domenica 1 ottobre 2023

All'ombra del Trono di Spade. Capitolo 4. La Congiura dei Maestri

 


Nei giorni che precedettero la nascita di Rhaegar Targaryen, un'intera delegazione di Maestri della Cittadella si presentò a Summerhall per "offrire sostegno". 
<<Un sostegno non richiesto!>> sbottò Aegon V quando gli era riferirono la notizia, e avrebbe voluto rimandarli indietro, perché da alcuni anni si era creata una certa tensione tra il Re e la Cittadella dove i Maestri forgiavano le loro catene studiando la medicina, la legge, la diplomazia, la storia e le scienze, oltre ad altre discipline più specifiche. I Maestri più capaci spesso proseguivano gli studi per diventare Arcimaestri, ossia i docenti della Cittadella, che la governavano riuniti in Conclave.
Da quando Aegon V aveva incominciato a credere nella Profezia del Principe Promesso che avrebbe risvegliato i draghi, i Maestri di Corte avevano cercato di convincere il Re a non dare credito alle superstizioni e alle arti occulte.
Il vecchio Gran Maestro aveva chiesto al Re di non frequentare più gli Oltre-veggenti come la strega albina di Oldstone o l'arcimaestro rinnegato Marwyn, ma Aegon V non aveva accettato una simile interferenza da parte di chi doveva limitarsi a servire e non a dare ordini.
Il vecchio Gran Maestro era morto e come suo successore il Conclave della Cittadella aveva inviato l'allora giovane, ambizioso, ma prudente Pycelle, che aveva scelto, almeno in apparenza, la via della mediazione.



Persino l'Alto Septon, aveva espresso il suo disappunto per la presenza di stregoni, preti rossi del culto di R'hllor, eretici, infedeli e nemici del Credo dei Sette Dei.
Alla fine, per evitare un aperto conflitto con la Cittadella o il Credo, Aegon V e la Famiglia Reale si erano trasferiti a Summerhall.
Lì la presenza di Maestri e Septon era minore, e sembrava che la Cittadella e il Credo rispettassero il bisogno di riservatezza di Casa Targaryen nel momento in cui si avvicinava la nascita del pronipote del Re, che Aegon V riteneva potesse essere il Principe Promesso.
L'arrivo della delegazione dei Maestri, proprio quando la gravidanza della principessa Rhaella sembrava prossima al termine, aveva irritato profondamente il Re, che all'inizio aveva ordinato a ser Duncan l'Alto, il Comandante della Guardia Reale, di rimandarli indietro.
Ser Duncan, di cui da bambino il Re era stato scudiero, era l'unico che avesse il coraggio di contestare un ordine: <<Egg, sarebbe un'offesa troppo grave. I rapporti con la Cittadella sono già fin troppo tesi e questo crea una certa instabilità diplomatica in tutti i Sette Regni>>
Aegon V aveva imprecato a lungo, ma poi aveva risposto:
<<D'accordo, ma esigo che siano perquisiti!>>
Il Comandante aveva scosso il capo:
<<Maestà, non è mai accaduto nella storia dei Sette Regni che un Maestro ufficialmente delegato dalla Cittadella fosse perquisito prima di entrare in un qualsiasi luogo. Si tratterebbe di un'oltraggio inaudito! I Maestri hanno tutti giurato di essere dei guaritori e di salvare le vite umane e non mi risulta che abbiano mai infranto questi voti, a differenza dei cavalieri, la cui reputazione è molto diminuita e non senza ragione>>
Di nuovo il Re fu colto dalla celebre ira dei Targaryen, ma alla fine, di fronte a Ser Duncan, il suo antico maestro, che era come un secondo padre, cedette:
<<E va bene, fa come ti pare, ma almeno tienili d'occhio: non voglio che si avvicinino agli appartamenti di mia nipote Rhaella. Io non nutro la tua stessa fiducia nel credere che i Maestri rispettino i giuramenti. Io penso che siano solo più furbi dei cavalieri nel nascondere i loro delitti. Il veleno è l'arma dei codardi, oltre che dei traditori, e i Maestri hanno fin troppi veleni a disposizione>>
Duncan aveva annuito:
<<Senza dubbio! Ma quelle sostanze, in modica quantità, od opportunamente diluite, possono essere medicamenti che salvano le vite, e pertanto non potremmo comunque requisirli>>
Aegon non poteva negarlo:
<<Chi sa come salvare la vita, sa anche come toglierla. Chi sa come guarire, sa anche come uccidere. Per questo io non mi fido di loro>>

Alcuni giorni dopo, mentre sorseggiava vino con ser Duncan l'Alto, Aegon V ritornò sul discorso: <<Hanno anche avuto il coraggio di chiedere di presenziare al parto! Che insolenza!  Ho a disposizione il brillante arcimaestro Marwyn e i suoi migliori allievi, per non parlare dell'esercito di levatrici di fiducia della nostra famiglia. E' più che sufficiente. 
Ho fatto i salti mortali per far sì che quell'impiccione di Pycelle restasse ad Approdo del Re, e la Cittadella mi manda un corteo di palloni gonfiati che non aspettano altro che immischiarsi nelle questioni dinastiche della Famiglia Reale.
Speravo che almeno a Summerhall avremmo avuto un po' di tranquillità, ma a quanto pare ormai la volontà Targaryen non conta più niente e ognuna delle mille fazioni vuole imporci la presenza delle sue spie! Anche quei maledetti Septon alla fine si sono posizionati nei dintorni per "pregare". Ma quando torneranno i draghi, allora la Dinastia potrà di nuovo far valere la propria autorità>>
Ser Duncan cercò di placare l'ira del sovrano, con toni amichevoli:
<<Egg, non farti il sangue amaro vedendo complotti dappertutto. A Summerhall ci sono sempre stati molti ospiti persino in tempo di guerra!  Se però vuoi sentirti più tranquillo, l'unica cosa sensata sarebbe che uno dei tuoi figli tornasse ad Approdo del Re. Non è mai bene che l'intera Famiglia Reale si trovi tutta nello stesso luogo>>
Il Re valutò la proposta e nel frattempo chiese al coppiere, Dorian Ashford, altro vino e poi, dopo averne bevuto più del necessario, replicò: <<Tu conosci il motivo per il quale ho riunito tutti. E' necessario, per il rito propiziatorio, che ognuno conceda una goccia del proprio sangue. Avrei voluto che anche mio fratello Aemon fosse qui, ma lui ha preso due volte i voti, prima come Maestro e poi come Guardiano della Notte. Ah, povero fratello mio, ma chi gliel'ha fatto fare?>>
I pensieri dell'ex Cavaliere Errante tornarono ai giorni concitati del Gran Consiglio del 233, quando Aemon Targaryen aveva rinunciato al Trono di Spade pur di non infrangere i suoi voti:
<<L'ha fatto per il tuo bene, Egg! Se fosse rimasto ad Approdo del Re, o anche alla Cittadella, sarebbe diventato il punto di riferimento di tutti coloro che ce l'hanno con te. Ma lasciare la Barriera a un Maestro dilettante solo per partecipare a quello che tu chiami "rito propiziatorio" e che persino la strega albina considera magia nera, sarebbe stato un sacrificio eccessivo.
Ma in ogni caso, ti consiglio di far ritornare almeno Daeron alla Fortezza Rossa. E' sempre bene che ci sia un Targaryen, vicino al Trono di Spade>>
Aegon V annuì:
<<E va bene! Non riesco mai a dirti di no. Ma sappi che maestro Aemon giurò anche di rispettare un clausola apposta alla decisione del Gran Consiglio del 233. Tale clausola gli impone, nel caso di necessità estrema, di assumere la reggenza e di fare tutto il possibile perché il Trono passi a un Targaryen, sia esso legittimo o legittimato. Lo sai meglio di me che tra Dorne e Lys ci sono decine e decine di bastardi Targaryen. Varrebbero di più di Jaehaerys e di suo figlio! Persino questo ragazzo che ci serve da bere, il nostro piccolo Dorian, sarebbe meglio di Aerys! Perché no? In fondo io stesso, alla sua età, ero solo lo scudiero di un cavaliere errante... non ero un bastardo, ma contavo molto meno dei Grandi Bastardi Targaryen, come Brynden Rivers "Bloodraven". Eppure lui vide in me "un drago", ti ricordi quando lo disse?>>



Duncan sospirò nel ritornare al bel tempo andato: <<Lo ricordo come se fosse ieri. Bloodraven vedeva lontano. Sapeva che, in caso di necessità, saresti stato un buon re, Egg, molto più giusto e saggio di tanti tuoi predecessori, e lo sapeva anche Aemon: hanno affidato a te le redini del comando e tu hai regnato bene...>>
Il Re colse però una vena di rimpianto nella voce del suo anziano maestro:
<<Ti ringrazio, Dunk, ma sento anche ciò che non hai detto ad alta voce, e cioè che da quando ho iniziato a credere alla Profezia non sono più stato un buon sovrano. Tu disapprovi il rito propiziatorio dell'arcimaestro Marwyn, ma devi convincerti che non è da lì che viene il pericolo. 
Il vero pericolo è la Congiura dei Maestri e dei Septon, appoggiata da alcun lord grandi e piccoli. Dovresti preoccuparti di più per questo pericolo>>
Il vecchio cavaliere si accigliò:
<<Io prendo molto sul serio l'opposizione dei Maestri, ma da qui a parlare di congiura! Mi sembra di sentire Bloodraven, che vedeva congiure dappertutto! Più invecchi e più me lo ricordi!>>
Il Re sorrise, ma con un'ombra di malinconia:
<<Ah, il vecchio "zio Brynden dai Mille e un Occhio". Non ci crederai, ma sento la sua mancanza. Ho sbagliato a mandarlo alla Barriera quella storia del giovane Blackfire. 
Se fosse ancora Primo Cavaliere o anche solo il Maestro dei Sussurri, avremmo avuto le prove per smascherare la Congiura dei Maestri, che non è una semplice opposizione. Da secoli hanno seminato zizzania all'interno della Casa Targaryen con il solo obiettivo di far estinguere i draghi, ed ora che esiste la possibilità di risvegliarli, loro sono pronti a sabotare qualsiasi tentativo, perché odiano la magia. La odiano perché non la capiscono, a parte alcuni esperti degli Alti Misteri, come l'arcimaestro Marwyn, un così geniale e promettente, eppure emarginato. Lo chiamano "il Mago" perché vogliono cacciarlo, ma se dovessero farlo, io lo nominerei Gran Maestro del Re. 
E Pycelle dovrebbe obbedirgli, anche se non sarebbe degno nemmeno di svuotargli il pitale!>>
Duncan rise, ma riguardo alla teoria della cospirazione era scettico:
<<Ci sono molte fazioni nella Cittadella e non tutti credono che la magia sia estinta completamente, ma Marwyn è un tipo pericoloso. Basta guardarlo in faccia. E' tipo losco.




E poi, un conto è lo studio degli Alti Misteri e un conto è la pratica delle Arti Oscure! E tuo fratello Aemon sarebbe d'accordo con me!>>
Aegon V parve d'un tratto più vecchio dei suoi cinquantatré anni:
<< Ti sbagli! Io e lui ci scriviamo ancora: abbiamo un nostro codice segreto. Lui condivide i miei dubbi e persino quelli di Marwyn. Chi credi che abbia provocato lo sterminio di tutti i draghi dei Targaryen? Nel mondo che la Cittadella sta costruendo non c'è posto per i draghi. 
Tu dici che Aemon si è ritirato alla Barriera solo per farmi un favore? No, io lo supplicai di rimanere e di conigliarmi, oppure di tornare a Vecchia Città e diventare Arcimaestro.
Perché la Cittadella accettò che lui sprecasse la propria vita alla Barriera, quando, per diritto e per merito, avrebbe dovuto diventare Arcimaestro detentore delle chiavi? Fu a causa del suo sangue, è questo il motivo. Non potevano fidarsi di lui, per lo stesso motivo per cui vogliono far fuori me!
Tu sei un idealista, Dunk, un cavaliere esemplare e un uomo integerrimo, ma nonostante tutti i tuoi viaggi la tua mentalità non si è aperta abbastanza. Tu e gli altri cavalieri valorosi e uomini integerrimi come te vi fermate alle apparenze, alle dichiarazioni ufficiali, al "fatto compiuto", ma il mondo è molto più grande e più complesso di quello che pensate. 
Marwyn dice che il compito del sapiente non è appiattirsi sui dogmi, ma coltivare il dubbio e problematizzare l'ovvio, per scoprire che non è affatto ovvio e scontato come si crede!
Chi vi dà la certezza che i Figli della Foresta siano estinti? Chi ha le prove per dire che gli Estranei non esistono più? Io credo che alcuni di loro siano sopravvissuti, nelle terre del perenne inverno. Forse Bloodraven è sulle loro tracce, forse ha trovato riparo presso i Figli della Foresta. 




...sì, ne sono sempre più convinto e credo che tutte le voci sul suo conto che fossero vere. Lui era davvero un veggente dell'Oltre, e un metamorfo...>>

Incredibilmente, il coppiere Dorian si lasciò sfuggire un: <<Anch'io ci credo, Maestà! Sto leggendo molti libri, ho anche parlato col maestro Marwyn! 
Sta scrivendo le bozze per una antologia, "il Libro dei Libri perduti" in cui saranno inserite tutte le pagine rimaste di questi volumi, per esempio, ci sono tre pagine del famosissimo Segni e Portenti, scritto da Daenys Targaryen, la figlia veggente del mitico Aenar Targaryen, che predisse la caduta dell'impero di Valyria>>
Il Re sorrise al ragazzo:
<<Ah, finalmente qualcuno che ha un briciolo di cervello e di cultura in questa famiglia! Se potessi tornare indietro, dedicherei più tempo alla lettura. Mio zio Aerys I era un grande sapiente, anche negli Alti Misteri, per questo scelse Bloodraven come Primo Cavaliere. Io all'epoca credevo, come il mio amico e mentore ser Duncan, che l'unica cosa che contasse fosse la Cavalleria, con i suoi valori, i suoi alti ideali, e ho passato metà della mia vita nel vano tentativo di ridare lustro a questa istituzione. Ma mi piaceva molto anche discutere con Aemon sulle questioni controverse che si possono leggere, per esempio, nella Storia innaturale di septon Barth. Ricordo che a queste dispute prendeva parte anche lo stesso Bloodraven, che sembrava saperla molto lunga. Aemon invece era più cauto, ma lo faceva per proteggermi: non voleva che finissi come quel pazzo di nostro fratello Aerion...>>
E qui intervenne ser Duncan:
<<Ed aveva ragione! Per i Sette Inferi, Egg, stai indirizzando questo bravo ragazzo verso una via pericolosa! Io non lascerei che un mio pronipote frequentasse gente come Marwyn!>>
Il coppiere Dorian si sentì punto sul vivo:
<<Ser Duncan, mio signore, permettetemi di spiegare... vedete, il maestro Marwyn all'inizio mi faceva un po' paura, lo ammetto, ma poi ho scoperto che è un grande sostenitore della casa Targaryen. Io porto un altro cognome, ma lady Jenny mi ha detto che il mio sangue è quello del Drago, ed io lo sento. In ogni Targaryen arde una fiamma interiore, che lo sprona a seguire la propria strada! Io vorrei diventare un Maestro, ma la loro visione è ristretta, a parte quella dell'aricimaestro Marwyn. Ma non è lui il pericolo, e se mi permettete, io credo che Sua Maestà il Re abbia ragione riguardo alla Congiura dei Maestri... vi prego, ascoltatemi... io ne ho visti alcuni aggirarsi nelle cantine... io ero lì per una commissione per la Regina e ho visto due Maestri che bisbigliavano qualcosa e avevano un'aria sospetta...>>
Ser Duncan l'Alto rise:
<<Ah, ah, non saranno certo due Maestri amanti del buon vino a costituire una minaccia per la dinastia Targaryen!>>
Il Re invece prese la cosa molto seriamente:
<<Dorian, ricordi qualche particolare? Sapresti descriverli?>>
Il ragazzo fornì una descrizione troppo vaga, ma un particolare risultò interessante:
<<Uno di loro aveva una specie di lanterna con una luce strana... verde direi... luccicante...>>
Gli occhi viola di Aegon V divennero ancor più penetranti del solito:
<<Verde luccicante? E' un'ampolla d'altofuoco, ci scommetto la testa! Dunk, devi far perquisire le cantine e tutti gli alloggi di quei maledetti Maestri. Avremmo dovuto perquisirli subito, quando sono arrivati! Vogliono far saltare in aria tutto, sterminare la stirpe del Drago e far ricadere la colpa su di me!>>
Ser Duncan scattò in piedi:
<<Solo i Piromanti e gli Alchimisti sanno come creare l'altofuoco. Se il ragazzo ha visto giusto, potrebbe essere una congiura estesa ad una fazione degli altri due ordini, il che rende tutto più pericoloso.
Farò perquisire tutta Summerhall, mio signore. E a questo punto, credo che sia meglio che fin d'ora alcuni membri della Famiglia Reale lascino il palazzo. Se davvero qualcuno ha intenzione di usare l'altofuoco, non possiamo correre rischi!>>
Aegon V diede il suo assenso:
<<Agisci con discrezione: se si crea un allarme, la situazione potrebbe precipitare. Non bisogna seminare panico. Se trovi qualcosa, avvertimi subito, poi decideremo il da farsi>>
L'anziano cavaliere lasciò la veranda con straordinaria agilità.
 Il Re si rivolse allora al ragazzo:
<<Dorian, hai fatto bene a riferire questa faccenda. Vedrai che scopriremo presto se la Congiura dei Maestri è reale. Se riusciremo a trovare le prove, gliela farò pagare cara. Ma ora dovremmo tutti prepararci all'eventualità di uno sgombero, se ci fosse pericolo. Magari, con discrezione, bisogna avvertire i miei familiari e...>>
Non fece in tempo a terminare la frase che entrò lady Jenny:
<<Maestà, la principessa Rhaella è in travaglio... le doglie sembrano essere molto dolorose, temo che si tratterà di un parto difficile>>
Il Re imprecò e poi disse:
<<Vi manderò l'arcimaestro Marwyn. E tu, Dorian, vai con lady Jenny e riferiscile quello che mi hai detto. Forse è il caso di chiamare anche la veggente albina. La situazione è precipitata troppo presto... dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza>>
Detto questo, Aegon V se ne andò con aria corrucciata.
Jenny era confusa:
<<Ma di cosa stavate parlando? Seguimi, e dimmelo mentre cammini>>.
Dorian obbedì.
Fu così che ebbe inizio l'ultima notte di Summerhall.