lunedì 12 marzo 2012

Gothian. Capitolo 25. Marvin parte: incomincia l'avventura!


La "Compagnia dei liberatori di Alienor”, costituitasi per il ritrovamento della principessa degli Alfar, era composta in totale da centocinquanta uomini, tra cui Marvin Vorkidian, che per l'occasione sfoggiava un nuovo abito, con una copertura di pelliccia e un arco per le frecce: l'unica arma che, per il momento, aveva imparato ad usare.


Il comandante della spedizione era il giovane Ser Yvain De Bors, figlio del Duca Gallrian, e con lui sarebbero partiti anche nove suoi fedelissimi cavalieri, dieci scudieri, cinque artigiani, cinque cuochi, tre medici e due barbieri.


Gli altri membri della Compagnia erano così suddivisi: Padre Varys Grizinga, allievo di Padre Sulmen, e un suo seguito di quattro uomini.
Infine c’erano cinque giovani diplomatici, tra cui Marvin di Keltar Senia e cinque druidi, guidati dal giovane druido Gwydion.


Il ruolo di difensori della Compagnia, era affidato a centinaio di fanti, reclutati tra i Keltar.
Il giorno della partenza, il Duca di Amnisia, vestito in pompa magna, tenne un discorso appassionato.
«Sono felice di vedervi tutti qui, pronti per questa importantissima missione e ritengo che una migliore scelta di uomini non poteva essere fatta! Per cui nutro grandi speranze nell’esito positivo della spedizione. Ho la massima fiducia in tutti voi e in mio figlio, Ser Yvain, che in qualità di capo della Compagnia agirà come io stesso avrei agito»
Fece una pausa ad effetto.
«I nostri informatori dei servizi segreti ci hanno assicurato che il rapimento della principessa Alienor è avvenuto poco più a sud del golfo di Dhain. E’ noto che i pirati hanno i loro covi nei fiordi che si creano là dove le montagne dei Denti del Drago incontrano l’Oceano Orientale. Da lì, i pirati e i fuorilegge salgono le cime dei monti, dove vivono le loro donne e i loro figli, conducendo una vita bestiale e indegna di un uomo. Che gli Dei proteggano la principessa, che è caduta in balia di simili bruti. Ma fortunatamente le nostre spie ci hanno indicato l’area dove è più probabile che abbiano nascosto l’ostaggio. Noi dunque correremo in suo aiuto! Io sarò con voi col pensiero, ma ora cedo la parola a mio figlio, che vi parlerà più nel dettaglio dell'itinerario che seguirete»





<<Ho già in mente l’itinerario che percorreremo per raggiungere i Denti del Drago e condurre da lì le nostre esplorazioni. Innanzi tutto eviteremo il mare, perché la stagione è sfavorevole, siamo già in autunno, e poi non è il caso di rendere la nostra partenza evidente e di sfidare i pirati nel loro elemento. Per questo ho deciso che partiremo inizialmente attraversando la nostra laguna fino al fiume Amnis, che poi valicheremo presso la città di Floriana, la nostra capitale. Dopodiché proseguiremo a piedi verso le montagne, ma evitando le strade con maggior traffico. Ci sono molti boschi e zone selvagge e noi dovremo avanzare attraverso di loro in direzione delle montagne senza dare nell’occhio. Meno persone ci vedono e meglio è. Poi inizieremo a esplorare le valli e le zone dei fiordi. Porteremo con noi delle scorte di cibo, ma conto sul fatto che la nostra caccia e raccolta nelle foreste possa fornirci viveri in abbondanza»
Marvin ascoltava con interesse e ammirazione.
Se fossi stato educato come un cavaliere! Ser Yvain è così brillante in quella armatura! Io invece sono solo un povero scriba, che non ha altra arma che la parola e le frecce di un arco...
Non tutti però condividevano l'entusiasmo di Ser Yvain de Bors.
Padre Grizinga, sacerdote di Eclion e irappresentante di Padre Sulmen, diede voce ai dubbi di tutti coloro che erano rimasti perplessi


 «Non metto in dubbio, Ser Yvain, la professionalità dei vostri servizi segreti, ma credo che in questo caso sia da ritenere molto improbabile che le vostre spie abbiano individuato gli esatti punti dove cercare la principessa.
I pirati  avranno sicuramente utilizzato un nuovo nascondiglio, che sarà ben nascosto. E poi, Messere, se anche per grazia di Eclion noi riuscissimo a trovare quel nascondiglio, non ci basteranno cento guardie a difenderci contro i fuorilegge. Non avete visto che scempio che hanno fatto dell'equipaggio Dolce Ellis?»
Infastidito per essere stato contraddetto, Ser Yvain cercò il supporto del padre, che però appariva impassibile. Gallrian ci teneva a mostrarsi imparziale, anche se disapprovava l'intervento di Padre Grizinga.
«Non ho mai detto che sarebbe stato facile» si difese il cavaliere «ma abbiamo in mano molti elementi per trovare la principessa! Quando ho giurato come cavaliere, mi fu chiesto di difendere i deboli, le vedove, gli orfani e le fanciulle rapite. Se questa impresa mi costerà la vita, allora sarà stato un onore averla persa per questa nobile causa! Ma voialtri pusillanimi e codardi siete sempre in tempo a rinunciare, se avete paura!»
«Non è questione di paura» ribatté severo Padre Grazinga «è questione di saggezza! Questo piano è mal congegnato. Cento soldati al seguito non possono certo passare inosservati, e allora, visto che la segretezza non è garantita, sarebbe molto meglio averne molti di più»
A questo punto il duca Gallrian incominciò a mostrare segni di impazienza.


«Non c’è tempo né denaro per reclutare altri uomini » esclamò Lord Gallrian «La principessa è in grave pericolo e bisogna intervenire subito. Quanto alla forza dei pirati, voi sembrate dimenticare, reverendo Padre, che l’equipaggio della Dolce Ellis è stato sopraffatto a causa del tradimento di qualcuno. Spero dunque che non vogliate insinuare che ci saranno traditori fra noi!»
«Non sia mai detto!» replicò il prete in modo visibilmente ironico
Era chiara la sua allusione alle voci secondo cui Gallrian potesse avere dei contatti segreti con i pirati, e proprio per questo non avesse paura a mandare suo figlio in quella missione così pericolosa.
Ser Yvain guardò prima il padre e poi gli altri membri della compagnia: «E voi? Avete delle domande? Delle obiezioni? Se ne avete, questa è l’ultima occasione per parlarne, perché una volta partiti, voi dovrete obbedire ai miei ordini senza discutere, sono stato chiaro?»
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato.
Marvin osservava la scena con grande interesse: si sentiva finalmente al centro della Storia!
Intervenne con tranquilla ironia il druido Gwydion. Era ancor giovane, ma la barba e gli occhi chiari penetranti, contribuivano a far sembrare il suo viso più adulto di quel che fosse.
«Non credo che la principessa resterà nascosta a lungo tra le montagne» 
«Non vi fidate dei nostri servizi segreti, druido Gwydion? » chiese Ser Yvain offeso e avrebbe sicuramente detto cose spiacevoli se il Duca non lo avesse fermato.
Fu proprio lui a rispondere al druido: «Noi abbiamo delle mappe molto dettagliate di tutte quelle regioni e dei nascondigli che i pirati usano di solito»
Gwydion sorrise in modo sarcastico: «Ah, sì? E allora perché non li siete mai andati ad arrestare?»
Il Duca ebbe un attimo di incertezza, poi con aria afflitta dichiarò:
 «Se fosse dipeso da me, li avrei già sterminati cento volte! Ma quei luoghi sono sotto la giurisdizione di altri Duchi, e non posso interferire nelle loro competenze»
Quella spiegazione non convinse nessuno.
Gallrian si oscurò: «Comunque sia, se la principessa non fosse nei rifugi a noi noti, la cercherete altrove. Avete con voi degli ottimi esploratori, e avete il permesso della Federazione Keltar di requisire le derrate alimentari che sono custodite nelle dispense. Conserverete tutto sotto sale o sotto spirito e avrete da mangiare per mesi»
Marvin vide il dubbio nei volti di molti membri della Compagnia.
Forse qualcuno voleva il fallimento della missione, e il Duca era complice di questo “qualcuno”?
Marvin però non riusciva a immaginare chi potesse esserci dietro le decisioni di Gallrian De Bors, né poteva credere che lui fosse talmente cinico da mandare pure suo figlio al massacro.
Non può essere Ellis la mandante, perché il suo uomo qui è Sulmen, non il Duca.
Ma allora la fazione del Duca chi rappresentava veramente?
La riunione stava terminando e Marvin notò con gioia che finalmente il momento della partenza era arrivato!.
Percepisco qualcosa…come se d’ora in avanti, insieme all'avventura, incominceranno a svelarsi i segreti e a compiersi i miracoli!


N.d.A.

Marvin Vorkidian è Theon Greyjoy.
Yvain de Bors è Loras Tyrell.
Gwidion il Druido è re Baelor Targaryen il Benedetto ("Baelor the Blessed").
La mappa della spedizione di Marvin è ispirata alla parte nord della pianura padana.
Padre Vaerys Grizinga è il maestro Luwin di Winterfell presso la famiglia Stark.
Gallrian de Bors è re Aegon IV Targaryen il Mediocre.

domenica 11 marzo 2012

Josephine Beauharnais, la moglie di Napoleone

Marie Josèphine Rose Tascher de La Pagerie, viscontessa di Beauharnais (Les Trois-Îlets23 giugno 1763 – Chateau de Malmaison29 maggio 1814) fu la prima moglie di Napoleone Bonaparte, e Imperatrice dei Francesi dal 1804 al 1810, anno in cui fu costretta a divorziare, non essendo in grado di dare un erede al marito.



Joséphine, così nominata da Napoleone (fino ad allora era chiamata Rose), nacque e visse in Martinica, fino a quando si sposò nel 1779 a Parigi con Alessandro di Beauharnais, dal quale ebbe due figli, Eugenio e Ortensia. 
In seguito alla Rivoluzione Francesse, venne arrestata col marito il 21 aprile 1794, con l'accusa di cospirazione per la restaurazione della monarchia. Suo marito fu ghigliottinato poco dopo. Josephine era destinata alla stessa sorte, quando la caduta di Robespierre portò al governo un Direttorio moderato, guidato da Paul Barras.
Liberata poco dopo dallo stesso Barras Josephine ne divenne l'amante e la consigliera. 
Barras le presentò il giovane generale Bonaparte, nel 1795




Napoleone si innamorò subito di lei, inizialmente non ricambiato. Dopo un anno di corteggiamento, alla fine ella cedette, e accettò la proposta di matrimonio del generale.






 L'8 marzo 1796, Napoleone e Giuseppina celebrarono il matrimonio con rito civile: nei documenti lo sposo si invecchiò di diciotto mesi, mentre Giuseppina si ringiovanì di quattro anni.


File:Joséphine-Napoléon.jpg

Dopo le nozze, Napoleone partì per la Campagna d'Italia, ma non mancò di mandarle lettere d'amore per tutto il tempo della sua assenza. Lei, meno romantica, rispose più raramente. 


File:Napoleon4.jpg

Quando Napoleone partì per l'Egitto, Jospehine ebbe una relazione  con un certo Hippolyte Charles fino all'ottobre 1799. In queso periodo ella si dedicò all'acquisto della Malmaison. Al ritorno in Francia di Napoleone, Josephine era fuori Parigi a casa di amici, ma quando seppe la notizia cercò di andargli incontro, ma per sbaglio lo superò. Quando tornò a Parigi trovò la porta della camera da letto sbarrata: la sua assenza aveva confermato la gelosia del marito. Per ore Giuseppina, piangendo e supplicando, cercò di farsi aprire da Napoleone, ma senza successo. Fu grazie all'intervento di Eugenio e Ortensia che la porta fu aperta.


File:Emprjose.jpg

Riconciliatasi con il marito, si trovò al centro del Colpo di stato del 18 brumaio 1799, con il quale Napoleone prese il potere come primo console e soppresse il Direttorio. Dopo il colpo di stato e il trasferimento della coppia Bonaparte trasferirono al palazzo del Lussemburgo, Giuseppina ruppe con il proprio passato e cercò di risanare le ferite del rapporto matrimoniale.
] Il 10 febbraio 1800, Giuseppina e il marito si trasferirono alle Tuileries, dopo che il palazzo aveva subito una ripulita dopo il periodo rivoluzionario. Giuseppina occupò quelli che erano stati gli appartamenti di Maria Antonietta, cosa che non le piacque molto: «Non sarò felice qui. Mi sembra che l'ombra della regina mi chieda cosa faccio nel suo letto»


File:Andrea Appiani - Joséphine Reine d'Italie.jpg

Ormai console a vita, Napoleone era in pratica sovrano assoluto della Francia. Il 18 maggio 1804 il Senato lo proclamò imperatore dei francesi.Ma il problema più grave che lo affliggeva era la mancanza di una successione. Né il matrimonio, né le sue occasionali avventure avevano dimostrato la capacità di Napoleone di avere un erede.Quando papa Pio VII giunse a Fontainebleau in previsione dell'incoronazione dell'imperatore e seppe che lui e Josphine non erano stati sposati religiosamente, si impuntò affermando che non avrebbe dato la benedizione in chiesa se la coppia non avesse celebrato il matrimonio religioso, che avvenne in segreto, con gioia di Jospehine, il 1º dicembre 1804 nello studio di Napoleone. Per non correre rischi, Giuseppina chiese poi il certificato di matrimonio al cardinale Fesch.
Domenica 2 dicembre 1804, nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi, fu celebrata la cerimonia di incoronazione. Dopo che Pio VII ebbe unto tre volte sulla testa Napoleone e della moglie, l'imperatore incoronò prima se stesso e poi Josephine, vestita con uno strascico di broccato argenteo costellato di api dorate.  


File:David - Sacre de l'empereur Napoléon Ier (Detail).jpg


Nell'agosto 1806 nacque la quarta coalizione anti-francese e Napoleone scese nuovamente in guerra: durante questo periodo, l'imperatore intrattenne una fitta corrispondenza con la moglie, che si trovava a Mainz. Insofferente al luogo, nonostante il fatto che vi fece acquisti per un ammontare complessivo di 54.685 franchi, Josephine espresse più volte il desiderio di accompagnare il marito in guerra. Le schermaglie epistolari continuarono fino a febbraio 1807.


File:Firmin Massot - Joséphine de France.jpg


Le lettere che Giuseppina ricevette da Napoleone, durante i mesi di separazione, furono solo brevi annotazioni sull'andamento della guerra e qualche interessamento per la moglie e la sua salute. Nello stesso tempo la contessa Walewska era rimasta incinta di un bambino e sia Napoleone che la moglie ne erano a conoscenza. Quando l'imperatore arrivò al Castello di Fontainebleau, il 26 ottobre 1809, Jospehine fu ricevuta con molta freddezza e più tardi si accorse che il marito aveva fatto chiudere a chiave la porta che metteva in comunicazione i due appartamenti imperiali.
l culmine della crisi matrimoniale della coppia imperiale coincise con un periodo di grande esaltazione per i successi ottenuti dalle armate francesi. Il 30 novembre, mentre cenavano da soli nell'appartamento dell'imperatore, Napoleone annunciò alla moglie la decisione di porre fine al loro matrimonio. L'imperatore affermò che voleva consolidare la dinastia, non volendo che fossero i suoi nipoti a succedergli: a quel punto ella svenne.
Il pomeriggio del 14 dicembre 1809, alla presenza dell'intera famiglia Bonaparte, di Talleyrand, di Cambacérès, di Eugenio e di Ortensia. Napoleone emozionato, lesse la dichiarazione con cui dichiarava di volere il divorzio dalla moglie, unicamente per il bene dello Stato e per il suo popolo, per il quale era disposto a sacrificare tutti i suoi affetti. Giuseppina fu definita colei che «aveva illuminato quindici anni» della sua vita, e la cui memoria sarebbe sempre stata «scolpita» nel suo cuore.
Ecco il quadro che ritrae la scena della firma del divorzio:


File:Le divorce de l'Impératrice Joséphine 15 décembre 1809 (Henri-Frederic Schopin).jpg

Dal momento delle seconde nozze dell'imperatore con Maria Luisa d'Austria, Jospehine ebbe pochi contatti con Napoleone, se non per lettera o tramite i figli di lei. Uno dei motivi principali che aveva spinto Napoleone a prendere le distanze era la soddisfazione nei confronti della nuova imperatrice Maria Luisa. Le speranze di Josphine di rendersi amica Maria Luisa e di essere riammessa a corte vennero presto deluse: la nuova imperatrice evitò sempre di incontrarla.
Josephine, delusa e malata, si ritirò allora a vita privata nella residenza della Malmaison.
Nel 1814, dopo l'abdicazione di Napoleone, Giuseppina ottenne la protezione dell'imperatore Alessandro I di Russia.
Si parla di un ultimo incontro e di una riappacificazione dei due ex sposi quando Napoleone partì per il primo esilio all'isola d'Elba.
Jospehine morì poco dopo, il 29 maggio 1814, a causa di una polmonite e fu sepolta nella chiesa di San Pietro e Paolo di Rueil. Circa 20.000 persone vennero per vedere la bara dell'ex-imperatrice, inondando Parigi con volantini che lodavano il suo nome. .


File:Rueil-Malmaison Parc du Bois-Préau 001.jpg

sabato 10 marzo 2012

Gothian. Capitolo 24. Ellis e Bial parlano delle cospirazioni in atto

Risultati immagini per ellis eclionner

Il potente Ministro dei Servizi Segreti, Bial l'Eunuco, entrò nell'ufficio privato dell'Imperatrice Ellis Eclionner con aria afflitta . Gli occhi erano truccati ancor più pesantemente del solito, e il volto era pallido come la morte.
«Vedo che hai la faccia delle grandi occasioni, Bial» ironizzò l’Imperatrice Vedova, come per dire "Spero proprio che tu abbia valide ragioni per avermi disturbato".
«Purtroppo Maestà, ci sono molte cose che non stanno andando nella giusta direzione. Non so da dove cominciare»
Ellis sospirò: «Incomincia dalle notizie peggiori»
L’eunuco annuì: «Abbiamo perso le tracce dell'Eremita»
La Reggente batté un pugno sul tavolo: 
«Ma com’è possibile!»
Bial si guardò le unghie laccate di nero:
«I miei uomini lo stavano seguendo nei boschi a nord dell'Amnis...  e all'improvviso è sparito, probabilmente in qualche grotta che comunica con dei passaggi segreti. E' probabile che abbia trovato rifugio nel covo della Piovra, a Terramara, che però non sappiamo dove si trovi...»
Gli occhi color indaco di Ellis divennero completamente viola per la rabbia
«Sei un idiota! I tuoi uomini si sono fatti ridicolizzare di nuovo dallo Sciancato!»
Bial era abituato a questi insulti, ma riteneva ingiusto essere accusato di qualcosa che era principalmente colpa di Ellis.
«Maestà, avremmo dovuto arrestare l'Eremita prima che entrasse nel bosco, ma voi....» 
Ellis scattò in piedi:
«Io cosa? Eravamo d'accordo che bisognava pedinarlo in modo da scoprire il rifugio dello Sciancato!»
Bial chinò il capo: «Io non ero d'accordo. In tanti anni non siamo mai riusciti a trovare il covo della Piovra, e il rischio che vostro fratello raggiungesse vostro padre era...»
Uno sguardo viola imbestialito della Reggente gli bastò per non aggiungere altro.
«Come puoi credere che quei due pezzenti siano mio padre e mio fratello?»
L'eunuco era abituato alle sfuriate della sovrana, specie su quell'argomento:
«Le loro rivendicazioni sono credibili, Maestà, e non è un caso il fatto che si siano messi in moto proprio ora che il Millennio sta scadendo. Chi crede nell'Antico Patto, potrebbe usare l'Eremita contro di voi. Anche di questo vi avevo messo in guardia»
L'imperatrice non sopportava i rimproveri dell'Eunuco, specie quando lui aveva ragione.
Era stata lei a impedire in tutti i modi quelle indagini. Aveva preferito mettere la testa sotto la sabbia, come se questo potesse rendere minore il pericolo.
«E allora, visto che credi di sapere tutto, dimmi Bial, chi devo temere di più? Il mio presunto padre, o il mio presunto fratello?»
L'Eunuco si attorciglio una ciocca di capelli tra le dita, e si preparò a rivelare la seconda notizia scomoda della giornata:
«Maestà,  alcuni miei informatori hanno raccolto la notizia che lo Sciancato è in contatto con alcuni elementi del Clero. Secondo queste voci, tre sacerdoti della Grande Canonica stanno ordendo un complotto contro di voi e vostro figlio, per portare il presunto Masrek sul trono»
Ellis inarcò le sopracciglia.
«Fuori i nomi dei congiurati!».
Bial sospirò: «Mollander, Ulùme e Sulmen»
Il nome del Priore Izùmir Mollander fu quello che sconvolse di più l'imperatrice.



«No, non ci credo! Mollander è stato come un padre per me. Ulume mi deve un’infinità di favori e Sulmen è da vent’anni il mio fedelissimo ad Amnisia. Mi hanno sostenuto nell' ascesa al trono, hanno eliminato tutte le opposizioni al mio regime…»
«Forse lo hanno fatto in attesa di questo momento, Maestà. Padre Mollander è un mistico, e vi ha predetto il futuro e... non era una previsione, come dire... fausta...» 
Ellis odiava anche solo il ricordo di quella profezia, ma capiva che sarebbe stato sciocco continuare ad ignorarla:
«"Sovrana tu sarai per molti anni, ma un giorno la Fanciulla delle Nevi e il Figlio dei Cento Re ti toglieranno tutto ciò che avrai di più caro". Gli chiesi di spiegarsi meglio, e lui mi rispose che ogni premonizione si esprime per enigmi»
Bial appariva poco convinto:
«NoMollander teme la reincarnazione di Arexatan nel corpo di vostro figlio, e vi ha detto solo quello che gli faceva comodo per impedire il matrimonio di Elner con una principessa Alfar, che avrebbe potuto rafforzare la sua posizione dinastica. Ma il Figlio dei Cento Re non può essere Elner: le generazioni Eclionner sono state cinquanta, non cento!»
L'imperatrice scosse il capo:
«Ma quella è una formula rituale! E' ovvio che si riferisce ad Elner. E' il Predestinato, e quando scadrà il Millennio, e lo spirito di Arexatan tornerà in lui e allora potrebbe diventare pericoloso per noi. Questo è il senso della profezia: chi altri potrebbe essere il Figlio dei Cento Re?»
Bial si fece ancora più serio: «Credo che tutto ciò sia legato alla fuga dell'Eremita»
Ellis si accigliò.
«Mio fratello, come me, appartiene alla quarantanovesima generazione. C'è qualcosa che non torna nei tuoi sospetti. In ogni caso, fa sorvegliare meglio Mollander, Ulume e Sulmen. Se sono colpevoli come dici tu, prima o poi si tradiranno» emise un profondo sospiro e poi disse: «Sentiamo il resto…»
«Re Kerelic sembra stia facendo sul serio nell’accerchiare il territorio montuoso dei Denti del Drago, e per ora i Keltar del Nord sembrano appoggiarlo nella ricerca di sua figlia»


«Kerelik non troverà mai il nascondiglio dei pirati! Non ci sei riuscito nemmeno tu! Ma dimmi almeno una buona notizia...»
«La regina Alyx di Alfarian ha intenzione di spodestare il marito e chiede il vostro consenso e il vostro consiglio. Inoltre apprezza la vostra decisione di accettare la sua principale confidente, la contessa Marigold di Gothian, come vostra dama di compagnia»
«Marigold è inaffidabile, e va tenuta sotto controllo, ma può tornarmi utile contro i nemici di Elner»
Bial annuì:
«Inoltre un’alleanza tra voi e Alyx potrebbe portare alla spartizione del continente tra due donne regnanti. Non è sempre quello che avete sognato?»
Gli occhi di Ellis ridivennero improvvisamente viola.
«Ho sognato soltanto una donna regnante, e cioè me stessa. Ciò non toglie che per il momento un’alleanza tattica con Alyx potrebbe essermi d’aiuto»
Bial rimase muto in attesa.
«Beh, e allora? Non stare lì impalato con quella faccia da cadavere! Dimmi il resto che c’è da sapere!»
«La "Missione Alienor" organizzata dal Duca Gallrian partirà domani. Ovviamente non hanno speranze. L'unica cosa da segnalare è che con loro c’è il nipote di Lady Ariellin Vorkidian. Ormai il Millennio sta scadendo e quindi è tempo di eliminare l'ultimo discendente di Vorkidex prima che il suo antenato si risvegli in lui. Dovremo ucciderlo al più presto...»
La Reggente corrugò le sottili sopracciglia nerazzure:
 «No, il Patto non ce lo consente! I Vorkidian sono protetti dal Giuramento di Kevin e dal loro dio Belenos. E poi io ho già sparso troppo sangue. Non voglio averne altro sulla coscienza, tanto meno se discende da una stirpe reale. Limitati a catturarlo e a portarlo al mio cospetto!»
Bial si inchinò e lasciò l'imperatrice in una condizione di inquietudine mista a incertezza.


Ellis non riusciva a togliersi di testa quello che Padre Mollander le aveva profetizzato vent’anni prima.
All’inizio tutto era stato come un gioco. “Dicono che sei un veggente” aveva iniziato lei, e il prete non si era fatto sfuggire l’occasione. Doveva averci pensato da tempo, perché disse subito:”Posso leggerti il futuro se lo vuoi. Nelle mani, nelle carte, nel fuoco, ma anche leggendo dentro ai tuoi occhi” “E allora fa' quello che devi fare!” aveva ribattuto la giovane Ellis.
Lui, con molta delicatezza, aveva preso la sua mano destra e l’aveva studiata a lungo, e aveva fatto lo stesso con la sinistra. Aveva sospirato  scosso il capo. “Cos’hai letto?” aveva domandato la principessa ridendo. “Le linee principali sono tutte frastagliate nella parte finale. La tua vita diventerà complicata nella sua seconda parte, ma per maggior chiarezza ho bisogno di chiedere consiglio ai Tarocchi” e lo aveva fatto. Aveva dato a lei il mazzo per mescolarle e poi le aveva detto di sceglierne tre. La prima che uscì era “Il Figlio dei Cento Re”.


 Il prete si rabbuiò. Poi estrasse “La Regina delle Nevi”.
 La terza carta era “La torre crollata”.
Padre Mollander aveva detto: "Quei due personaggi ti provocheranno gravi danni. Ma ora guardami negli occhi, fissamente”, ed egli a sua volta la fissò, con i suoi occhi neri come pece.
Che cosa hai visto nel mio futuro?” gli aveva chiesto Ellis, e lui le aveva espresso la profezia.
Era tutto chiaro tranne la formula "Figlio dei Cento Re".
In mille anni di regno, la dinastia Eclionner aveva avuto cinquanta generazioni e altrettanti imperatori. Sedici di nome Wechtigar, undici di nome Elner, quattordici di nome Sephir… e poi…
La memoria le mancava.
Ce ne sono altri, ma non arrivano a cento… almeno credo… maledizione, Masrek l’avrebbe saputo! Lui è sempre stato migliore di me!



Il ricordo del fratello la turbava più del solito.
E' ancora vivo, lo sento! Avrei dovuto far uccidere l'Eremita, o quantomeno arrestarlo... ma la verità è che lo amo troppo. 
«Portatemi del vino! » urlò alle damigelle che sostavano fuori dall’uscio.
Tutte le congiure mirano a colpire me! Mi stanno assediando!
A volte le veniva in mente il pensiero di ritirarsi, mandare tutto al diavolo e fuggire in qualche nascondiglio segreto. Ma non era da lei arrendersi senza aver combattuto, e tanto meno fuggire dal campo di battaglia. Il gioco del Trono non era ancora perduto!



venerdì 9 marzo 2012

I successori della regina Vittoria



Nell'immagine qui sopra vediamo il successore della regina Vittoria, suo figlio Edoardo VII (1841-1910, re dal 1901), con la moglie, la regina Alessandra (1844-1925)
Risultati immagini per goldsmiths and rothschilds family tree
Risultati immagini per house of battenberg family tree

The Romanovs and the House of Windsor Queen Victoria's lifespan: 1819-1901 Prince Albert's lifespan: 1840-1861 Children: Edward VII | Victoria, Princess Royal, Princess Alice of the UK | Princess Beatrice of the UK | Alfred, Duke of Saxe-Coburg & Gotha | Princess Helena | Princess Louise, Duchess of Argyll | Prince Arthur, Duke of Connaught | Prince Leopold, Duke of Albany | Princess Beatrice http://en.wikipedia.org/wiki/Queen_Victoria:

Queen Elizabeth and Prince Philip's family tree from Queen Victoria. HUGE mistake made in Philip's line...the photo of Princess Victoria is that of Princess Alice's (above) sister who became Empress of Germany. Princess Alice became Princess of Hesse and by Rhine; her daughter was Victoria of Hesse.

Queen Victoria Family Tree - Bing Images:

Nella foto qui sotto, con tre dei suoi successori: il figlio Edorardo VII, il nipote Giorgio V (re dal 1910 al 1936) e il pronipote Edoardo VIII, che regnò solo pochi mesi nel 1936, prima di abdicare, per sposare l'americana divorziata Wallis Simpson, a favore del fratello Giorgio VI (re dal 1936 al 1952), padre dell'attuale sovrana Elisabetta II.



Ma conosciamoli più nel dettaglio, i figli e i successori della regina Vittoria.
Vittoria e Alberto ebbero nove figli, otto dei quali sposarono membri di famiglie reali europee e l'ultima, la principessa Luisa, sposò un duca scozzese.
NomeNascitaMorteNote
Vittoria, principessa reale21 novembre 18405 agosto 1901sposata 1858Federico III, imperatore di Germania e re di Prussia; ebbero figli
Re Edoardo VII9 novembre 18416 maggio 1910sposato 1863principessa Alessandra di Danimarca; ebbero figli
Alice25 aprile 184314 dicembre 1878sposata 1862Luigi IV, granduca d'Assia e del Reno; ebbero figli
Alfredo, duca di Sassonia-Coburgo e Gotha e duca di Edimburgo6 agosto 184431 luglio 1900sposato 1874, granduchessa Marija Aleksandrovna Romanova; ebbero figli
Elena25 maggio 18469 giugno 1923sposata 1866Federico Cristiano di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg; ebbero figli
Luisa18 marzo 18483 dicembre 1939sposata 1871John Douglas Sutherland Campbell, IX duca di Argyll; non ebbero figli
Arturo, duca di Connaught e Strathearn1º maggio 185016 gennaio 1942sposato 1879Principessa Luisa Margherita di Prussia; ebbero figli
Leopoldo, duca di Albany7 aprile 185328 marzo 1884sposato 1882principessa Elena di Waldeck e Pyrmont; ebbero figli
Beatrice14 aprile 185726 ottobre 1944sposata 1885Enrico di Battenberg; ebbero 4 figli, di cui 2 maschi affetti da emofilia e una femmina portatrice sana

Victoria Adelaide Mary Louise, Principessa Reale, poi Imperatrice di Germania (1840-1901)



Albert Edward, Principe di Galles (il futuro Edoardo VII, 1841-1910)



E poi, come si può vedere nella foto qui sotto: Alice, Alfred, Helena, Louise, Arthur, Leopold e Beatricre.

The seven youngest children of Victoria and Albert:

Nella foto qui sotto Vittoria è al centro, sovrastata dal Principe di Galles (futuro re Edoardo VII) e affiancata dalla Principessa di Galles, Alessandra di Danimarca, riconoscibile per la pettinatura "a cofana",  che divenne una vera e propria moda sia nel Regno Unito che in tutta Europa.



Sempre nella prima foto, qui sopra, la donna a cui la regina "dà la schiena" è la sua primogenita Vicky, moglie del principe Federico di Prussia, in uniforme militare e con una lunga barba.

La seconda foto di gruppo, qui sotto è di molti anni successiva. Al centro, in primo piano, troviamo la regina vestita sempre a lutto, con la stessa espressione cupa e tetra. A fianco c'è sua figlia Vicky, che all'epoca era diventata imperatrice madre di Germania (Vicky, oltre a portare lo stesso nome della madre, rimase vedova come lei in giovane età, e morì nello stesso anno della madre, pochi mesi dopo). Dall'altro lato c'è il figlio di Vicky, il Kaiser tedesco Guglielmo II, imperatore di Germania. Dietro di lui lo Zar Nicola II di Russia, marito di Alice d'Assia, una nipote della regina. Questi due sovrani, alcuni anni dopo, avrebbero scatenato la prima guerra mondiale e la caduta delle rispettive dinastie. E pensare che erano cugini per parte di madre!



Nella terza foto di gruppo, scattata presso il castello scozzese di Balmòral, residenza preferita della regina, c'è sempre l'affezionatissima figlia Vicky, imperatrice madre di Germania, ma residente anch'ella a Balmoral, quasi tutte le estati. Con lei una figlia di Vicky, Charlotte di Prussia, con la figlia Fedora, la prima dei numerosissimi pronipoti della regina Vittoria.
Fedora, che vediamo alla sinistra della foto, con i lunghi capelli biondi, si sposò quando la bisnonna Vittoria era ancora in vita e fece di tutto per darle un trisnipote, ma purtroppo Fedora fu l'unica dei tanti pronipoti della regina ad essere affetta da sterilità.

Gli anni passavano ed il regno di Vittoria era divenuto il più lungo della storia britannica, un primato che la sua discendente Elisabetta II (di cui Vittoria era trisavola) sta cercando di insidiare e di superare. 
(Aggiornamento: il record è stato battuto da Elisabetta II, al momento in cui apporto questa correzione. Il 3 febbraio 2016 Elisabetta II ha raggiunto i 64 anni di regno, diventando il monarca più duraturo della storia inglese, oltre che il più longevo: compirà 90 anni il prossimo 21 aprile)



Cerchiamo di capire allora la successione dinastica che collega Vittoria ad Elisabetta II, seguendo l'albero genealogico.
Abbiamo visto che Vittoria era una Hannover e aveva sposato un tedesco, il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha. Il primo figlio maschio della coppia, Albert Edward, detto Bertie, le succedette nel 1901, già anziano, divenendo Re Edoardo VII (1841-1910), che regnò per soli nove anni, 1901-1910. Questo periodo è ricordato come "età edoardiana" e coincide con l'apogeo dell'Impero Britannico.

File:Edward VII in coronation robes.jpg

Edoardo VII fece costruire la famosa residenza di campagna di Sandringham, dove la famiglia reale tutt'ora trascorre il periodo natalizio. Le famiglie nobiliari dell'epoca seguirono il suo esempio e Sandringham divenne un centro di ritrovo per l'alta aristocrazia. Non è un caso se lady Diana Spencer di Althorp, principessa del Galles, nacque proprio a Sandringham, nel 1961.

File:Sandringhammorris edited.jpg

Quando Edoardo era ancora Principe di Galles, il suo primogenito Albert, Duca di Clarence, morì improvvisamente in giovane età, mentre si trovava a Sandringham. Ufficialmente egli morì di polmonite in seguito ad una influenza, secondo alcuni sarebbe morto di emofilia, ma le voci più romanzesche, da cui sono stati tratti romanzi e film (tra cui "La vera storia di Jack lo squartatore", con Johnny Depp) insinuano che la vera causa della morte sarebbe stata la sifilide. Non ci sono, ovviamente, prove per dimostrarlo.
A succedere ad Edoardo fu dunque il figlio Giorgio V (Londra4 giugno 1865 – Sandringham20 gennaio 1936), che regnò dal 1910 al 1936.

File:George V of the united Kingdom.jpg

Giorgio V, nonno della attuale regina Elisabetta II, fu anche il primo dei regnanti ad assumere il cognome Windsor, legato al  famoso castello nelle vicinanza di Londra.
La scelta di rinunciare al cognome tedesco di Sassonia-Cobugo-Gotha avvenne durante la prima guerra mondiale, quando la Gran Bretagna era nemica della Germania, e quindi era opportuno che la famiglia reale inglese scegliesse un cognome più "inglese".
Nel 1936 gli succedette il primogenito Edoardo VIII, che abdicò pochi mesi dopo per sposare Wallis Simpson, duchessa di Windsor.



 Gli succedette il fratello Giorgio VI (quello de "Il discorso del re)



 da cui nacquero Elisabetta II e la sorella Margaret.



Elisabetta  si sposò con Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo, nel 1947, e per cinque anni ebbe il titolo di duchessa di Edimburgo, mentre rifiutò quello di principessa del Galles, che le sarebbe spettato in quando erede al trono.



Elisabetta divenne regina nel febbraio del 1952, quando il padre morì di cancro ai polmoni.

Il cognome della dinastia, in seguito al matrimonio di Elisabetta con Filippo Mountbatten è attualmente quello di "Mountbatten-Windsor".



Questa foto è stata scattata per il 60° anniversario dell'ascesa al trono di Elisabetta, il Diamond Jubilee culminato con le Olimpiadi di Londra del 2012.
Elisabetta II compirà 87 anni il prossimo 21 aprile. 
L'erede al trono, Carlo, principe di Galles, compirà 65 anni il prossimo novembre.
Il secondo in linea di successione è William, duca di Cambridge, nato dal primo matrimonio di Carlo con Diana Spencer. 
William, trentunennne, diventerà padre il prossimo luglio.

giovedì 8 marzo 2012

Gothian. Capitolo 23. Sephir Eclionner, Principe della Corona



L’autunno stava avanzando rapidamente e il livello delle acque paludose a nord del fiume Amnis aumentava di giorno in giorno.
L’aria gelida era carica di pioggia e il vento frastornava i rami spogli degli ontani secolari che circondavano l'insediamento di Terramara.
Si trattava di un antico villaggio di palafitte, costruito in un'ansa del fiume e circondato da boschi selvaggi, in modo da essere quasi inaccessibile, per chi non ne conoscesse già l'ubicazione.
In una di quelle palafitte risiedeva il vecchio Sephir Eclionner, che un tempo era stato il Principe della Corona dell'Impero Lathear e che, dopo la sconfitta e le ferite subite nella battaglia di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue, si era dato alla macchia e alla malvivenza, in quel covo umido e misterioso. 
Erano passati più di diciassette anni, dal giorno in cui aveva deciso di scegliere quel villaggio come sua dimora e centro operativo delle congiure mirate a riconquistare il controllo dell'Impero.
Erano stati anni duri, ma col tempo Sephir aveva ritrovato le forze e la determinazione, tanto che ormai si sentiva pronto alla battaglia decisiva, la rivincita che aveva atteso così a lungo.
C'erano però alcune questioni in sospeso da sistemare.
Attendeva l'arrivo di Vighar di Linthael, detto il Pirata, il migliore degli uomini al suo servizio, oltre che suo parente alla lontana. Lo considerava quasi come un figlio, dato che i figli veri lo avevano profondamente deluso, insieme a tante altre cose, nella sua lunga vita, amara come la terra che lo aveva accolto.
Questo villaggio si chiama Terramara: quale altro nome poteva essere più appropriato?
Quando era arrivato lì per la prima volta, era più morto che vivo. Aveva una gamba gravemente ferita, anche se in via di guarigione. Ma la sua salute era compromessa.
Ero un relitto, eppure negli ultimi diciassette anni ho trasformato questa misera palafitta nell’Ombelico del Mondo!



Eppure certi pensieri molesti del passato continuavano ad ossessionarlo.
Nei suoi sogni riviveva mille e mille volte la Battaglia di Elenna sul Dhain e ogni volta ne usciva distrutto.
Si risvegliava fradicio di sudore e col cuore palpitante.
La Primavera di Sangue... il mio nome legato a quell'epiteto come una maledizione... ma i veri mostri erano altri...
Gli Albini di Gothian.
Gothian!
Quel nome era diventato il suo fardello e la sua ossessione.
Riviveva nella mente ogni dettaglio del duello col Conte Fenrik di Gothian e il dolore terribile quando quel demone di ghiaccio gli aveva conficcato la spada nella gamba.
Ero pronto a morire, ma il Conte vide aleggiare sopra di noi la sagoma terribile di Eclion, mio divino antenato, che gli ordinava di non uccidere la sua progenie. E così il Conte si fermò, e ordinò ai suoi Albini di mettermi in salvo.
Forse Fenrik pensava che così ridotto Sephir non avrebbe fatto più danni.
In verità lo pensavano tutti, e all'inizio i fatti sembrarono dare loro ragione.
Sephir non ricordava molto dei primi giorni dopo la battaglia. Era stato tra la vita e la morte per due settimane, e solo la cura di alcuni druidi del luogo gli aveva permesso di sopravvivere.
Quando aveva ripreso conoscenza, uno dei suoi attendenti gli aveva detto:
 «La guerra è perduta, Altezza. 
Sua Maestà l'Imperatore dà la colpa a voi. Ha sparso la notizia che siete morto, pur sapendo che eravate qui e potevate sopravvivere. Vi ha inviato molti messaggi, tutti con lo stesso ordine: “Se rimani qui, potrai vivere, ma se oserai tornare, perderai anche la gamba buona!”>>
Sephir aveva colto la sfumatura.
Una volta sconfitto, non ero più nessuno, nemmeno per mio padre e per i miei figli!
Ma se credevano che lui fosse un uomo finito, si sbagliavano.
Anche se il suo corpo era stato storpiato e se la sua carriera politica era finita miseramente, la sua determinazione interiore a riprendersi tutto ciò che gli era stato tolto era cresciuta di giorno in giorno, fino a diventare la sua unica ragione di vita.
Per questo aveva raccolto i fedelissimi sopravvissuti alla battaglia e li aveva istruiti su come infiltrarsi nei Servizi Segreti dell’Impero.
Conoscevo molti segreti! In particolare quello dell'incesto di Masrek ed Ellis, e del matrimonio di Masrek con Lilieth Vorkidian.



Lo era venuto a sapere dallo stesso uomo che l'aveva ferito in battaglia e poi lo aveva fatto mettere in salvo.
Il Conte Fenrik mi disse che Masrek si era sposato con l'ultima dei Vorkidian. Ma  Lilieth all'epoca era troppo giovane, una fanciulla spaurita... non era ancora pronta per affrontare Ellis!



Bial l'Eunuco cercava Masrek, che era in pericolo, per questo Sephir Eclionner, detto "lo Sciancato",  aveva organizzato il rapimento di suo figlio e della nuora, e lo aveva commissionato a Vyghar di Lintahel, il Pirata.
Si trattava di un piano molto più complesso rispetto alle apparenze.
Li ho fatti rapire per salvarli, li ho separati per preservare il segreto della loro unione, nell'interesse di loro figlio... li ho tenuti lontani da me per non macchiare la loro reputazione... un giorno capiranno che tutto questo dolore era necessario e tornerà loro utile.
Per sua figlia aveva altri progetti.
La punizione di Ellis Eclionner era solo rimandata. Non le perdonava la morte di sua moglie, la povera principessa Wensy.
L’ha istigata al suicidio… ha fatto questo a sua madre!
 La tragedia era avvenuta dopo la notizia del ritrovamento del falso cadavere di Masrek..
Avevo mandato un messaggero per avvertire Wensy che il corpo non era di nostro figlio, ma lei si era già uccisa. Fuscivarian… che tu sia maledetto! Hai lasciato morire la tua stessa figlia, e corrotto tua nipote!
Questi pensieri pieni di rabbia lo avevano aiutato a rimanere vivo e gli avevano dato le forze per organizzare la sua vendetta.
Ci sono molte congiure, nel grande continente, ma io posso ancora riportare Ellis sulla retta via, e contrastare i Conti di Gothian!



Ormai la resa dei conti era vicina.
L'Eremita arriverà tra poco. Quell'anonimato non è più sicuro per Masrek. E poi c'è la questione di Marvin...
Fin dall’inizio era stato chiaro che potevano sopravvivere tutti solo se avessero vissuto separati, e questo era stato il compito che aveva affidato a Vyghar, il Pirata.
Lo attendeva con ansia da molti giorni.
 Quando finalmente glielo annunciarono, lo fece accogliere con tutti gli onori.
«Quali nuove mi porti, amico mio!» gli chiese dopo averlo invitato a sedersi.
Vyghar lo fissò con i suoi occhi neri e penetranti.
«Buone nuove, Sephir. Finalmente Alienor e Lilieth si sono incontrate. La principessa è una ragazzina viziata, ma Lilieth le insegnerà quello che c'è da sapere, e la inizierà agli Arcani Supremi. La discendente di Aenor deve essere messa di fronte alle sue responsabilità»
Lo Sciancato annuì.
«Confido nella saggezza di Lilieth, ma devo avvertirti che il villaggio di Tupile non è più un rifugio sicuro. Prima o poi Bial lo scoprirà, e se non sarà lui, sarà Kerelik. Occorre che tu le accompagni nel luogo dove meno le cercheranno: nella Contea di Keltar Senia, da Lady Aryellin, la madre di Lilieth»
Il Pirata ne fu sorpreso:
«La Contea si trova sotto la giurisdizione del Duca di Amnisia. E sappiamo che Gallrian ha spie dappertutto: se lo viene a scoprire, Marigold di Gothian ci denuncerà ai Servizi Segreti imperiali!»
Sephir Eclionner scosse il capo:
«Abbiamo alleati insospettabili. Ho già preparato l'itinerario ed i luoghi dove troverete ospitalità. E poi non dovrete rimanere a lungo presso la Contea. E' necessario che Lilieth porti a termine il viaggio che io le feci interrompere diciassette anni fa. Ora è pronta, ed Alienor la seguirà. Te le affido entrambe, sapendo che sono in buone mani. Sarai ampiamente ricompensato, oltre ogni tua aspettativa. Le condurrai a sud fino a Lathena, nella tana del lupo. In questo modo i piani di Marigold e quelli di Ellis saranno sconvolti. Non sarà facile, ma mi fido di te: sei il migliore!»
Vyghar sorrise con aria complice:
«Mi mancheranno le navi!»
Lo Sciancato rise:
«Al contrario: diventerai Pirata di Fiume. Navigherai lungo l'Amnis e le lagune, fino alla Grande Muraglia. Poi seguirai una strada segreta, piena di pericoli, che metteranno alla prova il tuo valore!»
Il Pirata era piacevolmente interessato a questi sviluppi:
«Tempi interessanti, Sephir! Ma dimmi, che ne farai dell'Eremita?»
Il vecchio lo fissò con aria determinata:
«Masrek dovrà mettere da parte i panni dell'Eremita e ritornare ad essere quello per cui è nato: il guerriero vendicatore, che abbatterà il regime di Ellis e di Fuscivarian! »


«Un piano ambizioso!» disse il Pirata «Ma come faremo a sfidare contemporaneamente Ellis Eclionner, Bial l'Eunuco, Sibelius Fuscivarian e Marigold di Gothian?»
Sephir sorrise:
«Con una strategia infallibile ed ovvia: li metteremo gli uni contro gli altri. Finiranno per annientarsi a vicenda, spianando la strada al ritorno di Masrek!»
Vyghar annuì:
«Ho un'ultima domanda, Sephir. Cosa hai in mente per tuo nipote Marvin?»
Lo Sciancato sospirò:
«Marvin non è un guerriero. E' un Profeta. La sua strada sarà opposta alla tua. Andrà verso nord. Dovrà incontrare l'Arcidruido, che lo inizierà agli Arcani Supremi. E poi dovrà diffondere il suo messaggio tra i Keltar, e risvegliare il valore di quel popolo, per quando dovranno affrontare la calata degli Albini del Conte Fenrik, e ricacciarli verso la loro tana, sempre più su, oltre il regno degli Alfar, oltre i ghiacci, su, sempre più su, fino alle desolazioni di Gothian!»