sabato 23 marzo 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 5.Marvin Eclionner Vorkidian



Marvin Eclionner Vorkidian stentava a riconoscere se stesso.
Il suo Sentiero Dorato, visto da vicino, non era nemmeno lontanamente simile alla Profezia, così come gli si era mostrata trent'anni prima.
All'epoca poteva ancora valere la pena intraprendere quel percorso, poiché la visione non contemplava i dettagli, i particolari, se non alcuni isolati dagli altri.
Ora che quei particolari gli erano noti, sapeva con certezza che il prezzo pagato per garantire la sopravvivenza dell'umanità era troppo alto..
La sopravvivenza non sempre è un bene, specie se per ottenerla si deve scendere a compromessi  meschini.
In quei trent'anni di regno e di disincanto, i primi ideali a cadere erano stati gli Arcani Supremi.
La lotta non è tra il Bene e il Male, ma tra un Male Maggiore e un Male Minore, e spesso non è facile distinguerli.
Persino riguardo al Sentiero Dorato era difficile stabilire se fosse un male maggiore o minore.
La Profezia si faceva sempre più oscura.
La tensione cresce, la conflittualità aumenta, ed io ho infranto troppe regole. Ho messo in crisi un ordine che vigeva da millenni, senza essere in grado di costruire un'alternativa sostenibile. L'inesperienza e la buona fede, all'inizio, potevano attenuare la mia colpa, ma adesso no, non più: ora so che anche dietro le migliori intenzioni, in ogni comunità umana vige la regola eterna del "mors tua, vita mea".
La collaborazione e l'altruismo erano finivano comunque con l'andare a scontrarsi con altri interessi, e quindi diventavano in ogni caso una parte dentro un conflitto.
Tutto questo gli era diventato chiarissimo nel momento in cui aveva affidato incarichi di potere a suo figlio Mordred.


















L'aveva chiamato così, con quel nome di malaugurio, perché gli fosse sempre di ammonimento su come fosse pericoloso essere troppo buoni con le persone che si voleva educare.
Non è servito a niente. Non ho saputo mai dirgli di no. Ho creato un mostro divenuto così potente da farmi paura. E la Profezia si oscura sempre più. Non distinguo i confini. Tutti pensano che sia io a comandare, e invece sono solo trascinato da una corrente che non controllo più, anche per colpa di mio figlio.
Nonostante avesse avuto sempre un trattamento di favore, o forse proprio per quello, il principe Mordred Eclionner era arrabbiato con il mondo.
E del resto chi di noi non è, a modo suo, arrabbiato con il mondo?
Ognuno aveva i suoi motivi. Mordred si sentiva sminuito dalla propria condizione di figlio illegittimo nato da un incesto tra un uomo divenuto poi un non-morto e una donna in età avanzata, che aveva caricato su di lui tutte le aspettative frustrate dal defunto primogenito, Elner.
Marvin ne era consapevole.
Chi dovrà essere sacrificato la prossima volta? Se toccherà a me, sarà una liberazione! Ma c'è un'unica cosa che impedirò con tutte le mie forze... nessun altro Eclionner dovrà accettare il morso del vampiro!
Teneva sotto stretta vigilanza i tentativi di Daenerys, contessa di Gothian, di sedurre Mordred.



Non parlava con Daenerys da molto tempo. Si erano visti di sfuggita alcune volte, prima che la Divoratrice di Cuori mettesse gli occhi su Mordred, violando i termini della loro tregua.
Daenerys è una stupida! Ci saremmo potuti aiutare a vicenda, se lei non si fosse ostinata a trattarmi come un cameriere... bastava solo un minimo di rispetto... ma ormai, anche questa linea di futuro è finita nell'ombra.
Quell'improvvisa notte che era scesa sul suo Sentiero Dorato, ben prima dei diecimila anni auspicati, aveva reso Marvin ancor più cinico e ipocrita nello stesso tempo.
Mordred crede che io lo ammiri! E invece mi fa paura.
Come poteva un padre provare questo per un figlio?
Perché quel figlio rappresenta tutto ciò che vorrei cancellare dal mio Sentiero Dorato. 
La sua prepotenza, la sua arroganza, la sua violenza. Con gente del genere ci sono solo due metodi: o li si batte con la forza o li si elimina con l'astuzia.
Marvin sapeva dosare con precisione questi due metodi.
Se ho vinto il Gioco del Trono un qualche motivo ci sarà!
Ma non era quello il punto.
La vera difficoltà era saper gestire la pace, la quotidianità, l'ordinaria amministrazione.
Sono un condottiero che vince e poi distrugge quel che ha conquistato.



Uno dei suoi ritratti, il preferito, lo mostrava con l'armatura scheggiata, i capelli scompigliati, in un panorama completamente deserto, dove terra, cielo, montagne e mare erano tutti dello stesso colore sabbioso.
Quel ritratto dice tutto... è un avvertimento... la gente non ci crede fintanto che non è troppo tardi... e dopo mi chiama Shaitan, Imperatore della Geenna. 
Mordred era uno di questi.
Ma non ci sarà una seconda Cammlan! Nessun padre e nessun figlio che si uccidono vicenda... no, questa volta niente battaglie, niente duelli... Mordred e tutti gli altri non hanno idea di cosa sono disposto a fare per la salvezza del mio Sentiero Dorato. 
La strategia di sopravvivenza di Marvin era quella del confondere gli avversari sia reali che potenziali.
L'inaspettato, quella era la sua cifra.
Le mie ritorsioni colpiscono con la velocità del fulmine. Il traditore non ha nemmeno il tempo di capire cos'ha sbagliato. E Mordred non fa eccezione.
Nessuno sospettava questa disposizione d'animo di Marvin verso il figlio illegittimo, ma la moglie di Mordred, Valyria, era l'unica a non fidarsi ciecamente di "zio Marvin", come lo chiamavano i giovani Eclionner.
Valyria è ancor più pericolosa. Non si lascia abbindolare facilmente. E il suo sguardo sembra leggere nella mente.



Assomigliava a sua madre in maniera intollerabile.
Quando Marvin se la trovava di fronte, le pareva che fosse il fantasma di Marigold tornato dagli Inferi per tormentarlo.
Valyria e Daenerys sono due alleate naturali: entrambe hanno perso un genitore per causa mia.
Ma io ho perso mio padre a causa dei loro genitori. Siamo pari. 
E allora perché la disapprovazione di quelle due serpi lo faceva soffrire?
Era un dolore localizzato nel petto, sotto le costole, sotto al cuore.
Non è solo un dolore, è un abisso...
In quell'abisso c'era tutta la sofferenza per ogni volta che era stato tradito, oppure rifiutato.
Quel dolore era sempre lì, lo accompagnava da mattina a sera, da una vita.
Non poteva ignorarlo, né tanto meno reprimerlo.
Ma non poteva nemmeno permettere che esso gli avvelenasse l'esistenza.
Non negava questo abisso, non lo reprimeva, ma non gli permetteva nemmeno di diventare una ossessione, una malattia.
Lo lasciò lì, ma, facendo appello a tutte le sue forze interiori, ne distolse lo sguardo.



Cast

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian
Joaquin Phoenix (Commodo) - Mordred Eclionner
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys di Gothian
Lena Headey (regina di Sparta in 300) - Valyria Eclionner