giovedì 31 agosto 2017

La morte di Viserion permetterà a Daenerys di concepire un figlio con Jon

Risultati immagini per daenerys and jon

Daenerys è convinta di non poter più generare figli a causa dell'incantesimo di Mirri Maz Duur per riportare in vita khal Drogo e che ebbe come conseguenza la morte di Rhaego, il figlio che Dany portava in grembo.
<<Solo la morte paga per la vita>> si giustifica Mirri Maz Duur, esponendo il principio basilare della magia nera secondo cui ogni incantesimo di resurrezione richiede un sacrificio di sangue: una vita per un'altra vita.
Drogo torna a vivere, però senza essere più presente a se stesso, vegetando in uno stato catatonico.
In un gesto di pietà, Daenerys lo uccide.
Questo gesto dà inizio, non del tutto consapevolmente, ad un secondo incantesimo, che vede tre sacrifici: la morte di Drogo, quella della stessa Mirri Maz Duur, arsa viva nella nella pira funebre del kahl, tra le cui fiamme la stessa Daenerys immola se stessa, uscendone viva, ma trasformata, e risvegliando così le tre uova di drago, portando così alla nascita di Drogon, Rhaegal e Viserion.
Ciò che Daenerys sacrifica, inconsapevolmente, in questo rogo, è la propria fertilità, ed è questo che le permette di diventare la Madre dei Draghi e di sviluppare la convinzione che essi sarebbero stati i suoi unici figli.
E' possibile che ci fosse un disegno dietro a tutto questo, ossia che Mirri Maz Duur, allieva dell'Arcimaestro Marwin, esperto di magia nera e necromanzia, sia stata una pedina nel grande gioco dei preti rossi, adoratori di R'hllor, finalizzato al risveglio del draghi e al ritorno del potere della magia, declinata dopo l'estinzione degli stessi draghi dei Targaryen.
Daenerys è consapevole solo in minima parte di questo disegno: agisce d'impulso, seguendo un'intuizione che si rivelerà esatta.
Quello che Daenerys non sa è che il principio dell'incentesimo che l'ha resa sterile è lo stesso che potrà annullare quella sterilità: se lei è la Madre dei Draghi, per ogni drago che morirà, lei stessa potrà concepire un figlio.