martedì 10 gennaio 2017

Lo Gnosticismo Cristiano


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Lo gnosticismo cristiano fu un importante movimento del cristianesimo antico, sviluppatosi soprattutto ad Alessandria d'Egitto nel II-III secolo. Fu una dottrina originale, diversa dalle elaborazioni teologiche prevalenti nelle altre principali sedi del cristianesimo antico: RomaAntiochia e Costantinopoli.

Caratteristiche

Tale forma di pensiero filosofico-religioso si formò ad Alessandria d'Egitto, città cosmopolita dell'Impero romano, dove esistevano scuole teologiche pagane (neoplatonismo), cristiane ed ebraiche. Dall'assorbimento dello gnosticismo all'interno della teologica cristiana nacque la nuova dottrina. Infatti, secondo la «gnosi cristiana», la salvezza dipende da una forma di conoscenza superiore e illuminata (gnosi), frutto del vissuto personale e di un percorso di ricerca della Verità.
In generale, gli gnostici tendevano ad identificare il Dio dell'Antico Testamento con la potenza inferiore del malvagio Demiurgo (Satana), creatore di tutto il mondo materiale, mentre il Dio neotestamentario con l'Eone perfetto ed eterno, il generatore degli eoni Cristo e Sophia (lo Spirito Santo), incarnati sulla Terra rispettivamente come Gesù e Maria Maddalena. Dalla concezione docetica insita in gran parte delle religioni gnostiche, deriverebbe poi il rifiuto della resurrezione del corpo di Gesù, poiché dopo la sua morte, egli sarebbe tornato sulla Terra solo nella sua forma divina, liberato dal corpo materiale.
Tutte queste convinzioni contrastavano fortemente con l'ortodossia del cristianesimo che andava formandosi in quei primi secoli nei principali centri teologici (AntiochiaCostantinopoli e Roma). Fu quindi inevitabile che le dottrine gnostiche, che in un primo tempo si erano diffuse anche all'interno del cristianesimo, incontrassero l'opposizione delle altre comunità e fossero considerate eretiche. In Europa l'accentuarsi delle tensioni e la forte presa che le religioni gnostiche avevano sul popolo, specie sulla gente povera, portarono col tempo alle crociate, con il conseguente sterminio delle varie comunità gnostiche (AlbigesiOfiti, ecc.). Alcuni aspetti dello gnosticismo (come l'aspetto ascetico) divennero comunque parte integrante del patrimonio della Chiesa, anche se principalmente nel Vicino Oriente.
L'unica comunità religiosa di origine gnostica tuttora esistente è quella dei Mandei (o «Cristiani di san Giovanni»). Tracce della loro esistenza si trovano in documenti risalenti al III secolo.
Nel ricostruire la storia del movimento, Marcello Craveri indica come fondatore in senso proprio dello gnosticismo cristiano Clemente Alessandrino, che nell'anno 190 diede inizio a una serie di lezioni al Didaskaléion o Scuola di Alessandria, fondata da Panteno appositamente per la formazione degli aspiranti cristiani (catecumeni). Secondo Clemente, il termine gnosis va interpretato non tanto nel significato di "conoscenza razionalmente intesa", ma piuttosto come "illuminazione della mente data dalla fede". Egli delinea una sorta di progressivo avanzamento dell'umanità, nel cammino verso la conoscenza, per cui, come in passato i Greci si affidavano alla filosofia e gli Ebreialla legge mosaica, così i Cristiani si affidano alla fede o "accettazione incondizionata della verità rivelata" (Craveri, L'eresia, p. 23). La visione di Clemente, ridimensionando il contributo della filosofia su basi razionali, creò i presupposti per il concetto medievale di essa come "ancella della teologia".
La dottrina gnostica di matrice alessandrina ebbe quindi un ulteriore sviluppo con Origene, discepolo di Clemente e suo successore nella cattedra al Didaskaléion, noto anche per le travagliate vicende biografiche, che lo videro addirittura scomunicato, allontanato dal sacerdozio e dalla stessa diocesi di Alessandria e tacciato di eresia. Aperta una nuova scuola a Cesarea, Origene sviluppò soprattutto una concezione estremamente originale della Trinità, alternativa a quella successivamente dogmatizzata dalla Chiesa romana. La spiegazione di Origene delle tre persone trinitarie le colloca infatti non sullo stesso piano, in orizzontale, bensì in verticale, come tre aspetti di Dio l'uno discendente dall'altro ed emanati dall'unità primaria: "un Dio unico [il Padre], che emanava e rendeva visibile il proprio lògos, cioè il proprio pensiero [Gesù Cristo, il Figlio], e tramite questo esercitava il proprio influsso, il proprio spirito santificante", sintetizza Craveri. Non va dimenticato il tentativo da parte di Origene di tutelare il monoteismo cristiano da suggestioni legate all'idea pagana di "triadi divine", quali, ad esempio, la terna Zeus-Poseidone-Ade o ancora la triplice forma di Ecate o le tre Parche o la Triade capitolina.

Visione gnostica della creazione

Gran parte delle religioni cristiano-gnostiche teorizzavano che da Dio Primo Eone fossero state generate più coppie di eoni composte sempre da un eone maschile e uno femminile. Da qui dunque la natura sia maschile che femminile di Dio (Dio inteso come Madre e come Padre assieme). Dio e gli eoni nel loro complesso formavano il Pleroma.
Gli eoni dunque rappresentano le varie emanazioni del Dio primo, noto anche come l'Uno, la MonadeAion Teleos (l'Eone Perfetto), Bythos (greco per Profondità), Proarkhe (greco per Prima dell'Inizio), Arkhe (greco per Inizio). Questo primo essere è anch'esso un eone e contiene in sé un altro essere noto come Ennoia (greco per Pensiero), o Charis (greco per Grazia), o Sige (greco per Silenzio). L'essere perfetto, in seguito, concepisce il secondo ed il terzo eone: il maschio Caen (greco per Potere) e la femmina Akhana (Verità, Amore).
Nella tradizione gnostica, il nome Sophia è, assieme a quello di Cristo, attribuito all'ultima emanazione di Dio. Nella maggior parte, se non in tutte le versioni della religione gnostica, Sophia provoca un'instabilità nel Pleroma, contribuendo alla creazione della materia. Il dramma della redenzione di Sophia attraverso Cristo o il Logos è il dramma centrale dell'universo.

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Nei codici di Nag Hammadi, Sophia è la syzygy di Gesù Cristo (essendo stata coemanata con lui, forma un'unità con Cristo), ed è identificata nello Spirito Santo della Trinità. Nel testo "Sull'Origine del Mondo", Sophia è dipinta come Colei che generò senza la sua controparte maschile. In questo modo venne originato il Demiurgo (Satana), ovvero il Dio ebraico Yahweh (anche noto come YaldabaothSamael, o Rex Mundi per i Catari). Questa creatura, responsabile della creazione dell'universo materiale, non apparteneva al pleroma e non sarebbe mai dovuta esistere, poiché appunto Sophia la generò senza il suo syzygy Gesù Cristo, tentando di aprire una breccia nella barriera tra lei e l'inconoscibile Bythos. Nella creazione del mondo materiale ad opera Demiurgo però, Sophia riuscì ad infondere la sua Scintilla Divina (pneuma) nella materia, impermeando dunque il creato della sua Divinità (Divinità dunque presente nel cosmo e quindi in tutte le forme di vita sotto forma di anima), e rovinando i piani del Demiurgo. Riaccendendo la scintilla divina che è in lui infatti, l'uomo si risveglia dagli inganni del Demiurgo e del mondo materiale, e accede alla Verità oltre la realtà. Cristo giunse sulla terra proprio al fine di risvergliare negli uomini la loro divinità (la Sophia che è in loro), indicando all'umanità la via per raggiungere la gnosi ovvero il ritorno al pleroma.
Inoltre Sophia è dipinta anche come Colei che distruggerà Satana/Yaldabaoth/Yahweh e questo universo di materia con tutti i suoi Cieli. Più tardi in "Sull'Origine del Mondo", viene detto:
"Ella [Sophia] li getterà giù nell'abisso. Loro (gli arconti) saranno perduti a causa della loro cattiveria. Diverranno come vulcani e si consumeranno l'un l'altro finché non periranno per mano del primo genitore. Quando questi li avrà distrutti, si rivolgerà contro se stesso e si distruggerà finché non cesserà di esistere.
Ed i loro cieli precipiteranno uno sull'altro e le loro schiere saranno consumate dal fuoco. Anche i loro reami eterni saranno rovesciati. Ed il suo cielo precipiterà e si spezzerà in due. [...] essi precipiteranno nell'abisso, e l'abisso sarà rovesciato.
La luce vincerà sull'oscurità e sarà come qualcosa che mai fu prima."
Anche il Vangelo di Giuda, recentemente scoperto, tradotto e poi acquistato dalla National Geographic Society menziona gli eoni e parla degli insegnamenti di Gesù al loro riguardo. In un passo di tale Vangelo, Gesù deride i discepoli che pregano l'entità che loro credono essere il vero Dio, ma che è in realtà il malvagio Demiurgo.
Gli gnostici ofiti, o naaseni veneravano il serpente, perché, come narrato nella Genesi (3,1), era stato mandato da Sophia (o era lei stessa nelle sue sembianze) per indurre gli uomini a nutrirsi del frutto della conoscenza, al fine di infondere in loro la gnosis di cui avevano bisogno per svegliarsi dagli inganni del malvagio Demiurgo ed evolversi a Dio.

Fonti

Sono pervenuti un certo numero di testi di gnosticismo cristiano. Fra questi di grande rilevanza fu il ritrovamento nel 1945 a Nag Hammadi, in Egitto, di una "biblioteca" gnostica in buone condizioni, composta di tredici codici, a loro volta comprendenti cinquantatré testi in traduzione copta, in precedenza sconosciuti; a essi si è poi aggiunto il Vangelo di Giuda negli anni ottanta. Inoltre diversi Padri della Chiesa hanno descritto le dottrine dello gnosticismo cristiano con l'intento di criticarle e confutarle, come ad esempio lo scritto Adversus haereses ("Contro gli eretici") di Ireneo di Lione. Tenendo presente che si tratta ovviamente di avversari e di testi polemici, è possibile tuttavia ricavare ulteriori informazioni sulle credenze dello gnosticismo.

Voci correlate

La Dottrina Gnostica

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Lo gnosticismo non ha mai posseduto un nucleo stabile di dottrine, o qualche genere di depositum fidei intorno al quale è possibile distinguere un certo numero di sviluppi, di eresie o di sette: aveva delle idee guida che sono rintracciabili in diverse scuole. Le varie dottrine possono essere viste come una serie di chiavi da leggere in successione per comprendere la globalità del pensiero gnostico.


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Cosmogonia

La linea di demarcazione tra lo gnosticismo ed il panteismo è molto sottile. All'inizio c'era la Profondità, la Pienezza dell'Essere, il Primo Padre, la Monade, l'Uomo, la Prima Fonte, il Dio sconosciuto (in greco Bythos PleromaOuk on TheosPropatorMonasAnthroposProarcheHagnostos Theos). Questo qualcosa di indefinibile ed infinito, non era un Essere personale, ma qualcosa di insondabile, di inconoscibile, spiritualità pura. Da questa fonte di ogni essere emanarono (proballei) un certo numero di puri esseri di spirito (Eoni). Nei diversi sistemi queste emanazioni furono chiamate con nomi diversi, ma la teoria dell'emanazione è sempre la stessa, comune a tutte le forme di gnosticismo. Nella gnosi di Basilide vengono chiamati uiotetes, in Valentino formano coppie antitetiche dette syzygoi: Profondità e Silenzio produssero Mente e Verità, questi produssero Ragione e Vita, questi di nuovo Uomo e Stato (ekklesia). Questi Eoni appartengono al mondo puramente ideale, noumenale, inintelligibile. Insieme con la fonte che li ha emanati formano il Pleroma.

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 La transizione dall'immateriale al materiale, dal noumenale al fenomenale è provocata da un difetto, o una passione, o un peccato, in uno degli Eoni. Secondo Basilide, è un difetto nell'ultimo uiotete; secondo altri è la passione dell'Eone femminile Sophia; secondo altri ancora è il peccato del Grande Arconte, o Eone creatore dell'Universo. L'ultima fase di ogni Gnosis è comunque metanoia, pentimento, annullamento del peccato dell'esistenza materiale ed il ritorno al Pleroma.


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Il mito di Sophia

Nella maggior parte dei sistemi gnostici un ruolo molto importante viene svolto dall'Eone Saggezza, Sophia o Achamoth. In qualche modo, ella sembra rappresentare il principio femminile supremo. Secondo Wilhelm Bousset, la Sophia gnostica altri non è che una trasformazione di Syra, di Ishtar, o di Astarte. D'altra parte, però, generalmente, l'Eone Sophia gioca un altro ruolo: lei è he Prouneikos, "la Lussuriosa", una volta dea verginale, ora, a causa della sua caduta dalla purezza originale è l'originatrice di questo mondo materiale e peccaminoso.
Una delle prime forme di questo mito si trova nella gnosi di Simon Mago. Nel sistema di Valentino, come descritto da Sant'Ippolito di Roma (Libro VI, XXV-XXVI), Sophia è la più giovane dei ventotto eoni. Osservando la moltitudine degli eoni e bramando il potere di generarli, tornò nella profondità del Padre e cercò di emularlo producendo discendenti senza rapporti sessuali, ma produsse solamente un aborto, una sostanza amorfa. Per questo fu espulsa dal PleromaSophia, quindi, concepì una passione per il Primo Padre stesso, o, con il pretesto dell'amore cercò di conoscere l'Inconoscibile e di comprendere la sua grandezza.
Secondo il Pistis Sophia (capitolo XXIX), Sophia, figlia di Barbelos, originariamente risiedeva nel più alto, il tredicesimo cielo, ma fu sedotta dal demone Authades per mezzo di un raggio di luce che lei scambiò per un'emanazione del Primo Padre. Authades, così, la portò nel Caos, dove fu imprigionata da poteri malvagi. Secondo queste idee, quindi, la materia è il frutto del peccato di Sophia. Questa, comunque, era una speculazione di Valentino; nelle più vecchie speculazioni l'esistenza della materia veniva presupposta tacitamente come eterna, insieme al Pleroma. In ogni caso, questa dualità iniziale fu superata dallo spirito predominante dello gnosticismo, l'emanazionismo panteistico. Il mito di Sophia era completamente assente, per esempio, nel sistema di Basilide.
In molti sistemi gnostici esiste una divisione tra "alta saggezza" e "bassa saggezza", minuziosamente descritta da Sant'Ireneo di LioneSophia Achamoth, o la Bassa Saggezza, figlia dell'Alta Saggezza divenne la madre del Demiurgo; lei era l'Ogdoad, suo figlio l'Hebdomad.


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Soteriologia

La salvezza gnostica non è soltanto redenzione individuale di ogni anima umana; è un processo cosmico. È il ritorno di tutte le cose a quello che erano prima che il difetto nella sfera degli Eoni portasse la materia ad esistere ed imprigionasse parte della Luce Divina nel malvagio Hyle (la terra). Il processo della salvezza consiste proprio in questa liberazione delle scintille di luce. Per Basilide, la generazione di Eoni imprigionata nella materia è la cosiddetta "Terza Filiazione", per la cui salvezza Gesù venne al mondo.
In Valentino il processo è straordinariamente elaborato. Quando questo mondo nacque da Sophia a causa del suo peccato, Nous ed Aletheia, due Eoni, dietro comando del Padre produssero due nuovi Eoni: Cristo e lo Spirito Santo; questi riportarono l'ordine nel Pleroma, e, di conseguenza tutti gli Eoni produssero insieme un nuovo Eone, Gesù LogosSoter, o Cristo, che offrirono al Padre. Cristo, il Figlio di Nous ed Aletheia ebbe pietà della sostanza abortiva nata da Sophia e gli dette essenza e forma. L'Eone Gesù Soter, invece, venne inviato come secondo Salvatore e, attraverso il battesimo, si unì all'uomo Gesù, figlio di Maria. L'uomo, creatura del Demiurgo, consiste in un miscuglio di anima, corpo, e spirito. Lo gnosticismo di Valentino, pertanto, contemplava tre diverse categorie di uomini:
  • gli pneumatici (dal greco pneuma, spirito) o spirituali, coloro che possedendo lo spirito divino e quindi la conoscenza (o gnosi), erano predestinati alla salvezza;
  • gli psichici (da psyché, anima), uomini dotati di anima razionale ed in grado di esercitare il libero arbitrio scegliendo tra il bene e il male. Costoro credevano nel Demiurgo, ma ignoravano l'esistenza di un mondo spirituale superiore a lui e la cui anima, dopo la morte tornava ad Achamoth;
  • gli ilici (da hyle, terra) o coici (da chous, materia), uomini materiali destinati alla dannazione, poiché non esiste alcuna risurrezione del corpo.
Nel Marcionismo, la fase più dualistica dello gnosticismo, la salvezza consisteva nel possesso della conoscenza del Buon Dio e nel rifiuto del Demiurgo. Il Buon Dio si rivelò in Gesù e comparve come uomo in Giudea; saperlo, e divenire completamente liberi dalla favola del creatore del mondo o Dio dell'Antico Testamento, è il fine ultimo a cui tende ogni processo di salvezza. Il Salvatore gnostico è, perciò, completamente diverso da quello cristiano:
  • il Salvatore gnostico non salva. Lo gnosticismo manca dell'idea della riparazione. Non c'è nessun peccato per cui fare ammenda, a meno che l'ignoranza stessa non sia quel peccato. Né, tantomeno, il Salvatore beneficia in alcun modo la razza umana soffrendo per lei. Né, con il potere della Grazia, attrae le anime umane a Dio. Il Salvatore era un maestro destinato a portare la luce della verità nel mondo. La luce del Salvatore era destinata ad infiammare le anime predisposte. Lo gnosticismo non sa nulla di un vero Salvatore che con amore cerca i peccatori per salvarli;
  • il Salvatore gnostico non ha natura umana, è un eone, non un uomo; aveva solamente la forma di un uomo.
L'Eone Soter ha una stranissima relazione con Sophia: in alcuni sistemi è suo fratello, in altri suo figlio, in altri suo sposo. A volte viene identificato con Cristo, a volte con Gesù; qualche volta Cristo e Gesù sono gli stessi eoni, qualche volta sono diversi; qualche volta Cristo e lo Spirito Santo vengono addirittura identificati. In altri sistemi è completamente assente.

Escatologia

L'escatologia gnostica, consistendo nella lotta dell'anima contro gli arconti ostili nel suo tentativo di giungere al Pleroma, corrisponde all'ascesa dell'anima, nell'astrologia babilonese, attraverso i reami dei sette pianeti per raggiungere AnuOrigene Adamantio (Contra Celsum, VI, XXXI), riferendosi al sistema Ofitico, riporta i nomi dei sette arconti: JaldabaothJaoSabaothAdonaiosAstaphaiosAiloaios, ed OraiosSant'Ireneo di Lione, inoltre con la citazione Sanctam Hebdomadem VII stellas, quas dictunt planetas, esse volunt. specificava che i sette nomi gnostici indicavano le sette stelle o pianeti:
  • Jaldabaoth (forse il Figlio di CaosSaturno, detto "Faccia Leonina", leontoeides) era l'estremo, e perciò il supremo regolatore, più tardi riconosciuto come il Demiurgo per eccellenza.
  • Jao (Iao, forse da JahuJahveh, o dal lamento magico nei misteri iao) era Giove.
  • Sabaoth (Dio degli Eserciti), Jupiter Sabbas (Jahve Sabaoth) era Marte.
  • Astaphaios (preso dalle tavolette magiche) era Venere.
  • Adonaios (dal termine israelitico per "Dio"; Adonis dei siriani, che rappresentava il sole invernale nella tragedia cosmica di Tammuz) era il Sole;
  • Ailoaios, o, talvolta, Ailoein (Elohim, Dio), era Mercurio;
  • Oraios (Jaroah? o luce?), era la Luna.
Nella forma ellenizzata dello gnosticismo tutti o alcuni di questi nomi sono sostituiti da vizi impersonati. Authadia (Authades), o Audacia, è l'ovvia descrizione di Jaldabaoth, il presuntuoso Demiurgo con la faccia di leone. Degli Arconti KakiaZelosPhthonosErrinnysEpithymia, l'ultimo rappresenta evidentemente Venere. Il numero sette è ottenuto mettendogli un proarconte o arconte capo alla loro testa. Che questi nomi siano solo una dissimulazione della Sancta Hebdomas è chiaro, tanto che per Sophia, loro madre, si mantiene il nome di OgdoasOctonatio. Di quando in quando si incontra anche l'Arconte Esaldaios, che evidentemente è l'El Shaddai della Bibbia, ed è descritto come l'Arconte "numero quattro" (harithmo tetartos) e che deve rappresentare il Sole.
Nel sistema gnostico menzionato da Sant'Epifanio di Salamina i sette Arconti sono: IaoSaklasSethDavidEloieinElilaios, e Jaldabaoth (o numero 6 Jaldaboath, numero 7 Sabaoth). Di questi, Saklas è il demone principale del ManicheismoElilaios probabilmente è connesso con En-lil, il Bel di Nippur, l'antico dio di Babilonia. In questo, come in molti altri sistemi, le tracce dei sette arconti planetari sono state oscurate, ma solo in alcuni di loro sono state totalmente cancellate. Mentre in precedenza i sette dominavano il mondo insieme, l'identificazione del Dio degli ebrei, il Legislatore, con Jaldabaoth e la sua designazione come creatore del Mondo misero confusione nel sistema. Questa confusione, comunque, fu creata anche dal fatto che almeno cinque dei sette arconti portavano i nomi usati per indicare Dio nel Vecchio Testamento: El ShaddaiAdonaiElohimJehovahSabaoth.

Il Protanthropos

Le speculazioni sull'Uomo Primevo (Protanthropos, Adamo) occupano un posto preminente in molti sistemi gnostici. L'Anthrôpos gnostico, o Adamas, come viene a volte chiamato, è un elemento cosmogonico, pura mente distinta dalla materia, mente concepita ipostaticamente, emanata da Dio e non ancora corrotta dal contatto con la materia. Questa mente viene considerata come il principio base dell'umanità, o l'umanità stessa, come idea impersonata, una categoria non corporale, la ragione umana concepita come anima del mondo. Questa speculazione sull'Anthrôpos fu completamente sviluppata nel Manicheismo, dove, infatti, è la base dell'intero sistema. Dio, in pericolo per il potere dell'oscurità, creò con l'aiuto dello Spirito, i cinque mondi, i dodici elementi, e l'Uomo Eterno, e lo fece combattere contro l'oscurità. Ma questo Uomo fu in qualche modo battuto dal male ed ingoiato dall'oscurità. L'attuale universo è in travaglio per liberare l'Uomo prigioniero dai poteri dell'oscurità. Queste idee sono di chiara derivazione tardo Mazdeica (Gayomarthians o adoratore del Superuomo).

La Barbelos

Questa figura gnostica, che appare in un certo numero di sistemi (Nicolaita, degli "Gnostici" di Epifanio, Sethiano, dell'Evangelium Mariae e in Ireneo, I, XXIX, 2 seguenti) resta un enigma. Il nome BarbelosBarbelothBarthenosin alcuni casi rappresenta il principio femminile supremo, è infatti la più alta Divinità nel suo aspetto femminile. La sua posizione era così prominente fra alcuni gruppi gnostici che alcune scuole sono state designate come Barbeliotae, adoratori di Barbelos o Barbelognostici. Lei probabilmente non è nient'altro che la Fanciulla di Luce del Pistis Sophia, la thygater tou photos o semplicemente la Fanciulla, Parthenos. In Epifanio (Panarion adversus omnes haereres, XXVI, 1) e Filastrio (Haereses, XXXIII), la figura di Parthenos (Barbelos) sembra coincidere con quella di Noria, che interpreta un grande ruolo come moglie di Noè o di Set.

Bibliografia

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Voci correlate