Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
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sabato 1 dicembre 2012
Gothian. Capitolo 132. Bial e Ulume decidono le prossime mosse
La corte di Bial l'Eunuco presso la fortezza della Vedetta Lathearica era ormai diventata il centro degli intrighi di tutti coloro che si stavano impegnando nel gioco del Trono per deporre l'usurpatrice Marigold di Gothian.
Dalla cima della Vedetta Lathearica, Bial poteva vedere il Regno dei Keltar a nord e l'Impero dei Lathear a sud.
Passava molto tempo a meditare in quel luogo, da cui gli pareva di giocare una partita a scacchi sull'intero Continente Centrale.
Nessun Eclionner è rimasto nella capitale. Per la prima volta dopo mille anni, a Lathena non c'è neanche un esponente della Dinastia.
Era il momento migliore per impadronirsi del potere.
I processi per eresia ai sacerdoti della Grande Canonica sono stati l'ennesimo errore di Marigold: mi ha regalato nuovi potenti alleati.
Uno di essi era proprio davanti a lui.
Padre Ulume, il nuovo Priore della Grande Canonica, era furente di rabbia contro l'imperatrice.
<<La situazione sta precipitando, Bial. Dobbiamo agire prima che Marigold dia inizio a roghi!>>
La richiesta era legittima, specie considerando che bisognava approfittare dell'assenza di Elner XI.
<<La flotta dei pirati è pronta, Ulume, e attende solo un mio ordine per attaccare Lathena via mare, ma per quanto riguarda le truppe di terra, io non posso sguarnire le mie difese>>
Anche questa era una argomentazione non eludibile.
Ulume allora decise di mostrare il suo asso nella manica:
<<Il mio popolo, i Neri del regno di Jandola, sono pronti ad invadere l'Impero da sud>>
A quella notizia, Bial si illuminò.
<<Finalmente! Allora ci muoveremo in contemporanea. I pirati assedieranno Lathena via mare ed i Neri via terra. Prenderemo Marigold per fame e per sete!>>
Ulume era egualmente determinato, ma pose delle condizioni:
<<Dopo che avremo preso la città, dovremo spartirci le cariche e il bottino. Io voglio essere nominato Sommo Sacerdote, e per il mio popolo, voglio che le foreste equatoriali siano cedute al Wekht di Jandola>>
Bial allora rilanciò:
<<In tal caso pretendo la nomina a Primo Ministro e Reggente nell'attesa che si decida chi dovrà salire al Trono imperiale>>
Il sacerdote annuì:
<<Allora siamo d'accordo. Entro la settimana, l'attacco incomincerà>>
N.d.A.
Bial l'Eunuco è rappresentato da Bill Kaulitz.
Padre Ulume è rappresentato da Mace Windu.
domenica 25 novembre 2012
Gothian. Capitolo 129. Marvin e Igraine: l'incontro col destino.
La riunione del Consiglio privato di Marvin Vorkidian, re dei Keltar, era stata particolarmente lunga e delicata, a causa della spaccatura tra coloro che volevano continuare la guerra attaccando gli eserciti del Conte di Gothian a nord, e quelli che invece preferivano limitarsi alla difesa del regno.
Marvin aveva ascoltato in silenzio, per ore, il parere di tutti.
L'unica che non ha parlato è Igraine.
La giovane duchessa di Logres era rimasta in silenzio, attenta e immobile, nel suo vestito color malva.
Ha una compostezza veramente regale, e una gran resistenza: non mostra alcun segno di stanchezza.
Marvin decise di aggiornare la riunione al giorno successivo.
Attese che i consiglieri se ne andassero e notò che Igraine rimaneva al suo posto.
E' chiaro che vuole parlarmi.
Quando rimasero soli le chiese:
<<Lady Igraine, come mai non avete espresso il vostro parere?>>
Lei lo guardò con quella sua espressione nel contempo tranquilla e determinata:
<<Per lo stesso motivo per cui non l'avete espresso voi. Il saggio riflette su quanto hanno detto gli altri, prima di prendere una decisione>>
Marvin ammirò la disciplina di quella giovane donna:
<<Vi andrebbe di fare due passi con me fuori dall'accampamento, per rinfrescarci le idee e sgranchirci le gambe?>>
Igraine annuì:
<<Speravo che me lo chiedeste>>
Gli si avvicino, e gli porse il braccio.
Sa essere femminile e forte nello stesso tempo.
La prese sottobraccio ed uscì con lei dalla tenda centrale.
L'uscita dell'accampamento era immediatamente dietro la grande tenda delle riunioni.
Fuori, il vento di aprile portava con sé le fragranze della primavera, e l'erba verde delle pianure ne era come accarezzata.
Marvin sentiva un forte magnetismo che gli faceva sentire il bisogno di stare vicino a Igraine, al calore delle sue braccia e del suo respiro.
<<Possiamo darci del tu e chiamarci per nome?>>
Igraine annuì:
<<Grazie Marvin, in fondo, almeno in apparenza, siamo i più giovani>>
In apparenza.
Forse anche in lei si sono risvegliate le "altre memorie"?
Assomigliava così tanto alla moglie di Vorkidex, la regina Ygerne, che pareva esserne la reincarnazione.
<<L'altro giorno mi hai chiesto se credevo nella trasmigrazione delle anime. Conosci forse qualcosa che io non so, al riguardo?>>
Lei si fermo e lo fissò, con il viso molto vicino al suo:
<<Perché me lo chiedi? Non conosci già la risposta dentro di te?>>
Marvin provò di nuovo la sensazione di aver vissuto già infinite volte quella situazione..
<<So solo che ho come l'impressione di conoscerti da sempre>>
Il vento le accarezzava i capelli, ed il sole illuminava il suo volto.
<<E' la stessa sensazione che provo anch'io>>
Un brivido percorse la schiena di Marvin.
<<E questo ha qualcosa a che vedere con la trasmigrazione delle anime?>>
Lei sorrise:
<<Le anime gemelle sono destinate a rincorrersi per l'eternità>>
Anime gemelle.
Perché allora io nei miei sogni ho visto solo Alienor?
Era difficile ragionare quando si era in preda ad un senso di attrazione così forte come quello che lui provava per Igraine.
<<L'Arcidruido mi disse che la vera felicità si trova soltanto quando l'anima si libera dal ciclo di morte e rinascita. Chi precipita di nuovo in questa vita, vuol dire che ha commesso dei peccati, e deve scontare il suo karma>>
Nel continente orientale usavano quella parola.
Lei sorrise:
<<Per gli orientali ogni forma di attaccamento è un peccato, e quindi anche l'amore. Dicono che le anime gemelle sono condannate a tornare in questo mondo pieno di sofferenze, per ricercarsi>>
Marvin sentiva che c'era del vero in quelle parole.
<<Temo che il più delle volte non si ritrovino, e restino sole>>
Lei chiuse gli occhi, e la sua voce divenne remota:
<<A volte possono passare anche mille anni, prima che si ritrovino. Non viene dato loro nessun indizio, prima che si incontrino, ma quando le loro strade si incrociano, allora provano quello che noi stiamo provando, con l'unica differenza che noi siamo stati iniziati agli Arcani Supremi, e abbiamo le "altre memorie">>
In quel momento Marvin capì, e lasciò che a parlare fosse l'anima di Vorkidex che era dentro di lui:
<<Ygerne... se sei veramente tu, dammi una prova...>>
Igraine aveva gli occhi lucidi:
<<Prima della battaglia in cui fu ucciso, Vorkidex disse ad Ygerne: "Le temps viendra. Il nostro tempo ritornerà">>
Era vero.
Le disse proprio quelle parole, ed erano soli.
Ormai era tutto chiaro, tranne una cosa:
<<Perché allora nelle mie visioni compare Alienor di Alfarian?>>
Temeva di aver offeso Igraine parlandole di questo, ma la fanciulla non mostrò alcuna sorpresa:
<<La principessa degli Alfar ti si mostra in sogno per esortarti a salvare il suo popolo dalla trasformazione a cui Fenrik di Gothian li vuole condannare. In cambio, lei combatterà contro l'usurpatrice Marigold>>
Quelle parole rispondevano a moltissime domande.
Io contro Fenrik, Alienor contro Marigold, come era destino. Ma la mia anima gemella è qui, di fronte a me.
L'effetto di quella rivelazione lo scosse nel profondo, e per prendere tempo, espresse un'ultima domanda:
<<Conosci altro, riguardo al mio futuro?>>
Igraine scosse il capo:
<<Nient'altro riguardo al futuro. Ma c'è un meraviglioso presente tutto da vivere>>
Oramai i loro volti si toccavano, come i loro corpi.
Marvin affondò le mani nei suoi capelli e lei lo abbracciò.
Il loro bacio fu all'inizio passionale e irresistibile, e poi sempre più dolce e tenero.
Poi non ci fu più bisogno di parole.
N.d.A.
Igraine di Logres è rappresentata da Sansa Stark de "Il gioco del trono" ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George Martin, intepretata dall'attrice Sophie Turner.
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venerdì 23 novembre 2012
Gothian. Capitolo 128. Marigold concede potere al clero di Eclion
La nomina del cardinale Augustin Arenga alla carica di Primo Ministro aveva fatto scalpore a Lathena, perché di fatto rappresentava una notevole concessione di potere, da parte dell'imperatrice Marigold di Gothian, al Clero del dio Eclion, o meglio all'Alto Clero.
Vi era infatti una frattura interna al Clero di Lathena: da una parte c'erano il Sommo Sacerdote, i cardinali e i vescovi e dall'altra c'erano i sacerdoti comuni, parroci o cappellani, che facevano riferimento all'Ordine della Grande Canonica, che Marigold aveva sciolto, dando fuoco alla sede e provocando così la morte del Priore Izumir Mollander.
<<Il Sommo Sacerdote ha dichiarato ufficialmente eretici tutti i canonici>> disse il cardinale all'imperatrice.
Marigold capì subito l'implicazione di quel discorso:
<<Quindi richiede al "braccio secolare", e cioè a me, di eseguire le condanne. Immagino che ci sarà molto odore di carne bruciata, dopo che avrò mandato al rogo tutti i canonici>>
Il cardinale annuì:
<<Lo facciamo per salvare le loro anime. Si sono macchiati di peccati gravissimi, come la magia nera e la blasfemia, dichiarando che Eclion non è un dio, ma un demone, e insinuando l'idea che sarebbe il Signore delle Tenebre!>>
L'imperatrice cercò di non lasciar trapelare i suoi pensieri.
I canonici hanno solo detto la verità, cosa molto pericolosa di questi tempi.
C'era però un punto che la spaventava:
<<La loro conoscenza della magia, ed in particolare della necromanzia, rischia di renderli più pericolosi da morti che da vivi, come è successo col priore Mollander>>
Lo spettro del defunto Priore perseguitava Marigold da mesi, ed era responsabile di molti dei suoi fallimenti, in particolare la fuga di Lilieth Vorkidian e di Alienor di Alfarian.
Il cardinale però si mostrò irremovibile:
<<Non credo che abbiano tutti le conoscenze che aveva Mollander. Lui è morto senza pentirsi, per cui la sua anima è condannata a vagare in eterno in questo mondo, ma se gli altri saranno... come dire... persuasi a pentirsi... allora le porte dei cieli si spalancheranno davanti a loro>>
Marigold era scettica:
<<Siete sicuro che un pentimento ottenuto sotto tortura possa essere considerato valido?>>
L'alto prelato si avvalse dell'argomento d'autorità:
<<Il Sommo Sacerdote ne è certo>>
L'imperatrice dovette fare ricorso a tutto il suo autocontrollo per non dichiarare apertamente quello che pensava del Sommo Sacerdote.
<<Ipse dixit... non è così? I retori che parlano in Senato potrebbero obiettare che l'argumentum ab auctoritate è una fallacia argomentativa>>
Il cardinale scrollò le spalle:
<<La maggioranza dei senatori sta dalla parte del Sommo Sacerdote>>
Marigold non ne era così sicura.
Sono clericali per convenienza, come me, ma non sono stupidi... se un argomento non sta in piedi, se ne accorgono!
Ma per il momento l'Alto Clero era un alleato necessario.
<<E va bene! Firmerò la condanna al rogo per tutti i canonici! Ma in cambio voglio che voi convinciate il Senato a riconoscere mio marito Elner come unico e legittimo imperatore e ad attribuire a me la reggenza in suo none!>>
<<Sarà fatto, Maestà>>
La voce del cardinale era solenne, ma l'orecchio attento di Marigold vi scorse una punta di ipocrisia.
Lui mi vede come una strega pagana... se fosse per lui sarei la prima a bruciare al rogo! Ma per il momento ha bisogno di me come io ho bisogno di lui.
Le venne un'idea:
<<Intendo convertirmi al culto di Eclion. Dopotutto, quando l'imperatore tornerà, io e lui daremo vita alla discendenza divina, e la dinastia Eclionner potrà finalmente contare su un erede degno di questo nome>>
Il cardinale valutò quell'offerta:
<<La nostra religione è monoteista, per cui vi sarà chiesto di respingere apertamente il legame col demone Atar, di cui dite di essere figlia>>
Marigold dominò un impulso di rabbia.
Io sono figlia di Atar, e lo sarò per sempre! Le parole dette sono solo aria, mentre i miei pensieri saranno sempre con lui.
Le iridi dei suoi occhi scintillarono di pagliuzze dorate.
<<La mia dedizione d'ora in avanti andrà esclusivamente ad Eclion, che mi ha scelta come prosecutrice della sua stirpe imperiale>>
Era una partita pericolosa, quella che stava giocando con il cardinale, ma era necessaria per la legittimazione del proprio potere.
<<Riferirò la vostra intenzione al Sommo Sacerdote, e sosterrò la vostra causa>>
Marigold sorrise:
<<La nostra causa, Eminenza... la nostra causa!>>
N.d.A.
Nella prima immagine si può vedere Anna d'Austria, regina di Francia, con il cardinale Richelieu.
Nella seconda il grande Christopher Lee nei panni del conte Douku rappresenta lo spettro del priore Izumir Mollander.
Nella terza immagine Loki rappresenta l'imperatore Elner XI Eclionner.
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giovedì 15 novembre 2012
Gothian. Capitolo 123. Marigold trova nuovi alleati
Le notizie della morte di Masrek Eclionner e di quella del senatore Fuscivarian avevano sconvolto quello che, a Lathena, capitale dell'impero Lathear, era chiamato "il gioco del trono".
Su questo trono sedeva ancora lady Marigold di Gothian, imperatrice consorte, in quanto moglie di Elner XI Eclionner, vittorioso nella battaglia di Endor, ma dichiarato illegittimo dal nuovo presidente del Senato, don Aralte Velares, diciottesimo principe di Marina Sedovia.
Si prospettava dunque una crisi dinastica senza precedenti.
Il mio potere è appeso a un filo. Devo trovare alleati che mi sostengano, prima che il Senato dichiari illegittima anche la mia reggenza.
Ne aveva parlato con Sephir Eclionner, ma ormai l'anziano principe era devastato dal dolore.
<<Marigold>> le aveva detto <<io devo andare a Nord, a punire il Conte di Gothian una volta per tutte. Non avrò pace finché non l'avrò eliminato!>>
Lei aveva sospirato.
Voi Eclionner siete capaci solo di abbandonarmi...
Alla fine però aveva ritenuto più saggio un atteggiamento conciliante:
<<Ti auguro di riuscirci, Sephir. Ormai Fenrik è diventato mio nemico. Quando ha assediato Caemlyn, ho pregato mio padre Atar di privare del fuoco i suoi draghi, e così è stato fatto, e tuo nipote ha vinto. Questo per mettere in chiaro la mia lealtà verso la dinastia Eclionner>>
Sephir aveva annuito, con aria distante:
<<Ti lascerò cinque legioni per difendere la capitale. Le altre verranno con me, per unirsi alle forze dei miei nipoti, nella guerra del Nord. Da oggi tu rappresenterai gli interessi della Dinastia!>>
Un tempo Marigold ne sarebbe stata entusiasta, ma in quel momento si sentì pervasa dal timore:
<<Non ho una flotta per difendermi dagli attacchi via mare, e cinque legioni sono poche per tenere a bada il Senato e l'aristocrazia>>
Il vecchio l'aveva guardata con espressione assente:
<<Sei tu l'esperta del gioco del Trono. Ora che io mi dimetto dall'incarico di Primo Ministro, si libera un posto che ti può servire a trovare nuovi alleati... sono sicuro che riuscirai a tenere sotto controllo la situazione>>
E con quelle parole l'aveva congedata.
Nuovi alleati... e dove li trovo? Non posso certo fidarmi del senatore Velares! Chi potrei nominare primo ministro?
Fu il destino a decidere per lei. Infatti, mentre era immersa in quei pensieri, le fu annunciata la visita del cardinale Augustin Arenga, arcivescovo di Lathena, e secondo solo al Sommo Sacerdote del Clero Lathear.
Il cardinale era un uomo molto potente, abituato a farsi baciare l'anello da tutti, anche dalle nobildonne di corte.
Era stato un grande amico del defunto senatore Fuscivarian, e ne aveva officiato i solenni funerali, tenendone nascoste a tutti le circostanze della morte.
Ora però, veniva a riscuotere il prezzo del suo silenzio.
<<Vostra Eminenza!>> lo accolse Marigold con uno smagliante sorriso.
<<Vostra Maestà, vi ringrazio per avermi ricevuto subito: ne sono onorato! Volevo porgervi di persona le mie condoglianze per i due lutti che si sono susseguiti nella Dinastia>>
Le parole erano gentili, ma l'espressione era quella di un uomo abituato a comandare, e Marigold se ne rese conto immediatamente.
E' un uomo pragmatico, ama il potere e non ha le debolezze degli Eclionner.
Decise di sondare il terreno:
<<Siete molto gentile, Eminenza, so che eravate amico del compianto senatore Fuscivàrian, la cui morte ha lasciato un grande vuoto presso questa corte>>
Il cardinale annuì:
<<Un vuoto che si sente ancor di più ora che Sephir Eclionner sta partendo per la guerra. Ora tutta la responsabilità grava sulle vostre spalle. Se fare qualcosa per rendermi utile a Vostra Maestà...>>.
Marigold accennò a un sorriso:
<<Il posto di Primo Ministro è vacante. Vi potrebbe interessare?>>
Al cardinale brillarono gli occhi:
<<Beh... diciamo che.... potrebbe, ma... a quali condizioni?>>
L'imperatrice apprezzò la capacità di negoziazione del prelato:
<<Tre condizioni. Primo, l'appoggio dell'Alto Clero di Eclion contro tutte le opposizioni, comprese quelle interne al clero stesso. Secondo, la legittimazione divina del mio diritto di portare la corona. Terzo, voi sarete il mio Primo Ministro... non so se mi spiego...>>
<<Starò dalla vostra parte anche quando tornerà vostro marito, o qualsiasi altro Eclionner che vorrà reclamare il Trono>>
Marigold si mostrò molto soddisfatta:
<<Vedo che ci intendiamo perfettamente. Immagino che conosciate ormai meglio di me le regole del gioco del Trono...>>
Il cardinale si illuminò:
<<E' dai tempi del vecchio Wechtigar XVI che seguo ogni minima mossa di questo gioco, ed ho elaborato una strategia ben precisa. Accetto le vostre condizioni, e risponderò del mio operato soltanto a voi>>
E si scambiarono un'occhiata di intesa.
N.d.A.
Marigold di Gothian è rappresentata da Cersei Lannister sul Trono di spade.
Sephir Eclionner è Tywin Lannister.
Il cardinale Arenga è rappresentato come Richelieu.
martedì 6 novembre 2012
Gothian. Capitolo 116. Marigold sotto assedio.
Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, odiava sentirsi debole, e non avrebbe mai dato a nessuno la soddisfazione di percepirla come tale.
Occorre disciplina, e capacità di sopportazione del dolore e della stanchezza.
Era il suo orgoglio a parlare, eppure queste parole le parevano vuote e prive di senso. Improvvisamente tutti i suoi anni si facevano sentire come un macigno sulla schiena. Persino respirare era uno sforzo. Era come se la luce ed il fuoco si fossero lentamente spenti in lei e nella sua immagine. Non indossava più nemmeno i soliti abiti dorati. La Dama Gialla non era più così gialla come un tempo.
Si sforzò di concentrarsi sui problemi concreti.
La flotta imperiale si è ammutinata. Avevo mandato l'ammiraglio Travemund a distruggere la Vedetta Lathearica e ad eliminare Bial l'Eunuco, e invece l'Eunuco ha sedotto Travemund e lo ha portato dalla sua parte... cose da pazzi...
Le defezioni si facevano più numerose di giorno in giorno.
I topi abbandonano la nave che affonda.
Mentre passeggiava lungo i giardini pensili della Piramide di Lathena, lady Marigold rifletteva sulla situazione.
Sono sotto assedio. Devo trovare una strategia per salvare il salvabile.
Ogni strategia che si rispettasse doveva individuare innanzi tutto le priorità.
Qual è la mia priorità? Vincere o sopravvivere?
Si rese conto che in realtà, come sempre, quando c'era di mezzo il potere, quell'alternativa era solo apparente.
Quando giochi al gioco del Trono, o vinci, o muori.
E lei si era spinta troppo in là nel gioco del Trono. Ora il suo meraviglioso trono dorato stava scricchiolando.
Nel mio Impero non esistono terre di nessuno... non esistono vie di mezzo... o si vince, o si muore...
Quel mantra rimbombava nella sua mente come un gong.
O si vince, o si muore...
La paura e l'ansia erano emozioni nuove per Marigold.
Oh, Ellis, ora ti capisco... ora conosco la tua paura e la tua solitudine... ora so perché mi hai lasciato il Trono: lasciarmi il potere era la tua ultima occasione per vivere!
Sentì un improvviso bisogno di bere.
<<Portatemi del vino rosso!>> ordinò alle dame di compagnia.
Cercò di rilassarsi.
Tutto dipende da chi vincerà la guerra del Nord. Se vincesse Fenrik, potrei diventare l'ago della bilancia tra lui e Sephir Eclionner, e stabilire un nuovo patto tra i tre demoni che si spartirebbero il continente: Gothar il Consigliere, signore del ghiaccio...
Sarebbe spettato a quest'ultimo il compito di stabilire quale dei suoi discendenti privilegiare. Forse Elner poteva ancora salvarsi... forse c'era ancora una alternativa al matrimonio col vecchio Sephir.
Elner perdonami... ho ricercato in te Arexatan, ma solo ora mi rendo conto che tu valevi mille volte più di lui! Se me ne fossi accorta in tempo, avrei capito che anche se i sogni passati si interrompono, ne possono nascere di nuovi, più grandi e più belli...
Si era umiliata nel tentativo di poter sposare Marvin Vorkidian, e aveva ricevuto il primo rifiuto della sua vita.
Quando una donna che si ritiene irresistibile riceve il primo rifiuto, qualcosa muore dentro di lei.
Mentre sorseggiava il vino del sud, rosso scuro come sangue, Marigold si ritrovò a pensare che in fondo, anche Marvin era un Eclionner, e non era esente dalla maledizione di quella stirpe.
Se vincesse lui, visto che non potrò sedurlo, dovrò far leva sul suo lato oscuro... in fondo è così facile cedere al Male, o indurre gli altri a farlo...
Si chiese se valesse la pena averlo anche solo per una notte, magari con un incantesimo.
C'era una ragione: in tutta la sua vita esisteva una sola cosa che non aveva mai avuto: un figlio!
Un figlio... un figlio di sangue Eclionner! Solo allora potrò ritenermi soddisfatta!
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Sephir
venerdì 2 novembre 2012
Gothian. Capitolo 114. Vyghar affronta il consiglio dei pirati
Una volta giunti all'isola di Tortuga, i pirati del seguito di Vyghar di Linthael furono accolti con tutti gli onori dagli anziani membri del Consiglio dei Pirati Nobili.
Vyghar aveva le idee molto chiare.
Dobbiamo saccheggiare Lathena! Quella città è un covo di ladri, assassini, politicanti senza scrupoli e grandi ricchi spietati e schiavisti. Assaltarla sarebbe solo un regolamento di conti tra bande rivali.
Assaporò il pensiero di eliminare il senatore Fuscivarian, il primo ministro Sephir Eclionner e naturalmente l'imperatrice Marigold.
Resta il problema che Sephir è protetto dal demone Eclion e che Marigold di Gothian è una strega che con i poteri di Atar può incenerirci da lontano.
A meno che non fossero prima loro a lanciare il fuoco.
Alienor mi ha indicato la soluzione: l'olio nero che galleggia nell'acqua... l'acqua che brucia!
Lilieth invece era stata molto perplessa:
<<Vyghar, vogliamo forse diventare come la parte peggiore di quelli a cui ci opponiamo?>>
Il cuore buono di Lilieth si opponeva a qualunque misura drastica.
Per amore di lei farei qualsiasi cosa... ma gli altri pirati non mi consentiranno di sgarrare alle regole base della pirateria.
Aveva convocato l'Assemblea dei pirati dell'Oceano Occidentale.
Non possiamo perdere questa occasione. Siamo in guerra, e le guerre non si vincono con le buone maniere!
Lilieth però non glie l'avrebbe perdonato.
Doveva cercare di convincere gli altri capitani che esisteva anche per loro un codice d'onore.
<<Vi informo>> esordì <<che la capitale dell'impero, Lathena, è priva di protezione via mare. La flotta infatti si è ammutinata e si è spostata nell'Oceano Orientale e poi verso nord, presso la Vedetta Lathearica, dove l'eunuco Bial governa la resistenza in nome del legittimo erede imperiale, Marvin Vorkidian, figlio di Lady Lilieth Vorkidian, la donna che amo, e di Masrek Eclionner>>
I capi pirati si guardarono tra loro sorridendo:
<<Ehi, ne hai fatta di strada, Vyghar! Sei ormai entrato nelle famiglie reali di mezzo mondo!>>
Un altro aggiunse:
<<Sei stato per vent'anni il tirapiedi del vecchio Sephir Eclionner lo Sciancato, e adesso che lui è a un passo dal trono, lo vuoi pugnalare alle spalle?>>
E un terzo:
<<Dicono che tu ti sia molto rammollito, da quando ti sei preso una cotta per quella bella signora! Non starai mica diventando una persona per bene?>>
Vyghar era furioso, ma non poteva negare che nelle accuse dei capi pirati ci fosse un fondo di verità.
Ma come sempre ogni cosa vera può essere smentita con una menzogna ben architettata, poiché nelle migliori menzogne c'è sempre molta verità, anche se presentata in modo fantasioso.
<<Ho fatto carriera, che c'è di male? Tradisco Sephir? E' lui che mi ha scaricato per mettersi dalla parte della Dama Gialla! E infine, non mi sono affatto rammollito: sono qui per proporvi di un'azione di guerra! Abbiamo l'occasione per conquistare Lathena! Un tesoro immenso ci aspetta!>>
Il pirata anziano dai lunghi baffi, scosse il capo:
<<Anche se Lathena non fosse protetta via mare, come tu dici, beh... il vecchio Sephir ha dieci legioni accampate poco fuori le mura! Non ci farebbero nemmeno mettere mezzo piede nella capitale!>>
Era l'obiezione principale, su cui Vyghar aveva già riflettuto molto a lungo.
<<Ho preso contatti con il senatore Aralte Velares, principe di Marina Sedovia e capo dell'opposizione imperiale. Sarebbe disposto ad aprirci le porte della città, se noi giureremo di rispettare determinate regole. Inoltre l'eunuco Bial mi ha fatto sapere che i suoi Servizi Segreti controllano ancora molte legioni e molte province dell'Impero, oltre alla flotta. Infine possiamo contare sull'appoggio dei sacerdoti della Grande Canonica>>
I membri del consiglio valutarono queste opportunità.
Il corsaro dalla barba bianca e dal cappello nero con un tanto di pennacchio, chiese:
<<E tutta questa gente cosa ci guadagna da una nostra razzia a Lathena?>>
Vyghar sorrise:
<<Il potere! E la garanzia che noi requisiremo le ricchezze dei sostenitori del regime, ma non toccheremo le loro. E' un grande affare per tutti, se sapremo concentrare le nostre forze contro l'Oligarchia che domina l'Impero. Un'occasione così non si presenterà un'altra volta!>>
venerdì 26 ottobre 2012
Gothian. Capitolo 110. Marigold: il lato umano della donna fatale
Lady Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, rimase impietrita nell'apprendere che le sue preziosissime prigioniere Alienor di Alfarian e Lilieth Vorkidian erano riuscite ad evadere con la complicità del pirata Vyghar di Linthael.
Avevo promesso a Vyghar la nomina ad Ammiraglio, e un tesoro immenso in lingotti d'oro e pietre preziose, e lui cosa fa... libera Lilieth e la sua amica perché è innamorato!
Marigold aveva preso in considerazione tutte le possibilità tranne quelle che Vyghar fosse innamorato di Lilieth.
Questo fatto, più che adirarla, la sconfortava.
Non è solo la loro fuga a farmi male... è anche il loro amore... anzi, soprattutto il loro amore!
Le tremavano le mani al solo pensiero.
L'amore... quella cosa che lei aveva perduto tantissimi anni prima, precipitando nel cinismo e in quel surrogato di emozioni che è il potere.
Il mio sogno d'amore fu interrotto... tutto il resto, tutti i secoli passati cambiando marito per mero opportunismo non sono stati altro che un sopravvivere a me stessa.
Ora che non aveva più modo di ricattare Marvin, e che aveva cacciato Elner dall'Impero, l'unico uomo che desiderava sposarla era il vecchio Sephir Eclionner.
Allora tanto valeva che rimanessi sposata con Elner, o meglio ancora con Fenrik di Gothian!
Ma c'era una cosa che Fenrik non le avrebbe mai potuto dare: un figlio!
Ora la proposta di Sephir diventava per Marigold l'unico modo per concepire un figlio che fosse anche un erede del glorioso sangue degli Eclionner.
Dicono che sia ancora vigoroso, nonostante l'età e le ferite di guerra...
Non c'erano altre vie d'uscita.
Si diresse verso gli appartamenti di Sephir e ottenne subito udienza.
<<Marigold... ti stavo aspettando>>
Evidentemente la notizia della fuga delle prigioniere si era sparsa in tutto il palazzo.
<<Lo immaginavo, Sephir... questo è il tuo momento. Elner mi ha abbandonata, Fenrik è stato fermato e Marvin, dopo la fuga dei miei ostaggi, non mi vorrà più. A questo punto non ho altra scelta che considerare la tua proposta di matrimonio... ma prima devi regolarizzare la tua posizione nella linea di successione al trono>>
Gli occhi di Sephir brillarono per il senso di trionfo.
<<Mi sono permesso di consultare un esperto al riguardo... lo stesso che convinse quel vecchio pazzo di mio padre a diseredarmi... immagino avrai indovinato che mi riferisco a mio suocero, il senatore Fuscivàrian>>
Un moto di ribrezzo e nausea percorse l'imperatrice al pensiero del vecchio e viscido manovratore di tutte le cospirazioni degli ultimi decenni.
Al disgusto seguì lo sdegno e la voce di Marigold si fece tagliente:
<<Mi deludi, Sephir! Con tutto il potere che ti deriva dal controllo delle legioni, hai sentito il bisogno di coprirti le spalle rendendo di nuovo arbitro della successione quel lurido verme di Fuscivarian!>>
Sephir le puntò l'indice contro:
<<Sei stata tu a imbrogliare le carte, Marigold! Non dovevi sposare Elner! Sapevi benissimo che la sua successione era illegittima, in quanto nato da un vergognoso incesto tra i miei figli!>>
La Dama Gialla parve spegnersi, come se il naturale colore fiammeggiante della sua persona si stesse affievolendo. Aveva gli occhi lucidi:
<<Almeno loro si sono amati!>>
La voce di Marigold era profondamente triste: <<Forse secondo le leggi dei Lathear l'incesto è comunque illegittimo, ma se Ellis e Masrek erano consenzienti, non trovo che il loro amore sia vergognso. Se tu avessi accettato che i tuoi figli si amassero liberamente, e non avessi sfogato la tua rabbia in quella guerra assurda nell'anno della Primavera di Sangue... forse avremmo potuto essere tutti più felici, non trovi?>>
Sephir era stupefatto.
La guardò con misto di sdegno e di incredulità.
<<Tu, Marigold di Gothian, che cambi marito a seconda del tuo tornaconto, osi insegnare a me cos'è l'amore? Io ho amato una sola donna in vita mia, la mia povera Wensy....>>
Il ricordo della defunta Principessa della Corona era rimasto vivo nel cuore di tutti.
<<L'hai abbandonata, Sephir! Non sei degno nemmeno di pronunciare il suo nome!>>
Rimasero in silenzio, ognuno perseguitato dai suoi fantasmi.
Alla fine il vecchio principe parlò con voce priva di qualsiasi intonazione:
<<Il nostro matrimonio sarà un patto dinastico. Ora che anche i capi dell'opposizione hanno le prove che la successione di Elner è illegittima, il Senato lo dichiarerà "usurpatore" e riconoscerà me come unico sovrano. A quel punto tu potrai rimanere imperatrice soltanto chiedendo l'annullamento del tuo matrimonio con mio nipote, e implorandomi di sposarti>>
Un tempo Marigold si sarebbe adirata, ma quel giorno era troppo stanca, e si limitò a commentare, con aria lievemente ironica:
<<A Gothian esiste un proverbio, che il conte Fenrik era solito ripetermi, quando gli chiedevo come mai, prima di me, non avesse sposato nessun'altra donna>>
Sephir apparve incuriosito:
<<Ebbene? Quale sarebbe questo proverbio?>>
L'imperatrice rispose a voce bassa, come se stesse parlando a se stessa:
<<Per ogni uomo esiste una donna fatale. Se egli riuscirà a evitarla, allora sarà salvo>>.
NdA
Marigold di Gothian è interpretata da Cersei Lannister.
Sephir Eclionner da Tywin Lannister.
Il senatore Fuscivarian (cognome derivato dal clan giapponese dei Fujiwara) è intepretato dall'imperatore Palpatine)
giovedì 25 ottobre 2012
Gothian. Capitolo 109. La fuga di Alienor e Lilieth
Come previsto, Alienor aveva ricevuto la chiave della propria cella quando le avevano portato la cena, poi, durante la notte era uscita ed aveva raggiunto la cella di Lilieth, secondo le indicazioni ricevute dal priore Mollander.
Lilieth fu felice di rivederla, ma appariva stanca e provata dalla continua fuga a cui la sorte l'aveva costretta.
Aspettarono l'arrivo dei liberatori. Erano pirati agli ordini di Vyghar di Linthael, mascherati da guardie della Torre.
L'evasione avvenne senza problemi, perché le guardie vere erano state tutte eliminate in silenzio, con rapide e mirate pugnalate alla schiena. I pirati erano molto esperti e precisi in questo tipo di operazioni.
Appena fuori dalla Torre, dove il canale di Lathena collegava l'oceano orientale con la foce del fiume Lathe nell'oceano occidentale, li attendeva una barca.
Lì il vice-capitano Lorran accolse le due fuggitive spiegando loro che avrebbero dovuto attraversare la città lungo il canale e che il capitanoVyghar e gli altri li stavano aspettando dall'altra parte, a ovest, dove nessuno avrebbe mai immaginato di cercarli, visto che la Torre si affacciava a est.
Alienor sapeva che il giovane Lorran aveva una particolare simpatia per lei.
Molte donne si riterrebbero fortunate per questo, ma io ho una missione da compiere, ed ho visto Marvin nei miei sogni, il Principe che mi fu promesso...
Lo stesso principe era l'oggetto del desiderio dell'imperatrice Marigold di Gothian, anche se lui non avrebbe mai accettato di sposare la Dama Gialla, tanto meno ora che prigioniere erano fuggite.
Non hai più armi di ricatto, Marigold, e questo ti renderà ancora più furiosa verso di me...
Alienor sapeva che il suo destino ormai si stava per compiere.
Presto io e lei ci scontreremo... ma il come e il quando mi sono ancora ignoti...
Nemmeno Lilieth, con tutta la sua saggezza, era in grado di prevedere le modalità e gli esiti dello scontro tra la giovanissima regina degli Alfar e la millenaria imperatrice dei Lathear.
Aenor, dea della Luce a cui fui consacrata, dammi un segno!
Guardò il cielo stellato, sperando di scorgervi qualche luce, una stella cadente o una cometa...qualcosa che le dimostrasse che era lei la prescelta a porre fine all'interminabile vita della Dama Gialla.
Ma il cielo rimase indifferente, le stelle erano pallide e immobili, la luna oscurata.
Alienor rivolse allora la sua preghiera al supremo dio del Bene, Ahura Mazda.
Pronunciata la preghiera di rito, fu percorsa da un brivido e vide che in una zona del canale, vicino alla darsena orientale, c'era una fiamma sull'acqua.
<<Com'è possibile?>> chiese a Lorran
<<Deve esserci una chiazza di olio nero del deserto. Galleggia sull'acqua e si accende facilmente. Lo usano per le lampade, ma anche per il bitume con cui si rafforzano le chiglie delle navi>>
Alienor allora ebbe un'ispirazione:
<<Ma certo! L'acqua che brucia!>>
Lorran non capiva: <<Che volete dire?>>
<<L'Oracolo del Monte Konar mi predisse questo momento... furono le sue ultime parole: mi avvertivano di stare attenta all'acqua che brucia... questo significa che la resa dei conti si avvicina... e forse incomincio a intuire come avverrà>>
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sabato 20 ottobre 2012
Gothian. Capitolo 104. Fenrik dà l'assalto alla capitale di Marvin
Al terzo giorno di assedio della città di Caemlyn, capitale del neocostituito Regno dei Keltar, il Conte Fenrik di Gothian, re degli Alfar, decise di passare alle maniere forti e ordinò ai suoi draghi di assaltare la città.
Erano enormi, di colore nero, con aperture alari immense e dalle loro bocche usciva il fuoco distruttore di Atar.
A dire il vero Atar, il demone del fuoco, è il padre di Marigold, e non posso più contare sulla sua simpatia.
Marigold aveva sicuramente chiesto ad Atar di depotenziare la forza dei draghi.
L'assalto che venne scagliato fu poderoso e per alcuni minuti, il Conte di Gothian pensò di avere la vittoria a portata di mano.
I draghi sputarono fuoco e fiamme sugli arcieri di Marvin, che stavano in prima linea, sulle mura.
Fenrik si trovava a distanza, ed osservava Caemlyn da lontano, e gli pareva piccola e vulnerabile, in confronto al suo enorme esercito.
Con il binocolo osservò le rocce alla base della città assediata e vide che le uscite di sicurezza erano ben difese, e che le fiamme dei draghi si erano spente ed erano diventate fumo.
La sua rabbia divenne incontenibile.
Maledizione! Atar ha indebolito i draghi! E' stata Marigold a chiederglielo! Lo ha fatto per salvare il suo favorito, Marvin Vorkidian!
Dalle feritoie delle torri e delle soffitte i Keltar al comando di Marvin scagliavano frecce molto potenti e avvelenate, che privavano i draghi della loro ormai sfinita energia, tanto che alla fine scesero tutti a terra, uno sopra l'altro, stanchi e senza più la capacità di lanciare fiamme.
Poi, lentamente, morirono uno dopo l'altro.
Un vortice d'ira si creò intorno alla pallida figura del Conte, che sfogò i suoi impulsi spezzando il bastone del comando.
Ancora una volta le mura e le abitazioni di Caemlyn avevano retto all'assalto delle sue creature.
Quelle mura e quelle case state costruite con marmo e granito. E Marvin ha il potere di tutte le gerarchie angeliche, che custodiscono quelle mura!
Ma il fallimento dell'assedio era principalmente colpa di Atar e Marigold.
Non si era mai visto qualcosa del genere! Se i draghi avessero avuto la forza che Atar ha loro negato, allora oggi festeggerei una vittoria, invece di rimuginare sulle cause della disfatta! Marigold pagherà per tutto questo!
Era chiaro ormai che Caemlyn non sarebbe caduta, e che bisognava cambiare strategia.
Fenrik aveva un piano di riserva.
Aggireremo la città, e punteremo a invadere la pianura amnisiana, il vero cuore del regno dei Keltar! Se riuscirò a far uscire Marvin dalla rocca, avrò la vittoria in pugno!
N.d.A.
Il Conte Fenrik Steinberg di Gothian è rappresentato dal personaggio Alucard di Castlevania, dell'omonimo gioco elettronico giapponese. A sua volta, il personaggio di Alucard di Castlevania è ispirato al vampiro più famoso della storia, il conte Dracula di Transilvania, che storicamente è identificabile con il principe Vlad Tepes Drakul di Valacchia, detto l'Impalatore, per il modo atroce con cui faceva eseguire le condanne a morte dei nemici. Vlad fu ucciso da un rivale che si era alleato con i Turchi, rendendo la Valacchia (oggi parte della Romania) uno stato vassallo dell'Impero Ottomano. I suoi discendenti vissero in un castello isolato in Transilvania, e furono considerati demoni, anche se il cognome Drakul (che voleva dire nel contempo "demone" e "drago") derivava dall'appartenenza del principe all'Ordine del Dragone di Ungheria.
Le altre illustrazioni sono tratte dal racconto di Tolkien "La caduta di Gondolin", nel prequel mitologico della sua saga, "Il Silmarillion".
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giovedì 18 ottobre 2012
Gothian. Capitolo 102. Marigold affronta Sephir Eclionner
L'umore di Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, era decisamente peggiorato negli ultimi giorni, e questo malessere interiore era percepibile anche dal suo volto, sempre più cupo e stanco, e dal suo abbigliamento non più così lucente come un tempo.
La mia magia sta declinando. Solo se riuscirò a siglare un Nuovo Patto potrò tornare a godere dell'immortalità e dell'eterna giovinezza.
Il piano prevedeva che Elner fosse ucciso in guerra e che Marvin diventasse il suo prossimo marito, ma su questo ultimo punto quasi tutti erano contrari, compreso l'interessato.
Quel ragazzo insolente! Se vorrà salvare sua madre, dovrà scendere a patti con me!
Avere Lilieth Vorkidian e Alienor di Alfarian come prigioniere era l'unica vera garanzia di salvezza per la ormai ex Dama Gialla.
Ma c'erano dei pericoli incombenti: lo spettro di padre Mollander, le trame dell'eunuco Bial e soprattutto le pressanti insistenze di Sephir Eclionner, che voleva siglare con lei il Nuovo Patto, e sposarla.
Il vecchio principe della corona, per quanto sofferente alla gamba destra, deturpata dalle ferite infertegli dal Conte Fenrik di Gothian presso Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue, era ancora un uomo vigoroso e volitivo, anche dal punto di vista sessuale.
<<Sposami, Marigold!>> le aveva detto <<Ed uniremo insieme le forze di Eclion e di Atar, in un Nuovo Patto, per fondare una nuova Dinastia imperiale, e donarti una nuova immortalità!>>
L'imperatrice non aveva alcuna intenzione di assecondarlo:
<<Attualmente sono sposata con tuo nipote Elner e sono interessata all'altro tuo nipote, Marvin. Tu sei troppo vecchio e storpio per i miei gusti, è meglio che te ne faccia una ragione!>>
Sephir non l'aveva presa bene:
<<Ho il controllo dell'esercito! Potrei detronizzarti oggi stesso!>>
La minaccia cadde nel vuoto:
<<Ed io ho ancora una magia sufficiente per incenerirti con un solo gesto, come ho fatto con padre Mollander!>>
Sephir considerò la minaccia. Era reale, e per di più egli non aveva i poteri da negromante del vecchio Priore, il cui fantasma continuava ad aggirarsi nella reggia di Lathena.
<<Marvin non accetterà mai di sposarti, nemmeno se minaccerai di uccidere Lilieth ed Alienor. Sarebbero loro stesse, per prime, a supplicarlo di non scendere a patti con te>>
Marigold ripensava a quella conversazione e rabbrividiva, seduta nel buio della sala del trono.
Era stato un errore parlare a Sephir di quell'argomento, soprattutto quando aveva toccato il discorso della decisione di Marvin.
<<Tuo nipote non ha scelta. Nessuno di noi ha scelta. Il libero arbitrio, su cui si fondano le religioni, le teodicee e gli Arcani Supremi, in realtà non esiste!>>
Sephir non era un teologo, e nemmeno un iniziato agli Arcani Supremi, ma non era per nulla convinto delle argomentazioni di Marigold.
<<Marvin può scegliere e ha già scelto! Lui serve Ahura Mazda, il nostro nemico!>>
Quello era stato il punto più delicato della conversazione.
<<E' facile scegliere il Bene quando è evidente che sta in maggioranza da una parte. Ma quando si troverà qui, e dovrà decidere se salvare sua madre o venire a patti con me, cioè con il Male, allora le sue certezze vacilleranno. La sua scelta dipenderà dalla sua storia passata, quella che lo ha reso la persona che è, in una concatenazione di cause ed effetti, fino a risalire alla sua indole ereditata dai genitori e plasmata dall'educazione impartitagli da sua nonna e dai suoi insegnanti... e quindi si baserà su fattori che, in ultima istanza, non dipenderanno da lui. Ecco perché dico che il libero arbitrio non esiste!>>
Sephir era pensieroso:
<<Non ti facevo così determinista. Pensi davvero che non abbiamo alcuna autonomia? Che siamo soltanto le conseguenze di una infinita concatenazione di causa e di effetto? Io ho scelto il Male, come te, per trarne evidenti vantaggi!>>
Marigold scosse il capo:
<<No, io e te abbiamo scelto il Male perché siamo discendenti di due demoni! Eclion e Atar ci hanno arruolato nel loro esercito quando ancora eravamo in embrione. E le vicende della vita ci hanno reso ancora più crudeli. Solo Ellis ha avuto la fortuna di un grande amore ricambiato, qualcosa che ti tocca in sorte e che ti redime. Ma per noi che non abbiamo null'altro tranne il potere, non c'è speranza. Tu parli di determinismo... altri lo chiamano Destino, ma il senso è sempre lo stesso. Non ci si può sfuggire in alcun modo! Nessuno evade da questo carcere da vivo!>>
Marigold di Gothian è interpretata da Cersei Lannister. Sephir Eclionner da Tywin Lannister.
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domenica 16 settembre 2012
Gothian. Capitolo 99. Marigold affronta Alienor e Lilieth
Il volto di Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, appariva pensieroso e stanco.
Eppure doveva essere il giorno del suo trionfo: aveva catturato le due donne che complottavano contro di lei, e le avrebbe usate come ostaggi per ricattare Marvin Vorkidian. Eppure c'era qualcosa che non andava.
Alienor è più radiosa che mai! E' sopravvissuta a prove terribili... eppure eccola lì, fresca come una rosa in boccio... mentre io sento il peso dei millenni...
Come poteva sperare di competere con lei per destare l'interesse di Marvin?
<<Avvicinati Alienor, fatti vedere bene... mi sembri ancora più bella dei tempi in cui eravamo ad Alfarian, ed io ti facevo da dama di compagnia. E' curioso, vero, il destino? Ora sono io la sovrana, e tu l'ancella>>
Alienor si avvicinò con serenità, senza paura. Si sentiva più forte della sua nemica.
<<Alla fine ci sono arrivata anch'io, a Lathena, anche se con qualche mese di ritardo>> e le sorrise con aria di sfida.
<<C'è poco da scherzare, Alienor!>> ribatté Marigold <<Tu non volevi sposare Elner Eclionner. Dovresti ringraziarmi se l'ho sposato io!>>
Il silenzio calò nella sala del trono. La Dama Gialla era furiosa.
Tutti osservano Alienor, e pensano: "Ah, se fosse stata lei a sposare l'imperatore!"
Marigold fu investita da un'ondata d'odio verso quella ragazzina insolente, che pareva comportarsi già da padrona davanti a tutti cortigiani.
Sephir Eclionner e Fuscivarian si staranno godendo lo spettacolo dalle tribune.
La rabbia si trasformò in un senso di disgusto generalizzato.
Ma cosa mi sta succedendo? Persino vestirmi di giallo mi è venuto a noia...
Erano in molti a sussurrare che l'imperatrice stava perdendo dei colpi.
C'è stato un tempo in cui ero anch'io una fanciulla solare come Alienor. Anche per me splendettero candidi soli...
Ricordava la poesia "fulsere tibi candidi soles..."
Distolse lo sguardo dalla sua rivale e si concentrò sull'altra donna, quella che sarebbe dovuta diventare la sua futura suocera, anche se era molto più giovane di lei.
<<Lady Lilieth, anche voi dovreste essermi riconoscente per il fatto che, mentre eravate impegnata a salvare il mondo, io ho incaricato il Duca di Amnisia di vegliare su vostra madre e su vostro figlio, ed ho permesso loro di vivere al sicuro dalle spie di Ellis Eclionner e del suo eunuco>>
Lilieth la fissò con aria minacciosa:
<<Il Duca era al servizio del vostro precedente marito, Fenrik di Gothian, e se non fosse stato per la protezione di quelle che voi chiamate spie dell'eunuco, mia madre e mio figlio sarebbero divenuti la colazione del Vampiro!>>
L'accusa rimase sospesa nell'aria, perché colei a cui era rivolta era troppo impegnata ad osservare nel dettaglio l'immagine di Lilieth,
La bellezza e la giovinezza di Lady Vorkidian erano di per sé un affronto per Marigold.
Ha passato quasi diciott'anni in prigionia in quel borgo putrido di Tupile, in mezzo alle pecore e ai pirati, eppure eccola lì, anche lei bella come un fiore...
Marigold sospirò:
<<Sarebbe saggio, Lady Lilieth, che noi cercassimo di imparare ad andare d'accordo, come se fossimo già una famiglia>>
Lilieth sgranò gli occhi:
<<Allora è vero che volete costringere mio figlio a sposarvi!>>
L'imperatrice annuì stancamente, come se recitasse una commedia che le era venuta a noia da molto tempo:
<<Certo che è vero! E lui farà bene ad accettare la mia proposta, oppure voi e la vostra giovane protetta sarete sacrificate al dio Atar, mio padre, secondo l'antico rito.... bruciate vive!>>
La minaccia ebbe stranamente l'effetto di tranquillizzare la corte, che sentiva quella frase molto più consona al solito umore della Dama Gialla.
<<Preferirei bruciare all'inferno, piuttosto che vedere mio figlio tra le tue grinfie, strega!>>
La reazione di Lilieth fu accettata da Marigold con una semplice battuta ironica:
<<Bene, Lilieth, vedo che ci diamo del "tu". E' già un progresso... >> poi indicò l'anello di zaffiro che l'altra donna portava al dito: <<Mi pare di riconoscere quell'anello...
...l'ho visto nel ritratto della povera principessa Wensy, la madre di Ellis e di Masrek... era il suo anello di fidanzamento! Me l'ha raccontato tuo suocero, il vecchio Sephir Eclionner: se è veramente l'anello che lui donò a Wensy, credo che lo riconoscerà>>
Lilieth aveva sperato che Marigold non se ne accorgesse, ma del resto, se avesse provato a nasconderlo, avrebbe destato ancora più sospetto.
<<Quando Sephir era in guerra, Wensy lo donò a Masrek, e poi Masrek lo donò a me, quando ci fidanzammo. Io sono ancora la moglie legittima di Masrek Eclionner, il che fa di me l'attuale legittima Principessa della Corona>>
Marigold sorrise:
<<Ti piacerebbe, vero? Ma fintanto che Masrek non verrà qui di persona a reclamare i suoi diritti, tu sarai soltanto una mia prigioniera. E siccome quella tua sottospecie di marito se la intende con sua sorella, non ti resta altra speranza che aspettare l'arrivo di tuo figlio, con il sigillo imperiale e molta voglia di sposarmi!>>
A quel punto intervenne Alienor:
<<Se ti interessa tanto conoscere Marvin, perché non vai tu da lui, con il tuo esercito, ad aiutarlo a sconfiggere i Vampiri del tuo ex marito?>>
L'imperatrice la aggredì come una furia:
<<Non ti ho dato il permesso di parlare, stupida ragazzina!>> e la colpì con uno schiaffo memorabile.
Poi fece un cenno ai pretoriani:
<<Portate queste due miserabili nella Torre e fate presidiare la zona circostante!>>
Il Prefetto del Pretorio annuì:
<<Sì, Maestà. E la zona costiera?>>
Marigold indicò Lord Vyghar di Linthael:
<<Se ne occuperà il nostro bel pirata! Gli ho fatto un'offerta che non si può rifiutare... se farà il bravo lo nominerò Ammiraglio della flotta imperiale... in caso contrario, finirà arrostito insieme a queste due eretiche insolenti, quando le manderò al rogo!>>
In questo capitolo i ruoli dei personaggi che compaiono nelle foto sono interpretati da Cersei Lannister, Tamzin Merchant, Igraine Camelot, Tywin Lannister. L'anello di fidanzamento è quello di Diana Spencer, principessa di Galles, poi passato a Kate Middleton, duchessa di Cambridge.
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venerdì 14 settembre 2012
Gothian. Capitolo 98. Ellis Eclionner incontra suo figlio Elner
Elner XI, imperatore dei Lathear, aveva stabilito il proprio quartier generale nella città di Colonia Fluvia, per controllare la frontiera tra l'Impero e il rinato Regno dei Keltar.
Non fu sorpreso quando gli annunciarono la visita di sua madre Ellis Eclionner, che da tempo risiedeva presso i Keltar, dopo che lo stesso Elner l'aveva esiliata per volontà di Marigold di Gothian.
Erano passati alcuni mesi, nei quali Elner aveva recuperato le memorie del suo avo Arexatan, diventando così un abile guerriero e temibile avversario nel gioco del potere.
Ellis Eclionner si era pentita dei suoi innumerevoli errori, anche quelli commessi nei confronti di suo figlio, ma sapeva anche che Elner poteva essere decisivo per gli esiti della guerra che stava per scoppiare a Nord.
Quando Elner la vide avanzare verso di lui, rimase colpito dalla immutata bellezza e giovinezza di sua madre, che poteva sembrare sua sorella, persino più giovane di lui, e non era invecchiata di un giorno rispetto ai dipinti in cui Luis Royo l'aveva ritratta, vent'anni prima.
Non è mai stata una madre convenzionale...
Le baciò la mano e la fronte.
<<Ci ritroviamo in circostanze molto singolari, madre!>>
Ellis cercò un approccio "morbido":
<<Figlio mio, prima di tutto permettimi di chiederti perdono per tutti gli sbagli che ho commesso>>
Elner la guardò con un misto di incredulità e di ironia:
<<Gli Eclionner non chiedono mai perdono a nessuno!>>
Era un'obiezione terribilmente vera, ma Ellis aveva rinnegato il suo cognome:
<<Non è mai troppo tardi per incominciare... Permettimi di rimediare, di aiutarti...>>
L'imperatore scosse il capo:
<<Il nostro avo Arexatan, figlio di Eclion, nelle mie "altre memorie", mi sta dicendo di non crederti. Sostiene che sei qui solo per motivi di interesse, e che ti sei venduta ai discendenti di Vorkidex, il suo nemico!>>
Quelle parole fecero ad Ellis più male che una pugnalata alla schiena:
<<Arexatan era malvagio. Tutti gli Eclionner erano malvagi, me compresa. Ma siamo ancora in tempo per salvarci... Elner ti prego... devi credermi... guarda: sono qui per te...>>
Lui rimase inflessibile:
<<Per me, o per le mie legioni? Vuoi un alleato, più che un figlio! Un alleato per la gloria dei Vorkidian!>>
Sua madre scosse il capo, e i lunghi capelli nerazzurri le coprirono il viso, che era rigato di lacrime:
<<Non mi interessa la gloria di nessuno, e ho detto addio al potere già da molto tempo. Cosa devo fare per convincerti della mia buona fede?>>
Lui la fissò con durezza:
<<Dimmi che non ti sei alleata con Marvin Vorkidian!>>
Ellis sospirò:
<<Preferiresti che mi fossi alleata col Conte di Gothian? Non capisci che questo è uno scontro tra il Bene e il Male? Non ci sono vie di mezzo... non esistono terre di nessuno... o la Luce o la Tenebra! Devi scegliere!>>
Questa volta fu direttamente Arexatan a rispondere, con sdegno:
<<Siamo la progenie di Eclion, il Signore delle Tenebre! La nostra scelta è obbligata!>>
Lei vide i segni della possessione:
<<Arexatan, esci dal corpo di mio figlio! Lascialo libero di scegliere la Luce!>>
Elner tornò in sé:
<<Troppo tardi, madre. Io ed Arexatan siamo ormai la stessa persona. E la responsabilità è solo tua! Dov'eri quando avevo bisogno di te? Dov'eri quando ti chiamavo, nella notte? Dov'eri quando i miei sogni erano popolati da incubi?>>
La voce di Elner era diventata un singhiozzo:
<<...non rispondi, eh? Lo so io dov'eri! Mi ricordo ancora quanto eri bella e terribile, assetata di potere e di sangue, con lo scettro in mano, e dietro di te il vecchio Fuscivàrian, il vero demone della nostra stirpe!>>
Ellis non poteva smentirlo:
<<Non posso cambiare il passato... darei qualsiasi cosa per farlo, ma non posso! Posso solo amarti, figlio mio, ed indicarti la via della Grazia redentrice, ma la scelta spetta a te!>>
Lui la fissava, sconvolto, ma irremovibile.
Lei aveva il volto dell'amore:
<<Elner, ti sto offrendo tutta la mia buona volontà>>
Lui rise amaramente:
<<Sì, però le tue legioni le hai offerte a Masrek e a suo figlio!>>
<<Quando ho deciso di cederle a Masrek non sapevo nemmeno che avesse un altro figlio>>
Gli occhi di Elner pulsarono di rabbia:
<<Un "altro figlio"! Quindi è vero che Masrek è mio padre! Che tuo fratello è mio padre! Ma ti rendi conto? Io sono cresciuto credendo di essere figlio del legittimo imperatore Elner X, di cui porto anche il nome! Ed ora scopro che sono un bastardo nato da un incesto! Perché non me l'hai detto? Ti vergognavi, vero? Facevi finta di credere che Masrek fosse morto, anche se il tuo eunuco sapeva benissimo dov'era nascosto! Perché? Perché non me l'hai detto...>>
Ellis cercò di trovare la forza per dare un senso alle sue parole:
<<Volevo proteggerti. Questa è la mia risposta, l'unica, e sincera: volevo proteggerti da tutto questo male che ora ci sta crollando addosso>>
Elner detestava la capacità di sua madre di avere sempre una giustificazione per tutto.
Finge di chiedere scusa, ma in realtà rifarebbe gli stessi identici errori mille volte ancora!
Era chiaro che così non si sarebbe arrivati da nessuna parte. Bisognava spostare l'argomento della conversazione su questioni più attuali.
<<Ho sentito dire che anche tu credi nella nuova religione professata da Marvin Vorkidian. Credi in questo Ahura Mazda. E' così?>>
Ellis chiuse gli occhi, inspirò e disse:
<<Ho bisogno di credere che esista un dio infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Ne ho bisogno, perché solo un dio così può perdonare tutti i miei crimini...>>
La risposta colpì nel segno.
Elner non poteva negare che in quel momento sua madre fosse sincera:
<<Ahura Mazda, il Dio Buono, a cui si oppone Ahriman, il Dio Malvagio. Il problema è che il demone Eclion, capostipite della nostra stirpe, serve Ahriman, e tu lo sai benissimo!>>
Ellis annuì:
<<Proprio per questo ho abiurato alla fede verso Eclion e mi sono affidata alla benevolenza di Ahura Mazda, per intercessione degli angeli>>
Elner sentiva la forza della nuova fede di sua madre, ma nello stesso tempo le memorie di Arexatan che erano in lui la rifiutavano.
<<La presa di posizione di Marvin è contraria agli Arcani Supremi in quanto vìola il principio di equilibrio tra Bene e Male!>>
Questo era innegabile ed Ellis non tentò nemmeno di negarlo, ma c'era una risposta più importante:
<<Figlio mio, gli antichi equilibri non possono essere mantenuti di fronte alla mostruosità di Fenrik di Gothian... per non parlare di quella serpe di Marigold, che ha tradito sia me che te!>>
Anche questo era vero, ma Elner rimase amareggiato per il riferimento al suo fallimentare matrimonio con la Dama Gialla.
Se tu fossi stata una madre degna di questo nome, io non sarei mai caduto tra le braccia di Marigold di Gothian!
Ma non voleva pensarci più.
L'unica cosa che gli interessava era il presente:
<<Anche se tu avessi ragione, non sarebbe prudente opporsi nello stesso tempo a Fenrik e a Marigold. Noi ci troviamo tra l'incudine e il martello, e verremo schiacciati assieme ai Vorkidian, se non torneremo dalla parte di Eclion!>>
Ellis ne era consapevole, ma aveva una argomentazione forte con cui ribattere:
<<Se abbiamo Ahura Mazda dalla nostra parte, allora siamo infrangibili, e il martello dei demoni si spezzerà nel momento in cui tenteranno di colpirci!>>
Quelle parole incrinarono la fermezza di Elner, e sua madre se ne accorse.
Forse c'era ancora speranza.
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