lunedì 17 settembre 2012

Il concetto di "cattivo gusto"



Forse avrete riconosciuto la ragazza della foto qui sopra: si tratta della principessa Beatrice di York, nipote della regina Elisabetta e quinta in linea di successione al trono britannico.
Il famigerato cappello che la principessa reale ha indossato per il matrimonio di suo cugino William l'anno scorso ha suscitato, a mio pare giustamente, le ironie di mezzo mondo.
Credo che sul fatto che quel cappello sia ridicolo quasi tutti possano essere d'accordo, eppure la principessa Beatrice non ha avuto minimamente paura di rendersi ridicola indossando questo orrore davanti a milioni di telespettatori, il che da un lato l'ha resa in un certo senso simpatica, anche se ci si chiede, di fronte a questi spettacoli, a che cosa serva, concretamente, una famiglia reale.
Eppure si dice: de gustibus non est disputandum, non  bisogna discutere sui gusti.
E invece io vorrei discuterne.
Molto spesso ci troviamo a dare dei giudizi estetici, e può capitare che si dica la frase: "è di buon gusto" oppure "è di cattivo gusto".
Ma poi non troveremo due persone che siano d'accordo su cosa intendere con l'espressione "buon gusto".
La definizione che si trova nei dizionari, e cioè "capacità di cogliere, apprezzare, esprimere e realizzare ciò che può essere considerato bello, elegante e raffinato dalla maggioranza delle persone" ci suggerisce l'idea che a decretare il buon gusto sia una specie di media tra le varie opinioni e che quindi il cattivo gusto sia qualcosa di eccessivo e fuori luogo rispetto alle circostanze e ai valori di riferimento del contesto sociale.



La foto qui sopra, che mostra qualcosa di pessimo gusto, in termini di vestiario matrimoniale, richiede però una definizione più precisa di cattivo gusto.
Bisogna cioè introdurre il concetto di "pacchiano".
Il termine "pacchiano" sta ad indicare qualcosa che è nel contempo troppo appariscente e rozzo/volgare.
A mio parere la Regina del Pacchiano è Lady Gaga.




Si è detto che nel pacchiano si unisce un eccesso di appariscenza si unisce una mancanza di raffinatezza.
Ma siccome a volte gli eccessi si toccano, mi chiedo se possa essere considerato pacchiano anche il contrario, e cioè un eccesso di ricercatezza, però qui faccio più fatica a trovare degli esempi.



Insomma, io ho provato a dare alcune definizioni con alcuni esempi. Non so se condividete quello che ho scritto, per cui vi invito a dire la vostra.
Che cos'è per voi il cattivo gusto?