I territori che nel 751 non erano ancora sotto occupazione dei Longobardi erano ufficialmente sotto il dominio bizantino: il Ducato Romano, il Ducato di Venezia, il Ducato di Apulia et Calabria, il Ducato di Sicilia e il Ducato di Sardegna.
L'apice della potenza politica longobarda si ebbe con Liutprando (712-744): egli incrementò i possedimenti del regno, arrivando fino alle porte di Roma e sottomettendo i ducati ancora indipendenti di Spoleto e Benevento; seppe inoltre contenere il Papato e svolse una politica di respiro europeo.
L'espansione della Langobardia Maior avvenne nella direzione dell'Esarcato di Ravenna, che cadde in mano longobarda nel 751 sotto re Liutprando.
Il corridoio bizantino tra Roma e Ravenna era stato dunque conquistato e la Langobardia Maior si era unita ai ducati del sud della Langobardia Minor.
Langobardia Maior era il nome che, in età altomedievale, veniva dato ai domini longobardi dell'Italia settentrionale e dell'attuale Toscana (Ducato di Tuscia). Gli altri ducati, tra cui Spoleto, Benevento e Salerno erano invece parte della Langobardia Minor che per anni fu in lotta con l'Impero Bizantino. Alla fine i Franchi usarono il termine Langobardia riferendosi soltanto a quella Maior, che fu ripartita in nuove contee e marche, mantenendo la capitale del regno dei Longobardi a Pavia anche quando nell'anno 774 entrò a far parte dell'Impero carolingio.
Nelle mappe sovrastanti si vede un fatto importante: gli effettivi domini del Papato consistevano di fatto soltanto nel Patrimonium Petri, e anche se nelle città i Vescovi esercitavano una funzione preminente, essi non erano ancora soggetti al Papa di Roma (la nomina papale dei vescovi fu rivendicata da Gregorio VII nel Dictatus Papae del XII secolo), ed i feudatari godevano di un'ampia e concretamente totale indipendenza. Le "recuperationes" dei domini donati da Pipino il Breve e Carlo Magno avvennero soltanto a partire dal ponfiticato di Innocenzo III nel XIII.
Altre mappe italiane ed europee
Nelle zone settentrionali la componente germanica dei Longobardi e degli Ostrogoti si aggiunse ai discendenti della componente celtica dei Galli, che ormai si erano integrati con i Romani e i Bizantini.
Seguono mappe, stemmi, bandiere più o meno immaginarie















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