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mercoledì 5 dicembre 2012

Gothian. Capitolo 134. Sephir Eclionner riunisce la Dinastia imperiale.



Il Principe della Corona imperiale, Sephir Eclionner aveva fatto avanzare le sue dieci legioni a marce forzate per poter raggiungere il fronte della guerra, dove l'esercito di suo nipote Marvin, Re dei Keltar e quello dell'altro suo nipote, l'Imperatore Elner XI, erano accampati, in attesa di prendere una decisione definitiva sulle strategie future.
Quando arrivò, nella sera del cinque maggio, trovò ad accoglierlo ciò che rimaneva della sua Dinastia:
la figlia Ellis, Imperatrice vedova, e i nipoti Marvin ed Elner.



Conosceva quello sguardo di Ellis.
Una finta calma che nasconde una determinazione implacabile. Non avrà pace finché non avrà vendicato la morte di Masrek.
Le si avvicinò con una insolita gentilezza.
<<Mi dispiace per quel che è successo, figlia mia. Avrei dovuto essere al fianco di Masrek, e invece...>>
La sua voce era molto dispiaciuta, quasi commossa, il che era incredibile: nessuno aveva mai visto una lacrima sul viso del vecchio Sciancato, che per quarant'anni era stato il terrore dei popoli.
Ellis capì che suo padre aveva perdonato l'incesto tra lei e il suo defunto fratello, e ne fu sollevata:
<<Masrek è caduto da eroe, e come tale noi lo ricorderemo e gli renderemo omaggio per sempre. Ed io comincerò a farlo dedicando ogni mio sforzo nella punizione del suo assassino, il Conte di Gothian! Sono contenta che anche voi siate qui per la stessa ragione, padre>>
Sephir le appoggiò una mano sulla spalla.
Ellis è forte. Sono stato uno sciocco a sottovalutarla fin da quando era bambina. Se solo le avessi dato allora l'affetto che un padre deve a una figlia, forse tra lei e Masrek non...
Interruppe quel pensiero. Ormai non serviva a nulla rivangare il passato.
Si rivolse verso i nipoti.
Marvin gli parve molto cambiato. Era divenuto un uomo, consapevole di essere un re.



<<Complimenti per la vittoria, nipote! Spero che sia la prima di una lunga serie!>>
Riteneva che la vittoria fosse merito principalmente di Marvin, ma per non far ingelosire l'altro nipote, si rivolse immediatamente anche ad Elner, che attendeva col suo solito sguardo cupo.



<<Rivolgo gli stessi complimenti anche a te, Elner, che hai fatto onore al cognome degli Eclionner!>>
Nessuno aveva mai assistito a tanta espansività da parte del vecchio Sephir.
Ne sono meravigliati? Dovrebbero sapere che morte di un figlio stravolge anche i cuori più duri. Chi credeva che io non avessi un cuore, ora dovrà cambiare idea!
La Dinastia non gli era mai parsa così piccola e fragile. Quattro persone, e tutte in procinto di rischiare la vita in guerra.
Se tutti noi dovessimo morire, allora il gioco del Trono si ridurrà ad una contesa tra Marigold, l'Eunuco, e il Pirata, che ha sangue Eclionner nelle vene!
Ma era più probabile che Elner decidesse di tornare a Lathena per riprendersi il trono.
<<Dobbiamo parlare subito in privato. Ci sono decisioni da prendere che non possono essere ulteriormente rimandate>>
Sephir indicò ai familiari la tenda pretoria.
Quando entrarono, lui si sedette a capotavola e rivolse agli altri il suo sguardo penetrante.



<<Per prima cosa vorrei sapere da Elner che intenzioni ha. Verrai con noi al nord, oppure tornerai giù a Lathena?>>
Elner pareva ancora dubbioso:
<<Vorrei seguirvi, ma come dice il motto dei nostri antenati, "Ci deve essere sempre un Eclionner a Lathena".  E' mio dovere tornare nella capitale e ricordare a Marigold che è ancora mia moglie!>>
Sephir annuì:
<<D'accordo, ma fai attenzione! Marigold desidera avere un figlio di sangue Eclionner, ma una volta incinta, farà di tutto per eliminarti: non vuole spartire il potere con nessuno. Dicono che abbia fatto arrestare tutti i canonici con l'accusa di eresia: troverai molto odore di bruciato, quando arriverai. E poi la flotta si è ammutinata, i pirati scorrazzano nelle coste, l'Eunuco tesse la sua tela e il Senato vuole dichiararti illegittimo>>
Elner si accigliò riguardo alla questione del Senato:
<<Forse non è stata una buona idea, nonno, quella di far fuori il senatore Fuscivarian: era l'unico che teneva a bada l'opposizione!>>
Il vecchio lo fissò severamente:
<<Quel verme era la causa di tutti i nostri guai! Avrei dovuto toglierlo di mezzo vent'anni fa!>>
Poi si rivolse ad Ellis:
<<E tu, figlia mia, cosa farai?>>
Ellis fece uno sguardo come per dire che quella era una domanda inutile:
<<Te l'ho detto! Non avrò pace finché non avrò piantato un paletto di frassino nel cuore di quel vampiro!>>
Sephir accennò un sorriso divertito.
Si vede che è mia figlia! 
Infine guardò Marvin:
<<Sei riuscito a convincere i Keltar a seguirci a nord?>>
Il giovane re dei Keltar sorrise:
<<A dire il vero a convincerli è stata lady Igraine Canmore di Logres>>




Sephir strinse gli occhi, come se quel nome gli ricordasse qualcosa:
<<Se non sbaglio i Canmore sono i capi clan della zona settentrionale del regno. Le Highlands, le chiamano. Discendono dagli antichi Celti>>
Marvin annuì:
<<Sì, i Canmore governano tre diverse tribù di chiara ascendenza celtica. Basta vedere i loro capelli rossi e i loro occhi verdi. Igraine governa i Keltar di Logres. Suo cugino Angus i Keltar di Alba Caledonia, e suo zio Fingal i Keltar di Gwynedd e Dyfed>>
Il vecchio si incupì:
<<Sono dei montanari arrivisti! Ti avverto: non devi prendere impegni con questa lady Igraine! Ricordati che il tuo matrimonio dovrà essere il più conveniente dal punto di vista politico e Alienor di Alfarian resta il migliore partito del continente, tanto più se sottrarremo a Fenrik il regno degli Alfar... ma ci pensi, sposando Alienor potresti unire in un unico sangue i discendenti degli Elfi con quelli dei Celti e dei Latini... quindi ti proibisco di prendere impegni con altre donne!>>
Il giovane re ne fu contrariato:
<<Tanto vale che ve lo dica subito, nonno. Io ed Igraine siamo già una coppia. Non le ho ancora chiesto di sposarmi, ma intendo farlo dopo la fine della guerra>>
Sephir si accigliò:
<<Sei impulsivo e precipitoso, proprio come tuo padre! Gli Alfar la prenderebbero molto male se sapessero che te la intendi con una Canmore! Già Ellis ed Elner hanno offeso la principessa: se lo farai anche tu, l'aristocrazia elfica non te lo perdonerà! Tu devi sposare Alienor, e non accetto discussioni!>>
Marvin si arrabbiò:
<<Sono vostro nipote, ma non sono il vostro servo! Deciderò io con chi sposarmi, quando la guerra sarà finita!>>
Sephir scosse il capo.
Per ora lo lascerò sognare, ma quando sarà finita la guerra, lui e Alienor saranno obbligati a sposarsi. Che si tengano pure i loro amanti, ma io esigo un erede con sangue elfico!



N.d.A.

Sephir Eclionner è rappresentato da Tywin Lannister ne "Il trono di spade".
Ellis Eclionner da Eva Green nei panni di Morgana in "Camelot"
Marvin Eclionner Vorkidian da Jon Snow ne "Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco"
Elner Eclionner da Loki in "Avengers"










martedì 27 novembre 2012

Gothian. Capitolo 130. Alienor e Lorran: la principessa e il pirata.



Lorran Plum , vicecomandante dei pirati dell'Alleanza di Tupile, sapeva di piacere ad Alienor di Alfarian, ma nello stesso tempo sapeva che, agli occhi del mondo, l'erede al trono degli Alfar avrebbe dovuto sposare un nobile, possibilmente di sangue reale.
Io sono un pirata, figlio di pescatori. Non ho una goccia di sangue aristocratico nelle vene.
A dire il vero Lorran odiava i nobili.
Nel migliore dei casi sono dei parassiti, nel peggiore degli arroganti e dei prepotenti.
Questo presupposto giustificava, ai suoi occhi, l'esistenza stessa della pirateria. Ma una tale visione del mondo era entrata in crisi nel momento in cui si era innamorato di Alienor.
Lei è diversa, è gentile, generosa, ed ha affrontato quest'avventura con molto coraggio e capacità di adattamento. In lei la nobiltà di stirpe è diventata nobiltà d'animo.
E poi gli piaceva il fatto che Alienor riuscisse a mantenere un'ammirevole compostezza in tutte le circostanze.
E' il suo modo di fare che mi piace, oltre al suo aspetto. E' elegante, ha classe.
All'inizio aveva cercato di non dare corda a questi sentimenti, ma alla lunga aveva dovuto cedere.
Sentiva di essere realmente innamorato di Alienor.



Lei era sempre molto cordiale con lui, e mostrava di gradire molto la sua compagnia. Parlavano spesso e a lungo, lui riusciva a farla ridere, a renderla allegra, ed evidentemente lei ne aveva bisogno.
Insomma, Alienor accettava e apprezzava il suo corteggiamento.
Però c'è sempre qualcosa che la spinge a frenare i suoi sentimenti. Sa di avere degli obblighi che derivano dalla sua condizione sociale. Noblesse oblige...
E poi c'erano considerazioni di carattere politico.
Tutti gli altri membri della famiglia reale degli Alfar erano stati trasformati in vampiri dal conte Fenrik, ed Alienor rimaneva l'unica continuatrice della stirpe elfica del regno del nord.
La salvezza del suo popolo dipendeva da lei e dalle sue scelte.
Gli Alfar discendono dagli Elfi, si considerano Elfi essi stessi, credono di essere un popolo superiore, cercano di mantenere la purezza dei loro tratti somatici... alti, longilinei, pelle chiarissima, occhi celesti, capelli biondi. Tollerano i Mezzosangue solo quando sono nobili, come Marvin Vorkidian.
Se li immaginava insieme, gli pareva quasi di vederli, Marvin e Alienor, lui vestito in panni regali, e lei ancora più elegante.



Gli Alfar avrebbero accettato un re come Marvin, che già deteneva la corona dei Keltar, i discendenti degli antichi Celti, abitatori della grande pianura dell'Amnis.
Un matrimonio politico tra Alienor e Marvin potrebbe portare all'unificazione del Continente, e alla fusione dei tre popoli. 
Chi sono io per impedire tutto questo?
In fondo Marvin Vorkidian aveva sconfitto il Conte di Gothian, e avrebbe liberato gli Alfar dalla loro sudditanza ai vampiri.
Eppure queste considerazioni non mi impediscono di pensare sempre a lei. E leggo nei suoi occhi che anche lei prova gli stessi sentimenti.



Quali considerazioni dovevano prevalere? Venivano prima i suoi doveri verso il suo popolo, oppure i suoi sentimenti?
Prima o poi dovrò affrontare con lei questo discorso, ma non è ancora il momento. L'amore è come una pianta che ha bisogno di tempo per diventare più forte e resistere alle avversità.
Se veramente lei provava un sentimento forte come quello che provava lui, allora, in un modo o nell'altro, quell'amore avrebbe trovato il modo di manifestarsi.



N.d.A.
Lorran Plum è rappresentato da Orlando Bloom nelle vesti del pirata Will Turner nella serie "Pirati dei Caraibi".
Alienor di Alfarian è rappresentata da Tamzin Merchant nella parte di Catherine Howard nella serie "I Tudor".
Marvin Vorkidian in questo post è rappresentato da Jonathan Rhys Meyers, nei panni di Enrico VIII.

sabato 27 ottobre 2012

Gothian. Capitolo 111. Marvin si prepara alla grande battaglia




Marvin Vorkidian, dal suo quartier generale presso la Valle boscosa di Endor, scrutava l'orizzonte, attendendo la comparsa delle truppe nemiche.
Chi potrebbe immaginare che questa silenziosa valle di elfi e funghi diventerà presto il campo di una delle più importanti battaglie della nostra storia?
Gli dispiaceva che il conte Fenrik avesse scelto proprio quel luogo così bello per uno scontro che avrebbe creato ovunque devastazione e morte.
Eppure dovrei gioire, perché queste foreste sono piene di licantropi, pronti a saltare addosso ad ogni vampiro che oserà invadere le loro terre.
Il conte di Gothian non poteva saperlo.
Fenrik è convinto di averli sterminati da secoli. 
Kernunnos, il Signore delle Foreste, aveva mantenuto il segreto, perché sapeva che un giorno i licantropi sarebbero potuti diventare utili per la difesa del regno dei Keltar e della dinastia Vorkidian.
Il giorno è arrivato. Se non riuscirò a fermare il passaggio dell'esercito di Fenrik lungo questo varco, l'orda dei vampiri e delle altre creature di Gothian sarebbe dilagata nella pianura dell'Amnis.



Marvin aveva organizzato una strategia difensiva prudente.
Siamo inferiori di numero e di forze, non sarebbe saggio attaccare in queste condizioni.
Aveva ordinato ad ogni duca e ad ogni capoclan di schierare le truppe alle pendici delle montagne, da dove avrebbero scagliato frecce infuocate e avvelenate, e lance di argento e di ossidiana, letali per le creature del ghiaccio.
Faremo rotolare contro di loro barili pieni di salnitro, con la miccia ben accesa...
Era un prototipo assolutamente innovativo per l'artiglieria, a cui i druidi alchimisti avevano lavorato per decenni, in attesa della Madre di tutte le Battaglie.
Loro però ci aggrediranno anche dal cielo.
Il conte e i suoi ufficiali avrebbero infatti guidato l'assalto dei pipistrelli giganti di Gothian.




Le altre creature del Conte avevano tutte un aspetto mostruoso.
Perché i cattivi vengono creati per forza brutti? 
Una spiegazione era il fatto che dovevano spaventare i nemici e metterli in fuga.
Eppure non riesco ad accettare l'idea che alla mostruosità debba essere associata l'idea della cattiveria.
Marvin sapeva che spesso il luogo comune che associava la mostruosità alla malvagità era sbagliato.
Esistono dei mostri buoni?
Si ricordò di alcune favole che sua nonna gli aveva raccontato quando era bambino.
In quelle favole esistevano anche mostri buoni, così come esistevano creature bellissime, ma malvagie.
I licantropi sono mostruosi, ma si batteranno al nostro fianco, per una buona causa.



Mentre la bellissima Alyx, regina degli Alfar e nuova contessa di Gothian, sarà nostra nemica.



L'intera aristocrazia degli Alfar aveva scelto di accettare il morso del vampiro. Coloro che avevano rifiutato, erano stati uccisi e bruciati.
Ma forse il popolo degli Alfar può ancora salvarsi dalla trasformazione. Bisogna che la loro oligarchia venga rovesciata il prima possibile.
Tutto dipendeva dalla battaglia che stava per essere combattuta.
Dobbiamo lanciare un forte segnale ai gruppi di resistenza che agiscono tra gli Alfar. Forse anche loro si nascondono in queste montagne, in attesa di poter colpire il conte Fenrik.
Questa guerra dovrà trasformarsi nel riscatto degli oppressi contro gli oppressori.
Questa non sarà solo una guerra, sarà anche una rivoluzione!

martedì 15 maggio 2012

Gothian. Capitolo 57. Alienor incontra l'Oracolo del monte Konar


Alienor non era entusiasta all’idea di recarsi dall'Oracolo.
«Cosa mi dirà mai questa fattucchiera? Che qualcuno mi ha fatto il malocchio e che sono bersagliata dalle energie negative?» e si mise a ridere in modo sarcastico.


Lilieth si rabbuiò: 
«Non è argomento di riso! La veridica Callìope ha 116 anni, ed è la mistica più famosa del Continente Centrale, oltre che la persona più longeva vivente su tutta la terra. I suoi oracoli valgono mille volte quelli dei druidi. Ma lei non accetta tutti al suo cospetto: solo pochi privilegiati hanno avuto il dono di poterle parlare»
Alienor non aveva mai visto Lilieth così arrabbiata.
Il Pirata, per sdrammatizzare, intervenne con una delle sue battute:
«Su su, che adesso ci facciamo un bel viaggetto in barca!»
Lilieth aveva capito di essere stata troppo severa:
«Scusami, so che ti senti spaesata e che non riesci a trovare un senso a questo nostro viaggio. Devi conoscere il tuo ruolo. E questo solo la Veggente può saperlo»
In breve tempo giunsero alla darsena di Tavisia e pagarono il barcaiolo con la scorta di denari che Lady Ariellin aveva dato a Lilieth.



Il canale era molto largo e affollato, la sua acqua era grigia, e ben presto confluì nel fiume Tavis, che, ormai vicino alla foce, appariva come un canale un po’ più grande, che conduceva all’ultimo porto sicuro prima della fine della costa sabbiosa. Dal di lì, verso sud, la costa diventava rocciosa, e il monte Konar si ergeva alto e possente.



Un sentiero sterrato entrava nella pineta alle pendici del monte, lievemente in salita, fino ad arrivare ad una zona erbosa e assolata, dove tra le rocce si poteva scorgere la caverna della Veggente, e alcuni pellegrini che attendevano il loro turno per la benedizione.
«Meglio che aspettiamo che i più se ne vadano. Non voglio che ci mettiamo in mostra» disse Lilieth, e così fecero.
Quando finalmente ci fu un momento di tregua, si avvicinarono all’antro, illuminato da tante candele colorate, e chiesero il permesso di avanzare.
Una voce rauca rispose dall’interno della grotta.


Non erano ancora visibili da lei, ma la sua voce roca disse:
«Sei stata crudele a venire da me, fanciulla dei ghiacci...»
Alienor rimase a bocca aperta:
 «Perché crudele?»
Il respiro della vecchia era come un rantolo:
«Perché io sento tutto il tuo futuro dolore, e mi fa male, terribilmente male tutto questo dolore! Mi ero già strangolata di dolore prima che tu nascessi, nell’anno della Primavera di sangue, quando le tue terre furono messe a ferro e a fuoco! Ma ora soffro ancora di più perché i demoni si sono risvegliati, e a Nord si compiono crudeltà molto peggiori!»
La principessa era rimasta impressionata da quelle parole:
«Di quali crudeltà stai parlando?»
La vecchia si schiarì la voce: 
«Presto giungeranno notizie riguardanti la tua famiglia e la tua patria, il Regno degli Alfar. Saranno contraddittorie, ma io ti dirò cosa è veramente accaduto, e anche cosa dovrà accadere»
Alienor scuoteva il capo, indecisa.
La voce della vecchia assunse un tono imperioso:
«Avanza verso di me, fanciulla dei ghiacci, e siediti, perché ciò che sto per dirti non sarà facile da accettare»
Alienor avanzò lungo la caverna, che si faceva sempre più buia.
Poi ci fu una svolta e finalmente la vide. 



Aveva lunghi capelli bianchi come la neve, e gli occhi erano talmente infossati nel viso rugoso che non si riusciva a capire di che colore fossero.
Alienor tremò.
La vecchia se ne accorse:
<<Hai paura, vero?>>
La ragazza cercò di negare:
<<Sono stata concepita nell'anno della Primavera di Sangue. Sono sfuggita per miracolo alle grinfie di Ellis Eclionner e di Marigold di Gothian. Sono stata rapita dai pirati e sono ancora loro ostaggio. La mia famiglia e la mia terra sono lontane. Credi forse che possa aver paura di te e dei tuoi presagi di malaugurio?>>
Il viso della Veggente si contrasse per la sofferenza:
<<Oh, l'Insanguinata Primavera era pur festa se raggelava in morte questa morte! Ah, mia dolce figlia dell'estate, che ne sai tu della paura? La paura è per l'inverno, mia principessa, quando la neve cadrà per cento piedi e il vento ghiacciato giungerà urlante dall'estremo Nord! La paura è per la Lunga Notte, quando il sole nasconderà il suo volto per più anni, e i figli nasceranno e vivranno e moriranno nelle tenebre, mentre i vampiri cresceranno feroci e affamati e i morti viventi cammineranno oltre le montagne>>
Chinò il capo, come per ritrovare compostezza e concentrazione:
«Sta già accadendo, mia povera principessa. Gli Albini del Conte Fenrik hanno conquistato Alfarian»
La principessa scosse il capo:
«Ma non è possibile! Gli Albini sono pochi, gli Alfar tantissimi! E Alfarian è difesa da…»
La Veggente alzò la mano grinzosa:
«Gli Alfar erano rimasti senza difese. Le truppe fedeli a tuo padre Kerelic e quelli fedeli a tua madre Alyx si stavano scontrando a sud di Elenna. Avevano lasciato sguarnita la roccaforte, e sono dovute fuggire ancora più a sud»
Alienor non si dava pace:
«Ma ad Alfarian ci sarà pure rimasto qualcuno! E’ una rocca inespugnabile!»
La vecchia sospirò:
«C'era rimasto Ser Gahel, che si è venduto a Fenrik da molto tempo! E comunque il Conte di Gothian dispone di creature mostruose. Le guardie fedeli alla tua regina madre sono state spazzata via come foglie!»



«E mia madre?»
La vecchia scosse il capo:
«Non è morta, ma ora il trono spetta a te»
Alienor era sconcertata: 
«Ma se hai detto appena adesso che mia madre è viva, perché dovrebbe spettarmi il trono?»
La vecchia scosse il capo, sospirando:
«Non ho detto che è viva. Ho detto che non è morta! Mi capisci? 
Non-morta!»
Alienor comprese.
Era stata trasformata in vampiro 
I demoni avanzeranno, e gli Alfar dovranno fuggire o morire. Non ci sono altre alternative. I vampiri li contageranno, e creeranno altri vampiri.
La vecchia parve averle letto nel pensiero:
«Il Conte Fenrik è figlio del demone dei ghiacci, Gothar. Gli iniziati agli Arcani Supremi sanno che Gothar è chiamato il Consigliere, perché le sue parole sono tenute in alta considerazione dallo stesso Ahriman, dio del Male!»
Solo in quel momento Alienor si rese conto delle implicazioni di quanto le aveva detto l'Oracolo.
«Che cos'ha fatto Fenrik a mio padre? E ai miei fratelli minori? Dimmelo!»
La donna assunse un'espressione in cui la sofferenza si mescolava alla pietà:
«Il re è morto... ucciso in battaglia. I tuoi fratelli sono agli arresti ad Elenna sul Dhain. Ma anche se Fenrik adesso si fa chiamare re ed ha sposato tua madre, ricordati che la vera regina sei tu!»


Alienor avrebbe voluto urlare, ma le uscì solo un lamento sommesso: 
«No... no, mio padre no... no, non lo posso accettare. Io ho sopportato tanta sofferenza perché pensavo di avere una casa e una famiglia da cui tornare! Ma adesso? Cosa conta tutto quello che ho sofferto? E' stato tutto per nulla, dunque? Le candele accese nei santuari, che sbiancavano lente, e l'orizzonte in fuga, le attese, i pegni e i lunghi addii? Tutto per nulla? Tutto per ritrovarmi qui in una spelonca nella lugubre attesa dell'orda?»
Rimase immobile, come se fissasse qualcosa che le si era posato sulla mano.
Non riusciva nemmeno a piangere, perché quando il dolore è troppo grande, persino piangere diventa impossibile.



A quel punto la Veggente le pose una mano sulla fronte, chiuse gli occhi ed entrò in trance, nella condizione dell'Awen, come posseduta da uno spirito, e parlò con voce distante:
 «Alienor, regina di Alfarian, ascolta il tuo destino.
Per ottenere qualunque cosa dovrai passare attraverso il suo contrario.
Per salvarti dovrai esporti al rischio. 
Per salvare il regno del Nord, dovrai scendere a Sud. 
Per vendicare tuo padre, dovrai dimenticarti di lui.
Per liberare il tuo popolo, dovrai correre in soccorso a un altro popolo.
Per trovare il tuo sposo dovrai prima sposare un altro uomo, suo nemico.
Per ridare pace a questo mondo, dovrai combattere a lungo. 
Per far rinascere la speranza dovrai passare attraverso la disperazione, perché solo conoscendo il Male potrai riconoscere il Bene ed averne la sua alleanza. Tutto si conosce dagli opposti, e l’universo intero si regge su questa eterna condizione. E' la legge degli Arcani Supremi.
Ora sai perché devi vivere, e viaggiare fino ai confini del mondo»

Poi la vecchia improvvisamente gridò: 
«L’acqua che brucia!»



Alienor non capiva:
«Che significa?»
L'Oracolo continuava ad urlare:
«L’acqua che brucia! Devi temere l'acqua che brucia... è lei... ah... il fuoco mi divora… vattene bambina... non posso più sopportare questa sofferenza. Ma ricordati! L'acqua che brucia…»
E il suo corpo si afflosciò.
Alienor si accorse che dietro di lei c'era Lilieth, la quale tastò subito il posto alla donna:
«E' viva, ma questo vaticinio l'ha quasi uccisa. Dobbiamo andarcene, non può resistere a lungo in queste condizioni»
Corsero fuori dalla grotta e lungo i sentieri.
Quando arrivarono, affannate, nella pineta, si gettarono a terra.
Alienor era distrutta, ma ora che conosceva la verità, non si sarebbe sottratta al suo destino.


N.d.A.

Alienor di Alfarian è rappresentata da Rhaella Targaryen e Joanna Lannister, rivali in amore nell'antefatto de "Il trono di spade" di George Martin. Da qui l'ipotesi che Tyrion Lannister possa essere figlio di Joanna Lannister (cugina di Tywin e quindi Lannister di nascita oltre che di matrimonio) e del re Aerys Targaryen. Per cui Tyrion potrebbe essere la "terza testa del drago", nell'ambito della profezia degli Eterni, insieme a Daenerys Targaryen e a un terzo personaggio che potrebbe essere suo nipote Aegon VI o il suo presunto fratellastro Jon Snow.

"Non è argomento di riso" è la frase pronunciata dal venerabile Jorge ne "Il nome della rosa" di Umberto Eco. "Verba vana aut apta risui non loqui" è poi il severo ammonimento del monaco che avrebbe distrutto il secondo libro della Poetica di Aristotele, dedicato alla Commedia.

L'Oracolo del monte Konar si ispira ai tre oracoli maggiori del mondo classico: quello di Delfi, la Pizia; quello di Dodona in Epiro; e la Sibilla cumana.
L'età di 116 anni è stata scelta perché nel momento in cui scrivevo la donna più vecchia del mondo, e decana dell'umanità, era Besse Cooper, che aveva appunto quel numero di anni.

La mappa rispecchia le Marche settentrionali, fino al monte Conero.

Le grotte mi sono state ispirate da quelle di Frasassi, sempre nelle Marche settentrionali.

L'episodio del dialogo con la Veggente si ispira a quello di Aria Stark con la vecchia della collina e a quello di Dany Targaryen nella casa degli Eterni, sempre nelle Cronache di Martin.
Evidente è anche il riferimento al discorso della Vecchia Nan a Brandon Stark: "Oh, my sweet summer child!"

I lettori più accorti riconosceranno una citazione dalla poesia di Montale, "La primavera hitleriana".

La battuta: "Non ho detto che è viva, ma che non è morta. Non morta!" è pronunciata da Anthont Hopkins nel ruolo del professor Abraham Van Helsing nel film "Dracula di Bram Stoker" di Francis Ford Coppola.

Il Conte Fenrik di Gothian è rappresentato da Alucard di Castlevania.

L' avvertimento contro "acqua che brucia" è presente nel film "Il drago del lago di fuoco" (Dragonslayer) di Matthew Robbins con Ralph Richardson e Ian McDiarmid


martedì 31 gennaio 2012

Gothian. Capitolo 2. Aliènor di Alfarian e Marigold di Gothian


Castello di Alfarian, 2 luglio 999 I.L. (17 anni dopo la Primavera di Sangue)

Fu lady Marigold Steinberg, Contessa di Gothianad avvertire la principessa Alienor che il Re degli Alfar l’aveva convocata in udienza privata, in cima al torrione centrale della fortezza. 


Marigold appariva di buon umore, e non faceva nulla per nasconderlo.
Alienor non capiva la ragione dell'ilarità della sua dama di compagnia
«Mio padre mi ha già venduta ai Lathear e mi metterà di fronte al fatto compiuto. Alla fine non sei riuscita a convincerlo a cambiare idea!»


Era consapevole di aver usato un tono di voce irritante, e si rendeva conto che in generale tutto il suo atteggiamento era di un'altezzosità insopportabile. 
Eppure lady Marigold riusciva a tollerarla senza scomporsi. L'aveva servita fedelmente per diciassette anni senza mai lamentarsi di nulla, sempre col sorriso sulle labbra, come in quel momento: «Mia cara, ho fatto quel che ho potuto. Ma tuo padre è irremovibile. Ho anche pregato Atar, il dio del Fuoco, perché gli illumini la mente. Ma questi sono tempi bui, e gli dei non ci ascoltano più!»


Alienor aveva sentito dire che la Contessa di Gothian, prima di sposarsi, era stata una sacerdotessa di Atar, ma lady Marigold aveva sempre negato. E in effetti, quando era arrivata a corte, 17 anni prima, era troppo giovane per essere una sacerdotessa. L'unica cosa strana era che da allora non era invecchiata di un giorno. E poi aveva quello sguardo magnetico che pareva leggere nel pensiero, ed i suoi occhi gialli con le pupille dilatate avevano potere ipnotico, come  l’enorme ciondolo di topazio che portava sempre appeso al collo e appoggiato sul petto, tra i seni perfetti. Molti attribuivano a quel gioiello poteri magici.


Alienor era scettica di fronte a questi discorsi.
Superstizioni di cortigiani ignoranti!
Eppure l'eterna giovinezza di Marigold era inquietante, soprattutto perché era una bellezza sprecata, per la fedeltà che la Contessa mostrava a quell'orribile marito che da diciassette anni se ne stava rintanato nel suo nido d'aquile di Gothian, nel ghiaccio eterno dell'Artico.
L'avrà anche sposato per interesse, ma gli è stata fedele. 
Marigold parve averle letto nel pensiero:
<<So cosa vuol dire un matrimonio combinato, ma se tuo padre dovesse costringerti a sposare Elner Eclionner, ti prometto che verrò con te a Lathena e ti aiuterò a impedire la cerimonia, costi quel che costi>>
Alienor sentiva che era sincera, che desiderava veramente impedire quelle nozze, ma non riusciva a capire perché.
Non può essere solo altruismo. C'è dell'altro... ma cosa?
Fissò la Dama Gialla negli occhi, ne sostenne lo sguardo, voleva una risposta:
<<Perché sei disposta a sacrificarti per la mia libertà?>>
La contessa di Gothian sorrise: <<Ti ho cresciuta come se fossi mia figlia. Non ho altro che te nella vita, a parte i doveri verso mio marito. Ma se devo scegliere tra i due, io scelgo te! Sei la figlia che lui non mi ha saputo dare!>>
Sembrava così convincente, così dolce. Ma il Conte Fenrik si sarebbe opposto!
<<Tuo marito non ti darebbe il permesso di accompagnarmi a Lathéna>>
Marigold scosse il capo e le sorrise: 
<<Ho già il suo consenso. Fenrik odia i Lathear. Molti suoi Albini sono caduti, 17 anni fa, a Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue! E la colpa è della dinastia Eclionner. Lui la vuole vedere estinta!>>
<<E tu cosa vuoi?>>
<<Io voglio solo la tua felicità. Puoi anche non credermi, ma tu sei tutta la mia vita, Alienor!>>
Era così suadente la sua voce, così armoniosa. 
Troppo suadente, troppo... ma sono costretta a fidarmi di lei...
La principessa abbracciò la Dama Gialla, che le trasmise un senso di forza e di calore. Poi, senza dire una parola, si alzò e uscì dalla sua camera.
Marigold la osservò uscire mantenendo uno sguardo soave.
Alienor scese le scale della torre delle dame e poi si diresse verso l'enorme torrione del padre, circondato dalle guardie. 
I gendarmi la salutarono ponendosi sull’attenti. La principessa li ricambiò con un gesto vago.
Salì le scale in silenzio. Ansimava. Sentiva una stanchezza non solo fisica: c’era anche ansia, paura, e rabbia. Ad ogni piano, le guardie le rivolgevano il saluto militare. 
Gesti vuoti… vani…
La chiamavano Altezza Reale, ma lei sapeva bene di essere loro prigioniera. 
Ho visto molti grandi del regno salire queste scale da trionfatori e scenderle in catene...
Ad ogni piano di quella maledetta torre, il malessere di Alienor diventava più opprimente. 
Il re sta in cima alla torre per molti motivi… il potere sta in alto, certo. Ma nel piano più alto fa anche più caldo. 
Alla fine arrivò in cima, stremata. C’erano guardie ovunque, soprattutto davanti alla porta che dello studio privato di Sua Maestà re Kerelik III di Alfarian. 
Bussò, fissando le guardie con noncuranza. Un inserviente, da dentro, aprì la porta di legno di quercia, e la accompagnò fino al cospetto del Re. 
Il sovrano stava seduto su un ampio scranno dipinto con fiori rossi, ed era vestito con abiti sontuosi. La corona teneva ferma la lunga chioma dorata dei suoi capelli.



Re Kerelic era noto per la sua straordinaria bellezza, che aveva trasmesso alla figlia Alienor, tranne le orecchie a punta, una caratteristica tipica degli Alfar, che i Lathear chiamavano Elfi.
Alienor non aveva ereditato quel tratto, e comunque non sapeva che farsene della bellezza, non avendo il permesso di accettare il corteggiamento di uomini che non fossero graditi al re. E in quel momento c’era un solo pretendente che il re era disposto ad accettare come fidanzato di Alienor, e cioè Elner XI, imperatore dei Lathear. 
Quando Alienor si avvicinò alla scrivania di suo padre, il re le fece cenno di sedersi in una poltrona davanti a lui. 
«Mia cara» incominciò, non appena ella si fu seduta «ormai è tempo che noi due parliamo con molta calma e serenità di quello che sarà il tuo futuro» 
La principessa capì subito che non c’era più niente da fare. 
Suo padre proseguì: «Come ben sai le trattative per il tuo fidanzamento con il giovane Imperatore dei Lathear sono arrivate ad un punto decisivo>>
«Ma l’Imperatrice Vedova si oppone!» obiettò Alienor con l'unico argomento serio di cui potesse disporre: <<Non vuole altre Imperatrici a corte!>>
Il re le rise in faccia: «Ah! Questa sua opposizione sarà la sua rovina! C'è una cospirazione in atto contro di lei. Il Senato Imperiale e l'esercito si stanno accordando, forse anche il Clero. Secondo i miei informatori, Ellis potrebbe essere deposta entro poche settimane!» 
Alienor non ne era convinta: «La Vedova Nera è molto potente e astuta, e i suo Servizi Segreti sono diretti da quell'Eunuco terribile...» 
Kerelik si rabbuiò: «Dubiti dei miei informatori, Alienor? La tua insolenza non ha limiti!»
«Come la vostra prepotenza, padre! Avete deciso tutto da solo! Non mi avete consultata!»
Kerelik guardò la figlia con stupore, più che con indignazione,come se avesse detto un’assurdità ridicola: «Nessuna principessa reale è mai stata consultata in merito alle nozze. La nostra dinastia ha sempre seguito questa regola»
Alienor era furente: «Una regola barbara! Una violenza!»
Il re oscillava tra l’incredulità e la rabbia: «Chi ti ha messo in testa queste idee? E' stata quella strega di Marigold, vero?»
Era vero, ma la domanda meritava una risposta migliore: «Forse la cosa vi stupirà, padre, ma io sono capace di avere idee personali, senza che nessuno me le metta in testa!»
Kerelik sospirò: «Alienor, ci sono delle regole che persino i nobili devono rispettare. Anzi, soprattutto i nobili! E in primo luogo la famiglia reale!» 
Lei lo fissò negli occhi: «Se questo è il prezzo, non voglio più privilegi! Diseredatemi, purché sia libera di sposare solo un uomo che amo!»
Il re la fissò con sbigottita incredulità:  «Un uomo che ami? Ma che discorsi sono? Cos’è l’amore? Non troverai mai due persone che siano d’accordo nel definire questa parola! »
Alienor si era immaginata quell'obiezione, e Marigold le aveva suggerito la risposta: «Amore è quando senti che non puoi vivere senza una persona e che soffriresti immensamente se dovessi perderla»
Kerelik fu colpito da questa definizione così semplice eppure così onnicomprensiva. Per un istante parve sul punto di ricredersi su tutta la faccenda. Il suo amore di padre gli diceva che avrebbe sentito terribilmente la mancanza di Alienor!
Cercò di riprendere il filo del discorso: «Ci sono altri valori: l’onore, la gloria, la devozione verso gli dei, la patria e la famiglia!»
Alienor e Marigold avevano previsto anche questa obiezione:«L’onore e la gloria dei nostri antenati grondano sangue! Dovrei essere fiera di discendere da una stirpe di barbari?»
Kerelik sapeva che Alienor aveva ragione. Doveva trovare altri argomenti, qualcosa che facesse breccia sulla sensibilità della figlia: «Se non credi nei valori, Alienor, cerca almeno di credere nella pace! Tu sai bene che l’unica alternativa a questo matrimonio è la guerra. Ellis sta progettando una rivincita contro di noi. Se non la fermiamo adesso, nessuno potrà impedire quel conflitto. Vuoi avere sulla coscienza un'altra Primavera di Sangue?» 
L'obiezione aveva fatto centro: «Questo è un ricatto morale, padre!»
Il re si preparò a giocare il suo asso nella manica: «No Alienor: è il tuo destino!
I sacerdoti di Atar e le sacerdotesse di Aenor, la dea della luce, concordano sul fatto che la Fanciulla Dorata delle Nevi...» 
        Alienor lo interruppe: «E voi credete a queste superstizioni?» 
Kerelik si infuriò: «Non bestemmiare! Nei libri sacri sta scritto che allo scadere del millennio...» 
Per Alienor era troppo: «Lo so! L'ho sentito ripetere un centinaio di volte e non ci credo! Arexatan non era il Figlio del Sole. Sono tutte invenzioni per giustificare l'arbitrarietà del potere della Dinastia Eclionner!>>
Queste parole suscitarono la rabbia di Kerelic: «Tu preferisci dare credito a Marigold, piuttosto che a tuo padre e ai Libri Sacri degli dei! Ma io ti ripeto ancora una volta che...» Non riuscì a terminare la frase perché in quel momento entrò a sorpresa sua moglie, la bellissima regina Alyx.


Marigold l'aveva informata del colloquio, ed ella si era precipitata a sostenere il re:
 «Figlia mia, ascolta tuo padre! Sarai una grande imperatrice, amata dal popolo e stimata dai nobili: tutto quello che Ellis non è mai riuscita ad essere!» 
Alienor non aveva rapporti di confidenza con la regina. Era Marigold che l'aveva allevata. Per Alyx non provava niente: «E questo dovrebbe consolarmi, madre?» 
«Ma certo! La gloria e il potere sono inebrianti. Persino l’amore impallidisce davanti a loro» 
Il re apparve imbarazzato dall’intrusione della moglie, ma non disse nulla. 
Alienor non riuscì a nascondere un’espressione di disgusto. 
Mio padre non ha il coraggio di contraddire la vanità di mia madre!
Si sentì improvvisamente senza argomenti: «Padre, tu non puoi accettare questi discorsi!» 
Kerelic arrossì cercando inutilmente una mediazione: «La nobiltà ha i suoi obblighi, ma è vero anche quello che dice tua madre: tu salirai su un trono più alto del nostro e...» 
«E saprai di avere vinto il gioco più importante» lo interruppe Alyx. 
«Quale gioco?» chiese Alienor.
«L’unico gioco che conta, figlia mia» rispose la regina «il gioco del potere!» 
Alienor scosse il capo: «Madre, io non sono interessata a questo gioco. Il potere attira le personalità patologiche!» 
Kerelic si alzò in piedi, furibondo: «Sei tu ad essere malata! E' il veleno della Dama Gialla! E' lei che ti ha messo contro di me! Ma se ne pentirà. La spedirò a Lathéna a farti da serva, e mi libererò di due insolenti in una volta sola! Partirete domani! Ormai è tutto deciso!» 
Alienor era confusa, ma sapeva che il potere aveva realmente corrotto l'animo dei suoi genitori, per cui si sentì improvvisamente un'estranea nella propria stessa casa.
«Se così stanno le cose, padre, non mi lasciate alcuna scelta. Obbedisco alla volontà degli dei e a quella dal re degli Alfar, e al capo della mia famiglia. Ma ricordatevi che da oggi io non ho più una religione, non ho più una patria e non ho più una famiglia!» 
Detto questo si alzò e se ne andò senza attendere di essere congedata.


(Alienor di Alfarian è interpretata da Emilia Clarke nel ruolo di Daenerys Targaryen.
Marigold di Gothian da Lena Headey, nel ruolo di Cersei Lannister, ne "Il trono di spade", "A game of thrones" per la serie "Le cronache del ghiaccio e del fuoco", "A song of ice and fire")