sabato 13 settembre 2014

Mitologia celtica: il "piccolo popolo" o "popolo fatato"



Sidhe (ʃiːə, approssimativamente scii) è la parola gaelica che indica il popolo fatato. Significa "Popolo delle Colline".[1]
Il Sidhe è anche l’oltretomba celtico, un mondo parallelo felice che può essere interpretato sia come mondo invisibile abitato dal "Buon Popolo" o "Piccolo Popolo", come spesso è chiamato (follettifateelfignomi, ecc.), o più semplicemente come l’immagine evocativa del mondo spirituale.

La leggenda

Daoine Sidhe (si pronuncia diine scii) è il nome assunto dai Tuatha De Danann (discendenti della Dea Danu) quando i Milesi (invasori dell'Irlanda) li respinsero sottoterra. Loro re era Finvarra, che da quel giorno regna nel suo palazzo sotto la collina fatata di Knockma. La loro abilità nel gioco degli scacchi è leggendaria e nessun essere umano è mai riuscito a batterli, lo stesso Re Finvarra ha tale titolo poiché è il più bravo giocatore di scacchi fra di loro. Finvarra è conosciuto anche come donnaiolo e spesso si reca sul piano terreno per rapire donne mortali.
Quando i Tuatha De Danann, antichi sovrani dell’Irlanda arcaica, si allontanarono dall’isola, non si sa bene dove si diressero: c’è chi afferma che la loro migrazione li portò dalle coste fino all’entroterra, in un posto chiamato Færie, con una conseguente integrazione culturale, e chi sostiene invece che tornarono nell’isola da cui arrivarono.
Ma le leggende li mistificano come un popolo fatato e semidivino dell’Annwyn (l’aldilà celtico) i cui membri, immortali e potenti maghi, partecipavano a eterni banchetti in luoghi fuori dallo spazio e dal tempo, collocati spesso all’interno degli antichi tumuli o in prossimità di dolmen o dei laghi, oppure danzavano sotto la luna, oppure ancora rapivano bambini.
La magia di questi luoghi sacri ne rievocano infatti lo spirito. Si narra che gli elfi siano tutto ciò che resta dei Tuatha de Danaan, guardiani dei laghi irlandesi e scozzesi.

Note

  1. ^ Froud-Lee, op. cit.

Bibliografia



Little people (mythology)


Little people
 have been part of the folklore of many cultures in human history, including IrelandGreece, the Philippines, the Hawaiian Islands, Flores IslandIndonesia, andNative Americans.

Native American "Little People" from Stories the Iroquois Tell Their Children by Mabel Powers 1917

Native American folklore[edit]

The Native peoples of North America told legends of a race of "little people" who lived in the woods near sandy hills and sometimes near rocks located along large bodies of water, such as the Great Lakes. Often described as "hairy-faced dwarfs" in stories, petroglyphsillustrations show them with horns on their head and traveling in a group of 5 to 7 per canoe.[1]

How Morning Star Lost her Fish - from Stories the Iroquois Tell Their Children by Mabel Powers 1917
Native legends often talk of the little people playing pranks on people such as singing and then hiding when an inquisitive person searches for the music. It is often said that the little people love children and would take them away from bad or abusive parents or if the child was without parents and left in the woods to fend for themselves.
Other legends say the little people if seen by an adult human would beg them not to say anything of their existence and would reward those who kept their word by helping them and their family out in times of need. From tribe to tribe there are variations of what the little people's mannerisms were like, and whether they were good or evil may be different. Many of the elders still have a belief in these beings, but younger generations tend not to believe in these stories.
One of the common beliefs is that the little people create distractions to cause mischief. They were believed to be gods by some. One North American Native tribe believed that they lived in nearby caves.[citation needed] The caves were never entered for fear of disturbing the little people.
The physical remains of tiny people have been reported found in various locations in the western United States, particularly Montana and Wyoming. Typically these are described as being found in caves with various details such as descriptions that they were "perfectly formed", dwarf-size, etc. Archeologist Lawrence L. Loendorf notes that "The burials, of course, are always sent to a local university or to the Smithsonian for analysis, only to have both the specimens and research results disappear."[2] Loendorf also suggests that the discovery of two mummies of anencephalic infants in the first half of the twentieth century with deformities that caused some people to believe they were adults has "contributed to public belief in the existence of a group of tiny prehistoric people.[3]
A graveyard unearthed in the 1830s in Coshocton County, Ohio was believed to contain skeletons belonging to a pygmy race. In fact, the graves (which were roughly three feet long) were "bone burials" containing disarticulated or bent bones packed together.[4]

Native American little people

The Native American little people were said to reside in the Pryor Mountains of Montana and Wyoming. The Pryors are famous for their "fairy rings" and strange happenings. Some members of the Crow tribe consider the little people to be sacred ancestors and require leaving an offering for them upon entry to the area.[9]

Little people from Stories Iroquois Tell Their Children by Mabel Powers 1917

Types of little people in mythology

Types of little people in fictional mythologies

See also

References

  1. Jump up^ Furtman, Michael. 2000. Magic on the Rocks. Birch Portage Press.
  2. Jump up^ Loendorf, Lawrence L.; Nancy Medaris Stone (2006). Mountain Spirit: The Sheep Eater Indians of Yellowstone. University of Utah Press. p. 90. ISBN 978-0874808681.
  3. Jump up^ Loendorf, Lawrence L.; Nancy Medaris Stone (2006). Mountain Spirit: The Sheep Eater Indians of Yellowstone. University of Utah Press. p. 189. ISBN 978-0874808681.
  4. Jump up^ Squier, Ephraim George (1849, reprint 1984). Aboriginal Monuments of New York. Sourcebook Project. p. 130. ISBN 978-0915554157.
  5. Jump up^ Stories the Iroquois Tell Their Children
  6. Jump up^ Freelang Ojibwe Dictionary
  7. Jump up^ Daniels and Stevens, Encyclopaedia of Superstitions, Folklore, and the Occult Sciences of the World, 1903, p. 1421.
  8. Jump up^ Frey, The World of the Crow Indians: As Driftwood Lodges, 1993, p. 68.
  9. Jump up^ Cheung, Theresa. 2006. The Element Encyclopedia of the Psychic World. Harper Element.

Bibliography[edit]

  • Daniels, Cora Linn and Stevens, C.M. Encyclopaedia of Superstitions, Folklore, and the Occult Sciences of the World. Milwaukee, Wisc.: J. H. Tewdai & Sons, 1903.
  • Frey, Rodney. The World of the Crow Indians: As Driftwood Lodges. Norman, Okla.: University of Oklahoma Press, 1993.

Catabasi. Capitolo 1.




Viveva solo, in una vecchia casa, ai margini di una città decaduta, in una terra senza speranza.
Roderik era il suo nome.
Il cognome non aveva importanza. Ormai era lui solo a portarlo e si sarebbe estinto con lui.
Eppure vi era stato un tempo in cui la sua famiglia era numerosa e aveva goduto persino di un certo rispetto.

Per tre rami fiorì la mia stirpe, per sette manieri silvani.
Ma fu presto stanca del vecchio blasone. Piegò sotto il peso degli anni.
L'antico retaggio degli avi è tutto ciò ch'io le acquisto e le apporto.
Sono ormai senza patria nel mondo. (R. M. Rilke)

L'autunno era incominciato prima del tempo, dopo un'estate fredda e piovosa.
Il colore delle nubi era, nel migliore dei casi, lattiginoso.
"Hanno il colore dello sporco", avrebbe detto una delle sue zie, morte da tempo.
Mai frase era stata più efficace per descrivere i cieli sotto i quali tirava avanti un'umanità degradata.
Non era sempre stato così.
Nei giorni della sua infanzia splendeva una luce così brillante da rimanerne abbagliati.
Dov'è finita tutta quella luce?
Non c'era stato un crollo vero e proprio, quanto piuttosto un lungo declino.
Lentamente i giorni si erano inaspriti. Persino il sole si era fatto più opaco.
Dov'era finito il vigore delle generazioni precedenti.
I suoi nonni avevano lavorato duramente e creato le condizioni per una certa prosperità.
La stessa casa dove viveva era stata costruita da suo nonno in un momento in cui si era creduto che il futuro sarebbe stato migliore. 
Credevano che quello fosse solo l'inizio di una crescita senza fine, e che i giorni a venire avrebbero portato sempre nuovi miglioramenti.

La generazione dei miei genitori sognava l'Utopia. 
Una generazione di illusi, senza dubbio, ma andava concessa loro l'attenuante della buona fede.
Hanno pagato caro il prezzo della loro ingenuità. 
Ma per la generazione successiva, quella di Roderik, il prezzo era stato ancora più alto.
Siamo cresciuti nel benessere, come piccoli principi. 
Eravamo i figli dell'estate. Poi un giorno ci siamo accorti che era tutto falso e che la generazione che ci aveva preceduto, ci lasciava solo debiti e  terra bruciata.
Per quel che lo riguardava personalmente, l'unica eredità che aveva ricevuto dalla sua famiglia, quando uno dopo l'altro i suoi parenti avevano ceduto all'età e alla malattia, era la casa diroccata in cui era nato ed era tornato a vivere, dopo anni trascorsi lontano.
Forse una ventina d'anni prima sarebbe stata ancora vendibile, ma ormai, in quelle condizioni, nessuno l'avrebbe voluta, neanche gratis.
Troppe spese di manutenzione e troppe tasse.
Mi costa di più in tasse di quello che spenderei se vivessi in affitto in un appartamento decente.
Avrebbe dovuto rifiutare l'eredità e trasferirsi da un'altra parte, ma c'era un legame affettivo che lo aveva indotto a restare.
E comunque, era troppo pessimista per ricominciare una nuova esistenza alla sua età.

Se hai sprecato la tua vita in questo discreto angolo di mondo, allora l'hai sprecata su tutta la terra. (K. Kavafis)

Non che fosse vecchio, ma non era più nemmeno giovane, per quanto il suo aspetto da eterno ragazzo mai cresciuto del tutto lo facesse sembrare decisamente più giovane di quel che era.
Esteriormente pareva sano e forte.
Il suo tormento era tutto interiore ed invisibile a chi di lui avesse solo una conoscenza superficiale.
E del reso ben pochi potevano dire di conoscerlo realmente.
Non amava ricevere visite e nemmeno telefonate.
Io sono come il fuoco. A distanza posso dare luce e calore, ma chi si avvicina troppo a me può rimanere scottato.
E poi c'erano altre considerazioni, di carattere più generale.
Più i mezzi di comunicazione si facevano invadenti e più lui cercava di tenerli lontani dalla sua sfera privata.
Era geloso della propria libertà.
Quante rinunce aveva fatto per salvaguardarla! Quante scelte difficili!

Su i quaderni di scolaro
Su i miei banchi e gli alberi
Su la sabbia su la neve
Scrivo il tuo nome
Su ogni pagina che ho letto
Su ogni pagina che è bianca
Sasso sangue carta o cenere
Scrivo il tuo nome
Su le immagini dorate
Su le armi dei guerrieri
Su la corona dei re
Scrivo il tuo nome
Su la giungla ed il deserto
Su i nidi su le ginestre
Su la eco dell'infanzia
Scrivo il tuo nome
Su i miracoli notturni
Sul pan bianco dei miei giorni
Le stagioni fidanzate 
Scrivo il tuo nome
Sopra i vetri di stupore
Su le labbra attente
Tanto più su del silenzio
Scrivo il tuo nome
Sopra i miei rifugi infranti
Sopra i miei fari crollati 
Su le mura del mio tedio 
Scrivo il tuo nome
Su l'assenza che non chiede
Su la nuda solitudine
Su i gradini della morte
Scrivo il tuo nome
Sul vigore ritornato
Sul pericolo svanito
Su l'immemore speranza 
Scrivo il tuo nome
E in virtù d'una parola
Ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per chiamarti
Libertà.
Paul Eluard

Gothian. Capitolo 61. Elner Eclionner entra in conflitto con Arexatan




Finalmente era tornato nel suo elemento: la guerra!
Il pensiero non era tanto quello di Elner XI, Imperatore dei Lathear, quanto quello del suo antenato Arexatan Eclionner, le cui Altre Memorie si erano ormai saldamente impadronite della sua personalità.
Ed Arexatan era molto arrabbiato con Elner XI.
Non avresti mai dovuto concedere a tua madre quelle quindici legioni! E' stata un'idiozia!
Elner ne era consapevole, ma cercava di giustificarsi.
Era l'unico modo per convincerla ad andarsene senza che scatenasse una guerra civile.
Arexatan non trovò valida quella argomentazione:
La guerra civile ci sarà comunque: tua madre adesso sostiene Marvin Vorkidian e questo tradimento è imperdonabile!
Elner era confuso.
Ho fatto ciò che Marigold mi ha consigliato. Credo che dovresti avere più fiducia in lei.  Abbiamo concordato di attendere che Marvin e Fenrik si distruggessero a vicenda prima di intervenire, ed io intendo seguire questa linea. Per il momento non ci sarà nessuna guerra.

Step 24


Marigold è astuta, ma è pur sempre una donna e non capisce niente di questioni militari! Tu devi ascoltare me: io ho conquistato un impero e ho intenzione di riprendermelo!
Elner era seccato dalle intromissioni dei pensieri di Arexatan.
Marigold conosce bene anche gli aspetti militari. Se tu non fossi accecato dalla brama di combattere, sarebbe evidente anche per te che non è ancora il momento di attaccare.
Arexatan cercò di essere più insinuante.
Non sto suggerendo di attaccare, ma di velocizzare il reclutamento delle nuove legioni. Stiamo procedendo troppo a rilento. Occorre darsi una mossa!
Quei conflitti interiori esasperavano Elner e gli provocavano un tremendo mal di testa.
Intendo accertarmi di reclutare legionari adatti, addestrati e fedeli. Tutto questo richiede del tempo. La fretta potrebbe essere interpretata come insicurezza, specie da parte degli ufficiali e dei geneali.
La personalità di Arexatan ribolliva.
Non devi compiacerli, sciocco! Devi solo renderli obbedienti! Che ti odino pure, purché ti temano!
Arexatan era stato molto temuto ai suoi tempi, ma questo non gli aveva impedito di morire ammazzato per mano del proprio stesso figlio.
Suo nipote Sephir il Crudele era ancora più temuto, ma non aveva avuto successo nelle sue imprese militari.
Continuo a pensare che sia necessario trovare un accordo con Bial l'Eunuco.
Ha ancora il controllo delle zone confinanti con la Grande Muraglia, in particolare la Vedetta Lathearica: e tu sai bene che chi controlla la Vedetta, controlla l'Impero!





Arexatan si placò solo per pochi istanti e poi tornò alla carica:
In questo momento la Vedetta è sguarnita. Possiamo cingerla d'assedio nel giro di due giorni e isolare l'Eunuco dai suoi collegamenti via terra.
Elner si rendeva conto che il modo di pensare di Arexatan era datato e non teneva conto delle sottigliezze.
La Vedetta è inespugnabile, quando ha il sostegno di una flotta ampia come quella che sta dalla parte di Bial. I suoi agenti comunicano da tempo via mare.
Era una diatriba annosa, quella tra i sostenitori della supremazia del mare rispetto a quella della terra.
Noi occuperemo tutti i porti, Non troveranno modo di scalare da nessuna parte. Dobbiamo fare terra bruciata di tutto il loro sistema di supporto, a partire dalla rete di villaggi che hanno fraternizzato con i pirati o con la causa di Sephir.
Quella voce non avrebbe smesso di insistere fintanto che Elner non avesse ceduto almeno su un punto.
E sia! Guiderò un'avanguardia ad assediare la Vedetta. E tutti i porti e tutti i villaggi che daranno asilo agli agenti dei traditori diventeranno terra bruciata!

Fairytales. Colors of magic.