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giovedì 19 aprile 2012

Gothian. Capitolo 44. Ellis e Masrek si incontrano dopo 18 anni


Lo vide di lontano.
Se ne stava immobile, presso le rovine di un antico tempio, nelle vicinanze di Colonia Fluvia, il primo avamposto lathear nella pianura amnisiana.
Era la notte del 30 dicembre.
Per due giorni i diplomatici di Ellis avevano preparato l'incontro, dopo che le prime legioni imperiali avevano varcato la Sublime Porta, ed erano entrate nei territori della Federazione Keltar.
L'Eremita non si era opposto all'idea dell'incontro, anzi, aveva detto che era lì per questo.
Ora la osservava avvicinarsi, con uno sguardo attento, ma sereno.


Lei camminava sola, lentamente, con il cuore che batteva forte, e sentiva ardere in petto l'antica fiamma.
I lunghi capelli nerazzurri erano raccolti dietro la nuca, tranne due riccioli ai lati del viso. 


Sguardi.
Guarda, Masrek, sono qui per te.
Gli occhi di lei non poterono fare a meno di velarsi per la commozione, ma anche in quella condizione di esule e di supplice, manteneva un aspetto regale. 
Masrek la fissava in silenzio: c’era curiosità in quello sguardo, forse anche un po' di sorpresa.
Cosa si aspettava di vedere? Un fantasma, un demone, o semplicemente una donna invecchiata in solitudine?
Lacrime leggere le rigarono il bel viso, e con una mano cercò di nasconderle.
Voleva parlare, ma non ci riusciva.
Cosa sto aspettando? Forse un abbraccio che non arriverà?
Mentre si chiedeva questo, Masrek le fece cenno di fermarsi, e parlò con calma, cercando di non lasciarsi turbare dalle emozioni: 
«Ho atteso per diciotto anni questo momento, ed ora che sta accadendo, tutto mi pare diverso da come l'avevo immaginato. 
Mi aspettavo di vedere la Vedova Nera, assetata di sangue e di potere, inacidita dal tempo, dagli intrighi e dai delitti. 
E invece nel tuo viso rivedo l'espressione di fanciulla che avevi allora, quando il tuo volto era lo specchio dei miei sogni. 


Ellis, dove sono andati tutti questi sogni? Sono passati come la pioggia sulle montagne, come il vento sui prati. I lunghi giorni sono tramontati a ovest, dietro la linea dell'orizzonte, nel nulla...»


Lei avrebbe voluto parlare, ma vide che lui non aveva ancora concluso il suo discorso. E infatti egli riprese:
«Ho passato diciotto anni da solo, a fare l'inventario delle cose perdute, soffocando l'urlo dei rimorsi nella consolazione di poterti dare la colpa di tutto. 
Sarebbe stato più facile se avessi potuto leggere il rancore nei tuoi occhi: avrei potuto rispondere con altrettanto rancore!
E invece ora mi fa disperare la visione di te, che piangi mentre mi guardi, fragile come ramo spezzato, e il pensiero di me che non so dirti altro, se non che questa non era certo la vita che sognavamo per noi. Ma ora è tardi, sempre più tardi...»
«No… non è tardi! » implorò Ellis «non è ancora finita la nostra storia! Non è mai finita, non finirà mai...»
Non riuscì a dire altro perché il pianto le aveva alterato la voce.
Cercò di fare un passo verso Masrek.
«Ellis!» la fermò subito lui «devi sapere che c'è stata un'altra donna nella mia vita...»
Lei scrollò le spalle, come se la cosa non avesse la minima importanza.
C'è stata... quindi non c'è più... 
Accennò un timido sorriso.
Masrek lo ricambiò e riprese a parlare:
«Dopo di lei, ho vissuto da Eremita. Ho passato le mie giornate come sabbia nel deserto. C'era meno aridità nelle rocce che nel mio cuore.
 Non avrei mai dovuto lasciare Lathena, abbandonare te e nostra madre... Vi ho lasciate sole: avrei dovuto consolarvi e invece ho permesso che Fuscivarian vi usasse per i suoi scopi. Non mi danno pace né pietà le voci dei rimpianti e pentimenti…»
Ellis agitò le mani come per dire che tutto questo ormai apparteneva al passato.
Lui allora, con un filo di voce, disse:
«C'è un'ultima cosa che forse ancora non sai: io ho sposato quella donna, e ho avuto un figlio da lei...»
Ellis sgranò gli occhi.
Bial non gliel'aveva detto, ma i Servizi Segreti avrebbero dovuto saperlo!
Non ne ha avuto il coraggio. Credeva che sarei impazzita del tutto se avessi saputo... o forse c'era qualcosa di più? Forse questo figlio era sotto la protezione di qualcuno più potente di me...
Guardò suo fratello con preoccupazione:
«Chi è la donna che hai sposato?»
«Una nobile Keltar... ero andato da lei per discutere di questioni politiche e religiose, prima di raggiungere nostro padre a Elenna sul Dhain...»
Ellis sospirò.
Aveva capito. Avrebbe dovuto capirlo molto prima. Gli indizi c'erano tutti. 
Bial glieli aveva mostrati separatamente, come tessere di un mosaico.
Aveva fatto il suo dovere.
Sono stata io a non voler mettere insieme quei tasselli. La vista di quel mosaico mi avrebbe uccisa. Eppure il mio inconscio l'aveva capito, e dentro di me stavo morendo.
Gli espresse le sue conclusioni:
«Tu sei il padre di Marvin Vorkidian, vero? Il giovane che Mollander voleva mettere sul Trono del Sole al posto di nostro figlio... ora capisco perché anche nostro padre lo appoggia. Ma sai una cosa? Non me ne importa niente! Se Marvin vuole il Trono, che vada a prenderselo! Elner ha fatto già la sua scelta: ha voluto Marigold al suo fianco e ha esiliato me. E' tempo che impari a cavarsela da solo...»
In quel momento iniziò a piovere.
Anche gli Dei partecipano al mio dramma!
La pioggia scendeva su di lei come un pianto universale.


Lui fece per parlare ma lei lo fermò.
«Ascoltami, Masrek...  tu sei l'unica persona che conta nella mia vita. Una vita che forse era già scritta male in me, prima ancora che nascessi…come un soldato scelto nell'esercito perdente...»
Lui scosse il capo:
«Ora sei troppo severa con te stessa!»
Lei  alzò l'indice della mano destra:
«No, lasciami finire… io ho sulla coscienza molti morti, ed ho creato le premesse per una guerra che scuoterà tutto il Continente... non sarò mai troppo severa con la mia anima dannata...»
Si guardarono di nuovo negli occhi, con la consapevolezza della difficoltà estrema di quel momento storico, che andava oltre le loro tragedie personali.
«Ellis, dimmi che possiamo ancora impedire questo bagno di sangue!»
Lei scosse la testa: 
«Guardami... e dimmi cosa vedi! Anzi, te lo dico io: una esule sconfitta... Masrek... io non conto più niente!»
Lui rimase assorto, e poi rispose:
«Ma hai ancora quindici legioni ai tuoi ordini! E nostro padre comanda una associazione segreta molto potente: se uniamo le nostre forze...»


Lei mostrò un'espressione delusa:
 «E' per questo che sei qui, vero? Per le legioni? E' nostro padre che ti manda...»
La voce di Ellis era più triste che arrabbiata.
Masrek dovette annuire: 
«Sono qui anche per questo, ma non solo per questo! Ho bisogno di te... di te come persona, mi capisci? Ho capito che tu sei l'altra parte di me, e che solo insieme possiamo sentirci completi»
Lei fissò la pioggia.
«E’ freddo» commentò distratta.
Lui allora le si avvicinò.
I loro occhi si incontrarono di nuovo. 
I loro corpi si avvicinarono ancora.
E finalmente si abbracciarono.


Masrek la stringeva fortissimo, e la accarezzava.
Mi desidera ancora...
Quando finalmente tornarono a guardarsi, lei sorrise:
«Io ho una sola confessione da farti, Masrek. L'unica persona, diversa da te, che abbia mai amato veramente, è il mio eunuco, Bial: ti rendi conto? Amare un eunuco!»
Risero.
Per un attimo ad entrambi tornò in mente l'ultima volta in cui avevano riso insieme.
Era stato il famoso giorno della passeggiata ai margini del deserto, a sud di Lathena.


Il giorno del loro primo bacio, e del loro amore proibito.


Quel ricordo li rasserenò.
Lui assunse un tono scherzoso: «Ma com’è possibile che tu non ti sia più innamorata di altri uomini? Non è normale…»
Ellis rise:
 «Ah! Normale! Cosa ci può essere di normale nella vita di un Eclionner?»
Anche Masrek rise:
«Forse anche parlare in una notte di fine dicembre sotto la pioggia non è molto normale... magari se ci mettiamo al riparo forse...»
La prese per mano e la condusse in punto dove l'edificio era rimasto in piedi.
Si abbracciarono di nuovo, e poi, come vent'anni prima, con la stessa passione di allora, si baciarono.
 





giovedì 22 marzo 2012

Gothian. Capitolo 30. Masrek e Sephir Eclionner organizzano la riscossa.



Era ormai un mese che Masrek Eclionner, l'Eremita, risiedeva a Terramara,
   fangoso villaggio di palafitte, covo  segreto della Piovra, l'organizzazione criminale guidata da suo padre, Sephir Eclionner, lo Sciancato, che un tempo era stato il Principe della Corona Imperiale.



Non si erano ancora incontrati. E non si vedevano da diciassette anni.
C'era una antica ruggine che li divideva: Masrek non aveva perdonato al padre di averlo separato da sua moglie Lilieth e da loro figlio Marvin, nell'anno della Primavera di Sangue.
L'anno in cui tutte le cospirazioni avevano avuto inizio.
Ci ha rapiti e separati per la nostra sicurezza, ma non solo per questo... voleva punirmi per ciò che era successo tra me ed Ellis.
Masrek e sua sorella avevano commesso un incesto. Elner XI era loro figlio.
 Sephir Eclionner, all'epoca Principe della Corona, era stato informato dal senatore Fuscivarian riguardo alla reale paternità di Elner.
Non era la prima volta che accadeva un incesto nella dinastia Eclionner, il cui albero genealogico Masrek conosceva a memoria. Ma si trattava di eventi successi quasi mille anni prima.

Eclion, Signore delle Tenebre
    |
Arexatan Eclionner, fondatore dell'Impero Lathear
   +                                +                +              +                +                   +
Wechtigalia                   Kleope         Olivia        Sloann         Claireen        Edwina
Shazirai                       Hallenhal       Kermode  Darring        Wagall          Ataris
   |                                   |                       |            |                     |               (poi conosciuta come
Wechtigar I il Pio   +    Sephiria          Kerl          Ludor     +     Falise           Lady Marigold
                              |                         il Sommo     il Primo   |                          di Gothian)
                              |                        Sacerdote     Ministro  |
                              |                                                           |
                       Elner I il Crudele-----------+-----------Sidonie Eclionner
                                                                  |
                                                       Wechtigar II il Calvo      
                                                                  |
                                                      42 generazioni
                                                                     |
                                                                     | ---------------------------- -|
                                                        Wechtigar XVI Barbablù          Vorian Eclionner
                                                    +                                                             +
                                     Sophie Tessier-Ashpool                                     Melania Orwell
                                                     |                                                              |
                                        Sephir Eclionner    Sen. Sibelius Fuscivarian   Ivar Eclionner
                                                    +               |                                        |         +
                                          Wensy Fuscivarian                             Susan Fuscivarian    
                                   ________ |________________                               |
                                  |                                            |                                    |
                         Masrek Eclionner --- --+ ----Ellis Eclionner---+  Elner X Eclionner
                                   +                            |
                       Lilieth Vorkidian           Elner XI                              
                                    |                          il Predestinato
                          Marvin 
                      Eclionner-Vorkidian

All'epoca, Sephir aveva deciso di rimandare a dopo la guerra con gli Alfar la punizione esemplare nei confronti dei figli, ma la battaglia di Elenna sul Dhain era stata una tale catastrofe che egli non aveva più avuto il coraggio di rientrare a corte. Nel frattempo infatti Ellis aveva preso il potere, con l'appoggio del Senato e dei Servizi Segreti.
Masrek si trovava ad Amnisia, per sfuggire alla vendetta della sorella.
Non avrei mai dovuto cedere al suo fascino. Ho rovinato la sua vita, e la mia...
Ellis era veramente innamorata. Anche Masrek lo era, ma si sentiva in colpa per quella passione proibita. Lei al contrario voleva sposarlo. Ricordò quello che lei gli aveva detto, la notte in cui avevano concepito Elner:
"Prometti che mi amerai  per sempre, non come un fratello ama la sorella, ma come uno sposo ama la sua sposa. Promettilo, Masrek!”
Lui aveva promesso, ma non aveva mantenuto.
Ellis era ancora una fanciulla normale. Se lui non l'avesse abbandonata, forse sarebbe rimasta dolce e splendida come se la ricordava.



All'epoca anche Masrek era al massimo della sua gloria e della sua bellezza. 


Era un cavaliere destinato a grandi imprese, e il principe di un Impero che, nei disegni di Ellis, sarebbe tornato al suo massimo splendore.
Ma lui non aveva il coraggio di affrontare lo scandalo che avrebbe causato sposando sua sorella.

"Promettilo, Masrek! Prometti che mi amerai per sempre!" 
E invece lui era fuggito, ed Ellis aveva dovuto ripiegare sul cugino Elner X, perché solo così poteva nascondere l'origine della sua gravidanza. Al figlio, opportunamente, era stato dato il nome dell'ingenuo sposo di Ellis. Ma Elner XI restava comunque un abominio. Il ricettacolo perfetto per la reincarnazione.
Ormai il tempo è giunto: i due eterni rivali si stanno per risvegliare: Arexatan in Elner e Vorkidex in Marvin.
Ma non era così semplice. Arexatan  Eclionner si sarebbe risvegliato anche in Marvin.



E come nella sua prima vita, Arexatan avrebbe obbedito agli ordini del suo oscuro e crudele genitore  il demone Eclion, Signore delle Tenebre, che per mille anni, in virtù del Patto, era stato tenuto fuori dalle vicende degli umani.



Devo impedirlo! Perché mio padre non mi chiama? Il Millennio sta per scadere...
Masrek era impaziente di parlarne con Sephir. Attendeva da troppo tempo di essere convocato!
E poi le giornate nella palafitta non passavano mai. Persino il suo cane Arf moriva di noia.
 Come unica lettura gli era stata portata una copia in rotoli di papiro di “All’ombra di mio padre”, una autobiografia del secondo imperatore della dinastia Eclionner, Wechtigar I il Pio, il primogenito del grande Arexatan, al quale succedette in tarda età.


Quell’autobiografia era un elogio apparentemente entusiasta della figura di Arexatan, verso cui il figlio mostrava di nutrire una esagerata venerazione, probabilmente per mettere a tacere i sospetti che circolavano su di lui, riguardo alla morte violenta dello stesso Arexatan, ufficialmente attribuita al pugnale di Kevin Vorkidian.
Dopo di che si strinse il Patto, di cui però Wechtigar dice solo quello che gli conviene, cioè pochissimo.
La religiosità di Wechtigar era ferrea. Pareva che tutto ciò che il padre aveva fatto fosse una pura realizzazione della volontà divina. Persino i numerosi matrimoni di Arexatan erano visti come un “inno alla vita e alla famiglia”, e Wechtigar considerava grandiosa l’idea che “mio padre avrebbe potuto disporre di un intero esercito solo chiamando a raccolta tutti i suoi figli”.
La simpatia di Wechtigar svaniva quando entrava in scena Edwina Ataris, l’ultima moglie di Arexatan.
Scriveva Wechtigar : “Edwina era una pagana del nord, e riuscì ad ammaliare mio padre solo grazie ai suoi poteri di strega”.
In quel punto, c’erano alcune glosse scritte a mano in pessima calligrafia tremolante.
Le ha scritte mio padre.. La sua destra non si è ripresa del tutto delle ferite che gli ha inferto il Conte di Gothian, ad Elenna sul Dhain...
L'Eremita cercò di decifrare il commento di Sephir: “Wechtigar si scaglia contro Edwina, perché è stata l’unica che gli ha contestato il diritto alla successione. Avrebbe voluto un figlio da Arexatan, ma non ha fatto in tempo. Wechtigar ha spezzato il loro sogno, macchiandosi di parricidio. Da allora noi Eclionner siamo una stirpe maledetta
I rapporti padre-figlio, nella Dinastia, erano sempre stati tormentati. Mai una via di mezzo, mai un rapporto paritario di amicizia!
E’  questo che Sephir vuole offrirmi? La sua amicizia? Dopo avermi imposto diciassette anni di esilio?
Probabilmente ora voleva punire Ellis, o abbattere Elner.
L'Eremita provò pietà per sua sorella. Le sue parole gli rimbombavano nella mente:
“Prometti che mi amerai per sempre! Prometti, Masrek!



Lei era cresciuta all’ombra di suo fratello. Tutti lodavano lui e trascuravano lei.
Fu questo a farla innamorare di me:  viveva di luce riflessa… e quando me ne sono andato è rimasta al buio. La sua unica consolazione era il potere, a qualsiasi prezzo. E l'ha ottenuto!
E così è diventata la Vedova Nera...



 Ma forse può ancora salvarsi...
Lo Sciancato glie l'avrebbe permesso?  Forse. Dopotutto, con lo scadere del Millennio, Sephir poteva giocare la sua carta più importante: la restaurazione dell’erede legittimo.
Ma come farà a dimostrare che io sono Masrek? Non ha il mio sigillo, Lilieth l'avrà sicuramente spedito a sua madre. E senza il sigillo, io potrei essere chiunque.
Era ben consapevole che gli anni erano stati impietosi con lui e che appariva più vecchio della sua reale età. Mentre pensava queste cose, osservava distrattamente lo squallore di quel villaggio impantanato e cencioso.
Fu allora che alcuni sgherri di Sephir lo chiamarono. Era giunto il momento. Lo condussero verso una palafitta più rialzata e circondata da un recinto e da un piccolo bosco.
Non saranno certo quattro alberi su un fazzoletto di terra a rendere meno rozza la tua "reggia", padre!
Entrò nella palafitta, le cui finestre erano chiuse e il cui camino era acceso.
In fondo alla stanza, nella penombra, il vecchio storpio sembrava un mostro.
Infine ci incontriamo...
Ebbe un brivido.
Le tenebre deformavano ancora di più i lineamenti dello Sciancato.
Masrek si era immaginato tante volte quel momento.
Eccomi, padre... forse anche tu non mi riconosci... 
Il vecchio lo fissava impassibile, come una mummia.
Non è solo questione di aspetto... è che siamo diventati due estranei... e forse lo siamo sempre stati... cosa so io di te? cosa sai tu di me? 
Non ci furono né saluti, né abbracci.
Gli Eclionner non hanno mai avuto veri figli, ma solo degli eredi... e come tali venivano trattati dai loro padri... una dinastia senza amore... senza comprensione...
L'Eremita rimpianse la sua capanna sui monti.
Cosa ci faccio qui? 
Lo Sciancato aveva assunto un'espressione di disgusto.
Dopo alcuni interminabili istanti, parlò con voce cavernosa: «Non intendo chiedere né il tuo perdono, né tanto meno la tua gratitudine per averti salvato la vita nell’unico modo possibile» 
Masrek detestava quel modo di manipolare la realtà con le parole. 
«Sai già quello che penso, padre! Non avevi il diritto di disporre della mia vita a tuo piacimento»
«Se ti avessi lasciato andare a fare il martire a Lathéna, tua moglie sarebbe morta con te e Marvin sarebbe stato presto individuato e fatto fuori»
Era vero.Questo l'Eremita non poteva negarlo, ma la realtà era stata quella di un rapimento.
«Forse c’erano altri modi per difendere mio figlio…»
Lo Sciancato rise: «Altri modi? E quali? Farlo vivere con me in questo porcile?»
Masrek scosse il capo.
«Potevi darlo in adozione a qualche buona famiglia»
Il vecchio ridacchiò.
«Ah! Che idiozia! Credi che una buona famiglia l’avrebbe amato più di sua nonna, Lady Ariellin ? Lei gli ha garantito un’infanzia e un’adolescenza felici, e lo ha reso pronto alla grande missione che lo attende»
Masrek si inalberò:
«La missione! Ecco l’unica cosa che ti importa: il potere! Vuoi prenderti la tua rivincita su Ellis usando mio figlio!»
«Sei fuori strada, Masrek. La rabbia non ti rende lucido. O forse aveva ragione Fuscivarian nel dire che Ellis era più intelligente di te?»
L'Eremita fece per dire qualcosa, ma lo Sciancato lo zittì alzando una mano artigliata, e continuò a parlare calcando la voce:
«Chi mi fa paura è Marigold di Gothian, che userà Elner per i suoi scopi! Intendo porre rimedio a tutto questo»
Masrek era scettico:
«E come farai?  Pensi che i Lathear preferiranno avere sul trono un vecchio storpio, un folle eremita e un ragazzino mezzosangue?»
Sephir gli puntò addosso l'indice grinzoso:
«Tra meno di due settimane scoppierà la guerra. E quando l'avremo vinta, la gente crederà a quello che noi le diremo di credere!»
Masrek rise di nuovo:
«Ah ah! Una guerra! E' la tua specialità, padre! Non ti è bastata la disfatta di Elenna sul Dhain? Come speri di vincere questa nuova guerra? Con i tuoi quattro ladri di polli?»
Lo Sciancato non diede segno di aver colto alcuna ironia:
«La Piovra ha infiltrati in ogni ambiente dell’Impero, e anche oltre, presso gli altri popoli.  Ho comprato la fedeltà di Ser Yvain de Bors, che condurrà Marvin a Floriana, dove sarà ricevuto dall'Arciduido ...


... che lo aiuterà nel momento in cui Vorkidex ed Arexatan si risveglieranno in lui, e lo istruirà sul percorso per diventare Re dei Keltar e Imperatore dei Lathear!»
Masrek provò un momento di delusione.
Dunque io sono stato tagliato fuori dalla successione! Scavalcato da un figlio che non so nemmeno che faccia abbia! E' il destino di ogni Eclionner... 
Cercò di deviare il discorso.
«Mi hanno detto che Ser Yvain sia inaffidabile!»
Sephir rise:
«Ser Yvain recita la parte dell' inaffidabile, perché io lo pago per questo! Il vero traditore è suo padre, il Duca di Amnisia, che si fingeva tanto amico tuo. Aspira alla corona dei Keltar, e sta trattando con la Contessa di Gothian!»
L'Eremita rimase sconvolto da quella rivelazione.
«Perché non glielo impedisci?»
Lo Sciancato sospirò: «Perché sono venuto a sapere che Marigold è in realtà Edwina Ataris!»
Masrek non riusciva a capacitarsene:
«Come? Chi...»
Sephir indicò una pergamena con il sigillo a forma di cane albino. Masrek vide che era indirizzata a Marigold, e si concentrò sulla firma:
Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian!


Masrek non capiva: «Come sei riuscito a intercettarla?»
Sephir scrollò le spalle: «Tu sottovaluti la potenza della mia organizzazione...»
L'Eremita annuì: «Fenrik ti ha ridotto in questo stato, e i suoi Albini hanno terrorizzato le campagne di Elenna! Io non volevo credere che fossero vampiri, ma Lilieth diceva: Ci sono cose che non si possono spiegare in altro modo. Non ci manca un forse un altro senso, per sentire un altro mondo, ovunque, intorno a noi? Cosa c'è intorno a noi che non possiamo sentire?»


Lo Sciancato parve per la prima volta colpito dall’argomentazione del figlio: «Lilieth era pronta già da allora.  Lei ha capito subito la bontà delle mie intenzioni ed ha stretto un patto con me e con l'Alleanza di Tupile, guidata dal pirata Vyghar di Linthael ! Ora lui, Lilieth e un'altra importante pedina del nostro gioco, si stanno dirigendo verso sud. Marvin al contrario salirà a nord e presto arriverà a Floriana, nel cuore del mondo Keltar. E tu...»
Masrek, travolto da un mare di ricordi e di gelosia, per l'idea che Lilieth fosse ancora, per sua libera scelta, in compagnia del Pirata, esclamò: «Mi poni dunque di fronte alla scelta se raggiungere mia moglie o mio figlio?»
Lo Sciancato scosse il capo, serissimo:  «No. Tu hai un altro compito. Devi portare a termine la tua missione, ora che i tempi sono maturi! Dovrai incontrare Ellis, e portarla dalla nostra parte!»
L'Eremita non se l'aspettava:
«Ma Ellis mi odia! La causa di ogni suo dolore sono io!»



Gli avevano riferito persino che Ellis aveva meditato di uccidersi come la loro madre, Wensy, gettandosi da un'alta torre.



Da allora erano passati diciassette anni, ed Ellis era diventata l'onnipotente Imperatrice Vedova. Tutto il continente tremava, al solo sentir pronunciare il suo nome.



Lo Sciancato fu irremovibile:
«Mi hanno riferito che è cambiata. E' diventata sentimentale, vulnerabile. Teme la vendetta di Eclion e i disegni della Dama Gialla. Secondo il mio informatore, Padre Ulume, Ellis sarebbe pronta a lasciare Lathena tra due settimane, alla testa di quindici legioni di Lathear!»
Masrek inarcò le sopracciglia irsute:
«E' una follia! Crede forse di crearsi un altro regno, in modo da sfuggire alla punizione divina?»
Sephir fece segno di no con la testa:
«No, tua sorella vuole preparare la resistenza contro Marigold! E' un atto disperato, certo, ma se lei unisse le sue forze con le nostre, allora potremmo avere qualche speranza. Dipende tutto da te, Masrek. Ti offro l'opportunità di espiare la tua colpa, e di redimere tua sorella. Se ci riuscirai, allora tu e lei tornerete ad essere miei figli, e Marvin avrà il trono del Sole. In caso contrario, sarà la fine della Dinastia!»







 N.d.A.

In questo capitolo:
Masrek Eclionner è rappresentato da Benjen Stark.
Sephir Eclionner da Balon Greyjoy.
Wechtigar I Eclionner il Pio da Aenys Targaryen.
Ellis Eclionner è rappresentata prima come l'imperatrice Cixi della Cina, poi come la regina dei Vampiri, poi come Esmeralda in Notre Dame de Paris e infine come Viviana di Avalon (interpretata da Anjelica Houston).



sabato 10 marzo 2012

Gothian. Capitolo 24. Ellis e Bial parlano delle cospirazioni in atto

Risultati immagini per ellis eclionner

Il potente Ministro dei Servizi Segreti, Bial l'Eunuco, entrò nell'ufficio privato dell'Imperatrice Ellis Eclionner con aria afflitta . Gli occhi erano truccati ancor più pesantemente del solito, e il volto era pallido come la morte.
«Vedo che hai la faccia delle grandi occasioni, Bial» ironizzò l’Imperatrice Vedova, come per dire "Spero proprio che tu abbia valide ragioni per avermi disturbato".
«Purtroppo Maestà, ci sono molte cose che non stanno andando nella giusta direzione. Non so da dove cominciare»
Ellis sospirò: «Incomincia dalle notizie peggiori»
L’eunuco annuì: «Abbiamo perso le tracce dell'Eremita»
La Reggente batté un pugno sul tavolo: 
«Ma com’è possibile!»
Bial si guardò le unghie laccate di nero:
«I miei uomini lo stavano seguendo nei boschi a nord dell'Amnis...  e all'improvviso è sparito, probabilmente in qualche grotta che comunica con dei passaggi segreti. E' probabile che abbia trovato rifugio nel covo della Piovra, a Terramara, che però non sappiamo dove si trovi...»
Gli occhi color indaco di Ellis divennero completamente viola per la rabbia
«Sei un idiota! I tuoi uomini si sono fatti ridicolizzare di nuovo dallo Sciancato!»
Bial era abituato a questi insulti, ma riteneva ingiusto essere accusato di qualcosa che era principalmente colpa di Ellis.
«Maestà, avremmo dovuto arrestare l'Eremita prima che entrasse nel bosco, ma voi....» 
Ellis scattò in piedi:
«Io cosa? Eravamo d'accordo che bisognava pedinarlo in modo da scoprire il rifugio dello Sciancato!»
Bial chinò il capo: «Io non ero d'accordo. In tanti anni non siamo mai riusciti a trovare il covo della Piovra, e il rischio che vostro fratello raggiungesse vostro padre era...»
Uno sguardo viola imbestialito della Reggente gli bastò per non aggiungere altro.
«Come puoi credere che quei due pezzenti siano mio padre e mio fratello?»
L'eunuco era abituato alle sfuriate della sovrana, specie su quell'argomento:
«Le loro rivendicazioni sono credibili, Maestà, e non è un caso il fatto che si siano messi in moto proprio ora che il Millennio sta scadendo. Chi crede nell'Antico Patto, potrebbe usare l'Eremita contro di voi. Anche di questo vi avevo messo in guardia»
L'imperatrice non sopportava i rimproveri dell'Eunuco, specie quando lui aveva ragione.
Era stata lei a impedire in tutti i modi quelle indagini. Aveva preferito mettere la testa sotto la sabbia, come se questo potesse rendere minore il pericolo.
«E allora, visto che credi di sapere tutto, dimmi Bial, chi devo temere di più? Il mio presunto padre, o il mio presunto fratello?»
L'Eunuco si attorciglio una ciocca di capelli tra le dita, e si preparò a rivelare la seconda notizia scomoda della giornata:
«Maestà,  alcuni miei informatori hanno raccolto la notizia che lo Sciancato è in contatto con alcuni elementi del Clero. Secondo queste voci, tre sacerdoti della Grande Canonica stanno ordendo un complotto contro di voi e vostro figlio, per portare il presunto Masrek sul trono»
Ellis inarcò le sopracciglia.
«Fuori i nomi dei congiurati!».
Bial sospirò: «Mollander, Ulùme e Sulmen»
Il nome del Priore Izùmir Mollander fu quello che sconvolse di più l'imperatrice.



«No, non ci credo! Mollander è stato come un padre per me. Ulume mi deve un’infinità di favori e Sulmen è da vent’anni il mio fedelissimo ad Amnisia. Mi hanno sostenuto nell' ascesa al trono, hanno eliminato tutte le opposizioni al mio regime…»
«Forse lo hanno fatto in attesa di questo momento, Maestà. Padre Mollander è un mistico, e vi ha predetto il futuro e... non era una previsione, come dire... fausta...» 
Ellis odiava anche solo il ricordo di quella profezia, ma capiva che sarebbe stato sciocco continuare ad ignorarla:
«"Sovrana tu sarai per molti anni, ma un giorno la Fanciulla delle Nevi e il Figlio dei Cento Re ti toglieranno tutto ciò che avrai di più caro". Gli chiesi di spiegarsi meglio, e lui mi rispose che ogni premonizione si esprime per enigmi»
Bial appariva poco convinto:
«NoMollander teme la reincarnazione di Arexatan nel corpo di vostro figlio, e vi ha detto solo quello che gli faceva comodo per impedire il matrimonio di Elner con una principessa Alfar, che avrebbe potuto rafforzare la sua posizione dinastica. Ma il Figlio dei Cento Re non può essere Elner: le generazioni Eclionner sono state cinquanta, non cento!»
L'imperatrice scosse il capo:
«Ma quella è una formula rituale! E' ovvio che si riferisce ad Elner. E' il Predestinato, e quando scadrà il Millennio, e lo spirito di Arexatan tornerà in lui e allora potrebbe diventare pericoloso per noi. Questo è il senso della profezia: chi altri potrebbe essere il Figlio dei Cento Re?»
Bial si fece ancora più serio: «Credo che tutto ciò sia legato alla fuga dell'Eremita»
Ellis si accigliò.
«Mio fratello, come me, appartiene alla quarantanovesima generazione. C'è qualcosa che non torna nei tuoi sospetti. In ogni caso, fa sorvegliare meglio Mollander, Ulume e Sulmen. Se sono colpevoli come dici tu, prima o poi si tradiranno» emise un profondo sospiro e poi disse: «Sentiamo il resto…»
«Re Kerelic sembra stia facendo sul serio nell’accerchiare il territorio montuoso dei Denti del Drago, e per ora i Keltar del Nord sembrano appoggiarlo nella ricerca di sua figlia»


«Kerelik non troverà mai il nascondiglio dei pirati! Non ci sei riuscito nemmeno tu! Ma dimmi almeno una buona notizia...»
«La regina Alyx di Alfarian ha intenzione di spodestare il marito e chiede il vostro consenso e il vostro consiglio. Inoltre apprezza la vostra decisione di accettare la sua principale confidente, la contessa Marigold di Gothian, come vostra dama di compagnia»
«Marigold è inaffidabile, e va tenuta sotto controllo, ma può tornarmi utile contro i nemici di Elner»
Bial annuì:
«Inoltre un’alleanza tra voi e Alyx potrebbe portare alla spartizione del continente tra due donne regnanti. Non è sempre quello che avete sognato?»
Gli occhi di Ellis ridivennero improvvisamente viola.
«Ho sognato soltanto una donna regnante, e cioè me stessa. Ciò non toglie che per il momento un’alleanza tattica con Alyx potrebbe essermi d’aiuto»
Bial rimase muto in attesa.
«Beh, e allora? Non stare lì impalato con quella faccia da cadavere! Dimmi il resto che c’è da sapere!»
«La "Missione Alienor" organizzata dal Duca Gallrian partirà domani. Ovviamente non hanno speranze. L'unica cosa da segnalare è che con loro c’è il nipote di Lady Ariellin Vorkidian. Ormai il Millennio sta scadendo e quindi è tempo di eliminare l'ultimo discendente di Vorkidex prima che il suo antenato si risvegli in lui. Dovremo ucciderlo al più presto...»
La Reggente corrugò le sottili sopracciglia nerazzure:
 «No, il Patto non ce lo consente! I Vorkidian sono protetti dal Giuramento di Kevin e dal loro dio Belenos. E poi io ho già sparso troppo sangue. Non voglio averne altro sulla coscienza, tanto meno se discende da una stirpe reale. Limitati a catturarlo e a portarlo al mio cospetto!»
Bial si inchinò e lasciò l'imperatrice in una condizione di inquietudine mista a incertezza.


Ellis non riusciva a togliersi di testa quello che Padre Mollander le aveva profetizzato vent’anni prima.
All’inizio tutto era stato come un gioco. “Dicono che sei un veggente” aveva iniziato lei, e il prete non si era fatto sfuggire l’occasione. Doveva averci pensato da tempo, perché disse subito:”Posso leggerti il futuro se lo vuoi. Nelle mani, nelle carte, nel fuoco, ma anche leggendo dentro ai tuoi occhi” “E allora fa' quello che devi fare!” aveva ribattuto la giovane Ellis.
Lui, con molta delicatezza, aveva preso la sua mano destra e l’aveva studiata a lungo, e aveva fatto lo stesso con la sinistra. Aveva sospirato  scosso il capo. “Cos’hai letto?” aveva domandato la principessa ridendo. “Le linee principali sono tutte frastagliate nella parte finale. La tua vita diventerà complicata nella sua seconda parte, ma per maggior chiarezza ho bisogno di chiedere consiglio ai Tarocchi” e lo aveva fatto. Aveva dato a lei il mazzo per mescolarle e poi le aveva detto di sceglierne tre. La prima che uscì era “Il Figlio dei Cento Re”.


 Il prete si rabbuiò. Poi estrasse “La Regina delle Nevi”.
 La terza carta era “La torre crollata”.
Padre Mollander aveva detto: "Quei due personaggi ti provocheranno gravi danni. Ma ora guardami negli occhi, fissamente”, ed egli a sua volta la fissò, con i suoi occhi neri come pece.
Che cosa hai visto nel mio futuro?” gli aveva chiesto Ellis, e lui le aveva espresso la profezia.
Era tutto chiaro tranne la formula "Figlio dei Cento Re".
In mille anni di regno, la dinastia Eclionner aveva avuto cinquanta generazioni e altrettanti imperatori. Sedici di nome Wechtigar, undici di nome Elner, quattordici di nome Sephir… e poi…
La memoria le mancava.
Ce ne sono altri, ma non arrivano a cento… almeno credo… maledizione, Masrek l’avrebbe saputo! Lui è sempre stato migliore di me!



Il ricordo del fratello la turbava più del solito.
E' ancora vivo, lo sento! Avrei dovuto far uccidere l'Eremita, o quantomeno arrestarlo... ma la verità è che lo amo troppo. 
«Portatemi del vino! » urlò alle damigelle che sostavano fuori dall’uscio.
Tutte le congiure mirano a colpire me! Mi stanno assediando!
A volte le veniva in mente il pensiero di ritirarsi, mandare tutto al diavolo e fuggire in qualche nascondiglio segreto. Ma non era da lei arrendersi senza aver combattuto, e tanto meno fuggire dal campo di battaglia. Il gioco del Trono non era ancora perduto!



mercoledì 29 febbraio 2012

Gothian. Capitolo 19. Masrek Eclionner ritorna in scena: l'Eremita


Dall’alto della collina si poteva vedere molto lontano, verso sud, fino al grande fiume Amnis.
A settentrione, invece, si stagliavano le altissime montagne chiamate i Denti del Drago, che separavano il Regno nordico degli Alfar dalla grande Pianura Amnisiana, abitata dai Keltar.


Ma l’uomo che in quel luogo e in quel momento fissava l’orizzonte non era né un Alfar, né un Keltar. Veniva dall’Impero Lathear ed era un reduce della battaglia di Elenna sul Dhain, combattuta una generazione prima, nell'anno della Primavera di Sangue.
Ora lo conoscevano come l'Eremita, perché viveva in solitudine in una capanna sulle colline, allevando animali e coltivando orti e campi, che vendeva al mercato del paese più vicino, Plèdemon, un piccolo abitato collinare molto a ovest nella Valle dell’Amnis.
Nessuno avrebbe potuto immaginare che quest’ultimo un tempo era stato bello, ricco e potente. Si presentava infatti molto male: aveva lunghi capelli scarmigliati, una ancor più lunghissima barba incolta, e si vestiva con una tonaca scura. Questo lo faceva sembrare molto più vecchio della sua età, ma a lui non importava nulla.



In verità, ormai, c’erano ben poche cose che gli importassero.
 I ricordi del passato si erano sbiaditi col tempo, e le ragioni che gli avevano imposto di interrompere i rapporti con le sue due famiglie ed i suoi cari, tanti anni prima, erano talmente remote, che era come se quei rapporti non esistessero più.
Era come l’ombra di qualcuno sopravvissuto a se stesso. Non sapeva bene cosa lo mantenesse in vita, o meglio che cosa gli desse una ragione per continuare a vivere. Forse era la bellezza dei monti, oppure erano le lunghe passeggiate nei boschi, o ancora il legame con la terra, con le piante, gli animali, la ricorrenza delle stagioni. E l’aria fresca e profumata di quei luoghi.
Quella mattina di ottobre stava dissodando la terra dell’orto per togliere di mezzo le erbacce e preparare una nuova semina. A fianco a lui, sempre presente, c’era il suo cane lupo albino, di nome Arf.
Era tutto ciò che gli rimaneva in termini di affetto.
Gli uomini mi hanno sempre scacciato. O sono io che ho fatto di tutto per essere cacciato?
Non c'era nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felicei nella miseria.
 Eppure ogni tanto capitava che un ricordo, un piccolo frammento di vita, gli balenasse nella mente, come per elencargli tutto quello che aveva perduto: il trono di Lathena, sua sorella e il figlio che lei aspettava e poi ad Amnisia sua moglie e suo figlio.
Sono stato rovinato prima da mia sorella, e poi da mio padre, lo Sciancato! Ma il vero traditore è il Duca, è Gallrian de Bors! Sta servendo un padrone malefico, il peggiore su questa terra!
Certo aveva reso facile il gioco dei suoi nemici, e non aveva saputo crearsi amici veri.
Avrebbe dovuto solo spiegarsi meglio con gli altri, far capire meglio le sue motivazioni e le sue verità.
Non ho mai saputo comunicare con nessuno… tranne che con Ellis... e le conseguenze sono state irreparabili.
No, non voleva più pensarci. Gli faceva troppo male. Ormai tutto era stato deciso e consumato, non c’era più niente da fare, se non attendere la morte in solitudine.
Ecco dove mi ha portato la sete di libertà e di giustizia. La gente si riempie la bocca di queste parole, ma poi non sa nemmeno riconoscerle quando le passano sotto il naso.
Ipocriti, erano tutti ipocriti.
Tutti tranne Lilieth!



Improvvisamente sentì un rumore e si guardò intorno.
Un ragazzo su un pony, con in mano un plico, gli fece segno di avvicinarsi.
L'Eremita non riceveva mai visite di gente che non conoscesse già e sul momento ebbe paura che ci fosse una trappola o un’imboscata.
Anche perché, se sapessero chi sono, mi catturerebbero senza pensarci
due volte e mi consegnerebbero a mia sorella, l'Imperatrice Vedova!
Eppure c'è stato un tempo in cui ti ho amata, Ellis!
Il suo errore più grande! Irrimediabile...
Si avvicinò con cautela, tenendo una mano sul coltello che portava in tasca.
Il ragazzo pareva innocuo: «Ho un messaggio per voi, Eremita!»
«E chi te l’ha dato?»
«Un cavaliere che è venuto in paese poco fa e mi ha chiesto di portavi questo… tutto qui»
L'Eremita annuì e prese il plico.
«Io non ho nulla da darti per questo servizio!»
Il ragazzo rise: «Oh, il cavaliere mi ha già pagato molto bene!»
e detto questo se ne andò. 
Il Romito vide il sigillo della Piovra che teneva unito il rotolo di pergamena, ed ebbe un brivido.
Maledetto Sciancato! Cosa vuoi ancora da me?
Strappò il sigillo, srotolò la pergamena e lesse.
Il messaggio era in codice, quello usato dai membri dell’organizzazione segreta, la Piovra di Sephir Eclionner, suo padre, che un tempo era stato il Principe della Corona, e che quasi tutti credevano morto ad Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue.


Per il Romito fu difficile trovare la forza per aprire il messaggio e leggerlo, ma ancora più difficile fu trovare gradito il contenuto del messaggio.
Non era accettabile quello che lo Sciancato gli ordinava!
No, padre! Questa volta non mi presterò più al tuo gioco! Io e te abbiamo avuto la nostra occasione e l'abbiamo perduta! 
Ma sapeva che, se non si fosse prestato spontaneamente allo Sciancato, sarebbero venuti i suoi sgherri a a prelevarlo.
Fosse per me,  potrei anche buttarmi dal burrone e farla finita, ma se io rinuncio, lui andrà a cercare Marvin... non posso mettere in pericolo mio figlio!
La missione che questa volta gli era richiesta era molto più delicata di quelle che aveva compiuto in passato.
Il burattinaio Sephir fa il doppio gioco e il burattino, cioè io, deve recitare di nuovo la sua parte.
Avrebbe dovuto affidare a qualcuno la sua casa e i suoi campi, ma quello era il problema minore. Non gli interessava guadagnare.
Però il mio cane Arf verrà con me.
«Si parte, mio unico amico!» disse rivolto al cane «Si parte verso luoghi pericolosi e inospitali. Ma io avrò cura di te, e tu di me. Forse questo sarà l'ultimo mio viaggio, l'ultima inutile missione di Masrek Eclionner, che fu il più potente degli uomini, il più felice dei mariti e dei padri, ed ora è solo l'Eremita!»
Poi sospirò e scosse il capo.
Dei aiutatemi a salvare Lilieth e Marvin! Aiutatemi, perché sento che il sole si raffredda...