sabato 26 gennaio 2019

Il film "La favorita" è bello, ma non rende giustizia alla regina Anna

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Forse pochi sanno chi era Anna Stuart, la prima sovrana inglese a fregiarsi del titolo di Regina di Gran Bretagna, in seguito all'Atto di Unione (1707), che fuse Inghilterra e Scozia in un unico regno unito. 
E ancor meno sapranno che Anna fu l'ultima regina della dinastia Stuart e che, diversamente da Elisabetta Tudor, ebbe il buon senso di accettare in maniera chiara chi le dovesse succedere, tramite l'Atto di Successione (1701) che in mancanza di eredi Stuart, indicava come prima in linea di successione sua cugina Sofia di Hannover e nel caso premorienza di lei (cosa che avvenne, per ironia del destino, pochi giorni prima della morte della regina Anna), degli eredi di Sofia secondo la legge salica, a patto che si convertissero alla religione anglicana. Fu così che, alla morte di Anna, non ci furono dubbi riguardo al fatto che la corona dovesse passare a Giorgio I di Hannover.
Già da queste premesse si dovrebbe capire che Anna Stuart non era affatto una sprovveduta dal punto di vista politico, e per gran parte del suo regno fu consapevole delle proprie scelte e non così manovrata dalle cortigiane e dai loro parenti, come invece vorrebbe dare a intendere il film "The Favourite", bello, divertente, commovente, ma storicamente impreciso.
L'imprecisione maggiore è l'anacronismo dell'immagine di una sovrana con poteri esecutivi tali da far cadere un governo soltanto per ripicca contro il partito dell'ex favorita caduta in disgrazia.
La situazione era un po' più complessa.
Certo, negli ultimi anni di regno i gravi problemi di salute della regina l'avevano resa più fragile e più dipendente dal personale di corte e dalle dame di compagnia, ma sarebbe riduttivo pensare che la sua scelta di porre fine alla Guerra di Successione Spagnola fosse dettata solo da una questione "sentimentale".
E' senz'altro possibile che tra la regina Anna e la Duchessa di Marlborough ci fosse una relazione saffica, e che per alcuni anni lady Sarah fu la favorita di Sua Maestà, ma è anche vero che la sovrana aveva molte altre ragioni per intervenire politicamente contro il governo, quando i Marlborough caddero in disgrazia.
Si trattava di questioni militari, diplomatiche ed economiche di enorme gravità, che giustificarono ampiamente l'intromissione della regina Anna, nel 1712, per porre fine alla Guerra di Successione Spagnola.
Tale confliutto, che vedeva contrapposti Filippo di Borbone, alleato con la Francia (in quanto nipote del Re Sole) e Carlo d'Asburgo, arciduca d'Austria, alleato con la Gran Bretagna, si protraeva da un decennio, con gravi costi a livello di perdite umane, danni collaterali e spese militari.
In un primo momento la regina aveva appoggiato la scelta del governo whig di lord Godophin di opporsi ai Borboni per evitare un'egemonia francese sul continente.
Le vittorie militari del Duca di Marlborough favorirono l'ascesa a corte di sua moglie lady Sarah, ma non fu certo per questioni sentimentali che la regina cambiò idea riguardo alla guerra.
La Gran Bretagna, infatti, aveva perso ogni convenienza ad appoggiare Carlo d'Asburgo, quando quest'ultimo divenne erede anche del Sacro Romano Impero, col rischio di restaurare una potenza simile a quella del suo omonimo antenato Carlo V.
Fu questa considerazione, insieme all'impopolarità e agli alti costi della guerra, a far sì che la regina togliesse il suo appoggio al premier Godophin e al duca di Marlborough e riuscisse a far cadere il governo con un'astuta mossa politica, ossia la nomina di dieci nuovi Lord alla Camera Alta, per formare un nuovo esecutivo favorevole alla pace.
Questo piano avvenne comunque nel rispetto della Costituzione, dal momento che Godophin e Marlborough avevano perso le elezioni alla Camera dei Comuni, e cercavano di rimanere al potere tramite l'appoggio dei Lord del partito Whig.
L'intervento della regina permise ai Tories, guidati da lord Robert Harley (che nel film è quello tutto imbellettato e con la parrucca incipriata), di formare un nuovo governo in grado di ottenere condizioni di pace vantaggiose nel Trattato di Utrecht (1713), tra cui il controllo delle roccaforti strategiche di Gibilterra, Minorca e parte delle colonie spagnole in America.
Per architettare un piano simile, in una monarchia costituzionale, era necessaria una conoscenza approfondita della situazione politica, che andava ben oltre ai sussurri delle favorite o dei cortigiani.
C'è un'ultimo elemento che rende improbabile certe scene del film.
La regina, oltre che di gotta, soffriva di una malattia molto pericolosa all'epoca, e cioè l'erisipela, un'infezione cutanea prodotta dallo streptococco, che in mancanza di antibiotici conduce alla cancrena e alla morte, e che infatti condusse Anna Stuart alla tomba nel 1714.
Se Anna e le sue favorite avessero condotto pratiche sessuali come quelle di cui si parla e si vede nel film, sia lady Sara che lady Abigail sarebbero state sicuramente contagiate dallo streptococco e non sarebbero vissute così a lungo, come invece avvenne.
Tutto questo non va considerato come una recensione del film, che è molto gradevole ed esteticamente valido: è soltanto una precisazione di carattere storico volta a difendere la memoria della regina Anna, che, nonostante le innumerevoli disgrazie che le rovinarono la vita, non antepose mai gli interessi privati a quelli del Regno, né disonorò il prestigio della Corona.
Basti pensare al fatto che Elisabetta II ha chiamato Anna la propria figlia in memoria e in onore dell'ultima regina degli Stuart e prima sovrana di Gran Bretagna.

P.s. Il quadro è un ritratto della regina Anna in gioventù, prima che le diciotto gravidanze, di cui diciassette infauste, minassero la sua salute e la sua bellezza.
Anna e suo marito, un principe della corona danese, riuscirono ad avere un figlio, che però morì all'età di undici anni.