Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
venerdì 27 luglio 2012
Gothian. Capitolo 87. Marigold contro il senatore Fuscivarian
Da alcuni giorni, Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, non faceva altro che pregare il suo illustre genitore, Atar, demone del fuoco segreto, perché le venisse in soccorso.
La situazione mi sta sfuggendo di mano.
Sephir Eclionner stava marciando su Lathena, massacrando gli abitanti di ogni città che attraversava, compiendo atti così orrendi e meschini da suscitare disgusto e sdegno anche tra i peggiori criminali.
Persino i demoni aborriscono Sephir, persino Eclion lo teme!
Quella scia di sangue avrebbe presto sommerso anche lei.
Continuava a pregare, ma il signore del fuoco non le dava risposte.
Un'ultima volta, ti supplico, aiutami, padre mio!
Bussarono alla porta:
<<Chi è? Sto pregando, non voglio essere distutbata!>>
Il primicerius sacri cubiculi, custode degli appartamenti imperiali, trovò il coraggio per rispondere:
<<Maestà, c'è il senatore Sibelius Fuscivarian. Dice che lo manda Sephir Eclionner...>>
L'imperatrice ebbe un sobbalzo.
Fuscivarian! L'anima nera del regime! Se Sephir l'ha liberato, è per mandarmi un avvertimento...
Cercò di dissimulare il suo terrore e impostò la voce in un tono freddo:
<<Fallo passare e lasciaci soli>>
Dopo pochi minuti, una sagoma nera e gobba entrò nella stanza.
Il senatore Fuscivarian era molto invecchiato, ed indossava il saio da monaco che gli era stato imposto proprio per volontà di Marigold, quando lo aveva esiliato a Marina del Campo.
Il senatore ammiccò ironicamente.
<<Vostra Maestà Imperiale, i miei omaggi...>>
Le parole erano concilianti, ma la voce era sarcastica e minacciosa.
Marigold fu percorsa da un brivido.
Quell'uomo ha ucciso la sua stessa figlia per motivi politici!
Mascherando il proprio sdegno, Marigold rimase composta e, seppure con disgusto, offrì la mano da baciare a quell'orribile vecchio.
<<Senatore Fuscivarian... non avrei mai immaginato di rivedervi ancora, soprattutto qui a Lathena. Come avete fatto a fuggire da Marina del Campo e ad arrivare fin qui?>>
Il vecchio ridacchiò:
<<La mia condanna è stata revocata per ordine del nuovo Primo Ministro, il mio amato genero Sephir Eclionner, trionfatore su vostro marito Elner XI>>
Bastarono quelle parole per far capire a Marigold che il Gioco del Trono era perduto.
Sephir ha vinto! E mi manda il suo rognoso cane da guardia...
Eppure tra i due non c'era mai stata amicizia.
<<Pensavo che foste in pessimi rapporti con vostro genero. Mi era parso che Sephir vi ritenesse responsabile di aver convinto suo padre a diseredarlo e di aver causato la morte della sua amata consorte, la princpessa Wensy, vostra figlia!>>
Per un attimo rimasero entrambi in silenzio.
Si voltarono a guardare il ritratto della defunta Wensy Fuscivarian Eclionner, principessa della Corona, moglie di Sephir e madre di Ellis e Masrek. Nessuno aveva mai osato spostarlo da lì.
<<Mia figlia Wensy stava per denunciarmi al capo dell'opposizione, Aralte Velares, il principe di Marina Sedovia. Gli voleva rivelare tutto! Sapeva che io avevo istigato il vecchio Wechtigar XVI a diseredare Sephir, e poi lo avevo avvelenato! Io avevo costretto Masrek alla fuga! Io avevo istigato Ellis ad avvelenare suo marito Elner X e a tenere recluso suo figlio Elner XI. Per questo, anche Wensy doveva morire! Se mi avesse denunciato, sarei stato condannato a morte per omicidio ed alto tradimento. Si trattava della mia vita contro la sua. Comunque, a spingerla materialmente giù da quella torre fu Ellis, non io!>>
Il vecchio doveva sentirsi molto sicuro di sé per ammettere di essere l'esecutore e il mandante di così tanti delitti.
Ellis ha spinto giù dalla torre la propria madre! E tutto per gelosia verso il fratello, e per sete di potere!
E quel vecchio malefico si vantava dei propri delitti!
<<Ma che razza di famiglia siete, voi Eclionner?>>
Il senatore ridacchiò:
<<Ma io non sono un Eclionner! Avete le idee confuse, Maestà...>>
Marigold era esasperata:
<<Per trecento anni gli Eclionner e i Fuscivarian si sono incrociati tra loro, creando questo abominio! L'incesto era la regola nelle vostre due famiglie! Non è iniziato con Ellis... vi siete sempre sposati tra di voi, sempre lo stesso maledetto sangue!>>
Fuscivarian sorrise:
<<E ve ne siete accorta solo ora? Povera Marigold... vi credevate tanto intelligente, tanto astuta, e siete caduta nella nostra trappola... volevamo dividervi dal Conte Fenrik, e ci siamo riusciti! Ora non contate più niente!>>
La Dama Gialla ripensò con nostalgia ai tempi in cui era stata Contessa di Gothian.
Credevo che Elner mi avrebbe amata e difesa... ho sbagliato tutto...
Cercò di non mostrare la propria rabbia:
<<Io almeno ho amato qualcuno, e non ho mai ucciso un mio parente. Se nonostante ciò dicono che sono perfida, allora voi che cosa siete?>>
Fuscivarian scrollò le spalle:
<<Sono il Presidente del Senato Imperiale!>>
E tornò a ridere con quel suo ghigno malefico.
Marigold sapeva che il vecchio aveva novantacinque anni:
<<Alla vostra età dovreste essere moribondo! Ma a quanto pare non vi vogliono nemmeno all'Inferno!>>
Il vecchio ebbe la risposta pronta:
<<Io ho quasi cent'anni, certo, ma voi, cara Marigold, ne avete più di mille, se non erro. Chi è dunque, tra noi due, quello che non è gradito neanche all'Inferno?>>
L'imperatrice non colse l'umorismo del senatore:
<<Veniamo al dunque, Fuscivarian! Cosa dovete dirmi?>>
Il vegliardo divenne serio e minaccioso:
<<In primo luogo che Sephir Eclionner ha il controllo militare dell'Impero. Per ora si accontenterà della carica di Primo Ministro, ma quando Elner sarà eliminato, Sephir vi sposerà e voi avrete il privilegio di generargli un erede maschio. Dopo di che troveremo il modo di togliervi di mezzo!>>
Gli occhi di Marigold pulsarono di pagliuzze infuocate:
<<Marvin non lo permetterà! E' lui il legittimo erede, l'unico che il Senato sarà disposto ad accettare!>>
Il senatore scosse il capo:
<<Ammesso che quel ragazzo arrivi fino a qui... per voi sarà comunque la fine! Marvin non vi vuole come moglie!>>
Marigold non si lasciò intimidire:
<<Lo convincerò! So essere molto persuasiva! Ho il potere del fuoco!>>
Fuscivarian ridacchiò:
<<Fate troppo affidamento sulle vostre arti di seduzione. Alienor di Alfarian è più giovane e più bella di voi! Avete fatto male a non ucciderla, quando ne avete avuto l'opportunità!>>
Era vero.
Un altro errore... ho sottovalutato quella ragazzina... ed ora anche lei cospira contro di me...
Con uno sguardo furente si rivolse al senatore, puntandogli addosso un dito artigliato:
<<Non illudetevi di poter cambiare il mio destino, Fuscivarian, o il vostro, o quello di chiunque altro si sia macchiato di sangue senza essersi pentito. Presto bruceremo all'Inferno: io, voi, Sephir... per sempre, lo capite? Per sempre... per sempre...>>
Era come impazzita. C'era quasi un singhiozzo in quell'ultima esclamazione. Nessuno l'aveva mai vista così sconvolta.
Il vecchio ne rimase turbato, perché sentiva in lei la voce di tutti i demoni dell'oltretomba:
<<Veramente pensate che non possiamo fare nulla per cambiare il nostro destino?>>
Marigold, si asciugò le lacrime e scrollò le spalle, come se si fosse liberata di un grande peso::
<<E perché dovremmo? La malvagità è nella nostra natura. Chi poteva pentirsi, e salvarsi, lo ha già fatto. Per noi è troppo tardi: o instaureremo l'Inferno su questa terra, o andremo a fare compagnia a tutti gli altri dannati della famiglia Eclionner! Forse troveremo interlocutori interessanti... in fondo, il Paradiso deve essere un posto piuttosto noioso, per gente come noi!>>
Fuscivarian capì che Marigold lo stava avvertendo: se lei fosse crollata, avrebbe trascinato tutti nel suo abisso di fuoco.
<<L'Inferno può attendere, Maestà! Se non ci ostacolerete, potremo permettervi di vegliare sulla Dinastia. Di più non posso promettervi!>>
Marigold non lo ascoltava nemmeno. Gli fece cenno di andarsene, e quando rimase sola, si guardò lungamente allo specchio, e per la prima volta in vita sua, provò vergogna di se stessa.
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giovedì 26 luglio 2012
Gothian. Capitolo 86. Marvin incontra Ellis Eclionner
Prima di affrontare l'Assemblea Generale dei Keltar, il giovane re Marvin Vorkidian, già riconosciuto come Profeta, Principe Promesso e Figlio di Cento Re, aveva ricevuto il giuramento di fedeltà da parte del generale Tork e delle sue truppe di fedelissimi, gli Irriducibili, i combattenti per la fede.
Alla testa di queste truppe, Marvin decise di raggiungere sua zia Ellis a Keltar Augusti, per verificarne l'affidabilità.
Era la prima volta che vedeva Ellis Eclionner di persona, e la trovò straordinariamente giovane.
Aveva sentito parlare di strani rituali di eterna giovinezza, e persino di bagni nel sangue delle vergini.
Non mi stupirei! Quella donna ha fatto scorrere più sangue di suo padre Sephir, e ne ha gioito più di Lord Fenrik. Il Conte se ne ciba: lei ci nuotava dentro.
Ma il padre di Marvin, il principe Masrek, che era di nuovo innamorato di Ellis, aveva giurato che l'ex sovrana dei Lathear si era pentita di tutte le atrocità commesse, ed era pronta al martirio, nella guerra contro il Conte di Gothian, per redimersi dal male.
Quando si incontrarono, Ellis si inginocchiò di fronte a lui dicendo:
<<Vostra Maestà Imperiale, vi accolgo come vostra suddita e servitrice. Le legioni che ho condotto sin qui sono ai vostri ordini>>
Quell'atto di sottomissione, per quanto necessario ai fini del riconoscimento della legittimità dei diritti di Marvin sul trono imperiale dei Lathear, lo mise in imbarazzo.
Non ho ancora fatto niente, e tutti mi trattano da sovrano. Ma al primo errore che dovessi compiere, non esiterebbero a eliminarmi.
Prese le mani di sua zia e, invitandola ad alzarsi, le disse:
<<Ti prego, Ellis, tra noi non ci debbono essere formalità. Chiamami col mio nome e rivolgiti a me come a un nipote, per quanto la tua giovinezza potrebbe farci apparire quasi fratelli>>
Ellis sorrise:
<<Hai lo stesso animo gentile e galante di tuo padre>>
Marvin volle subito valutare se sua zia fosse sincera:
<<Anche di mia madre>> rispose e si chiese se Lilieth avesse in cuor suo perdonato Ellis.
<<Per diciotto anni l'ho cercata. Ma nessuno sapeva dove fosse. Il Pirata l'ha nascosta bene, e l'ha salvata dalla mia gelosia. Ora so che si dirige di nuovo verso Lathena, per rinvendicare il Trono in tuo nome. Ed ha il mio appoggio>>
Marvin cercava di vedere se rimaneva in lei qualcosa della terribile Vedova Nera.
<<Per tanti anni ti ho temuta. Mia nonna ha fatto tutto il possibile perché i tuoi servizi segreti non mi scoprissero, ma credo che Lord Bial sapesse di me, e volesse proteggermi, forse perché sapeva che un giorno sarei potuto essere utile>>
La donna annuì:
<<Bial ha agito giustamente, al contrario di me. Purtroppo non posso cambiare il mio passato, né alleviare le mie colpe. Posso solo tentare di espiare i miei peccati, sacrificando tutto ciò che ho di più caro, affinché tu possa compiere la missione alla quale sei destinato>>
Marvin sentì una sincera convinzione nella voce di sua zia:
<<Ti credo, Ellis. E accetto la tua alleanza. Abbiamo due nemici comuni: Fenrik e Marigold di Gothian. Anche se non sono più sposati, restano una minaccia per tutti i popoli del Continente>>
L'ex reggente lo guardò con ammirazione:
<<Avrei voluto avere un figlio come te, non come Elner. Lui ti odia anche per questo, e anche se è pronto a combattere contro Fenrik di Gothian, prima o poi vorrà sfidarti a duello>>
Marvin annuì:
<<Anche l'anima di Vorkidex, dentro di me, lo vorrebbe, ma io non credo nella violenza come metodo di risoluzione delle controversie!>>
Ellis era d'accordo:
<<Sei molto saggio Marvin. Non a caso i Keltar ti hanno scelto come guida e i Lathear sono pronti a farlo! Inoltre anche gli Alfar, se riusciremo a liberarli, saranno lieti di offrirti in sposa Alienor di Alfarian, a cui io, purtroppo, ho fatto del male. Spero che tu e lei un giorno possiate trovare quell'amore che a me e a tuoi genitori è stato negato per tanto tempo>>
I pensieri fissi di Ellis erano sempre due: l'amore e la politica, intrecciati e inscindibili.
Da fanciulla ha sacrificato l'amore alla politica, ora sacrifica la politica all'amore.
Ma restavano due dubbi importanti.
<<Come intendi comportarti con tuo padre?>>
L'ex sovrana aveva valutato attentamente la questione:
<<Sephir aveva altri progetti per te. E infatti non ha preso bene il tuo rifiuto di sposare Marigold. Ti incolpa di aver scatenato la guerra, e sta marciando su Lathena, devastando tutto quello che si trova nel mezzo, e attribuisce a te il prezzo del sangue>>
Marvin non ne era sorpreso:
<<Mio nonno è peggio di Fenrik: il vampiro ha bisogno del sangue per nutrirsi, come tu un tempo per mantenerti giovane, ma Sephir ama solo vederlo scorrere nei fiumi. E' l'unica cosa che lo rende felice. Sarà un degno alleato di Marigold, e dovremo sconfiggerlo, tutti insieme! Ed Elner sarebbe di grande aiuto, se riuscisse a liberarsi dal fantasma che lo domina>>
Ellis divenne improvvisamente triste:
<< Elner ormai è posseduto da Arexatan, e non c'è speranza di redimerlo: persino padre Ulume della Sacra Canonica dice che nessun esorcismo potrebbe salvarlo>>
<<E riguardo a mio padre?>>
Quella era la domanda più spinosa.
Ellis si commosse:
<<Lui è tutta la mia vita. Ci amiamo, ma non vogliamo dare scandalo, né generare altre abominazioni. Saremo casti, ma non potremo separarci mai più, perché ormai siamo una persona sola: Masrek è l'altra parte di me, ed è tutto il bene che mi resta>>
Marvin annuì:
<<Ellis, non mi opporrò al tuo amore per mio padre. Era destino che accadesse, e che mio padre fuggisse. Era la condizione per generare me. Ma ora che la profezia si è compiuta, sento con certezza che la tua anima ha imboccato la giusta strada della redenzione. Ora quindi mettiamo da parte tutti i conflitti del passato, e prepariamoci alla grande battaglia contro il comune nemico, Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian>>
sabato 21 luglio 2012
Un saluto a tutti/e ... sono ancora vivo, e con un supremo atto di narcisismo ( e di coraggio) allego la mia ultima foto, con indosso alcuni acquisti degli ultimi saldi! ;-)
Giacca beige (anche se il colore non si vede bene a causa della webcam), comprata da Zara, camicia azzurra, e cravatta a colori oro, rosso e argento. I capelli sono un po' più lunghi del solito. Ho voluto provare come mi stavano con questo ciuffo nero corvino ;-)
Spero di sopravvivere al prossimo test, il 25!
A presto!
Rick
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domenica 15 luglio 2012
La moda nella seconda metà dell'Ottocento
In questa puntata di Storia della moda, riguardante la seconda metà dell'Ottocento ho deciso di concentrarmi su due donne che hanno dettato l'alta moda in Europa e di conseguenza poi nel resto del mondo: una, come potete vedere è Elisabeth von Wittelsbach, principessa di Baviera e poi imperatrice d'Austria e Ungheria
e l'altra è Alessandra di Danimarca, principessa di Galles e poi regina di Gran Bretagna e Irlanda.
Chi più dell'imperatrice Sissi può rappresentare il meglio della moda femminile di metà Ottocento? L'età dei valzer, per intenderci.
Sissi dettò la moda.
E trovò una ammiratrice e continuatrice.
La principessa del Galles, Alessandra di Danimarca, imitò la moda dettata da Sissi e la rese popolare in tutta Europa.
Alessandra di Danimarca fu Regina di Gran Bretagna e Irlanda dal 1901 al 1910, come consorte di Edoardo VII.
A livello di moda maschile, nei vari decenni della seconda metà dell'Ottocento vi furono alcune caratteristiche che risultano evidenti dai ritratti dei sovrani o dei politici dell'epoca.
Prendiamo per esempio la capigliatura, il pizzetto, la barba, i baffi ecc.
Abbiamo tra il 1850 e il 1870 il trionfo del pizzetto sul modello di Napoleone III.
Oppure le "fedine", cioè basette molto lunghe collegate ai baffi, come nel caso di Francesco Giuseppe d'Asburgo.
Tra il 1870 e il 1900 le due tendenze principali furono quelle dei "baffoni spioventi" alla Bismark...
o dei "baffoni arricciati" Guglielmo II, Kaiser del Secondo Reich tedesco...
...e quelle della barba incolta, alla Principe Bertie del Galles (futuro Edoardo VII)
Mi riservo di parlare più avanti anche dell'abbigliamento maschile dell'epoca.
sabato 14 luglio 2012
Gothian. Capitolo 85. Marvin convoca l'assemblea dei Keltar
Quando Marvin fece ritorno dal viaggio solitario verso le fonti dell'Amnis, incontrò a metà strada il druido Gwydion, il cavaliere ser Yvain de Bors e , con sua sorpresa, anche il sacerdote Padre Ulume, in rappresentanza della delegazione dei Lathear.
Mostrò loro la spada, ed essi rimasero estasiati.
L'elsa era costituita da un sole dorato, simbolo di Belenos, angelo del sole e capostipite della stirpe dei Vorkidian.
L'acciaio era decorato e sfavillante, l'arma era enorme e incuteva paura.
Ma sul suo significato non c'erano dubbi, e Gwydion per primo si inginocchiò dicendo:
<<Lunga vita al re dei Keltar, Marvin, primo del suo nome, della stirpe Vorkidian, Figlio di cento re, Principe promesso e Profeta del nostro popolo!>>
Marvin accettò l'omaggio, che venne prestato anche da Ser Yvain.
Ulume, essendo un Lathear, si limitò ad un inchino, ma nel suo sguardo c'era la consapevolezza di chi ha visto compiersi un'antica profezia.
Marvin accettò l'omaggio, ma poco aiutò gli amici a rialzarti, e fece un cenno di ringraziamento anche al sacerdote lathear:
<<Amici miei, vi ringrazio per aver riconosciuto per primi la mia regalità, ma il difficile incomincia adesso!
Dovrò parlare ai rappresentati di tutti i Keltar riuniti in assemblea: tutti devono sapere cosa mi è stato detto da Vivien, e conoscoscere qual è la mia missione e come riusciremo a proteggere il nostro popolo e la nostra terra>>
Gwydion sollevò una mano in un gesto di benedizione e rispose:
<<I rappresentanti sono già già stati convocati, mio signore!>>
Ser Yvain aggiunse: <<Ci aspettano a est della foresta di Broceland. Attendono voi, mio re!>>
Marvin sorrise: <<Continuate a chiamarmi col mio nome, senza titoli o forme di cortesia>>
Poi vide che era stato preparato un cavallo nero per lui.
<<Quello è il dono della Congregazione dei Druidi>> disse Gwydion
Marvin aveva appreso l'arte dell'equitazione, così come anche le tecniche di combattimento e l'uso delle armi, quando i ricordi di Vorkidex si erano risvegliati in lui.
<<Non so se tutto quello che ho da dire farà piacere ai druidi>>
Gwydion annuì:
<<Un profeta deve dire anche cose scomode, ed essere pronto ad andare contro le tradizioni. I druidi lo sanno. Se tu troverai le parole giuste per raccontare ciò che ti è stato detto e che hai visto, allora capiranno!>>
Marvin scosse il capo: <<Ci sono cose che non piaceranno neanche a te...>>
<<Per esempio?>> chiese il giovane druido.
<<Vivien ha confermato qualcosa che sospettavo da tempo. La dottrina degli Arcani Supremi contiene degli errori>>
Gwydion capì che erano questioni troppo delicate per parlarne in quel momento, ma il sacerdote Padre Ulume, che aveva sentito, dichiarò:
<<Anche i confratelli della Sacra Canonica hanno molti dubbi su alcune questioni legate agli Arcani Supremi. Soprattutto sul tema dell'intercessione dell'entità sovrumana di fronte alla divinità>>
Ser Yvain, per spezzare la tensione, intervenne.:
<<E credete che all'Assemblea dei Keltar importi qualcosa di queste fumisterie metafisiche?>>
Gwydion approfittò di questa domanda per deviare il discorso:
<<Dipende da come saranno rappresentate le varie fazioni... che rappresentanza avranno i druidi, e quanta i guerrieri o i contadini?>>
Marvin si mostrò sicuro di sé:
<<Ho le memorie di Vorkidex nella mia mente: so bene come erano organizzate le assemblee del regno, prima che Arexatan ci sottomettesse! Torneremo a quelle istituzioni, e sarà un progresso!>>
N.d.A.
Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow ne "Il trono di spade" di George Martin.
L'espressione "Figlio di Cento Re" è tratta dai romanzi della serie di Avalon, i prequel de "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley.
Il druido Gwidion è rappresentato da re Baelor Targaryen il Benedetto ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
La mappa dell'alta valle amnisiana ricalca alcuni tratti del Piemonte e della Valle d'Aosta. I toponimi sono facilmente riconducibili alle città di quella zona.
I Keltar sono i Celti, di cui ho ricostruito le istituzioni in maniera distante dall'originale, come se la Gallia non fosse mai stata invasa dai Franchi, né cristianizzata. E' una sorta di ucronia.
Ser Ywain de Bors è rappresentato da ser Loras Tyrell in "A games of thrones" dove vince il torneo di Approdo del re e dona la rosa a Sansa Stark.
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venerdì 13 luglio 2012
La moda ai tempi di Jane Austen e Jane Eyre
Da "Pride and prejudice", (Orgoglio e pregiudizio), il capoloavoro di Jane Austen, sono stati tratti numerosi film che ci possono aiutare a capire come era la moda nella prima metà dell'Ottocento, specie negli anni tra il 1820 e il 1850, dove sono ambientati anche i romanzi delle sorelle Bronte: "Cime tempestose" (1847) di Emily Bronte e "Jane Eyre" (1847) di Charlotte Bronte.
Vediamo di ripercorrere, tramite immagini dei film tratti da questi romanzi, la moda di quel trentennio.
Quale vi convince di più, quello sopra, con Keira Knigthtley e Matthew MacFadyen o quello sotto, con
Colin Firth e Jennifer Ehle?
Sempre di Jane Austeen è "Ragione e sentimento" (Sense and sensibility). Possiamo riconoscere le note attrici, a sinistra Emma Thompson e a destra Kate Winslett.
Questo qui sotto è l'amico di Lord Darcy, di cui non ricordo il nome, ma è un esempio di moda maschile dell'epoca
E questa è la locandina di un film su Jane Austen, con protagonista la splendida Anne Hathaway:
Ma passiamo ora a "Cime tempestose"
Qui sotto nella miniserie tv con Alessio Boni e Anita Caprioli...
E infine il romanzo "Jane Eyre" di Charlotte Bronte ed il film che ne è stato tratto:
Vi è venuta voglia di rileggere uno di questi romanzi?
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giovedì 12 luglio 2012
Gothian. Capitolo 84. Masrek Eclionner incontra suo figlio Elner XI
Masrek Eclionner si trovava nella roccaforte di Keltar Augusti quando fu raggiunto dalla notizia che
suo figlio, il diciannovenne imperatore Elner XI, era entrato nella Federazione Keltar, dopo che il vecchio Sephir l'aveva messo in fuga.
Da una parte mio padre e dall'altra mio figlio.
Si sentiva schiacciato da queste due personalità, come se la sua generazione, quella intermedia, non avesse avuto il diritto di esprimersi.
Ma la colpa è solo mia. Sono stato troppo debole ed ho passato la vita a fuggire.
Questa volta non sarebbe accaduto: era intenzionato ad affrontare di persona quella realtà che aveva per troppo tempo eluso.
Elner aveva varcato la Grande Muraglia da sud, presso Colonia Fluvia, alla testa della Nona Legione, la Compagnia del Sole, cosa che aveva suscitato il panico in tutta la Pianura Amnisiana.
Masrek sapeva che Elner, almeno pubblicamente, non lo riconosceva come padre.
Il motivo era ovvio
Se si sapesse che è nato da un incesto, perderebbe il trono... e forse anche la vita...
Masrek provava pietà per lui, ma temeva i ricordi di Arexatan che si erano risvegliati nella mente di Elner.
La mia famiglia è maledetta...
La distanza di età che li separava era minima: Elner era stato concepito da un amore adolescenziale tra Masrek ed Ellis, per cui padre e figlio erano molto simili, e ancora entrambi giovani.
Eppure Masrek, quando vide Elner per la prima volta, ne rimase turbato.
Vedeva nel suo volto una crudeltà che pareva il distillato di tutto il peggio che gli Eclionner avessero potuto generare in cinquanta generazioni.
L'antenato lo dominava.
Fino a che punto Arexatan lo controlla?
Meglio non rischiare,
Quando si avvicinarono, Masrek ritenne opportuno rispettare i titoli ufficiali e per questo si inchinò di fronte al figlio, dicendo:
<<Vostra Maestà Imperiale>>
Elner non gli porse nemmeno l'anello da baciare.
<<E così voi sareste l'uomo che si fa passare per Masrek Eclionner?>>
L'approccio era peggiore del previsto.
Nega persino la mia identità!
Masrek non poteva tollerarlo:
<<Io sono Masrek Eclionner. Vostra madre Ellis mi ha riconosciuto: se non credete a me, andate da lei>>
Questa prospettiva non piacque ad Elner, che aveva ancora un timore reverenziale per sua madre:
<<Non occorre. Se lei vi ha scelto come mediatore, allora dobbiamo trattare una equa spartizione di questi territori...>>
Era Arexatan a parlare, con la sua fissazione di conquistare di nuovo il regno dei Keltar.
Masrek conosceva il pericolo di quella situazione.
Devo cercare di parlare ad Elner, non al demone che lo possiede!
Per farlo, però, bisognava prima contrattare un armistizio.
<<Prima dovremo sconfiggere il Conte Fenrik, che minaccia il regno da nord. Poi sarete libero di regolare i vostri conti con i Keltar>>
Elner sorrise:
<<Me ne basta uno: Marvin Vorkidian! sì, mi piacerebbe sfidarlo a duello...
....come quando Arexatan sconfisse Vorkidex>>
Masrek sapeva che lo scontro tra i suoi due figli era inevitabile, ma prima era necessario insistere sulla necessità di sconfiggere il Conte Fenrik:
<<Vostra Maestà: avrete il diritto al duello, ma prima dobbiamo sconfiggere gli Albini. Vorreste forse lasciare a Marvin Vorkidian l'onore e la gloria di sconfiggere Lord Fernik?>>
Anche quell'argomentazione parve suscitare un certo interesse in Elner:
<<Più che altro non voglio lasciare a Fenrik il piacere di eliminare il discendente di Vorkidex!>>
Masrek insistette:
<< Ma se voi sconfiggeste Lord Fenrik, i legionari vi riconoscerebbero unico legittimo sovrano, e abbandonerebbero i vostri rivali, sia Marvin che Sephir>>
L'argomentazione si dimostrò efficace.
Elner parve compiaciuto all'idea di guadagnarsi la gloria sconfiggendo il Conte di Gothian.
Guardò Masrek fisso negli occhi, indaco su indaco, e a bassa voce gli disse:
<<Se è vero che siete Masrek Eclionner, cosa dite in merito alle voci secondo cui sareste anche.... anche mio padre?>>
Masrek lo fissò, consapevole che quello era il momento più pericoloso della conversazione:
<<Quando avevo meno anni di quanti ne hai tu, cedetti all'attrazione che provavo per Ellis, e che lei ricambiava. Da allora non ho più avuto un giorno di pace...>>
Elner soppesò quella frase, e poi, con tono offensivo, ribatté:
<<Di te in quanto padre mi importa poco, ormai: sei stato sempre assente ed estraneo. Ma se è vero ciò che dici, allora io sono doppiamente di sangue Eclionner!>>
Era vero, e Masrek fece segno di sì con la testa.
<<La cosa non è necessariamente un bene, ma se ti fa piacere saperlo, sì, sei doppiamente di sangue Eclionner>>
Elner lo guardò con sdegno:
<<Perché allora favorisci il figlio che hai avuto da Lilieth Vorkidian?>>
Masrek si aspettava quella domanda:
<<Io ero il secondo in linea di successione, dopo Sephir. Ma il senatore Fuscivarian aizzò Ellis contro di me. Per questo, prima di raggiungere mio padre in guerra, mi fermai dai Vorkidian, per porre fine all'antica faida esistente tra loro e gli Eclionner. Ma non fu solo un patto politico, io amavo Lilieth, ci siamo sposati e Marvin è un figlio legittimo: il che fa di lui il vero erede al Trono del Sole>>
Elner scosse il capo:
<<Com'è possibile che mia madre ti abbia perdonato di averla tradita con una Vorkidian?
Ellis Eclionner non è mai stata tenera con i traditori!>>
Masrek si sentì imbarazzato:
<<Ellis sta vivendo la sua espiazione e la sua redenzione. E ritiene che solo Marrvin possa garantire la pace nel Continente>>
Elner scrollò le spalle:
<<Sarà il duello tra me e Marvin a decidere chi regnerà sul Continente!>>
Masrek sapeva che quel duello faceva parte di un destino ineluttabile.
E comunque andrà a finire, io avrò perso un figlio!
Doveva trovare il modo di parlare al cuore di Elner:
<<Ti prego, figlio mio. Unisciti a noi contro Lord Fenrik, e poi, carico di gloria, potrai sfidare Marvin>>
Elner apparve improvvisamente stanco e confuso:
<<Credi che sia un divertimento, per me? Una pura vanità? E' questo che pensi di me, padre?>>
Masrek vide la disperazione negli occhi del figlio:
<<Non sei tu... è Arexatan, dentro di te...>>
Elner lo fissò:
<<Arexatan doveva rinascere: c'era un Patto chiarissimo su questo punto. Chi non doveva nascere era Marvin!>>
Suo padre allora gli rivolse un appello accorato:
<<Marvin non cerca il potere... vuole solo impedire a Fenrik di invadere queste terre. E' tuo fratello... perché non metti da parte l'odio?>>
Elner, con infinita tristezza, rispose:
<<Perché l'assassinio di Arexatan richiede giustizia. I Vorkidian parteciparono alla congiura, per questo il loro discendente deve pagare!>>
Masrek scosse il capo:
<<Marvin non ne ha colpa. Così come tu non hai colpa degli errori commessi da me, né io di quelli, ben più atroci, commessi da mio padre! Non capisci che se continueremo così, sarà la fine della Dinastia? E' questo che Arexatan vuole? L'estinzione degli Eclionner?>>
Elner sospirò:
<<Meglio estinti, che dominati da Marvin Vorkidian. Riferiscigli che per il momento accetto una tregua, fintanto che non ci saremo sbarazzati del Conte Fenrik. Ma dopo esigo un duello!>>
N.d.A.
Masrek Eclionner è interpretato da Viggo Mortensen nel ruolo di Aragorn ne "Il signore degli anelli" di Peter Jackson tratto dal capolavoro omonimo di JR.R.Tolkien.
Keltar Augusti è ispirata ad Augusta Praetoria, la città romana che poi divenne l'attuale Aosta.
La mappa della pianura amnisiana ricalca sotto molti aspetti quella della pianura padana.
Elner XI Eclionner è interpretato da Tom Hiddleston nel ruolo di Loki in "Avengers".
Il Conte di Gothian è rappresentato da Alucard di Castlevania.
Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon, la fata, nella serie televisiva "Camelot".
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