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sabato 8 settembre 2012

Gothian. Capitolo 95. Alienor e Lilieth incontrano un misterioso messaggero



Quando finalmente l'attraversamento delle paludi volgeva al termine, Alienor percepì che l'angoscia che aveva turbato il suo animo si stava allentando, anche se il senso di spossatezza e di disorientamento erano ancora forti in lei.
Sono sopravvissuta anche a questa prova. Quanto dovrò soffrire ancora, prima che gli dei ritengano che abbia pagato abbastanza per i miei privilegi?
Ma non si trattava solo di un prezzo da pagare. Era anche una lezione di vita.
Chi ha sofferto e ne è uscito ha una cognizione in più: sa che si può sopravvivere.
Mentre meditava su questi pensieri, vide che, presso la riva sud delle paludi, un misterioso personaggio incappucciato e con una verga in mano aspettava immobile, circondato da una luce verdastra.


Sembra un messaggero di morte
Alienor rivolse uno sguardo interrogativo a Lilieth, che osservava, preoccupata, quell'ombra.



Come sempre il più pragmatico fu Vyghar il Pirata, che con un cannocchiale cercò di capire chi fosse quel personaggio.



<<Per tutti i fulmini!>> gridò <<Non è possibile! E' il Priore Mollander! Ma secondo le mie informazioni dovrebbe essere morto nel rogo della Grande Canonica... che razza di stregoneria è mai questa?>>
Lilieth conosceva la risposta:
<<Necromanzia... si è sempre sospettato che Mollander fosse un negromante, e ora ne abbiamo la prova. Egli è riuscito a tenere in vita il suo fantasma, e rimarrà in questo mondo fino a quando non avrà compiuto tutte le sue vendette. E' noto che l'odio dà una ragione di vita persino ai morti!>>
Alienor rabbrividì:
<<Cosa vuole da noi? Che male gli abbiamo fatto?>>
Lilieth scosse il capo:
<<Nessun male, non ce l'ha con noi... credo che noi saremo solo gli strumenti della sua vendetta>>
Vyghar si mostrò d'accordo:
<<Se vuole vendicarsi per quello che gli ha fatto Marigold, quando ha dato fuoco alla Grande Canonica, allora sarò ben lieto di collaborare con lui per far fuori la Dama Gialla!>>
Ad Alienor non piaceva molto l'idea di allearsi con un negromante.
Peggio ancora... con il fantasma di un negromante!



Quando infine giunsero alla riva, lo spettro di padre Mollander si mostrò a loro molto più realistico di quanto avessero immaginato.
<<Vorrei potervi stringere la mano, ma ahimè non posso farlo, essendo io puro spirito>>
<<Sulla vostra purezza avrei qualcosa da ridire, Padre Mollander!>> replicò il Pirata.
Il fantasma del vecchio sacerdote sorrise:
<<Vedo che non c'è bisogno di presentazioni! I miei omaggi ad Alienor di Alfàrian, legittima regina degli Alfar, e a Lilieth Vorkidian, regina madre dei Keltar!>>
Gli occhi di Lilieth si commossero:
<<Regina madre? Questo vuol dire che Marvin...>>
<<Esattamente: Marvin è stato proclamato Re dei Keltar dall'Assemblea del popolo. La dinastia Vorkidian è stata restaurata>>
La gioia di Lilieth fu intensa... ma breve:
<<Il difficile però deve ancora venire>>
Mollander annuì sorridendo:
<<E' per questo che vi serve il mio aiuto>>
Vyghar intervenne immediatamente:
<<A che prezzo?>>
Lo spettro ridacchiò:
<<Siete sempre il solito mercenario, Lord Vyghar di Linthael!>>
<<E voi il solito stregone doppiogiochista! Immagino che saremo le vostre pedine per vendicarvi di Marigold di Gothian!>>



Il solo nome della Dama Gialla, imperatrice dei Lathear, fece calare il silenzio.
L'espressione di padre Mollander divenne seria:
<<Tra poco i pretoriani di Marigold vi arresteranno. Sì, sono stato io a dirle dove trovarvi, ma solo per rendervi più facile il compito che dovete svolgere. >>
Vyghar fece per protestare, ma Lilieth lo fermò e Mollander riprese:
<<Lady Alienor e Lady Lilieth, voi sarete ospitate nel nuovo edificio della Grande Canonica, sotto la mia protezione. Marigold vorrebbe servirsi di voi come ostaggi per ricattare Marvin e convincerlo a sposarla, ma commetterà l'errore, da me suggerito, di affidare la guardia della Canonica a Lord Vyghar, dietro un lauto compenso, ignorando che il Pirata gentiluomo ora ha altre priorità, diciamo... sentimentali...>> e strizzò l'occhio a Lilieth.
<<E la nostra missione?>> chiese Alienor.
<<Sarà Marigold stessa a consegnare il sigillo di Masrek al senatore Velares, capo dell'opposizione, che potrà finalmente testimoniare che la successione di Elner XI è illegittima, e che il legittimo erede è Marvin. A questo punto farò in modo che voi, Lady Lilieth, potrete tenere un discorso al Senato imperiale>>



Lilieth era perlessa:
<<Voglio parlare col senatore Velares in privato e lasciare a lui l'iniziativa.  Se parlassi io direttamente al Senato,  tutti penserebbero che sia d'accordo con Marigold!>>
Mollander tornò a sorridere:
<<Milady, voi mi sottovalutate! Sarò io ad avvertire Velares, e naturalmente anche Marvin, che tutta questa sceneggiata è una trappola per preparare la detronizzazione e la caduta della Dama Gialla e, contemporaneamente, della dinastia Eclionner!>>
Alienor intervenne:
<<E voi, Mollander, cosa ci guadagnate, in tutto questo?>>
Lo spettro le sorrise quasi dolcemente:
<<Il Paradiso, naturalmente! La giusta ricompensa per aver impedito che i demoni Atar ed Eclion imponessero il loro dominio su Lathena per altri mille anni!>>
Alienor rimase scettica:
<<Il Paradiso? Voi siete un negromante, uno stregone... un malvagio!>>
A quelle parole lo spettro di Mollander divenne grande e terribile:
<<Un giorno capirete che  a volte i "cattivi" hanno un'umiltà che i "buoni", nella loro presunzione, non conoscono>>









giovedì 12 luglio 2012

Gothian. Capitolo 84. Masrek Eclionner incontra suo figlio Elner XI



 Masrek Eclionner si trovava nella roccaforte di Keltar Augusti quando fu raggiunto dalla notizia che
suo figlio, il diciannovenne imperatore Elner XI, era entrato nella Federazione Keltar, dopo che il vecchio Sephir l'aveva messo in fuga.
Da una parte mio padre e dall'altra mio figlio. 
Si sentiva schiacciato da queste due personalità, come se la sua generazione, quella intermedia, non avesse avuto il diritto di esprimersi.
Ma la colpa è solo mia. Sono stato troppo debole ed ho passato la vita a fuggire. 
Questa volta non sarebbe accaduto: era intenzionato ad affrontare di persona quella realtà che aveva per troppo tempo eluso.
Elner aveva varcato la Grande Muraglia da sud, presso Colonia Fluvia, alla testa della Nona Legione, la Compagnia del Sole, cosa che aveva suscitato il panico in tutta la Pianura Amnisiana.


Il pericolo che  l'avvicinamento delle truppe di Masrek e di quelle di Elner si risolvesse in uno scontro era notevole, ma gli ambasciatori riuscirono a negoziare un incontro, in una zona neutrale poco distante da Colonia Fluvia.
Masrek sapeva che Elner, almeno pubblicamente, non lo riconosceva come padre.
Il motivo era ovvio
Se si sapesse che è nato da un incesto, perderebbe il trono... e forse anche la vita...
Masrek provava pietà per lui, ma temeva i ricordi di Arexatan che si erano risvegliati nella mente di Elner.
La mia famiglia è maledetta...
La distanza di età che li separava era minima: Elner era stato concepito da un amore adolescenziale tra Masrek ed Ellis, per cui padre e figlio erano molto simili, e ancora entrambi giovani.
Eppure Masrek, quando vide Elner per la prima volta, ne rimase turbato.



Vedeva nel suo volto una crudeltà che pareva il distillato di tutto il peggio che gli Eclionner avessero potuto generare in cinquanta generazioni.
L'antenato lo dominava.
Fino a che punto Arexatan lo controlla?
Meglio non rischiare,
Quando si avvicinarono, Masrek ritenne opportuno rispettare i titoli ufficiali e per questo si inchinò di fronte al figlio, dicendo:
<<Vostra Maestà Imperiale>>
Elner non gli porse nemmeno l'anello da baciare.
<<E così voi sareste l'uomo che si fa passare per Masrek Eclionner?>>
L'approccio era peggiore del previsto.
Nega persino la mia identità!
Masrek non poteva tollerarlo:
<<Io sono Masrek Eclionner. Vostra madre Ellis mi ha riconosciuto: se non credete a me, andate da lei>>
Questa prospettiva non piacque ad Elner, che aveva ancora un timore reverenziale per sua madre:
<<Non occorre. Se lei vi ha scelto come mediatore, allora dobbiamo trattare una equa spartizione di questi territori...>>
Era Arexatan a parlare, con la sua fissazione di conquistare di nuovo il regno dei Keltar.
Masrek conosceva il pericolo di quella situazione.
Devo cercare di parlare ad Elner, non al demone che lo possiede!
Per farlo, però, bisognava prima contrattare un armistizio.
<<Prima dovremo sconfiggere il Conte Fenrik, che minaccia il regno da nord. Poi sarete libero di regolare i vostri conti con i Keltar>>
Elner sorrise:
<<Me ne basta uno: Marvin Vorkidian! sì, mi piacerebbe sfidarlo a duello...



....come quando Arexatan sconfisse Vorkidex>>
Masrek sapeva che lo scontro tra i suoi due figli era inevitabile, ma prima era necessario insistere sulla necessità di sconfiggere il Conte Fenrik:
<<Vostra Maestà: avrete il diritto al duello, ma prima dobbiamo sconfiggere gli Albini. Vorreste forse lasciare a Marvin Vorkidian l'onore e la gloria di sconfiggere Lord Fernik?>>
Anche quell'argomentazione parve suscitare un certo interesse in Elner:
<<Più che altro non voglio lasciare a Fenrik il piacere di eliminare il discendente di Vorkidex!>>
Masrek insistette:
<< Ma se voi sconfiggeste Lord Fenrik, i legionari vi riconoscerebbero unico legittimo sovrano, e abbandonerebbero i vostri rivali, sia Marvin che Sephir>>
L'argomentazione si dimostrò efficace.
Elner parve compiaciuto all'idea di guadagnarsi la gloria sconfiggendo il Conte di Gothian.



Guardò Masrek fisso negli occhi, indaco su indaco, e a bassa voce gli disse:
<<Se è vero che siete Masrek Eclionner, cosa dite in merito alle voci secondo cui sareste anche....  anche mio padre?>>
Masrek lo fissò, consapevole che quello era il momento più pericoloso della conversazione:
<<Quando avevo meno anni di quanti ne hai tu, cedetti all'attrazione che provavo per Ellis, e che lei ricambiava. Da allora non ho più avuto un giorno di pace...>>
Elner soppesò quella frase, e poi, con tono offensivo, ribatté:
 <<Di te in quanto padre mi importa poco, ormai: sei stato sempre assente ed estraneo. Ma se è vero ciò che dici, allora io sono doppiamente di sangue Eclionner!>>
Era vero, e Masrek fece segno di sì con la testa.
<<La cosa non è necessariamente un bene, ma se ti fa piacere saperlo, sì, sei doppiamente di sangue Eclionner>>
Elner lo guardò con sdegno:
 <<Perché allora favorisci il figlio che hai avuto da Lilieth Vorkidian?>>
Masrek si aspettava quella domanda:
<<Io ero il secondo in linea di successione, dopo Sephir. Ma il senatore Fuscivarian aizzò Ellis contro di me. Per questo, prima di raggiungere mio padre in guerra, mi fermai dai Vorkidian, per porre fine all'antica faida esistente tra loro e gli Eclionner. Ma non fu solo un patto politico, io amavo Lilieth, ci siamo sposati e Marvin è un figlio legittimo: il che fa di lui il vero erede al Trono del Sole>>
Elner scosse il capo:
<<Com'è possibile che mia madre ti abbia perdonato di averla tradita con una Vorkidian?
 Ellis Eclionner non è mai stata tenera con i traditori!>>



Masrek si sentì imbarazzato:
<<Ellis sta vivendo la sua espiazione e la sua redenzione. E ritiene che solo Marrvin possa garantire la pace nel Continente>>
Elner scrollò le spalle:
<<Sarà il duello tra me e Marvin a decidere chi regnerà sul Continente!>>
Masrek sapeva che quel duello faceva parte di un destino ineluttabile.
E comunque andrà a finire, io avrò perso un figlio!
Doveva trovare il modo di parlare al cuore di Elner:
<<Ti prego, figlio mio. Unisciti a noi contro Lord Fenrik, e poi, carico di gloria, potrai sfidare Marvin>>
Elner apparve improvvisamente stanco e confuso:
<<Credi che sia un divertimento, per me? Una pura vanità? E' questo che pensi di me, padre?>>
Masrek vide la disperazione negli occhi del figlio:
<<Non sei tu... è Arexatan, dentro di te...>>
Elner lo fissò:
<<Arexatan doveva rinascere: c'era un Patto chiarissimo su questo punto. Chi non doveva nascere era Marvin!>>
Suo padre allora gli rivolse un appello accorato:
<<Marvin non cerca il potere... vuole solo impedire a Fenrik di invadere queste terre. E' tuo fratello... perché non  metti da parte l'odio?>>
Elner, con infinita tristezza, rispose:
<<Perché l'assassinio di Arexatan richiede giustizia. I Vorkidian parteciparono alla congiura, per questo il loro discendente deve pagare!>>
Masrek scosse il capo:
<<Marvin non ne ha colpa. Così come tu non hai colpa degli errori commessi da me, né io di quelli, ben più atroci, commessi da mio padre! Non capisci che se continueremo così, sarà la fine della Dinastia? E' questo che Arexatan vuole? L'estinzione degli Eclionner?>>
Elner sospirò:
<<Meglio estinti, che dominati da Marvin Vorkidian. Riferiscigli che per il momento accetto una tregua, fintanto che non ci saremo sbarazzati del Conte Fenrik. Ma dopo esigo un duello!>>


N.d.A.

Masrek Eclionner è interpretato da Viggo Mortensen nel ruolo di Aragorn ne "Il signore degli anelli" di Peter Jackson tratto dal capolavoro omonimo di JR.R.Tolkien.

Keltar Augusti è ispirata ad Augusta Praetoria, la città romana che poi divenne l'attuale Aosta.

La mappa della pianura amnisiana ricalca sotto molti aspetti quella della pianura padana.

Elner XI Eclionner è interpretato da Tom Hiddleston nel ruolo di Loki in "Avengers".

Il Conte di Gothian è rappresentato da Alucard di Castlevania.

Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon, la fata, nella serie televisiva "Camelot".




domenica 3 giugno 2012

Gothian. Capitolo 65. Marvin incontra Masrek Eclionner, suo padre




Erano in viaggio da quattro giorni quando furono raggiunti da un cavaliere con lo stemma degli Eclionner sull'armatura, un sole rosso radiante su sfondo bianco.
Si presentò mostrando una pergamena tenuta ferma dal sigillo dell'ex imperatrice reggente Ellis Eclionner, dichiarando che il messaggio era stato scritto dal principe Masrek Eclionner  in persona ed era destinato esclusivamente alla lettura di Marvin Vorkidian.



Marvin si chiese perché il sigillo fosse di Ellis e non di suo padre, ma la risposta era ovvia.
Mio padre non ha con sé il suo sigillo. Lo lasciò in custodia alla famiglia di mia madre.
In ogni caso, quello era il primo messaggio che riceveva dagli Eclionner.
Il primo in tutta la mia vita.
Un tempo si sarebbe lasciato trasportare dalle emozioni, ma ormai le cose erano molto cambiate.
Strappò il sigillo con freddezza, e lesse in silenzio:
"Figlio mio, 
avrei preferito che fossero altre le circostanze per il nostro incontro, ma purtroppo le preoccupazioni della guerra in questo momento sono più gravi di ogni altra cosa. 
A nord le truppe del conte di Gothian si stanno ammassando lungo il confine.
A sud è in atto una guerra civile all'interno dell'Impero. 
Dobbiamo prepararci a difendere Federazione Keltar. 
Ti offro il comando di cinque legioni imperiali che hanno dichiarato la loro lealtà verso di me. Solo se uniremo le nostre forze potremo sconfiggere gli invasori. Per questo ti chiedo di incontrarci al più presto. Mi troverai alle sponde del fiume Adum, procedendo lungo questa via. 
Lì ti aspetterò.
Tuo padre
Masrek Eclionner"

Marvin non si aspettava certo una lettera sentimentale e accorata dal tono "paterno". Sarebbe stata ipocrita e fuori luogo.
In questo, almeno, lui e suo padre si trovavano d'accordo.
Tuttavia, dentro di lui si fece strada, insinuante, la voce di Vorkidex, che parlava in nome della sua stirpe materna:
"Tuo padre è un Eclionner, in fin dei conti! Cosa ci si può aspettare da un Eclionner?"
Anch'io sono un Eclionner!
"Tu sei prima di tutto un Vorkidian! Sei cresciuto come tale, ed hai raccolto la mia eredità! Fintanto che io terrò a bada Arexatan, tu dovrai rendere conto a me!"
Io devo rendere conto soltanto alla mia coscienza! Nessuno potrà manovrarmi, né gli Eclionner, né i Vorkidian!
Dopo aver riflettuto alcuni secondi, Marvin prese una decisione:
<<Yvain, Gwydion, Grizinga! Seguitemi!>> e fece cenno ad una una decina di guardie di avvicinarsi, poi si rivolse agli altri: <<dobbiamo incontrare una persona importante presso il guado dell'Adum. Generale Tork, credo sia meglio che voi rimaniate qui al comando delle truppe a mantenere il controllo della foresta. Se entro stasera non dovessi tornare, proseguite verso ovest!>>
Detto ciò si avviarono a cavallo verso il luogo convenuto.
<<Si tratta di un incontro molto delicato. Una delegazione degli Eclionner ci attende. Le sorti della guerra dipenderanno dall'esito di questo colloquio>>
Marvin sapeva che quello era prima di tutto e soprattutto un vertice politico e militare
"Avrei preferito che le circostanze del nostro incontro..." ... maledizione, padre! Allora dovevi mandare un mediatore, almeno avremmo evitato inutili imbarazzi.
"Ricorda quello che ti ho detto: tuo padre resta sempre un Eclionner, un irresponsabile... è sempre fuggito da tutto, non ha mai avuto la giusta percezione dei sentimenti altrui!"
Questa volta però non sta fuggendo.
Sentì che c'era ancora qualche speranza.
Quando arrivarono nelle vicinanze del fiume, videro un gruppo di uomini, tra cui un sacerdote dalla pelle nera.
<<E' il Priore Ulume!>> disse padre Grizinga con soddisfazione <<possiamo stare tranquilli! Questa trattativa sarà onorevole!>>



Marvin aveva sentito parlare molto di quell'uomo, soprattutto dopo che era succeduto al defunto Mollander nel ruolo di Priore dell'Ordine dei Canonici.
Forse è lui il vero mediatore, e mio padre è più che altro il simbolo della Dinastia.
Quando si avvicinò cercò di riconoscere quale, tra gli altri uomini, potesse essere Masrek Eclionner.
Erano tutti vestiti allo stesso modo, non c'era un segno esteriore che distinguesse il principe eremita dagli altri uomini del suo seguito.
E' forse una prova? 
"No, sa che ci sono io nella tua mente. Ed io riconoscerei un Eclionner anche al buio! Il loro sguardo è sfuggente, il loro volto tormentato. C'è come un'ombra che grava su di loro"
Marvin capì.
L'ombra di Eclion, il Signore delle Tenebre...
"E' così, mio principe! E' un'ombra che non lo abbandonerà mai. Ma tu ne sei stato risparmiato!"
Non ne sarei tanto sicuro.
Marvin incominciò a percepire quell'ombra intorno all'uomo che se ne stava in disparte, e non osava nemmeno alzare gli occhi verso di lui.



Allora mi farò avanti io!
E si avvicinò a Masrek.
<<Padre, la tua venuta tra noi è come le orme della rovina. Rechi un grande male con te, erede di Eclion! Posso percepire la tenebra che scorre nel tuo sangue, perché è la stessa melanconia che mi hai trasmesso. Il nostro sangue è nero>>
Masrek Eclionner mantenne il capo chino:
<<Non il tuo, Marvin. Tu sei destinato a riportare nel mondo l'equilibrio tra luce e tenebra. Lo sai meglio di me: il tuo avvento fu predetto dai profeti. Io e tua madre abbiamo adempiuto ad un dovere che andava oltre le nostre singole vite. Purtroppo non ci è stato permesso di esserti vicini. Sono tuo padre, ma non sogno degno del nome di padre>>
Marvin percepì sincerità e dolore in quel nobile discorso, e avrebbe voluto abbracciare Masrek senza esitazioni, ma Vorkidex, dentro di lui, lo fermò.
"Sei un uomo, Marvin: agisci da uomo!"
Rivolto a Masrek, allora, Marvin dichiarò:
<<Di certo tuo padre ti diede di meno. Eppure so che l'hai perdonato, e che collabori con lui>>
Masrek capì che quella era una mano tesa:
<<La rivalità tra padri e figli è stata da sempre la maledizione degli Eclionner. Arexatan fu ucciso da suo figlio. Wechtigar esiliò Sephir perché era stato sconfitto da lord Fenrik. Sephir ha segregato me in eremitaggio perché non intralciassi i suoi piani. Ed io ho abbandonato te...  >>
Marvin scosse il capo:
 <<Non fu una tua decisione. E persino Sephir aveva le sue ragioni, a tenerci nascosti.  Ciò che conta, ora, è la volontà di porre fine alla maledizione degli Eclionner, fin da adesso. Io sono nato per questo>>
Suo padre lo guardò e c'era speranza nei suoi occhi.
E ammirazione.
Marvin si avvicinò a lui:
<<Poniamo fine alla catena dell'odio. Avvicinati, padre, e abbracciami!>>
Masrek gli pose prima una mano sulla spalla, poi, sebbene con timidezza, cedette all'abbraccio del figlio.
Sottovoce, Marvin gli sussurrò:
<<Padre, ora è meglio che parliamo in privato>>
Masrek annuì e fece cenno alle sue guardie di allontanarsi, così come avevano fatto i compagni di Marvin.
Quando finalmente furono soli, seduti sulle rocce a fianco a fiume Adum, l'atmosfera divenne meno tesa.
<<Io ti rispetterò e credo che imparerò a volerti bene>> disse Marvin <<ma prima dobbiamo chiarire alcune questioni. Che rapporto c'è tra te ed Ellis? Sono vere le voci che circolano sul vostro conto? Quale parentela intercorre tra te ed Elner XI?"
Suo padre guardò il fiume, con volto sofferente, come se il corso dell'acqua potesse suggerigli le risposte.



<<Dal modo in cui hai posto le domande, capisco che conosci già le risposte... eppure per me è egualmente difficile parlarne... è un'altra delle ragioni della mia vergogna... un altro dei motivi per cui fatico ancora a guardarti negli occhi>>
Marvin annuì.
Allora  è vero. Ma in fondo l'ho sempre saputo. Perché questo dovrebbe cambiare le cose?
Cercò di porre le domande in termini più semplici:
<<Ellis ti ha consegnato cinque legioni di fedelissimi, e tu le offri a me. Ma è chiaro che loro continuano a rispondere ad Ellis. Mi posso fidare di lei? Come mi considera tua sorella? Non sono forse una minaccia per suo figlio... per vostro figlio?>>
Masrek continuò a fissare le rapide del guado.
<<Mia sorella è pentita. E' cambiata. Una sola cosa di lei è rimasta uguale, ed è l'affetto che prova per me>>



<<Solo affetto? Mi dicono che Ellis sia mossa da sentimenti più intensi>>
A questo punto, finalmente, Masrek Eclionner trovò il coraggio di guardare il figlio negli occhi:
<<Per vent'anni ho vissuto come un ramingo, cercando di fare ammenda, e di estirpare dalla mia mente e dal mio cuore il ricordo di lei. Ma non ci sono riuscito. Mio padre mi disprezza per questo, e tu hai tutto il diritto di fare altrettanto. Eppure io ho il dovere di risponderti con sincerità. Si trattò di amore, nel significato pieno del termine. Un amore proibito, ma ricambiato. Un amore che dura ancora oggi>>
Marvin annuì, ed espresse con chiarezza il suo pensiero sulla questione:
<<Amare non è mai è un errore>>
Masrek lo guardò con sorpresa, come se si stesse chiedendo da dove fosse derivata tanta saggezza in quel figlio così giovane, e cresciuto senza genitori. Non era stato certo il rancoroso Vorkidex ad suggerirgli quella risposta:
<<Hai la saggezza e la generosità di Lilieth. Lei meritava un marito migliore>>
Marvin sospirò:
<<La sua fu una scelta consapevole. Non ho ricordi di lei, ma credo che, quando la rivedrò, non leggerò ombre di risentimento sul suo volto. Ognuno di noi ha dovuto assumersi responsabilità che andavano ben oltre le sorti individuali e private. Alla luce di questo, tutto è perdonato>>
Suo padre sospirò.
Era destino che generassero quel figlio, il Principe Promesso.
Ed era giunto il momento di entrare nel vivo della questione:
<<La tua saggezza è motivo di grande sollievo per me, sia come principe che come padre. Sappi che ripongo in te una piena fiducia, e per rispondere alla tua domanda, riguardo alla fedeltà delle legioni, ti comunico, in nome della Dinastia imperiale, che ritengo che Elner XI debba essere deposto, in quanto illegittimo e indegno, e che il Trono dei Lathear debba spettare a te. Sephir ed Ellis sono d'accordo. E padre Ulume è qui per testimoniare l'appoggio della parte sana del clero e delle forze politiche e sociali di Lathena>>
Marvin non voleva il Trono.
Quel Trono è maledetto. La pazzia e la sventura hanno colpito tutti coloro che vi si sono assisi.



La voce di Vorkidex confermò i suoi timori:
"Il potere corrompe! Il potere assoluto corrompe in modo assoluto! Nemmeno Arexatan, al culmine della sua gloria, poté vantare un potere grande come quello che ti viene offerto:Imperatore dei Lathear e Re dei Keltar, contemporaneamente e in caso di vittoria, il tuo potere si estenderà anche sugli Alfar e sugli Albini. Tutto il Continente sarà ai tuoi piedi. Riuscirai, di fronte a tutto questo, mantenere integra la tua umanità?"
<<Padre, io non cerco il potere... >>
Masrek annuì:
<<Ne sono consapevole. E lo è anche mio padre Sephir, che pur non avendoti mai visto, ha sempre riposto in te ogni fiducia, ed ha fatto in modo di proteggerti dai Conti di Gothian e dalle loro spie, come il Duca di Amnisia>>
Marvin sorrise ironicamente:
<<Sono cresciuto sentendomi ripetere che Sephir lo Sciancato era un criminale e che il duca Gallrian era un grande amico. Ora scopro che è l'esatto contrario...>>
Suo padre sospirò:
<<La vita fa scherzi di pessimo gusto... ma tu sei stato iniziato agli Arcani Supremi, e conosci queste cose molto meglio di me. Là dove io ho sbagliato, tu saprai riconoscere ciò che è giusto. Per questo io mi metto ai tuoi ordini. Tua madre ha già il mio sigillo. Ora io ti cedo l'anello di zaffiro degli Eclionner, che mi diede mio padre: da questo momento, tu sei il capo della Dinastia!>>
E dopo avergli messo l'anello al dito, si inginocchiò in segno di obbedienza.
Quel gesto antico venne riconosciuto anche dalle altre guardie e dal suo seguito, che si misero silenziosamente in fila per baciargli l'anello.
Era un rituale antico come il mondo.
Il passaggio delle consegne tra le generazioni e l'investitura del sole nascente.
<<Vostra Maestà>> pronunciarono a turno, suggellando così, di fatto e di diritto, l'avvenuta successione.
Marvin avrebbe voluto farli alzare e dire che tutto quel formalismo era una sciocchezza, ma sentiva che non ne aveva il diritto.
Se un rituale durava da tanti millenni, non poteva essere abolito con leggerezza, e certo non sull'onda delle emozioni.
E' la nostra ora più disperata. E tutti mi vedono come la loro ultima speranza. 
Non posso permettermi di deluderli.


N.d.A.

Marvin Vorkidian è intepretato da Jon Snow ne "Il trono di spade" di George Martin.
Masrek Eclionner è interpretato da Viggo Mortensen nel ruolo di Aragorn ne "Il Signore degli Anelli" di Tolkien.
"Graviores esse belli curas" è tratto da un documento firmato dal governatore di Milano Ambrogio Spinola durante la guerra dei Trent'Anni: la fonte è il romanzo manzoniano "I promessi sposi".
Il priore Ulume è rappresentato come il maestro jedi Mace Windu.in Guerre stellari.
Marvin e Masrek sono rappresentati anche come Paul e Leto Atreides nel film "Dune" di David Linch basato sul romanzo omonimo, capolavoro di Frank Herbert.
"Di certo tuo padre ti diede di meno" si riferisce a Sephir Eclionner, ma la frase è tratta da una canzone intitolata "Padre davvero" e cantata da Mia Martini nel 1971.
"Amare non è mai un errore" è una frase tratta da una canzone di Raf.
La cessione del sigillo e dell'anello imperiale sancisce la legittima successione di Marvin al Trono del Sole, anche se il celeste impero Lathear è nelle mani di Elner XI e di sua moglie Marigold di Gothian.


giovedì 22 marzo 2012

Gothian. Capitolo 30. Masrek e Sephir Eclionner organizzano la riscossa.



Era ormai un mese che Masrek Eclionner, l'Eremita, risiedeva a Terramara,
   fangoso villaggio di palafitte, covo  segreto della Piovra, l'organizzazione criminale guidata da suo padre, Sephir Eclionner, lo Sciancato, che un tempo era stato il Principe della Corona Imperiale.



Non si erano ancora incontrati. E non si vedevano da diciassette anni.
C'era una antica ruggine che li divideva: Masrek non aveva perdonato al padre di averlo separato da sua moglie Lilieth e da loro figlio Marvin, nell'anno della Primavera di Sangue.
L'anno in cui tutte le cospirazioni avevano avuto inizio.
Ci ha rapiti e separati per la nostra sicurezza, ma non solo per questo... voleva punirmi per ciò che era successo tra me ed Ellis.
Masrek e sua sorella avevano commesso un incesto. Elner XI era loro figlio.
 Sephir Eclionner, all'epoca Principe della Corona, era stato informato dal senatore Fuscivarian riguardo alla reale paternità di Elner.
Non era la prima volta che accadeva un incesto nella dinastia Eclionner, il cui albero genealogico Masrek conosceva a memoria. Ma si trattava di eventi successi quasi mille anni prima.

Eclion, Signore delle Tenebre
    |
Arexatan Eclionner, fondatore dell'Impero Lathear
   +                                +                +              +                +                   +
Wechtigalia                   Kleope         Olivia        Sloann         Claireen        Edwina
Shazirai                       Hallenhal       Kermode  Darring        Wagall          Ataris
   |                                   |                       |            |                     |               (poi conosciuta come
Wechtigar I il Pio   +    Sephiria          Kerl          Ludor     +     Falise           Lady Marigold
                              |                         il Sommo     il Primo   |                          di Gothian)
                              |                        Sacerdote     Ministro  |
                              |                                                           |
                       Elner I il Crudele-----------+-----------Sidonie Eclionner
                                                                  |
                                                       Wechtigar II il Calvo      
                                                                  |
                                                      42 generazioni
                                                                     |
                                                                     | ---------------------------- -|
                                                        Wechtigar XVI Barbablù          Vorian Eclionner
                                                    +                                                             +
                                     Sophie Tessier-Ashpool                                     Melania Orwell
                                                     |                                                              |
                                        Sephir Eclionner    Sen. Sibelius Fuscivarian   Ivar Eclionner
                                                    +               |                                        |         +
                                          Wensy Fuscivarian                             Susan Fuscivarian    
                                   ________ |________________                               |
                                  |                                            |                                    |
                         Masrek Eclionner --- --+ ----Ellis Eclionner---+  Elner X Eclionner
                                   +                            |
                       Lilieth Vorkidian           Elner XI                              
                                    |                          il Predestinato
                          Marvin 
                      Eclionner-Vorkidian

All'epoca, Sephir aveva deciso di rimandare a dopo la guerra con gli Alfar la punizione esemplare nei confronti dei figli, ma la battaglia di Elenna sul Dhain era stata una tale catastrofe che egli non aveva più avuto il coraggio di rientrare a corte. Nel frattempo infatti Ellis aveva preso il potere, con l'appoggio del Senato e dei Servizi Segreti.
Masrek si trovava ad Amnisia, per sfuggire alla vendetta della sorella.
Non avrei mai dovuto cedere al suo fascino. Ho rovinato la sua vita, e la mia...
Ellis era veramente innamorata. Anche Masrek lo era, ma si sentiva in colpa per quella passione proibita. Lei al contrario voleva sposarlo. Ricordò quello che lei gli aveva detto, la notte in cui avevano concepito Elner:
"Prometti che mi amerai  per sempre, non come un fratello ama la sorella, ma come uno sposo ama la sua sposa. Promettilo, Masrek!”
Lui aveva promesso, ma non aveva mantenuto.
Ellis era ancora una fanciulla normale. Se lui non l'avesse abbandonata, forse sarebbe rimasta dolce e splendida come se la ricordava.



All'epoca anche Masrek era al massimo della sua gloria e della sua bellezza. 


Era un cavaliere destinato a grandi imprese, e il principe di un Impero che, nei disegni di Ellis, sarebbe tornato al suo massimo splendore.
Ma lui non aveva il coraggio di affrontare lo scandalo che avrebbe causato sposando sua sorella.

"Promettilo, Masrek! Prometti che mi amerai per sempre!" 
E invece lui era fuggito, ed Ellis aveva dovuto ripiegare sul cugino Elner X, perché solo così poteva nascondere l'origine della sua gravidanza. Al figlio, opportunamente, era stato dato il nome dell'ingenuo sposo di Ellis. Ma Elner XI restava comunque un abominio. Il ricettacolo perfetto per la reincarnazione.
Ormai il tempo è giunto: i due eterni rivali si stanno per risvegliare: Arexatan in Elner e Vorkidex in Marvin.
Ma non era così semplice. Arexatan  Eclionner si sarebbe risvegliato anche in Marvin.



E come nella sua prima vita, Arexatan avrebbe obbedito agli ordini del suo oscuro e crudele genitore  il demone Eclion, Signore delle Tenebre, che per mille anni, in virtù del Patto, era stato tenuto fuori dalle vicende degli umani.



Devo impedirlo! Perché mio padre non mi chiama? Il Millennio sta per scadere...
Masrek era impaziente di parlarne con Sephir. Attendeva da troppo tempo di essere convocato!
E poi le giornate nella palafitta non passavano mai. Persino il suo cane Arf moriva di noia.
 Come unica lettura gli era stata portata una copia in rotoli di papiro di “All’ombra di mio padre”, una autobiografia del secondo imperatore della dinastia Eclionner, Wechtigar I il Pio, il primogenito del grande Arexatan, al quale succedette in tarda età.


Quell’autobiografia era un elogio apparentemente entusiasta della figura di Arexatan, verso cui il figlio mostrava di nutrire una esagerata venerazione, probabilmente per mettere a tacere i sospetti che circolavano su di lui, riguardo alla morte violenta dello stesso Arexatan, ufficialmente attribuita al pugnale di Kevin Vorkidian.
Dopo di che si strinse il Patto, di cui però Wechtigar dice solo quello che gli conviene, cioè pochissimo.
La religiosità di Wechtigar era ferrea. Pareva che tutto ciò che il padre aveva fatto fosse una pura realizzazione della volontà divina. Persino i numerosi matrimoni di Arexatan erano visti come un “inno alla vita e alla famiglia”, e Wechtigar considerava grandiosa l’idea che “mio padre avrebbe potuto disporre di un intero esercito solo chiamando a raccolta tutti i suoi figli”.
La simpatia di Wechtigar svaniva quando entrava in scena Edwina Ataris, l’ultima moglie di Arexatan.
Scriveva Wechtigar : “Edwina era una pagana del nord, e riuscì ad ammaliare mio padre solo grazie ai suoi poteri di strega”.
In quel punto, c’erano alcune glosse scritte a mano in pessima calligrafia tremolante.
Le ha scritte mio padre.. La sua destra non si è ripresa del tutto delle ferite che gli ha inferto il Conte di Gothian, ad Elenna sul Dhain...
L'Eremita cercò di decifrare il commento di Sephir: “Wechtigar si scaglia contro Edwina, perché è stata l’unica che gli ha contestato il diritto alla successione. Avrebbe voluto un figlio da Arexatan, ma non ha fatto in tempo. Wechtigar ha spezzato il loro sogno, macchiandosi di parricidio. Da allora noi Eclionner siamo una stirpe maledetta
I rapporti padre-figlio, nella Dinastia, erano sempre stati tormentati. Mai una via di mezzo, mai un rapporto paritario di amicizia!
E’  questo che Sephir vuole offrirmi? La sua amicizia? Dopo avermi imposto diciassette anni di esilio?
Probabilmente ora voleva punire Ellis, o abbattere Elner.
L'Eremita provò pietà per sua sorella. Le sue parole gli rimbombavano nella mente:
“Prometti che mi amerai per sempre! Prometti, Masrek!



Lei era cresciuta all’ombra di suo fratello. Tutti lodavano lui e trascuravano lei.
Fu questo a farla innamorare di me:  viveva di luce riflessa… e quando me ne sono andato è rimasta al buio. La sua unica consolazione era il potere, a qualsiasi prezzo. E l'ha ottenuto!
E così è diventata la Vedova Nera...



 Ma forse può ancora salvarsi...
Lo Sciancato glie l'avrebbe permesso?  Forse. Dopotutto, con lo scadere del Millennio, Sephir poteva giocare la sua carta più importante: la restaurazione dell’erede legittimo.
Ma come farà a dimostrare che io sono Masrek? Non ha il mio sigillo, Lilieth l'avrà sicuramente spedito a sua madre. E senza il sigillo, io potrei essere chiunque.
Era ben consapevole che gli anni erano stati impietosi con lui e che appariva più vecchio della sua reale età. Mentre pensava queste cose, osservava distrattamente lo squallore di quel villaggio impantanato e cencioso.
Fu allora che alcuni sgherri di Sephir lo chiamarono. Era giunto il momento. Lo condussero verso una palafitta più rialzata e circondata da un recinto e da un piccolo bosco.
Non saranno certo quattro alberi su un fazzoletto di terra a rendere meno rozza la tua "reggia", padre!
Entrò nella palafitta, le cui finestre erano chiuse e il cui camino era acceso.
In fondo alla stanza, nella penombra, il vecchio storpio sembrava un mostro.
Infine ci incontriamo...
Ebbe un brivido.
Le tenebre deformavano ancora di più i lineamenti dello Sciancato.
Masrek si era immaginato tante volte quel momento.
Eccomi, padre... forse anche tu non mi riconosci... 
Il vecchio lo fissava impassibile, come una mummia.
Non è solo questione di aspetto... è che siamo diventati due estranei... e forse lo siamo sempre stati... cosa so io di te? cosa sai tu di me? 
Non ci furono né saluti, né abbracci.
Gli Eclionner non hanno mai avuto veri figli, ma solo degli eredi... e come tali venivano trattati dai loro padri... una dinastia senza amore... senza comprensione...
L'Eremita rimpianse la sua capanna sui monti.
Cosa ci faccio qui? 
Lo Sciancato aveva assunto un'espressione di disgusto.
Dopo alcuni interminabili istanti, parlò con voce cavernosa: «Non intendo chiedere né il tuo perdono, né tanto meno la tua gratitudine per averti salvato la vita nell’unico modo possibile» 
Masrek detestava quel modo di manipolare la realtà con le parole. 
«Sai già quello che penso, padre! Non avevi il diritto di disporre della mia vita a tuo piacimento»
«Se ti avessi lasciato andare a fare il martire a Lathéna, tua moglie sarebbe morta con te e Marvin sarebbe stato presto individuato e fatto fuori»
Era vero.Questo l'Eremita non poteva negarlo, ma la realtà era stata quella di un rapimento.
«Forse c’erano altri modi per difendere mio figlio…»
Lo Sciancato rise: «Altri modi? E quali? Farlo vivere con me in questo porcile?»
Masrek scosse il capo.
«Potevi darlo in adozione a qualche buona famiglia»
Il vecchio ridacchiò.
«Ah! Che idiozia! Credi che una buona famiglia l’avrebbe amato più di sua nonna, Lady Ariellin ? Lei gli ha garantito un’infanzia e un’adolescenza felici, e lo ha reso pronto alla grande missione che lo attende»
Masrek si inalberò:
«La missione! Ecco l’unica cosa che ti importa: il potere! Vuoi prenderti la tua rivincita su Ellis usando mio figlio!»
«Sei fuori strada, Masrek. La rabbia non ti rende lucido. O forse aveva ragione Fuscivarian nel dire che Ellis era più intelligente di te?»
L'Eremita fece per dire qualcosa, ma lo Sciancato lo zittì alzando una mano artigliata, e continuò a parlare calcando la voce:
«Chi mi fa paura è Marigold di Gothian, che userà Elner per i suoi scopi! Intendo porre rimedio a tutto questo»
Masrek era scettico:
«E come farai?  Pensi che i Lathear preferiranno avere sul trono un vecchio storpio, un folle eremita e un ragazzino mezzosangue?»
Sephir gli puntò addosso l'indice grinzoso:
«Tra meno di due settimane scoppierà la guerra. E quando l'avremo vinta, la gente crederà a quello che noi le diremo di credere!»
Masrek rise di nuovo:
«Ah ah! Una guerra! E' la tua specialità, padre! Non ti è bastata la disfatta di Elenna sul Dhain? Come speri di vincere questa nuova guerra? Con i tuoi quattro ladri di polli?»
Lo Sciancato non diede segno di aver colto alcuna ironia:
«La Piovra ha infiltrati in ogni ambiente dell’Impero, e anche oltre, presso gli altri popoli.  Ho comprato la fedeltà di Ser Yvain de Bors, che condurrà Marvin a Floriana, dove sarà ricevuto dall'Arciduido ...


... che lo aiuterà nel momento in cui Vorkidex ed Arexatan si risveglieranno in lui, e lo istruirà sul percorso per diventare Re dei Keltar e Imperatore dei Lathear!»
Masrek provò un momento di delusione.
Dunque io sono stato tagliato fuori dalla successione! Scavalcato da un figlio che non so nemmeno che faccia abbia! E' il destino di ogni Eclionner... 
Cercò di deviare il discorso.
«Mi hanno detto che Ser Yvain sia inaffidabile!»
Sephir rise:
«Ser Yvain recita la parte dell' inaffidabile, perché io lo pago per questo! Il vero traditore è suo padre, il Duca di Amnisia, che si fingeva tanto amico tuo. Aspira alla corona dei Keltar, e sta trattando con la Contessa di Gothian!»
L'Eremita rimase sconvolto da quella rivelazione.
«Perché non glielo impedisci?»
Lo Sciancato sospirò: «Perché sono venuto a sapere che Marigold è in realtà Edwina Ataris!»
Masrek non riusciva a capacitarsene:
«Come? Chi...»
Sephir indicò una pergamena con il sigillo a forma di cane albino. Masrek vide che era indirizzata a Marigold, e si concentrò sulla firma:
Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian!


Masrek non capiva: «Come sei riuscito a intercettarla?»
Sephir scrollò le spalle: «Tu sottovaluti la potenza della mia organizzazione...»
L'Eremita annuì: «Fenrik ti ha ridotto in questo stato, e i suoi Albini hanno terrorizzato le campagne di Elenna! Io non volevo credere che fossero vampiri, ma Lilieth diceva: Ci sono cose che non si possono spiegare in altro modo. Non ci manca un forse un altro senso, per sentire un altro mondo, ovunque, intorno a noi? Cosa c'è intorno a noi che non possiamo sentire?»


Lo Sciancato parve per la prima volta colpito dall’argomentazione del figlio: «Lilieth era pronta già da allora.  Lei ha capito subito la bontà delle mie intenzioni ed ha stretto un patto con me e con l'Alleanza di Tupile, guidata dal pirata Vyghar di Linthael ! Ora lui, Lilieth e un'altra importante pedina del nostro gioco, si stanno dirigendo verso sud. Marvin al contrario salirà a nord e presto arriverà a Floriana, nel cuore del mondo Keltar. E tu...»
Masrek, travolto da un mare di ricordi e di gelosia, per l'idea che Lilieth fosse ancora, per sua libera scelta, in compagnia del Pirata, esclamò: «Mi poni dunque di fronte alla scelta se raggiungere mia moglie o mio figlio?»
Lo Sciancato scosse il capo, serissimo:  «No. Tu hai un altro compito. Devi portare a termine la tua missione, ora che i tempi sono maturi! Dovrai incontrare Ellis, e portarla dalla nostra parte!»
L'Eremita non se l'aspettava:
«Ma Ellis mi odia! La causa di ogni suo dolore sono io!»



Gli avevano riferito persino che Ellis aveva meditato di uccidersi come la loro madre, Wensy, gettandosi da un'alta torre.



Da allora erano passati diciassette anni, ed Ellis era diventata l'onnipotente Imperatrice Vedova. Tutto il continente tremava, al solo sentir pronunciare il suo nome.



Lo Sciancato fu irremovibile:
«Mi hanno riferito che è cambiata. E' diventata sentimentale, vulnerabile. Teme la vendetta di Eclion e i disegni della Dama Gialla. Secondo il mio informatore, Padre Ulume, Ellis sarebbe pronta a lasciare Lathena tra due settimane, alla testa di quindici legioni di Lathear!»
Masrek inarcò le sopracciglia irsute:
«E' una follia! Crede forse di crearsi un altro regno, in modo da sfuggire alla punizione divina?»
Sephir fece segno di no con la testa:
«No, tua sorella vuole preparare la resistenza contro Marigold! E' un atto disperato, certo, ma se lei unisse le sue forze con le nostre, allora potremmo avere qualche speranza. Dipende tutto da te, Masrek. Ti offro l'opportunità di espiare la tua colpa, e di redimere tua sorella. Se ci riuscirai, allora tu e lei tornerete ad essere miei figli, e Marvin avrà il trono del Sole. In caso contrario, sarà la fine della Dinastia!»







 N.d.A.

In questo capitolo:
Masrek Eclionner è rappresentato da Benjen Stark.
Sephir Eclionner da Balon Greyjoy.
Wechtigar I Eclionner il Pio da Aenys Targaryen.
Ellis Eclionner è rappresentata prima come l'imperatrice Cixi della Cina, poi come la regina dei Vampiri, poi come Esmeralda in Notre Dame de Paris e infine come Viviana di Avalon (interpretata da Anjelica Houston).



mercoledì 14 marzo 2012

Gothian. Capitolo 26. Ulume e Mollander progettano di esiliare Ellis

Padre Rudo Ulùme, sacerdote e confratello dell’Ordine della Grande Canonicaera considerato da tutti un uomo dai grandi poteri soprannaturali.

 


Era senz'altro l'allievo più promettente del Priore Izùmir Mollànder.



















Solo loro due e pochi altri iniziati agli Arcani Supremi sapevano che il dio del sole non era Eclion, ma Belenos, capostipite dei Vorkidian.
Eclion è il Signore delle Tenebre e gli Eclionner ne sono i degni discendenti.
Questa verità implicava una conseguenza molto grave.
Gli Eclionner vanno allontanati dal potere, per preparare l'avvento del Figlio dei Cento Re, l'edere di entrambe le dinastie.
Ellis non poteva sapere il vero significato di quella formula. Non sospettava nemmeno la vera identità di Marvin Vorkidian.
Cinquanta sovrani Eclionner per parte di padre e cinquanta Vorkidian per parte di madre: Marvin Eclionner-Vorkidian, il Figlio dei Cento Re, colui che porterà equilibrio tra il Bene e il Male.
Ulume se lo immaginava già assiso al Trono del Sole, come garante del Nuovo Patto tra gli dei e i demoni.


Era un obiettivo a portata di mano, ma tutto dipendeva dalla missione che lui, Ulume, stava per intraprendere.
Come sono arrivato fino a qui? Quale destino mi ha scelto per diventare l'alfiere del nuovo equilibrio?
Doveva tutto al suo maestro.
Padre Mollander era stato per anni missionario tra le tribù dei Neri, nelle province del profondo sud del continente, i Ker e gli Zulu di Jandola.
Lì Rudo Ulume era nato, in una famiglia povera e molto numerosa.
Mollander aveva intuito il potenziale del giovane Ulume e lo aveva scelto come allievo. L'aveva istruito non solo nella cultura Lathear, ma anche, e soprattutto, nella religione Lathearica. L'allievo apprendeva tutto con molta rapidità e questo aveva confermato le intuizioni del sacerdote, che decise di insegnargli anche le pratiche di esorcismo, di misticismo e persino di necromanzia.
Ulume aveva una mente versatile, che riusciva ad unire una fede incrollabile, un forte afflato mistico e una fredda razionalità. Per questo motivo Mollander lo volle con sé, quando tornò a Lathena, e gli fece concludere il noviziato presso la Grande Canonica.
In quegli anni, Mollander era stato nominato Istitutore e Confessore dell'allora principessa imperiale Ellis Eclionner, per ordine del nonno materno di lei, il senatore Fuscivarian.



Mollander aveva saputo conquistarsi così bene la fiducia di Ellis e di Fuscivarian, che questi ultimi, dopo aver raggiunto il potere, lo avevano ricompensato sostenendo la sua nomina a Priore della Grande Canonica. Da quella posizione, il Priore era riuscito a collocare in posti di responsabilità e prestigio i suoi due migliori allievi: Padre Ulume nei Servizi Segreti e Padre Sulmen nella Cancelleria di Amnisia.
Tutto questo era accaduto diciotto anni prima, nell'anno della Primavera di Sangue.
Da allora molte cose erano cambiate, in particolare da quando Marigold di Gothian era giunta a Lathena, minacciando di sconvolgere i piani dell'Ordine canonicale.
Mollander era stato informato delle minacce della Dama Gialla, e aveva chiesto di rimanere alcuni giorni in ritiro spirituale e meditazione, al termine dei quali aveva convocato il suo migliore allievo.
Ulume si stava recando da Mollander, nelle stanze riservate dove il vecchio Priore trascorreva in quasi completo isolamento la parte finale della sua lunga vita.
L'allievo amava ripensare agli anni in cui il suo maestro, assieme ad altri pochi eletti come Sulmen e Grizinga, aveva elaborato un piano complesso, segretissimo e ambizioso, destinato alla creazione di una teocrazia nell’Impero Lathear e poi in tutto il continente. Questo piano era stato chiamato, con giusta enfasi, il Nuovo Patto.
Non tutto il Clero era a conoscenza di quel piano.
Se il cardinale Augustin Aregna, arcivescovo di Lathena e presidente del Tribunale della Sacra Inquirenza avesse conosciuto gli intenti dei canonici, li avrebbe fatti bruciare sul rogo.
Persino gli Eclionner temevano il Cardinale, grande amico di Fuscivarian.
Fino ad allora, comunque, il segreto era stato protetto.
Ulume era rimasto in contatto con Sephir e Masrek, aiutandoli a sopravvivere in incognito, sotto le false identità dello Sciancato e dell'Eremita.
Più oscuro, ma non meno importante, era stato l’operato di Padre Sulmen e di Padre Grizinga.
Povero Sulmen... diciassette anni a tener d’occhio quella famiglia, i Vorkidian, a vigilare che il ragazzo non corresse pericoli. E povero Grizinga, che dovrà difendere Marvin dalle insidie che lo aspettano in quell'impresa azzardata.
Ma anche quello era stato previsto.
Tutto andava alla perfezione, fintanto che non è arrivata la Contessa di Gothian!


In quella donna bellissima e terribile, che si faceva chiamare Marigold, si concentrava il potere dei tre demoni più forti: Atar, dio del fuoco, che l'aveva generata, Eclion, il Signore delle Tenebre che aveva generato il suo primo sposo, e poi Gothar, dio del ghiaccio, che aveva generato il suo secondo marito, il Conte Fenrik di Gothian, l'Albino, il re delle nevi.


Erano forze temibili, con numerosi progetti segreti.
Ma non ci fanno paura! Il Patto impedisce loro di agire fino alla fine di quest'anno.
E tra un mese, quando scadrà il Millennio, il vero dio del Sole, il luminoso Belenos, e la dea della luce Aenor e quella della luna, Ulien, potranno sostenere apertamente il Nuovo Patto!
Padre Ulume  era giunto nella camera privata del suo vecchio maestro. Poteva accedervi grazie al tuo titolo di Primicerio del Sacro Cubicolo.
Bussò.
«Entra, figlio mio» fu la risposta di Padre Mollander.
Ulume aprì la porta e trovò l’anziano maestro in ginocchio, davanti ad una immagine del Sole Radiante, a sette punte, simbolo di Belenos.

 

Sul comodino, c’era una copia vergata a mano della Luce Immortale, il testo sacro che Wechtigar I il Pio aveva scritto ispirato dalla dea della luce Aenor.
«Come state, Padre?» gli chiese l'allievo.
«Sufficientemente bene, figliolo, ma sento che il mio destino sta per compiersi, nel modo in cui avevo previsto»
«Così sia» disse Ulume con un  gesto di benedizione, e poi riprese «Sono qui per ricevere i vostri ordini. Come sapete domattina partirò per la spedizione che dovrebbe decidere le sorti del nostro piano»
«Lo so. Ho meditato molto in questi giorni. Il mio intuito dice che molte delle cose che noi vogliamo si avvereranno, ma alcune potrebbero non riuscire. Ecco, tu ti devi occupare di queste “alcune” che ti ho detto, e seguire il nostro piano passo per passo. Ti dovrai sempre trovare nel posto giusto al momento giusto»
Padre Ulume annuì:
 «Lo farò. Belenos mi aiuterà, come ha sempre fatto. La nostra forza è la certezza di operare per il Sommo Bene. E la nostra determinazione è ciò che ci ha sempre permesso di raggiungere le nostre mete. Non temo i nemici che incontrerò, ma sono preoccupato per voi, per quello che Edwina, anzi... Marigold, intende fare qui nella Città Santa»
Padre Mollander si lisciò la barba bianca, mentre si sedeva su un rigido scranno in legno.
«Fintanto che il Millennio non scadrà, Marigold non potrà fare niente. Sa bene che se violasse il Patto proprio ora, perderebbe tutto ciò che ha atteso per quasi mille anni. Ho ancora un mese di tempo per preparare la sua rovina. E in questo mese, io conto di poter convincere l’Imperatrice Vedova a partecipare al nostro piano»


Ulume inarcò le sopracciglia:
«Non sarà facile»
Mollander sospirò:
«E' una vita che tento di farle capire il suo ruolo. Ma credo che ormai incominci a capire che le mie profezie si stanno realizzando e che la Fanciulla delle Nevi non + Alienor, ma Marigold! Percepisco la tensione tra le due donne. Ellis è combattuta interiormente. C’è del buono in lei. Lo intuii tanto tempo fa, quando fu mia allieva. Credo che riuscirò a salvarla dal vero pericolo che la minaccia, e cioè la Dama Gialla!»
«Come intendete fare?»
Mollander sollevò una mano:
«Le confermerò il fatto che Marigold, in quanto Fanciulla delle Nevi, è il pericolo più grande. Ellis capirà che le conviene collaborare con noi, se intende salvarsi. Il mio obiettivo è di farle lasciare Lathena il prima possibile. Ma non voglio trattenerti oltre, figlio mio... » ciò detto il vecchio prete impartì la benedizione al suo allievo, con la mano aperta a indicare i raggi del sole, e poi lo salutò: «Ora va’, e tieni sempre a mente che, se è necessario sacrificare qualcuno per creare il regno del Sole in terra, questo qualcuno dovrà essere sacrificato, con la certezza che Belenos accoglierà la sua anima nella contemplazione della Luce Perenne»
«Così sia, Padre» disse Rudo Ulume, e con un breve inchino prese congedo dal suo maestro.
Mentre tornava alla sua cella, pensava a come era rettilinea la direzione della sua vita: dal profondo Sud verso il profondo Nord.
Dal Fuoco al Ghiaccio, dal Sole alle Nevi…
Ma quanti erano gli ostacoli! Nemmeno il Clero era unito.
Ebbe un momento di paura per la difficoltà della sua missione.
Dio del Sole dammi la forza! Ti imploro mentre osservo la luce del giorno, e ti prego di notte, quando le tenebre prevalgono, e tu non ci sei, ed io non ho requie…


N.d.A.

Rudo Ulume è Samuel L. Jackson nei panni del maestro jedi Mace Windu.
Izumir Mollander è Christopher Lee nei panni del Conte Dooku (Darth Tyranus) in Guerre Stellari.