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martedì 15 maggio 2012

Gothian. Capitolo 57. Alienor incontra l'Oracolo del monte Konar


Alienor non era entusiasta all’idea di recarsi dall'Oracolo.
«Cosa mi dirà mai questa fattucchiera? Che qualcuno mi ha fatto il malocchio e che sono bersagliata dalle energie negative?» e si mise a ridere in modo sarcastico.


Lilieth si rabbuiò: 
«Non è argomento di riso! La veridica Callìope ha 116 anni, ed è la mistica più famosa del Continente Centrale, oltre che la persona più longeva vivente su tutta la terra. I suoi oracoli valgono mille volte quelli dei druidi. Ma lei non accetta tutti al suo cospetto: solo pochi privilegiati hanno avuto il dono di poterle parlare»
Alienor non aveva mai visto Lilieth così arrabbiata.
Il Pirata, per sdrammatizzare, intervenne con una delle sue battute:
«Su su, che adesso ci facciamo un bel viaggetto in barca!»
Lilieth aveva capito di essere stata troppo severa:
«Scusami, so che ti senti spaesata e che non riesci a trovare un senso a questo nostro viaggio. Devi conoscere il tuo ruolo. E questo solo la Veggente può saperlo»
In breve tempo giunsero alla darsena di Tavisia e pagarono il barcaiolo con la scorta di denari che Lady Ariellin aveva dato a Lilieth.



Il canale era molto largo e affollato, la sua acqua era grigia, e ben presto confluì nel fiume Tavis, che, ormai vicino alla foce, appariva come un canale un po’ più grande, che conduceva all’ultimo porto sicuro prima della fine della costa sabbiosa. Dal di lì, verso sud, la costa diventava rocciosa, e il monte Konar si ergeva alto e possente.



Un sentiero sterrato entrava nella pineta alle pendici del monte, lievemente in salita, fino ad arrivare ad una zona erbosa e assolata, dove tra le rocce si poteva scorgere la caverna della Veggente, e alcuni pellegrini che attendevano il loro turno per la benedizione.
«Meglio che aspettiamo che i più se ne vadano. Non voglio che ci mettiamo in mostra» disse Lilieth, e così fecero.
Quando finalmente ci fu un momento di tregua, si avvicinarono all’antro, illuminato da tante candele colorate, e chiesero il permesso di avanzare.
Una voce rauca rispose dall’interno della grotta.


Non erano ancora visibili da lei, ma la sua voce roca disse:
«Sei stata crudele a venire da me, fanciulla dei ghiacci...»
Alienor rimase a bocca aperta:
 «Perché crudele?»
Il respiro della vecchia era come un rantolo:
«Perché io sento tutto il tuo futuro dolore, e mi fa male, terribilmente male tutto questo dolore! Mi ero già strangolata di dolore prima che tu nascessi, nell’anno della Primavera di sangue, quando le tue terre furono messe a ferro e a fuoco! Ma ora soffro ancora di più perché i demoni si sono risvegliati, e a Nord si compiono crudeltà molto peggiori!»
La principessa era rimasta impressionata da quelle parole:
«Di quali crudeltà stai parlando?»
La vecchia si schiarì la voce: 
«Presto giungeranno notizie riguardanti la tua famiglia e la tua patria, il Regno degli Alfar. Saranno contraddittorie, ma io ti dirò cosa è veramente accaduto, e anche cosa dovrà accadere»
Alienor scuoteva il capo, indecisa.
La voce della vecchia assunse un tono imperioso:
«Avanza verso di me, fanciulla dei ghiacci, e siediti, perché ciò che sto per dirti non sarà facile da accettare»
Alienor avanzò lungo la caverna, che si faceva sempre più buia.
Poi ci fu una svolta e finalmente la vide. 



Aveva lunghi capelli bianchi come la neve, e gli occhi erano talmente infossati nel viso rugoso che non si riusciva a capire di che colore fossero.
Alienor tremò.
La vecchia se ne accorse:
<<Hai paura, vero?>>
La ragazza cercò di negare:
<<Sono stata concepita nell'anno della Primavera di Sangue. Sono sfuggita per miracolo alle grinfie di Ellis Eclionner e di Marigold di Gothian. Sono stata rapita dai pirati e sono ancora loro ostaggio. La mia famiglia e la mia terra sono lontane. Credi forse che possa aver paura di te e dei tuoi presagi di malaugurio?>>
Il viso della Veggente si contrasse per la sofferenza:
<<Oh, l'Insanguinata Primavera era pur festa se raggelava in morte questa morte! Ah, mia dolce figlia dell'estate, che ne sai tu della paura? La paura è per l'inverno, mia principessa, quando la neve cadrà per cento piedi e il vento ghiacciato giungerà urlante dall'estremo Nord! La paura è per la Lunga Notte, quando il sole nasconderà il suo volto per più anni, e i figli nasceranno e vivranno e moriranno nelle tenebre, mentre i vampiri cresceranno feroci e affamati e i morti viventi cammineranno oltre le montagne>>
Chinò il capo, come per ritrovare compostezza e concentrazione:
«Sta già accadendo, mia povera principessa. Gli Albini del Conte Fenrik hanno conquistato Alfarian»
La principessa scosse il capo:
«Ma non è possibile! Gli Albini sono pochi, gli Alfar tantissimi! E Alfarian è difesa da…»
La Veggente alzò la mano grinzosa:
«Gli Alfar erano rimasti senza difese. Le truppe fedeli a tuo padre Kerelic e quelli fedeli a tua madre Alyx si stavano scontrando a sud di Elenna. Avevano lasciato sguarnita la roccaforte, e sono dovute fuggire ancora più a sud»
Alienor non si dava pace:
«Ma ad Alfarian ci sarà pure rimasto qualcuno! E’ una rocca inespugnabile!»
La vecchia sospirò:
«C'era rimasto Ser Gahel, che si è venduto a Fenrik da molto tempo! E comunque il Conte di Gothian dispone di creature mostruose. Le guardie fedeli alla tua regina madre sono state spazzata via come foglie!»



«E mia madre?»
La vecchia scosse il capo:
«Non è morta, ma ora il trono spetta a te»
Alienor era sconcertata: 
«Ma se hai detto appena adesso che mia madre è viva, perché dovrebbe spettarmi il trono?»
La vecchia scosse il capo, sospirando:
«Non ho detto che è viva. Ho detto che non è morta! Mi capisci? 
Non-morta!»
Alienor comprese.
Era stata trasformata in vampiro 
I demoni avanzeranno, e gli Alfar dovranno fuggire o morire. Non ci sono altre alternative. I vampiri li contageranno, e creeranno altri vampiri.
La vecchia parve averle letto nel pensiero:
«Il Conte Fenrik è figlio del demone dei ghiacci, Gothar. Gli iniziati agli Arcani Supremi sanno che Gothar è chiamato il Consigliere, perché le sue parole sono tenute in alta considerazione dallo stesso Ahriman, dio del Male!»
Solo in quel momento Alienor si rese conto delle implicazioni di quanto le aveva detto l'Oracolo.
«Che cos'ha fatto Fenrik a mio padre? E ai miei fratelli minori? Dimmelo!»
La donna assunse un'espressione in cui la sofferenza si mescolava alla pietà:
«Il re è morto... ucciso in battaglia. I tuoi fratelli sono agli arresti ad Elenna sul Dhain. Ma anche se Fenrik adesso si fa chiamare re ed ha sposato tua madre, ricordati che la vera regina sei tu!»


Alienor avrebbe voluto urlare, ma le uscì solo un lamento sommesso: 
«No... no, mio padre no... no, non lo posso accettare. Io ho sopportato tanta sofferenza perché pensavo di avere una casa e una famiglia da cui tornare! Ma adesso? Cosa conta tutto quello che ho sofferto? E' stato tutto per nulla, dunque? Le candele accese nei santuari, che sbiancavano lente, e l'orizzonte in fuga, le attese, i pegni e i lunghi addii? Tutto per nulla? Tutto per ritrovarmi qui in una spelonca nella lugubre attesa dell'orda?»
Rimase immobile, come se fissasse qualcosa che le si era posato sulla mano.
Non riusciva nemmeno a piangere, perché quando il dolore è troppo grande, persino piangere diventa impossibile.



A quel punto la Veggente le pose una mano sulla fronte, chiuse gli occhi ed entrò in trance, nella condizione dell'Awen, come posseduta da uno spirito, e parlò con voce distante:
 «Alienor, regina di Alfarian, ascolta il tuo destino.
Per ottenere qualunque cosa dovrai passare attraverso il suo contrario.
Per salvarti dovrai esporti al rischio. 
Per salvare il regno del Nord, dovrai scendere a Sud. 
Per vendicare tuo padre, dovrai dimenticarti di lui.
Per liberare il tuo popolo, dovrai correre in soccorso a un altro popolo.
Per trovare il tuo sposo dovrai prima sposare un altro uomo, suo nemico.
Per ridare pace a questo mondo, dovrai combattere a lungo. 
Per far rinascere la speranza dovrai passare attraverso la disperazione, perché solo conoscendo il Male potrai riconoscere il Bene ed averne la sua alleanza. Tutto si conosce dagli opposti, e l’universo intero si regge su questa eterna condizione. E' la legge degli Arcani Supremi.
Ora sai perché devi vivere, e viaggiare fino ai confini del mondo»

Poi la vecchia improvvisamente gridò: 
«L’acqua che brucia!»



Alienor non capiva:
«Che significa?»
L'Oracolo continuava ad urlare:
«L’acqua che brucia! Devi temere l'acqua che brucia... è lei... ah... il fuoco mi divora… vattene bambina... non posso più sopportare questa sofferenza. Ma ricordati! L'acqua che brucia…»
E il suo corpo si afflosciò.
Alienor si accorse che dietro di lei c'era Lilieth, la quale tastò subito il posto alla donna:
«E' viva, ma questo vaticinio l'ha quasi uccisa. Dobbiamo andarcene, non può resistere a lungo in queste condizioni»
Corsero fuori dalla grotta e lungo i sentieri.
Quando arrivarono, affannate, nella pineta, si gettarono a terra.
Alienor era distrutta, ma ora che conosceva la verità, non si sarebbe sottratta al suo destino.


N.d.A.

Alienor di Alfarian è rappresentata da Rhaella Targaryen e Joanna Lannister, rivali in amore nell'antefatto de "Il trono di spade" di George Martin. Da qui l'ipotesi che Tyrion Lannister possa essere figlio di Joanna Lannister (cugina di Tywin e quindi Lannister di nascita oltre che di matrimonio) e del re Aerys Targaryen. Per cui Tyrion potrebbe essere la "terza testa del drago", nell'ambito della profezia degli Eterni, insieme a Daenerys Targaryen e a un terzo personaggio che potrebbe essere suo nipote Aegon VI o il suo presunto fratellastro Jon Snow.

"Non è argomento di riso" è la frase pronunciata dal venerabile Jorge ne "Il nome della rosa" di Umberto Eco. "Verba vana aut apta risui non loqui" è poi il severo ammonimento del monaco che avrebbe distrutto il secondo libro della Poetica di Aristotele, dedicato alla Commedia.

L'Oracolo del monte Konar si ispira ai tre oracoli maggiori del mondo classico: quello di Delfi, la Pizia; quello di Dodona in Epiro; e la Sibilla cumana.
L'età di 116 anni è stata scelta perché nel momento in cui scrivevo la donna più vecchia del mondo, e decana dell'umanità, era Besse Cooper, che aveva appunto quel numero di anni.

La mappa rispecchia le Marche settentrionali, fino al monte Conero.

Le grotte mi sono state ispirate da quelle di Frasassi, sempre nelle Marche settentrionali.

L'episodio del dialogo con la Veggente si ispira a quello di Aria Stark con la vecchia della collina e a quello di Dany Targaryen nella casa degli Eterni, sempre nelle Cronache di Martin.
Evidente è anche il riferimento al discorso della Vecchia Nan a Brandon Stark: "Oh, my sweet summer child!"

I lettori più accorti riconosceranno una citazione dalla poesia di Montale, "La primavera hitleriana".

La battuta: "Non ho detto che è viva, ma che non è morta. Non morta!" è pronunciata da Anthont Hopkins nel ruolo del professor Abraham Van Helsing nel film "Dracula di Bram Stoker" di Francis Ford Coppola.

Il Conte Fenrik di Gothian è rappresentato da Alucard di Castlevania.

L' avvertimento contro "acqua che brucia" è presente nel film "Il drago del lago di fuoco" (Dragonslayer) di Matthew Robbins con Ralph Richardson e Ian McDiarmid


sabato 5 maggio 2012

Gothian. Capitolo 52. Alienor, Lilieth e il Pirata: riprende il viaggio


Davanti a lei si stagliavano in tutta la loro imponenza e maestà la Grande Muraglia e la Sublime Porta.


Alienor non aveva mai visto niente di simile.
La Grande Muraglia che segnava il confine sud della Federazione Keltar con l'impero Lathear era stata costruita con blocchi di pietra grigia durante l’ultimo secolo della Repubblica dei Lathear, ed era stata portata a termine dal primo Imperatore, Arexatan, che però aveva esteso il dominio imperiale lungo tutta la valle dell’Amnis.


Arexatan diceva: l’Amnis è la mia prima barriera contro i barbari e la Muraglia è la seconda.
Vari manipoli di legionari Lathear sostavano nei pressi.
Sono fedeli a Sephir Eclionner, questa adesso è la sua zona di influenza.
La loro corazza e armatura di metallo era luccicante, il rosso del mantello splendeva così come quello del cimiero sopra l’elmo.
Erano tanti e facevano paura. Portavano numerose armi, tra cui una spada corta, il gladio, e una lunga, l’ense.
Una fila di persone sostava davanti alla porta, aspettando il suo turno per essere ispezionata dalle guardie. Per lo più erano pellegrini diretti a Lathena.
Davanti a tutto questo assembramento c’era una grande piazza affollata da venditori ambulanti e da compratori.
Vyghar e i suoi uomini si erano camuffati da legionari, con tanto di salvacondotto firmato da Sephir Eclionner in persona.
I guardiani presso la Sublime Porta lessero con qualche difficoltà il rotolo:
«Va bene, potete passare, ma sappiate che, oltre un certo limite, l'influenza di Sephir cede di fronte a quella di Elner XI»
Ad Alienor veniva da ridere.
Credete che non lo sappiamo? Che Sephir non ci abbia avvertito?
Non dissero altro, e le fecero passare sotto la volta nera della Sublime Porta.
Alienor provò una strana sensazione, come se avesse varcato nella sua vita l’ennesimo punto di non ritorno.


Buio e freddo come un portale verso le tenebre, eppure andiamo al Sud.
Guardò verso l'altro, e vide la Volta Nera.
Ricordò un poema scritto da Wechtigar I Eclionner poco prima della morte:
"Dormirò sol, nel manto mio regale / quando la vita mia giunta sarà a sera / dormirò sol sotto la Volta Nera / sotto la Volta Nera, giù nell'avello dell'Escorial"
E se morirò lontano dalla mia terra, chi si ricorderà più di me. Almeno ad Alfarian, scavata nel sottosuolo ghiacciato, c’era la cripta, e l’avello…
Perché quei pensieri tristi? Aveva sempre avuto paura di quella cripta, e di quella tomba di granito che avrebbe dovuto ospitare il suo corpo congelato.
Niente di buono è mai venuto fuori dall’usanza di congelare i cadaveri per mantenerli intatti. Secondo alcuni è da quei corpi che sono nati i vampiri.
Ma erano tutte storie che le vecchie nonne raccontavano per insegnare ai bambini ad essere prudenti e a non fidarsi degli sconosciuti.
In fondo alla volta si vedeva la luce.
Man mano che si avvicinavano, al buio si sostituì un chiarore limpido, candido, come non avevano mai visto.
Varcata la Sublime Porta, a Sud della Grande Muraglia, la via Orientale proseguiva verso Meridione, in direzione di Tavisia e poi sempre più in giù, fino ad una biforcazione, verso Lathena.


Il clima era leggermente diverso, più asciutto, meno umido.
E il sole brillava più forte, i colori erano più intensi e definiti.
Arrivarono alla fine della volta ed uscirono dalla porta interna delle mira, che era meno fastosa.
Ciò che le colpì fu la razionalità con cui il paesaggio era stato modificato dall’uomo.
Campi coltivati ovunque, fattorie, poderi, strade lastricate e pulite, parchi, ville con giardini ben curati, negozi e locande ai lati della via Orientale che si perdeva all’orizzonte.
«Che effetto mi fece la prima volta che vidi questo spettacolo! I Lathear sanno razionalizzare l'utilizzo del territorio. Eppure io preferisco le mie lande selvagge e brumose» disse Lilieth, ed i suoi occhi parevano guardare un altro paesaggio, quello della sua infanzia.



«Anch’io» risposte Alienor «Non cambierei le mie foreste e le mie brughiere per nulla al mondo»
Eppure un giorno le ho maledette...
Si sentiva in colpa per non aver apprezzato quello che aveva avuto in sorte alla nascita. Si era sentita così isolata, così lontana da tutto nella fortezza di Alfarian, tra le montagne del nord. 
E adesso che sto scendendo verso questo meridione assolato e dai colori accesi, mi torna in mente il profumo di resina dei boschi della mia patria.
A distrarla dai suoi pensieri fu Vyghar il Pirata:
«Questa è la civilizzazione!» e indicò la via Orientale, larga e perfettamente lastricata: «Certo, la natura selvaggia è molto romantica, ma terribilmente scomoda. I Lathear non sopravviverebbero mezza giornata nei nostri pantani!»
Era strano vedere Vyghar senza i panni di pirata: doveva viaggiare in incognito e quindi si era dovuto "civilizzare" persino lui.




E la sua "trasformazione" non era finita. Si era portato dietro i panni da nobile Lathear, per riuscire ancora più convincente man mano che si addentravano verso sud.
La prima tappa era prevista presso la cittadina di Tavisia.
Lilieth aveva detto che prima di proseguire verso sud, bisognava fare visita ad un importante Oracolo, una veggente che si trovava alle pendici del Monte Konar, poco distante da lì, e raggiungibile attraverso un canale che partiva dalla darsena di Tavisia.



Un tempo quello era stato il confine naturale tra i Keltar e i Lathear. Lo si sentiva anche dall'inflessione della voce e dai dialetti. Inoltre il clima a sud del Konar era decisamente molto più caldo e secco di quello che vi era a nord.
Alienor non era mai stata tanto a sud in vita sua, e doveva ammettere che quel clima mite era molto dolce.
Ma perché Lilieth vuole che andiamo dall'Oracolo?
La Veggente del Konar era molto rinomata, ma per Alienor sembrava qualcosa di superstizioso fare un pellegrinaggio fin laggù.
Eppure non dovrei meravigliarmi, dopo che la mia vita è rimasta impigliata tra cospirazioni e demoni...
Questi erano i suoi pensieri mentre cavalcava lungo la via Orientale.
Verso sera giunsero a Tavisia.
La cittadina aveva la tipica forma delle città latheariche: quadrata, con vie perpendicolari, una via centrale verticale, la Versa, ed una orizzontale, la Recta, che si incontravano in una Piazza centrale, la Quadra. 




Era circondata da mura in mattoni, e pattugliata da un manipolo di soldati fedeli all’eunuco Bial, che risiedeva a poche miglia di distanza, nella Vedetta Lathearica.
La cittadina era pulita e ordinata: c’erano acquedotti, fontane, strade di pietra, edifici in mattoni, statue, ginnasi, terme, persino un piccolo anfiteatro.
Alienor era meravigliata.
«Non immaginavo che i Lathear fossero così sviluppati» 
Lilieth sorrise: 
«Lo erano già ai tempi della Repubblica, quando questa città fu fondata,  proprio un anno prima del colpo di stato con cui Arexatan Eclionner,  dopo aver conquistato il Regno dei Keltar, si proclamò Imperatore dei Lathear»
La principessa sorrise amaramente:
«Già… sempre qui ritorniamo, qualunque discorso si faccia… sempre agli Eclionner» non c’era ironia nelle parole di Alienor, ma solo tristezza, per il fatto che la dinastia imperiale le aveva rovinato l’esistenza.
«E’ il tuo destino, Alienor. La storia degli Eclionner è strettamente legata a quella che sarà la tua storia, anche se ancora non sappiamo quale sarà esattamente il tuo ruolo in questa missione, ed è per questo che ci dobbiamo recare dall'Oracolo»
La principessa degli Alfar non nutriva molta fiducia in quelle profezie:
«Lilieth, io ancora non credo agli oracoli. Forse è vero quello che dici a proposito di un mio ruolo riguardo agli Eclionner, ma per il resto io alle veggenti proprio non ci credo!»
Lilieth scrollò le spalle:
«Cambierai presto idea! Domattina ci recheremo subito alla darsena e ci faremo traghettare lungo il fiume Tavis fino al Monte Konar, dove troveremo l’antro della Veggente. Lei ti dirà qual è il tuo ruolo in questa missione e ti spiegherà cosa ti riserva il futuro»


N.d.A.

La Sublime Porta si trova ad Istanbul. Fu costruita nel periodo dell'impero ottomano e per metonimia stava ad indicare il governo turco fino al 1918.
La muraglia cinese si addice al celeste impero dei Lathear e alla sua egemonia sul Contintente centrale, da intendersi anche come Terra di Mezzo o come terra centrale, nel modo con cui i cinesi indicano il loro paese: Zhongguo.
Il fiume Amnis è il Po.
Alienor di Alfarian è intepretata da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides ne "I figli di Dune" (Children of Dune) di Frank Herbert.
La citazione "Dormirò sol..." è tratta dal Don Carlos di Giuseppe Verdi.
La mappa è ispirata ad una zona ben precisa e cioè le Marche settentrionali (l'antico Ager Gallicus, molto diverso dalle Marche meridionali, al di sotto del fiume Esino, che rappresentavano l'antica regione del Piceno). Tavisia è Tavullia (patria di Valentino Rossi), il Tavis è il Tavollo, Esia è Jesi, il fiume Esia è l'Esino, il monte Konar è il Conero, presso cui sorge Ancona, e a sud-est del quale si trovano le meravigliose spiagge sassose di Sirolo, dove il mare ha lo stesso colore azzurro limpido delle Cinque Terre.
Lilieth Vorkidian è interpretata da Claire Forlani, nel ruolo di Igraine Pendragon in "Camelot".
Vyghar di Linthael è interpretato da Johnny Depp nel ruolo di Jack Sparrow nella serie "Pirati dei caraibi".