Dalla cima del monte Taniquatil, il divino Manwe, il Valar signore dell'Aria e dei Venti, aveva avvertito per primo il risveglio di Melkor, che tra gli Ainur era l'unico che gli era stato pari in potenza, prima che l'universo fosse creato, quando tutti gli spiriti primordiali erano al cospetto del creatore Iluvatar, come è narrato nell'Ainulindale, primo racconto delle antiche cronache del Silmarillion.
Melkor, la cui ambizione, prepotenza e malvagita erano state subito chiare a tutti, aveva inquinato la creazione introducendo il Dolore, la Malvagità e l'Entropia, in tutto ciò che Iluvatar e il canto degli Ainur avevano creato.
Quando poi i Valar, cioè gli Ainur di rango maggiore, avevano assunto il ruolo di Guardiani Supremi di Arda, la terra, Melkor li aveva ostacolati in tutti i modi, fino a distruggere prima le grandi lampade che illuminavano il mondo ai tempi in cui i Valar risiedevano nell'isola di Almaren e poi avvelenando e uccidendo i Grandi Alberi luminosi, quando già i Valar risiedevano nella terra di Valinor e nella città di Valmar.
Nel Valaquenta, secondo racconto delle antiche cronache del Silmarillion, si faceva il novero dei Valar, i supremi guardiani di Arda, i più alti nella gerarchia degli Ainur, gli spiriti che assistevano il creatore Iluvatar.
Al servizio dei principali Valar vi erano i Maiar, e cioè gli Ainur di rango inferiore.
Tra essi vi era Sauron, il servitore più fidato e affezionato di Melkor, ma vi erano anche gli Istari, gli stregoni, in numero di cinque: Saruman, Gandalf, Alatar, Pallando e Radagast.
Melkor, detto Morgoth dagli Elfi, e il suo fidato aiutante Sauron, erano stati sconfitti più volte.
Il primo era stato poi esiliato oltre la Porta della Notte, difesa da Mandos, il Vala del regno dei morti e
il secondo era definitivamente deceduto al termine della Terza Era del Sole, quando l'Anello del Potere era stato distrutto e la Torre di Barad-Dur era crollata
Ma ora, stando a quello che Mandos gli aveva riferito, Manwe era sempre più convinto che Morgoth avesse trovato un sistema per eludere la sorveglianza e ritornare a contagiare col suo Male la Terra di Mezzo, che era stata sempre il luogo più vulnerabile di Arda, il suo anello debole.
Per questa ragione, il divino Manwe, dopo aver a lungo riflettuto, decise di compiere un atto che non era stato più messo in pratica da due ere, e cioè da quando Earendil Mezzelfo aveva implorato l'intervento dei Valar per salvare la Terra di Mezzo.
Tale atto consisteva nel convocare tutti i Valar presso l'Anello del Destino, un luogo sacro che si trovava presso le mura della città di Valmar.
Per la prima volta dopo millenni, tutti i Valar si presentarono al consiglio, tanto che si raggiunse il Plenum, condizione necessaria per prendere le decisioni della massima importanza.
Oltre a Manwe e alla sua sposa Varda, signora delle Stelle, e al signore dei fabbri, Aule, e alla sua sposa Yavanna, signora della flora e della fauna, si degnarono di presenziare anche coloro che di solito facevano parte per se stessi.
Si presentò persino Ulmo, il signore dei Mari e di tutte le Acque, con i suoi aiutanti Maiar, Uinen ed Osse.
E venne addirittura Mandos in persona, il signore delle aule dei morti, che in precedenza aveva pronunciato la profezia sull'ultima battaglia, la Dagor Dagorath.
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Fu proprio quest'ultimo a parlare per primo:
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Infine il giorno è arrivato: Melkor il Mortgoth è riuscito a varcare la Porta della Notte e ha trovato numerosi alleati nella Terra di Mezzo. E' pronto per lanciarci l'ultima sfida, ma c'è una cosa che va ricordata. Chiunque vinca quest'ultima battaglia, il dominio dei Valar su Arda sarà comunque finito: questo è scritto nella Musica degli Ainur e così ha decretato il Supremo Iluvatar. Non so per quale motivo ciò debba accadere, ma pare che vi sarà un evento molto speciale, così inconsueto da sovvertire ogni ordine costituito e da far tremare i nostri stessi troni, così come quelli degli Alti Re degli Eldar: Ingwe dei Vanyar, Finarfin dei Noldor ed Olwe di Alqualonde, re dei Teleri.
Ciò che dunque ora decideremo non potrà in alcun modo cambiare la nostra sorte. Alla fine di tutto, noi torneremo ad essere puri spiriti, e assumeremo nuovamente la forma degli Ainur che cantarono intorno al trono del Sommo Iluvatar.
Persino io dovrò lasciare il regno dei morti e tutti coloro che si trovano nelle Aule di Mandos saranno portati a giudizio al mio cospetto, e potranno tornare tra i viventi, un'ultima volta>>