mercoledì 6 febbraio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 31. Lilieth e Marvin si incontrano dopo diciotto anni.



La decisione non era stata facile. Lilieth Vorkidian, contessa di Linthael, non aveva infatti ricevuto alcun invito formale né dal figlio Marvin, né dalla nuora Igraine, né dalla madre Ariellyn,
Inoltre era incinta del suo secondo figlio, concepito col secondo marito, lord Vyghar di Linthael, ammiraglio della flotta imperiale.
Ufficialmente il suo arriva Caemlyn, capitale del regno dei Keltar, non era previsto, eppure quando arrivò trovò una grande folla ad aspettarla.



Sono la madre del loro Profeta, del loro Messia... mi vedono come una divinità.
Decise dunque di attenersi scrupolosamente a quel ruolo.
Alzò le mani in gesto benedicente, mentre tutta la folla cadeva in ginocchio davanti a lei.



Per tre minuti interi rimase con le mani sollevate, mentre i fedeli pregavano in silenzio.
Poi, lentamente, le sue braccia scesero e le furono consegnati lo scettro di Ulien, dea della Luna, di cui Lilieth era sacerdotessa, e la pietra luminosa di Ithil, la luce lunare.
Poté scorgere tra la folla alcuni visi noti, come quelli di sua madre Ariellyn, di Ellis Eclionner, del druido Gwydion, del duca di Amnisia e di altri componenti del consiglio.
Solo allora, facendosi largo tra la folla con un'espressione seria e stanca in viso, vide un giovane che in base a tutte le descrizioni non poteva che essere suo figlio Marvin.



Nessun sorriso da parte sua, e quello di Lilieth si spense sul nascere.
Alla fine ci incontriamo come estranei?
Quegli occhi è come se mi chiedessero: perché mi hai abbandonato?
Lilieth sentì l'altro figlio che si muoveva nel suo grembo e le parve di aver varcato, in quel momento, una linea divisoria tra la prima parte della sua vita ed un'altra del tutto nuova.
Marvin la abbracciò con gesto gentile, ma formale, come quello che lei ricambiò.
<<E' tutta qui la manifestazione del tuo affetto filiale, Marvin?>>
Gli occhi del giovane erano lucidi per la commozione:
<<Quid mihi est tibi, Mater? Nondum venit hora mea>>
Lilieth capì immediatamente la citazione:
Che cosa devo fare con te, Madre. Non è ancora giunta la mia ora.
Erano le parole del testo sacro che raccontava la vita di Arexatan Eclionner.
Sua madre gli aveva chiesto un miracolo, ma lui sapeva che questi miracoli avrebbero suscitato il sospetto del Sinedrio e avvicinato l'ora del suo martirio.
Dunque è questo che hai visto? Il tuo martirio? E la mia venuta lo sta accelerando?
Anch'ella allora si commosse e ponderò le parole di lui nel suo cuore.
Le ponderò, ma non ne gioì, perché erano presagi di morte e sepoltura.



In quel momento si avvicinò la regina Igraine e senza alcun convenevole aggredì a parola la suocera:
<<Come ti è saltato in testa di venire qui senza essere invitata?>>



Lilieth la osservò in silenzio, senza degnarla di una parola.
La rapidità con cui ha preso partito non depone a favore della sua intelligenza.
Poi, rivolgendosi di nuovo a Marvin:
<<Mi stavate aspettando e non mi avete cacciata. Posso considerare queste cose come sufficienti per parlare di invito?>>
Marvin annuì:
<<Purtroppo in tutti i futuri da me previsti in cui tu arrivavi questa sera c'è qualcosa di terribile che si avvicina sempre di più. Ormai le possibilità di salvezza si stanno riducendo a poche viuzze miserabili>>
Lilieth rimase sconvolta: <<Ma che stai dicendo? Perché non ti sei confidato con me?>>
Marvin sospirò:
<<Sempre per il motivo che ho detto sopra. Ora è troppo tardi>>



Lilieth dovette faticare per dominarsi, mentre camminava tra i drappeggi a festa che erano stati preparati lungo la via reale.
<<Non capisco di cosa stai parlando>>
Ancora una volta fu Igraine a intervenire:
<<Tu non capisci? Tu osi giudicare tuo figlio? Ma che cosa ti aspettavi? L'hai abbandonato quando aveva meno di un anno, e ti sei messa a girare il mondo in cerca di potere! Non negarlo! Tu volevi per lui il trono imperiale! In nome di questo l'hai abbandonato, ed ora torni dopo diciannove anni recitando la parte della madre amorevole? Ma chi sei tu, per giudicare tutti noi?>>
Lilieth rivolse lo sguardo verso i presenti, ma tutti, compresa sua madre, lo tennero chinato.
Tornò allora a guardare suo figlio:
<<Marvin, gli dei mi sono testimoni: non ho mai cercato il potere. Cercavo giustizia per tuo padre e per te, e per tutto il Continente Centrale, che per anni è stato sottomesso alla tirannia illegittima di questa donna che ora mi guarda dall'alto in basso>>
Si riferiva ad Ellis Eclionner, la sua eterna rivale.
Ellis la guardava con severità.



<<Credo di aver pagato a sufficienza per gli errori del passato, Lilieth. Ora ho dedicato la mia vita al servizio di tuo figlio. Non ti sto guardando dall'alto in basso. Sono solo meravigliata del fatto che credi di conoscere tuo figlio meglio di chi ha rischiato la vita con lui e con suo padre combattendo contro gli invasori.  Mi chiedo dove sia finita tutta la tua saggezza? Si è forse persa nei dolci mesi trascorsi a Lathena come moglie di Lord Vyghar di Linthael?>>
Lilieth la ignorò, continuando a guardare suo figlio:
<<Sono pronta a tutto per salvarti la vita, Marvin. C'è qualcosa che posso ancora fare?>>
Marvin si sciolse:
<<Devi essere molto stanca, madre. Hai fatto un lungo viaggio. Vieni dunque a dividere con me la mensa, e parleremo di tutto ciò che non ci siamo mai potuti dire di persona. E prometto che si tratterà di cose belle!>>


Cast

Claire Folani (Igraine Pendragon di Camelot) - Lady Lilieth Vorkidian, contessa di Linthael
Paul Atreides - Marvin Vorkidian
Sophie Turner (Sansa Stark) - Igraine Canmore di Logres
Eva Green (Morgana di Avalon) - Ellis Eclionner