Una donna si rivolge a un uomo con cui in passato ha avuto una relazione finita male, nel senso che lui l'ha delusa (ed è una delusione superiore persino a quella di una vita di per sé deludente). Ora però ad essere debole non è lei, ma lui. Lui, il dongiovanni della situazione, ormai è rimasto solo, perché ha preteso troppo da tutte le donne con cui è stato. Ha preteso più di quanto fosse disposto a dare. Ed ora, se non vuole restare solo, deve cambiare.
Lei gli fa visita, ed è passato molto tempo dall'ultima volta che si sono visti. Lo invita a ricordarsi della loro relazione e a farlo riflettere sui suoi errori. Nello stesso tempo, però, lei non vuole eccedere nei rimproveri e anzi gli dice di essere lì con lui perché le fa piacere rivederlo e parlare con lui, dopo che è passato tanto tempo. La frase "eri come loro te" è ambigua. Chi sono "loro"? Sono tutti quelli che ci appaiono felici e vincentil, ma in fondo, se anche fosse vera la loro felicità e la loro vittoria, sarebbe pur sempre una condizione temporanea. Tutti questi "vincenti" si credono degli eroi, quando le cose vanno bene, ma poiché nella vita non può andare sempre tutto bene, succede che nel momento della crisi essi devono ridimensionare il proprio ego e chiedere aiuto "a chi può sentirli", cioè alle persone che, nonostante tutto, sono ancora disponibili a dargli un'altra possibilità.
Lei quindi, che lo ha perdonato, è pronta a dargli una seconda possibilità, ora che si è rivelata quella più forte, quella che ha saputo resistere alle delusioni della vita e a rimanere fedele alla propria personalità e coerente nelle proprie azioni. E' rimasta ancora giovane nello spirito e gli offre nuovamente amore, passione, affetto, divertimento, comprensione, a patto che lui abbia ancora voglia di vivere e di ricominciare qualcosa che si è interrotto.
Lo invita anche a sfogarsi, a parlare dei suoi guai, sui quali però lei vuole cercare di sdrammatizzare la situazione, forse ammettendo che anche lei può avergli causato qualche guaio, e d'altra parte in ogni relazione bisogna mettere in conto il rischio di andare incontro a dei guai. Poi però lo rassicura, dicendo che anche lei ha bisogno di lui (forse lo dice anche per farlo sentire di nuovo importante, ora che è lui in crisi), ed essendo entrambi commossi, lui può lasciarsi andare, può persino piangere insieme a lei ricordando gli errori che entrambi hanno commesso.
Alla fine lo invita alla chiarezza: "dimmi cosa cerchi". Lui deve capire quali sono le proprie priorità ed essere sincero con lei e con tutti, al riguardo. In ultimo, lei gli rinnova il proprio invito e la propria disponibilità: ora sta a lui decidere e ritrovare la forza di vivere e di essere un uomo migliore.
