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giovedì 2 agosto 2012

Gothian. Capitolo 93. Le trame di Bial l'Eunuco e padre Ulume




Dalla cima della Vedetta Lathearica, Bial l'Eunuco poteva vedere molto lontano.
A sud c'era l'impero Lathear, di cui era, "de facto", ancora il capo dei Servizi Segreti, pur mantenendosi in una posizione di apparente neutralità.
A nord c'era il neocostituito Regno dei Keltar, di cui Marvin Vorkidian era stato proclamato sovrano.
Tutto sta andando esattamente come avevo previsto!



Aveva elaborato una strategia di ampio respiro e di lungo periodo, e fino a quel momento era riuscito a far in modo che le pedine del gioco del trono si muovessero esattamente come voleva lui.
Quella strategia era frutto di una alleanza con l'altro grande tessitore, Padre Ulume, nuovo priore della Grande Canonica.
Attendeva il suo arrivo con interesse.
Il punto di vista del Clero è sempre molto importante nel gioco del trono!
Quando finalmente gli fu annunciato l'arrivo del sacerdote, Bial tornò nel suo studio e si preparò mentalmente a tenere testa a quel potente conoscitore degli Arcani Supremi.
Ulùme entrò con passo deciso ed espressione ispirata da intuizioni mistiche. Gli occhi rossastri parevano contemplare realtà non visibili ai comuni mortali.



<<Che Ahura Mazda benedica la vostra persona e la vostra causa, Lord Bial!>> dichiarò, impartendogli una benedizione.
Bial si finse commosso e ardente di fede. In realtà era piuttosto divertito.
Questi fanatici mi fanno sempre ridere, anche quando operano per una buona causa.
Ma la sua risposta fu di ben altro spessore:
<<Sia fatta la volontà del sommo Ahura Mazda>>
Ulume finalmente parve soddisfatto, e passò ad argomenti più concreti, con grande sollievo dell'Eunuco:
<<Lord Bial, ho assistito, due giorni fa, al discorso di Marvin Vorkidian all'Assemblea dei Keltar: ebbene, il nostro piano è stato coronato da un successo oltre ogni aspettativa>>
L'Eunuco si mantenne impassibile.
C'è una regola importante, nel gioco del potere: se si vince, non bisogna mai stravincere.
Stravincere significava attirarsi l'invidia degli dei e degli uomini.
<<Vi prego, Padre Ulume, raccontatemi la vostra versione dei fatti>>
Con queste parole intendeva far presente al prete che lui conosceva già i fatti attraverso le sue spie, mentre non conosceva l'interpretazione che il Clero di Lathena attribuiva a quei fatti.
Ulume era troppo felice per accorgersi di quella sottigliezza:
<<Ha rimarcato di essere un Vorkidian ed ha ripudiato il cognome Eclionner. E' un grande atto di coraggio. Ma ciò che interessa maggiormente al mio Clero, alla mia religione, e alla Grande Canonica, è che ha riconosciuto pubblicamente Ahura Mazda come unico Dio del Bene, contrapposto ad Ahriman come unico Dio del Male. In questo modo ha sancito il suo ruolo di Profeta, ottenendo dai druidi più giovani l'approvazione per passare dal politeismo al di-teismo. Due dei, serviti da angeli e demoni!>>



Bial conosceva a sufficienza gli Arcani Supremi per rendersi conto che quella, in sé, non era una novità.
<<Reverendo Padre, mi permetto di osservare che i druidi conoscevano già questo dualismo o come dite voi... ah... di-teismo...>>
Ulume non colse la sfumatura ironica della voce di Bial, che se ne rallegrò.
Non gradirebbe il mio umorismo.
Il sacerdote volse di nuovo gli occhi al cielo, come se stesse parlando con Ahura Mazda in persona:
<<Marvin ha rivelato che esistono ancora templi dedicati al Dio del Bene, e si trovano a Caemlyn, l'antica, leggendaria capitale dei Keltar. Ciò significa che Ahura Mazda potrà essere pregato direttamente dai fedeli, senza l'intercessione di quelle che erroneamente erano considerate divinità minori, e che sono soltanto intelligenze angeliche>>
Bial colse immediatamente le implicazioni pratiche di quella svolta:
<<Questo tipo di riforma religiosa potrebbe suscitare veramente una guerra santa contro Fenrik di Gothian! I Keltar sarebbero animati dalla fede, combattendo con più zelo e fervore!>>
Il prete alzò un indice verso il cielo:
<<E soprattutto con la benedizione di Ahura Mazda, la cui potenza può schiacciare le forze del male! Marvin ha persino citato l'antica formula: "non prevalebunt!">>
L'Eunuco colse in questo il pericolo di una deriva fanatica e di una volontà di "stravincere":
<<Mi è stato detto che i druidi anziani non hanno preso molto bene questa citazione dalle sacre scritture dei Lathear. Voi restate sempre loro nemici, in tema religoso!>>
Ulume minimizzò:
<<La maggioranza dei druidi sta con Marvin! Sanno che ergli è il Profeta che li guiderà alla vittoria: "In hoc signo vinces!">>





Sotto questa insegna vincerai... la stessa formula dell'impero Lathear!
Bial sospirò:
<<Non sarà facile cercare di far convivere i Keltar e i Lathear sotto lo stesso sovrano>>
Ulume ne era consapevole, ma pareva ottimista:
<<E qui entrate in scena voi, Lord Bial! Dovete mettervi in contatto con tutti i Duchi del Regno dei Keltar: abbiamo bisogno della loro conversione, per far valere il principio "Cuius regio eius religio">>




Bial strinse i denti:
Alla prossima citazione in latheari giuro che lo strangolo!
Il significato comunque era noto: il popolo avrebbe dovuto osservare la religione del feudatario che dominava la sua regione.
<<Alcuni Duchi potrebbero scegliere di difendere il politeismo!>>
Questa volta fu Ulume a mostrarsi pragmatico:
<<Non credo: il monoteismo è un'idea molto cara i monarchi. Un solo Dio e un solo sovrano sulla terra!>>
Bial intuiva la pericolosità insita in quell'idea.
Marvin non è né un monarca assoluto, né un tiranno: se si accorgerà che la sua guerra santa potrebbe diventare un semplice strumento di potere, potrebbe persino ritirarsi dal gioco!
Preferì non dirlo ad Ulume.
<<Reverendo Padre, conto sulla vostra devozione alla causa di Marvin. Lo seguirete quando attaccherà il Conte Fenrik e lo proteggerete fino a Gothian. Ne avrà molto bisogno. Io invece tesserò l'alleanza con i Duchi e nel contempo con i Senatori di Lathena. E' chiaro che dorvrò trovare un modo per preparare la strada di Marvin al trono imperiale. Non potrò combattere contemporaneamente contro Sephir e contro Marigold: dovrò usarli uno alla volta per distruggere l'altro, specie tenendo conto che il primo è protetto da Eclion e il secondo da Atar, signora  del fuoco!>>
Il prete annuì:
<<Contate pure sulla collaborazione del Clero! Scriverò al Sommo Sacerdote in persona!>>
Bial sorrise, quella era una buona notizia:
<<Sia fatta la volontà di Ahura Mazda!>>











venerdì 27 luglio 2012

Gothian. Capitolo 87. Marigold contro il senatore Fuscivarian



Da alcuni giorni, Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, non faceva altro che pregare il suo illustre genitore, Atar, demone del fuoco segreto, perché le venisse in soccorso.
La situazione mi sta sfuggendo di mano.
Sephir Eclionner stava marciando su Lathena, massacrando gli abitanti di ogni città che attraversava, compiendo atti così orrendi e meschini da suscitare disgusto e sdegno anche tra i peggiori criminali.
Persino i demoni aborriscono Sephir, persino Eclion lo teme!
Quella scia di sangue avrebbe presto sommerso anche lei.
Continuava a pregare, ma il signore del fuoco non le dava risposte.
Un'ultima volta, ti supplico, aiutami, padre mio!
Bussarono alla porta:
<<Chi è? Sto pregando, non voglio essere distutbata!>>
Il primicerius sacri cubiculi, custode degli appartamenti imperiali, trovò il coraggio per rispondere:
<<Maestà, c'è il senatore Sibelius Fuscivarian. Dice che lo manda Sephir Eclionner...>>
L'imperatrice ebbe un sobbalzo.
Fuscivarian! L'anima nera del regime! Se Sephir l'ha liberato, è per mandarmi un avvertimento...
Cercò di dissimulare il suo terrore e impostò la voce in un tono freddo:
<<Fallo passare e lasciaci soli>>
Dopo pochi minuti, una sagoma nera e gobba entrò nella stanza.
Il senatore Fuscivarian era molto invecchiato, ed indossava il saio da monaco che gli era stato imposto proprio per volontà di Marigold, quando lo aveva esiliato a Marina del Campo.



Il senatore ammiccò ironicamente.
<<Vostra Maestà Imperiale, i miei omaggi...>>
Le parole erano concilianti, ma la voce era sarcastica e minacciosa.
Marigold fu percorsa da un brivido.
Quell'uomo ha ucciso la sua stessa figlia per motivi politici! 
Mascherando il proprio sdegno, Marigold rimase composta e, seppure con disgusto, offrì la mano da baciare a quell'orribile vecchio.
<<Senatore Fuscivarian... non avrei mai immaginato di rivedervi ancora, soprattutto qui a Lathena. Come avete fatto a fuggire da Marina del Campo e ad arrivare fin qui?>>
Il vecchio ridacchiò:
<<La mia condanna è stata revocata per ordine del nuovo Primo Ministro, il mio amato genero Sephir Eclionner, trionfatore su vostro marito Elner XI>>
Bastarono quelle parole per far capire a Marigold che il Gioco del Trono era perduto.
Sephir ha vinto! E mi manda il suo rognoso cane da guardia...
Eppure tra i due non c'era mai stata amicizia.
<<Pensavo che foste in pessimi rapporti con vostro genero. Mi era parso che Sephir vi ritenesse responsabile di aver convinto suo padre a diseredarlo e di aver causato la morte della sua amata consorte, la princpessa Wensy, vostra figlia!>>
Per un attimo rimasero entrambi in silenzio.
Si voltarono a guardare il ritratto della defunta Wensy Fuscivarian Eclionner, principessa della Corona, moglie di Sephir e madre di Ellis e Masrek. Nessuno aveva mai osato spostarlo da lì.



<<Mia figlia Wensy stava per denunciarmi al capo dell'opposizione, Aralte Velares, il principe di Marina Sedovia. Gli voleva rivelare tutto! Sapeva che io avevo istigato il vecchio Wechtigar XVI a diseredare Sephir, e poi lo avevo avvelenato! Io avevo costretto Masrek alla fuga! Io avevo istigato Ellis ad avvelenare suo marito Elner X e a tenere recluso suo figlio Elner XI.  Per questo, anche Wensy doveva morire! Se mi avesse denunciato, sarei stato condannato a morte per omicidio ed alto tradimento. Si trattava della mia vita contro la sua. Comunque, a spingerla materialmente giù da quella torre fu Ellis, non io!>>
Il vecchio doveva sentirsi molto sicuro di sé per ammettere di essere l'esecutore e il mandante di così tanti delitti.
Ellis ha spinto giù dalla torre la propria madre! E tutto per gelosia verso il fratello, e per sete di potere! 
E quel vecchio malefico si vantava dei propri delitti!
<<Ma che razza di famiglia siete, voi Eclionner?>>
Il senatore ridacchiò:
<<Ma io non sono un Eclionner! Avete le idee confuse, Maestà...>>
Marigold era esasperata:
<<Per trecento anni gli Eclionner e i Fuscivarian si sono incrociati tra loro, creando questo abominio! L'incesto era la regola nelle vostre due famiglie! Non è iniziato con Ellis... vi siete sempre sposati tra di voi, sempre lo stesso maledetto sangue!>>
Fuscivarian sorrise:
<<E ve ne siete accorta solo ora? Povera Marigold... vi credevate tanto intelligente, tanto astuta, e siete caduta nella nostra trappola... volevamo dividervi dal Conte Fenrik, e ci siamo riusciti! Ora non contate più niente!>>
La Dama Gialla ripensò con nostalgia ai tempi in cui era stata Contessa di Gothian.
Credevo che Elner mi avrebbe amata e difesa... ho sbagliato tutto... 
Cercò di non mostrare la propria rabbia:
<<Io almeno ho amato qualcuno, e non ho mai ucciso un mio parente. Se nonostante ciò dicono che sono perfida, allora voi che cosa siete?>>
Fuscivarian scrollò le spalle:
<<Sono il Presidente del Senato Imperiale!>>
E tornò a ridere con quel suo ghigno malefico.



Marigold sapeva che il vecchio aveva novantacinque anni:
<<Alla vostra età dovreste essere moribondo! Ma a quanto pare non vi vogliono nemmeno all'Inferno!>>
Il vecchio ebbe la risposta pronta:
<<Io ho quasi cent'anni, certo, ma voi, cara Marigold, ne avete più di mille, se non erro. Chi è dunque,  tra noi due, quello che non è gradito neanche all'Inferno?>>
L'imperatrice non colse l'umorismo del senatore:
<<Veniamo al dunque, Fuscivarian! Cosa dovete dirmi?>>
Il vegliardo divenne serio e minaccioso:
<<In primo luogo che Sephir Eclionner ha il controllo militare dell'Impero. Per ora si accontenterà della carica di Primo Ministro, ma quando Elner sarà eliminato, Sephir vi sposerà e voi avrete il privilegio di generargli un erede maschio. Dopo di che troveremo il modo di togliervi di mezzo!>>
Gli occhi di Marigold pulsarono di pagliuzze infuocate:
<<Marvin non lo permetterà! E' lui il legittimo erede, l'unico che il Senato sarà disposto ad accettare!>>



Il senatore scosse il capo:
<<Ammesso che quel ragazzo arrivi fino a qui... per voi sarà comunque la fine! Marvin non vi vuole come moglie!>>
Marigold non si lasciò intimidire:
<<Lo convincerò! So essere molto persuasiva! Ho il potere del fuoco!>>
Fuscivarian ridacchiò:
<<Fate troppo affidamento sulle vostre arti di seduzione. Alienor di Alfarian è più giovane e più bella di voi! Avete fatto male a non ucciderla, quando ne avete avuto l'opportunità!>>
Era vero.
Un altro errore... ho sottovalutato quella ragazzina... ed ora anche lei cospira contro di me...
Con uno sguardo furente si rivolse al senatore, puntandogli addosso un dito artigliato:
<<Non illudetevi di poter cambiare il mio destino, Fuscivarian, o il vostro, o quello di chiunque altro si sia macchiato di sangue senza essersi pentito. Presto bruceremo all'Inferno: io, voi, Sephir... per sempre, lo capite? Per sempre... per sempre...>>
Era come impazzita. C'era quasi un singhiozzo in quell'ultima esclamazione. Nessuno l'aveva mai vista così sconvolta.
Il vecchio ne rimase turbato, perché sentiva in lei la voce di tutti i demoni dell'oltretomba:
<<Veramente pensate che non possiamo fare nulla per cambiare il nostro destino?>>
Marigold, si asciugò le lacrime e scrollò le spalle, come se si fosse liberata di un grande peso::
<<E perché dovremmo? La malvagità è nella nostra natura. Chi poteva pentirsi, e salvarsi, lo ha già fatto. Per noi è troppo tardi: o instaureremo l'Inferno su questa terra, o andremo a fare compagnia a tutti gli altri dannati della famiglia Eclionner! Forse troveremo interlocutori interessanti... in fondo, il Paradiso deve essere un posto piuttosto noioso, per gente come noi!>>
Fuscivarian capì che Marigold lo stava avvertendo: se lei fosse crollata, avrebbe trascinato tutti nel suo abisso di fuoco.
<<L'Inferno può attendere, Maestà! Se non ci ostacolerete, potremo permettervi di vegliare sulla Dinastia. Di più non posso promettervi!>>
Marigold non lo ascoltava nemmeno. Gli fece cenno di andarsene, e quando rimase sola, si guardò lungamente allo specchio, e per la prima volta in vita sua, provò vergogna di se stessa.


giovedì 21 giugno 2012

Gothian. Capitolo 73. Marigold incontra Sephir Eclionner



Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, era furibonda.
Marvin Eclionner non ha ancora accettato la mia proposta di alleanza! Non vuole contaminarsi con il demone Atar, mio padre! Ma ora gli insegnerò una volta per tutte che è meglio non avermi come nemica!
Non era stato facile organizzare l'incontro con la persona che attendeva in anticamera, ma alla fine, grazie all'aiuto di Lord Bial l'Eunuco, era riuscita a convincere nientemeno che il vecchio principe della corona, Sephir Eclionner, lo Sciancato, a ritornare a Lathena, dopo diciotto anni.
Non ha rimesso piede nell'Acropoli da quando suo padre Wechtigar  XVI lo diseredò, dopo la sconfitta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue.
Durante quella battaglia, così carica di conseguenze, Sephir, all'epoca principe ereditario dell'Impero Lathear, era stato ferito gravemente ad una gamba, in duello, dal Conte Fenrik di Gothian.
Divenuto ora nostro comune nemico.
Era stata una trovata geniale, da parte sua, quella di coinvolgere il vecchio Sephir nella congiura ideata da Bial e dal priore Mollander per deporre Elner Eclionner e imporre il fratellastro di quest'ultimo, Marvin Vorkidian, sul Trono del Sole.
Ma quell'accordo non sarebbe stato gratuito. Sephir avrebbe chiesto qualcosa in cambio.
Marigold fece cenno al ciambellano, che ordinò:
<<Fate largo a Sua Altezza Imperiale Sephir Eclionner, Principe della Corona, e avo dell'Imperatore Elner XI>>
Le porte si aprirono ed il vecchio principe avanzò dignitosamente, appoggiandosi ad un bastone da passeggio, ma mantenendo un portamento severo, autorevole e regale.
Per lui dev'essere un trionfo tornare qui, ma la sua espressione gelida mostra chiaramente che mi considera un'usurpatrice della corona che gli spetterebbe di diritto.

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Nonostante la freddezza gelida del suo sguardo, a Marigold, che lo incontrava di persona per la prima volta, fece un'impressione molto positiva.
I suoi occhi color indaco, tipici degli Eclionner, mostravano un'attenta e profonda consapevolezza della realtà. Il naso aquilino attribuiva un'aria aristocratica al suo profilo. Era senza dubbio un uomo di grande carisma.
Sarebbe stato un grande Imperatore! E proprio per questo Fujivarian fece in modo che venisse diseredato...
Per troppi anni si era dovuto nascondere sotto le sembianze dello Sciancato, capo dell'organizzazione para-militare e crimilare detta la Piovra, ma ormai, scaduto il Millennio, era potuto tornare allo scoperto, assumendo il controllo di dieci legioni che sua figlia Ellis gli aveva consegnato.
Questo lo rendeva un potente interlocutore, soprattutto perché sia Ellis che Masrek obbedivano ai suoi ordini, e lui voleva a tutti costi mettere Marvin sul trono.
<<E' un onore potervi incontrare, Altezza. Il trono su cui ora siedo, dovrebbe spettare a voi>>
Il vecchio scrollò le spalle:
<<Voi occupate il trono delle consorti, Maestà, per cui al limite il vostro seggio sarebbe dovuto spettare alla mia povera moglie Wensy>>
Marigold apprezzò la schiettezza di Sephir. Pochi preamboli: voleva arrivare subito al dunque.
<<Naturalmente è come voi dite, Lord Sephir, ed il ricordo della principessa Wensy resta sempre grande nel cuore di tutti i Lathear. Ma visto che lo scranno di mio marito è vuoto, essendo lui in guerra, vi invito a sedervi a fianco a me, se vi compiace>>
Marigold sapeva essere straordinariamente affascinante in quei momenti.
Fu una tentazione troppo forte per il vecchio, che si accomodò con grande soddisfazione su quel trono che aveva bramato per tutta la sua lunga vita, concedendosi un lieve sorriso.
Esistevano momenti, molto lontani nel tempo l'uno dall'altro, in cui lord Sephir Eclionner minacciava di sorridere. In realtà non sorrideva mai, ma anche solo la minaccia di un suo sorriso era una cosa terribile a vedersi.



Marigold passò subito al punto fondamentale:
<<Lord Sephir, vi ho fatto chiamare perché solo voi potete riuscire ad ottenere l'assenso di vostro nipote Marvin al Nuovo Patto e alla proposta di matrimonio che ho avanzato nei suoi confronti, dopo che Elner XI sarà stato dichiarato illegittimo>>
Lo Sciancato sorrise maliziosamente:
<<Vedo che vi piace collezionare mariti, Maestà>>
La Dama Gialla restò per qualche istante interdetta, colpita dal senso dell'umorismo di quell'anziano nobiluomo, che appariva così diverso dagli altri Eclionner, e anche dai ritratti terribili che tutti avevano fatto di lui, prima della disfatta di Elenna sul Dhain.
Marigold cercò di ricomporsi e, dopo aver sorriso, rispose:
<<Questa volta sarebbe per sempre. Non mi importerebbe niente di nessun altro>>
Sephir appariva poco convinto:
<<Maestà, sappiamo bene entrambi come vanno queste cose. Io dopo la morte di Wensy non ho più amato nessun'altra. Voi avete atteso mille anni il risveglio di Arexatan, e dopo nemmeno un mese siete già pronta a tradirlo. Com'è possibile?>>
Colpita e affondata.
<<C'è una cosa che dovete sapere, principe Sephir, e che io ho ripetuto a tutti coloro che mi hanno mosso la stessa obiezione che avete espresso voi ora. Il sogno che interrompi non sarà più uguale. Se anche la vostra Wensy dovesse ritornare tra i vivi, non sarebbe più la stessa persona, non funzionerebbe, perché qualcosa si è spezzato per sempre>>
Sephir mostrò di apprezzare questa sincerità, ma rimase fermo sulle sue idee riguardo al Nuovo Patto:
<<Vi ho già fatto presenti per lettera le mie condizioni e vi avverto subito che questa volta io non cedo su niente, a nessuna vostra lusinga e a nessuna frase ad effetto, perché se perdo adesso, in questa trattativa, perdo tutto>>
L'imperatrice sapeva di avere davanti a sé un osso duro:
<<Lord Sephir, l'Antico Patto ha retto per mille anni, e altrettanto reggerà il Nuovo Patto. Io sarò garante di una dinastia che godrà dell'appoggio degli angeli e dei demoni, e che regnerà su tutto il Continente Centrale, e potrà anche dominare gli altri continenti! Il nuovo regno millenario!>>


Lo Sciancato si fece serio:
<<Voi sareste un'imperatrice madre immortale, e i vostri discendenti sarebbero solo burattini nelle vostre mani... no, non negatelo! Conosco troppo bene queste dinamiche, sapevo cosa faceva mia figlia Ellis con vostro marito: lo aveva segregato nelle sue stanze! Non intendo fare di voi una nuova Ellis! Mia figlia ha disonorato la Dinastia!>>
Lo disse con sincero rammarico.
Marigold si sentì solidale con lui.
Ellis Eclionner non era degna! E' un'adultera incestuosa e assassina!



Cercò di parlare in modo gentile, al contrario di Ellis, che era sempre acida e critica.
<<Lord Sephir, intendo giurare che non mi comporterò come vostra figlia. Sarannno gli stessi angeli e demoni a vigilare sul mio operato, e a punirmi se dovessi comportarmi come Ellis. Inoltre voi otterreste il ruolo di Primo Ministro e potreste scegliere il presidente del Senato Imperiale!>>
Il vecchio valutò la proposta, ma si mantenne cauto:
<<Non voglio fare la fine di mio suocero Fujivarian. Lui si fidò troppo delle promesse di mia figlia, e adesso marcisce in quel convento a Marina del Campo! Per non parlare del povero Tucker, che si è ridotto a fare da segretario a Bial l'Eunuco>>
Marigold era affascinata dalla logica argomentativa del suo interlocutore.
Se riesco ad averlo come alleato, nulla ci potrà fermare!
Cercò di insistere sugli stessi argomenti per convincerlo della sincerità delle sue intenzioni.
<<Io non sono come Ellis, questo lo sapete bene! E Marvin non è come Masrek!>>
Al solo pronunciare il nome del figlio di Sephir, il principe Masrek Eclionner, padre di Marvin, il vecchio assunse un'espressione addolorata.
<<Ah, Masrek! Per anni il mio figlio prediletto, e poi la mia più grande delusione! Avevo investito tutte le mie migliori risorse ed energie su di lui, avrei anche rinunciato al trono per favorire la sua successione. Ma lui disonorò gli Eclionner con quell'unione incestuosa con Ellis. Quando lo venni a sapere, tutte le speranza che riponevo sui miei figli crollarono in una volta sola. Una ferita che non si è mai rimarginata, e mi ha tormentato molto più di quella fisica che mi inflisse il Conte Fenrik.
Avevo grandi ambizioni per i miei figli. Ambizioni mal riposte, purtroppo...
E' stato triste accorgersi di avere tanto sbagliato>>



Marigold finalmente seppe di aver trovato il punto debole dove colpire:
<<Lasciate perdere Masrek e concentratevi su Marvin! Lui è diverso! Lui non vi deluderà! Se favorirete un'alleanza matrimoniale tra me e lui, il disonore dei vostri figli verrà dimenticato, mentre la parte sana della vostra dinastia tornerà a dare lustro al cognome degli Eclionner>>
Sephir riuscì a trovare la risposta giusta, in grado di parare il colpo di Marigold:
<<Marvin utilizza il cognome Vorkidian di sua madre e si considera un Keltar!>>
La Dama Gialla si sentì messa all'angolo.
Stimava gli uomini che riuscivano a tenerle testa:
<<Sono certa che voi sarete molto persuasivo con vostro nipote, così come lo siete stato con me>>
Il vecchio annuì, compiaciuto del complimento:
<<Maestà, non sono stato un padre convincente per i miei figli e non so proprio come potrei esserlo per un nipote che non ho mai visto in vita mia... ma ci posso provare!>>
L'imperatrice sorrise:
<<Ve ne sarò riconoscente. E' l'unica cosa che vi chiedo!>>
Lo Sciancato si guardò intorno, con aria assorta:
<<Fa uno strano effetto ritornare qui, dopo diciotto anni passati a nascondermi nelle palafitte! Anche allora non fui abbastanza persuasivo. Mio padre Wechtigar XVI non mi perdonò la sconfitta inflittami dal vostro secondo marito, il Conte di Gothian>>
Marigold colse l'occasione per ottenere la sua simpatia:
<<Fu lo stesso giorno in cui io mi risvegliai dal mio sonno millenario.Era il giorno del destino. Tutto è ricominciato da lì, nell'anno della Primavera di Sangue. E l'unica logica conclusione di quel processo è la pace che si otterrà con la stipula del Nuovo Patto, a qualsiasi costo!>>


N.d.A.

Marigold di Gothian è intepretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.

Sephir Eclionner è intepretato da Charles Dance nella serie "Il trono di spade" di George Martin.

La frase "stavolta sarebbe per sempre, non mi importerebbe niente" è tratta dal testo della canzone "Per sempre" cantata da Nina Zilli. Nella stessa canzone compare la frase "L'orgoglio in amore è un limite", che ho citato in uno dei capitoli precedenti, quando Lilieth Vorkidian spiega ad Alienor di Alfarian il motivo per cui non intende divorziare dal marito Masrek Eclionner.

Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon, la fata, in "Camelot".

La frase "il sogno che interrompi non ritorna uguale" è un mantra di questo romanzo ed ha ispirato la vicenda di Marigold (il nome l'ha ispirato un'altra canzone di cui già ho parlato). La frase compare in "California" di Gianna Nannini.

Masrek Eclionner è intepretato da Nicolaj Coster-Waldau nel ruolo di Jaime Lannister in "A game of thrones".





giovedì 17 maggio 2012

Gothian. Capitolo 58. Marigold consolida il suo potere

Il matrimonio con Elner XI e l'incoronazione a Imperatrice dei Lathear erano stati solo l'inizio, per lady Marigold, di un piano che prevedeva il consolidamento del suo potere.
Per prima cosa era riuscita a convincere suo marito ad organizzare un nuovo reclutamento di legionari, per contrastare le legioni traditrici che rispondevano agli ordini di Bial l'Eunuco o a quelli di Sephir Eclionner lo Sciancato.
Il compito di Elner era quello di ricostituire l'antica Legione Dorata che era stata la falange indistruttibile dell'esercito del grande Arexatan.
Una volta allontanato Elner, finalmente Marigold si trovava da sola sul trono imperiale.



Ora doveva costituire un gruppo di fedelissimi, come aveva fatto Ellis, che era riuscita a governare tanti anni circondandosi di abili e fedelissimi alleati.
Anche se poi alla fine le sono serviti a poco, quando io le ho messo Elner contro...
Doveva trovarne di migliori, ma dove?
Nel Clero di Eclion poteva contare sul Sommo Sacerdote Caiphas e sul Cardinale Arenga, arcivescovo di Lathena.
Il cardinale è un uomo molto furbo, e può essermi utile. Gli offrirò il ruolo Segretario particolare della Corona.


Poi ci voleva qualcuno di affidabile in Senato.
Dopo la caduta in disgrazia di Sibelius Fuscivarian, si era creata una faida tra una maggioranza che appoggiava la Corona e una opposizione guidata da Aralte Velares, principe di Marina Sedovia.  La carica di presidente era stata assunta direttamente dall'imperatore, per cui bisognava nominare un vice che fosse fedele a lei.
Quello che si è dimostrato più entusiasta nei miei confronti è il Duca di Polignac.
Avrebbe provveduto affinché fosse nominato Vicepresidente del Senato.
Il punto più delicato rimaneva la nomina dei vertici delle Forze Armate e dei Servizi Segreti.
Non posso procedere a nomine senza consultare Elner. Però posso sondare il terreno.
Doveva avviare delle consultazioni segrete, approfittando dell'assenza del marito.
Ma di chi posso fidarmi davvero? Sono tutti più o meno compromessi col vecchio regime...
Le venne in mente che l'Ammiraglio di Ellis era latitante da tempo, dopo che aveva lasciato saccheggiare la nave dai pirati. 
Come si chiamava? E soprattutto, dove si è nascosto?
Ricordava il cognome.
Travemund... ammiraglio Travemund!



Doveva ritrovarlo! Ma per questo era necessario costruirsi una rete di fiducia all'interno dei Servizi Segreti. E qui le cose si complicavano.
Le spie erano abili a fare il doppio o il triplo gioco. Bisognava avere l'assoluta certezza dell'affidabilità di un agente dei Servizi Segreti.
Maledizione! Avrei dovuto incominciare prima a sondare il terreno... ora che sono imperatrice tutto è più difficile. Nessuno sarà mai sincero con me!
I nuovi capi che avevano sostituito Bial l'Eunuco erano fedeli ad Elner.
Dovrei costruire una Sezione Parallela, con uomini scelti da me e legati a doppio filo alla mia sorte.
Ma chi poteva scegliere, se non conosceva nessuno?
Non resta che evocare Atar: le sue fiamme mi indicheranno ciò che dovrò fare...
Fece preparare molta legna in un enorme camino nei suoi appartamenti, poi mandò via tutti e si accinse a compiere il rito.
"Benedetto sia il Fuoco e la sua Fiamma, possa il suo Incendio purificare il mondo!
Tu che bruci anche sull'acqua, possente Atar, accetta i doni di tua figlia"
Da uno scrigno che portava sempre con sé, estrasse alcune boccette piene di polveri e sostanze alchemiche e le gettò sulla legna del camino.Ne derivò un'improvvisa fiammata.



"Padre, la guerra dei demoni è cominciata. Affinché io possa servirti degnamente, accogli la mia supplica".
Tra le lingue di fuoco, si fecero strada le fattezze di Atar.

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"Edwina, tu sei la mia prediletta, anche ora che tutti ti conoscono come Marigold. Accolgo dunque la tua richiesta. Fa' come ti dico. Devi andare ai margini del deserto, a sud di Lathena. Segui il miraggio. Là troverai  la risposta"
Marigold si prosternò a terra, in segno di ringraziamento.
Avrebbe voluto istruzioni più chiare, ma i demoni non regalavano nulla, nemmeno ai loro figli.
Li sottoponevano a prove difficili, per valutare se erano degni del loro favore. Marigold lo sapeva bene. La sua vita era stata tutt'altro che facile.
Ho sempre dovuto guadagnarmi tutto da sola. 
Quasi da sola. Alcune cose gliele aveva insegnate sua madre.
Sua madre era una strega, ma bella.
Una Alfar bionda e con gli occhi azzurri, di nome Kerstin, troppo bella per il villaggio di campagna dove era nata. Il signore del luogo, un vecchio bavoso e repellente, l'aveva pretesa come moglie. Lei lo aveva avvelenato ed aveva trovato rifugio presso un tempio dedicato ad Aenor, dea della luce. Qui era stata iniziata agli Arcani Supremi ed aveva appreso la magia, ma non aveva superato le prove di iniziazione, ed era stata costretta al ruolo di inserviente. Aveva invocato Atar per accrescere il suo potere, e il demone l'aveva sedotta. Quando si era capito che era incinta, le sacerdotesse l'avevano cacciata.
Potevano tollerare che fosse un'assassina, ma che fosse incinta, questo no!
E così Kerstin per sopravvivere era diventata una strega. Sempre meglio che una prostituta, diceva sempre, anche se Marigold era convinta che fosse entrambe le cose.
Aveva grandi progetti per me. Ero pur sempre figlia di un dio!
Le aveva insegnato tutto, dalla stregoneria alla seduzione. E poi aveva evocato Atar, e gli aveva esposto il suo piano. La giovane Edwina avrebbe dovuto sedurre un personaggio importante.
Atar non ebbe esitazioni. "Portala a sud! A Lathena c'è il figlio di Eclion!"
L'idea di sedurre Arexatan Eclionner era apparsa interessante. Unire la progenie di due demoni.
Se avesse immaginato le conseguenze...
Oh, io l'ho sedotto, ma lui ha sedotto me. Eravamo felici, poi il sogno è stato spezzato. E adesso... è difficile ammetterlo, ma il sogno non è più lo stesso, siamo diversi, il mondo è diverso... e lui non mi ama più come allora... amo solo il potere... come me...
Anche sua madre se n'era accorta. Dopo la stipula dell'antico Patto, Kerstin si era ritirata sul Monte Konar, ed era stata il primo Oracolo. Un'altra decina di Oracoli si erano succeduti dopo di lei.
Non posso più tollerarne la presenza. Devo cancellare anche quel vago ricordo della mia vita precedente, prima che qualcuno ne approfitti per danneggiarmi!


N.d.A.

Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.
Il cardinale Arenga è rappresentato dal cardinale Richelieu e ispirato dal vescovo Aringarosa de "Il codice Da Vinci" di Dan Brown e il cardinale Augustino Lourdsamy di "Endymion" di Dan Simmons.
Il principe di Marina Sedovia è ispirato al principe di Medina Sidonia, uno dei Grandi di Spagna, assieme alla duchessa d'Alba.
Il cognome Velares è ispirato a quello della dinastia Velaryon, imparentata con i Targaryen belle "Cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.
L'ammiraglio Auran Travemund è rappresentato da Renly Baratheon de "Il trono di spade" di Martin e ispirato dai personaggi di Auran Waters, ammiraglio della flotta di Cersei Lannister, e dal fiume Travemunde, che passa per Lubecca e di cui Thomas Mann parla nei "Buddenbrook".
Bial l'Eunuco è ispirato a Varys l'Eunuco e a Bill Kaulitz.
La Sezione parallela è ispirata dalla Azione Parallela del romanzo "L'uomo senza qualità" di Robert Musil e dalla Sezione Speciale dei servizi segreti svedesi nella trilogia di Stieg Larsson.
Atar è il fuoco nella religione zoroastriana o mazdeista dove però ha una connotazione totalmente positiva.
La formula rituale è desunta dalla frase dei Fremen: "Benedetto sia il Creatore e la sua acqua. Possa il suo passaggio purificare il mondo" nel romanzo "Dune" di Frank Herbert.

sabato 24 marzo 2012

Gothian. Capitolo 31. Lady Marigold seduce Elner XI


Solo due settimane mancavano ormai allo scadere del Millennio e al risveglio di Arexatan Eclionner nel corpo del suo discendente, il giovane Elner XI, imperatore dei Lathear.



Lady Marigold Steinberg, Contessa di Gothian, detta la Dama Gialla, lo sapeva molto bene.
Quel Millennio lei l'aveva vissuto, resa immortale ed eternamente giovane in virtù dell'Antico Patto.



Ho attraversato gli oceani del tempo per reincontrarti, Arexatan! 
Forse anche altri avevano aspettato a lungo quel momento, ma sicuramente la Dama Gialla lo aveva atteso più di chiunque altro.
Mille anni, in un castello ai confini del mondo, nelle nevi perenni, tra creature orribili. Durante le interminabili notti artiche, ho fatto credere a tutti che il mio unico desiderio fosse il potere. Solo così ho ottenuto l'alleanza del Conte di Gothian! L'ho fatto per te, Arexatan, per dare a noi due una seconda possibilità.
Questa volta non avrebbe permesso a nessuno di uccidere il suo uomo, e sarebbe riuscita a dargli un erede, ed a rifondare la dinastia imperiale, rafforzandola col sangue caldo di Atar, il dio del Fuoco Segreto, di cui era figlia e sacerdotessa, quando ancora si chiamava Edwina Ataris.


La lunga attesa era finita.
Quel giorno aveva finalmente ottenuto un'udienza privata da parte di Elner XI.
L'Imperatrice Madre aveva dato il suo consenso a quell'incontro.
C'era un tacito accordo tra Marigold ed Ellis: la Dama Gialla avrebbe permesso alla Vedova Nera di lasciare Lathena alla testa di quindici legioni di Lathear, e in cambio l'imperatrice avrebbe permesso alla rediviva Edwina Ataris di sedurre Elner, il Predestinato.
Tutto secondo l'antico Patto, quando mille anni prima gli dei, i demoni e gli uomini si erano riuniti per l'ultima volta per stabilire una tregua.
Io c'ero quel giorno... e c'era Atar, il mio divino genitore, che accese un fuoco destinato a non spegnersi mai...

 


Il fuoco della passione che brucia l'anima: questo c'era stato tra lei e fondatore dell'Impero Lathear, di cui era stata la sesta moglie.
Arexatan ed Edwina, divenuti ora Marigold ed Elner.
Non si illudeva che tutto potesse ritornare come prima. Lo aveva detto anche al Conte di Gothian.
Il sogno che interrompi non tornerà più uguale.
Non ci voleva pensare.
Ora è il tempo della passione.
Nient'altro importava.
 Questo aveva scritto negli occhi, nel momento in cui venne ammessa alla presenza di Elner XI.



































Fin da quando era diventata Prima Dama di compagnia dell'Imperatrice Madre, aveva fatto tutto il possibile per farsi notare da Elner, che normalmente non compariva mai a corte, per ordine della Reggente.
L'hai trattato come un bambino per diciotto anni, Ellis, ma adesso io farò di lui un uomo!
Mentre avanzava verso il seggio dorato, nella stanza dell'imperatore, Marigold si rese conto che lui la guardava con desiderio, pur non potendola ancora riconoscere.
Si inginocchiò davanti a lui.
Elner si alzò e le prese una mano: «Vi prego, alzatevi, Contessa!»
Lei sentì il brivido che dal suo corpo passava attraverso quello del giovane sovrano.
«Solo Marigold, vi prego, Maestà!» 

E gli rivolse uno sguardo magnetico.


L'imperatore, completamente soggiogato, le rispose: «Potete chiamarmi Elner, se lo vorrete»
La Dama Gialla vedeva ancora l'adolescente timido, ma trovava che la rassomiglianza fisica con Arexatan fosse eccezionale.
«Assomigliate molto al vostro antenato... il fondatore della dinastia, che è rappresentato in tante statue e dipinti» 

Elner sorrise: «Vorrei avere anche solo un centesimo della forza di Arexatan! Purtroppo mi mancano le sue doti, forse perché mia madre mi tiene isolato dal mondo e dice che sono troppo fragile per stare tra la gente»
Marigold sapeva che la ragione era un'altra.
Maledetta! Lo hai convinto di essere un debole, perché non costituisse una minaccia per il tuo potere! Pagherai anche per questo!
Scosse il capo: «Elner, come potete dire di essere fragile, se non avete mai avuto occasione di constatarlo di persona, vivendo in mezzo agli altri?»
Lui le rivolse uno sguardo intenso. 


«Io lo vorrei, ma sono come prigioniero in una gabbia dorata. Tutti qui obbediscono a mia madre, ogni mia protesta non viene nemmeno ascoltata. L'Imperatrice ha convinto tutti che io sia debole di mente, e quindi tutti interpretano la mia rabbia come il delirio di un pazzo. Mi somministrano delle pozioni di sedativi che mi intorpidiscono il corpo e la mente. Mettono in giro voci false, secondo cui io vivrei circondato da amanti che mi manovrano, ma mia madre ha il terrore che io possa concepire un figlio, e quindi mi nega la compagnia delle dame: voi siete la prima ad ottenere il permesso della Reggente per una udienza privata. Come avete fatto a convincerla, Marigold?» 

La Contessa di Gothian, ascoltando quel discorso, si rese conto che Elner non era affatto quell'incapace che tutti credevano. Era consapevole delle cause della sua reclusione e della responsabilità di Ellis.
Purtroppo però doveva mentirgli. Non era ancora pronto per la verità.
«Vostra madre non mi ritiene una rivale, perché sono una donna sposata, e quindi non potrei mai aspirare a diventare vostra moglie. E se anche avessi dei figli, sarebbero tutti considerati eredi del Conte di Gothian»
Elner si accigliò:  «Forse ve l'avranno chiesto in tanti, ma ditemi, perché avete sposato quel vecchio, che vive in un remoto castello nei ghiacci?»
Marigold aveva una risposta plausibile, ma falsa, anche per quella domanda:
«Mio padre mi ha costretta a un matrimonio combinato. E' molto doloroso essere sposata con un uomo che non amo, e così diverso da me» 




L'imperatore le fece segno di sedersi nell'ampio seggio, di fianco a lui. Seppur nella sua ingenua timidezza, Elner la guardava con desiderio, e forse si era accorto che sotto quel vestito principesco, lei era nuda.
Marigold fu colpita dalla gentilezza del giovane. Prima di parlargli, pensava a lui solo come all'involucro dove l'anima di Arexatan avrebbe trovato asilo: ma ora capiva che lui aveva una sua personalità.
Questo rende tutto più difficile... Arexatan era cinico, come me... invece questo ragazzo è così innocente... non sembra nemmeno un Eclionner... 
Vedendola pensierosa, Elner si ritrasse:
 «Vi ho forse offesa?»
Marigold gli sorrise: 
«No, anzi... sto bene in vostra compagnia... i miei pensieri sono rivolti alla fortunata che avrà il privilegio di diventare vostra moglie... provavate qualcosa per Alienor di Alfarian?»
Elner scosse il capo:  «Non l'ho mai vista. Non le ho mai parlato. L'idea di sposare una principessa viziata non era il massimo, ma l'avrei fatto per senso del dovere. Un sovrano deve nobilitare la sua stirpe...»
La Dama Gialla apprezzò quella risposta onesta: «Alienor era veramente viziata! Le ho fatto da serva per molto tempo. Ci è voluta molta pazienza, quasi di più di quella che mi ci vuole adesso con vostra madre!»
Il giovane rise di gusto: «Ah, non vi invidio, Marigold! Invidio invece mia madre, che può godere sempre della vostra compagnia»
Anche lei rise, e ne approfittò per avvicinarsi a lui fino a toccarlo.
Non ci fu bisogno di altro. La virilità di Elner, per troppo tempo rimasta frustrata, ebbe il sopravvento.
Era impacciato, ma la Dama Gialla sapeva alla perfezione cosa doveva fare per iniziarlo alla sessualità.
Anche in questo campo, sono la migliore!

fire woman, fantasy

Ed anche se quello che stava accadendo era premeditato e accuratamente studiato da anni, 
Marigold sentì che era il primo amplesso che trovava piacevole dopo tanti anni.
Ad Alfarian il suo amante era Ser Gahel, ma l'idea che fosse una pedina del Conte Fenrik la disturbava. Ora invece era il contrario: Elner era una pedina nelle sue mani. Ed era un Eclionner... finalmente!
Il desiderio travolse anche lei e la collisione sessuale ebbe inizio.
Come c'era da aspettarsi, l' "udienza" durò molto di più del previsto.


N.d.A.

Marigold di Gothian è rappresentata da Melisandre di Asshai, da Emmanuelle Seigner nel film "La nona porta" di Roman Polanski con Johnny Depp, e infine da Blake Lively nei panni di Serena Van der Woodsen in "Gossip girl".
Elner XI Eclionner è rappresentato da Renly Baratheon.


domenica 4 marzo 2012

Gothian. Capitolo 21. Il Conte di Gothian cospira con Ser Gahel


Le prime nevi della stagione autunnale avevano imbiancato le alture sulle quali sorgeva il castello di Gothian, nell’estremo nord del Regno degli Alfar. In cima alla torre più alta, Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian, si stagliava maestoso e impietrito come una statua sullo strapiombo.



Il Conte era un uomo strano, il suo viso aveva qualcosa di non umano, dovuto a vari elementi: il pallore cadaverico della sua pelle, il bianco niveo dei suoi capelli, gli occhi glaciali, di un colore vitreo quasi trasparente e le dimensioni eccessive dei suoi denti canini, particolarmente aguzzi specie nell’arcata superiore. Non amava le conversazioni  e parlava poco, senza tradire alcuna emozione. Non sorrideva mai. Pareva non avere sangue nelle vene.O almeno così sembrava al giovane e aitante Ser Gahel Lenndrics di Udsen, che era appena giunto al castello per fargli il consueto rapporto di tutte le novità della Corte di Alfàrian.


Ser Gahel si trovava sempre a disagio, ogni volta che si recava a Gothian, in cima a quella torre maledetta, per riferire a Lord Fenrik le ultime nuove riguardo alla Regina Alyx..
Nell’attesa di una risposta del Conte, il cavaliere si passava nervosamente una mano tra i capelli dorati e lunghi, che tanto piacevano alla Regina. Ser Gahel era consapevole della propria bellezza e dell’attrazione che Alyx aveva sempre provato per lui.
Però preferiva di gran lunga Lady Marigold, pur conoscendone la pericolosità.
Erano stati amanti, e la Dama Gialla lo aveva reclutato per realizzare il suo piano.
Come mai un uomo così accorto come Lord Fenrik ha sposato una simile intrigante?
O forse era proprio per quello che l’aveva sposata?
Ma chi è la vera mente, tra i due?
Il Conte di Gothian, con la sua aria perennemente annoiata e distante, tornò a rivolgersi al suo interlocutore senza guardarlo: «Quante truppe avete raccolto?»
«Un migliaio di cavalieri e circa cinquemila fanti, Vostra Grazia»
«Cioè quasi nessuno» notò freddamente il Lord.
Ser Gahel si sentì gelare: «Ma, Vostra Grazia sa bene che tutti gli altri sono già partiti  con re Kerelic nella sua missione per ritrovare la principessa»
La voce di Gahel era implorante.
Il Conte Fenrik continuò a guardare dalla finestra le desolazioni intorno al castello di Gothian, e quello era un brutto segno, perché voleva dire che era molto contrariato.



 Ormai Ser Gahel riusciva a interpretare sulla base di piccoli dettagli l’umore dell’uomo a cui aveva giurato fedeltà in cambio di potere e di gloria.
«Abbiamo bisogno di almeno dieci volte di più degli uomini che avete detto, Ser Gahel!»
La voce di Lord Fenrik era quasi metallica.
«Sto facendo tutto il possibile, Milord» si difese il giovane cavaliere «La Regina ormai pende dalle mie labbra e ha ordinato una leva obbligatoria»
Il Conte osservò in silenzio le proprie lunghissime unghie, puntute e affilate come coltelli, per più di un minuto.
Un altro bruttissimo segno. Quando si guarda le unghie è furioso…
«Leva obbligatoria? Di chi è stata l’idea?»
Gahel deglutì: «Ehm, Vostra Grazia, io credevo che…»
Il Conte lo bloccò alzando leggermente le dita artigliate della mano destra.
«Non abbiamo bisogno di contadini privi di addestramento e costretti a combattere controvoglia! Io voglio mercenari professionisti, ben pagati e ansiosi di uccidere!»
La voce di Lord Fenrik era solo leggermente più tesa, ma l’effetto era peggiore di un urlo.
Ser Gahel sapeva bene che quelli erano i momenti più pericolosi della conversazione.
Chissà che cosa gli ha riferito sua moglie, nella loro corrispondenza segreta!
«Certo Milord, ma i mercenari sono scesi tutti a sud, in attesa che scoppi la guerra. Per questo mi sono trovato costretto a ricorrere alla leva. Ho già provveduto ad avviare l’addestramento delle reclute e, per favorire la loro motivazione, mi sono permesso di pagare loro, di mia tasca, una donazione extra»
Il Conte accennò una leggerissima smorfia all’angolo sinistro della bocca, quasi un ghigno.
Questo vuol dire che la cosa lo diverte…
«Ser Gahel, apprezzo la vostra… dedizione alla causa, ma fareste meglio ad usare argomenti più… come dire… persuasivi per convincere Alyx a finanziare adeguatamente nuove truppe mercenarie col denaro della Corona. Esigo che si offra loro un compenso molto più allettante, per evitare che si rechino tutti al sud»
Si voltò, e fissò con le sue iridi vitree il giovane cavaliere: «Sono stato chiaro?»
Appariva terribile, eppure si diceva che da giovane, moltissimi anni prima, non si sapeva esattamente quanti, fosse stato molto bello e avesse avuto altre mogli.




Gahel deglutì: «Chiarissimo, Vostra Grazia. Farò il possibile!»
Lord Fenric si lisciò il mento con la mano destra, e scoprì i canini da predatore.
L’ho di nuovo contrariato!
«Ser Gahel, io non vi pago per “fare il possibile”, ma per eseguire alla lettera gli ordini che vi impartisco al fine di ottenere esattamente i risultati che pretendo»
Il cavaliere si inchinò: «Come compiace a Vostra Grazia»
Il Conte guardò distrattamente il proprio mantello, che denotava la sua sovranità sulla stirpe nordica degli Albini. Per questo era anche chiamato il Re delle Nevi.



Ma siccome gli Albini erano considerati estinti dopo la battaglia di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue, pochi davano importanza all’ostentazione.
«Ser Gahel, voi dovete capire bene un concetto: ora che mia moglie ha importanti missioni da compiere a Lathena, io voglio un referente sicuro ad Alfarian, che sia convincente come lo era Lady Marigold. Quindi se io vi dico che voglio quelle truppe, ben addestrate, motivate ed equipaggiate, voi dovete garantirmi che entro due settimane queste unità militari saranno già operative»
Ser Gahel deglutì, annuendo.
Come posso essere più convincente di Lady Marigold?
Si sentiva in costante pericolo in quel maniero sperduto.
«Sarà fatto, Milord, a qualunque costo»
In realtà non aveva la minima idea di come riuscirci.
Chissà cos’ha in mente di fare con tutte queste truppe. Non credo che gli serviranno solo per assediare la rocca di  Alfàrian.
All’improvviso Ser Gahel ebbe come l’intuizione che il Conte concepisse quelle truppe più che altro come un mezzo per spianare la strada ad un altro esercito, ben più pericoloso.
Forse le leggende popolari avevano ragione. Quelle che parlavano delle tombe aperte, ad Elenna, e degli Albini non-morti che si aggiravano nelle campagne e si nutrivano di sangue.
Gli Albini potrebbero non essere affatto estinti! Potrebbero addirittura non appartenere al genere umano.
I mercenari avrebbero dovuto isolare la regina Alyx e colpire alle spalle re Kerelic.
E così, mentre Marigold tiene in pugno Ellis, ed io terrò in pugno Alyx, lui potrà scatenare i suoi Albini sul Regno degli Alfar.
Quella ricostruzione aveva senso.
Altre leggende sul Conte dicevano che fosse un sacerdote del dio dei ghiacci Gothar.


Secondo molti, Gothar era un alleato di Eclion! Il braccio sinistro di Eclion, visto che Atar, il dio del fuoco, ne era il braccio destro!
Ser Gahel aveva sentito dire che anche quel demone era presente al Patto.
Il Conte lo congedò con un leggerissimo cenno delle dita artigliate.
Gahel era agghiacciato.
Lui e Marigold, insieme controlleranno presto tutto il Continente. Ma chi è dei due ad aver architettato questo piano? E' vero che gli Albini non sono morti? E sono vere le profezie sul risveglio di Arexatan e di Vorkidex?
Mentre scendeva le antiche scale gelate, Ser Gahel si rese conto, troppo tardi, di essersi cacciato all’interno di un gioco molto più grande di lui, rendendosi complice di demoni e di mostruosità ancor più terrificanti.




martedì 31 gennaio 2012

Gothian. Capitolo 2. Aliènor di Alfarian e Marigold di Gothian


Castello di Alfarian, 2 luglio 999 I.L. (17 anni dopo la Primavera di Sangue)

Fu lady Marigold Steinberg, Contessa di Gothianad avvertire la principessa Alienor che il Re degli Alfar l’aveva convocata in udienza privata, in cima al torrione centrale della fortezza. 


Marigold appariva di buon umore, e non faceva nulla per nasconderlo.
Alienor non capiva la ragione dell'ilarità della sua dama di compagnia
«Mio padre mi ha già venduta ai Lathear e mi metterà di fronte al fatto compiuto. Alla fine non sei riuscita a convincerlo a cambiare idea!»


Era consapevole di aver usato un tono di voce irritante, e si rendeva conto che in generale tutto il suo atteggiamento era di un'altezzosità insopportabile. 
Eppure lady Marigold riusciva a tollerarla senza scomporsi. L'aveva servita fedelmente per diciassette anni senza mai lamentarsi di nulla, sempre col sorriso sulle labbra, come in quel momento: «Mia cara, ho fatto quel che ho potuto. Ma tuo padre è irremovibile. Ho anche pregato Atar, il dio del Fuoco, perché gli illumini la mente. Ma questi sono tempi bui, e gli dei non ci ascoltano più!»


Alienor aveva sentito dire che la Contessa di Gothian, prima di sposarsi, era stata una sacerdotessa di Atar, ma lady Marigold aveva sempre negato. E in effetti, quando era arrivata a corte, 17 anni prima, era troppo giovane per essere una sacerdotessa. L'unica cosa strana era che da allora non era invecchiata di un giorno. E poi aveva quello sguardo magnetico che pareva leggere nel pensiero, ed i suoi occhi gialli con le pupille dilatate avevano potere ipnotico, come  l’enorme ciondolo di topazio che portava sempre appeso al collo e appoggiato sul petto, tra i seni perfetti. Molti attribuivano a quel gioiello poteri magici.


Alienor era scettica di fronte a questi discorsi.
Superstizioni di cortigiani ignoranti!
Eppure l'eterna giovinezza di Marigold era inquietante, soprattutto perché era una bellezza sprecata, per la fedeltà che la Contessa mostrava a quell'orribile marito che da diciassette anni se ne stava rintanato nel suo nido d'aquile di Gothian, nel ghiaccio eterno dell'Artico.
L'avrà anche sposato per interesse, ma gli è stata fedele. 
Marigold parve averle letto nel pensiero:
<<So cosa vuol dire un matrimonio combinato, ma se tuo padre dovesse costringerti a sposare Elner Eclionner, ti prometto che verrò con te a Lathena e ti aiuterò a impedire la cerimonia, costi quel che costi>>
Alienor sentiva che era sincera, che desiderava veramente impedire quelle nozze, ma non riusciva a capire perché.
Non può essere solo altruismo. C'è dell'altro... ma cosa?
Fissò la Dama Gialla negli occhi, ne sostenne lo sguardo, voleva una risposta:
<<Perché sei disposta a sacrificarti per la mia libertà?>>
La contessa di Gothian sorrise: <<Ti ho cresciuta come se fossi mia figlia. Non ho altro che te nella vita, a parte i doveri verso mio marito. Ma se devo scegliere tra i due, io scelgo te! Sei la figlia che lui non mi ha saputo dare!>>
Sembrava così convincente, così dolce. Ma il Conte Fenrik si sarebbe opposto!
<<Tuo marito non ti darebbe il permesso di accompagnarmi a Lathéna>>
Marigold scosse il capo e le sorrise: 
<<Ho già il suo consenso. Fenrik odia i Lathear. Molti suoi Albini sono caduti, 17 anni fa, a Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue! E la colpa è della dinastia Eclionner. Lui la vuole vedere estinta!>>
<<E tu cosa vuoi?>>
<<Io voglio solo la tua felicità. Puoi anche non credermi, ma tu sei tutta la mia vita, Alienor!>>
Era così suadente la sua voce, così armoniosa. 
Troppo suadente, troppo... ma sono costretta a fidarmi di lei...
La principessa abbracciò la Dama Gialla, che le trasmise un senso di forza e di calore. Poi, senza dire una parola, si alzò e uscì dalla sua camera.
Marigold la osservò uscire mantenendo uno sguardo soave.
Alienor scese le scale della torre delle dame e poi si diresse verso l'enorme torrione del padre, circondato dalle guardie. 
I gendarmi la salutarono ponendosi sull’attenti. La principessa li ricambiò con un gesto vago.
Salì le scale in silenzio. Ansimava. Sentiva una stanchezza non solo fisica: c’era anche ansia, paura, e rabbia. Ad ogni piano, le guardie le rivolgevano il saluto militare. 
Gesti vuoti… vani…
La chiamavano Altezza Reale, ma lei sapeva bene di essere loro prigioniera. 
Ho visto molti grandi del regno salire queste scale da trionfatori e scenderle in catene...
Ad ogni piano di quella maledetta torre, il malessere di Alienor diventava più opprimente. 
Il re sta in cima alla torre per molti motivi… il potere sta in alto, certo. Ma nel piano più alto fa anche più caldo. 
Alla fine arrivò in cima, stremata. C’erano guardie ovunque, soprattutto davanti alla porta che dello studio privato di Sua Maestà re Kerelik III di Alfarian. 
Bussò, fissando le guardie con noncuranza. Un inserviente, da dentro, aprì la porta di legno di quercia, e la accompagnò fino al cospetto del Re. 
Il sovrano stava seduto su un ampio scranno dipinto con fiori rossi, ed era vestito con abiti sontuosi. La corona teneva ferma la lunga chioma dorata dei suoi capelli.



Re Kerelic era noto per la sua straordinaria bellezza, che aveva trasmesso alla figlia Alienor, tranne le orecchie a punta, una caratteristica tipica degli Alfar, che i Lathear chiamavano Elfi.
Alienor non aveva ereditato quel tratto, e comunque non sapeva che farsene della bellezza, non avendo il permesso di accettare il corteggiamento di uomini che non fossero graditi al re. E in quel momento c’era un solo pretendente che il re era disposto ad accettare come fidanzato di Alienor, e cioè Elner XI, imperatore dei Lathear. 
Quando Alienor si avvicinò alla scrivania di suo padre, il re le fece cenno di sedersi in una poltrona davanti a lui. 
«Mia cara» incominciò, non appena ella si fu seduta «ormai è tempo che noi due parliamo con molta calma e serenità di quello che sarà il tuo futuro» 
La principessa capì subito che non c’era più niente da fare. 
Suo padre proseguì: «Come ben sai le trattative per il tuo fidanzamento con il giovane Imperatore dei Lathear sono arrivate ad un punto decisivo>>
«Ma l’Imperatrice Vedova si oppone!» obiettò Alienor con l'unico argomento serio di cui potesse disporre: <<Non vuole altre Imperatrici a corte!>>
Il re le rise in faccia: «Ah! Questa sua opposizione sarà la sua rovina! C'è una cospirazione in atto contro di lei. Il Senato Imperiale e l'esercito si stanno accordando, forse anche il Clero. Secondo i miei informatori, Ellis potrebbe essere deposta entro poche settimane!» 
Alienor non ne era convinta: «La Vedova Nera è molto potente e astuta, e i suo Servizi Segreti sono diretti da quell'Eunuco terribile...» 
Kerelik si rabbuiò: «Dubiti dei miei informatori, Alienor? La tua insolenza non ha limiti!»
«Come la vostra prepotenza, padre! Avete deciso tutto da solo! Non mi avete consultata!»
Kerelik guardò la figlia con stupore, più che con indignazione,come se avesse detto un’assurdità ridicola: «Nessuna principessa reale è mai stata consultata in merito alle nozze. La nostra dinastia ha sempre seguito questa regola»
Alienor era furente: «Una regola barbara! Una violenza!»
Il re oscillava tra l’incredulità e la rabbia: «Chi ti ha messo in testa queste idee? E' stata quella strega di Marigold, vero?»
Era vero, ma la domanda meritava una risposta migliore: «Forse la cosa vi stupirà, padre, ma io sono capace di avere idee personali, senza che nessuno me le metta in testa!»
Kerelik sospirò: «Alienor, ci sono delle regole che persino i nobili devono rispettare. Anzi, soprattutto i nobili! E in primo luogo la famiglia reale!» 
Lei lo fissò negli occhi: «Se questo è il prezzo, non voglio più privilegi! Diseredatemi, purché sia libera di sposare solo un uomo che amo!»
Il re la fissò con sbigottita incredulità:  «Un uomo che ami? Ma che discorsi sono? Cos’è l’amore? Non troverai mai due persone che siano d’accordo nel definire questa parola! »
Alienor si era immaginata quell'obiezione, e Marigold le aveva suggerito la risposta: «Amore è quando senti che non puoi vivere senza una persona e che soffriresti immensamente se dovessi perderla»
Kerelik fu colpito da questa definizione così semplice eppure così onnicomprensiva. Per un istante parve sul punto di ricredersi su tutta la faccenda. Il suo amore di padre gli diceva che avrebbe sentito terribilmente la mancanza di Alienor!
Cercò di riprendere il filo del discorso: «Ci sono altri valori: l’onore, la gloria, la devozione verso gli dei, la patria e la famiglia!»
Alienor e Marigold avevano previsto anche questa obiezione:«L’onore e la gloria dei nostri antenati grondano sangue! Dovrei essere fiera di discendere da una stirpe di barbari?»
Kerelik sapeva che Alienor aveva ragione. Doveva trovare altri argomenti, qualcosa che facesse breccia sulla sensibilità della figlia: «Se non credi nei valori, Alienor, cerca almeno di credere nella pace! Tu sai bene che l’unica alternativa a questo matrimonio è la guerra. Ellis sta progettando una rivincita contro di noi. Se non la fermiamo adesso, nessuno potrà impedire quel conflitto. Vuoi avere sulla coscienza un'altra Primavera di Sangue?» 
L'obiezione aveva fatto centro: «Questo è un ricatto morale, padre!»
Il re si preparò a giocare il suo asso nella manica: «No Alienor: è il tuo destino!
I sacerdoti di Atar e le sacerdotesse di Aenor, la dea della luce, concordano sul fatto che la Fanciulla Dorata delle Nevi...» 
        Alienor lo interruppe: «E voi credete a queste superstizioni?» 
Kerelik si infuriò: «Non bestemmiare! Nei libri sacri sta scritto che allo scadere del millennio...» 
Per Alienor era troppo: «Lo so! L'ho sentito ripetere un centinaio di volte e non ci credo! Arexatan non era il Figlio del Sole. Sono tutte invenzioni per giustificare l'arbitrarietà del potere della Dinastia Eclionner!>>
Queste parole suscitarono la rabbia di Kerelic: «Tu preferisci dare credito a Marigold, piuttosto che a tuo padre e ai Libri Sacri degli dei! Ma io ti ripeto ancora una volta che...» Non riuscì a terminare la frase perché in quel momento entrò a sorpresa sua moglie, la bellissima regina Alyx.


Marigold l'aveva informata del colloquio, ed ella si era precipitata a sostenere il re:
 «Figlia mia, ascolta tuo padre! Sarai una grande imperatrice, amata dal popolo e stimata dai nobili: tutto quello che Ellis non è mai riuscita ad essere!» 
Alienor non aveva rapporti di confidenza con la regina. Era Marigold che l'aveva allevata. Per Alyx non provava niente: «E questo dovrebbe consolarmi, madre?» 
«Ma certo! La gloria e il potere sono inebrianti. Persino l’amore impallidisce davanti a loro» 
Il re apparve imbarazzato dall’intrusione della moglie, ma non disse nulla. 
Alienor non riuscì a nascondere un’espressione di disgusto. 
Mio padre non ha il coraggio di contraddire la vanità di mia madre!
Si sentì improvvisamente senza argomenti: «Padre, tu non puoi accettare questi discorsi!» 
Kerelic arrossì cercando inutilmente una mediazione: «La nobiltà ha i suoi obblighi, ma è vero anche quello che dice tua madre: tu salirai su un trono più alto del nostro e...» 
«E saprai di avere vinto il gioco più importante» lo interruppe Alyx. 
«Quale gioco?» chiese Alienor.
«L’unico gioco che conta, figlia mia» rispose la regina «il gioco del potere!» 
Alienor scosse il capo: «Madre, io non sono interessata a questo gioco. Il potere attira le personalità patologiche!» 
Kerelic si alzò in piedi, furibondo: «Sei tu ad essere malata! E' il veleno della Dama Gialla! E' lei che ti ha messo contro di me! Ma se ne pentirà. La spedirò a Lathéna a farti da serva, e mi libererò di due insolenti in una volta sola! Partirete domani! Ormai è tutto deciso!» 
Alienor era confusa, ma sapeva che il potere aveva realmente corrotto l'animo dei suoi genitori, per cui si sentì improvvisamente un'estranea nella propria stessa casa.
«Se così stanno le cose, padre, non mi lasciate alcuna scelta. Obbedisco alla volontà degli dei e a quella dal re degli Alfar, e al capo della mia famiglia. Ma ricordatevi che da oggi io non ho più una religione, non ho più una patria e non ho più una famiglia!» 
Detto questo si alzò e se ne andò senza attendere di essere congedata.


(Alienor di Alfarian è interpretata da Emilia Clarke nel ruolo di Daenerys Targaryen.
Marigold di Gothian da Lena Headey, nel ruolo di Cersei Lannister, ne "Il trono di spade", "A game of thrones" per la serie "Le cronache del ghiaccio e del fuoco", "A song of ice and fire")