martedì 27 luglio 2021

Vite quasi parallele. Capitolo 149. I Misteri del Bosco Sacro di Confluentia



C'erano vari sentieri per entrare nella "selva oscura" che circondava l'antichissimo tempio pagano di Confluentia, ufficialmente riconvertito in "Opera Pia per il sostentamento di donne anziane e gatti randagi", una sorta di enclave interna al Feudo Orsini, solo formalmente patrocinata dagli stessi Orsini di Casemurate e da altre famiglie di latifondisti della Romagna Centrale (tutte imparentate con gli Orsini), più altri "soci silenziosi".  
Tutto questo, naturalmente, era ignoto a Clara Torricelli, fino alla fatidica estate del 1910, quando riuscì a scoprire cosa c'era dietro a quel nome di facciata, così innocente e filantropico.
Certo, alla fine persino Clara dovette arrivare a un compromesso con la Stirpe di Confluentia, ma non ci fu mai un'adesione e nemmeno una giustificazione.
Ma procediamo per gradi verso la rivelazione finale che concluderà il capitolo e questo excursus nel passato remoto.
ll sentiero scelto con cura dalla governante Liliana Bergantini e dal fattore Primo Ricci, era molto scomodo da percorrere poiché era stretto e i rami degli alberi e degli arbusti erano così intricati da aver trasformato il sentiero stesso in una specie di galleria.
La governante pareva compiaciuta per quella scelta e sorprese tutti con una nota citazione evangelica:
<<"Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!">>
Clara per un attimo si illuse che Liliana fosse cattolica, come lei stessa:
<< Matteo 7, 13-14. E' una grande verità. Siete credente?>>
Liliana sorrise:
<<Non nel senso che intendete voi. Ma trovo illuminanti, oltre che di grande valore letterario e filosofico, molti passi delle Sacre Scritture della religione cattolica>>
Clara si incuriosì ulteriormente:
<<Dunque credete in qualcosa di diverso dal Cattolicesimo?>>
Liliana annuì:
<<Abbastanza diverso, senza dubbio, ma meno di quanto potrebbe sembrare in apparenza>>
E non aggiunse altro.
Lo stillicidio con cui quell'anziana governante rivelava tutti i suoi segreti era quasi insopportabile, ma Clara cercò di essere paziente, perché aveva capito che comunque Liliana, sia pure una goccia alla volta, pareva disposta a rispondere ai suoi interrogativi.
Primo Ricci, invece, si limitava a battere il sentiero con un bastone per scacciare eventuali vipere.
Appariva a disagio.
Clara si chiese stava commettendo un errore, entrando in quel luogo misterioso.
Le tornarono in mente le parole di suo padre, che citava Theodore Roosevelt dicendo: "L'uomo che non commette mai errori è l'uomo che non fa mai niente", salvo poi correggersi dicendo: "Anche il non fare mai niente, ammesso che sia possibile, è un errore"
E Clara con molto buon senso replicava che l'unico vero errore è quello da cui non impariamo nulla, frase che poi, in seguito, pronunciò anche Henry Ford.
Era l'Età dei Pionieri, (1820-1920) a cui seguì quella dei Maestri (1920-2020), a cui seguirà quella dei Profeti (dal 2020 in avanti)
Clara aveva il coraggio di un pioniere e lo trasmise a tutti i suoi figli, Ettore in particolare.
Ma ormai tutta la Terra era conosciuta: pochissimi luoghi soltanto meritavano ancora sugli atlanti il titolo di terra incognita, e Confluentia, con il suo strano bosco, era uno di quei luoghi.
Arrivarono ad una radura.
Il sentiero si biforcava, ma questa volta Liliana si fermò, come in attesa di un segno. 




E il segno arrivò: un potente raggio di sole indicò il sentiero più stretto e arduo, che si trovava sulla destra.
Liliana annuì:
<<Pare che Belenos sia dalla vostra parte, anche se forse non avete mai sentito questo nome>>
In effetti il nome era sconosciuto a Clara:
<<Mai sentito. Chi è?>>
La governante le rivolse uno sguardo incerto, come se si chiedesse, ogni volta, se quella giovane ventenne di città fosse degna di essere anche solo sommariamente informata di ciò che le Anziane credevano.
<<E' una divinità solare dagli antichi Celti, divenuta poi un'entità angelica, un Signore della Luce>>
Fu allora che Clara incominciò a capire quali potevano essere i segreti che Liliana pareva così restia a rivelare:
<<So che questa era una terra gallica, prima della conquista da parte di Roma. E' per caso sopravvissuto qualcosa delle antiche tradizioni pagane gallo-romane?>>
Liliana annuì:
<<Direi proprio di sì, ed è questo "qualcosa" che oggi si dimostra così favorevole nei vostri confronti. Se non fosse stato così, non vi avrei mai permesso di arrivare fino a questo punto>>
Clara moriva dalla curiosità:
<<Ma, non è stata la Contessa Vedova a darmi il permesso?>>
L'anziana governante ridacchiò:
<<Dietro mia proposta. Io e la contessa Vittoria ci conosciamo da una vita e siamo legate da una profonda amicizia>>
La giovane maestra Torricelli ormai aveva imparato a leggere tra le righe quella parte di mezza verità che non era espressa a parole dalla sua interlocutrice:
<<Sembrate anche custodi degli stessi segreti>>
Liliana sembrava divertita come un gatto che gioca col topo:
<<Può darsi, anche se io preferisco chiamarli Misteri>>
Primo Ricci, colto di sorpresa da quell'allusione, se ne uscì con una frase che rivelò molto più di quanto lui avrebbe voluto:
<<Ma adesso siete voi che rivelate troppo, Reverenda Madre!>>
E subito si accorse di essersi tradito e avrebbe voluto mordersi quella maledetta lingua lunga tipica della famiglia Ricci e della Romagna in generale.
Clara spalancò gli occhi:
<<L'avete chiamata Reverenda Madre. Ma non ha certo l'aspetto di una suora>>
Liliana ridacchiò di nuovo:
<<E nemmeno la condotta di vita. Ciò non toglie che persino al giorno d'oggi, in luoghi come questo, ci siano persone che si accostano alla dimensione del Sacro in una maniera diversa da quella della religione maggioritaria>>
A quel punto, con un agile balzo, un gatto totalmente bianco, e dagli occhi azzurri e curiosi, comparve da un cespuglio e si piazzo in mezzo al sentiero.
Liliana sorrise e nel contempo le si illuminarono gli occhi:
<<Vi presento Albus, uno dei gatti più curiosi e più dolci sulla faccia della Terra.
Fategli annusare la vostra mano>>




Clara si accovacciò e avvicinò la propria mano destra a quella di Albus, che la annusò con grande meticolosità, e poi si avvicinò a sua volta e incominciò a strisciarsi sulle sue ginocchia.
Liliana e Primo si guardarono con un'aria di intesa.
La governante disse:
<<Avete superato la prova! A quanto pare anche Albus approva la vostra presenza qui. E' un segno importante! Alcuni dei nostri gatti hanno il dono di riconoscere le persone buone, le anime candide, come la vostra, che riflette il vostro stesso nome>>
Ripresero a camminare e il gatto trotterellò sereno accanto a loro.
Clara rifletteva.
Questa strana donna è diventata all'improvviso gentile e si esprime in un linguaggio forbito, tanto da sembrare una persona che ha studiato, non certo una che ha passato la vita a fare la domestica o a coltivare erbe in un orto botanico. E' molto superstiziosa, e questo è tipico delle donne di campagna, ma lei si considera una specie di sacerdotessa. Devo riuscire a farla parlare di più...
Ma anche gli alberi, a modo loro, davano l'idea che quello fosse un Bosco Sacro, di cui le misteriose Anziane erano custodi, compresa la governante Liliana.
Il gatto era una gioia per gli occhi, ma il bosco era sempre più scuro, gli alberi sempre più antichi e nodosi, tanto che, molti decenni dopo, il suo pronipote Roberto lo avrebbe paragonato sotto certi aspetti al Bosco Atro di Tolkien, o la Vecchia Foresta (con il suo "antico uomo salice") ai confini della Contea degli Hobbit, che un tempo era unita con l'altra grande foresta degli alberi semoventi, ossia l'arcaica foresta di Fangorn. Ma altri, con una formazione più classicista, avrebbero potuto paragonare quel luogo al Bosco Sacro di Nemi e alla sua famosa leggenda. 
Ma in fondo tutti i Boschi Sacri si assomigliavano, secondo quanto diceva Liliana, che da bambina era andata in pellegrinaggio, con sua madre, che si chiamava Viviana, alla Tomba di Merlino, nella foresta di Broceliande.





<<Non abbiate timore del buio, giovane Clara. Questo è un luogo dove Eclion, il Signore delle Tenebre, non può entrare, a meno che non sia evocato da una di noi>>
E con questa dichiarazione, Liliana aveva confermato tutti i sospetti che la giovane Torricelli aveva avuto sin dall'inizio:
<<Dunque è come pensavo: voi siete una delle Anziane che, in questo luogo, praticano un'antica religione pagana>>
Liliana annuì:
<<Siamo, in effetti, Sacerdotesse di un culto che esisteva persino prima degli apporti gallo-romani. Siamo qui dalla notte dei tempi, quando ancora questo bosco era una grande foresta e nel contempo un'isola circondata dalle paludi. Qualcuno ci chiama Sacerdotesse delle Paludi, anche se ormai di paludi non ce ne sono più, almeno da queste parti. 
In verità abbiamo anche altri nomi che, se saprete mantenere il nostro segreto, apprenderete col tempo>>
Clara era nel contempo stupefatta e meravigliata per quella rivelazione così sincera:
<<Se non fate nulla di illecito, manterrò il vostro segreto>>
Dubitava che, se anche qualche cosa di illecito fosse praticato, non glielo sarebbero certo venuti a dire.
Liliana mantenne un sorriso composto:
<<Noi facciamo solo del bene. Non pratichiamo la magia nera o cose simili, anche se ne conosciamo i segreti. La gente del luogo ci chiama streghe, ma poi quando hanno bisogno di qualcosa vengono da noi, soprattutto coloro che non possono permettersi il costo di un medico o i prezzi di una farmacia. La nostra erboristeria è molto frequentata, e tutti sanno che siamo disposte ad essere generose verso i più poveri. Per questo nessun casemuratense ha mai rivelato il nostro segreto e ben pochi forestieri ne sono al corrente, tranne, naturalmente, gli Iniziati>>
La giovane maestra inarcò le bionde e fini sopracciglia:
<<Dunque esiste un culto esoterico, dietro a tutto questo! Lo sospettavo, ma mi chiedo perché improvvisamente stiate diventando così loquace e collaborativa>>
La Sacerdotessa accentuò il suo sorriso:
<<Gli auspici sono stati favorevoli, ed io ho avuto una premonizione sul vostro conto.
Sento che non costituite un pericolo per noi>>
Clara pensò fosse un trucco, una trappola da prestigiatori da quattro soldi:
<<Io non credo a questo genere di cose. E spero non abbiate intenzione di "convertirmi">>
Liliana fece un gesto vago, come per scacciare una mosca:
<<Non ci penso nemmeno lontanamente. Voi avete già trovato la vostra strada verso la dimensione del sacro e la vostra fede è salda. Questo è un grande dono che rasserena la vostra mente, ed io sarei davvero una strega, oltre che una sciocca, se anche solo pensassi di poter scalfire la roccia su cui è edificata la vostra anima.
No, non avete niente da temere da me, così come io so di non avere nulla da temere da voi.
Non vi rivelerò la mia premonizione, l'esperienza mi ha insegnato che è meglio non sapere cosa ci attende, perché ogni cambiamento indotto da una premonizione tende a peggiorare le cose, il più delle volte. Ma non abbiate paura, nella vostra vita il Bene è di gran lunga dominante, e si irradierà in tutte le direzioni, ma questo credo che in fondo lo sappiate già>>
Clara sentì che le era stato offerto un armistizio, e decise di accettarlo:
<<Forse alla fine siamo riuscite a intenderci, Liliana.
Ma ci sono ancora tanti punti oscuri. Per esempio, questi Iniziati, sono orientati verso il Bene o verso il Male?
E gli Orsini che parte hanno in tutta questa vicenda?>>
Liliana si fermò a riflettere se rispondere o meno a quelle domande sempre più dettagliate:
<<Per rispondere adeguatamente ai vostri quesiti ci vorrebbero anni, e non basterebbero mai.
Posso accennarvi qualcosa, per sommi capi, riguardo alla prima domanda, ma non spetta a me rispondere alla seconda, bensì al conte Attilio o a sua madre.
Noi tutti crediamo di saper distinguere senza ombra di dubbio cosa è bene e cosa è male, ma poi ci troviamo di fronte a situazioni che mettono in difficoltà anche la coscienza dei più saggi.
Gli Iniziati stessi, pur conoscendo i Misteri, si dividono di fronte alla loro interpretazione e alle decisioni che hanno forti implicazioni etiche. 
Può sembrare un paradosso, ma più conosciamo i Misteri, più ci rendiamo conto che la nostra mente ha dei limiti e che la vera conoscenza è propria di entità sovrumane.
L'essere umano può illudersi quanto vuole di essere il vertice dell'evoluzione, ma si tratta pur sempre di un'illusione, e non è necessario essere Iniziati per rendersene conto.
Ci sono alcune cose che tutti gli Iniziati condividono: l'Ordine è nato come una federazione di culti esoterici che portano avanti le Antiche Tradizioni, l'Antica Via, ma dopo l'Iniziazione, dobbiamo scegliere a quale fazione appartenere.
I fondatori dell'Ordine, nella notte dei tempi, appartenevano a quattro fazioni diverse, con una diversa opinione su quali obiettivi perseguire e su come perseguirli.
Ed ora ti dimostro la mia fiducia rivelandoti qualcosa a cui faticherai a credere, ma di cui comunque, e lo ripeto con molta serietà, non dovrai parlare con nessuno a meno che io non ti dia il permesso. Se tradirai la mia fiducia, ne pagherai le conseguenze, perché gli Iniziati sono dappertutto, si sono infiltrati ovunque e tengono tutto sotto controllo.
I più potenti sono i meno noti, gli Iniziati di Rango Segreto, la cui affiliazione è conosciuta soltanto dall'organo esecutivo dell'Ordine, e cioè il Consiglio Ristretto, che solo in rari casi può consentire all'Incaricato di comunicare la propria affiliazione ad una lista selezionata di persone.
Nel Consiglio siedono i rappresentanti eletti dalle quattro fazioni: il voto del Grande Maestro è spesso decisivo per ottenere la maggioranza, e non è facile nemmeno trovare un accordo su chi eleggere. Alla fine, comunque, si giunge sempre a un compromesso, e questo significa che chi crede di essere il paladino del Bene deve scendere a patti con altri che la pensano diversamente.
Noi di Confluentia abbiamo aderito alla fazione chiamata Fratellanza Bianca, che fa capo a Belenos. Non bisogna credere però a ciò che ha scritto madame Blavatsky su questo argomento, e in generale anche alle altre assurdità teosofiche. La nostra dottrina è molto diversa e molto più seria, ma è davvero segreta, al contrario di quella pubblicata dalla defunta signora.
Un tempo eravamo alleati del Serpente Rosso, che fa capo ad Atar, il Signore del Fuoco.
Poi però ci sono state delle divergenze, non tanto sugli obiettivi, quanto sui metodi: noi siamo rimasti fedeli all'Antica Via, loro sono più orientati ad utilizzare le scoperte scientifiche e tecniche.
Esistono altre due fazioni, che rappresentano ai miei occhi quello che si potrebbe chiamare "il lato oscuro".
Hanno stretto un patto con due entità sovrumane, che dal mio punto di vista sono demoni, ma ai loro occhi sono benefattori che preservano la loro supremazia.
L'Aristocrazia Nera ha stretto un patto con Eclion, un'entità molto potente, anche se è conosciuta con altri nomi. E' in grado di dare molto, ma solo se si è disposti a sacrificare qualcosa a cui si tiene molto o qualcuno che si ama. Più grande è la richiesta, più grande sarà il sacrificio. 
Da questo punto di vista possiamo dire che Eclion è molto equo. Voi penserete che nessuno potrebbe essere disposto a sacrificare una cosa o una persona cara per ottenere qualcos'altro o far del male a qualcun altro, ma non dovete sottovalutare la meschinità che alberga nell'animo umano: non è necessario essere apertamente malvagi, basta essere meschini e detestare qualcuno per futili motivi, per essere pronti a tutto pur di distruggere la persona detestata.

C'è infine un'ultima fazione, che fa capo a un demone che non intendo nominare in questo luogo sacro. Si fanno chiamare "gli Immortali" o "gli Eterni" e sono in grado di sottrarre energia agli altri per donarla a se stessi. Non mordono e non succhiano sangue, quello è un mito, ma vi assicuro che sono in grado di prosciugare le loro vittime in maniera ben peggiore. Il prezzo che si paga, in questo caso, è una sorta di contrappasso dantesco: allungano la loro vita, ma non ne mantengono alta la qualità. La loro mente è oppressa dalla nostalgia, non riescono a stare al passo coi tempi, il che li porta gradualmente a diventare reliquie viventi di un passato che non esiste più e a cui le nuove generazioni voltano le spalle.
La maggior parte di loro finisce per diventare simile ai fantasmi o alle anime di coloro che non sono né vivi, né morti. 
Ma poi, a pensarci bene, se nella vita, come accade quasi sempre, la fatica non gradita, la noia o le sofferenze sono maggiori sia in quantità che in intensità rispetto al benessere in tutte le sue forme e manifestazioni, chi potrebbe desiderare, seriamente, di vivere in eterno in questo mondo?
Una piccola parte degli Eterni, però, riesce a trarre giovamento da questa immortalità terrena, e può diventare molto ricca e potente, anche se è costretta a cambiare identità e a vivere nella menzogna. 
Dovremmo sbatterli fuori dall'Ordine degli Iniziati, ma questo richiederebbe una maggioranza dei tre quarti, al Consiglio, e guarda caso non si trova mai, perché gli Eterni sono sempre disponibili a comprare i voti altrui, o a minacciare chi osa sfidarli>>

Clara era a dir poco scettica di fronte a quella specie di mitologia che in fondo non poi meglio di quella della tanto vituperata vedova Blavatsky.
<<Quindi, se ho ben capito, quelle che voi chiamate entità sovrumane sono come angeli o demoni, con una loro gerarchia, immagino.
Ma non mi avete parlato né di Dio, né di Satana>>

Liliana annuì:
<<Ve ne parlo ora: tutti coloro che aderiscono all'Ordine degli Iniziati sono "diteisti", credono nell'esistenza, al di sopra di tutto, di due sole divinità egualmente potenti e perennemente in lotta tra loro.
La Divinità o Fonte del Bene, che potremmo chiamare Dio, e la Divinità o Fonte del Male, che potremmo chiamare Satana. Hanno molti altri nomi, ma quelli fanno parte dei Misteri, così come tutte le nostre pratiche per il potenziamento delle facoltà mentali, ma soprattutto dell'ascesi e l'estasi mistica. Le due Fonti sono la sommità del nostro credo e gli Iniziati le chiamano "Arcani Supremi".
Naturalmente siete più che autorizzata a considerare fandonie e farneticazioni le cose vi ho detto, ma c'è una sola questione che non richiederebbe Misteri o Iniziazioni per essere creduta, ma soltanto coraggio: ci sono orrori, a questo mondo, che non sono compatibili col dogma dell'onnipotenza. Voi avete studiato, so che conoscete bene la Storia e dunque saprete che è fatta di grandi atrocità e di quotidiani singoli orrori. Niente può giustificare un simile prezzo, eppure è proprio questo punto che è stato rifiutato e perseguitato sistematicamente dalle autorità politiche e religiose, ma anche dai singoli credenti, ovunque.
Ci possono essere tante spiegazioni, ma gli Iniziati, che nonostante il loro potere non hanno mai nemmeno provato a far pendere la bilancia dalla parte del diteismo, pensano che questo concetto sia rifiutato perché "spaventoso", nel senso originario della parola. 
Non è certo tranquillizzante pensare a una divinità malvagia con eguale potere di quella benevola: ci si sente minacciati senza avere una protezione sicura.
Ed è proprio qui che gli Iniziati entrano in scena: non si limitano a offrire consolazione o protezione materiale. Insegnano a potenziare la mente fino al punto di raggiungere facoltà che sono e saranno sempre considerate impossibili da parte dei non-Iniziati>>

Clara era incerta se ridere o avere paura del vaniloquio di quella strana donna, che peraltro non aveva rivelato nulla della propria origine e della propria formazione, e non aveva nemmeno tentato di giustificare il proprio passato di concubina e maitresse.
Ciò che la fece riflettere fu piuttosto il rispetto con cui Primo Ricci ascoltava il suddetto vaniloquio della sedicente Sacerdotessa.
Il fattore del Feudo Orsini era un tipo pratico e da lui ci si sarebbe aspettati, considerando anche l'anticlericalismo romagnolo, un qualche segno di scetticismo, e invece no: ascoltava quelle cose come se si stesse parlando di una nuova tecnica per aumentare la resa del raccolto.
Avrebbe voluto chiederglielo subito, ma in quel momento non era una mossa prudente. Si riservò quindi di parlargli più avanti e cercare di scoprire i suoi moventi e i segreti che lo rendevano così rispettoso verso la governante/sacerdotessa.

E fu proprio Liliana Bergantini a tagliare corto e a tornare ad un atteggiamento più pragmatico:
<<Ma adesso procediamo, voglio farti vedere almeno le mura di Confluentia: non sono molto lontane, e presto ti verranno incontro gli altri gatti. Ognuno di loro ha una personalità diversa e una dote particolare: se riesci a conquistare la fiducia di un gatto timido, allora sei sicuramente una persona buona>>
Proseguirono in quel bosco sempre più intricato, ma con un fascino fiabesco che ben pochi luoghi, da quelle parti, erano riusciti a conservare.
Alla fine, dopo aver peregrinato un po', giunsero alla radura dove sorgeva la porta d'ingresso.









Le mura di Confluentia erano antiche, in pietra grezza, mentre la porta era nuova, ristrutturata da poco, con dubbio gusto, senza arco, ma con una tettoia.
Ma la cosa più importante, quella che finalmente erano riusciti a trovare, era la colonia felina.
C'erano gatti ovunque, di tutti i colori e tutte le dimensioni. Alcuni dormivano ancora. Altri cercavano del cibo nei vari cocci sparpagliati qua e là, ma la maggioranza fissava incuriosita la nuova arrivata.
I loro musetti e i loro occhioni sembravano chiedere affetto.
Clara avrebbe voluto abbracciarli tutti: si accovacciò per terra e tese loro la mano da annusare e i più socievoli e curiosi si avvicinarono. Gli altri la fissavano con un'espressione quasi umana.
Liliana osservò compiaciuta la scena:
<<Quegli occhi guardano te. Ti vedono come una madre. Non deluderli mai. E' quello che dico sempre alle novizie e alle Sacerdotesse più giovani>>
Clara si voltò:
<<Allora non ci sono solo Anziane, qui...>>
Liliana annuì:
<<No, ma dovete credermi se vi dico che qui le novizie ricevono un'istruzione e un'educazione di alto livello. Abbiamo una biblioteca molto ben fornita e possiamo contare anche su quella degli Orsini, che ci tengono in grande considerazione>>
Clara decise che era il momento di porre un quesito molto preciso:
<<Voi che ruolo avete, all'interno di questa comunità religiosa? E torno a chiedervi come mai gli Orsini mostrano tanto rispetto per voi. Li avete forse convertiti?>>
Lo sguardo di Liliana era costernato: 
<<Mi ponete domande scomode, perché se vi risponderò sinceramente, la vostra opinione su di me e persino sulla famiglia Orsini ne uscirebbe devastata.
Ma gli auspici favorevoli e le mie premonizioni dicono che non tradirete il nostro segreto e nemmeno quello degli Orsini.
Vi chiedo comunque di non essere troppo severa nel giudicare me e le altre sacerdotesse, dopo che vi avrò detto ciò che sto per dirvi.
Ebbene, io sono la Somma Sacerdotessa di Confluentia, un nome molto antico che risale all'età romana. L'Opera Pia è la facciata pubblica di questa comunità, ma noi siamo molto di più.
Qui si celebrano ancora riti pagani, anche se io preferisco chiamarli Riti Tradizionali.
Pratichiamo la Magia Cerimoniale, la più alta, ma conosciamo tutte le altre formule della Chiave di Salomone, quella grande e quella piccola, il Corpus Hermeticum, la Cabala, gli Oracoli Caldaici,
Ma la nostra Liturgia è molo più antica, e potrei dire che lo è quanto la stessa umanità, e dunque si svolge secondo regole e principi che la mentalità moderna, ma anche quella cristiana, rifiutano.
Usiamo erbe e funghi proibiti, ma non per fini ricreativi: noi pratichiamo una sorta di sciamanesimo femminile, ctonio dicevano i Greci, parlando dei culti della terra che precedettero l'apporto degli Achei e degli Elleni.
Io presiedo i riti propiziatori per la fertilità della terra, e qui viene la parte che voi giudicherete un'aberrazione.
Uno dei nostri riti principali sono le Nozze Sacre di Beltane, la festa di Belenos, il primo maggio.
Ogni anno, il primo maggio, una Sacerdotessa Giovane si unisce carnalmente ad un giovane uomo appartenente ad una delle famiglie dei proprietari terrieri.
Queste Nozze Sacre possono sembrare oscene e anche incestuose, ma c'è sempre stato un equilibrio tra i  Signori delle Terre e le Signore delle Acque e dei Boschi. E' questo che ha garantito la nostra sopravvivenza per millenni. 
E' così da sempre e continuerà così finché quest'ultimo angolo di magia riuscirà a sopravvivere in questo mondo che presto sarà dominato dalle macchine e dagli automi.
Ma non qui. Ma di qui gli automi non passeranno! Non prevarranno su di noi! Difenderemo questo luogo a qualsiasi costo, come abbiamo sempre fatto, legando la sorte delle Grandi Famiglie alla nostra famiglia, la Stirpe matriarcale delle Grandi Sacerdotesse.
Sì, è così. E vedo che ora cominci a capire...>>
Lo scetticismo di Clara lasciò il posto al disgusto e al terrore, due emozioni primarie che vanno a formare l'emozione composta dell'orrore.
Clara incominciava a capire.
E' questo il segreto più oscuro degli Orsini di Casemurate. Le Nozze Sacre. 
Calendimaggio o Beltane che sia, il rito è la congiunzione carnale del Conte (o di un suo erede o parente stretto) con una delle Sacerdotesse Giovani, cioè in età fertile. E se i figli saranno maschi verranno dati in adozione alle famiglie del luogo, dietro lauti compensi, e se saranno femmine diventeranno "novizie" e poi "sacerdotesse" e poi cosa? Sgualdrine? Streghe? 
Chissà quanti figli sono nati e cresciuti in questo luogo! E quali legami di parentela si sono venuti a creare! Falsificano i documenti, i legami parentali, si inventano i cognomi e dicono di essere nate a Villa Inferno! Si prendono gioco di tutti. 
E mantengono inalterato il loro potere su questa terra.
E' Liliana che comanda, per questo anche Primo la rispetta e la teme.
Cercò di mettere insieme i vari tasselli del mosaico. Cos'aveva detto Liliana?
"...da bambina ero andata in pellegrinaggio, con mia madre, che si chiamava Viviana, alla Tomba di Merlino, a Broceliande..." 
Crede di essere la Dama del Lago. Si sarebbe dovuta chiamare Morgana, se davvero è giaciuta con un suo fratellastro. Ma chi sarà il Mordred della situazione?
Di sicuro tengono un albero genealogico e si divertono a vedere gli scherzi della natura che saltano fuori dagli incroci.
Ricordò le parole di Liliana riguardo alle "divergenze" tra la sua fazione e quella del Serpente Rosso.
Ha detto... "divergenze, non tanto sugli obiettivi, quanto sui metodi: noi siamo rimaste fedeli all'Antica Via". Un nome nobile per un rituale osceno e incestuoso.
"Siamo qui dalla notte dei tempi". Si considerano le vere padrone, e vedono la loro stirpe come una sorta di Dinastia Reale. Le altre Grandi Famiglie hanno accettato questo Patto di Sangue, garantito dalla potenza degli Iniziati.
"Se tradirai la mia fiducia, ne pagherai le conseguenze"... e non è una minaccia vana, se questi Iniziati esistono davvero.