martedì 11 aprile 2023

Stemmi e simboli della Lituania e della Bielorussia

 



Il cavaliere Vytis con la croce patriarcale sullo scudo è l'attuale stemma della Lituania e trae origine dal cavaliere che in lingua rutena (simile alla lingua bielorussa) era detto Pahonia, ed era lo stemma del Granducato di Lituania, che comprendeva, oltre alla Lituania propriamente detta, anche l'attuale Bielorussia (conosciuta storicamente anche come Rutenia Bianca) ed era unito al Regno di Polonia sotto la dinastia degli Jagelloni. 

Il Vytis lituano, come scudo araldico, sia storico che attuale, presenta un campo rosso con un cavaliere corazzato su di un cavallo bianco. Impugna una spada d'argento nella mano destra che gli passa sopra la sua testa. Uno scudo d'argento viene tenuto sulla spalla sinistra del cavaliere. Nello scudo appare una doppia croce dorata, con due barre trasversali di eguale lunghezza, altro simbolo lituano.





Sotto, lo stemma del Presidente della Lituania




Sotto, lo stemma del Parlamento della Lituania


Sotto, lo stemma con cimiero della Lituania








In alcuni casi, nello stemma, e in particolare nello scudo del cavaliere, compare un simbolo alternativo, chiamato "le Colonne di Gediminas" o "Pilastri di Gediminas" in riferimento ad un grande sovrano medievale lituano di epoca anteriore alla cristianizzazione. Soltanto dopo la cristianizzazione la doppia croce patriarcale sostituì le Colonne di Gediminas nello scudo del Vytis.

Le colonne di Gediminas sono  uno dei primi simboli della Lituania e uno degli stemmi storici più celebri della nazione. Tale arma gentilizia fu adoperata nel Granducato di Lituania inizialmente dai soli sovrani e poi dallo stato intero, oltre che da alcune famiglie aristocratiche. Durante il periodo interbellico furono usati dalla Repubblica lituana come simbolo di stato minore (ad esempio sui litas e sulle attrezzature militari).
Dal punto di vista araldico appare come uno pseudo-tridente con base quadrata nel pilastro centrale parzialmente simmetrico rispetto ai due verticali laterali.





Il blasone è conformato nella seguente maniera: una linea orizzontale in basso e delle linee verticali che si estendono su entrambe le estremità. Il quadrato al centro della linea orizzontale è alto circa la metà delle linee verticali. Un'altra linea verticale si alza dal centro del quadrato centrale, conferendo allo stemma una certa somiglianza con un tridente. È questa la forma con cui l'emblema è pervenuto fino ad oggi e talvolta veniva disegnato su muri e recinzioni come protesta durante l'occupazione sovietica della Lituania.

È da notare che gli antichi simboli precristiani della Lituania non seguivano gli stessi rigidi canoni dell'araldica delle loro controparti occidentali. Perciò le colonne venivano dipinte indifferentemente in oro e in argento, di solito su uno sfondo rosso, su bandiere, stendardi e scudi.

Gediminas (1275-1341), fu un importante Granduca di Lituania, nel Medioevo, e a lui è riconosciuto il merito di aver plasmato un'identità più consapevole e stabile del Granducato di Lituania, divenuto sotto il suo dominio una delle principali potenze dell'Europa orientale.

Grazie alle efficaci campagne militari intraprese durante la sua parentesi al potere durata un quarto di secolo, Gediminas riuscì a espandere i suoi possedimenti verso est e verso sud, raggiungendo quasi le coste del Mar Nero. Si guadagnò numerosi alleati grazie a un'attenta politica matrimoniale, che coinvolse i propri figli, attuata con potenze limitrofe ostili all'Ordine teutonico.

A lui si deve la costruzione della città di Vilnius, capitale della Lituania, da cui la sua dinastia, quella dei Gediminidi, esercitò il potere nei decenni successivi e che in seguito giunse a governare anche la Polonia, l'Ungheria e la Boemia.

Un ultimo lascito riguardò il campo religioso, in quanto, tramite il ricorso a una strategia caratterizzata da temporeggiamenti e ambigue promesse di conversione indirizzate alla Santa Sede e ad altri sovrani cristiani, Gediminas permise al paganesimo, in particolare alla mitologia lituana, di sopravvivere ancora nel XIV secolo, ritardardando i tentativi di cristianizzazione della Lituania.




Nella mappa sottostante si possono vedere le province in cui era suddivisa la Lituania nel 1654, con i rispettivi stemmi che derivano tutti da quelli già presentati nelle immagini precedenti. All'epoca la Lituania, come parte della Confederazione Polacco-Lituana-Rutena, comprendeva anche buona parte della Bielorussia.




Nell'ambito del movimento pagano e pre-cristiano Romuva compare un terzo simbolo, detto l'albero del mondo Austras Koks ("albero del crepuscolo"), diffuso anche tra gli altri popoli baltici, i Prussi e gli abitanti di quella che è l'attuale Lettonia. 
I termini Romuva, Romove e Ruomuva derivano dal vocabolo antico prussiano Romowe, che significa "tempio" o "santuario". La radice del termine ram-/rām-, nelle lingue baltiche significa "calma, serenità, quiete", e deriva dal protoindoeuropeo *(e)remǝ-, "stare in quiete".
Nell'ambito del movimento neo-pagano che riprende il nome di Romuva, il simbolo stilizzato è il seguente:


Ma, considerando che il Granducato di Lituania conquistò la Rutenia Bianca o Bielorussia, i loro stemmi divennero molto simili.

Al posto del Vytis lituano c'è il Pogon bielorusso, che si contraddistingue per il fatto che il cavaliere rappresentato su sfondo rosso è completamente bianco (o argento, se si considera la blasonatura tradizionale araldica) e soltanto la croce patriarcale è dorata e si distingue da quella del Vytis perché ha la seconda barra trasversale più lunga, come negli stemmi della Slovacchia o dell'Ungheria.

Lo scudo araldico presenta un campo rosso con un cavaliere corazzato su di un cavallo bianco. Impugna una spada d'argento nella mano destra che gli passa sopra la sua testa. Uno scudo d'argento viene tenuto sulla spalla sinistra del cavaliere. Nello scudo appare una croce patriarcale dorata.




Nello stemma qui sopra si fa riferimento a tutte le città e province della Bielorussia e ai loro tradizionali stemmi, tra cui quello della Vergine di Minsk.

Negli anni precedenti al dominio sovietico, la Bielorussia fece parte dell'Impero russo e il suo stemma maggiore era comune a quello della Lituania, 

Lo stemma della Lituania-Bielorussia fu quello del Governatorato di Vilna che si distingueva dal Vytis per lo stemma patriarcale ortodosso con una terza barra trasversale più piccola e obliqua in fondo.



La descrizione seguente riguarda il Grande Stemma di Lituania e Bielorussia del 1882.

Principati e regioni della Bielorussia e della Lituania sul Grande stemma dell'Impero russo. 1882. Descrizione: • lo stemma della Lituania-Bielorussia: in campo scarlatto un cavaliere d'argento con una spada su un cavallo d'argento coperto da un tappeto scarlatto a tre punte con un bordo d'oro, una croce a otto punte sullo scudo del cavaliere; 

lo stemma di Bialystok: lo scudo è sezionato, nel primo campo scarlatto emerge un'aquila d'argento, nel secondo campo d'oro un cavaliere azzurro con una spada su un cavallo nero coperto da un tappeto scarlatto con un bordo d'oro, sul cavaliere scudo d'argento rotondo c'è una croce scarlatta a otto punte; 

stemma di Samogitsky: in campo dorato, un orso nero in piedi sulle zampe posteriori con occhi e lingua scarlatti; • stemma di Polotsk: in campo d'argento un cavaliere in armatura nera su un cavallo nero coperto da un tappeto scarlatto con un bordo d'oro, che impugna una spada scarlatta con manico d'oro, una croce a otto punte sullo scudo d'argento del cavaliere; 

stemma di Vitebsk: in campo scarlatto un cavaliere d'argento con una spada a cavallo, sullo scudo rotondo del cavaliere c'è una croce a otto punte; • 

Mstislavsky: in campo d'argento, testa di lupo scarlatta a sinistra. Nota: nella descrizione del cavaliere sullo stemma di Polotsk, lo scudo è d'argento e nella figura è rosso, come nello stemma della città. Dalla descrizione dello stemma di Polotsk nel 1781: "... in un campo d'argento c'è un vecchio stemma: a cavallo un guerriero che tiene una sciabola nella mano destra; nella mano sinistra indossa un rosso scudo con una doppia croce su di esso."



Seguono le variazioni storiche dello stemma della Bielorussia (spesso unito a quello della Lituania) nella Storia, come componente della Confederazione Polacco-Lituana e successivamente dell'Impero Russo.

Sotto, lo stemma di uno stato mai realizzato, ma concepito nell'ambito del cosiddetto progetto "Trimarium", in cui si vede l'Aquila Bianca della Polonia; il cavaliere della Lituania-Bielorussia; l'arcangelo Michele di Minsk come simbolo della Rutenia o Ucraina e infine lo stemma della Crimea, che però non aveva mai fatto parte della Confederazione polacco lituana in quanto era un Khanato tataro.

Galleria d'immagini 

Emblemi e stemmi storici della Bielorussia