martedì 6 settembre 2022

Vite quasi parallele. Capitolo 189. Ayami





Era notte fonda, ma sulla punta della prua del Sea Snake (Serpente di Mare),l'enorme yacht dei Duchi di Ravernsbourne, uno dei più grandi e lussuosi del mondo, Ayami Mizuhara contemplava il cielo stellato, inspirando la brezza che faceva sventolare, sull'albero maestro, la bandiera britannica, quella navale, la Red Ensign.
I Ravensbourne erano molto patriottici e ogni volta che il loro mega-yacht, dopo aver fatto scalo in un porto turistico della Costa Azzurra, in Provenza, ripartiva diretto verso ovest, dal megafono risuonavano le note gloriose e nostalgiche del Rule Britannia, come se l'Impero esistesse ancora.
E forse era vero. Certo non era più un impero coloniale, ma la finanza della City di Londra controllava ancora mezzo mondo, specie attraverso la Tessier-Ashpool Corporation, a sua volta controllata e diretta da lady Jessica Burke-Roche, Duchessa di Ravenbourne.
Il secondo azionista della T-A era, con una quota del 20%, la Mizuhara Electronics, a sua volta controllata dal potente clan giapponese dei Mizuhara.
Ayami ne faceva parte, ma quella era solo una copertura per la missione estremamente delicata che la Fratellanza Bianca, una delle quattro confraternite che componevano l'Ordine degli Iniziati, le aveva affidato in quanto Iniziata di Rango Segreto.
Il suo incarico era triplice: doveva tenere sotto controllo Jessica, stringere un'alleanza segreta con Jennifer e rinforzare il proprio legame con Aurora Visconti, per pilotare a distanza il suo ingenuo fidanzato, Roberto Monterovere.
La parte più difficile di quel triplo gioco era ottenere la fiducia di tutti loro e fare in modo che ognuno si sentisse l'interlocutore privilegiato.
Era necessario quindi parlare con loro separatamente.
Con Jessica era più facile: si conoscevano da molto tempo e le loro famiglie erano amiche ed alleate.
Non bisognava però abbassare la guardia, perché la maggiore delle sorelle Burke-Roche era una vera Iniziata, nel senso che non si limitava a conoscere i Misteri, no, lei sapeva anche interpretarli in maniera corretta. L'Interpretazione era la chiave della massima conoscenza, ciò che alcuni chiamano "gli Arcani Supremi".
Anche Ayami aveva raggiunto quel livello, tramite "l'insegnamento profondo" che le era stato impartito da sua madre.
Jennifer invece, pur essendo una versione più dotata del cosiddetto "modello J", era ancora da considerarsi una novizia. 
Dicono però che non sia affatto docile, ed è bene che sia così, perché potrebbe essere proprio lei il boomerang che abbatterà Albedo.
Aveva tutti i motivi per diventare una ribelle, considerando ciò che avevano fatto a lei e ai suoi genitori, per non parlare della sorte di sua nonna Marie-France Tessier e del testamento di John Ashpool.
Lei è una che non dimentica. Non ne sarebbe nemmeno capace. Dimenticare è un atto involontario: più vuoi lasciarti alle spalle qualcosa, più quella cosa ti segue.
Nemmeno un maestro eccellente come Lorenzo Monterovere poteva riuscire a farle dimenticare il passato. 
La verità riaffiora nei sogni. Il sogno può dire apertamente alle persone ciò che già sanno, ma non ammettono a se stesse di sapere. E' la mente che cerca di essere sincera con se stessa, e questo è un passaggio necessario per riuscire a gestire le nostre paure, i nostri limiti e i nostri sensi di colpa. In questo modo il sogno ci fa capire che c'è differenza tra ciò che si prova, ciò che si pensa e ciò che si fa, e se in passato abbiamo commesso errori, anche gravi, ormai la punizione è stata scontata, ed è arrivato il momento di concedere a noi stessi il perdono, per poi voltare pagina, e andare avanti.
Ayami lo sapeva bene. C'era voluto molto tempo per liberarsi dai fantasmi del passato.
Ricordava le risposte enigmatiche del Libro dei Mutamenti, e la notte in cui un sogno le mostrò quello che era necessario sapere. Ciò che andava chiarito era stato consegnato alla luce, e ciò che era rimasto oscuro era stato consegnato all'oscurità.
"Rendi cosciente il tuo inconscio altrimenti sarà l'inconscio a guidare la tua vita, e lo chiamerai destino"
Jung era un Iniziato, naturalmente e la sua teoria ha fatto da ponte tra gli Iniziati Occidentali e quelli Orientali e Ayami lo sapeva più di tutti gli altri.
Le sue opere riflettono i Misteri Interni, ma lui era giunto alla conoscenza degli Arcani Supremi, quelli che non possono essere espressi tramite le parole. Possiamo dargli il nome che vogliamo, ma il Satori, come lo chiamiamo noi maestri Zen giapponesi, esiste anche senza parole, persino senza un nome.





Ma c'era comunque un altro nome che non compariva da nessuna parte, eppure era l'ultima speranza per per fermare il progetto mostruoso di Albedo e delle fazioni che lo sostenevano (l'Aristocrazia Nera, il Serpente Rosso e gli Eterni) e quel nome era Fratellanza o Sorellanza Bianca, detta anche "della Luce", per evitare equivoci legati ad ogni forma di razzismo.
La Sorellanza della Luce ha mandato me, e se io dovessi fallire, allora tutto sarebbe perduto.
Aveva sperato di poter portare Jessica dalla sua parte, ma ormai era troppo tardi: Albedo l'aveva comprata e lei era diventata sua complice.
Jennifer può essere salvata, ma se fosse l'esca che i Monterovere mi hanno mandato per ottenere il segreto di Marie-France Tessier e usarlo per assumere il potere?
Dicono che i Monterovere sono incorruttibili, ma devo esserne certa.
Come se avesse letto nei suoi pensieri, in quel momento, lupus in fabula, comparve Roberto Monterovere, il presunto delfino di suo zio Lorenzo e forse dello stesso Albedo.
<<Salve Roberto, vedo che anche tu sei un "animale notturno"!>> 
Lui annuì, sorridendo:
<<Sì, lo sono sempre stato, ma ora sono qui dietro suggerimento di Aurora. Sapeva che ti avrei trovato da queste parti. Mi ha parlato molto bene di te. Dice che sei la sua migliore amica e questa è una novità, perché lei non ha mai avuto "migliori amiche">>
Ayami capì subito che Roberto era meno ingenuo di quanto potesse sembrare:
<<A volte i migliori amici si incontrano tardi. Ma in fondo siamo ancora molto giovani. Vent'anni, al giorno d'oggi, è ancora un'età adolescenziale, o almeno così la vedo io>>
Roberto parve concordare:
<<In effetti gli anni universitari sono un prolungamento dell'adolescenza e sotto tanti aspetti mi sento ancora immaturo>>
Ayami inarcò le sopracciglia:
<<Un maschio che ammette di essere immaturo! E' una rarità!>>
Lui amava stupire le persone parlando dei propri difetti:
<<Preferisco avvisare le persone, per evitare di deluderle in seguito. E poi comunque te l'avrà già detto Aurora>>
Ayami annuì e aggiunse:
<<Mi ha parlato molto della tua famiglia. Mi ha detto che Serena Hagauer è una Monterovere, di nascita. E dunque oltre ad essere moglie di un grande filosofo è anche la cugina di un altro illustre cattedratico. Jessica nutre una grande stima per tuo zio Lorenzo>>
Roberto apprezzò il fatto che la sua interlocutrice fosse subito arrivata al punto cruciale:
<<Serena e Lorenzo sono persone influenti, non lo nego, ma i Monterovere non sono nemmeno lontanamente paragonabili al potentissimo clan dei Mizuhara, per non parlare dei Tessier-Ashpool, dei Burke-Roche o dei Ravensbourne>>
Lei scosse il capo:
<<Non lo nego, ma come vedi qui sei tra amici... voglio dire, conoscevi già i Ravensbourne, io conoscevo già Aurora ed è stata Serena a presentarmela, per cui non devi pensare che noi siamo un'elite chiusa, anzi, per noi avere la legittimazione culturale da parte di illustri accademici, come tuo zio, è qualcosa di cui siamo onorati. 
E comunque, vedi, io sono solo una delle tante componenti giovani del clan, ma mi guadagno da vivere come modella e studio filosofia, per cui non sono certo una che vuole entrare nell'amministrazione dell'azienda>>
Roberto intuiva il significato implicito di quelle parole:
<<Una modella che studia filosofia! Una cosa insolita! Molti danno per scontato che chi lavora nel mondo della moda si fermi alla superficie delle cose, ma in fondo è solo un pregiudizio. La scelta di lavorare e studiare contemporaneamente è notevole. Ti ammiro, e vedo che abbiamo in comune gli interessi umanistici e il porci domande sulle grandi questioni della vita. Forse avrei dovuto seguire anch'io la mia vocazione umanistica. Mio zio, i miei genitori e mia nonna l'avrebbero preferito, ma per tutta una serie di circostanze...>>
Ayami vide il suo disagio e lo rassicurò:
<<Aurora mi ha detto tutto. So che hai sofferto molto e credimi se ti dico che comprendo profondamente il tuo dolore: ci sono passata anch'io, ma non voglio rievocare tristi ricordi. 
Vorrei diventare tua amica e vorrei anche aiutare Aurora a superare le sue dipendenze. E' una ragazza brillante, sembra una lady di ferro, ma sappiamo che ha alcune fragilità interiori. Le serve il supporto degli amici, e il tuo. Io sarò spesso a Milano e spero che potremo fare grandi cose insieme>>
In quel discorso il "non detto" era più importante del resto e Roberto lo capiva, per cui cercò di essere cauto:
<<Io ti ringrazio, anche se non credo di meritare tanta benevolenza>>
Ayami intuì la domanda implicita e cercò di essere, almeno vagamente, sincera:
<<Sei una persona interessante e hai una mentalità aperta, come anche Aurora e dunque, se mi consentirai di essere presente nelle vostre vite, ne trarremo tutti un grande beneficio.
Capisco che tu voglia essere prudente e protettivo verso la tua ragazza, ma se accetterai il mio aiuto, lei riuscirà a disintossicarsi dalla cocaina e il vostro rapporto ne uscirà rafforzato.
Io ti chiedo solo il permesso di esservi amica, perché siete persone davvero speciali>>
Roberto aveva la parola "Iniziati" sulla punta della lingua, ma sarebbe stato offensivo e imbarazzante porre esplicitamente la domanda:
<<Ti ringrazio ancora, ma ti avverto: a volte sono insopportabile, quando sono di cattivo umore, per cui ti chiedo scusa in anticipo se in quei momenti le mie parole fossero eccessive. Il mio controllo emotivo, per quel che riguarda ciò che dico o che penso, a volte è non è efficace quanto dovrebbe>>
Ayami gli sorrise:
<<Aurora me l'ha detto, ma non temere, io sono molto comprensiva e condivido le tue idee. Ti prometto che non sarò fonte di stress o disagio: sento che siamo sulla stessa lunghezza d'onda e se me lo concederai te darò la prova nei prossimi giorni. 
Sono affascinata dalla cultura italiana, per questo conoscevo la vostra lingua anche prima di diventare una modella e trascorrere molto tempo a Milano. E so che voi siete affascinati dalla cultura giapponese, per cui sarà piacevole approfondire queste nostre conoscenze e molte altre ancora>>
Roberto non poteva negarle questa possibilità, pur rimanendo sospettoso e chiedendosi: "Dove sta la fregatura?".
Ma era un'offerta che non si poteva rifiutare, per cui le tese la mano e lei la strinse, come se avessero concluso un contratto.
Ayami si sentì molto sollevata.
Lui sarà dalla nostra parte. In fondo ciò che chiede è comprensione e condivisione, ed io in questo sono specialista. Con il suo appoggio, riuscirò ad ottenere anche quello di Serena e Lorenzo, e a quel punto, se anche Jennifer sarà con noi, avremo tutto ciò che ci serve.