mercoledì 10 settembre 2025

Quando i Longobardi unificarono l'Italia nel 751 d.C. : una pagina che la Storia ha censurato per secoli

 


L'apice della potenza politica longobarda si ebbe con Liutprando (712-744): egli incrementò i possedimenti del regno, conquistando l'Esarcato di Ravenna e la Pentapoli, arrivando fino alle porte di Roma e ottenendo la continuità territoriale con i domini dei duchi longobardi del sud di Spoleto, Benevento e Salerno; seppe inoltre contenere il Papato e svolse una politica di respiro europeo.

I territori che nel 751 non erano ancora sotto occupazione dei Longobardi erano ufficialmente sotto il dominio bizantino: il Ducato Romano, il Ducato di Venezia, il Ducato di Apulia et Calabria, il Ducato di Sicilia e il Ducato di Sardegna.


Liutprando aveva di fatto quasi riunificato l'Italia, la cui unità era stata spezzata dai Bizantini quando intrapresero la guerra contro il Regno degli Ostrogoti, che dominava l'intera penisola.

Seguiamo l'evoluzione cartografica delle dominazioni germaniche in Italia dopo la caduta dell'Impero Romano.




L'espansione della Langobardia Maior avvenne nella direzione dell'Esarcato di Ravenna, che cadde in mano longobarda nel 751 sotto re Liutprando.


Il corridoio bizantino tra Roma e Ravenna era stato dunque conquistato e la Langobardia Maior si era unita ai ducati del sud della Langobardia Minor.











Langobardia Maior era il nome che, in età altomedievale, veniva dato ai domini longobardi dell'Italia settentrionale e dell'attuale Toscana (Ducato di Tuscia). Gli altri ducati, tra cui Spoleto, Benevento e Salerno erano invece parte della Langobardia Minor che per anni fu in lotta con l'Impero Bizantino. 

Alla fine i Franchi usarono il termine Langobardia riferendosi soltanto a quella Maior, che fu ripartita in nuove contee e marche, mantenendo la capitale del regno dei Longobardi a Pavia anche quando nell'anno 774 entrò a far parte dell'Impero carolingio e successivamente del Sacro Romano Impero con la denominazione di Regnum Italiae anche se comprendeva soltanto la parte settentrionale (la ex Langobardia Maior), mentre come si è detto la Langobardia Minor (tranne il Ducato di Spoleto), mantenne la sua indipendenza fino alla conquista da parte dei Normanni. Le mappe successive mostrano tutti questi passaggi nel dettaglio.













Nelle zone settentrionali la componente germanica dei Longobardi e degli Ostrogoti fu presto assimilata dalla componente gallo-italica-romana, rafforzando la diversità linguistica dei Dialetti Gallo-Italici che sono diffusi in una zona corripondente alle attuali regioni del Piemonte, della Lombardia e dell'Emilia-Romagna, con una estensione in Liguria e nel nord delle Marche, tutti territori che furono invasi dai Celti nell'antichità e dai Longobardi nel medioevo.

I dialetti gallo-italici sono una componente della famiglia linguistica delle Lingue Gallo-Romanze  su cui poi, dopo l'Età Romana e la breve dominazione gotica si sovrappose il dominio Longobardo e quello Franco-germanico, come mostrano le mappe sottostanti che rappresentano un excursus rispetto all'argomento principale, a cui poi ci ricollegheremo.






Durante il Medioevo il termine Lombardia fu utilizzato per indicare non soltanto l'attuale regione lombarda, ma tutta la zona dell'antica Longobardia Maior, che, come si è detto, aveva già una sua matrice linguistica e geografica comune.

Utilizzeremo mappe non ortodosse di storia alternativa, ma utili per rappresentare graficamente i concetti espressi.












Tornando all'Italia nel suo complesso possiamo osservare quella del Rinascimento


L'utlizzo del termine Regno d'Italia fu ripreso da Napoleone


Successivamente, prima del Risorgimento, vi furono proposte per una Confederazione Italica o italiana, che propose stemmi e bandiere dei vari principati italiani, ma le cose andarono diversamente.



La separazione linguistica, geografica ed economica continuò però a pesare sul Regno d'Italia sabaudo e sulla Repubblica Italiana, tanto che non mancarono movimenti secessionisti.
















Se i Longobardi non fossero stati sconfitti, l'Italia avrebbe avuto una precoce unità e dunque una maggiore compattezza rispetto a quella attuale, ed esisterebbe ancora un ricordo della Longobardia Minor che fu altrettanto forte nel Centro-Sud con i suoi domini di Spoleto, Benevento e Salerno.

L'ingresso dell'Italia nell'Unione Europea ha prodotto una ulteriore articolazione delle differenze da gestire, perché la Storia può essere censurata, ma non può essere elusa.



La mappa soprastante è ovviamente un fake, una provocazione di storia alternativa che però può celare una realtà di fatto che ci vede tornare al Sacro Romano Impero Germanico della dinastia sassone di Ottone I.