle montagne, preparandosi all'invasione della Federazione Keltar.
Le case e i campi erano per lo più abbandonati.
Presto si ripopoleranno. Gli schiavi Alfar si riproducono in fretta.
La città di Elenna appariva più tetra persino rispetto ai giorni in cui Sephir Eclionner l'aveva assediata, durante la Primavera di Sangue.
I Lathear di Sephir Eclionner erano umani. E infatti i miei Albini li travolsero! Che giorno di gloria fu quello in cui resi il principe della corona uno Sciancato!
Tutta l'arroganza imperiale era stata abbattuta in un solo giorno, così come in quegli ultimi giorni era accaduto all'orgoglio degli Alfar.
Ora però i sopravvissuti mi attendono al varco, per la rivincita, ed io non li deluderò!
Lord Fenrik poteva contare, oltre che sui suoi Albini-vampiri, anche sulle creature mostruose che si erano risvegliate dall'ibernazione, grazie all'ausilio del suo genitore Gothar, il Consogliere, demone dei ghiacci!
Tra gli altri si erano risvegliati, nell'ordine: il mostro Cloverfield, compresi i suoi parassiti, che erano comunque più grandi di un uomo!
Il Rancor, che era sempre affamato.
I Ghoul, vampiri di rango inferiore, mangiatori di cadaveri.
Gli Zombie, i cadaveri resuscitati come morti-viventi.
Ma la forza bruta, da sola, non era sufficiente per costruire un nuovo ordine mondiale, specie quando tra gli avversari c'erano i prediletti di demoni molto potenti e di dei ancora più potenti.
Marvin Vorkidian sta scoprendo i suoi poteri! Presto si renderà conto che la dea delle acque, Vivien, ha creato una barriera di magia, a protezione del territorio dei Keltar... e questo riequilibra le forze a loro favore!
Se poi il ragazzo aveva in sé le memorie di Vorkidex, allora era già in grado di coalizzare il suo popolo e di renderlo molto minaccioso.
In questi casi bisogna saper giocare d'astuzia, e quella, grazie ad Ahriman, non mi è mai mancata!
Avrebbe dovuto offrire a Marvin Vorkidian la possibilità di una mediazione, per eliminare Marigold, la loro comune nemica.
Devo impedire che i Keltar e i Lathear si coalizzino contro di me. Devo fomentare le loro divisioni! E nel frattempo, circondare la Federazione, in modo da poter trattare partendo da condizioni di forza!
Ogni cosa a suo tempo. Aveva aspettato tanto che ormai, giorno più o giorno meno, non faceva molta differenza. Meglio agire con pazienza e accortezza, pianificando ogni singola mossa.
L'astuzia unita alla forza è invincibile!
N.d.A.
Il Conte di Gothian è rappresentato da Alucard di Castlevania. Ha le caratteristiche di Vlad Tepes Dracula.
La città di Elenna sul Dhain è rappresentata dalle rovine della città di Osgiliath, sul fiume Anduin, ne "Il Signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien.
I mostri di Cloverfield sono tratti dall'omonimo film.
Il Rancor è ispirato al mostro che compare ne "Il ritorno dello Jedi", in Guerre Stellari, nella prima parte del film. E' di proprietà di Jabba de Hutt.
I ghoul appartengono al folklore arabo.
La rappresentazione degli zombie è quella classica de "La notte dei morti viventi". Mentre i vampiri sono dei non-morti, che conservano la loro personalità e le loro fattezze, gli zombie sono cadaveri in decomposizione che hanno la facoltà di muoversi e di uccidere, avendo perso completamente ogni personalità preesistente.
I Keltar sono ispirati ai Celti.
I Lathear sono ispirati agli antichi Romani.
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venerdì 27 aprile 2012
Gothian. Capitolo 48. Marigold divorzia dal Conte Fenrik ed Elner esilia Fuscivarian
Io e te, Arexatan, finalmente, io e te… e la nostra seconda possibilità!
Erano quelli i pensieri di Marigold di Gothian, la Dama Gialla, mentre sedeva nella sala del trono, a fianco dell'imperatore Elner XI, ormai divenuto a tutti gli effetti la reincarnazione dell'antenato Arexatan Eclionner.
Questa volta non ci fermerà nessuno!
Era così bello avere di nuovo tutto ciò che le era stato tolto: l'amore e il potere.
Questa volta non ci fermerà nessuno!
Era così bello avere di nuovo tutto ciò che le era stato tolto: l'amore e il potere.
Agli occhi di tutti era ormai, di fatto, l'imperatrice consorte, anche se di diritto rimaneva la moglie del conte di Gothian.
Le pratiche per l'annullamento del matrimonio erano però già state consegnate al cardinale Arenga, che le aveva sottoposte al vaglio del Sommo Sacerdote.
Con la scadenza del Patto, l'impegno preso con il Conte poteva considerarsi esaurito, anche se lui non l'avrebbe presa bene.
Le pratiche per l'annullamento del matrimonio erano però già state consegnate al cardinale Arenga, che le aveva sottoposte al vaglio del Sommo Sacerdote.
Con la scadenza del Patto, l'impegno preso con il Conte poteva considerarsi esaurito, anche se lui non l'avrebbe presa bene.
Far sparire Fenrik dalla mia vita non sarà facile...
Per il momento si era dovuta accontentare di aver eliminato, dopo il priore Mollander, anche il primo ministro Rowland Tucker, troppo compromesso con regime di Ellis. Gli era stato concesso l'esilio alla Vedetta Lathearica.
Lui e l'Eunuco si terranno compagnia.
Ora davanti a lei c'era la prossima vittima designata delle sue epurazioni, il vecchio senatore Fuscivàrian.
Lui e l'Eunuco si terranno compagnia.
Ora davanti a lei c'era la prossima vittima designata delle sue epurazioni, il vecchio senatore Fuscivàrian.
L'anziano presidente del Senato si stava apertamente lamentando col pronipote, l'imperatore, per il fatto di avere permesso che le legioni di Ellis si fossero messe al servizio dello Sciancato:
«Maestà, non possiamo rimanere a guardare mentre Ellis va a donare le truppe rimanenti a quel maledetto Mezzosangue!»
Marigold rivolse
a Fuscivarian uno sguardo a dir poco glaciale:
«Ellis è una vostra creatura!
Spettava a voi tenerla a bada! Il suo tradimento ricade anche su di voi!»
E rivolse lo
sguardo ad Elner, che, accigliato, guardò il bisnonno Fuscivarian con gli occhi
di Arexatan Eclionner.
«Mia madre e mio nonno non costituiscono una minaccia, anzi, combatteranno contro il Conte Fenrik al posto nostro. Non intendo tornare sulla questione. Per quel che vi riguarda, invece, Senatore, beh... voi siete molto anziano, e meritate di vivere
la vostra vecchiaia in un luogo di pace e tranquillità. Per questo vi affido alle cure della prima coorte del mio pretorio, che vi scorterà nel monastero di Marina del Campo, dove trascorrerete serenamente e religiosamente i giorni che vi restano da vivere»
Fuscivarian
impallidì:
«Ma, Sire, la mia esperienza è necessaria per consolidare il vostro potere…»
Elner scosse il capo, sogghignando:
«La vostra esperienza? Vi ricordo che state parlando con la reincarnazione di Arextan Eclionner!»
E poi, facendo
cenno alle guardie:
«Portatelo via!».
«Un'ultima parola, nipote!» e il vecchio indicò Marigold: «Quella donna non ama voi, ma il vostro potere! Per lei amore e potere sono inscindibili! Vi condurrà alla rovina, come già fece con Arexatan! Non datele ascolto...».
L'imperatore fece un gesto secco un la mano ed i pretoriani afferrarono il senatore e gli impedirono di dire altro, mentre la platea osservava sconvolta.
«Un'ultima parola, nipote!» e il vecchio indicò Marigold: «Quella donna non ama voi, ma il vostro potere! Per lei amore e potere sono inscindibili! Vi condurrà alla rovina, come già fece con Arexatan! Non datele ascolto...».
L'imperatore fece un gesto secco un la mano ed i pretoriani afferrarono il senatore e gli impedirono di dire altro, mentre la platea osservava sconvolta.
La caduta in
disgrazia di Fuscivarian, dopo quella di Ellis e quella di Bial, provocò un
immediato sgomento tra i nobili.
Consapevole di questo, e ispirato dalla voce interiore di Arexatan, Elner XI parlò:
«O nobili signori dei Lathear, nessuno di voi corre alcun pericolo. Ho semplicemente ottenuto le dimissioni di personaggi compromessi col regime tirannico e omicida di mia madre Ellis.
«O nobili signori dei Lathear, nessuno di voi corre alcun pericolo. Ho semplicemente ottenuto le dimissioni di personaggi compromessi col regime tirannico e omicida di mia madre Ellis.
Vi garantisco che non sarò né tirannico né omicida come lo era Ellis.
Il regno di Elner XI sarà ricordato come un'epoca di splendore.
Ora che la mia personalità è giunta alla piena maturazione, così come i miei ricordi ancestrali, assumo direttamente l’incarico di presidente del consiglio dei ministri e di presidente del Senato imperiale.
Gli unici nemici interni contro cui agirò sono i fedelissimi di Bial l'Eunuco, le legioni passate sotto il comando di Sephir lo Sciancato, e l'Alleanza di Tupile, di Vyghar il Pirata. Quando sarà restaurata la completa autorità degli Eclionner sull’Impero, allora i Lathear saranno pronti a marciare verso nord e a conquistare la Federazione Keltar, come era nelle intenzioni del mio antenato!»
Marigold lo
guardava estasiata.
E’
la voce di Arexatan, quella che sento. E’ la sua forza, la sua sicurezza. Il suo potere! Ora però devo
fare anch’io la mia parte.
Si alzò:
Si alzò:
«L'imperatore Elner XI contiene in sé le memorie del divino Arexatan! Egli mi ha scelta come sua compagna, ed io ho accettato. Ho chiesto l'annullamento del mio matrimonio con il Conte di Gothian, ed il Sommo Sacerdote in persona se ne sta occupando»
Elner confermò:
<<Ho chiesto a Lady Marigold di diventare mia moglie e non appena avrà ottenuto l'annullamento del precedente matrimonio, ci sposeremo e sarò io stesso a incoronarla imperatrice!>>
Marigold non si aspettava entusiasmo tra i presenti, e infatti non ce ne fu.
Ma stavolta non mi farò odiare.
Rivolta ad Elner disse:
<<Mio signore, accetto di sposarvi per amore, non per la corona. Se la mia incoronazione dovesse dispiacere al vostro popolo, vivrò umilmente come vostra consorte, senza essere imperatrice. Ma se anche la corona dovesse appartenermi, sappiate che non sarebbe per questo meno vostra>>
Quella frase, pronunciata con tutta l'enfasi che spesso hanno le mezze verità, fece il dovuto effetto di fronte al pubblico.
E la captatio benevolentiae non era ancora finita.
Devono sentire che posso essere utile ai loro interessi.
Decise di spiegare i vantaggi di quell'unione:
«Ai nobili presenti, mi permetto di dire che non c'è motivo di temermi. Sono e sarò sempre vostra alleata. Sapete bene chi sono. In qualità di sacerdotessa di Atar e custode del Fuoco Segreto, potrò aiutarvi nelle battaglie scatenando contro il nemico una pioggia di fuoco! L'alleanza tra Atar ed Eclion vi renderà invincibili! I Keltar, gli Alfar e gli Albini si arrenderanno di fronte alla nostra potenza, e diventeranno vostri schiavi! Avrete le loro terre e le loro ricchezze. Otterrete potere e prestigio. Nel giro di breve tempo, diventerete i signori del mondo!»
Questo parve essere un argomento interessante per la platea, che alla fine decise di tributare un applauso, inizialmente tiepido e poi sempre più convinto, alla Dama Gialla, fino ad arrivare ad una vera e propria ovazione.
Elner confermò:
<<Ho chiesto a Lady Marigold di diventare mia moglie e non appena avrà ottenuto l'annullamento del precedente matrimonio, ci sposeremo e sarò io stesso a incoronarla imperatrice!>>
Marigold non si aspettava entusiasmo tra i presenti, e infatti non ce ne fu.
Ma stavolta non mi farò odiare.
Rivolta ad Elner disse:
<<Mio signore, accetto di sposarvi per amore, non per la corona. Se la mia incoronazione dovesse dispiacere al vostro popolo, vivrò umilmente come vostra consorte, senza essere imperatrice. Ma se anche la corona dovesse appartenermi, sappiate che non sarebbe per questo meno vostra>>
Quella frase, pronunciata con tutta l'enfasi che spesso hanno le mezze verità, fece il dovuto effetto di fronte al pubblico.
E la captatio benevolentiae non era ancora finita.
Devono sentire che posso essere utile ai loro interessi.
Decise di spiegare i vantaggi di quell'unione:
«Ai nobili presenti, mi permetto di dire che non c'è motivo di temermi. Sono e sarò sempre vostra alleata. Sapete bene chi sono. In qualità di sacerdotessa di Atar e custode del Fuoco Segreto, potrò aiutarvi nelle battaglie scatenando contro il nemico una pioggia di fuoco! L'alleanza tra Atar ed Eclion vi renderà invincibili! I Keltar, gli Alfar e gli Albini si arrenderanno di fronte alla nostra potenza, e diventeranno vostri schiavi! Avrete le loro terre e le loro ricchezze. Otterrete potere e prestigio. Nel giro di breve tempo, diventerete i signori del mondo!»
Questo parve essere un argomento interessante per la platea, che alla fine decise di tributare un applauso, inizialmente tiepido e poi sempre più convinto, alla Dama Gialla, fino ad arrivare ad una vera e propria ovazione.
Marigold era
euforica e guardò il suo compagno.
Ecco,
Arexatan: guarda quanto grandi sono i miei doni per te! Insieme daremo vita a un nuovo impero e a una nuova dinastia, il cui potere si estenderà senza limiti di spazio, senza limiti di tempo, perché noi siamo figli degli dei!
N.d.A.
Il senatore Sibelius Fuscivarian (Fujiwara) è rappresentato dal re Visereys II Targaryen ne "Il trono di spade" di George Martin.
Ellis Eclionner è intepretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon nella serie "Camelot".
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore".
N.d.A.
Il senatore Sibelius Fuscivarian (Fujiwara) è rappresentato dal re Visereys II Targaryen ne "Il trono di spade" di George Martin.
Ellis Eclionner è intepretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon nella serie "Camelot".
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore".
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martedì 3 aprile 2012
Gothian. Capitolo 36. Il sogno di Marvin
Marvin stava sognando qualcosa che non aveva mai visto in vita sua.
Si trovava in una reggia a forma di piramide, in cima ad una acropoli.
Vide un giovane principe, dai lineamenti Eclionner.
Si trovava in una reggia a forma di piramide, in cima ad una acropoli.
Vide un giovane principe, dai lineamenti Eclionner.
Parlava con una ragazza che gli somigliava, anch'ella dai lineamenti Eclionner, una Principessa del Sangue, cioè figlia di un erede al trono.
Marvin ascoltava il loro dialogo.
Stavano discutendo. Il principe era deluso:
«Perché non fuggi via con me? Se davvero mi ami come dici, Ellis, rinuncia a quel matrimonio da farsa con nostro cugino, e seguimi!»
La ragazza lo fissava con occhi pieni di tristezza:
«Non possiamo andarcene tutti e due, Masrek... ci verrebbero a cercare anche all'inferno...»
Marvin ascoltava il loro dialogo.
Stavano discutendo. Il principe era deluso:
«Perché non fuggi via con me? Se davvero mi ami come dici, Ellis, rinuncia a quel matrimonio da farsa con nostro cugino, e seguimi!»
La ragazza lo fissava con occhi pieni di tristezza:
«Non possiamo andarcene tutti e due, Masrek... ci verrebbero a cercare anche all'inferno...»
Il principe scuoteva il capo.
«La Dinastia ha altri eredi... nostro cugino, per esempio... quello che tu vuoi sposare per nascondere al mondo il fatto che aspetti un figlio da me! E per consolidare il tuo potere!»
«Non dirlo!» gridò lei, afferrandogli le
spalle: «Non pensarlo nemmeno! Cosa potremmo offrire a nostro figlio, se dovessimo vivere fuggendo come criminali? Accetta questo compromesso, Masrek... ci ameremo in segreto, nessuno ci scoprirà... »
«Preferisco vivere fuggendo, che rimanere qui a nascondermi nella menzogna! Io non sono capace di recitare, non sono come te!»
«Tu sei migliore di me, lo so, lo hanno sempre detto tutti... e allora dimostra di essere forte, e prometti che non mi abbandonerai! Promettilo, Masrek!»
«Ne ho abbastanza delle tue trame, Ellis! Raggiungerò nostro padre ad Elenna sul Dhain. E lo metterò in guardia dalle tue ambizioni, e da quelle dei tuoi alleati, specialmente Fuscivarian e sua figlia Susan, la tua futura suocera!»
La fanciulla versò le sue ultime lacrime d'amore:
«Se adesso te ne vai, io non so più chi sei: per me sarai morto per sempre, Masrek! Perdonami, ma io non ti perdonerò!»
«Preferisco vivere fuggendo, che rimanere qui a nascondermi nella menzogna! Io non sono capace di recitare, non sono come te!»
«Tu sei migliore di me, lo so, lo hanno sempre detto tutti... e allora dimostra di essere forte, e prometti che non mi abbandonerai! Promettilo, Masrek!»
«Ne ho abbastanza delle tue trame, Ellis! Raggiungerò nostro padre ad Elenna sul Dhain. E lo metterò in guardia dalle tue ambizioni, e da quelle dei tuoi alleati, specialmente Fuscivarian e sua figlia Susan, la tua futura suocera!»
La fanciulla versò le sue ultime lacrime d'amore:
«Se adesso te ne vai, io non so più chi sei: per me sarai morto per sempre, Masrek! Perdonami, ma io non ti perdonerò!»
La scena svanì.
Poi apparve all'improvviso una seconda scena.
C'era una città in mezzo a un fiume. E tutto attorno si stava combattendo.
In mezzo alla battaglia c'era un possente condottiero di stirpe Eclionner, sui quarant'anni, che portava il diadema dell'erede al trono, e i suoi capelli erano già grigi, e i lineamenti scavati. Gridava alle truppe: «Seguitemi! Elenna sul Dhain cadrà entro stasera, e tutti ricorderanno i nostri nomi! Un giorno racconterete che eravate insieme a Sephir Eclionner, Principe della Corona, il giorno della battaglia di Elenna sul Dhain!»
«Sei arrivato troppo tardi, Sephir Eclionner!» gridò una voce «E' destino che tu non debba tornare mai più a Lathena! Hai infranto il Patto, ed io sono qui per punire te, e distruggere il tuo esercito!»
Il condottiero riconobbe chi aveva parlato e capì che per lui era finita:
«Fenrik di Gothian! Maledetto traditore! Giuro che te la farò pagare cara!»
Poi apparve all'improvviso una seconda scena.
C'era una città in mezzo a un fiume. E tutto attorno si stava combattendo.
In mezzo alla battaglia c'era un possente condottiero di stirpe Eclionner, sui quarant'anni, che portava il diadema dell'erede al trono, e i suoi capelli erano già grigi, e i lineamenti scavati. Gridava alle truppe: «Seguitemi! Elenna sul Dhain cadrà entro stasera, e tutti ricorderanno i nostri nomi! Un giorno racconterete che eravate insieme a Sephir Eclionner, Principe della Corona, il giorno della battaglia di Elenna sul Dhain!»
«Sei arrivato troppo tardi, Sephir Eclionner!» gridò una voce «E' destino che tu non debba tornare mai più a Lathena! Hai infranto il Patto, ed io sono qui per punire te, e distruggere il tuo esercito!»
Il condottiero riconobbe chi aveva parlato e capì che per lui era finita:
«Fenrik di Gothian! Maledetto traditore! Giuro che te la farò pagare cara!»
Poi tutto scomparve.
Nella terza scena c’era un Imperatore molto vecchio, dalla lunga barba bluastra. Il suo volto era crudele, e la sua voce era rauca e sibilante. Le sue unghie erano lunghissime e affilate.
Marvin lo riconobbe: era Wechtigar XVI Barbablù, quello che si faceva mandare ogni notte una vergine, e la mattina dopo faceva portare via quello che ne restava.
L'Imperatore stava parlando al suo primo ministro: “Fa’ in modo che Sephir non torni mai più. La sua disfatta ad Elenna sul Dhain ha gettato il disonore sulla mia stirpe! Da oggi non è più mio figlio: io lo rinnego! Fa’ che resti principe di quattro palafitte su terra fangosa. Ed ordina a mio nipote Masrek di rientrare immediatamente: ora è lui l'erede!”.
L’altro annuiva e chiedeva: “E riguardo a Wensy? Lei sospetta che Sephir sia sopravvissuto... potrebbe rivelarlo... non rinuncerà facilmente a suo marito...”.
Il vecchio sovrano scrollò le spalle: “Wensy è figlia tua, Fuscivarian, e dovrai occupartene tu!”.
Poi apparve una quarta scena.
L’altro annuiva e chiedeva: “E riguardo a Wensy? Lei sospetta che Sephir sia sopravvissuto... potrebbe rivelarlo... non rinuncerà facilmente a suo marito...”.
Il vecchio sovrano scrollò le spalle: “Wensy è figlia tua, Fuscivarian, e dovrai occupartene tu!”.
Poi apparve una quarta scena.
C'era il Trono Imperiale, immerso in un’ombra scura.
E una donna bionda, seduta sul trono.
La dama guardava per terra e diceva tra sé: «Tornerò ad essere tua moglie, Arexatan! Sarò la nuova imperatrice e fonderò una nuova Dinastia!»
Marvin aveva riconosciuto la Dama Gialla, e voleva smascherarla, dire che aveva sposato il Conte di Gothian, e si faceva chiamare Marigold, ma tutto svanì in un lampo.
Infine apparve una quinta scena.
C'era il suo amico druido Gwydion, ma era molto vecchio e sfogliava un libro, intitolato "Il Profeta dei Keltar"
Parlava con un giovane apprendista, che gli chiedeva: “Hai davvero conosciuto il grande Marvin Vorkidian?“
C'era il suo amico druido Gwydion, ma era molto vecchio e sfogliava un libro, intitolato "Il Profeta dei Keltar"
Parlava con un giovane apprendista, che gli chiedeva: “Hai davvero conosciuto il grande Marvin Vorkidian?“
“Oh, sì! Tanti anni fa! Era il principe che ci fu promesso, e la
sua stirpe era quella della Luce e delle Tenebre”
Marvin aveva udito, ma nessuno
pareva vederlo.
Incominciò a gridare: “Gwydion!
Sono io… sono ancora vivo...Gwydion, rispondimi!”
Il cuore gli batteva forte, e la fronte era imperlata di sudore.
Di fianco a lui c'era veramente Gwydion, che gli impartiva una benedizione.
Di fianco a lui c'era veramente Gwydion, che gli impartiva una benedizione.
«Ho fatto un sogno assurdo…» gli sussurrò
«...ho visto mio padre con Ellis, mio nonno Sephir, suo padre Wechtigar XVI, e il senatore Fuscivarian, ho visto le loro malefatte… ho visto Marigold di Gothian, mi aveva scambiato per Arexatan Eclionner... e
poi c’eri tu, ma eri vecchio. E parlavi di me. Mi chiamavi "il Profeta dei Keltar"... »
Gwydion annuì gravemente
Gwydion annuì gravemente
«Tu sei il Profeta che ci fu promesso, e la tua stirpe è quella della Luce e delle Tenebre»
Marvin riconobbe la stessa frase del sogno:
«Hai detto quasi le stesse parole nel sogno, ma parlavi al passato, come se io fossi morto da tempo..»
Il druido gli pose una mano sulla spalla:
«Hai detto quasi le stesse parole nel sogno, ma parlavi al passato, come se io fossi morto da tempo..»
Il druido gli pose una mano sulla spalla:
«Non morirai, ma ti trasformerai. Per metà tu discendi da una stirpe di demoni. Eclion è il più potente e malvagio. Gli Eclionner hanno commesso atrocità indicibili. Dovrai imparare a ad accettare queste memorie ancestrali, e a tenerle a bada. Ma tu sei anche un Vorkidian, e questo ti salverà! Vorkidex discendeva da Belenos, il Luminoso, un angelo potente e buono, venerato come dio del sole. Ora non puoi capire tutto. Sarà l’Arcidruido di Floriana a iniziarti agli Arcani Supremi»
Marvin annuì: «Spero che possa guarirmi dall'angoscia che sento nel cuore»
Gwydion lo fissò con serietà:
«Quell'angoscia nasce dal conflitto interiore tra le due stirpi da cui discendi. E questo nessuno lo può cancellare, nemmeno noi druidi. Non possiamo cambiarti, ma possiamo aiutarti ad accettare te stesso. Non possiamo guarirti, ma possiamo aiutarti a vivere meglio. Non possiamo rendere immortale il tuo corpo, ma renderemo immortale il tuo nome!»
N.d.A.
Tutta l'intelaiatura di questo capitolo è basata su una rielaborazione personale delle visioni di Daenerys Targaryen nella Casa degli Eterni.
Sephir Eclionner è Aegon V Targaryen, l'Improbabile, padre di Jaheaerys II.
Wechtigar XVI Eclionner è Aerys II Targaryen il Folle.
Il trono è chiaramente "Il trono di spade" di George Martin.
Elenna sul Dhain è Tar Valon della serie di Robet Jordan.
Marigold di Gothian è Cersei Lannister interpretata da Lena Headey.
Il druido Gwidion da giovane è Baelor Targaryen il Benedetto, mentre da vecchio è Aerys I Targaryen il Sapiente.
L'arcidruido è Jaheaerys I Targaryen il Conciliatore o il Saggio.
Belenos è il dio celtico Belenus, dio della luce e del sole.
«Quell'angoscia nasce dal conflitto interiore tra le due stirpi da cui discendi. E questo nessuno lo può cancellare, nemmeno noi druidi. Non possiamo cambiarti, ma possiamo aiutarti ad accettare te stesso. Non possiamo guarirti, ma possiamo aiutarti a vivere meglio. Non possiamo rendere immortale il tuo corpo, ma renderemo immortale il tuo nome!»
N.d.A.
Tutta l'intelaiatura di questo capitolo è basata su una rielaborazione personale delle visioni di Daenerys Targaryen nella Casa degli Eterni.
Sephir Eclionner è Aegon V Targaryen, l'Improbabile, padre di Jaheaerys II.
Wechtigar XVI Eclionner è Aerys II Targaryen il Folle.
Il trono è chiaramente "Il trono di spade" di George Martin.
Elenna sul Dhain è Tar Valon della serie di Robet Jordan.
Marigold di Gothian è Cersei Lannister interpretata da Lena Headey.
Il druido Gwidion da giovane è Baelor Targaryen il Benedetto, mentre da vecchio è Aerys I Targaryen il Sapiente.
L'arcidruido è Jaheaerys I Targaryen il Conciliatore o il Saggio.
Belenos è il dio celtico Belenus, dio della luce e del sole.
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venerdì 30 marzo 2012
Gothian. Capitolo 34. Il Conte Fenrik: il vero Cattivo di "Gothian"
Era notte, a Gothian: la lunga notte artica che durava sei mesi. Tutto era tenebra tra le antiche pietre e le infinite distese di ghiaccio.
Dalle finestre si vedeva solo qualche timida luce. L'interno del castello era enorme, troppo grande per un uomo solo, per quanto egli si ritenesse un grande uomo, anzi, un'entità sovrumana.
Le grandi stanze apparivano vuote, eccettuata la presenza di alcune guardie.
Pochi servitori compivano i loro lavori nelle segrete, dove vivevano animali mostruosi, considerati estinti da tempo.
Il Conte, nella torre più alta, meditava i suoi piani.
Fino a quel momento le cose stavano procedendo secondo quanto aveva previsto.
Finalmente Ser Gahel, il suo fedelissimo alla corte di Alfàrian, era riuscito a costituire un esercito di prim'ordine, con il quale aveva permesso alla regina Alyx, sua amante, di ribellarsi a re Kerelic, costringendo quest'ultimo a ripiegare con le sue truppe nelle montagne dei Denti del Drago, e da lì, nel territorio settentrionale della pianura amnisiana, nella Federazione Keltar.
Ora il Conte era libero di chiamare a raccolta i suoi Albini, i non-morti, il suo esercito di vampiri che gli era stato concesso dal suo demoniaco genitore, Gothar, il dio del Ghiaccio.
Quella sera del 21 dicembre, Yule, il Solstizio d'Inverno, Fenrik aveva evocato Gothar, per discutere le mosse da compiere, non appena il Millenio fosse scaduto, e con esso l'Antico Patto che aveva impedito ogni interferenza demoniaca e divina sulle vicende umane per dieci secoli.
Evocare un demone così malvagio e potente richiedeva un sacrificio umano, il che per il Conte non era certo un problema.
Gothar comparve con un mostro dei ghiacci appollaiato sulle spalle, osservando la vittima sacrificale che suo figlio, il Conte Fenrik, aveva ucciso per lui, e di cui aveva bevuto il sangue, secondo l'antico rituale.
Egli ascolta sempre le intercessioni di un demone, se il loro effetto è quello di accrescere il Male sulla terra. Questo è il Supremo Arcano Universale»
Fenrik conosceva la natura del Dio del Male, e intendeva servirlo, in cambio del potere assoluto:
«Quando scatenerò la guerra, voglio essere invincibile! Desidero di riavere ai miei ordini le creature potenti e colossali, che mi furono sottratte quando si stipulò il Patto. Secondo quell'accordo, dovevano rimanere ibernate per sempre nei ghiacci. Ma io desidero che anch'esse si risveglino!»
Gothar aveva ben presenti quelle creature:
«Quella clausola del Patto non scade col Millennio. Ricordo che anch'io dovetti giurare di non risvegliare mai più quegli esseri!»
Fernik insistette: «Se tu intercederai per me presso Ahriman, potrai ambire ad essere pari ad Eclion, nella gerarchia dei demoni. Certo, è un rischio, ma è anche una grande occasione!!»
Il demone dei ghiacci meditava da tempo immemorabile di accrescere i suoi poteri, e forse quella poteva essere veramente l'occasione giusta per farlo.
«Se ben ricordo le creature ibernate sono tre»
Il Conte sorrise: «Sì, padre! La prima è il Rancor, a cui ero particolarmente affezionato: l'avevo visto nascere e l'avevo addestrato come mia guardia personale...
la seconda è il Leviathan, il grande rettile dei mari, con cui potrò impedire alle flotte nemiche di attaccarmi...
e la terza creatura è Balerion, il pipistrello gigante, alla cui groppa potrò volare, guidando dall'altro le mie truppe!
Credo che non sia una richiesta eccessiva. Le altre mie risorse torneranno già con lo scadere del patto, in particolare i Ghoul, gli zombie che usciranno a legioni intere dalle loro tombe, per essere guidati dai miei Albini»
Gothar era fiero di aver generato un figlio come Fenrik. La madre era una umana, che lo aveva evocato, la Contessa Herbertha von Steinberg, di stirpe albina. Era era morta dopo aver messo alla luce Fenrik, per questo Gothar le aveva concesso il "morso del Vampiro", per donarle la vita eterna. Quando si era risvegliata, era assetata di sangue. Per secoli era stata il terrore delle lande di Gothian. Ma questo apparteneva ad un passato molto remoto.
Herbertha era stata eliminata definitivamente da Eclion ed Atar, perché non intendeva sottoscrivere il Patto, e si opponeva all'idea che Edwina dovesse un giorno diventare la nuova Contessa di Gothian.
Gothar non aveva mai perdonato ad Eclion e ad Atar questo affronto, e il suo sentimento di vendetta era forte: «Intercederò presso di te al cospetto di Ahriman. Alle mie preghiere si dovranno associare le tue»
Detto questo il demone svanì e il castello di Gothian tornò completamente buio.
Le Tenebre gli si addicevano più di qualsiasi altra condizione.
Fenrik assaporava già il suo potere assoluto.
Era sua intenzione, alla fine, conquistare anche l'Impero Lathear, ed eliminare persino sua moglie Marigold, l'unica persona che poteva ostacolare il suo completo dominio sul Continente.
N.d.A.
La maggior parte delle immagini sono tratte dal videogioco "Castlevania".
Fenrik di Gothian è rappresentato sia da Dracula che da Alucard di Castlevania.
Deva Ahriman è il Dio del Male nello Zoroastrismo ed è assimilabile al Diavolo nelle religioni monoteiste, a Lucifero nel Cristianesimo. L'immagine rappresenta Mortgoth, il signore del male ne "Il Silmarillion" di J.R.R. Tolkien.
Eclion è assimilabile a Sauron.
I mostri sono tratti dalla Bibbia o dalle mitologie e tradizioni popolari, oppure dai cicli di fantasy e di fantascienza: per esempio il Rancor compare in Guerre Stellari o Balerion ne "Il trono di spade" di G. Martin.
In questo romanzo i Vampiri sono cattivi, in controtendenza rispetto alla moda degli ultimi anni (da Anne Rice a Stephenie Meyer. Quindi non cercate un Robert Pattinson nel mio romanzo! Compariranno invece i licantropi, ma molto più avanti.
Dalle finestre si vedeva solo qualche timida luce. L'interno del castello era enorme, troppo grande per un uomo solo, per quanto egli si ritenesse un grande uomo, anzi, un'entità sovrumana.
Le grandi stanze apparivano vuote, eccettuata la presenza di alcune guardie.
Pochi servitori compivano i loro lavori nelle segrete, dove vivevano animali mostruosi, considerati estinti da tempo.
Il Conte, nella torre più alta, meditava i suoi piani.
Fino a quel momento le cose stavano procedendo secondo quanto aveva previsto.
Finalmente Ser Gahel, il suo fedelissimo alla corte di Alfàrian, era riuscito a costituire un esercito di prim'ordine, con il quale aveva permesso alla regina Alyx, sua amante, di ribellarsi a re Kerelic, costringendo quest'ultimo a ripiegare con le sue truppe nelle montagne dei Denti del Drago, e da lì, nel territorio settentrionale della pianura amnisiana, nella Federazione Keltar.
Ora il Conte era libero di chiamare a raccolta i suoi Albini, i non-morti, il suo esercito di vampiri che gli era stato concesso dal suo demoniaco genitore, Gothar, il dio del Ghiaccio.
Quella sera del 21 dicembre, Yule, il Solstizio d'Inverno, Fenrik aveva evocato Gothar, per discutere le mosse da compiere, non appena il Millenio fosse scaduto, e con esso l'Antico Patto che aveva impedito ogni interferenza demoniaca e divina sulle vicende umane per dieci secoli.
Evocare un demone così malvagio e potente richiedeva un sacrificio umano, il che per il Conte non era certo un problema.
Gothar comparve con un mostro dei ghiacci appollaiato sulle spalle, osservando la vittima sacrificale che suo figlio, il Conte Fenrik, aveva ucciso per lui, e di cui aveva bevuto il sangue, secondo l'antico rituale.
«Spero che tu mi abbia evocato per una valida ragione, figlio!»
Lord Fenrik sollevò le braccia in segno di ossequio, e le sue dita artigliate erano più pallide di quelle di un morto: «Mio signore e padre, presto conquisterò il Regno degli Alfar, ed i miei Albini sono pronti. Ma intendo conquistare anche le terre Keltar a nord dell'Amnis, così come era negli accordi, quando sposai Marigold. Lei gode della duplice protezione di Atar e di Eclion: ti imploro dunque di offrirmi i rinforzi necessari per riequilibrare il potere per il Nuovo Ordine Mondiale della Fratellanza Bianca che sarà istituito presto dai miei vampiri albini sul Continente»
Gothar soppesò attentamente le parole:
«La gerarchia dei demoni mi vincola ad una sudditanza verso Eclion, Signore delle Tenebre, per questo non potrò scendere direttamente in guerra contro di lui, quando suo figlio Arexatan si risveglierà. Tuttavia esiste una divinità suprema del Male, Deva Ahriman è chiamato, o anche Shaitan: Satana!
Gothar soppesò attentamente le parole:
«La gerarchia dei demoni mi vincola ad una sudditanza verso Eclion, Signore delle Tenebre, per questo non potrò scendere direttamente in guerra contro di lui, quando suo figlio Arexatan si risveglierà. Tuttavia esiste una divinità suprema del Male, Deva Ahriman è chiamato, o anche Shaitan: Satana!
Fenrik conosceva la natura del Dio del Male, e intendeva servirlo, in cambio del potere assoluto:
«Quando scatenerò la guerra, voglio essere invincibile! Desidero di riavere ai miei ordini le creature potenti e colossali, che mi furono sottratte quando si stipulò il Patto. Secondo quell'accordo, dovevano rimanere ibernate per sempre nei ghiacci. Ma io desidero che anch'esse si risveglino!»
Gothar aveva ben presenti quelle creature:
«Quella clausola del Patto non scade col Millennio. Ricordo che anch'io dovetti giurare di non risvegliare mai più quegli esseri!»
Fernik insistette: «Se tu intercederai per me presso Ahriman, potrai ambire ad essere pari ad Eclion, nella gerarchia dei demoni. Certo, è un rischio, ma è anche una grande occasione!!»
Il demone dei ghiacci meditava da tempo immemorabile di accrescere i suoi poteri, e forse quella poteva essere veramente l'occasione giusta per farlo.
«Se ben ricordo le creature ibernate sono tre»
Il Conte sorrise: «Sì, padre! La prima è il Rancor, a cui ero particolarmente affezionato: l'avevo visto nascere e l'avevo addestrato come mia guardia personale...
la seconda è il Leviathan, il grande rettile dei mari, con cui potrò impedire alle flotte nemiche di attaccarmi...
e la terza creatura è Balerion, il pipistrello gigante, alla cui groppa potrò volare, guidando dall'altro le mie truppe!
Credo che non sia una richiesta eccessiva. Le altre mie risorse torneranno già con lo scadere del patto, in particolare i Ghoul, gli zombie che usciranno a legioni intere dalle loro tombe, per essere guidati dai miei Albini»
Gothar era fiero di aver generato un figlio come Fenrik. La madre era una umana, che lo aveva evocato, la Contessa Herbertha von Steinberg, di stirpe albina. Era era morta dopo aver messo alla luce Fenrik, per questo Gothar le aveva concesso il "morso del Vampiro", per donarle la vita eterna. Quando si era risvegliata, era assetata di sangue. Per secoli era stata il terrore delle lande di Gothian. Ma questo apparteneva ad un passato molto remoto.
Herbertha era stata eliminata definitivamente da Eclion ed Atar, perché non intendeva sottoscrivere il Patto, e si opponeva all'idea che Edwina dovesse un giorno diventare la nuova Contessa di Gothian.
Gothar non aveva mai perdonato ad Eclion e ad Atar questo affronto, e il suo sentimento di vendetta era forte: «Intercederò presso di te al cospetto di Ahriman. Alle mie preghiere si dovranno associare le tue»
Detto questo il demone svanì e il castello di Gothian tornò completamente buio.
Le Tenebre gli si addicevano più di qualsiasi altra condizione.
Fenrik assaporava già il suo potere assoluto.
Era sua intenzione, alla fine, conquistare anche l'Impero Lathear, ed eliminare persino sua moglie Marigold, l'unica persona che poteva ostacolare il suo completo dominio sul Continente.
N.d.A.
La maggior parte delle immagini sono tratte dal videogioco "Castlevania".
Fenrik di Gothian è rappresentato sia da Dracula che da Alucard di Castlevania.
Deva Ahriman è il Dio del Male nello Zoroastrismo ed è assimilabile al Diavolo nelle religioni monoteiste, a Lucifero nel Cristianesimo. L'immagine rappresenta Mortgoth, il signore del male ne "Il Silmarillion" di J.R.R. Tolkien.
Eclion è assimilabile a Sauron.
I mostri sono tratti dalla Bibbia o dalle mitologie e tradizioni popolari, oppure dai cicli di fantasy e di fantascienza: per esempio il Rancor compare in Guerre Stellari o Balerion ne "Il trono di spade" di G. Martin.
In questo romanzo i Vampiri sono cattivi, in controtendenza rispetto alla moda degli ultimi anni (da Anne Rice a Stephenie Meyer. Quindi non cercate un Robert Pattinson nel mio romanzo! Compariranno invece i licantropi, ma molto più avanti.
domenica 4 marzo 2012
Gothian. Capitolo 21. Il Conte di Gothian cospira con Ser Gahel
Le prime nevi della stagione
autunnale avevano imbiancato le alture sulle quali sorgeva il castello di
Gothian, nell’estremo nord del Regno degli Alfar. In
cima alla torre più alta, Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian, si stagliava maestoso e impietrito come una statua sullo strapiombo.
Il Conte era un uomo strano, il suo viso aveva qualcosa di non umano, dovuto a vari elementi: il pallore cadaverico della sua pelle, il bianco niveo dei suoi capelli, gli occhi glaciali, di un colore vitreo quasi trasparente e le dimensioni eccessive dei suoi denti canini, particolarmente aguzzi specie nell’arcata superiore. Non amava le conversazioni e parlava poco, senza tradire alcuna emozione. Non sorrideva mai. Pareva non avere sangue nelle vene.O almeno così sembrava al giovane e aitante Ser Gahel Lenndrics di Udsen, che era appena giunto al castello per fargli il consueto rapporto di tutte le novità della Corte di Alfàrian.
Il Conte era un uomo strano, il suo viso aveva qualcosa di non umano, dovuto a vari elementi: il pallore cadaverico della sua pelle, il bianco niveo dei suoi capelli, gli occhi glaciali, di un colore vitreo quasi trasparente e le dimensioni eccessive dei suoi denti canini, particolarmente aguzzi specie nell’arcata superiore. Non amava le conversazioni e parlava poco, senza tradire alcuna emozione. Non sorrideva mai. Pareva non avere sangue nelle vene.O almeno così sembrava al giovane e aitante Ser Gahel Lenndrics di Udsen, che era appena giunto al castello per fargli il consueto rapporto di tutte le novità della Corte di Alfàrian.
Ser Gahel si trovava sempre a
disagio, ogni volta che si recava a Gothian, in cima a quella torre maledetta, per
riferire a Lord Fenrik le ultime nuove riguardo alla Regina Alyx..
Nell’attesa di una risposta del
Conte, il cavaliere si passava nervosamente una mano tra i capelli dorati e lunghi, che tanto piacevano alla Regina. Ser Gahel era consapevole della propria
bellezza e dell’attrazione che Alyx aveva sempre provato per lui.
Però preferiva di gran lunga Lady Marigold, pur conoscendone la pericolosità.
Erano stati amanti, e la Dama Gialla lo aveva reclutato per realizzare il suo piano.
Però preferiva di gran lunga Lady Marigold, pur conoscendone la pericolosità.
Erano stati amanti, e la Dama Gialla lo aveva reclutato per realizzare il suo piano.
Come mai un uomo così accorto come Lord Fenrik ha sposato una
simile intrigante?
O forse era proprio per quello
che l’aveva sposata?
Ma chi è la vera mente, tra i due?
Il Conte di Gothian, con la sua
aria perennemente annoiata e distante, tornò a rivolgersi al suo interlocutore
senza guardarlo: «Quante truppe avete raccolto?»
«Un migliaio di cavalieri e circa
cinquemila fanti, Vostra Grazia»
«Cioè quasi nessuno» notò
freddamente il Lord.
Ser Gahel si sentì gelare: «Ma,
Vostra Grazia sa bene che tutti gli altri sono già partiti con re Kerelic nella sua missione per ritrovare la principessa»
La voce di Gahel era implorante.
La voce di Gahel era implorante.
Il Conte Fenrik continuò a guardare dalla finestra le desolazioni intorno al castello di Gothian, e quello era un brutto segno, perché voleva dire che era molto contrariato.
Ormai Ser Gahel riusciva a interpretare sulla base di piccoli dettagli l’umore dell’uomo a cui aveva giurato fedeltà in cambio di potere e di gloria.
Ormai Ser Gahel riusciva a interpretare sulla base di piccoli dettagli l’umore dell’uomo a cui aveva giurato fedeltà in cambio di potere e di gloria.
«Abbiamo bisogno di almeno dieci
volte di più degli uomini che avete detto, Ser Gahel!»
La voce di Lord Fenrik era quasi metallica.
«Sto facendo tutto il possibile,
Milord» si difese il giovane cavaliere «La Regina ormai pende dalle mie labbra e ha ordinato
una leva obbligatoria»
Il Conte osservò in silenzio le proprie
lunghissime unghie, puntute e affilate come coltelli, per più di un minuto.
Un altro bruttissimo segno. Quando si guarda le unghie è furioso…
«Leva obbligatoria? Di chi è
stata l’idea?»
Gahel deglutì: «Ehm, Vostra
Grazia, io credevo che…»
Il Conte lo bloccò alzando
leggermente le dita artigliate della mano destra.
«Non abbiamo bisogno di contadini
privi di addestramento e costretti a combattere controvoglia! Io voglio
mercenari professionisti, ben pagati e ansiosi di uccidere!»
La voce di Lord Fenrik era solo
leggermente più tesa, ma l’effetto era peggiore di un urlo.
Ser Gahel sapeva bene che quelli
erano i momenti più pericolosi della conversazione.
Chissà che cosa gli ha riferito sua moglie, nella loro corrispondenza
segreta!
«Certo Milord, ma i mercenari sono scesi tutti a sud, in attesa che scoppi la guerra. Per questo mi
sono trovato costretto a ricorrere alla leva. Ho già provveduto ad avviare
l’addestramento delle reclute e, per favorire la loro motivazione, mi sono
permesso di pagare loro, di mia tasca, una donazione extra»
Il Conte accennò una leggerissima
smorfia all’angolo sinistro della bocca, quasi un ghigno.
Questo vuol dire che la cosa lo diverte…
«Ser Gahel, apprezzo la vostra…
dedizione alla causa, ma fareste meglio ad usare argomenti più… come dire… persuasivi per convincere Alyx a
finanziare adeguatamente nuove truppe mercenarie col denaro della Corona. Esigo
che si offra loro un compenso molto più allettante, per evitare che si rechino tutti al
sud»
Si voltò, e fissò con le sue
iridi vitree il giovane cavaliere: «Sono stato chiaro?»
Appariva terribile, eppure si diceva che da giovane, moltissimi anni prima, non si sapeva esattamente quanti, fosse stato molto bello e avesse avuto altre mogli.
Appariva terribile, eppure si diceva che da giovane, moltissimi anni prima, non si sapeva esattamente quanti, fosse stato molto bello e avesse avuto altre mogli.
Gahel deglutì: «Chiarissimo,
Vostra Grazia. Farò il possibile!»
Lord Fenric si lisciò il mento
con la mano destra, e scoprì i canini da predatore.
L’ho di nuovo contrariato!
«Ser Gahel, io non vi pago per
“fare il possibile”, ma per eseguire alla
lettera gli ordini che vi impartisco al fine di ottenere esattamente i
risultati che pretendo»
Il cavaliere si inchinò: «Come
compiace a Vostra Grazia»
Il Conte guardò distrattamente il
proprio mantello, che denotava la sua sovranità sulla stirpe
nordica degli Albini. Per questo era anche chiamato il Re delle Nevi.
Ma siccome gli Albini erano considerati estinti dopo la battaglia di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue, pochi davano importanza all’ostentazione.
«Ser Gahel, voi dovete capire
bene un concetto: ora che mia moglie ha importanti missioni da compiere a Lathena,
io voglio un referente sicuro ad Alfarian, che sia convincente come lo era Lady
Marigold. Quindi se io vi dico che voglio quelle truppe, ben addestrate,
motivate ed equipaggiate, voi dovete garantirmi che entro due settimane queste
unità militari saranno già operative»
Ser Gahel deglutì, annuendo.
Ser Gahel deglutì, annuendo.
Come posso essere più convincente di Lady Marigold?
Si sentiva in costante pericolo in quel maniero sperduto.
Si sentiva in costante pericolo in quel maniero sperduto.
«Sarà fatto, Milord, a qualunque
costo»
In realtà non aveva la minima idea di come riuscirci.
In realtà non aveva la minima idea di come riuscirci.
Chissà cos’ha in mente di fare con tutte queste truppe. Non credo che
gli serviranno solo per assediare la rocca di Alfàrian.
All’improvviso Ser Gahel ebbe
come l’intuizione che il Conte concepisse quelle truppe più che altro come un
mezzo per spianare la strada ad un altro esercito, ben più pericoloso.
Forse le leggende popolari avevano ragione. Quelle che parlavano delle tombe aperte, ad Elenna, e degli Albini non-morti che si aggiravano nelle campagne e si nutrivano di sangue.
Gli Albini potrebbero non essere affatto estinti! Potrebbero addirittura non appartenere al genere umano.
Forse le leggende popolari avevano ragione. Quelle che parlavano delle tombe aperte, ad Elenna, e degli Albini non-morti che si aggiravano nelle campagne e si nutrivano di sangue.
Gli Albini potrebbero non essere affatto estinti! Potrebbero addirittura non appartenere al genere umano.
I mercenari avrebbero
dovuto isolare la regina Alyx e colpire alle spalle re Kerelic.
E così, mentre Marigold tiene in pugno Ellis, ed io terrò in pugno
Alyx, lui potrà scatenare i suoi Albini sul Regno degli Alfar.
Quella ricostruzione aveva senso.
Altre leggende sul Conte dicevano che fosse un sacerdote del dio dei ghiacci Gothar.
Quella ricostruzione aveva senso.
Altre leggende sul Conte dicevano che fosse un sacerdote del dio dei ghiacci Gothar.
Secondo molti, Gothar era un alleato di Eclion! Il braccio sinistro di Eclion, visto che Atar, il dio del fuoco, ne era il braccio destro!
Ser Gahel aveva sentito dire che anche quel demone era presente al Patto.
Il Conte lo congedò con un leggerissimo cenno delle dita artigliate.
Gahel era agghiacciato.
Lui e Marigold, insieme controlleranno presto tutto il Continente. Ma
chi è dei due ad aver architettato questo piano? E' vero che gli Albini non sono morti? E sono vere le profezie sul risveglio di Arexatan e di Vorkidex?
Mentre scendeva le antiche scale
gelate, Ser Gahel si rese conto, troppo tardi, di essersi cacciato all’interno
di un gioco molto più grande di lui, rendendosi complice di demoni e di mostruosità ancor più terrificanti.
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