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venerdì 30 marzo 2012

Gothian. Capitolo 34. Il Conte Fenrik: il vero Cattivo di "Gothian"

Era notte, a Gothian: la lunga notte artica che durava sei mesi. Tutto era tenebra tra le antiche pietre e le infinite distese di ghiaccio.


Dalle finestre si vedeva solo qualche timida luce. L'interno del castello era enorme, troppo grande per un uomo solo, per quanto egli si ritenesse un grande uomo, anzi, un'entità sovrumana.
Le grandi stanze apparivano vuote, eccettuata la presenza di alcune guardie.


Pochi servitori compivano i loro lavori nelle segrete, dove vivevano animali mostruosi, considerati estinti da tempo.


Il Conte, nella torre più alta, meditava i suoi piani.

 


Fino a quel momento le cose stavano procedendo secondo quanto aveva previsto.
Finalmente Ser Gahel, il suo fedelissimo alla corte di Alfàrian, era riuscito a costituire un esercito di prim'ordine, con il quale aveva permesso alla regina Alyx, sua amante, di ribellarsi a re Kerelic, costringendo quest'ultimo a ripiegare con le sue truppe nelle montagne dei Denti del Drago, e da lì, nel territorio settentrionale della pianura amnisiana, nella Federazione Keltar.
Ora il Conte era libero di chiamare a raccolta i suoi Albini, i non-morti, il suo esercito di vampiri che gli era stato concesso dal suo demoniaco genitore, Gothar, il dio del Ghiaccio.
Quella sera del 21 dicembre, Yule, il Solstizio d'Inverno, Fenrik aveva evocato Gothar, per discutere le mosse da compiere, non appena il Millenio fosse scaduto, e con esso l'Antico Patto che aveva impedito ogni interferenza demoniaca e divina sulle vicende umane per dieci secoli.
Evocare un demone così malvagio e potente richiedeva un sacrificio umano, il che per il Conte non era certo un problema.
Gothar comparve con un mostro dei ghiacci appollaiato sulle spalle, osservando la vittima sacrificale che suo figlio, il Conte Fenrik, aveva ucciso per lui, e di cui aveva bevuto il sangue, secondo l'antico rituale.


«Spero che tu mi abbia evocato per una valida ragione, figlio
Lord Fenrik  sollevò le braccia in segno di ossequio, e le sue dita artigliate erano più pallide di quelle di un morto: «Mio signore e padre, presto conquisterò il Regno degli Alfar, ed i miei Albini sono pronti. Ma intendo conquistare anche le terre Keltar a nord dell'Amnis, così come era negli accordi, quando sposai Marigold. Lei gode della duplice protezione di Atar e di Eclion: ti imploro dunque di offrirmi i rinforzi necessari per riequilibrare il potere per il Nuovo Ordine Mondiale della Fratellanza Bianca che sarà istituito presto dai miei vampiri albini sul Continente»
Gothar soppesò attentamente le parole:
«La gerarchia dei demoni mi vincola ad una sudditanza verso Eclion, Signore delle Tenebre, per questo non potrò scendere direttamente in guerra contro di lui, quando suo figlio Arexatan si risveglierà. Tuttavia esiste una divinità suprema del Male,  Deva Ahriman è chiamato, o anche Shaitan: Satana!


Egli ascolta sempre le intercessioni di un demone, se il loro effetto è quello di accrescere il Male sulla terra. Questo è il Supremo Arcano Universale»
Fenrik  conosceva la natura del Dio del Male, e intendeva servirlo, in cambio del potere assoluto:
«Quando scatenerò la guerra, voglio essere invincibile! Desidero di riavere ai miei ordini le creature potenti e colossali, che mi furono sottratte quando si stipulò il Patto. Secondo quell'accordo, dovevano rimanere ibernate per sempre nei ghiacci. Ma io desidero che anch'esse si risveglino!» 
Gothar aveva ben presenti quelle creature:
«Quella clausola del Patto non scade col Millennio. Ricordo che anch'io dovetti giurare di non risvegliare mai più quegli esseri

Fernik insistette: «Se tu intercederai per me presso Ahriman, potrai ambire ad essere pari ad Eclion, nella gerarchia dei demoni. Certo, è un rischio, ma è anche una grande occasione!
Il demone dei ghiacci meditava da tempo immemorabile di accrescere i suoi poteri, e forse quella poteva essere veramente l'occasione giusta per farlo.
«Se ben ricordo le creature ibernate sono tre»
Il Conte sorrise: «Sì, padre! La prima è il Rancor, a cui ero particolarmente affezionato: l'avevo visto nascere e l'avevo addestrato come mia guardia personale...



la seconda è il Leviathan, il grande rettile dei mari, con cui potrò impedire alle flotte nemiche di attaccarmi...




e la terza creatura è Balerion, il pipistrello gigante, alla cui groppa potrò volare, guidando dall'altro le mie truppe!
 



Credo che non sia una richiesta eccessiva. Le altre mie risorse torneranno già con lo scadere del patto, in particolare i Ghoul, gli zombie che usciranno a legioni intere dalle loro tombe, per essere guidati dai miei Albini» 



Gothar era fiero di aver generato un figlio come Fenrik. La madre era una umana, che lo aveva evocato, la Contessa Herbertha von Steinberg, di stirpe albina. Era era morta dopo aver messo alla luce Fenrik, per questo Gothar le aveva concesso il "morso del Vampiro", per donarle la vita eterna. Quando si era risvegliata, era assetata di sangue. Per secoli era stata il terrore delle lande di Gothian. Ma questo apparteneva ad un passato molto remoto.
Herbertha era stata eliminata definitivamente da Eclion ed Atar, perché non intendeva sottoscrivere il Patto, e si opponeva all'idea che Edwina dovesse un giorno diventare la nuova Contessa di Gothian.
Gothar non aveva mai perdonato ad Eclion e ad Atar questo affronto, e il suo sentimento di vendetta era forte: «Intercederò presso di te al cospetto di Ahriman. Alle mie preghiere si dovranno associare le tue»
Detto questo il demone svanì e il castello di Gothian tornò completamente buio.
Le Tenebre gli si addicevano più di qualsiasi altra condizione.
Fenrik assaporava già il suo potere assoluto.
Era sua intenzione, alla fine, conquistare anche l'Impero Lathear, ed eliminare persino sua moglie Marigold, l'unica persona che poteva ostacolare il suo completo dominio sul Continente.


N.d.A.

La maggior parte delle immagini sono tratte dal videogioco "Castlevania".
Fenrik di Gothian è rappresentato sia da Dracula che da Alucard di Castlevania.
Deva Ahriman è il Dio del Male nello Zoroastrismo ed è assimilabile al Diavolo nelle religioni monoteiste, a Lucifero nel Cristianesimo. L'immagine rappresenta Mortgoth, il signore del male ne "Il Silmarillion" di J.R.R. Tolkien.
Eclion è assimilabile a Sauron.
I mostri sono tratti dalla Bibbia o dalle mitologie e tradizioni popolari, oppure dai cicli di fantasy e di fantascienza: per esempio il Rancor compare in Guerre Stellari o Balerion ne "Il trono di spade" di G. Martin.
In questo romanzo i Vampiri sono cattivi, in controtendenza rispetto alla moda degli ultimi anni (da Anne Rice a Stephenie Meyer. Quindi non cercate un Robert Pattinson nel mio romanzo! Compariranno invece i licantropi, ma molto più avanti.