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venerdì 3 agosto 2012

Gothian. Capitolo 94. Marigold passa al contrattacco



Da quando Sephir Eclionner era rientrato a Lathena con il ruolo di Primo Ministro e Comandante delle forze armate, il potere effettivo di Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, era apparso molto minore.
Fino a quel momento era riuscita ad evitare un incontro con Sephir e aveva rifiutato categoricamente di sentir parlare di proposte di matrimonio da parte "di quel vecchio sciancato".
Era chiaro che doveva trovare un sistema per sbarazzarsi di lui e del suo suocero Fuscivarian, ma questo avrebbe significato sfidare contemporaneamente l'Esercito e il Senato imperiale, e questo era troppo persino per lei.
Nel chiuso delle sue stanze, l'imperatrice meditava le possibili strategie.
Non ho alleati, ma ho molte risorse personali.
La principale era quella di avere poteri soprannaturali, in quanto figlia di un demone e di una strega e in quanto apprendista del conte Fenrik.
Ho letto il Necronomicon, negli ultimi mesi. Posso evocare gli spiriti. 
Ce n'era uno in particolare che le poteva tornare utile.
Il fantasma di Padre Izumir Mollander. E' stato lui per primo a suggerirmi l'alleanza con Marvin.
Tornò a consultare il testo di necromanzia, il Libro della legge dei morti.



Si procurò l'occorrente per il rituale e poi chiese di non essere disturbata.
Era un rituale cruento, ma questo non aveva mai rappresentato per Marigold un ostacolo particolare.
Evidentemente lo spirito di Mollander doveva avere molta voglia di intervenire, perché comparve rapidamente e senza esitazioni.
Sorrideva soddisfatto: <<Vedo che finalmente, mia cara Marigold, hai seguito il mio consgilio, e ti sei studiata un testo molto utile>>



<<Spero che saprai renderti più utile della volta scorsa, mio caro Mollander! Il tuo piano per convincere Marvin ad un Nuovo Patto si è rivelato un fiasco! Ed è una cosa che io non posso proprio permettermi più>>
Mollander non era minimamente turbato. La sua condizione di fantasma sospeso nel Limbo doveva essere tutto sommato migliore di tante condizioni di uomini vivi.
<<I negoziati vanno condotti da posizioni di forza. Un modo molto utile è quello di aver ostaggi importanti>>
Marigold lo osservò annoiata:
<<Mi hai preso per una colpleta idiota? Lo so benissimo che se avessi ostaggi importanti potrei ricattarlo! Ma si dà il caso che non ne abbia!>>
Mollander continuò a sorridere, paziente:
<<E si dà il caso che io sappia dove si trovano Lilieth Vorkidian e Alienor di Alfarian>>
La Dama Gialla sgranò gli occhi.
<<Dove sono? Dimmelo immediatamente!>>
Il fantasma si mise a ridere:
<<Ah ah ah, mia cara Marigold... ti sembro forse il tipo da fornire informazioni gratis? Sono uno spettro, non puoi nemmeno torturarmi... devi per forza pagare un prezzo per questa informazione!>>
L'imperatrice non era affatto divertita dal tono di quel maledetto spettro che lei stessa aveva creato ed evocato:
<<Cosa vuoi in cambio?>>
Mollander si fece serio:
<<Voglio che le prigioniere siane alloggiate presso la Grande Canonica, nella rocca sul mare, che dovrà essere ripristinata il prima possibile e che i loro accompagnatori siano lasciati liberi. E come garanzia del fatto che tu rispetterai queste condizioni c'è sempre la mia minaccia di impedirti di dormire o di provocarti atroci incubi, come è nel potere degli spettri del Limbo. Non troverai nessuna formula nel Necronomicon per tenermi testa, né tuo padre potrà intervenire, poiché io sono puro spirito, e quindi il fuoco non può più toccarmi in alcun modo>>.



Marigold si strinse le spalle:
<<Ti accontenti di poco, prete! Circonderò quella rocca per terra e per mare. Non potranno sfuggirmi! Quanto al loro seguito di pirati, non solo li lascerò liberi, ma proporrò loro un contratto molto vantaggioso: diventare corsari dell'Impero e guadagnare somme esorbitanti. Vyghar di Lintahel è un mercenario, ed ho avuto già a che fare con lui: diventerà un mio fedele servitore, dal momento che non ama altro che il denaro!>>
Mollander tornò a sorridere, come se sapesse qualcosa di più:
<<Affare fatto, allora, mia cara Marigold?>>
La Dama Gialla annuì malvolentieri:
Quel maledetto mi sta truffando, ma purtroppo non ho altro modo di sapere dove si trovano le due donne!
<<Dimmi dove si trovano!>>
<<Nella Palus Putredinis. Attraccheranno presto alla riva sud, e poi si dirigeranno verso Lathena>>
Marigold rimase sorpresa:
<<Che strano! Avrei dovuto percepire la loro vicinanza! Immagino che vorranno fornire al Senato le prove della legittimità di Marvin come erede al Trono...>>
<<Esattamente! Hanno il sigillo di Masrek, ed il ciondolo che Ellis gli regalò come pegno d'amore. In questo modo Sephir non potrà avanzare richieste sul Trono, mentre tu, avendo Alienor ed Ellis in ostaggio, potrai costringere Marvin a sposarti, e dar vita con lui a una nuova Dinastia, così come è nel desiderio di tutti noi!>>
Gli occhi di Marigold brillarono, e le iridi pulsarono di pagliuzze dorate
Vyghar controllerà che le prigioniere non fuggano via mare! Nel frattempo io, in Senato, dimostrerò che Marvin è il legittimo erede, e mi libererò di Sephir una volta per tutte! E Marvin non potrà rifiutare la mia proposta, altrimenti darò ordine a Vyghar il Pirata di uccidere Lilieth e Alienor, cosa che lui farà con molto piacere, considerando il denaro e il potere che gli offrirò. Un piano perfetto e infallibile!



giovedì 5 aprile 2012

Gothian. Capitolo 37. Elner XI parla di Marigold col Priore Mollander


Da quando sua madre Ellis era partita per l'esilio, il giovane imperatore Elner XI Eclionner si era sentito veramente libero e potente.


Il senatore Fuscivarian, suo bisnonno materno e Presidente del Senato, gli aveva offerto umilmente i suoi servigi e quelli di sua figlia Susan, la madre del defunto Elner X..

File:Princess Wensicia.jpg

Il primo ministro Tucker gestiva con ubbidiente zelo l’ordinaria amministrazione. 
Elner si sentiva molto sicuro si sé.
Ora devo conquistarmi l'appoggio del Clero!
L'occasione arrivò quasi subito.
La mattina del 25 dicembre si celebrava il rito del Dies Natalis Solis Invicti, una ricorrenza che Elner volle onorare partecipando alla cerimonia officiata dal Sommo Sacerdote in persona nel Grande Tempio di Eclion, che si trovava in un promontorio a picco sul mare, nel versante occidentale di Lathena.


Tutti i più grandi ecclesiastici vi partecipavano, e tra essi anche Padre Izùmir Mollander, l'anziano Priore della Grande Canonica, considerato più potente persino del Sommo Sacerdote.
Dopo la celebrazione del rito, Mollander si era spontaneamente avvicinato per rendere omaggio all’Imperatore e gli aveva detto: «A nome del Sacro Clero vi auguro un buon inizio del vostro effettivo governo, Maestà»
Con quella frase voleva dire che era apprezzabile il fatto che Elner avesse revocato la reggenza alla madre e avesse deciso di assumere le redini dello stato. Un buon inizio, ma anche un avvertimento implicito a non cadere più nell'influenza di altre figure femminili ingombranti, come quella di Marigold.
Devo capire se posso fidarmi veramente di lui.
Lo guardò con aria perplessa: 
«Vi ringrazio, Padre. Spero nella vostra benedizione. Ma aiutatemi a chiarire un dubbio.Mi è stato detto che il vostro allievo prediletto, Padre Ulume, è partito per una missione di proselitismo nelle terre dei Keltar, dove ultimamente stanno succedendo molte cose... come dire... interessanti...»



Il Priore minimizzò:
«La missione di Padre Ulume non ha alcun legame con gli eventi a cui fate riferimento»
L'imperatore non gli credette.
Marigold dice che Ulume vuole portare sul trono un usurpatore.
«Il Clero vuole più potere» osservò Elner.
Il vecchio Mollander si lisciò la barba, meravigliato dalla capacità di sintesi del giovane sovrano.


«Il Clero condivide tutto il suo potere con la Dinastia. L'alleanza Trono-Altare va a vantaggio di entrambi. Solo se uniti, la Dinastia e il Clero potranno essere al sicuro dalle ribellioni degli usurpatori»
Elner annuì:
«D’accordo, ma poi: chi comanderà realmente? Chi sarà il vero decisore? Io o voi?»
Padre Mollander sorrise e si preparò a mentire: «Voi, ovviamente, Maestà. Questo non è affatto in discussione. Semplicemente il Clero vi chiederà una maggiore attenzione ai consigli che provengono dai sacerdoti della Vera Fede»
Elner sorrise:
«Io però ho l’impressione che voi sacerdoti non sarete soddisfatti finché non avrete il controllo della maggioranza del Consiglio dei Ministri, del Senato e della Magistratura. E se così fosse, a me cosa resterebbe?»
Elner si divertiva a stupire tutti con le sue osservazioni argute. Da quando aveva incominciato a interessarsi di politica, sentiva, con sua grande meraviglia, di essere portato per regnare.
«A voi, Maestà, resta sempre il diritto di veto su tutte le questioni che sono contrarie all'Antico Patto tra gli dei e gli uomini, e al Nuovo Patto che firmeremo una volta che sarà scaduto il Millennio»
L'imperatore era compiaciuto per il fatto che Mollander fosse arrivato finalmente al nocciolo della questione. Mancavano solo sei giorni alla fine del Millennio.
Il prete mi teme… sa che presto in me si risveglieranno i ricordi del mio antenato Arexatan!
Ne sentiva gli effetti dentro di sé. Si stavano lentamente manifestando segni delle Altre Memorie, quelle del fondatore della Dinastia.
Aveva sognato Arexatan, con l'armatura nera, mentre duellava con Vorkidex, ultimo re dei Keltar, che teneva in mano una mazza chiodata.


Arexatan alla fine sconfiggeva il rivale, il quale però nel sogno ritornava in vita e diceva:
La mia anima non avrà pace fintanto che non si sarà presa la rivincita” ed Arexatan aveva riso: “Risorgi pure cento volte, Vorkidex:  per me sarà un piacere ucciderti cento volte ancora!
Elner non aveva mai fatto sogni di quel genere, fino a pochi giorni prima, ma non ne aveva parlato con nessuno.
Marigold però ha capito subito! Quando mi guarda sembra leggermi nel pensiero!



  La Dama Gialla gli aveva detto che di norma le anime dei morti non potevano reincarnarsi, ma in base all'antico Patto, gli dei e i demoni avevano fatto eccezione per Arexatan, figlio di Eclion, e per il nemico di lui, Vorkidex, discendente di Belenos, in cambio della promessa, da parte degli uomini, di osservare la pace e l'equilibrio politico che si era creato tra i popoli e gli dei o i demoni che li proteggevano.
Elner ormai conosceva la storia nei particolari.
Wechtigar I Eclionner e Kevin Vorkidian giurarono di mantenere la pace fino a che i loro padri non si sarebbero risvegliati. Ma mio nonno Sephir violò il patto, attaccando Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue. Così rovinò se stesso e trascinò la Dinastia nel disordine...
Il giovane sovrano riprese la parola:
«Tra pochi giorni vedremo se è vera la convinzione che io acquisterò i ricordi del divino Arexatan»
Padre Mollander alzò l'indice della mano destra verso il cielo.
«All’alba del nuovo millennio il Dormiente si risveglierà, e porterà a compimento il disegno che fu spezzato!»
Ad Elner sembrava che Mollander non stesse dicendo tutta la verità.
Se davvero Arexatan si risveglierà, non si lascerà certo manipolare dal Clero. Fu dietro istigazione del clero, che suo figlio Wechtigar I il Pio lo uccise!
E questo doveva spaventare molto il Priore Mollander.
Come può illudersi di controllare Arexatan, se già fatica a controllare me?
A meno che il Clero della Grande Canonica non avesse organizzato un piano del tipo: "Arexatan rinasce, ma poi viene assunto in Cielo”, come l’originale, con l’aiuto di qualcun altro nel ruolo di sicario.
Su questo punto Marigold aveva molto insistito.
Se io fossi ucciso, il potere del Clero sarebbe totale e l'Impero diverrebbe una teocrazia.
Bisognava sondare il terreno.
«Se Arexatan si risveglierà» disse infine «il Clero non potrà che obbedire ai suoi ordini, perché egli è il figlio di Eclion, il dio che voi venerate»


«Certamente, Maestà. Come ho già detto, il Clero ha sempre cercato in tutti i modi di venire incontro alle esigenze della Dinastia, per la maggior gloria di Eclion»
«Così pare...» commentò l’Imperatore sarcastico.
Marigold gli aveva aperto gli occhi su molte questioni, anche sul fatto che Mollander fosse convinto che Eclion fosse un demone malvagio, e non il dio del sole.
Questo era stato uno dei motivi per cui la Grande Canonica aveva preso le distanze dagli Eclionner.
Siete stati voi a fomentare tutte le discordie interne alla Dinastia!
Il tono provocatorio non sfuggì a padre Mollander, che preferì non replicare.
Elner, consapevole di aver colpito nel segno, insistette sul punto che gli stava a cuore:
«Arexatan, se rinascerà in me, potrebbe ricordare eventi piuttosto scomodi, riguardo, per esempio, alla vera natura dei colpevoli del suo assassinio»
Mollander capì subito che quelle erano parole della Dama Gialla:
 «Il divino Arexatan sarà compiaciuto di risvegliarsi a fianco di una donna come Marigold di Gothian, che tanto somiglia alla sua ultima moglie,  Edwina Ataris...»
L'imperatore annuì:
«Già, Edwina... possiamo giocare a carte scoperte, al riguardo. Io so che Marigold ed Edwina sono la stessa persona»
Il Priore apprezzò la sincerità del giovane, e gli parlò con altrettanta schiettezza:
«Edwina fu la vera causa della morte di Arexatan. Furono le ambizioni di lei che causarono la la lite del vostro antenato con i figli avuti dalle mogli precedenti, e col Sacro Clero!»
Ecco, quello era il punto fondamentale:
«E' una minaccia, padre Mollander?»
Il prete scosse il capo:
«No, Maestà! Anzi, sto cercando di aiutarvi, mettendovi in guardia! Nulla di buono è mai derivato alla Dinastia dalle interferenze della Dama Gialla, fin dal tempo in cui, col nome di Edwina, regnò al fianco di Arexatan come sua sesta moglie, e tentò di accrescere il proprio potere, e di usurpare il diritto di successione al trono imperiale...»
Elner non poteva negarlo, ma c'era un altro modo di vedere le cose:
«Forse! Ma potrebbe essere anche vero quello che lei dice di voi, e cioè che la vera minaccia per la Dinastia è la sete di potere del Clero. E se avesse ragione?»
 Mollander non parve turbato:
 «E' evidente che lady Marigold sta cercando di mettervi contro di noi, come fece col vostro antenato. Ma sono convinto che il divino Arexatan non compirà per due volte lo stesso errore. Non si lascerà manovrare da lei un'altra volta. Ho piena fiducia nella sua intelligenza! E anche nella vostra!»
L'imperatore non sapeva più a chi credere.
Quel prete mi sta accusando di essere manovrato da Marigold come prima lo ero da mia madre!
Del resto la cosa poteva anche essere vera. Elner aveva candidamente creduto a tutte le bugie di Ellis, e quindi, con la stessa ingenuità, poteva aver creduto alle bugie di Marigold.
La memoria di Arexatan mi darà la consapevolezza necessaria per compiere le scelte migliori...
«Terrò presente il vostro avvertimento, Padre Mollander! Potete stare sicuro che non mi farò più manovrare da nessuno, e che l'unico parametro del mio giudizio e delle mie decisioni, sarà ciò che è presente nella mia memoria, e nelle Altre Memorie che si risveglieranno presto dentro di me!»


N.d.A.

Elner XI Eclionner è Loki di Avengers della Marvel.
Susan Fuscivarian Eclionner è Susan Sarandon nella parte della principessa Wensicia Corrino ne "I figli di Dune" ("Children of Dune") di Frank Herbert
Il tempio di Lathena è quello di Baelor dove risiede l'Alto Septon ad Approdo del Re ne "Il gioco del trono" di George Martin.
Rudo Ulume è il maestro jedi Mace Windu, interpretato da Samuel L. Jackson in Guerre Stellari di George Lucas.
Izumir Mollander è il sith Dath Tyranus, ovvero il conte Dooku, interpretato da Christopher Lee, sempre in Star Wars.

Il duello tra Arexatan Eclionner e re Vorkidex dei Keltar è rappresentato da quello tra Rhaegar Targaryen e Robert Baratheon nella battaglia del Tridente nell'antefatto a "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" ("A song of ice and fire").
Il concetto di "altre memorie" è ripreso dal ciclo di Dune di Frank Herbert.
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.





mercoledì 14 marzo 2012

Gothian. Capitolo 26. Ulume e Mollander progettano di esiliare Ellis

Padre Rudo Ulùme, sacerdote e confratello dell’Ordine della Grande Canonicaera considerato da tutti un uomo dai grandi poteri soprannaturali.

 


Era senz'altro l'allievo più promettente del Priore Izùmir Mollànder.



















Solo loro due e pochi altri iniziati agli Arcani Supremi sapevano che il dio del sole non era Eclion, ma Belenos, capostipite dei Vorkidian.
Eclion è il Signore delle Tenebre e gli Eclionner ne sono i degni discendenti.
Questa verità implicava una conseguenza molto grave.
Gli Eclionner vanno allontanati dal potere, per preparare l'avvento del Figlio dei Cento Re, l'edere di entrambe le dinastie.
Ellis non poteva sapere il vero significato di quella formula. Non sospettava nemmeno la vera identità di Marvin Vorkidian.
Cinquanta sovrani Eclionner per parte di padre e cinquanta Vorkidian per parte di madre: Marvin Eclionner-Vorkidian, il Figlio dei Cento Re, colui che porterà equilibrio tra il Bene e il Male.
Ulume se lo immaginava già assiso al Trono del Sole, come garante del Nuovo Patto tra gli dei e i demoni.


Era un obiettivo a portata di mano, ma tutto dipendeva dalla missione che lui, Ulume, stava per intraprendere.
Come sono arrivato fino a qui? Quale destino mi ha scelto per diventare l'alfiere del nuovo equilibrio?
Doveva tutto al suo maestro.
Padre Mollander era stato per anni missionario tra le tribù dei Neri, nelle province del profondo sud del continente, i Ker e gli Zulu di Jandola.
Lì Rudo Ulume era nato, in una famiglia povera e molto numerosa.
Mollander aveva intuito il potenziale del giovane Ulume e lo aveva scelto come allievo. L'aveva istruito non solo nella cultura Lathear, ma anche, e soprattutto, nella religione Lathearica. L'allievo apprendeva tutto con molta rapidità e questo aveva confermato le intuizioni del sacerdote, che decise di insegnargli anche le pratiche di esorcismo, di misticismo e persino di necromanzia.
Ulume aveva una mente versatile, che riusciva ad unire una fede incrollabile, un forte afflato mistico e una fredda razionalità. Per questo motivo Mollander lo volle con sé, quando tornò a Lathena, e gli fece concludere il noviziato presso la Grande Canonica.
In quegli anni, Mollander era stato nominato Istitutore e Confessore dell'allora principessa imperiale Ellis Eclionner, per ordine del nonno materno di lei, il senatore Fuscivarian.



Mollander aveva saputo conquistarsi così bene la fiducia di Ellis e di Fuscivarian, che questi ultimi, dopo aver raggiunto il potere, lo avevano ricompensato sostenendo la sua nomina a Priore della Grande Canonica. Da quella posizione, il Priore era riuscito a collocare in posti di responsabilità e prestigio i suoi due migliori allievi: Padre Ulume nei Servizi Segreti e Padre Sulmen nella Cancelleria di Amnisia.
Tutto questo era accaduto diciotto anni prima, nell'anno della Primavera di Sangue.
Da allora molte cose erano cambiate, in particolare da quando Marigold di Gothian era giunta a Lathena, minacciando di sconvolgere i piani dell'Ordine canonicale.
Mollander era stato informato delle minacce della Dama Gialla, e aveva chiesto di rimanere alcuni giorni in ritiro spirituale e meditazione, al termine dei quali aveva convocato il suo migliore allievo.
Ulume si stava recando da Mollander, nelle stanze riservate dove il vecchio Priore trascorreva in quasi completo isolamento la parte finale della sua lunga vita.
L'allievo amava ripensare agli anni in cui il suo maestro, assieme ad altri pochi eletti come Sulmen e Grizinga, aveva elaborato un piano complesso, segretissimo e ambizioso, destinato alla creazione di una teocrazia nell’Impero Lathear e poi in tutto il continente. Questo piano era stato chiamato, con giusta enfasi, il Nuovo Patto.
Non tutto il Clero era a conoscenza di quel piano.
Se il cardinale Augustin Aregna, arcivescovo di Lathena e presidente del Tribunale della Sacra Inquirenza avesse conosciuto gli intenti dei canonici, li avrebbe fatti bruciare sul rogo.
Persino gli Eclionner temevano il Cardinale, grande amico di Fuscivarian.
Fino ad allora, comunque, il segreto era stato protetto.
Ulume era rimasto in contatto con Sephir e Masrek, aiutandoli a sopravvivere in incognito, sotto le false identità dello Sciancato e dell'Eremita.
Più oscuro, ma non meno importante, era stato l’operato di Padre Sulmen e di Padre Grizinga.
Povero Sulmen... diciassette anni a tener d’occhio quella famiglia, i Vorkidian, a vigilare che il ragazzo non corresse pericoli. E povero Grizinga, che dovrà difendere Marvin dalle insidie che lo aspettano in quell'impresa azzardata.
Ma anche quello era stato previsto.
Tutto andava alla perfezione, fintanto che non è arrivata la Contessa di Gothian!


In quella donna bellissima e terribile, che si faceva chiamare Marigold, si concentrava il potere dei tre demoni più forti: Atar, dio del fuoco, che l'aveva generata, Eclion, il Signore delle Tenebre che aveva generato il suo primo sposo, e poi Gothar, dio del ghiaccio, che aveva generato il suo secondo marito, il Conte Fenrik di Gothian, l'Albino, il re delle nevi.


Erano forze temibili, con numerosi progetti segreti.
Ma non ci fanno paura! Il Patto impedisce loro di agire fino alla fine di quest'anno.
E tra un mese, quando scadrà il Millennio, il vero dio del Sole, il luminoso Belenos, e la dea della luce Aenor e quella della luna, Ulien, potranno sostenere apertamente il Nuovo Patto!
Padre Ulume  era giunto nella camera privata del suo vecchio maestro. Poteva accedervi grazie al tuo titolo di Primicerio del Sacro Cubicolo.
Bussò.
«Entra, figlio mio» fu la risposta di Padre Mollander.
Ulume aprì la porta e trovò l’anziano maestro in ginocchio, davanti ad una immagine del Sole Radiante, a sette punte, simbolo di Belenos.

 

Sul comodino, c’era una copia vergata a mano della Luce Immortale, il testo sacro che Wechtigar I il Pio aveva scritto ispirato dalla dea della luce Aenor.
«Come state, Padre?» gli chiese l'allievo.
«Sufficientemente bene, figliolo, ma sento che il mio destino sta per compiersi, nel modo in cui avevo previsto»
«Così sia» disse Ulume con un  gesto di benedizione, e poi riprese «Sono qui per ricevere i vostri ordini. Come sapete domattina partirò per la spedizione che dovrebbe decidere le sorti del nostro piano»
«Lo so. Ho meditato molto in questi giorni. Il mio intuito dice che molte delle cose che noi vogliamo si avvereranno, ma alcune potrebbero non riuscire. Ecco, tu ti devi occupare di queste “alcune” che ti ho detto, e seguire il nostro piano passo per passo. Ti dovrai sempre trovare nel posto giusto al momento giusto»
Padre Ulume annuì:
 «Lo farò. Belenos mi aiuterà, come ha sempre fatto. La nostra forza è la certezza di operare per il Sommo Bene. E la nostra determinazione è ciò che ci ha sempre permesso di raggiungere le nostre mete. Non temo i nemici che incontrerò, ma sono preoccupato per voi, per quello che Edwina, anzi... Marigold, intende fare qui nella Città Santa»
Padre Mollander si lisciò la barba bianca, mentre si sedeva su un rigido scranno in legno.
«Fintanto che il Millennio non scadrà, Marigold non potrà fare niente. Sa bene che se violasse il Patto proprio ora, perderebbe tutto ciò che ha atteso per quasi mille anni. Ho ancora un mese di tempo per preparare la sua rovina. E in questo mese, io conto di poter convincere l’Imperatrice Vedova a partecipare al nostro piano»


Ulume inarcò le sopracciglia:
«Non sarà facile»
Mollander sospirò:
«E' una vita che tento di farle capire il suo ruolo. Ma credo che ormai incominci a capire che le mie profezie si stanno realizzando e che la Fanciulla delle Nevi non + Alienor, ma Marigold! Percepisco la tensione tra le due donne. Ellis è combattuta interiormente. C’è del buono in lei. Lo intuii tanto tempo fa, quando fu mia allieva. Credo che riuscirò a salvarla dal vero pericolo che la minaccia, e cioè la Dama Gialla!»
«Come intendete fare?»
Mollander sollevò una mano:
«Le confermerò il fatto che Marigold, in quanto Fanciulla delle Nevi, è il pericolo più grande. Ellis capirà che le conviene collaborare con noi, se intende salvarsi. Il mio obiettivo è di farle lasciare Lathena il prima possibile. Ma non voglio trattenerti oltre, figlio mio... » ciò detto il vecchio prete impartì la benedizione al suo allievo, con la mano aperta a indicare i raggi del sole, e poi lo salutò: «Ora va’, e tieni sempre a mente che, se è necessario sacrificare qualcuno per creare il regno del Sole in terra, questo qualcuno dovrà essere sacrificato, con la certezza che Belenos accoglierà la sua anima nella contemplazione della Luce Perenne»
«Così sia, Padre» disse Rudo Ulume, e con un breve inchino prese congedo dal suo maestro.
Mentre tornava alla sua cella, pensava a come era rettilinea la direzione della sua vita: dal profondo Sud verso il profondo Nord.
Dal Fuoco al Ghiaccio, dal Sole alle Nevi…
Ma quanti erano gli ostacoli! Nemmeno il Clero era unito.
Ebbe un momento di paura per la difficoltà della sua missione.
Dio del Sole dammi la forza! Ti imploro mentre osservo la luce del giorno, e ti prego di notte, quando le tenebre prevalgono, e tu non ci sei, ed io non ho requie…


N.d.A.

Rudo Ulume è Samuel L. Jackson nei panni del maestro jedi Mace Windu.
Izumir Mollander è Christopher Lee nei panni del Conte Dooku (Darth Tyranus) in Guerre Stellari.