Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
Visualizzazione post con etichetta sangue. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sangue. Mostra tutti i post
mercoledì 1 agosto 2012
Gothian. Capitolo 92. Sephir Eclionner entra trionfalmente a Lathena
Sua Altezza Imperiale Sephir Eclionner, principe della corona e primo ministro dell'impero Lathear, fece il suo ingresso nella capitale dalla Porta di Mezzanotte, a cavallo su un destriero bianco, sul cui mantello meglio risaltava la sua toga rosso sangue.
Il viso era severo e arcigno, ma dentro di sé, il vecchio era al culmine della gioia.
Chi mi giudicò indegno alla successione, diciotto anni fa, ora dovrà rimangiarsi tutto.
Aveva già in mente alcune possibili punizioni, ma i due veri colpevoli, quelli che lo avevano diseredato e costretto a vivere come un brigante in un villaggio di palafitte, non erano raggiungibili dalla sua vendetta.
Mio padre morì quello stesso anno, avvelenato dall'altro responsabile: Fuscivarian! Ed io ho ancora bisogno di quel gobbo malefico per controllare l'aristocrazia senatoria...
Ma non avrebbe dovuto pazientare molto, prima di prendersi la rivincita anche sul suo odiato suocero: una volta eliminati gli altri pretendenti al trono, avrebbe potuto compiere tranquillamente tutte le vendette che gli restavano.
Chiunque vincerà la grande guerra del nord, dovrà poi vedersela con me!
Certo avrebbe preferito che suo nipote Marvin si fosse alleato con lui: in quel caso non ci sarebbe stato bisogno di tenere a bada i senatori richiamando Fuscivarian.
Marvin rappresentava la legittimità e la novità. Io invece rappresento per il senato e per il popolo l'ombra di un passato che vorrebbero dimenticare.
Non era solo il cognome degli Eclionner, a fare paura: c'era anche il suo nome, Sephir, associato per sempre alla disfatta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue
Ogni notte Sephir sognava le acque fragorose del fiume Dhain, al centro del quale si ergeva la capitale del Regno degli Alfar, considerata imprendibile proprio per quella collocazione.
Io l'avrei presa per fame! Gli Alfar si sarebbero arresi dopo un breve assedio! Sarebbe stato tutto perfetto se non si fosse intromesso Fenrik di Gothian.
Ogni notte riviveva l'incubo del duello col Vampiro, che lo aveva reso storpio a una gamba e lo aveva umiliato davanti al suo esercito e al mondo intero.
Per colpa sua, quel giorno, ho perduto tutto: la battaglia, la guerra, la salute, il potere, la famiglia e la reputazione.
Il Conte di Gothian era intervenuto per garantire il rispetto dell'Antico Patto, ma Sephir aveva capito, prima di tutti gli altri, quali erano le vere aspirazioni del Vampiro.
Vuole sottomettere tutta l'umanità! La vuole rendere schiava di una oligarchia di mostri come lui, che se ne ciberà a suo piacimento...
Sephir era consapevole di essere sanguinario come il Conte, e forse anche di più, ma il suo popolo, i Lathear, erano comunque uomini, e non vampiri!
Questo ha reso la minaccia di Fenrik molto più pericolosa della mia! E per questo lascerò che i miei nemici lo combattano e lo indeboliscano...
Non aveva dubbi che Fenrik avrebbe sconfitto Marvin, Masrek, Ellis ed Elner, facendogli così un grandissimo favore.
Eliminati loro, resterò l'unico Eclionner vivente sulla faccia della terra: nessun senatore oserà più contestare il mio diritto alla corona!
E poi, una volta divenuto imperatore, sposando Marigold, avrebbe garantito la continuazione della Dinastia, e infine avrebbe affrontato il suo unico, vero, grande nemico, il Conte di Gothian.
Non avrò nemmeno bisogno di andarlo a scovare nel suo castello tra i ghiacci...
Sarà lui, con la sua fame di potere, a venire da me, indebolito dagli assalti dei miei figli e nipoti.
E quel giorno, davanti a tutto il mio popolo, dimostrerò il mio valore!
Mentre pensava questo, osservava la folla che lo acclamava.
Lo fanno perché hanno saputo che chi non mi acclama viene immediatamente soppresso.
Avere la fama di uomo sanguinario era molto utile in circostanze simili. Il terrore rendeva tutti obbedienti fino alla più perfetta sottomissione.
Per mille anni gli Eclionner hanno mantenuto il potere con due soli mezzi: il terrore e il sangue!
Sephir ne era fiero.
Quello che invece lo urtava, riguardo al passato della sua dinastia, erano i ricorrenti incesti, e le unioni continue con l'altra famiglia dominante, i Fuscivarian, la stirpe più antica e prestigiosa dell'aristocrazia senatoria.
Avrei dovuto porre fine alle intromissioni di quei nobili decadenti e degenerati, ma essi mi hanno offerto il loro estremo, ultimo e meraviglioso fiore, la mia dolce Wensy, l'unica casa buona della mia vita...
Lei sola riusciva a placare la sua ira, la sua fame di potere, il suo desiderio di guerra e di sangue. Dopo la sua morte, nulla ha più posto argine alla volontà di distruzione di Sephir.
Avrei voluto salvare Marvin, perché solo lui, tra i miei discendenti, ha mostrato di assomigliare a lei nei lineamenti e nel carattere. Ma proprio per questa sua bontà, anche Marvin mi ha voltato le spalle. Non ha speranze contro il Conte Fenrik, ma lo danneggerà a sufficienza per rendermi più facile la vittoria finale.
L'unica sua preoccupazione era come riuscire a tenere a freno Marigold.
L'ho illusa facendole credere che Marvin l'avrebbe sposata, una volta cacciato Elner, e non sarà facile, adesso, farle accettare l'idea che deve sposare me...
Etichette:
Alfar,
aristocrazia senatoria,
Conte,
duello,
eclionner,
Gothian,
guerra,
impero,
Marigold,
Marvin,
nord,
Primavera di Sangue,
sangue,
Sephir,
terrore,
vampiro
lunedì 30 luglio 2012
Gothian. Capitolo 90. Il Conte Fenrik si interroga sulla natura del Male
Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian e Re degli Alfar, percepiva una grande alterazione negli equilibri delle forze del Bene e del Male.
Vivien si sta intromettendo. La sua intercessione presso Ahura Mazda potrebbe condurre alla conflagrazione universale.
Era tempo di riequilibrare le forze che stavano per affrontarsi nel conflitto più catastrofico della storia.
Gothar ha interceduto per me presso Ahriman, e il Dio del Male mi ha eletto a suo Profeta.
Eppure c'era qualcosa che ancora mancava, qualcosa che troppi davano per scontato.
Quali sono i confini tra il Bene e il Male? Come posso servire il Male fino in fondo, se non ho l'assoluta certezza di cosa sia esso veramente?
Pareva un quesito facile, ma se si scendeva nei particolari non lo era affatto.
Occorreva evocare ancora una volta suo padre, Gothar il Consigliere, demone del Ghiaccio perpetuo.
Era un rituale sanguinario, ma rispetto alla gratuità con cui Sephir Eclionner, il grande avversario di Fenrik, spargeva sangue senza alcuna ragione, per puro godimento, la malvagità del Conte era molto minore di quella dello Sciancato.
Forse Sephir vuole battermi dimostrando ad Ahriman che gli Eclionner sono più malvagi di me?
Anche quella era una domanda che richiedeva la risposta di Gothar, e il demone non si fece attendere.
<<Vedo, figlio mio, che i dubbi ti assillano, prima della grande battaglia>>
Fernik annuì:
<<Padre, se voglio essere il Profeta di Ahriman, devo assicurarmi di conoscere la malvagità meglio di chiunque altro. Fino a pochi giorni fa, credevo di essere il più malvagio, o almeno il più esperto in questa materia. Ma ciò che Sephir Eclionner ha fatto supera le mie più tremende perversioni. Se voglio essere alla sua altezza, devo sapere quali sono esattamente i confini del Male metafisico, fisico e morale>>
Gothar guardò il figlio con una certa sorpresa:
<<Sei sempre stato inflessibile e sicuro di te. Ma ora, proprio quando siamo a un passo dal trionfo, ti assale la tempesta del dubbio. Sento che l'intercessione di Vivien sta facendo i suoi effetti, destabilizzando le tue certezze. Ma poiché me lo chiedi, io ti rinfrescherò la memoria, affinché tu sia pronto a combattere senza alcuna esitazione>>
Fenrik chinò il capo:
<<Così sia, padre mio>>
E per un istante soltanto ricordò sua madre, Herbertha von Steinberg, resa vampiro dallo stesso Gothar e uccisa da Eclion perché si opponeva all'Antico Patto.
Il mio odio per gli Eclionner è nato da lì: Eclion ha ucciso mia madre, ed i suoi discendenti dovevano pagare!
Quei sentimenti erano troppo umani per un vampiro. Fenrik quasi se ne vergognava.
Maledetti Eclionner: il vostro delitto più grave è farmi sentire meno malvagio di voi!
Gothar pareva avergli letto nel pensiero:
<<Figlio mio, se tu vuoi conoscere il Male nella sua pienezza, ti basta studiare le biografie degli imperatori della dinastia Eclionner. Non ce n'è uno che si salvi! Basta pensare agli ultimi.
Prendi per esempio il vecchio Wechtigar XVI! Per tutta la vita, ogni notte ha voluto che il suo ministro Fuscivarian gli portasse ogni sera una vergine da seviziare, e che il mattino dopo ne raccogliesse i poveri resti. Sephir ha provocato la Primavera di Sangue, tingendo di rosso le acque di Elenna sul Dhain. Ellis faceva il bagno nel loro sangue, per mantenersi giovane. Sephir ama semplicemente vederlo scorrere>>
Fenrik conosceva fin troppo bene quei fatti.
<<Io sconfissi Sephir, a Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue! Molti lo giudicarono un atto eroico e mi ringraziarono! Avrei dovuto rendere Sephir incapace di compiere altre guerre! Mutilarlo maggiormente! Forse sono ancora in tempo per farlo! Ma quello che chiedo, è come distinguere il bene dal male nelle questioni di ogni giorno. Non esiste una definizione univoca e generale>>
Gothar giudicò assurda questa domanda:
<<Ma è ovvio! Nella vita quotidiana il Male è tutto ciò che provoca dolore, sofferenza o danno a sé e agli altri!>>
Quella risposta non soddisfaceva il Conte:
<<Il Male è più grande se commesso con intenzione di nuocere! Ma se si agisce scegliendo il male minore, allora paradossalmente si compie un gesto positivo. Persino il Vampiro può ritenere giusto nutrirsi del sangue di uomini considerati indegni di vivere. Io stesso ho un codice d'onore, ed ho preferito scegliere le mie vittime tra assassini e stupratori. La mia crudeltà non è sufficiente. Il vero Male richiede sadismo! Non è forse sadico il Dio del Male che manda le malattie e le disgrazie agli uomini?>>
Gothar non era disposto a tollerare oltre quei discorsi:
<<Se intendi vincere questa guerra, getta via ogni codice d'onore e sii più sadico! Del resto lo sai meglio di me: le guerre non si vincono con le buone maniere!>>
venerdì 27 luglio 2012
Gothian. Capitolo 87. Marigold contro il senatore Fuscivarian
Da alcuni giorni, Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, non faceva altro che pregare il suo illustre genitore, Atar, demone del fuoco segreto, perché le venisse in soccorso.
La situazione mi sta sfuggendo di mano.
Sephir Eclionner stava marciando su Lathena, massacrando gli abitanti di ogni città che attraversava, compiendo atti così orrendi e meschini da suscitare disgusto e sdegno anche tra i peggiori criminali.
Persino i demoni aborriscono Sephir, persino Eclion lo teme!
Quella scia di sangue avrebbe presto sommerso anche lei.
Continuava a pregare, ma il signore del fuoco non le dava risposte.
Un'ultima volta, ti supplico, aiutami, padre mio!
Bussarono alla porta:
<<Chi è? Sto pregando, non voglio essere distutbata!>>
Il primicerius sacri cubiculi, custode degli appartamenti imperiali, trovò il coraggio per rispondere:
<<Maestà, c'è il senatore Sibelius Fuscivarian. Dice che lo manda Sephir Eclionner...>>
L'imperatrice ebbe un sobbalzo.
Fuscivarian! L'anima nera del regime! Se Sephir l'ha liberato, è per mandarmi un avvertimento...
Cercò di dissimulare il suo terrore e impostò la voce in un tono freddo:
<<Fallo passare e lasciaci soli>>
Dopo pochi minuti, una sagoma nera e gobba entrò nella stanza.
Il senatore Fuscivarian era molto invecchiato, ed indossava il saio da monaco che gli era stato imposto proprio per volontà di Marigold, quando lo aveva esiliato a Marina del Campo.
Il senatore ammiccò ironicamente.
<<Vostra Maestà Imperiale, i miei omaggi...>>
Le parole erano concilianti, ma la voce era sarcastica e minacciosa.
Marigold fu percorsa da un brivido.
Quell'uomo ha ucciso la sua stessa figlia per motivi politici!
Mascherando il proprio sdegno, Marigold rimase composta e, seppure con disgusto, offrì la mano da baciare a quell'orribile vecchio.
<<Senatore Fuscivarian... non avrei mai immaginato di rivedervi ancora, soprattutto qui a Lathena. Come avete fatto a fuggire da Marina del Campo e ad arrivare fin qui?>>
Il vecchio ridacchiò:
<<La mia condanna è stata revocata per ordine del nuovo Primo Ministro, il mio amato genero Sephir Eclionner, trionfatore su vostro marito Elner XI>>
Bastarono quelle parole per far capire a Marigold che il Gioco del Trono era perduto.
Sephir ha vinto! E mi manda il suo rognoso cane da guardia...
Eppure tra i due non c'era mai stata amicizia.
<<Pensavo che foste in pessimi rapporti con vostro genero. Mi era parso che Sephir vi ritenesse responsabile di aver convinto suo padre a diseredarlo e di aver causato la morte della sua amata consorte, la princpessa Wensy, vostra figlia!>>
Per un attimo rimasero entrambi in silenzio.
Si voltarono a guardare il ritratto della defunta Wensy Fuscivarian Eclionner, principessa della Corona, moglie di Sephir e madre di Ellis e Masrek. Nessuno aveva mai osato spostarlo da lì.
<<Mia figlia Wensy stava per denunciarmi al capo dell'opposizione, Aralte Velares, il principe di Marina Sedovia. Gli voleva rivelare tutto! Sapeva che io avevo istigato il vecchio Wechtigar XVI a diseredare Sephir, e poi lo avevo avvelenato! Io avevo costretto Masrek alla fuga! Io avevo istigato Ellis ad avvelenare suo marito Elner X e a tenere recluso suo figlio Elner XI. Per questo, anche Wensy doveva morire! Se mi avesse denunciato, sarei stato condannato a morte per omicidio ed alto tradimento. Si trattava della mia vita contro la sua. Comunque, a spingerla materialmente giù da quella torre fu Ellis, non io!>>
Il vecchio doveva sentirsi molto sicuro di sé per ammettere di essere l'esecutore e il mandante di così tanti delitti.
Ellis ha spinto giù dalla torre la propria madre! E tutto per gelosia verso il fratello, e per sete di potere!
E quel vecchio malefico si vantava dei propri delitti!
<<Ma che razza di famiglia siete, voi Eclionner?>>
Il senatore ridacchiò:
<<Ma io non sono un Eclionner! Avete le idee confuse, Maestà...>>
Marigold era esasperata:
<<Per trecento anni gli Eclionner e i Fuscivarian si sono incrociati tra loro, creando questo abominio! L'incesto era la regola nelle vostre due famiglie! Non è iniziato con Ellis... vi siete sempre sposati tra di voi, sempre lo stesso maledetto sangue!>>
Fuscivarian sorrise:
<<E ve ne siete accorta solo ora? Povera Marigold... vi credevate tanto intelligente, tanto astuta, e siete caduta nella nostra trappola... volevamo dividervi dal Conte Fenrik, e ci siamo riusciti! Ora non contate più niente!>>
La Dama Gialla ripensò con nostalgia ai tempi in cui era stata Contessa di Gothian.
Credevo che Elner mi avrebbe amata e difesa... ho sbagliato tutto...
Cercò di non mostrare la propria rabbia:
<<Io almeno ho amato qualcuno, e non ho mai ucciso un mio parente. Se nonostante ciò dicono che sono perfida, allora voi che cosa siete?>>
Fuscivarian scrollò le spalle:
<<Sono il Presidente del Senato Imperiale!>>
E tornò a ridere con quel suo ghigno malefico.
Marigold sapeva che il vecchio aveva novantacinque anni:
<<Alla vostra età dovreste essere moribondo! Ma a quanto pare non vi vogliono nemmeno all'Inferno!>>
Il vecchio ebbe la risposta pronta:
<<Io ho quasi cent'anni, certo, ma voi, cara Marigold, ne avete più di mille, se non erro. Chi è dunque, tra noi due, quello che non è gradito neanche all'Inferno?>>
L'imperatrice non colse l'umorismo del senatore:
<<Veniamo al dunque, Fuscivarian! Cosa dovete dirmi?>>
Il vegliardo divenne serio e minaccioso:
<<In primo luogo che Sephir Eclionner ha il controllo militare dell'Impero. Per ora si accontenterà della carica di Primo Ministro, ma quando Elner sarà eliminato, Sephir vi sposerà e voi avrete il privilegio di generargli un erede maschio. Dopo di che troveremo il modo di togliervi di mezzo!>>
Gli occhi di Marigold pulsarono di pagliuzze infuocate:
<<Marvin non lo permetterà! E' lui il legittimo erede, l'unico che il Senato sarà disposto ad accettare!>>
Il senatore scosse il capo:
<<Ammesso che quel ragazzo arrivi fino a qui... per voi sarà comunque la fine! Marvin non vi vuole come moglie!>>
Marigold non si lasciò intimidire:
<<Lo convincerò! So essere molto persuasiva! Ho il potere del fuoco!>>
Fuscivarian ridacchiò:
<<Fate troppo affidamento sulle vostre arti di seduzione. Alienor di Alfarian è più giovane e più bella di voi! Avete fatto male a non ucciderla, quando ne avete avuto l'opportunità!>>
Era vero.
Un altro errore... ho sottovalutato quella ragazzina... ed ora anche lei cospira contro di me...
Con uno sguardo furente si rivolse al senatore, puntandogli addosso un dito artigliato:
<<Non illudetevi di poter cambiare il mio destino, Fuscivarian, o il vostro, o quello di chiunque altro si sia macchiato di sangue senza essersi pentito. Presto bruceremo all'Inferno: io, voi, Sephir... per sempre, lo capite? Per sempre... per sempre...>>
Era come impazzita. C'era quasi un singhiozzo in quell'ultima esclamazione. Nessuno l'aveva mai vista così sconvolta.
Il vecchio ne rimase turbato, perché sentiva in lei la voce di tutti i demoni dell'oltretomba:
<<Veramente pensate che non possiamo fare nulla per cambiare il nostro destino?>>
Marigold, si asciugò le lacrime e scrollò le spalle, come se si fosse liberata di un grande peso::
<<E perché dovremmo? La malvagità è nella nostra natura. Chi poteva pentirsi, e salvarsi, lo ha già fatto. Per noi è troppo tardi: o instaureremo l'Inferno su questa terra, o andremo a fare compagnia a tutti gli altri dannati della famiglia Eclionner! Forse troveremo interlocutori interessanti... in fondo, il Paradiso deve essere un posto piuttosto noioso, per gente come noi!>>
Fuscivarian capì che Marigold lo stava avvertendo: se lei fosse crollata, avrebbe trascinato tutti nel suo abisso di fuoco.
<<L'Inferno può attendere, Maestà! Se non ci ostacolerete, potremo permettervi di vegliare sulla Dinastia. Di più non posso promettervi!>>
Marigold non lo ascoltava nemmeno. Gli fece cenno di andarsene, e quando rimase sola, si guardò lungamente allo specchio, e per la prima volta in vita sua, provò vergogna di se stessa.
Etichette:
Atar,
corona,
eclionner,
Ellis,
erede,
fuoco,
Gothian,
imperatrice,
impero,
inferno,
maestà,
Marigold,
Marvin,
paradiso,
Primo Ministro,
principesssa,
sangue,
senatore,
Sephir,
Wensy
giovedì 26 luglio 2012
Gothian. Capitolo 86. Marvin incontra Ellis Eclionner
Prima di affrontare l'Assemblea Generale dei Keltar, il giovane re Marvin Vorkidian, già riconosciuto come Profeta, Principe Promesso e Figlio di Cento Re, aveva ricevuto il giuramento di fedeltà da parte del generale Tork e delle sue truppe di fedelissimi, gli Irriducibili, i combattenti per la fede.
Alla testa di queste truppe, Marvin decise di raggiungere sua zia Ellis a Keltar Augusti, per verificarne l'affidabilità.
Era la prima volta che vedeva Ellis Eclionner di persona, e la trovò straordinariamente giovane.
Aveva sentito parlare di strani rituali di eterna giovinezza, e persino di bagni nel sangue delle vergini.
Non mi stupirei! Quella donna ha fatto scorrere più sangue di suo padre Sephir, e ne ha gioito più di Lord Fenrik. Il Conte se ne ciba: lei ci nuotava dentro.
Ma il padre di Marvin, il principe Masrek, che era di nuovo innamorato di Ellis, aveva giurato che l'ex sovrana dei Lathear si era pentita di tutte le atrocità commesse, ed era pronta al martirio, nella guerra contro il Conte di Gothian, per redimersi dal male.
Quando si incontrarono, Ellis si inginocchiò di fronte a lui dicendo:
<<Vostra Maestà Imperiale, vi accolgo come vostra suddita e servitrice. Le legioni che ho condotto sin qui sono ai vostri ordini>>
Quell'atto di sottomissione, per quanto necessario ai fini del riconoscimento della legittimità dei diritti di Marvin sul trono imperiale dei Lathear, lo mise in imbarazzo.
Non ho ancora fatto niente, e tutti mi trattano da sovrano. Ma al primo errore che dovessi compiere, non esiterebbero a eliminarmi.
Prese le mani di sua zia e, invitandola ad alzarsi, le disse:
<<Ti prego, Ellis, tra noi non ci debbono essere formalità. Chiamami col mio nome e rivolgiti a me come a un nipote, per quanto la tua giovinezza potrebbe farci apparire quasi fratelli>>
Ellis sorrise:
<<Hai lo stesso animo gentile e galante di tuo padre>>
Marvin volle subito valutare se sua zia fosse sincera:
<<Anche di mia madre>> rispose e si chiese se Lilieth avesse in cuor suo perdonato Ellis.
<<Per diciotto anni l'ho cercata. Ma nessuno sapeva dove fosse. Il Pirata l'ha nascosta bene, e l'ha salvata dalla mia gelosia. Ora so che si dirige di nuovo verso Lathena, per rinvendicare il Trono in tuo nome. Ed ha il mio appoggio>>
Marvin cercava di vedere se rimaneva in lei qualcosa della terribile Vedova Nera.
<<Per tanti anni ti ho temuta. Mia nonna ha fatto tutto il possibile perché i tuoi servizi segreti non mi scoprissero, ma credo che Lord Bial sapesse di me, e volesse proteggermi, forse perché sapeva che un giorno sarei potuto essere utile>>
La donna annuì:
<<Bial ha agito giustamente, al contrario di me. Purtroppo non posso cambiare il mio passato, né alleviare le mie colpe. Posso solo tentare di espiare i miei peccati, sacrificando tutto ciò che ho di più caro, affinché tu possa compiere la missione alla quale sei destinato>>
Marvin sentì una sincera convinzione nella voce di sua zia:
<<Ti credo, Ellis. E accetto la tua alleanza. Abbiamo due nemici comuni: Fenrik e Marigold di Gothian. Anche se non sono più sposati, restano una minaccia per tutti i popoli del Continente>>
L'ex reggente lo guardò con ammirazione:
<<Avrei voluto avere un figlio come te, non come Elner. Lui ti odia anche per questo, e anche se è pronto a combattere contro Fenrik di Gothian, prima o poi vorrà sfidarti a duello>>
Marvin annuì:
<<Anche l'anima di Vorkidex, dentro di me, lo vorrebbe, ma io non credo nella violenza come metodo di risoluzione delle controversie!>>
Ellis era d'accordo:
<<Sei molto saggio Marvin. Non a caso i Keltar ti hanno scelto come guida e i Lathear sono pronti a farlo! Inoltre anche gli Alfar, se riusciremo a liberarli, saranno lieti di offrirti in sposa Alienor di Alfarian, a cui io, purtroppo, ho fatto del male. Spero che tu e lei un giorno possiate trovare quell'amore che a me e a tuoi genitori è stato negato per tanto tempo>>
I pensieri fissi di Ellis erano sempre due: l'amore e la politica, intrecciati e inscindibili.
Da fanciulla ha sacrificato l'amore alla politica, ora sacrifica la politica all'amore.
Ma restavano due dubbi importanti.
<<Come intendi comportarti con tuo padre?>>
L'ex sovrana aveva valutato attentamente la questione:
<<Sephir aveva altri progetti per te. E infatti non ha preso bene il tuo rifiuto di sposare Marigold. Ti incolpa di aver scatenato la guerra, e sta marciando su Lathena, devastando tutto quello che si trova nel mezzo, e attribuisce a te il prezzo del sangue>>
Marvin non ne era sorpreso:
<<Mio nonno è peggio di Fenrik: il vampiro ha bisogno del sangue per nutrirsi, come tu un tempo per mantenerti giovane, ma Sephir ama solo vederlo scorrere nei fiumi. E' l'unica cosa che lo rende felice. Sarà un degno alleato di Marigold, e dovremo sconfiggerlo, tutti insieme! Ed Elner sarebbe di grande aiuto, se riuscisse a liberarsi dal fantasma che lo domina>>
Ellis divenne improvvisamente triste:
<< Elner ormai è posseduto da Arexatan, e non c'è speranza di redimerlo: persino padre Ulume della Sacra Canonica dice che nessun esorcismo potrebbe salvarlo>>
<<E riguardo a mio padre?>>
Quella era la domanda più spinosa.
Ellis si commosse:
<<Lui è tutta la mia vita. Ci amiamo, ma non vogliamo dare scandalo, né generare altre abominazioni. Saremo casti, ma non potremo separarci mai più, perché ormai siamo una persona sola: Masrek è l'altra parte di me, ed è tutto il bene che mi resta>>
Marvin annuì:
<<Ellis, non mi opporrò al tuo amore per mio padre. Era destino che accadesse, e che mio padre fuggisse. Era la condizione per generare me. Ma ora che la profezia si è compiuta, sento con certezza che la tua anima ha imboccato la giusta strada della redenzione. Ora quindi mettiamo da parte tutti i conflitti del passato, e prepariamoci alla grande battaglia contro il comune nemico, Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian>>
venerdì 22 giugno 2012
Gohian. Capitolo 74. Sephir Eclionner incontra il suocero Fuscivarian
Sua Altezza Imperiale il principe della corona Sephir Eclionner, vestito in armatura e toga dopo tanto tempo, alla testa di 10 legioni di Lathear, circondò la roccaforte di Marina del Campo, che si arrese senza alcuna resistenza.
Sul motivo che aveva spinto Sephir a prendere il controllo della cittadella non c'erano dubbi: lì infatti si trovava confinato suo suocero, il senatore Fuscivarian, segregato in un convento.
Sephir non lo vedeva da 18 anni, da quando cioè suo padre, il vecchio imperatore Wechtigar XVI, su istigazione dello stesso Fuscivarian, aveva diseredato ed esiliato il principe ereditario, a causa della disfatta militare nella spedizione contro gli Alfar.
Quello stesso giorno Sephir era stato gravemente ferito alla gamba destra nell'ormai leggendario duello col Conte Fenrik di Gothian, durante la battaglia di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue.
Da allora tra i due era nato un odio profondo, anche se per motivi politici si erano trovati costretti più volte a complottare intrighi di palazzo.
Sephir si considerava un vecchio, per i suoi 75 anni, ma suo suocero Fuscivarian era veramente decrepito, con i suoi 95.
Da quando poi Elner XI lo aveva costretto a farsi monaco, e a vivere relegato nel convento di Marina del Campo, il senatore appariva ancora più vecchio e incartapecorito.
Lo sguardo di Fuscivarian aveva conservato quella lieve piega ironica, unica concessione all'emotività in un volto da sfinge mummificata.
<<Questa sì che è una sorpresa: Sephir Eclionner... già Principe della Corona, ora latitante e bandito, a capo della Piovra. Come è possibile che un pendaglio da forca come te giri impunemente per l'Impero e si faccia annunciare come un generale vittorioso, cosa che non sei mai stato e mai riuscirai mai ad essere!>>
Un'accoglienza più gelida e beffarda non poteva esistere.
Ma Sephir non si lasciò scalfire:
<<Anche per me è una sorpresa trovarvi vivo, senatore Fuscivarian, dopo che avete ucciso la vostra stessa figlia, la mia povera Wensy, e avete sobillato Ellis contro il resto della famiglia, benedicendo persino il suo vergognoso incesto con Masrek! Chi è dunque il pendaglio da forca tra noi due? Mi chiedo se non sia giunto il momento di mandarvi all'inferno>>
Il Senatore sogghignò:
<<Se era questo il tuo obiettivo, caro genero, l'avresti già realizzato da un pezzo. Sei la persona più sanguinaria della storia imperiale, Sephir. Peggio dei vampiri! Loro almeno del sangue se ne cibano. Tu provi piacere semplicemente a spargerlo. Hai persino infranto l'Antico Patto, portando morte e fiumi di porpora tra gli Alfar, a Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue>>
Sephir scrollò le spalle:
<<Anche voi vi siete dato molto da fare quell'anno. Siete riuscito ad avvelenare mio padre, a far credere che mio figlio fosse morto, e infine ad avvelenare il marito di Ellis, quel povero idiota di mio nipote Elner X. Ma non sono qui per fare a gara a chi ha seminato più vittime. Sono qui per parlare del Nuovo Patto>>
Al solo sentir pronunciare quella parola, il decrepito senatore sgranò gli occhi immersi in un mare di borse e di rughe:
<<Un Nuovo Patto? Ma se ormai i demoni hanno conquistato tutto il Continente Centrale?>>
Sephir scosse il capo:
<<No, molte zone dell'Impero sono sotto il mio controllo, e la Federazione Keltar si sta per ricostituire in un Regno unitario, sotto la guida di mio nipote Marvin, che è anche vostro pronipote, in quanto figlio di Masrek>>
Il Senatore annuì:
<<Marvin ... il figlio segreto di Masrek!>>
Lo Sciancato confermò:
<<Voi siete suo bisnonno, tramite Wensy, ed io suo nonno... lui è tutto ciò che ancora ci accomuna, e avremmo entrambi interesse affinché Marvin ascendesse al Trono del Sole!!>>
Fuscivarian sogghignò nuovamente:
<<E' sempre bello rientrare nel Gioco del Trono... ho sempre sostenuto che fosse l'unico gioco in cui valesse la pena impegnarsi. L'unico gioco che conta. Ellis ed Elner mi hanno deluso, ed ora c'è quella terribile Marigold di Gothian... come potremmo riuscire a sconfiggere quella strega... a meno che... >>
Sephir terminò la frase:
<<A meno che non riusciamo a far sposare Marigold e Marvin. Questa è la sintesi del Nuovo Patto! Abbiamo l'appoggio di Eclion e di Atar, tra i demoni, e di Belenos e di Cernunnos tra gli angeli. Gli altri per ora si mantengono neutrali>>
Il senatore annuì:
<<Ed io come posso esserti utile? E soprattutto, cosa ci guadagno?>>
Lo Sciancato scosse il capo:
<<Sempre le solite domande... ebbene, voi avete ancora molti amici in Senato e nel Clero: vi chiedo di convincerli ad abbandonare Elner e a schierarsi per Marvin. Possiamo già contare sull'appoggio di Bial l'Eunuco e dei servizi segreti, e persino della Grande Canonica: il nuovo priore Ulume è un mio fedelissimo. Naturalmente voi sarete ricompensato con la revoca dell'esilio, la nomina a Presidente del Senato e a Ministro degli Interni... che ve ne pare?>>
A Fuscivarian brillavano gli occhi:
<<Considerala già una cosa fatta! Ma ti pongo solo una domanda: come riesci a fidarti di me, dell'uomo che ha ordinato la morte della sua stessa figlia, tua moglie, e ha rovinato i figli che hai avuto da lei?>>
Qui Sephir rimase pensieroso per un po', e poi rispose:
<<Sono un Eclionner, e gli Eclionner non hanno figli, hanno solo degli eredi!>>
N.d.A.
Sephir Eclionner è interpretato da Charles Dance nel ruolo di lord Tywin Lannister ne "Il trono di spade" di George Martin.
Il toponimo Marina del Campo si ispira a quello di Medina del Campo, dove morì Isabella di Castiglia.
Gli Alfar sono un incrocio tra gli Elfi e i popoli del nord del Continente centrale.
Il senatore Fuscivarian (Fujiwara) è intepretato da Ian McDiarmid nel ruolo dell'imperatore Palpatine in "Guerre Stellari".
"I fiumi di porpora", espressione rappresentata nella seconda immagine, è il titolo di un ottimo film thriller con Jean Reno, tratto da un omonimo romanzo.
"Il gioco del trono" è il titolo italiano dei primi due romanzi della serie "Le cronache del ghiaccio e del fuoco". Separatamente i due romanzi si intitolano "Il trono di spade" e "Il grande inverno", seguiti poi da "Il regno dei lupi" (con riferimento alla famiglia Stark) e "La regina dei draghi" (con riferimento a Daenerys Targaryen).
La frase finale è ispirata da una affermazione di Pietro il Grande quando ordinò l'esecuzione di suo figlio Alessio Petrovich Romanov, accusato di cospirazione e alto tradimento: "Gli zar non hanno figli, hanno solo degli eredi".
Etichette:
altezza,
corona,
Ellis,
fiumi di porpora,
gioco del trono,
Gothian,
imperatore,
incesto,
Marigold,
Marvin,
Nuovo Patto,
primavera,
principe,
sangue,
senato,
senatore,
Sephir,
unico gioco che conta
martedì 7 febbraio 2012
Gothian. Capitolo 7. Alienor e Marigold: fantasmi dal passato
Alienor era stata accolta trionfalmente ad Elenna sul Dhain, con tutti gli onori che spettavano al suo rango. Il governatore della città, Lord Hubert Laendrics di Udsen, un fedelissimo di suo padre, l'aveva accompagnata fino al Palazzo Reale, divenuto ormai sede del governo cittadino.
Alienor c'era stata soltanto una volta, in precedenza, durante un viaggio diplomatico del padre, alcuni anni prima, e se n'era innamorata. Aveva chiesto a suo padre perché dovevano abitare ad Alfarian, quando ad Elenna avevano un palazzo molto più bello. Kerelik le aveva risposto senza mezzi termini che lì non sarebbero stati al sicuro e non ne aveva più voluto parlare. In quell'occasione Alienor aveva fatto amicizia con la famiglia di Lord Hubert, in particolare con sua moglie, Ingrid, una donna molto bella e gentile e con suo figlio Gahel, un giovane cavaliere per il quale si era presa un'infatuazione.
Incontrarli di nuovo era stato inizialmente molto piacevole, perché Ingrid aveva organizzato un'accoglienza in grande stile. Ser Gahel si era comportato molto bene, ma il suo atteggiamento era cambiato quando aveva visto Marigold. Da quel momento non aveva più tolto gli occhi di dosso alla Dama Gialla.
La cosa non piaceva affatto alla principessa, la quale, per prendersi una rivincita, si presentò alla cena ufficiale vestita come una regina. Aveva chiesto espressamente che le venisse portata come sedia quella del re, che era conservata per le grandi occasioni. Con questo aspetto più regale, e più maturo, era riuscita a suscitare finalmente l'attenzione dei commensali, ma non di Ser Gahel.
Per cercare di attirare l'attenzione, si rivolse al governatore, che stava all'altro capo della tavola:
<<Lord Hubert, è vero che mio padre trascorreva qui tutte le estati, prima che io nascessi?>>
Era una domanda retorica, ma il suo scopo era dirigere la conversazione come una vera sovrana.
Lord Hubert rispose con molta cortesia:
<<Certamente, Vostra Altezza! All'epoca vostro padre era ancora il principe ereditario, e amava questa città più di qualunque altro luogo al mondo. Ma erano altri tempi, mia principessa, tempi di pace e di sicurezza>>
Alienor sorrise, perché si era aspettata una risposta del genere e aveva in serbo la vera domanda: <<Ritenete che la città di Elenna non sia più sicura?>>
A quel punto l'attenzione dei commensali era tutta concentrata su di lei e sul governatore.
Marigold fingeva di essere molto impegnata a sezionare una fetta di vitello al sangue.
Lord Hubert si fece serio: <<Altezza, voi sollevate una questione molto delicata. La sicurezza di Elenna è la mia primaria responsabilità, e posso dire che la città non si farà più prendere alla sprovvista, come diciassette anni fa, durante la Primavera di Sangue>>
<<E allora perché, secondo voi, mio padre non ci viene più? Se è vero che siete il suo migliore amico, saprete bene le sue motivazioni>>
Lord Hubert le indirizzò uno sguardo severo, ma la cortesia lo obbligava a rispondere: <<Voi sicuramente sapete che io e vostro padre eravamo qui, il giorno in cui Sephir Eclionner e le sue legioni cinsero d'assedio Elenna. Vedemmo arrivare le navi, mentre le mura a sud già erano circondate dai Lathear, pronti a tutto per saccheggiare la capitale del nostro regno. Kerelik fece subito accendere il fuoco nella torre del faro, per segnalare il pericolo alle roccaforti sulle colline. Sapeva che i rinforzi ci avrebbero messo almeno un giorno ad arrivare, e per questo, sebbene fosse ancora un ragazzo, organizzò una difesa esamplare. Si batté come un leone, senza risparmiare energie. Quando finalmente arrivarono le truppe di vostro nonno e del Conte di Gothian, vostro padre era stremato. Era stato ferito ed aveva la febbre, e nonostante questo volle partecipare alla battaglia decisiva. Lo spettacolo a cui assistemmo era già terribile di per sé, ora immaginate come poteva esserlo nel delirio della sua febbre. Egli vide, o forse credette di vedere, qualcosa che lo sconvolse, qualcosa di terribile, che da allora divenne come un'ombra sulla sia vita. Ma vi prego di non chiedermi altro...>>
<<Padre!>> intervenne a quel punto Ser Gahel <<non potete tirarvi indietro proprio adesso che ci avete incuriositi!
Cosa vide re Kerelik? Vi avrà pure accennato a qualcosa?>> e piantò gli occhi sul padre con aria decisa.
Lord Hubert fissò prima il figlio, poi la principessa e infine il suo sguardo cadde su Marigold di Gothian, l'unica commensale che teneva lo sguardo fisso sul piatto.
<<Non sono autorizzato a rispondere. Un dovere di discrezione mi impone il silenzio. Ma la Contessa di Gothian qui presente potrebbe forse chiarire alcune cose che io stesso vidi e non riuscii a spiegarmi>>
A quel punto Marigold alzò lo sguardo e lo puntò sul governatore di Elenna:
<<Non so come potrei esservi utile, Lord Hubert, dal momento che mi trovavo a Gothian, quel giorno>>
<<Voi sì, ma vostro marito ha combattuto a fianco di Kerelik>>
<<Certo, e gli ha anche salvato la vita! Kerelik non avrebbe dovuto combattere in quelle condizioni, si reggeva in piedi a malapena, mi è stato detto>>
Lord Hubert annuì: <<E vi è stato detto chi tentò di ucciderlo?>>
Marigold mantenne lo sguardo fisso su di lui: <<Non è un segreto! Fu Sephir Eclionner in persona! E mio marito lo uccise!>>
E qui Lord Hubert scosse lentamente il capo, e poi sollevò l'indice della mano destra e lo fece oscillare lentamente ai lati: <<No, milady, non è quello che io ho visto...>> aveva le pupille dilatate e pareva come stregato <<Il Conte Fenrick duellò con Sephir Eclionner, e lo ferì gravemente a una gamba, ma non lo uccise. Quando era sul punto di sferrargli il colpo mortale, si fermò improvvisamente, con lo sguardo rivolto al cielo. Poi chiamò a raccolta alcuni Albini, che coprirono la visuale. Io non so che cosa accadde dopo, perché dovetti combattere ancora, ma so per certo che il cadavere di Sephir Eclionner non è mai stato trovato!>>
Marigold non batté ciglio e replicò con voce ferma: <<Quasi cinquemila Albini sono morti per salvare questa città e questo regno! E invece di essere ricordati come eroi, sono oggetto di denigrazione!>> e poi si voltò e guardò tutti i commensali ad uno ad uno, compresa Alienor, che si era enormemente pentita del vespaio sollevato con la sua inopportuna domanda. E poi si fermò su Ser Gahel, e gli disse: <<Immagino che voi sareste pronto a dare la vita per la salvezza di questa città, ma non illudetevi di essere ricordato con onore. Avete visto e sentito come Elenna tratta i salvatori della patria!>>
Detto questo si alzò, sbatté il tovagliolo sul tavolo e se ne andò.
Ser Gahel la seguì, chiedendole scusa a nome del padre, ed entrambi scomparvero dalla sala. Le loro voci svanirono lentamente.
Alienor vide che Lord Hubert era come inebetito.
I commensali borbottavano tra loro, commentando la scena.
Ingrid, a fianco a lei, le sussurrò: <<Io so cosa guardava il Conte Fenrik... c'era un demone che aleggiava su Sephir, che impartì degli ordini che non potevano essere ignorati.
Il Conte di Gothian si inchinò, lo ascoltò e poi fece portare Sephir in salvo dai suoi Albini, verso sud, verso la Selva Nera>>
<<Come potete credere a una cosa simile? Ci sono testimoni?>>
Ingrid sospirò: <<Ce ne sono molti, e hanno visto anche molti altri eventi inspiegabili. Sono accadute cose ben peggiori da allora... quegli Albini... le loro tombe... erano...>>
<<Ora basta!>> tuonò Ser Hubert <<Sono solo leggende! La verità, mia principessa, è che eravamo tutti troppo sconvolti, quel giorno. Chi è sopravvissuto a quella battaglia ha portato dentro di sé il ricordo di orrori indicibili, è stato perseguitato dagli incubi! Ognuno di noi porta con sé i suoi fantasmi. Quisque suos patimur manes. E questo ha creato leggende nere, ha fatto nascere dicerie e che hanno ingiustamente oltraggiato il Conte di Gothian la memoria dei caduti Albini. Vogliate porgere le mie scuse alla Contessa Marigold, io... io sono desolato per quello che ho detto>>
Ma più che desolato appariva molto impaurito.
Alienor si voltò verso Ingrid, la quale con l'indice sulla bocca le fece segno di tacere, e poi lo roteò, come per rimandare al giorno dopo il resto del discorso..
Ma la mattina dopo Ingrid non si presentò a colazione. Ser Hubert si scusò dicendo che la moglie era indisposta. Ser Gahel si mostrò invece particolarmente gentile e allegro, e promise ad Alienor che l'avrebbe scortata nel viaggio. Questa notizia le diede un leggero sollievo, dopo una notte insonne e spaventosa. Persino Marigold appariva tranquilla e serena come se nulla fosse successo.
Eppure qualcosa è successo, fu il pensiero di Alienor mentre assisteva ai preparativi per la partenza. Il viaggio sarebbe proseguito per nave lungo il Dhain, quel fiume enorme che era stato tinto di porpora, una primavera di diciassette anni prima.
N.d.A.
Il palazzo di Elenna sul Dhain è St. James Palace di Londra.
Alienor di Alfarian è Tamzin Merchant nel ruolo di Catherine Howard ne "I Tudor", "Tudors".
Lord Hubert Laendric di Hudsen è Ser Kevan Lannister.
Lady Marigold di Gothian è Cersei Lannister.
Ser Gahel è Jaime Lannister. Dai romanzi di George Martin.
Il demone è rappresentato da una immagine del film "Le roi danse" e rappresenta Luigi XIV.
Alienor c'era stata soltanto una volta, in precedenza, durante un viaggio diplomatico del padre, alcuni anni prima, e se n'era innamorata. Aveva chiesto a suo padre perché dovevano abitare ad Alfarian, quando ad Elenna avevano un palazzo molto più bello. Kerelik le aveva risposto senza mezzi termini che lì non sarebbero stati al sicuro e non ne aveva più voluto parlare. In quell'occasione Alienor aveva fatto amicizia con la famiglia di Lord Hubert, in particolare con sua moglie, Ingrid, una donna molto bella e gentile e con suo figlio Gahel, un giovane cavaliere per il quale si era presa un'infatuazione.
Incontrarli di nuovo era stato inizialmente molto piacevole, perché Ingrid aveva organizzato un'accoglienza in grande stile. Ser Gahel si era comportato molto bene, ma il suo atteggiamento era cambiato quando aveva visto Marigold. Da quel momento non aveva più tolto gli occhi di dosso alla Dama Gialla.
La cosa non piaceva affatto alla principessa, la quale, per prendersi una rivincita, si presentò alla cena ufficiale vestita come una regina. Aveva chiesto espressamente che le venisse portata come sedia quella del re, che era conservata per le grandi occasioni. Con questo aspetto più regale, e più maturo, era riuscita a suscitare finalmente l'attenzione dei commensali, ma non di Ser Gahel.
Per cercare di attirare l'attenzione, si rivolse al governatore, che stava all'altro capo della tavola:
<<Lord Hubert, è vero che mio padre trascorreva qui tutte le estati, prima che io nascessi?>>
Era una domanda retorica, ma il suo scopo era dirigere la conversazione come una vera sovrana.
Lord Hubert rispose con molta cortesia:
<<Certamente, Vostra Altezza! All'epoca vostro padre era ancora il principe ereditario, e amava questa città più di qualunque altro luogo al mondo. Ma erano altri tempi, mia principessa, tempi di pace e di sicurezza>>
Alienor sorrise, perché si era aspettata una risposta del genere e aveva in serbo la vera domanda: <<Ritenete che la città di Elenna non sia più sicura?>>
A quel punto l'attenzione dei commensali era tutta concentrata su di lei e sul governatore.
Marigold fingeva di essere molto impegnata a sezionare una fetta di vitello al sangue.
Lord Hubert si fece serio: <<Altezza, voi sollevate una questione molto delicata. La sicurezza di Elenna è la mia primaria responsabilità, e posso dire che la città non si farà più prendere alla sprovvista, come diciassette anni fa, durante la Primavera di Sangue>>
<<E allora perché, secondo voi, mio padre non ci viene più? Se è vero che siete il suo migliore amico, saprete bene le sue motivazioni>>
Lord Hubert le indirizzò uno sguardo severo, ma la cortesia lo obbligava a rispondere: <<Voi sicuramente sapete che io e vostro padre eravamo qui, il giorno in cui Sephir Eclionner e le sue legioni cinsero d'assedio Elenna. Vedemmo arrivare le navi, mentre le mura a sud già erano circondate dai Lathear, pronti a tutto per saccheggiare la capitale del nostro regno. Kerelik fece subito accendere il fuoco nella torre del faro, per segnalare il pericolo alle roccaforti sulle colline. Sapeva che i rinforzi ci avrebbero messo almeno un giorno ad arrivare, e per questo, sebbene fosse ancora un ragazzo, organizzò una difesa esamplare. Si batté come un leone, senza risparmiare energie. Quando finalmente arrivarono le truppe di vostro nonno e del Conte di Gothian, vostro padre era stremato. Era stato ferito ed aveva la febbre, e nonostante questo volle partecipare alla battaglia decisiva. Lo spettacolo a cui assistemmo era già terribile di per sé, ora immaginate come poteva esserlo nel delirio della sua febbre. Egli vide, o forse credette di vedere, qualcosa che lo sconvolse, qualcosa di terribile, che da allora divenne come un'ombra sulla sia vita. Ma vi prego di non chiedermi altro...>>
<<Padre!>> intervenne a quel punto Ser Gahel <<non potete tirarvi indietro proprio adesso che ci avete incuriositi!
Cosa vide re Kerelik? Vi avrà pure accennato a qualcosa?>> e piantò gli occhi sul padre con aria decisa.
Lord Hubert fissò prima il figlio, poi la principessa e infine il suo sguardo cadde su Marigold di Gothian, l'unica commensale che teneva lo sguardo fisso sul piatto.
<<Non sono autorizzato a rispondere. Un dovere di discrezione mi impone il silenzio. Ma la Contessa di Gothian qui presente potrebbe forse chiarire alcune cose che io stesso vidi e non riuscii a spiegarmi>>
A quel punto Marigold alzò lo sguardo e lo puntò sul governatore di Elenna:
<<Non so come potrei esservi utile, Lord Hubert, dal momento che mi trovavo a Gothian, quel giorno>>
<<Voi sì, ma vostro marito ha combattuto a fianco di Kerelik>>
<<Certo, e gli ha anche salvato la vita! Kerelik non avrebbe dovuto combattere in quelle condizioni, si reggeva in piedi a malapena, mi è stato detto>>
Lord Hubert annuì: <<E vi è stato detto chi tentò di ucciderlo?>>
Marigold mantenne lo sguardo fisso su di lui: <<Non è un segreto! Fu Sephir Eclionner in persona! E mio marito lo uccise!>>
E qui Lord Hubert scosse lentamente il capo, e poi sollevò l'indice della mano destra e lo fece oscillare lentamente ai lati: <<No, milady, non è quello che io ho visto...>> aveva le pupille dilatate e pareva come stregato <<Il Conte Fenrick duellò con Sephir Eclionner, e lo ferì gravemente a una gamba, ma non lo uccise. Quando era sul punto di sferrargli il colpo mortale, si fermò improvvisamente, con lo sguardo rivolto al cielo. Poi chiamò a raccolta alcuni Albini, che coprirono la visuale. Io non so che cosa accadde dopo, perché dovetti combattere ancora, ma so per certo che il cadavere di Sephir Eclionner non è mai stato trovato!>>
Marigold non batté ciglio e replicò con voce ferma: <<Quasi cinquemila Albini sono morti per salvare questa città e questo regno! E invece di essere ricordati come eroi, sono oggetto di denigrazione!>> e poi si voltò e guardò tutti i commensali ad uno ad uno, compresa Alienor, che si era enormemente pentita del vespaio sollevato con la sua inopportuna domanda. E poi si fermò su Ser Gahel, e gli disse: <<Immagino che voi sareste pronto a dare la vita per la salvezza di questa città, ma non illudetevi di essere ricordato con onore. Avete visto e sentito come Elenna tratta i salvatori della patria!>>
Detto questo si alzò, sbatté il tovagliolo sul tavolo e se ne andò.
Ser Gahel la seguì, chiedendole scusa a nome del padre, ed entrambi scomparvero dalla sala. Le loro voci svanirono lentamente.
Alienor vide che Lord Hubert era come inebetito.
I commensali borbottavano tra loro, commentando la scena.
Ingrid, a fianco a lei, le sussurrò: <<Io so cosa guardava il Conte Fenrik... c'era un demone che aleggiava su Sephir, che impartì degli ordini che non potevano essere ignorati.
Il Conte di Gothian si inchinò, lo ascoltò e poi fece portare Sephir in salvo dai suoi Albini, verso sud, verso la Selva Nera>>
<<Come potete credere a una cosa simile? Ci sono testimoni?>>
Ingrid sospirò: <<Ce ne sono molti, e hanno visto anche molti altri eventi inspiegabili. Sono accadute cose ben peggiori da allora... quegli Albini... le loro tombe... erano...>>
<<Ora basta!>> tuonò Ser Hubert <<Sono solo leggende! La verità, mia principessa, è che eravamo tutti troppo sconvolti, quel giorno. Chi è sopravvissuto a quella battaglia ha portato dentro di sé il ricordo di orrori indicibili, è stato perseguitato dagli incubi! Ognuno di noi porta con sé i suoi fantasmi. Quisque suos patimur manes. E questo ha creato leggende nere, ha fatto nascere dicerie e che hanno ingiustamente oltraggiato il Conte di Gothian la memoria dei caduti Albini. Vogliate porgere le mie scuse alla Contessa Marigold, io... io sono desolato per quello che ho detto>>
Ma più che desolato appariva molto impaurito.
Alienor si voltò verso Ingrid, la quale con l'indice sulla bocca le fece segno di tacere, e poi lo roteò, come per rimandare al giorno dopo il resto del discorso..
Ma la mattina dopo Ingrid non si presentò a colazione. Ser Hubert si scusò dicendo che la moglie era indisposta. Ser Gahel si mostrò invece particolarmente gentile e allegro, e promise ad Alienor che l'avrebbe scortata nel viaggio. Questa notizia le diede un leggero sollievo, dopo una notte insonne e spaventosa. Persino Marigold appariva tranquilla e serena come se nulla fosse successo.
Eppure qualcosa è successo, fu il pensiero di Alienor mentre assisteva ai preparativi per la partenza. Il viaggio sarebbe proseguito per nave lungo il Dhain, quel fiume enorme che era stato tinto di porpora, una primavera di diciassette anni prima.
N.d.A.
Il palazzo di Elenna sul Dhain è St. James Palace di Londra.
Alienor di Alfarian è Tamzin Merchant nel ruolo di Catherine Howard ne "I Tudor", "Tudors".
Lord Hubert Laendric di Hudsen è Ser Kevan Lannister.
Lady Marigold di Gothian è Cersei Lannister.
Ser Gahel è Jaime Lannister. Dai romanzi di George Martin.
Il demone è rappresentato da una immagine del film "Le roi danse" e rappresenta Luigi XIV.
Iscriviti a:
Post (Atom)