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venerdì 29 giugno 2012

Gothian. Capitolo 78. Ellis e Masrek: una storia infinita



Ellis Eclionner aveva stabilito il suo quartier generale nella rocca di Keltar Augusti, presidiata dalle cinque legioni di fedelissimi Lathear che ancora rispondevano ai suoi ordini.
Sapeva che la guerra era ormai inevitabile, e che sarebbe scoppiata al più tardi entro due giorni.
Marvin non accetterà mai di sposare Marigold. E chi può dargli torto?
Sapeva anche che la scelta di Marvin avrebbe provocato uno scontro senza precedenti, tra angeli e demoni, ancor prima che tra uomini e altri uomini.
Io discendo da un demone, ma non voglio combattere  dalla parte dei demoni... mai più!
Una rabbia profonda si fece largo dentro di lei.
Eclion! Io ti rinnego!
Fu come un silenzioso urlo rivolto verso il cielo



Il demone, capostipite della stirpe degli Eclionner, ignorò la provocazione della sua discendente.
Ellis si sentva in trappola.
Tra poco mio padre e mio figlio mi chiederanno da che parte sto. I miei legionari attendono ordini. Come reagiranno quando dirò loro di obbedire a Marvin Vorkidian?
Quella decisione era inevitabile.
Non poteva stare dalla parte di suo figlio Elner, diventato ormai un demone vivente, l'incarnazione di Arexatan Eclionner, animato solo dall'odio contro i Keltar e in particolare i discendenti di Kevin Vorkidian, il tessitore dell'Antico Patto, colui che aveva aizzato Wechtigar I il Pio al parricidio.
Ma Ellis non poteva nemmeno stare dalla parte di suo padre, perché Sephir voleva un compromesso con Marigold,  e avrebbe garantito il Nuovo Patto sposando lui stesso la Dama Gialla, e ottenendo finalmente ciò che aveva desiderato e atteso per tutta la vita: il Trono del Sole.
Come mi giudicherà la storia, quando si dirà che per fare la scelta giusta avrò provocato la rovina di mio figlio e di mio padre?
Non riusciva a darsi pace.
<<Chiamate mio fratello! Dite che è urgente!>> ordinò alle guardie che sostavano davanti al suo appartamento privato.
In quel momento, di tutta la sua famiglia, era rimasto solo Masrek.
Solo lui poteva esserle d'aiuto, solo lui, come sempre...
Senza di lui sarei perduta, lui è l'altra parte di me, quella migliore.
A tutti quelli che condannavano il suo incesto rispondeva che amare non è mai un errore.
Ma generare figli da un fratello è imperdonabile!
Masrek fece il suo ingresso pochi minuti dopo.



Ellis aspettò che le guardie lasciassero la stanza, e poi si gettò tra le braccia di suo fratello.
Lo stringeva come se fosse l'unico appiglio che le impedisse di precipitare in un baratro.
E mentre lo stringeva, piangeva. Era scossa dai singhiozzi come se fossero convulsioni.
<<Ellis che ti sta succendendo?>>
Lui era sempre così distante da tutto, così indifferente alle tempeste che scuotevano il mondo. Ed era proprio quella sua capacità di distacco, di indifferenza, ciò di cui Ellis sentiva maggiormente bisogno.
<<Masrek... ho bisogno della tua calma, ora più che mai!>>
Il fratello le accarezzò i capelli e le spalle.
<<Non ti abbandonerò più. Starò con te fino alla morte>>
Si sedettero l'uno a fianco all'altra in un divano.
<<Forse questa morte non sarà lontana, Masrek: ho deciso di appoggiare tuo figlio Marvin anche se questo dovesse portarmi non solo contro nostro figlio e nostro padre, ma anche contro il Conte Fenrik in persona. Perché è inevitabile che Marvin deciderà di combattere Fenrik, anche a costo di inseguirlo fino alla sua roccaforte, il castello di Gothian!>>



<<Se è nostro destino trovare la morte a Gothian, allora arriveremo fin lassù. E se cadremo combattendo contro Lord Fenrik, allora la nostra vita non sarà trascorsa invano, e i nostri nomi saranno ricordati con rispetto>>
Le parole di Masrek erano ferme. Si sentiva che in lui non c'era paura della morte, anzi, era come se vedesse in essa non solo una liberazione, ma anche una espiazione.
Ellis non si faceva illusioni al riguardo:
<<Il mondo non ci perdonerà di avere generato Elner. Tutte le atrocità che nostro figlio è deciso a compiere, ricadranno anche su di noi>>
Ormai le voci sulla vera paternità di Elner stavano circolando sempre più insistenti, e quando Alienor e Lilieth sarebbero giunte a Lathena con il sigillo di Masrek, l'illegittimità dell'imperatore sarebbe diventata di dominio pubblico.
Il mondo saprà tutto di noi, Masrek, e non ci perdonerà.
L'unico modo col quale potevano attenuare la loro colpa, era evitare di commetterla di nuovo.
<<Masrek, io sto cercando in tutti i modi di amarti in modo casto. Ho bisogno della tua presenza, ho bisogno di sentire la tua voce, di vederti mentre mi parli, di condividere con te tutti i miei pensieri, di abbracciarti, ma non di più... ce la faremo a limitare a questo il nostro amore?>>
Masrek la fissava con dolcezza, incerto se commuoversi o sorridere.
<<Ellis, se stiamo insieme, se stiamo vicini come adesso, si crea una attrazione, una forza magnetica che ci unisce e che travolge tutto il resto. Ti illudi se credi di poter resistere a questa forza. Per quanti anni ci abbiamo provato? Quasi vent'anni! E il nostro desiderio non ha fatto altro che aumentare giorno dopo giorno, nella lontananza. Il nostro sogno non si è mai interrotto!>>
Lei lo guardò come se avesse davanti un dio.



<<Non si è mai interrotto, amore mio, perché non è mai iniziato. Quando mai abbiamo potuto vivere il nostro amore come persone normali, alla luce del sole? Forse, se lo avessimo fatto, un giorno avremmo finito per stancarci l'una dell'altro, come è successo a Marigold con Arexatan, o come è successo a te con Lilieth. Ma tra noi c'è stata sempre un'eterna attesa.... una dolce disperazione...>>
Masrek non poteva negare quella verità.
<<Ellis, concedimi almeno... almeno un bacio, almeno quello... ho bisogno di sentire le tue labbra, il tuo profumo...>>
Lei lo guardò severamente:
<<Sei sicuro di poter resistere, di non andare oltre? Sii sincero, perché Eclion vorrebbe ancora la nostra unione, che generassimo un altro demone. Se io e te facessimo ancora l'amore, prima o poi succederebbe... e la maledizione della nostra stirpe non avrebbe mai fine!>>
Masrek annuì:
<<Voglio solo abbracciarti, baciarti... non chiedo di più...>>
Lei acconsentì, chiuse gli occhi, lo abbracciò e lo baciò.
E lui non chiese di più.


N.d.A.

Ellis Eclionner è intepretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon, la fata, nella serie tv "Camelot".

"Lui è l'altra parte di me" questa è la frase con cui Cersei Lannister giustifica di fronte ad Eddard Stark il suo amore incestuoso per il gemello Jaime Lannister ne "Il trono di spade" di George Martin. La vicenda di Cersei e Jaime ha ispirato, insieme con quella di Morgana e Artù, l'amore incestuoso tra Ellis e Masrek Eclionner.

Masrek Eclionner è interpretato da Viggo Mortensen nei panni di Arargorn ne "Il signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien.

Il castello di Gothian ha, come dice il nome, una architettura gotica ed anche una ambientazione gotica, o meglio neogotica, da romanzo di gothic fantasy. Inoltre è debitrice dell'immaginario collettivo riguardo al castello del conte Dracula in Transilvania.

Nel creare il personaggio di Lord Fenrik, Conte di Gothian, mi sono ispirato a vari modelli. Oltre al già citato Dracula di Bram Stoker, sono stati di ispirazione il mitico Lord Fener o Lord Darth Vader (alias Anakin Skywalker) in guerre stellari, ma anche il Conte Hasimir Fenring in "Dune" di Frank Herbert e lord Roose Bolton ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.

"L'amore è una dolce disperazione" è una citazione dal film "Marilyn".


giovedì 21 giugno 2012

Gothian. Capitolo 73. Marigold incontra Sephir Eclionner



Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, era furibonda.
Marvin Eclionner non ha ancora accettato la mia proposta di alleanza! Non vuole contaminarsi con il demone Atar, mio padre! Ma ora gli insegnerò una volta per tutte che è meglio non avermi come nemica!
Non era stato facile organizzare l'incontro con la persona che attendeva in anticamera, ma alla fine, grazie all'aiuto di Lord Bial l'Eunuco, era riuscita a convincere nientemeno che il vecchio principe della corona, Sephir Eclionner, lo Sciancato, a ritornare a Lathena, dopo diciotto anni.
Non ha rimesso piede nell'Acropoli da quando suo padre Wechtigar  XVI lo diseredò, dopo la sconfitta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue.
Durante quella battaglia, così carica di conseguenze, Sephir, all'epoca principe ereditario dell'Impero Lathear, era stato ferito gravemente ad una gamba, in duello, dal Conte Fenrik di Gothian.
Divenuto ora nostro comune nemico.
Era stata una trovata geniale, da parte sua, quella di coinvolgere il vecchio Sephir nella congiura ideata da Bial e dal priore Mollander per deporre Elner Eclionner e imporre il fratellastro di quest'ultimo, Marvin Vorkidian, sul Trono del Sole.
Ma quell'accordo non sarebbe stato gratuito. Sephir avrebbe chiesto qualcosa in cambio.
Marigold fece cenno al ciambellano, che ordinò:
<<Fate largo a Sua Altezza Imperiale Sephir Eclionner, Principe della Corona, e avo dell'Imperatore Elner XI>>
Le porte si aprirono ed il vecchio principe avanzò dignitosamente, appoggiandosi ad un bastone da passeggio, ma mantenendo un portamento severo, autorevole e regale.
Per lui dev'essere un trionfo tornare qui, ma la sua espressione gelida mostra chiaramente che mi considera un'usurpatrice della corona che gli spetterebbe di diritto.

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Nonostante la freddezza gelida del suo sguardo, a Marigold, che lo incontrava di persona per la prima volta, fece un'impressione molto positiva.
I suoi occhi color indaco, tipici degli Eclionner, mostravano un'attenta e profonda consapevolezza della realtà. Il naso aquilino attribuiva un'aria aristocratica al suo profilo. Era senza dubbio un uomo di grande carisma.
Sarebbe stato un grande Imperatore! E proprio per questo Fujivarian fece in modo che venisse diseredato...
Per troppi anni si era dovuto nascondere sotto le sembianze dello Sciancato, capo dell'organizzazione para-militare e crimilare detta la Piovra, ma ormai, scaduto il Millennio, era potuto tornare allo scoperto, assumendo il controllo di dieci legioni che sua figlia Ellis gli aveva consegnato.
Questo lo rendeva un potente interlocutore, soprattutto perché sia Ellis che Masrek obbedivano ai suoi ordini, e lui voleva a tutti costi mettere Marvin sul trono.
<<E' un onore potervi incontrare, Altezza. Il trono su cui ora siedo, dovrebbe spettare a voi>>
Il vecchio scrollò le spalle:
<<Voi occupate il trono delle consorti, Maestà, per cui al limite il vostro seggio sarebbe dovuto spettare alla mia povera moglie Wensy>>
Marigold apprezzò la schiettezza di Sephir. Pochi preamboli: voleva arrivare subito al dunque.
<<Naturalmente è come voi dite, Lord Sephir, ed il ricordo della principessa Wensy resta sempre grande nel cuore di tutti i Lathear. Ma visto che lo scranno di mio marito è vuoto, essendo lui in guerra, vi invito a sedervi a fianco a me, se vi compiace>>
Marigold sapeva essere straordinariamente affascinante in quei momenti.
Fu una tentazione troppo forte per il vecchio, che si accomodò con grande soddisfazione su quel trono che aveva bramato per tutta la sua lunga vita, concedendosi un lieve sorriso.
Esistevano momenti, molto lontani nel tempo l'uno dall'altro, in cui lord Sephir Eclionner minacciava di sorridere. In realtà non sorrideva mai, ma anche solo la minaccia di un suo sorriso era una cosa terribile a vedersi.



Marigold passò subito al punto fondamentale:
<<Lord Sephir, vi ho fatto chiamare perché solo voi potete riuscire ad ottenere l'assenso di vostro nipote Marvin al Nuovo Patto e alla proposta di matrimonio che ho avanzato nei suoi confronti, dopo che Elner XI sarà stato dichiarato illegittimo>>
Lo Sciancato sorrise maliziosamente:
<<Vedo che vi piace collezionare mariti, Maestà>>
La Dama Gialla restò per qualche istante interdetta, colpita dal senso dell'umorismo di quell'anziano nobiluomo, che appariva così diverso dagli altri Eclionner, e anche dai ritratti terribili che tutti avevano fatto di lui, prima della disfatta di Elenna sul Dhain.
Marigold cercò di ricomporsi e, dopo aver sorriso, rispose:
<<Questa volta sarebbe per sempre. Non mi importerebbe niente di nessun altro>>
Sephir appariva poco convinto:
<<Maestà, sappiamo bene entrambi come vanno queste cose. Io dopo la morte di Wensy non ho più amato nessun'altra. Voi avete atteso mille anni il risveglio di Arexatan, e dopo nemmeno un mese siete già pronta a tradirlo. Com'è possibile?>>
Colpita e affondata.
<<C'è una cosa che dovete sapere, principe Sephir, e che io ho ripetuto a tutti coloro che mi hanno mosso la stessa obiezione che avete espresso voi ora. Il sogno che interrompi non sarà più uguale. Se anche la vostra Wensy dovesse ritornare tra i vivi, non sarebbe più la stessa persona, non funzionerebbe, perché qualcosa si è spezzato per sempre>>
Sephir mostrò di apprezzare questa sincerità, ma rimase fermo sulle sue idee riguardo al Nuovo Patto:
<<Vi ho già fatto presenti per lettera le mie condizioni e vi avverto subito che questa volta io non cedo su niente, a nessuna vostra lusinga e a nessuna frase ad effetto, perché se perdo adesso, in questa trattativa, perdo tutto>>
L'imperatrice sapeva di avere davanti a sé un osso duro:
<<Lord Sephir, l'Antico Patto ha retto per mille anni, e altrettanto reggerà il Nuovo Patto. Io sarò garante di una dinastia che godrà dell'appoggio degli angeli e dei demoni, e che regnerà su tutto il Continente Centrale, e potrà anche dominare gli altri continenti! Il nuovo regno millenario!>>


Lo Sciancato si fece serio:
<<Voi sareste un'imperatrice madre immortale, e i vostri discendenti sarebbero solo burattini nelle vostre mani... no, non negatelo! Conosco troppo bene queste dinamiche, sapevo cosa faceva mia figlia Ellis con vostro marito: lo aveva segregato nelle sue stanze! Non intendo fare di voi una nuova Ellis! Mia figlia ha disonorato la Dinastia!>>
Lo disse con sincero rammarico.
Marigold si sentì solidale con lui.
Ellis Eclionner non era degna! E' un'adultera incestuosa e assassina!



Cercò di parlare in modo gentile, al contrario di Ellis, che era sempre acida e critica.
<<Lord Sephir, intendo giurare che non mi comporterò come vostra figlia. Sarannno gli stessi angeli e demoni a vigilare sul mio operato, e a punirmi se dovessi comportarmi come Ellis. Inoltre voi otterreste il ruolo di Primo Ministro e potreste scegliere il presidente del Senato Imperiale!>>
Il vecchio valutò la proposta, ma si mantenne cauto:
<<Non voglio fare la fine di mio suocero Fujivarian. Lui si fidò troppo delle promesse di mia figlia, e adesso marcisce in quel convento a Marina del Campo! Per non parlare del povero Tucker, che si è ridotto a fare da segretario a Bial l'Eunuco>>
Marigold era affascinata dalla logica argomentativa del suo interlocutore.
Se riesco ad averlo come alleato, nulla ci potrà fermare!
Cercò di insistere sugli stessi argomenti per convincerlo della sincerità delle sue intenzioni.
<<Io non sono come Ellis, questo lo sapete bene! E Marvin non è come Masrek!>>
Al solo pronunciare il nome del figlio di Sephir, il principe Masrek Eclionner, padre di Marvin, il vecchio assunse un'espressione addolorata.
<<Ah, Masrek! Per anni il mio figlio prediletto, e poi la mia più grande delusione! Avevo investito tutte le mie migliori risorse ed energie su di lui, avrei anche rinunciato al trono per favorire la sua successione. Ma lui disonorò gli Eclionner con quell'unione incestuosa con Ellis. Quando lo venni a sapere, tutte le speranza che riponevo sui miei figli crollarono in una volta sola. Una ferita che non si è mai rimarginata, e mi ha tormentato molto più di quella fisica che mi inflisse il Conte Fenrik.
Avevo grandi ambizioni per i miei figli. Ambizioni mal riposte, purtroppo...
E' stato triste accorgersi di avere tanto sbagliato>>



Marigold finalmente seppe di aver trovato il punto debole dove colpire:
<<Lasciate perdere Masrek e concentratevi su Marvin! Lui è diverso! Lui non vi deluderà! Se favorirete un'alleanza matrimoniale tra me e lui, il disonore dei vostri figli verrà dimenticato, mentre la parte sana della vostra dinastia tornerà a dare lustro al cognome degli Eclionner>>
Sephir riuscì a trovare la risposta giusta, in grado di parare il colpo di Marigold:
<<Marvin utilizza il cognome Vorkidian di sua madre e si considera un Keltar!>>
La Dama Gialla si sentì messa all'angolo.
Stimava gli uomini che riuscivano a tenerle testa:
<<Sono certa che voi sarete molto persuasivo con vostro nipote, così come lo siete stato con me>>
Il vecchio annuì, compiaciuto del complimento:
<<Maestà, non sono stato un padre convincente per i miei figli e non so proprio come potrei esserlo per un nipote che non ho mai visto in vita mia... ma ci posso provare!>>
L'imperatrice sorrise:
<<Ve ne sarò riconoscente. E' l'unica cosa che vi chiedo!>>
Lo Sciancato si guardò intorno, con aria assorta:
<<Fa uno strano effetto ritornare qui, dopo diciotto anni passati a nascondermi nelle palafitte! Anche allora non fui abbastanza persuasivo. Mio padre Wechtigar XVI non mi perdonò la sconfitta inflittami dal vostro secondo marito, il Conte di Gothian>>
Marigold colse l'occasione per ottenere la sua simpatia:
<<Fu lo stesso giorno in cui io mi risvegliai dal mio sonno millenario.Era il giorno del destino. Tutto è ricominciato da lì, nell'anno della Primavera di Sangue. E l'unica logica conclusione di quel processo è la pace che si otterrà con la stipula del Nuovo Patto, a qualsiasi costo!>>


N.d.A.

Marigold di Gothian è intepretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.

Sephir Eclionner è intepretato da Charles Dance nella serie "Il trono di spade" di George Martin.

La frase "stavolta sarebbe per sempre, non mi importerebbe niente" è tratta dal testo della canzone "Per sempre" cantata da Nina Zilli. Nella stessa canzone compare la frase "L'orgoglio in amore è un limite", che ho citato in uno dei capitoli precedenti, quando Lilieth Vorkidian spiega ad Alienor di Alfarian il motivo per cui non intende divorziare dal marito Masrek Eclionner.

Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon, la fata, in "Camelot".

La frase "il sogno che interrompi non ritorna uguale" è un mantra di questo romanzo ed ha ispirato la vicenda di Marigold (il nome l'ha ispirato un'altra canzone di cui già ho parlato). La frase compare in "California" di Gianna Nannini.

Masrek Eclionner è intepretato da Nicolaj Coster-Waldau nel ruolo di Jaime Lannister in "A game of thrones".





martedì 19 giugno 2012

Gothian. Capitolo 72. Lilieth spiega ad Alienor l'origine degli Eclionner


Il secondo giorno di percorrenza lungo l'argine destro del fiume Lathe, incominciarono a lasciarsi le montagne alle spalle ed a scendere in una valle assolata e amena, dall'aria fresca e profumata.
Ad Alienor piaceva molto questo ambiente.
Presto il fiume diventerà navigabile, e finalmente Vyghar smetterà di lamentarsi del fatto che ha trascorso troppo tempo fuori da una nave!
Lilieth le stava raccontando tutte le leggende legate al fiume Lathe e all'origine del popolo dei Lathear.
<<I Lathear venivano dal mare, e risalirono il fiume che dette loro il nome, perché prima si chiamavano Rumi, dal nome della città a sud del deserto che era stata distrutta dai Danai, i loro più grandi nemici, un tempo dominatori del Continente Occidentale, chiamato Seila>>

                                                              
Alienor era molto incuriosita da queste antichissime leggende, di cui si leggeva nei poemi epici:
<<Chi c'era alle foci del Lathe, prima che arrivassero i Rumi?>>
Lilieth sorrise, perché quella era la domanda fondamentale:
<<C'erano i Neri, gli uomini dalla pelle scura. Ci fu una guerra tra i Rumi e i Neri. I Rumi vinsero ed i Neri si divisero in tre stirpi: gli Shara, che si stabilirono nelle zone tra la foce del Lathe ed il deserto, e che finirono col fondersi con i Rumi, dando vita ai Lathear. Le altre due stirpi sono i Ker e gli Zulu, che hanno fondato regni a sud dell'Equatore, di cui si sa ben poco, se non che il territorio da loro controllato è chiamato Wekth di Jandola>>
La giovane regina degli Alfar aveva creduto per molto tempo che i Neri non esistessero davvero, ma fossero solo leggende messe in giro dai marinai e dai bardi.
<<Chi fondò Lathena?>>



<<Il condottiero dei Rumi , il mitico eroe Ramnes, fondò una prima colonia presso le foci del Lathe, e per questo la città fu chiamata Lathena. Era il 21 aprile dell'anno 753 prima della presa di potere degli Eclionner>>
Alienor ricordava i nomi dei sette re di Lathena, in particolare l'ultimo, Maegor il Superbo, che fu cacciato da una rivolta popolare che nell'anno 509 prima della presa di potere degli Eclionner.
In quell'anno venne fondata la Repubblica, destinata a durare cinque secoli.
Lilieth ne parlava sempre come di un'età dell'oro.
<<Ai tempi dell'antica Repubblica, l'Acropoli era molto diversa da come è adesso. Non vi erano né piramidi né palazzi, ma solo il tempio di tutti gli dei, il Pantheon.>>

File:City of Rome during time of republic.jpg

Inizialmente i Lathear erano un popolo pacifico, ma quando la loro ricchezza aumentò, grazie ai commerci, allora incominciarono a subire numerosi attacchi da parte dei popoli confinanti.
<<I Lathear non hanno mai perso una guerra, prima della disfatta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue. E' per questo che Sephir Eclionner fu diseredato ed esiliato. La vergogna di essere stati sconfitti dal Conte di Gothian era troppo grande perché suo padre lo perdonasse, anche se sono in molti a dire che il vero ispiratore della decisione fu il senatore Fuscivarian>>
A questo punto intervenne il pirata Vyghar:
<<Furono gli Alfar a chiamare Fenrik contro Sephir, e gli Albini poi diedero fuoco al castello della mia famiglia, Linthael, assieme ai miei genitori e ai miei fratelli. La vera colpa fu degli Alfar!>>



Lilieth gli diede un'occhiataccia:
<<Non è colpa di Alienor se il suo popolo ebbe bisogno di chiamare Fenrik di Gothian ed i suoi Albini! I Lathear avevano infranto l'Antico Patto!>>
Il Pirata scrollò le spalle e se ne andò borbottando qualche imprecazione.
Alienor sapeva che ci sarebbe voluto tempo per guadagnarsi la fiducia di Vyghar di Linthael, per cui tornò a concentrarsi sull'antica Repubblica dei Lathear:
<<Come avvenne la presa di potere di Arexatan Eclionner e la fondazione dell'Impero?>>
L'altra donna sorrise, perché quella era la domanda fondamentale:
<<Arexatan era figlio di una sacerdotessa di Eclion, che proclamava apertamente di essere stata  fecondata da Eclion stesso, tanto che come cognome per suo figlio scelse Eclionner, cioè "figlio di Eclion". Quando il giovane Arexatan aveva circa dieci anni, gli chiesero se preferiva la carriera sacerdotale o quella militare. Egli rispose subito che voleva diventare un guerriero. E si dimostrò un ottimo soldato, un precoce ufficiale e un abile tattico e stratega. A trent'anni era già diventato generale di armata, e aveva il comando di una legione...



...la Nona, che da allora fu detta "La legione del Sole", in onore di Eclion. Tra i trenta e i cinquant'anni, Arexatan Eclionner fu eletto console tre volte, e come proconsole conquistò numerosi regni circostanti, tra cui, per ultimo, quello di Antica Veio. Dopo quella vittoria, decise di marciare su Lathena con un seguito di venti legioni. Gli oligarchi della Repubblica fuggirono ed Arexatan entrò nella capitale senza colpo ferire. Lì si proclamò prima Console Unico a vita, e poi, dopo il matrimonio con Edwina Ataris, cioè Marigold di Gothian, si fece incoronare Imperatore>>
Alienor rimase colpita da questa vicenda.
Forse fu Edwina a convincerlo ad ottenere la corona imperiale. Il suo sogno era dare inizio ad una dinastia, ma Arexatan aveva già avuto molti figli dalle mogli precedenti.
Erano deduzioni abbastanza facili, considerato come erano andate le cose.
<<Fu Edwina a indurlo a conquistare il Regno dei Keltar?>>
Lilieth annuì:
<<L'ambizione di quella donna è sempre stata senza limiti. Arexatan aveva cinquantasei anni quando decise di muovere guerra ai Keltar, ma qui commise il più grave errore politico. Lasciò infatti Lathena nelle mani dei suoi figli, tutti ambiziosi e avidi di potere...


...che si spartirono le cariche principali. Per rafforzare il loro potere arrivarono a sposarsi tra fratello e sorella, un'abitudine che, ahimè, hanno mantenuto fino ad oggi per cinquanta generazioni. Mentre Arexatan sconfiggeva Vorkidex nella battaglia di Floriana sull'Amnis, e dichiarava decaduto il regno dei Keltar, facendone una provincia imperiale, i suoi figli tramavano per prendere il potere. Kerl, che era divenuto Sommo Sacerdote, aveva appreso che Eclion era un demone, e il signore delle Tenebre. Ludor, che era diventato primo ministro, convinse Wechtigar il Pio ad uccidere Arexatan, per evitare che eventuali suoi figli nati da Edwina potessero spogliare gli altri figli di ogni loro potere. E così anche il parricidio, oltre che l'incesto, divennero una costante nella dinastia Eclionner>>
Ad Alienor era rimasta un'ultima domanda:
<<Ma il popolo, i Lathear, amavano Arexatan?>>
Lilieth sospirò:
<<Sì, i Lathear hanno sempre amato gli Eclionner, perché quella dinastia li ha resi potenti. Ma dopo che Sephir ha violato il Patto, tutti hanno compreso che gli dei avevano revocato alla dinastia il mandato celeste. Per questo ora la situazione è molto incerta e il potere degli Eclionner sta vacillando, come credo presto potremo constatare>>


N.d.A.

La conflittualità originaria tra Rumi e Danai si ispira all'Eneide. I Danai sono i Greci del periodo miceneo, che nel mito e forse anche nella storia si trovarono a combattere contro i Troiani. Virgilio fa discendere i Romani da una fusione dei Latini aborigeni con i Troiani esuli superstiti.

Il termine Wekth di Jandola è utilizzato nel romanzo "Gli eretici di Dune", di Frank Herbert, per indicare un concetto relativo all'ordine del Bene Tleilax. I Tleilaxu sono esperti in ingegneria genetica e clonazione.

La città di Lathena è ispirata a Roma (con qualche coloritura ateniese) e per questo nel suo mito di fondazione mi sono ispirato a elementi della nascita della Città Eterna. I Ramnes erano, assieme ai Titienses e ai Luceres, una delle tribù originarie. Latini i Ramnes, Sabini i Titienses ed Etruschi i Luceres, questo almeno secondo la tradizione degli storici antichi. Nuove teorie circa la fondazione di Roma sono rappresentate nella seconda immagine, mentre nella terza è rappresentato il Campidoglio così come appariva in età antica repubblicana.

Maegor il Superbo fonde insieme il secondo Tarquinio con Maegor Targaryen, terzo re della dinastia "del drago" ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.

Vyghar di Linthael è interpretato da Johnny Depp nel ruolo del capitano Jack Sparrow nella serie "Pirati dei Caraibi".

Arexatan Eclionner è ritratto da Luis Royo.

L'albero genealogico degli Eclionner è anch'esso un misto di fantasy e di ispirazioni storiche: ci possiamo trovare un riferimento alle sei mogli di Enrico VIII Tudor, come anche alla consuetudine dei Targaryen di sposarsi tra fratello e sorella (come i Tolomei da cui discese Cleopatra). Il nome Jezael è biblico. Gli appellativi "il Pio" e "il Calvo" sono ispirati dalla dinastia carolingia, in particolare dai successori di Carlo Magno. Ci sono alcuni riferimenti anche alla dinastia Atreides, a quella Lannister e a quella Stark. Queste ultime ne "Il trono di spade" si combattono in una guerra molto simile a quella delle due rose, tra gli York e i Lancaster.

I Fuscivarian sono per gli Eclionner l'equivalente di ciò che erano i Fujiwara per la dinastia imperiale giapponese.

giovedì 19 aprile 2012

Gothian. Capitolo 44. Ellis e Masrek si incontrano dopo 18 anni


Lo vide di lontano.
Se ne stava immobile, presso le rovine di un antico tempio, nelle vicinanze di Colonia Fluvia, il primo avamposto lathear nella pianura amnisiana.
Era la notte del 30 dicembre.
Per due giorni i diplomatici di Ellis avevano preparato l'incontro, dopo che le prime legioni imperiali avevano varcato la Sublime Porta, ed erano entrate nei territori della Federazione Keltar.
L'Eremita non si era opposto all'idea dell'incontro, anzi, aveva detto che era lì per questo.
Ora la osservava avvicinarsi, con uno sguardo attento, ma sereno.


Lei camminava sola, lentamente, con il cuore che batteva forte, e sentiva ardere in petto l'antica fiamma.
I lunghi capelli nerazzurri erano raccolti dietro la nuca, tranne due riccioli ai lati del viso. 


Sguardi.
Guarda, Masrek, sono qui per te.
Gli occhi di lei non poterono fare a meno di velarsi per la commozione, ma anche in quella condizione di esule e di supplice, manteneva un aspetto regale. 
Masrek la fissava in silenzio: c’era curiosità in quello sguardo, forse anche un po' di sorpresa.
Cosa si aspettava di vedere? Un fantasma, un demone, o semplicemente una donna invecchiata in solitudine?
Lacrime leggere le rigarono il bel viso, e con una mano cercò di nasconderle.
Voleva parlare, ma non ci riusciva.
Cosa sto aspettando? Forse un abbraccio che non arriverà?
Mentre si chiedeva questo, Masrek le fece cenno di fermarsi, e parlò con calma, cercando di non lasciarsi turbare dalle emozioni: 
«Ho atteso per diciotto anni questo momento, ed ora che sta accadendo, tutto mi pare diverso da come l'avevo immaginato. 
Mi aspettavo di vedere la Vedova Nera, assetata di sangue e di potere, inacidita dal tempo, dagli intrighi e dai delitti. 
E invece nel tuo viso rivedo l'espressione di fanciulla che avevi allora, quando il tuo volto era lo specchio dei miei sogni. 


Ellis, dove sono andati tutti questi sogni? Sono passati come la pioggia sulle montagne, come il vento sui prati. I lunghi giorni sono tramontati a ovest, dietro la linea dell'orizzonte, nel nulla...»


Lei avrebbe voluto parlare, ma vide che lui non aveva ancora concluso il suo discorso. E infatti egli riprese:
«Ho passato diciotto anni da solo, a fare l'inventario delle cose perdute, soffocando l'urlo dei rimorsi nella consolazione di poterti dare la colpa di tutto. 
Sarebbe stato più facile se avessi potuto leggere il rancore nei tuoi occhi: avrei potuto rispondere con altrettanto rancore!
E invece ora mi fa disperare la visione di te, che piangi mentre mi guardi, fragile come ramo spezzato, e il pensiero di me che non so dirti altro, se non che questa non era certo la vita che sognavamo per noi. Ma ora è tardi, sempre più tardi...»
«No… non è tardi! » implorò Ellis «non è ancora finita la nostra storia! Non è mai finita, non finirà mai...»
Non riuscì a dire altro perché il pianto le aveva alterato la voce.
Cercò di fare un passo verso Masrek.
«Ellis!» la fermò subito lui «devi sapere che c'è stata un'altra donna nella mia vita...»
Lei scrollò le spalle, come se la cosa non avesse la minima importanza.
C'è stata... quindi non c'è più... 
Accennò un timido sorriso.
Masrek lo ricambiò e riprese a parlare:
«Dopo di lei, ho vissuto da Eremita. Ho passato le mie giornate come sabbia nel deserto. C'era meno aridità nelle rocce che nel mio cuore.
 Non avrei mai dovuto lasciare Lathena, abbandonare te e nostra madre... Vi ho lasciate sole: avrei dovuto consolarvi e invece ho permesso che Fuscivarian vi usasse per i suoi scopi. Non mi danno pace né pietà le voci dei rimpianti e pentimenti…»
Ellis agitò le mani come per dire che tutto questo ormai apparteneva al passato.
Lui allora, con un filo di voce, disse:
«C'è un'ultima cosa che forse ancora non sai: io ho sposato quella donna, e ho avuto un figlio da lei...»
Ellis sgranò gli occhi.
Bial non gliel'aveva detto, ma i Servizi Segreti avrebbero dovuto saperlo!
Non ne ha avuto il coraggio. Credeva che sarei impazzita del tutto se avessi saputo... o forse c'era qualcosa di più? Forse questo figlio era sotto la protezione di qualcuno più potente di me...
Guardò suo fratello con preoccupazione:
«Chi è la donna che hai sposato?»
«Una nobile Keltar... ero andato da lei per discutere di questioni politiche e religiose, prima di raggiungere nostro padre a Elenna sul Dhain...»
Ellis sospirò.
Aveva capito. Avrebbe dovuto capirlo molto prima. Gli indizi c'erano tutti. 
Bial glieli aveva mostrati separatamente, come tessere di un mosaico.
Aveva fatto il suo dovere.
Sono stata io a non voler mettere insieme quei tasselli. La vista di quel mosaico mi avrebbe uccisa. Eppure il mio inconscio l'aveva capito, e dentro di me stavo morendo.
Gli espresse le sue conclusioni:
«Tu sei il padre di Marvin Vorkidian, vero? Il giovane che Mollander voleva mettere sul Trono del Sole al posto di nostro figlio... ora capisco perché anche nostro padre lo appoggia. Ma sai una cosa? Non me ne importa niente! Se Marvin vuole il Trono, che vada a prenderselo! Elner ha fatto già la sua scelta: ha voluto Marigold al suo fianco e ha esiliato me. E' tempo che impari a cavarsela da solo...»
In quel momento iniziò a piovere.
Anche gli Dei partecipano al mio dramma!
La pioggia scendeva su di lei come un pianto universale.


Lui fece per parlare ma lei lo fermò.
«Ascoltami, Masrek...  tu sei l'unica persona che conta nella mia vita. Una vita che forse era già scritta male in me, prima ancora che nascessi…come un soldato scelto nell'esercito perdente...»
Lui scosse il capo:
«Ora sei troppo severa con te stessa!»
Lei  alzò l'indice della mano destra:
«No, lasciami finire… io ho sulla coscienza molti morti, ed ho creato le premesse per una guerra che scuoterà tutto il Continente... non sarò mai troppo severa con la mia anima dannata...»
Si guardarono di nuovo negli occhi, con la consapevolezza della difficoltà estrema di quel momento storico, che andava oltre le loro tragedie personali.
«Ellis, dimmi che possiamo ancora impedire questo bagno di sangue!»
Lei scosse la testa: 
«Guardami... e dimmi cosa vedi! Anzi, te lo dico io: una esule sconfitta... Masrek... io non conto più niente!»
Lui rimase assorto, e poi rispose:
«Ma hai ancora quindici legioni ai tuoi ordini! E nostro padre comanda una associazione segreta molto potente: se uniamo le nostre forze...»


Lei mostrò un'espressione delusa:
 «E' per questo che sei qui, vero? Per le legioni? E' nostro padre che ti manda...»
La voce di Ellis era più triste che arrabbiata.
Masrek dovette annuire: 
«Sono qui anche per questo, ma non solo per questo! Ho bisogno di te... di te come persona, mi capisci? Ho capito che tu sei l'altra parte di me, e che solo insieme possiamo sentirci completi»
Lei fissò la pioggia.
«E’ freddo» commentò distratta.
Lui allora le si avvicinò.
I loro occhi si incontrarono di nuovo. 
I loro corpi si avvicinarono ancora.
E finalmente si abbracciarono.


Masrek la stringeva fortissimo, e la accarezzava.
Mi desidera ancora...
Quando finalmente tornarono a guardarsi, lei sorrise:
«Io ho una sola confessione da farti, Masrek. L'unica persona, diversa da te, che abbia mai amato veramente, è il mio eunuco, Bial: ti rendi conto? Amare un eunuco!»
Risero.
Per un attimo ad entrambi tornò in mente l'ultima volta in cui avevano riso insieme.
Era stato il famoso giorno della passeggiata ai margini del deserto, a sud di Lathena.


Il giorno del loro primo bacio, e del loro amore proibito.


Quel ricordo li rasserenò.
Lui assunse un tono scherzoso: «Ma com’è possibile che tu non ti sia più innamorata di altri uomini? Non è normale…»
Ellis rise:
 «Ah! Normale! Cosa ci può essere di normale nella vita di un Eclionner?»
Anche Masrek rise:
«Forse anche parlare in una notte di fine dicembre sotto la pioggia non è molto normale... magari se ci mettiamo al riparo forse...»
La prese per mano e la condusse in punto dove l'edificio era rimasto in piedi.
Si abbracciarono di nuovo, e poi, come vent'anni prima, con la stessa passione di allora, si baciarono.
 





domenica 15 aprile 2012

Gothian. Capitolo 42. Elner, Marigold e il risveglio di Arexatan


La notte del 29 dicembre 999, l'imperatore Elner XI sognò di essere Arexatan Eclionner, il suo antenato e fondatore della Dinastia.


Molti ricordi che erano appartenuti ad Arexatan incominciarono ad affluire, attraverso il sogno, nella memoria di Elner.
Lady Marigold di Gothian dormiva al suo fianco.


Quando però lo aveva sentito parlare nel sonno, si era svegliata e lo aveva ascoltato e osservato per tutta la notte, con un grande senso di aspettativa, perché finalmente si stava realizzando ciò che lei aveva atteso per mille anni.
Al mattino, al suo risveglio, Marigold vide subito che l’espressione del volto del giovane sovrano era cambiata e che gli occhi color indaco brillavano con una particolare intensità.
Riconobbe i segni. 
Il Dormiente si stava risvegliando.
E’ lui, il mio amato… 
L’imperatore la fissava.
Si osservarono per un’eternità d’istante.
«Edwina…» le disse a bassa voce, con un'intonazione inconfondibile..
Marigold annuì, pronunciando esattamente la frase che le profezie avevano ripetuto tante volte nei suoi sogni: «Ho attraversato gli oceani del tempo per ritrovarti, Arexatan»
Lui le prese la mano e gliela baciò.
«Dunque il Patto è stato rispettato... conosco i contenuti di questo accordo che fu siglato dopo la mia morte... li conosco tramite i ricordi di Elner, perché io ora sono lui come lui è me»
Marigold annuì
«Tu sai, dunque, Arexatan, il prezzo che ho dovuto pagare…»
Egli annuì:
 «Il morso del Vampiro, quel viscido essere che ora è tuo marito, il Conte di Gothian, la creatura più malvagia che sia mai esistita su questa terra!»


«Non avevo altra scelta. Ma lui non mi ha contaminata, perché io sono figlia di Atar, e il Fuoco cammina con me»
Elner annuì:
«Lo so mia cara, lo so. Ma tra due giorni, quando finalmente il Millennio sarà scaduto, non dovrai più recitare questa commedia, e potrai tornare ad essere mia moglie!»
Marigold scosse la testa:.
 «Il Patto prevede che io resti Lady Marigold Steinberg, Contessa di Gothian, fino a che il Conte Fenrik avrà vita»
L'imperatore ebbe uno scatto l'ira:
«Maledizione! Come hai potuto accettare questa clausola?»
La Dama Gialla cominciò a parlare con la sua ipnotizzante voce flautata: 
«Lo ha preteso Gothar, demone del ghiaccio e padre di Fenrik. Da tempo sta accumulando potere, a discapito di Eclion. Pare che lo stesso Ahriman, dio del Male, sia pronto a sostenere Gothar contro Eclion, e quindi Fenrik contro di te»


Elner sorrise ironicamente:
«Un tempo eravamo noi, i "cattivi", ma adesso scopro che ci sono personaggi più cattivi di noi. Forse non è stata una buona idea bruciare Mollander e la Grande Canonica: ci sarebbero potuti essere utili...»
La Dama Gialla sospirò:
«Mollander e i suoi appoggiavano Marvin Vorkidian! Dovevo eliminarli!»
L'imperatore rimase silenzioso, mentre i ricordi di Arexatan e quelli di Elner incominciavano a fondersi in un'unica memoria.
«Dunque Marvin acquisterà i ricordi sia di Vorkidex che di Arexatan? I "miei" ricordi! Dovrò rinascere anche in un discendente del mio nemico! Quale follia è mai questa?»
Marigold rispose con voce ancora più suadente:
«In Marvin i ricordi di Vorkidex saranno dominanti e quelli di Arexatan non prenderanno mai il sopravvento. Certo, Marvin Vorkidian potrà accedere a tutte le informazioni contenute nella tua memoria, ma questo gli servirà per il compito che Belenos gli ha riservato: guidare i Keltar contro gli Albini di Fenrik. E se le cose andranno secondo le mie previsioni, Marvin e Fenrik si uccideranno a vicenda, lasciando noi finalmente liberi di sposarci e di regnare su tutto il Continente!»
Detto questo sorrise con aria diabolica.


Comprendendo la sottigliezza del suo piano, Elner si compiacque:
«Vedo che questi mille anni non sono trascorsi invano... hai acquisito una capacità di tramare piani molto più sottili rispetto a quelli di un tempo. Ora capisco che dovrò chiamarti Marigold, perché l'ingenua Edwina ormai è un ricordo, così come l'antico Arexatan. Ora io sono Elner XI, ed unisco i ricordi del fondatore della Dinastia con quelli del suo ultimo erede!»
Marigold annuì, ma quando parlò c'era una vena di trsistezza nella sua voce:
«Questo è nel contempo la forza e il limite della nostra condizione attuale. Il sogno di Edwina e Arexatan si è spezzato irreparabilmente. Non possiamo riprendere da allora come se nulla fosse accaduto, siamo in un altro tempo, e siamo persone diverse. Il nostro sogno non potrà più essere come prima...»
L'imperatore capì, e sebbene le memorie di Arexatan si ribellassero a quel pensiero, la consapevolezza del presente lo costringeva a prenderne atto:
«Vorrà dire che sarà meglio di prima! Creeremo un sogno più grande! Ci vendicheremo di coloro che ci separarono, sconfiggeremo tutti i nostri nemici e avversari, e insieme, alla fine, domineremo il mondo!»
La sete di potere e di guerra degli Eclionner appariva moltiplicata in lui.


Marigold l'aveva previsto. Il figlio di Ellis e Masrek, con le memorie di Arexatan, sarebbe diventato l'Eclionner più temibile di tutti i tempi.
«Realizzeremo questo sogno! Per ora non dobbiamo fare altro che aspettare. Tutte le forze armate in gioco dovranno distruggersi vicendevolmente.  Quando si saranno indeboliti, allora noi colpiremo! E fiumi di porpora scorreranno lungo tutto il Continente...»
Elner la fissò con decisione, avendo ormai chiaro qual era il piano:
«Sarà duro dover attendere, perché è forte il mio desiderio di combattere! Ma conosco la situazione. Mia madre controlla ancora quindici legioni, e le dovrà offrire a mio padre e a mio nonno Sephir, che le metteranno a disposizione di Marvin. E lui, invece che marciare contro di noi, punterà a Nord! I Keltar lo seguiranno. Ora la città di Floriana è ben fortificata e munita di riserve di cibo e di pozzi d’acqua pura, e sotto di essa vi sono cunicoli con cui riesce ad avere sovvenzioni e a mandare ambasciatori. Queste forze si stanno riunendo. Bial l’Eunuco sta tessendo una grande alleanza tra Ellis, Masrek, Sephir, Marvin, i Keltar e Kerelik di Alfarian… ma non sa che questa armata non marcerà mai su Lathena! Marcerà su Gothian! E noi staremo a guardare! E solo alla fine, quando tutti saranno deboli, scateneremo le nostre forze su tutte le terre e su tutti i mari!»
Detto questo, l'euforia si trasformò in desiderio, e finalmente Arexatan ed Edwina, dimenticando per un po' la loro nuova identità, poterono tornare ad amarsi come se quei mille lunghissimi anni non fossero mai passati.


N.d.A.

Arexatan Eclionner è interpretato da Jonathan Rhys-Meyers.

Il risveglio degli "altri ricordi" è simile a quello che avviene nel romanzo Dune di Fran Herbert al protagonista Paul Atreides dopo aver bevuto l'"acqua della vita", l'essenza di spezia che lo trasforma in un equivalente maschile di una Reverenda Madre del Bene Gesserit. La scena è egregiamente rappresentata nel film "Dune" di David Linch.

La frase: "Ho attraversato gli oceani del tempo per ritrovarti" è una citazione dal film "Dracula di Bram Stoker" diretto da Francis Ford Coppola.

Il Conte di Gothian è rappresentato in questo capitolo come il principe Vlad Tepes Dracula, signore di Valacchia e Transilvania.

Il demone Gothar è rappresentato da un personaggio del videogioco Castlevania.

Belenos o Belenus è il dio celtico della luce. I Keltar sono infatti i Celti, così come gli Alfar sono gli Elfi e i Lathear sono i Latini, per quanto il parallelismo sia solo superficiale.

Marigold di Gothian è interpretata da Emmanuelle Seigner ne "La nona porta" di Roman Polanski, con Johnny Depp.

L'ultima illustrazione è di Luis Royo.


giovedì 5 aprile 2012

Gothian. Capitolo 37. Elner XI parla di Marigold col Priore Mollander


Da quando sua madre Ellis era partita per l'esilio, il giovane imperatore Elner XI Eclionner si era sentito veramente libero e potente.


Il senatore Fuscivarian, suo bisnonno materno e Presidente del Senato, gli aveva offerto umilmente i suoi servigi e quelli di sua figlia Susan, la madre del defunto Elner X..

File:Princess Wensicia.jpg

Il primo ministro Tucker gestiva con ubbidiente zelo l’ordinaria amministrazione. 
Elner si sentiva molto sicuro si sé.
Ora devo conquistarmi l'appoggio del Clero!
L'occasione arrivò quasi subito.
La mattina del 25 dicembre si celebrava il rito del Dies Natalis Solis Invicti, una ricorrenza che Elner volle onorare partecipando alla cerimonia officiata dal Sommo Sacerdote in persona nel Grande Tempio di Eclion, che si trovava in un promontorio a picco sul mare, nel versante occidentale di Lathena.


Tutti i più grandi ecclesiastici vi partecipavano, e tra essi anche Padre Izùmir Mollander, l'anziano Priore della Grande Canonica, considerato più potente persino del Sommo Sacerdote.
Dopo la celebrazione del rito, Mollander si era spontaneamente avvicinato per rendere omaggio all’Imperatore e gli aveva detto: «A nome del Sacro Clero vi auguro un buon inizio del vostro effettivo governo, Maestà»
Con quella frase voleva dire che era apprezzabile il fatto che Elner avesse revocato la reggenza alla madre e avesse deciso di assumere le redini dello stato. Un buon inizio, ma anche un avvertimento implicito a non cadere più nell'influenza di altre figure femminili ingombranti, come quella di Marigold.
Devo capire se posso fidarmi veramente di lui.
Lo guardò con aria perplessa: 
«Vi ringrazio, Padre. Spero nella vostra benedizione. Ma aiutatemi a chiarire un dubbio.Mi è stato detto che il vostro allievo prediletto, Padre Ulume, è partito per una missione di proselitismo nelle terre dei Keltar, dove ultimamente stanno succedendo molte cose... come dire... interessanti...»



Il Priore minimizzò:
«La missione di Padre Ulume non ha alcun legame con gli eventi a cui fate riferimento»
L'imperatore non gli credette.
Marigold dice che Ulume vuole portare sul trono un usurpatore.
«Il Clero vuole più potere» osservò Elner.
Il vecchio Mollander si lisciò la barba, meravigliato dalla capacità di sintesi del giovane sovrano.


«Il Clero condivide tutto il suo potere con la Dinastia. L'alleanza Trono-Altare va a vantaggio di entrambi. Solo se uniti, la Dinastia e il Clero potranno essere al sicuro dalle ribellioni degli usurpatori»
Elner annuì:
«D’accordo, ma poi: chi comanderà realmente? Chi sarà il vero decisore? Io o voi?»
Padre Mollander sorrise e si preparò a mentire: «Voi, ovviamente, Maestà. Questo non è affatto in discussione. Semplicemente il Clero vi chiederà una maggiore attenzione ai consigli che provengono dai sacerdoti della Vera Fede»
Elner sorrise:
«Io però ho l’impressione che voi sacerdoti non sarete soddisfatti finché non avrete il controllo della maggioranza del Consiglio dei Ministri, del Senato e della Magistratura. E se così fosse, a me cosa resterebbe?»
Elner si divertiva a stupire tutti con le sue osservazioni argute. Da quando aveva incominciato a interessarsi di politica, sentiva, con sua grande meraviglia, di essere portato per regnare.
«A voi, Maestà, resta sempre il diritto di veto su tutte le questioni che sono contrarie all'Antico Patto tra gli dei e gli uomini, e al Nuovo Patto che firmeremo una volta che sarà scaduto il Millennio»
L'imperatore era compiaciuto per il fatto che Mollander fosse arrivato finalmente al nocciolo della questione. Mancavano solo sei giorni alla fine del Millennio.
Il prete mi teme… sa che presto in me si risveglieranno i ricordi del mio antenato Arexatan!
Ne sentiva gli effetti dentro di sé. Si stavano lentamente manifestando segni delle Altre Memorie, quelle del fondatore della Dinastia.
Aveva sognato Arexatan, con l'armatura nera, mentre duellava con Vorkidex, ultimo re dei Keltar, che teneva in mano una mazza chiodata.


Arexatan alla fine sconfiggeva il rivale, il quale però nel sogno ritornava in vita e diceva:
La mia anima non avrà pace fintanto che non si sarà presa la rivincita” ed Arexatan aveva riso: “Risorgi pure cento volte, Vorkidex:  per me sarà un piacere ucciderti cento volte ancora!
Elner non aveva mai fatto sogni di quel genere, fino a pochi giorni prima, ma non ne aveva parlato con nessuno.
Marigold però ha capito subito! Quando mi guarda sembra leggermi nel pensiero!



  La Dama Gialla gli aveva detto che di norma le anime dei morti non potevano reincarnarsi, ma in base all'antico Patto, gli dei e i demoni avevano fatto eccezione per Arexatan, figlio di Eclion, e per il nemico di lui, Vorkidex, discendente di Belenos, in cambio della promessa, da parte degli uomini, di osservare la pace e l'equilibrio politico che si era creato tra i popoli e gli dei o i demoni che li proteggevano.
Elner ormai conosceva la storia nei particolari.
Wechtigar I Eclionner e Kevin Vorkidian giurarono di mantenere la pace fino a che i loro padri non si sarebbero risvegliati. Ma mio nonno Sephir violò il patto, attaccando Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue. Così rovinò se stesso e trascinò la Dinastia nel disordine...
Il giovane sovrano riprese la parola:
«Tra pochi giorni vedremo se è vera la convinzione che io acquisterò i ricordi del divino Arexatan»
Padre Mollander alzò l'indice della mano destra verso il cielo.
«All’alba del nuovo millennio il Dormiente si risveglierà, e porterà a compimento il disegno che fu spezzato!»
Ad Elner sembrava che Mollander non stesse dicendo tutta la verità.
Se davvero Arexatan si risveglierà, non si lascerà certo manipolare dal Clero. Fu dietro istigazione del clero, che suo figlio Wechtigar I il Pio lo uccise!
E questo doveva spaventare molto il Priore Mollander.
Come può illudersi di controllare Arexatan, se già fatica a controllare me?
A meno che il Clero della Grande Canonica non avesse organizzato un piano del tipo: "Arexatan rinasce, ma poi viene assunto in Cielo”, come l’originale, con l’aiuto di qualcun altro nel ruolo di sicario.
Su questo punto Marigold aveva molto insistito.
Se io fossi ucciso, il potere del Clero sarebbe totale e l'Impero diverrebbe una teocrazia.
Bisognava sondare il terreno.
«Se Arexatan si risveglierà» disse infine «il Clero non potrà che obbedire ai suoi ordini, perché egli è il figlio di Eclion, il dio che voi venerate»


«Certamente, Maestà. Come ho già detto, il Clero ha sempre cercato in tutti i modi di venire incontro alle esigenze della Dinastia, per la maggior gloria di Eclion»
«Così pare...» commentò l’Imperatore sarcastico.
Marigold gli aveva aperto gli occhi su molte questioni, anche sul fatto che Mollander fosse convinto che Eclion fosse un demone malvagio, e non il dio del sole.
Questo era stato uno dei motivi per cui la Grande Canonica aveva preso le distanze dagli Eclionner.
Siete stati voi a fomentare tutte le discordie interne alla Dinastia!
Il tono provocatorio non sfuggì a padre Mollander, che preferì non replicare.
Elner, consapevole di aver colpito nel segno, insistette sul punto che gli stava a cuore:
«Arexatan, se rinascerà in me, potrebbe ricordare eventi piuttosto scomodi, riguardo, per esempio, alla vera natura dei colpevoli del suo assassinio»
Mollander capì subito che quelle erano parole della Dama Gialla:
 «Il divino Arexatan sarà compiaciuto di risvegliarsi a fianco di una donna come Marigold di Gothian, che tanto somiglia alla sua ultima moglie,  Edwina Ataris...»
L'imperatore annuì:
«Già, Edwina... possiamo giocare a carte scoperte, al riguardo. Io so che Marigold ed Edwina sono la stessa persona»
Il Priore apprezzò la sincerità del giovane, e gli parlò con altrettanta schiettezza:
«Edwina fu la vera causa della morte di Arexatan. Furono le ambizioni di lei che causarono la la lite del vostro antenato con i figli avuti dalle mogli precedenti, e col Sacro Clero!»
Ecco, quello era il punto fondamentale:
«E' una minaccia, padre Mollander?»
Il prete scosse il capo:
«No, Maestà! Anzi, sto cercando di aiutarvi, mettendovi in guardia! Nulla di buono è mai derivato alla Dinastia dalle interferenze della Dama Gialla, fin dal tempo in cui, col nome di Edwina, regnò al fianco di Arexatan come sua sesta moglie, e tentò di accrescere il proprio potere, e di usurpare il diritto di successione al trono imperiale...»
Elner non poteva negarlo, ma c'era un altro modo di vedere le cose:
«Forse! Ma potrebbe essere anche vero quello che lei dice di voi, e cioè che la vera minaccia per la Dinastia è la sete di potere del Clero. E se avesse ragione?»
 Mollander non parve turbato:
 «E' evidente che lady Marigold sta cercando di mettervi contro di noi, come fece col vostro antenato. Ma sono convinto che il divino Arexatan non compirà per due volte lo stesso errore. Non si lascerà manovrare da lei un'altra volta. Ho piena fiducia nella sua intelligenza! E anche nella vostra!»
L'imperatore non sapeva più a chi credere.
Quel prete mi sta accusando di essere manovrato da Marigold come prima lo ero da mia madre!
Del resto la cosa poteva anche essere vera. Elner aveva candidamente creduto a tutte le bugie di Ellis, e quindi, con la stessa ingenuità, poteva aver creduto alle bugie di Marigold.
La memoria di Arexatan mi darà la consapevolezza necessaria per compiere le scelte migliori...
«Terrò presente il vostro avvertimento, Padre Mollander! Potete stare sicuro che non mi farò più manovrare da nessuno, e che l'unico parametro del mio giudizio e delle mie decisioni, sarà ciò che è presente nella mia memoria, e nelle Altre Memorie che si risveglieranno presto dentro di me!»


N.d.A.

Elner XI Eclionner è Loki di Avengers della Marvel.
Susan Fuscivarian Eclionner è Susan Sarandon nella parte della principessa Wensicia Corrino ne "I figli di Dune" ("Children of Dune") di Frank Herbert
Il tempio di Lathena è quello di Baelor dove risiede l'Alto Septon ad Approdo del Re ne "Il gioco del trono" di George Martin.
Rudo Ulume è il maestro jedi Mace Windu, interpretato da Samuel L. Jackson in Guerre Stellari di George Lucas.
Izumir Mollander è il sith Dath Tyranus, ovvero il conte Dooku, interpretato da Christopher Lee, sempre in Star Wars.

Il duello tra Arexatan Eclionner e re Vorkidex dei Keltar è rappresentato da quello tra Rhaegar Targaryen e Robert Baratheon nella battaglia del Tridente nell'antefatto a "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" ("A song of ice and fire").
Il concetto di "altre memorie" è ripreso dal ciclo di Dune di Frank Herbert.
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.