mercoledì 23 gennaio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 7. Bial l'Eunuco e la contro-congiura



Il Primo Ministro dell'Impero Lathear, Bial Kyoto, detto l'Eunuco, era stato il vero vincitore della prima manche del Gioco del Trono. Da umile servo dell'ex reggente Ellis Eclionner, di cui era stato "primicerius sacri cubiculi", cioè primo cameriere, era stato poi promosso ad agente segreto e a capo dei servizi segreti. Successivamente era divenuto ministro dell'interno e infine, dopo una serie ininterrotta di intrighi, nel periodo dei torbidi che era seguito alla caduta del regime di Ellis, era arrivato all'ambitissima poltrona di Presidente del Consiglio dei Ministri, sogno di tutti i politici, specie di quelli più furbi.
Persino lo stesso imperatore Elner XI Eclionner lo temeva e lo riteneva l'uomo più potente dell'impero.



Naturalmente Bial era stato informato dalle sue spie di fiducia che erano in atto almeno due congiure, una contro Marvin Vorkidian ed un'altra contro Elner XI per sostituirlo con sua zia la principessa Irulan Eclionner.



Come era solito fare, Bial aveva tenuto quelle informazioni per sé, in modo da poter valutare attentamente come potersi servire dell'una e dell'altra per accrescere ulteriormente il proprio potere.
L'unica vera lealtà che sentiva di aver conservato era quella verso l'ex reggente Ellis Eclionner, che ora si trovava nel buio castello di Gothian a caccia di vampiri.



Nella sua ultima lettera, Ellis riferiva i continui tentativi di Marigold Ataris, contessa di Gothian, di stringere una alleanza in nome della parentela comune.
Vedo che Marigold non ha perso il senso dell'umorismo. Parentela comune! Ci vuole molta faccia tosta per dire questo ad Ellis, dopo essere stata a letto con suo padre e con suo figlio!
Gli pareva di vedere il sorriso beffardo di Marigold, quando in privato ripensava alle sue circonlocuzioni.



La Dama Gialla è ancora una pedina molto importante nel Gioco del Trono. I suoi figli sono in posizione privilegiata per reclamare un posto nella linea di successione.
Ovviamente stava facendo anche lei il triplo gioco: oltre a lisciare Ellis, si fingeva devota suddita di Elner, appoggiandone esternamente la congiura contro Marvin, e nel contempo scriveva al vecchio Sephir Eclionner lettere allusive riguardo alla successione.
Dovrò trovare una missione per lei, e affidare i suoi figli ad Ellis, ma ogni cosa a suo tempo.
Ora era più importante cercare di elaborare una contro-congiura per evitare che le altre creassero instabilità.
Sarebbe già molto riuscire a far sì che Elner e Marvin giungessero ad un compromesso. Ma anche l'opzione di Irulan sul trono va tenuta in considerazione.
Su quali alleati poteva contare Bial?
Certamente sui confratelli della Grande Canonica. Lo spettro di padre Mollander era finalmente divenuto un'anima del paradiso, dopo essere riuscito a vendicarsi di Marigold, che lo aveva ucciso.
Il nuovo Priore, padre Rudo Ulume, era uno degli uomini più potenti non solo del Clero, ma di tutta l'area di egemonia imperiale, compresi i regini delle popolazioni nere di Zulu, Ker e Jandola che esistevano al di sotto del deserto e della foresta equatoriale.





Ulume era un esorcista, un mistico, un veggente, ma anche un esperto di necromanzia. Conosceva molto bene il Necronomicon, la Clavicula Salomonis, il Malleus Maleficarum e molti altri testi messi all'Indice per ordine del cardinale Arenga, arcivescovo di Lathena e vicario del Sommo Sacerdote Caifa, sostenitori dell'imperatore Elner X e della sua congiura contro Marvin Vorkidian, dichiarato eretico, apostata e scismatico.
Forse Marvin mi piace proprio perché ce l'hanno tutti con lui, persino sua madre!
Da quando si era risposata, Lilieth Vorkidian, viscostessa di Lintahel, aveva incominciato a giudicare severamente suo figlio.
Lilieth attribuisce il peggioramento di Marvin all'influenza "nefasta" di sua moglie Igraine.
Era l'eterna insofferenza delle suocere.
Bial sperava che almeno Lilieth ne sarebbe stata immune.
Ma forse lei a sua volta è influenzata da Vyghar, che vorrebbe mettere Irulan sul trono, col beneplacito, almeno momentaneo, del vecchio Sephir.
Il Primo Ministro doveva destreggiarsi in mezzo a questi tre partiti: quello di Elner, quello di Marvin e quello di Irulan.
Fosse per me, Elner potrebbe regnare tranquillamente fino alla fine dei suoi giorni, ma devo prepararmi anche alle altre eventualità, se voglio rimanere sulla cresta dell'onda.
Decise che avrebbe convocato Ulume e lo avrebbe spedito al nord, prima a Camelyn per accordarsi con Marvin e poi a Gothian, per sondare il terreno con Ellis e con Marigold.
Per quanto riguardava la questione della candidatura di Irulan Eclionner, avrebbe assegnato alla stessa Lilieth Vorkidian il compito di valutare su quanti alleati potesse contare la principessa.
Per quanto riguardava lui stesso, avrebbe parlato di persona con l'imperatrice Alienor.
Maledizione! E' rimasta di nuovo incinta! Gli eredi di sangue Eclionner si stanno moltiplicando come conigli! Tra i figli di Marigold e quelli di Alienor ci sarà guerra eterna. 
Si consolò pensando che, dopo tutto, era proprio nei periodi di guerra eterna in cui le persone come lui, ambigue, doppiogiochiste e intriganti riuscivano a ottenere punteggi straordinari nel Gioco del Trono.




Cast

Bill Kaulitz (Tokio Hotel) - lord Bial Kyoto l'Eunuco
Tom Hiddleton (Loki) - Elner XI Eclionner
Virginia Madsen - principessa Irulan Eclionner
Eva Green - Ellis Eclionner
Lena Headey (Cersei Lannister) - Marigold Ataris di Gothian
Samuel L. Jackson - padre Rudo Ulume

Nota

L'immagine finale ritrae il Trono di Spade di George Martin.
La mappa del Continente Centrale è la stessa del primo romanzo di questa serie, intitolato "Gothian".

Gli eredi di Gothian. Capitolo 6. Marvin riunisce il Consiglio.


Marvin Vorkidian, re dei Keltar e reggente degli Alfar, si trovava a Caemlyn, la sua roccaforte, per presiedere una importante riunione del Consiglio Reale.
Con aria impassibile ne osservava gli illustri componenti.
 Sir Kenneth Howard, cancelliere del Regno dei Keltar;

File:Thomas Howard, third Duke of Norfolk by Hans Holbein the Younger.jpg

 Lady Igraine Canmore di Logres, regina dei Keltar;



l'Arcidruido Gwydion, che aveva ereditato la carica suprema solo da pochi mesi, dopo la morte dell'anziano predecessore, e che era anche presidente dell'Organizzazione Missionaria;



la sedicenne principessa Ingrid di Alfarian, ambasciatrice degli Alfar e naturalmente
l'onorevole lady Ariellyn Vorkidian, Contessa di Keltar-Senia, nonna materna del re e direttrice della Sezione Affari Speciali, i servizi segreti del regno;



Un posto speciale era riservato a Lord Ywain de Bors, Duca di Amnisia, governatore di Elenna sul Dhain, vice- reggente del regno degli Alfar e grande amico di Marvin.



 La testa più calda tra i consiglieri era certamente Ser Angus Canmore, capo-clan delle Highlands e sovrinntendente dell'Unione dei Capi-clan del regno dei Keltar.



Il più infido e intrigante era Sua Grazia Lord Idex d'Estin-Ferrat, Arciduca di Floriana e presidente della Federazione dei Duchi Keltar.



Il primo a parlare fu il cancelliere, che, sfogliando una serie di pergamene impolverate, elencò gli ordini del giorno ed espose il primo:
<<Ho qui la bozza finale per l'offerta di tregua ai ribelli del regno degli Alfar. La sottopongo all'attenzione di Vostra Maestà e ai membri del consiglio>>.
Marvin con un gesto indicò che fosse consegnata in primo luogo a Lord Ywain, che le diede subito una rapida scorsa ed assunse un'espressione delusa:
<<Non vedo le modifiche che avevo suggerito>>
L'arcidruido Gwydion intervenne:
<<Avresti voluto venire a patti con gli adoratori dei demoni? Con i seguaci di Ahriman? Con i vampiri e gli elfi oscuri? Questo è contro la nostra Riforma religiosa! E' contro l'opera dell'Organizzazione Missionaria!>>
I druidi tradizionalisti, così come molti sacerdoti del clero dei Lathear non avrebbero apprezzato un tale zelo nel difendere e propagandare la Riforma.
Marvin lo sapeva bene.
I miei seguaci e i miei combattenti non accettano compromessi. I Puri, si fanno chiamare, e questo mi spaventa.
Per loro Marvin non era solo un re, era il Profeta.
Sono colui che conserva le altre memorie degli antenati e le premonizioni del futuro. 
Già questo era un grave peso, ma non bastava.
Io solo la loro guida, il Mahdi, il cui potere religioso e militare sulla Organizzazione Missionaria è assoluto. E la responsabilità del loro jihad, e delle sue devastazioni, ricade solamente e completamente su di me e sulla mia coscienza.
Il confine tra la legittima difesa e l'aggressione impositiva era diventato troppo labile.
Prima gli Alfar vampirizzati. Poi la guarnigione di Gothian e i vampiri albini. Poi a chi toccherà? La situazione mi sta sfuggendo di mano.
La stessa voce del suo antenato re Vorkidex lo rimproverava aspramente: "Chi governa si assume una responsabilità imprescindibile. Il suo incarico deve essere un atto disinteressato"
Poteva dirlo di se stesso? All'inizio era stato sicuramente così, ma ora? Era davvero così disinteressato?
Il peso della responsabilità sia politica che religiosa lo schiacciava.
Il sono il pastore di due popoli, ma temo di aver sguinzagliato un lupo feroce tra le mie greggi.
I Keltar avevano subito la sopraffazione degli Alfar e dei Lathear per troppo tempo ed ora volevano la loro rivincita, incentivati anche dal fatto di essere convinti di condurre una "guerra santa".
Esisteva un unico modo per bloccare il jihad: ritirarsi dalla politica.
Come un mantra, quella parola si ripeteva nella sua mente.
Ritirati... ritirati finché sei in tempo... ritirati prima che il tuo nome diventi sinonimo di guerra e tirannide.
Ma se si fosse ritirato proprio ora, i vampiri, gli elfi oscuri e i demoni avrebbero vinto la guerra, e questo non lo poteva permettere.
In fondo la politica è la scelta del "meno peggio".
Tornò alla discussione, che nel frattempo si era animata.
Lord Idex aveva espresso il suo disappunto:
<<Non si mette un popolo con le spalle al muro, non se si vuole che resti pacifico! La bozza di tregua non tiene conto della maggioranza delle nostre richieste. Abbiamo negoziato per un anno, invano>>
La regina Igraine lo fulminò con lo sguardo:
<<Mio marito non fa niente invano!>>
Marvin chinò il capo.
Si chiese se fosse possibile essere troppo amati.
Sicuramente Igraine mi ama e mi adora troppo. Ma non glielo posso rimproverare. D'amore non esistono peccati, esistono soltanto peccati contro l'amore.
Lord Idex strinse le mani a pugno finché le nocche non divennero bianche:
<<E allora ditemi, a cosa è servito quello che è stato fatto!>>
Gli rispose Sir Angus, che era cugino di Igraine e ne condivideva le idee:
<<Li abbiamo conosciuti! Ora sappiamo esattamente i loro punti deboli, mentre loro non conoscono i nostri>>
La principessa Ingrid scosse il capo:
<<Come fate a dire che non li conoscono? Quali prove ne avete?>>
Ingrid aveva solo sedici anni, ma era già molto abile in politica.
E' sopravvissuta all'occupazione da parte del Conte Fenrik e poi da parte dei miei eserciti. Naturalmente considera noi Keltar degli invasori. E come posso darle torto?
Ancora una volta sentì il desiderio di abbandonare tutto.
Ogni giorno si chiedeva se valesse davvero la pena dedicare la propria vita a quell'universo rissoso, sempre oscillante tra adorazione estatica e scoppi di rabbia incontenibile e di violenza devastante.
E' proprio necessario passare ogni momento del giorno a proteggerli da se stessi? Ogni istante pretendono qualcosa da me. Vogliono troppo, ma non posso disilluderli. 
In sua difesa era intervenuta Lady Aryellin:
<<Ho una montagna di rapporti degli agenti della Sezione Speciale, in archivio. Abbiamo infiltrati ovunque! Le tue preoccupazioni sono infondate, Ingrid>>
Lord Ywain scosse il capo:
<<Io ho sentito quel che si dice degli uomini della Sezione Speciale. Non godono di buona fama>>
Lady Ariellyn sorrise:
<<Lo spero bene! Le vere spie non godono mai di buona fama!>>
A quel punto il cancelliere riprese la parola, rivolgendosi direttamente a Marvin:
<<Maestà, una domanda assilla le nostre menti, e credo sia giusto porla prima di deliberare in merito alla bozza di tregua. Voi avete dei... come dire... dei poteri mentali... che vanno oltre>>
Marvin sospirò.
Vogliono le premonizioni del Profeta, non i giudizi del sovrano.
Era il momento di ridimensionare quel tipo di approccio:
<<Ho delle premonizioni riguardo al futuro, ma non posso ottenerle a comando, e quando le percepisco, quasi sempre non riesco a interpretarle, finché l'evento non è accaduto. E' come quando si scala una montagna pensando di vedere tutto ciò che sta al di là di essa, ma ciò che si vede è solo un'altra montagna, ancora più alta>>
Lord Idex sorrise ironicamente:
<<Vostra Maestà è anche un filosofo!>>
Igraine scattò subito in piedi e gli puntò l'indice contro:
<<Un giorno ti spingerai troppo in là! E quel giorno il re ti farà tagliare la lingua!>>
Marvin ignorò il battibecco.
Come posso spiegare loro che anche quel poco di prescienza che ho ricevuto in dono mi permette di vedere tutte le mie possibili morti, una ad una, in ogni momento in cui sto prendendo una decisione? Si avvereranno? Spero proprio di no.
Era calato il silenzio.
Ne approfittò il Cancelliere:
<<Sire, firmerete il trattato nella sua stesura attuale o volete nuovamente sottoporlo agli emendamenti del Consiglio?>>
Marvin annuì:
<<Lo firmo adesso, davanti a voi tutti>>
Si fece porgere la pergamena, scrisse il suo nome e appose il sigillo reale:
<<La responsabilità delle conseguenze ricadrà solo su di me, ma i benefici saranno per tutti. Ora siete scettici, e lo capisco, ma forse giorno mi ringrazierete per tutto questo>>

Gli eredi di Gothian. Capitolo 5. Sephir Eclionner a Yuste.







Monastero di Yuste, Estremadura, Hispania, Impero Lathear, 6 giugno 1001 I.L.

L'anziano principe della corona Sephir Eclionner, patriarca della Dinastia imperiale, si era ritirato, dopo la vittoria di suo nipote Marvin presso Elenna sul Dhain, un anno prima.
In quel giorno glorioso il suo acerrimo nemico, il Conte Fenrik Steinberg di Gothian  era stato sconfitto in battaglia e ucciso in duello da Marvin Vorkidian, re dei Keltar, che aveva così ottenuto sul campo la fedeltà di quindici legioni di Lathear e il controllo su tutto il regno degli Alfar, diventando l'uomo forte del Continente Centrale.
Ho dovuto cedergli tutte le mie legioni. A me non avrebbero più obbedito. Non restava che ritirarmi.

Il luogo del buen retiro di Sephir Eclionner era una dimora adiacente al monastero di Yuste in Estremadura, un luogo semi-arido della provincia hispanica a sud di Lathena, dove si parlava un latheari moderno molto particolare, lo spagnolo castigliano.
Ufficialmente, il motivo per cui aveva scelto quel luogo, era il clima caldo e secco, che gli rendeva più sopportabili i dolori alle ossa dovuti all'età avanzata e alle ferite di guerra, in particolare quella alla gamba destra, inflittagli dal Conte di Gothian nell'anno della Primavera di Sangue.
E questa era in effetti una parte della verità.
Ho ottenuto la mia vendetta. 
Il conte Fenrik era stato sconfitto e ucciso l'anno precedente, da Marvin Vorkidian, il nipote prediletto di Sephir.
Ma a che prezzo!
Ho dovuto inginocchiarmi davanti a Marvin  e cedergli il diritto di reclamare per sé il trono del Sole ed Celeste Impero dei Lathear.
E qui si viene al motivo reale per cui mi trovo in questa landa desolata.
Da Yuste si poteva raggiungere Lathena, la capitale, con meno di un giorno di cammino. E si potevano ricevere notizie fresche, e ospiti importanti.
Sephir aspettava entrambe le cose.
Vyghar arriverà prima del tramonto.
Lo aspettava nel cortile interno, seduto su un grande scranno di legno scuro cesellato, sorseggiando da un calice d'argento il rosso e liquoroso vino del sud.



La noia di questo luogo finirà per uccidermi.
Da mesi attendeva notizie che non arrivavano. Non si trattava di notizie specifiche, ma più che altro di novità.
Aveva sperato di trovare una pace spirituale, ma la vita contemplativa non era fatta per lui. Era sempre stato un uomo d'azione, un condottiero, un capo. La devozione mistica dei monaci gli risultava incomprensibile.
Ciò che conta è il movimento reale che abolisce lo stato di cose del presente.
In fondo c'era in lui una vena quasi rivoluzionaria. Gli piaceva pescare nel torbido. "Rerum novarum cupido" lo aveva definito il cardinale Arenga, arcivescovo di Lathena.
Alla mia età, partecipare ancora al Gioco del Trono è più che altro un modo per ammazzare il tempo.
Certo anche qualcun altro sarebbe stato ammazzato, ma questo era il prezzo che ogni giocatore metteva in conto sin dall'inizio.
Mentre pensava a questo, sentì uno scalpitare di zoccoli, e si accorse, con piacere, che il suo ospite era arrivato ancor prima del previsto. Il sole precipitava in un tramonto infuocato, e l'aria era più calda del solito. Il passaggio del cavallo e del cavaliere aveva zittito i grilli e le cicale che con le loro elitre squassavano finissimi sistri d'argento, tintinni a invisibili porte che forse non s'aprono più.
Lord Vyghar di Linthael, ammiraglio della flotta imperiale, si fece avanti e salutò il vecchio parente, che lo aveva cresciuto come un figlio ai tempi dell'Alleanza di Tupile.
Veste ancora come un pirata!



Da quando era stato concluso il Nuovo Patto, l'anno precedente, Vyghar aveva assunto il controllo dei mari. Aveva giurato su tutto ciò che aveva di più caro e sacro la promessa di non tradire l'imperatore Elner XI, nonostante in cuor suo preferisse vedere Marvin sul Trono del Sole, non fosse altro perché il giovane era figlio lady Lilieth Vorkidian, sua seconda moglie.




<<Ci sono novità?>> chiese subito Sephir, avidamente.
Vyghar sorrise, e lo guardò con i suoi magnetici occhi neri.
<<E' un periodo di bonaccia universale, caro zio!>>
Sephir era imparentato con Vyghar per parte di madre:
<<Scommetto che ti stai annoiando anche tu! Ti mancano le scorribande, i ritrovi di fortuna, l'aria fresca di Tupile, le piogge di Terramara, le onde azzurre di Tortuga!>>
Quei riferimenti avevano colpito nel segno.
La vita da pirata gli manca veramente. 
Un'ombra passò rapida davanti agli occhi di carbone del pirata di un tempo.
<<Marvin non sta mantenendo la promessa>>



Dal tono di voce usato da Vyghar, il vecchio Sephir capì che era molto arrabbiato.
<<Nel giuramento che pronunciò di fronte a Kerelic di Alfarian, Marvin non indicò limiti di tempo>>
Vyghar batté un pugno sul tavolo:
<<Maledizione! Si è persino dimenticato di sua madre! Tu non hai idea di quanto Lilieth desideri riabbracciarlo. Mi si spezza il cuore a vedere le sofferenze di mia moglie, e quelle di Lorran e di Alienor... a volte temo che non gli importi più nulla di noi>>
Sephir condivideva quella preoccupazione:
<<I miei informatori dicono che non è più lui. Si crede un Messia, ogni giorno arringa truppe di fanatici, parla degli Arcani Supremi, invoca il Jihad, spedisce ovunque i suoi tirapiedi dell'Organizzazione Missionaria, il paravento per le sue conquiste. In un solo anno Marvin ha fatto scorrere più sangue di me in tutta la mia vita...>>
Si fermò.
Eppure noi gli consentiamo di fare tutto questo perché Elner sarebbe mille volte peggio.



Vyghar aveva intuito il pensiero del vecchio.
<<Marvin sa di essere il male minore. Sa che noi lo consideriamo tale e che lo aspettiamo per liberarci di Elner e dei suoi alleati: la Dinastia, i generali, l'Alto Clero, i latifondisti, e a nord tutte quelle creature infernali, demoni, elfi oscuri, vampiri... e anche...>>
Qui si interruppe.
<<Anche Marigold, volevi dire? Può essere, ma non ne sarei così sicuro. Marigold fa sempre il doppio gioco, ha sempre il piede in due staffe e male che vada, cade sempre in piedi. Mia figlia Ellis mi scrive che la Dama Gialla sta cercando di fare amicizia con lei, in nome della loro "parentela", specie da quando sono nati Anakin e Valyria, mia "postuma prole">>
L'ex pirata guardò con occhio dubbioso il nobile zio:
<<Mi chiedo se i tuoi sentimenti siano chiari, in tutta questa faccenda. Marigold ti ha dato due splendidi figli... forse ti piacerebbe conoscerli? Magari con loro potrebbe andare meglio che con Ellis e Masrek?>>
Il vecchio principe aggrottò le sopracciglia:
<<Infandum iubes renovare dolorem! Mi stai chiedendo di rinnovare un dolore indicibile. Pensi che io, alla mia età, voglia veramente seconda possibilità, come padre? Se anche Marigold me lo permettesse, ci sarebbe sempre Ellis ad impedirmelo. So per certo che teme i suoi fratellastri, e che Marvin li teme ancora di più. No, se anche volessi, non potrei mai allearmi con Marigold>>
Vyghar ebbe come un'intuizione:
<<E se ci fosse una terza possibilità?>>
Sephir fu percorso da un brivido, e le sue iridi color indaco pulsarono di venature violacee, come spesso accadeva agli Eclionner del ramo primogenito della Dinastia.
<<Oseresti metterti contro il successore legittimo? Contro il figlio di Lilieth e Masrek? Tertium non datur!>>
La voce era piena di emozione, come se finalmente il Gioco del Trono si fosse rimesso in moto sul serio.
L'ex pirata sorrise:
<<Non sto pensando a me stesso, ho solo un quarto di sangue Eclionner e comunque preferisco una vita più avventurosa di quella di un sovrano che appone sigilli dalla mattina alla sera su pergamene che non ha nemmeno il tempo di leggere. No...>> e qui fece una pausa ad effetto <<...la terza possibilità, che anche Lilieth approva, considerando lo scarso interesse di Marvin nei confronti dei Lathear, è contrapporgli un altro erede legittimo, anzi, più legittimo di lui!>>
Sephir parve divertito:
<<Vuoi forse insegnare a me la linea di successione legittima nell'ambito della Dinastia di cui sono il patriarca? Io ho consegnato l'anello imperiale al mio primogenito Masrek e lui l'ha consegnato a sua volta all'unico legittimo tra i suoi figli, Marvin. Quali altre legittimità conosci?>>
Vyghar, con sguardo fintamente distratto e voce atona, mormorò:
<<Mi dispiace ricordartelo, ma tu fosti diseredato, e Masrek rinunciò a reclamare il Trono, che passò al nostro comune e defunto cugino Elner X, l'ultimo legittimo imperatore a portare la Corona dei Diecimila anni! Elner XI non è suo figlio, per sua stessa ammissione. In tal caso la corona spetta alla maggiore delle sorelle di Elner X, la principessa Irulan>>



Calò un silenzio assoluto, mentre il crepuscolo si tingeva di un colore cobalto, e poi blu oltremare, fino ad arrivare all'indaco come quello degli occhi di Sephir Eclionner:
<<Irulan è un burattino nelle mani di sua madre Susan Fuscivarian>>



<<Di fatto il potere passerebbe a quell'intrigante di Susan. Non posso credere che Lilieth abbia anche solo pensato ad una simile assurdità>>
Vyghar fissava la stella del vespro:
<<Ti riporto le esatte parole che Lilieth mi ha autorizzato a riferirti: "Cosa succederà al Cervo Adulto, quando il Cervo Giovane sarà cresciuto? Marvin ormai non è più quello che era, non è più mio figlio, è il figlio del futuro. Ma a me questo futuro pieno di fanatici non piace per niente. Di' a Sephir che sono pronta a sostenere altri candidati legittimi, persino contro la volontà di mio figlio">>


Cast

Charles Dance (Tywin Lannister) = Sephir Eclionner, principe della corona imperiale
Johnny Depp = Lord ammiraglio Vyghar di Linthael
Claire Forlani (Igraine di Camelot) = lady Lilieth Vorkidian di Linthael
Jon Snow = Marvin Vorkidian
Virginia Madsen = principessa Irulan Eclionner
Susan Sarandon = hon. lady Susan Fuscivarian (Fujiwara)


Nota

Riguardo alle lingue antiche e moderne del Continente Centrale propongo questa classificazione:

Alfari antico = tedesco
Alfari moderno = inglese
Keltari antico = celtico (gallese, irlandese, scozzese, bretone), ancora parlato nelle Highlands.
Keltari moderno dialettale = dialetti gallo-italici
Keltari moderno ufficiale = francese
Latheari antico = latino
Latheari moderno ufficiale (lingua comune del Continente) = italiano
Latheari moderno dialettale = occitano nelle province del nord, catalano nelle province del centro, spagnolo castigliano nelle province del sud-est, portoghese nelle province del sud ovest e nelle colonie oltremare.

Citazioni

Nell'ordine di apparizione, da Marx, Fortini, Herbert (Dune), Martin (Game of thrones), Pascoli, Musil, Virgilio, Zimmer Bradley