venerdì 23 dicembre 2022

Dies natalis Solis Invicti, Saturnalia, Mitra, El Gabal,Yule, Alban Arthan : lo spirito dei Natali passati e di quello presente

 







 Il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole, fu ufficializzata per la prima volta dall'imperatore romano Aureliano nel 274 con la data del 25 dicembre.
Il culto del Sole era collegato a quello di Helius, dio del sole nella religione tradizionale greco-romana, che in età ellenistica tardo imperiale si confuse con altri culti legati alle divinità solari, come Apollo, El-Gabal, adorato ad Emesa, in Siria, nei primi secoli dell'Era volgare, e nota per il fatto che uno dei suoi grandi sacerdoti divenne imperatore romano col nome di Eliogabalo, e soprattutto Mitra, divinità di origine indiana e persiana, che nella Roma imperiale divenne il dio degli eserciti e dei legionari, con un culto misterico esoterico ed iniziatico molto complesso.
Le festività natalizie pre-cristiane erano tutte collegate col Solstizio d'Inverno, ma all'interno dell'Impero Romano coincidevano con i Saturnalia che si svolgevano dal 17 al 23 dicembre, periodo fissato dall'imperatore Domiziano.

Nel paganesimo nordico, in particolare celtico e germanico, la festività del Solstizio d'Inverno, che era il punto di partenza del ciclo solare, in quanto da quel giorno le ore di sole cominciavano a crescere, erano chiamate rispettivamente Alban Arthan e Yule.
Quando i missionari cristiani incominciarono la conversione dei popoli celtici e germanici, adattarono alla tradizione cristiana molte feste pagane nordiche. Le celebrazioni vennero così ricondotte a quelle del Dies Natalis, che dopo Costantino era diventato il giorno della nascita non più del Sole Invitto, ma di Gesù, pur mantenendo però alcune delle tradizioni e dei simboli originari (fu lo stesso papa Gregorio I Magno, tra gli altri, a suggerire apertamente questo approccio alle gerarchie ecclesiastiche). 

Fra i simboli del Natale che appaiono derivare dalle tradizioni germaniche e celtiche pagane compare, fra l'altro, l'uso decorativo del vischio e dell'agrifoglio e l'albero di Natale.
Babbo Natale, o Santa Klaus, derivarono dalla simbiosi del portatore di doni, lo Yulebod, (incarnazione di Odino),con la figura cristiana di San Nicola, vescovo di Myra (oggi Demre, città situata nell'odierna Turchia), di cui per esempio si racconta che ritrovò e riportò in vita tre fanciulli, rapiti ed uccisi da un oste, e che per questo era considerato il Protettore dei bimbi. L'appellativo Santa Claus deriva da Sinterklaas, nome olandese di san Nicola.











Prima della conversione al cristianesimo, il folclore dei popoli germanici, incluso quello inglese, narrava che il dio Odino (Wodan) ogni anno tenesse una grande battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale (Yule), accompagnato dagli altri dei e dai guerrieri caduti.

La tradizione voleva che i bambini lasciassero i propri stivali nei pressi del caminetto, riempiendoli di carote, paglia o zucchero per sfamare il cavallo volante Sleipnir. In cambio, Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi. Questa pratica è sopravvissuta in Belgio e Paesi Bassi anche in epoca cristiana, dove per la prima volta fu associata alla figura di san Nicola.

I bambini, ancor oggi, appendono al caminetto le loro scarpe piene di paglia in una notte d'inverno, perché vengano riempite di dolci e regali da san Nicola che, a differenza di Babbo Natale, in quei luoghi si improvvisa ancora a cavallo. Anche nell'aspetto, quello di vecchio barbuto dall'aria misteriosa, Odino era simile a san Nicola (anche se il dio era privo di un occhio).

La tradizione germanica arrivò negli Stati Uniti d'America attraverso le colonie olandesi di New Amsterdam, rinominata dagli inglesi in New York, prima della conquista britannica del XVII secolo, ed è all'origine dell'abitudine moderna di appendere una calza al caminetto per Natale, simile per certi versi a quella diffusa in Italia il 6 gennaio all'arrivo della Befana, giorno conclusivo delle festività sia pagane che cristiane (l'Epifania è la manifestazione della natura divina di Gesù tramite l'adorazione dei Magi, secondo la tradizione giudaico-cristiana che fu influenzata dalle religioni iniziatiche greche e dallo zoroastriasmo persiano).

Un'altra tradizione folclorica delle tribù germaniche racconta le vicende di un sant'uomo (in alcuni casi identificato con san Nicola) alle prese con un demone (che può essere, di volta in volta, un Troll o il demone Krampus) o un oscuro uomo che uccideva nei sogni (Blackman o pitchman). La leggenda narra di un mostro che terrorizzava il popolo insinuandosi nelle case attraverso la canna fumaria durante la notte, aggredendo e uccidendo i bambini in modo orribile. Sconfitto e obbligato a obbedire agli ordini del santo, il demone viene costretto a passare di casa in casa per fare ammenda portando dei doni ai bambini. In alcuni casi la buona azione viene ripetuta ogni anno, in altri il demone ne rimane talmente disgustato da preferire il ritorno all'inferno.
Altre forme del racconto presentano il demone convertito agli ordini del santo, che raccoglie con sé gli altri Elfi e Folletti, diventando quindi Babbo Natale. Una diversa versione olandese racconta, invece, che il santo viene aiutato da schiavi Mori, che vengono rappresentati di solito dal personaggio di Zwarte Piet (Pietro il nero), analogo dell'italiano Uomo nero. In questi racconti Zwarte Piet picchia i bambini con un bastone o li rapisce per portarli in Spagna nel suo sacco (un tempo la penisola iberica era sotto il dominio dei Mori). In Germania, lo stesso racconto trasforma il personaggio in Pelznickel o Belsnickle (Nicola Peloso), che va a trovare i bambini cattivi nel sonno. Il nome deriva dall'aspetto di enorme belva dovuto al fatto che è interamente ricoperto di pelliccia.










giovedì 1 dicembre 2022

Nevermore Academy : una Hogwarts dark in versione Netflix che conquista fin dalla prima puntata






Immaginiamo di unire insieme in una miscela la creatività di Tim Burton, la qualità stilistica delle serie tv di Netflix, l'houmor nero della famiglia Addams e l'eredità spirituale del favoloso (e ineguagliabile) universo di magia creato dalla genialità di J.K. Rowling (e la sua eccellente resa cinematografica da parte della Warner Bros): che cosa può emergere da questa pozione (degna del professor Piton)?
Io rispondo: una Hogwarts dark-goth che si impone fin dal suo primo fotogramma, e cioè la Nevermore Academy della serie tv "Mercoledì", che ci racconta le avventure dell'omonimo personaggio della famiglia Addams.
Nel giro dei 15 minuti iniziali della serie, quelli fondamentali che ti devono conquistare, si entra subito in azione, "in medias res", con un ritmo incalzante e ironico e con i protagonisti, l'ambientazione e le trame che si presentano interessanti per chi si sente "diverso" e non vuole un teen-drama di tipo mainstream, una un luogo riservato ai tipi strani che ti fa sentire subito a casa.
Esistono però altri riferimenti a qualcosa che riguarda più specificamente l'universo di Netflix e cioè il fatto che Mercoledì è simile, sotto certi aspetti a Undici, la Eleven di Strangers Things, o ad Enola Holmes. In questo caso però il ruolo è stato affidato a Jenna Ortega, perfetta per il personaggio e molto convincente nell'interpretazione. (La doppiatrice però è la stessa di Millie Bobby Brown, e non è un caso).

La trama è efficace. Dopo una serie di esperienze conflittuali nelle scuole normali (di fatto Mercoledì sa vendicarsi fin troppo bene per ogni torto subito), gli Addams decidono di iscrivere Mercoledì nella Nevermore Academy, dove loro stessi sono stati studenti e si sono conosciuti (una nota di apprezzamento va a Catherine Zeta-Jones, perfetta nel ruolo di Morticia, mentre Luis Guzmàn non lo è per niente, nel ruolo di Gomez).
Nevermore (il cui nome riecheggia la famosa poesia Il corvo, di Edgam Allan Poe), è una scuola per allievi "strambi", ma molto dotati nei propri campi di competenza.
La compagna di stanza di Mercoledì, Enid Sinclaire, è molto simile al personaggio di Luna Lovegood ed è il giusto contraltare rasserenante al cupo cinismo della giovane Addams, intenzionata a fuggire alla prima occasione. 
Enid si mostra subito entusiasta e spensierata e introduce la nuova compagna, e tutti noi spettatori, nel magico mondo di Nevermore, visivamente di altissima qualità, come solo Tim Barton poteva offrirci.
L'edificio è un bellissimo maniero in stile vittoriano, situato in mezzo ai boschi del Vermont, nella zona nord orientale degli Usa, detta New England perché è costituita dai primi stati fondati dai coloni inglesi nel XVI secolo.
Nel cortile interno, a forma di pentagono, si radunano i gruppetti della scuola (che ci ricordano, pur nella totale diversità, le famose quattro case di Hogwarts), tra cui spiccano subito gli immancabili aspiranti vampiri e gli altrettanto immancabili aspiranti lupi mannari. Il genere gotico dark ha le sue regole, e queste presenze sono elementi divenuti necessari per creare la giusta atmosfera, seppur mitigata dall'ironia sarcastica e tagliente di Mercoledì e dall'humor nero decisamente british che è un'altra costante nella regia di Tim Burton.
Ogni studente ha dei poteri soprannaturali che non riesce a controllare. Mercoledì ha il potere della chiaroveggenza, ha delle visioni che la informano su cose accadute nel passato e sconosciute a tutti tranne i testimoni oculari, che non sempre dicono la verità, oppure non dicono proprio nulla.
Gli Addams affidano la figlia alle cure e alla disciplina della preside Larissa Weems (interpretata da Gwendoline Christie, ubiqua, ma sempre inappuntabile, nelle serie tv di genere fantasy), ma anche alla protezione di Mano, la quale segretamente si introduce nella scuola.
I contatti con i genitori avverranno tramite una sfera di cristallo.

[Inserico uno spoiler alert per scrupolo, quindi chi continuerà a leggere sappia che ci sono alcune anticipazioni sulla trama della prima puntata]







Parallelamente agli eventi che accadono a Nevermore, si svolge un'altra trama, quella a sfondo giallo mistery che vede due detective che indagano su una serie di omicidi avvenuti nella grande foresta che circonda la scuola.
Fino a quel momento la polizia locale ha attribuito tali efferati delitti ad uno o più orsi di grandi dimensioni, ma è chiaro che questa spiegazione non regge.
Si indagherà dunque più a fondo per capire se esiste un nesso tra gli omicidi e la Nevermore Academy.

Nonostante la gentilezza di Enid, la coabitazione con Mercoledì appare molto difficile
La giovane Addams si mostra subito intransigente e inflessibile nella propria ossessione per il nero e il silenzio, per cui la metà della stanza che spetta a lei viene privata dai colori e dagli elementi magici in stile wiccan della compagna. Mercoledì sta scrivendo un romanzo thriller, naturalmente incentrato su un serial killer. Com'è nel suo stile retrò, la giovane Addams usa un'arcaica macchina da scrivere, mentre Enid tiene un blog ed è ben inserita nei social network, disprezzati ovviamente da Mercoledì.
Nessuna delle due ragazze intende rinunciare alle proprie abitudini, ed Enid non si lascia certo sopraffare, anzi, letteralmente "mostra le unghie" proclamando di essere una "gattina con gli artigli", i quali vengono sfoderati con una rapidità che ci dice che anche lei ha poteri magici.
In teoria anche lei dovrebbe appartenere al clan dei lupi, ma in realtà la sua metamorfosi è limitata alle unghie, il che la pone nella situazione di "una reietta tra i reietti", come si definiscono anche altri studenti con i quali Mercoledì fa conoscenza.

Nel frattempo, nella vicina cittadina di Jericho, (Vermont), si sta per celebrare l'annuale festa del raccolto, secondo la tradizione dei Padri Pellegrini: è la tipica atmosfera dei paesini del New England, quelli nei quali è accaduto l'ultimo tragico episodio della caccia alle streghe, ossia il processo di Salem (Massachusetts).
In effetti, a pensarci bene, Jericho è un nome biblico che riecheggia quello di Salem (derivato da Jerusalem) e i suoi abitanti (che potremmo definire amichevolmente "babbani") considerano la Nevermore Academy come responsabile di tutti i mali.
Mercoledì, fuggita da una seduta di psicoterapia, (impostale dai servizi sociali), conosce Tyleril figlio dello sceriffo Galbin, e tenta di ottenere un passaggio per la stazione più vicina, Burlington, sul lago Champlain, a pochi chilometri dal Canada, ma il ragazzo si mostra incorruttibile, e Mercoledì ne rimane positivamente impressionata. Poi però viene coinvolta in una rissa da alcuni bulli locali e stende tutti i prepotenti con perfette mosse di kung-fu apprese da zio Fester. Anche Tyler mostra interesse e ammirazione per lei. Interviene poi lo sceriffo in persona il quale, appreso dalla preside che Mercoledì è la figlia di Gomez Addams, le dice in tono minaccioso che suo padre è un assassino, introducendo un nuovo elemento complicante nella trama.
Nel frattempo le visioni premonitrici si fanno più frequenti e la giovane Addams prevede persino un incidente stradale e il modo in cui il guidatore morirà. 
Durante la notte, nel balcone del "castello", vicino ai gargoyle, suona il violoncello sulle note di Paint it, black e viene raggiunta da Enid, che le confida le sue preoccupazioni. Mercoledì le confida a sua volta l'episodio che l'ha spinta a imparare le arti marziali e a diventare una solitaria in lotta contro il mondo intero

La Nevermore Academy è nel contempo antica, ma progressista, al contrario della scuola precedente, la "Nancy Reagan" (il cui busto, molto somigliante alla defunta first lady) era conservatrice, con tutti gli stereotipi del caso, specie le cheerleaders bionde e frivole, mentre a Nevermore siamo fuori dagli schemi: la "queen bee", l'ape regina, Bianca, è una ragazza nera (un ossimoro), con i capelli corti e inquietanti occhi chiarissimi, che è imbattibile nella scherma e vince un duello "al primo sangue", con Mercoledì, intervenuta in difesa di Rowen, un ragazzo timido, occhialuto e asmatico autodefinitosi "reietto tra i reietti" (pur essendo dotato di poteri telecinetici).
Non è tuttavia il sentimentalismo a muovere la giovane Addams, ma un fortissimo senso della giustizia, che la spinge però a cercare vendetta immediata. E' una ribelle, indubbiamente, e un'anticonformista che si sa imporre, ma questo le crea molti nemici e fin dal primo giorno qualcuno tenta di farla fuori facendo cadere un gargoyle dall'alto: Mercoledì si salva grazie all'intervento di Xavier, uno studente alto, magro, dai capelli lunghi, e dall'aria misteriosa e affascinante.

Alla fine Mercoledì ed Enid stringono un'alleanza di mutuo soccorso e la giovane Addams chiede alla coinquilina di insegnarle ad usare il computer (prima aborrito, ma ora necessario per elaborare piani di fuga più efficaci).
Mercoledì è sempre sorvegliata da Mano, che, una volta scoperta, le giura, in maniera piuttosto buffa, con una specie di "linguaggio dei segni" tutto suo, che non farà la spia a Morticia e che la aiuterà in ogni circostanza. La prima missione è quella di portare un messaggio, scritto nel suo palmo da Mercoledì, al figlio dello sceriffo, per invitandolo a chiamare il portatile di Enid per comunicare via skype. Il ragazzo le promette che la aiuterà a fuggire, durante la festa del raccolto, e lo farà senza chiedere compenso perché in fondo vorrebbe andarsene anche lui dalla cittadina piccola e opprimente e da un padre piuttosto rigido. "Sìcura di poterti fidare di quel normale?", le chiede scettica Enid, durante la festa a cui "gli strambi" della Nevermore partecipano per obbligo senza particolare entusiasmo. Il ragazzo è affidabile e le fornisce anche il fascicolo dello sceriffo su Gomez Addams.  La preside tiene d'occhio Mercoledì, ma viene distratta. Il piano di fuga fallisce comunque per la presenza di Rowen, su cui Mercoledì ha un'inquietante premonizione, che non vogliamo svelare.
Gli eventi del finale, con la comparsa, nei boschi, di un'enorme creatura mostruosa, paradossalmente convincono Mercoledì che Nevermore è un posto molto interessante, pieno di misteri da svelare, tanto che alla fine la ragazza comunica ai genitori che si troverà bene lì.
Naturalmente la parola "bene", nel vocabolario di Mercoledì, ha un significato diverso da quello comune, e implica il piacere di sfidare il pericolo e svelare i misteri, specialmente quelli più oscuri e cruenti, ma sempre con uno brillante umorismo di fondo, battute memorabili e scene esilaranti specie quando c'è Mano in circolazione!
Notevole è anche la colonna sonora, specie quando Mercoledì suona col violoncello, e con tutta la sua ira, una versione spettacolare dell'Inverno di Antonio Vivaldi: una scena da brivido per veri intenditori!



P.s. Jenna Ortega ha vent'anni, ma recita in un ruolo da teenager, come peraltro ha fatto anche Zendaya in Euphoria. Fuori dal set e con un look adulto, Jenna torna ad essere una giovane donna di grande stile.