Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
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mercoledì 11 luglio 2012
La moda in età neoclassica (1800-1815)
Questo ritratto di Jospehine Beauharnais, prima moglie di Napoleone, indica efficacemente come era cambiata la moda femminile negli anni che avevano seguito la Rivoluzione francese.
C'era stata una rivoluzione anche nella moda, per cui ai fasti, alla sontuosità e al preziosismo decorativo della moda "ancien regime", si era sostituito, ai primi dell'Ottocento, il rigore e la sobrietà del Neoclassicismo.
La moda neoclassica traeva diretta ispirazione da quella dell'antica Grecia e dell'antica Roma.
L'imperatrice Giuseppina è ritratta in modo tale da assomigliare il più possibile a Livia Drusilla, la moglie di Augusto, il primo imperatore di Roma.
Ecco invece qui sotto un ritratto della sorella di Napoleone, Paolina Bonaparte, principessa Borghese:
Paolina Borghese non aveva problemi a far vedere i propri capezzoli, sia in trasparenza che al naturale.
Celeberrima la scultura di Canova, in cui Paolina Bonaparte, principessa Borghese, è ritratta nei panni (pochi) di Venere vincitrice.
Per quel che riguarda la moda maschile, scomparvero le parrucche e gli abiti divennero meno sfarzosi. Comparvero però le basette lunghe, o come vennero chiamate all'epoca: "i favoriti".
Un famoso esempio di moda maschile neoclassica si può trovare nel ritratto di Ugo Foscolo:
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domenica 6 maggio 2012
Lo stile Impero
Lo stile Impero è una corrente del Neoclassicismo che interessò l'architettura, l'arredamento, le arti decorative e le arti visive del XIX secolo. Si sviluppò durante l'età napoleonica, al fine di celebrare l'ascesa al potere di Napoleone Bonaparte e si diffuse in gran parte dell'Europa.
Così come per l'architettura (che riprende le sembianze del tempio romano), anche nell'arredamento prevalgono i temi derivati dal passato. Al gusto dell'equilibrio e delle proporzioni si aggiunsero decorazioni con motivi greci, romani, egiziani ed inoltre colonne, fregi, pilastri.
Sopra l'Arco di Trionfo di Napoleone e sotto la Chiesa della Madeleine
Le Chateau de Malmaison, residenza dell'imperatrice Jospehine
Nella pittura, i principali artisti furono Jacques-Louis David e Jean Auguste Dominique Ingres.
David, fin dal suo primo incontro con Napoleone, divenne un suo grande ammiratore e nel 1797 iniziò a preparare degli studi per un suo ritratto commissionatogli. Le opere di David celebrarono i momenti più importanti della carriera politica di Bonaparte: Napoleone al passo del Gran San Bernardo (1800),
L'incoronazione di Napoleone e Giuseppina (1805-1807) e Napoleone nel suo studio (1812) rivelano toni fortemente propagandistici, esaltando Napoleone come un eroe per la patria (soggetto poi ripreso nella corrente culturale in contrapposizione, il Romanticismo), tanto che, dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo (1815), David fu costretto a rifugiarsi in Svizzera ed in seguito a Bruxelles.
Così come per l'architettura (che riprende le sembianze del tempio romano), anche nell'arredamento prevalgono i temi derivati dal passato. Al gusto dell'equilibrio e delle proporzioni si aggiunsero decorazioni con motivi greci, romani, egiziani ed inoltre colonne, fregi, pilastri.
Sopra l'Arco di Trionfo di Napoleone e sotto la Chiesa della Madeleine
Le Chateau de Malmaison, residenza dell'imperatrice Jospehine
Nella pittura, i principali artisti furono Jacques-Louis David e Jean Auguste Dominique Ingres.
David, fin dal suo primo incontro con Napoleone, divenne un suo grande ammiratore e nel 1797 iniziò a preparare degli studi per un suo ritratto commissionatogli. Le opere di David celebrarono i momenti più importanti della carriera politica di Bonaparte: Napoleone al passo del Gran San Bernardo (1800),
L'incoronazione di Napoleone e Giuseppina (1805-1807) e Napoleone nel suo studio (1812) rivelano toni fortemente propagandistici, esaltando Napoleone come un eroe per la patria (soggetto poi ripreso nella corrente culturale in contrapposizione, il Romanticismo), tanto che, dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo (1815), David fu costretto a rifugiarsi in Svizzera ed in seguito a Bruxelles.
Ingres ebbe anche lui un ruolo fondamentale nell'arte di quegli anni: rispolverò l'arte del ritratto, che, dalla seconda metà del Settecento, divenne di dominio pubblico: tutti i nobili e i cittadini facoltosi infatti, se non possedevano un loro ritratto, venivano considerati "retrogradi", un po' come ai tempi di Luigi XVI. Tra le sue opere più celebri di quel periodo troviamo Napoleone sul trono imperiale e L'apoteosi di Omero.
Nella scultura è doveroso ricordare il nome di Antonio Canova, ritrattista ufficiale del Bonaparte: suo è il Monumento a Napoleone I, collocato a Milano presso la Pinacoteca di Brera e realizzato tra il 1807 ed il1808. Canova ritrasse pure Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, seminuda, semisdraiata su un triclinio romano, con una mela in mano, nell'allegoria di "Venere vincitrice".
Il vero e proprio stile Impero si manifesta però negli arredamenti. I suoi ideatori furono gli architetti Charles Percier e Fontaine; il gusto si distingue per le forme geometriche di struttura massiccia, di perfetta simmetria; le decorazioni sono tutte in bronzo.
I
l mobile, quindi, nello stile neo-classico, che raggiunge tutto il suo splendore durante l'impero di Napoleone I, va gradatamente riprendendo la sua individualità. Non si integra più con il resto dell'ambiente ma si cerca soprattutto la simmetria e l'equilibrio delle proporzioni.
Lo stile Impero terminò con la caduta di Napoleone ed il suo esilio a Sant'Elena (1815)
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domenica 11 marzo 2012
Josephine Beauharnais, la moglie di Napoleone
Marie Josèphine Rose Tascher de La Pagerie, viscontessa di Beauharnais (Les Trois-Îlets, 23 giugno 1763 – Chateau de Malmaison, 29 maggio 1814) fu la prima moglie di Napoleone Bonaparte, e Imperatrice dei Francesi dal 1804 al 1810, anno in cui fu costretta a divorziare, non essendo in grado di dare un erede al marito.
Joséphine, così nominata da Napoleone (fino ad allora era chiamata Rose), nacque e visse in Martinica, fino a quando si sposò nel 1779 a Parigi con Alessandro di Beauharnais, dal quale ebbe due figli, Eugenio e Ortensia.
In seguito alla Rivoluzione Francesse, venne arrestata col marito il 21 aprile 1794, con l'accusa di cospirazione per la restaurazione della monarchia. Suo marito fu ghigliottinato poco dopo. Josephine era destinata alla stessa sorte, quando la caduta di Robespierre portò al governo un Direttorio moderato, guidato da Paul Barras.
Liberata poco dopo dallo stesso Barras Josephine ne divenne l'amante e la consigliera.
Barras le presentò il giovane generale Bonaparte, nel 1795.
Napoleone si innamorò subito di lei, inizialmente non ricambiato. Dopo un anno di corteggiamento, alla fine ella cedette, e accettò la proposta di matrimonio del generale.
L'8 marzo 1796, Napoleone e Giuseppina celebrarono il matrimonio con rito civile: nei documenti lo sposo si invecchiò di diciotto mesi, mentre Giuseppina si ringiovanì di quattro anni.
Dopo le nozze, Napoleone partì per la Campagna d'Italia, ma non mancò di mandarle lettere d'amore per tutto il tempo della sua assenza. Lei, meno romantica, rispose più raramente.
Quando Napoleone partì per l'Egitto, Jospehine ebbe una relazione con un certo Hippolyte Charles fino all'ottobre 1799. In queso periodo ella si dedicò all'acquisto della Malmaison. Al ritorno in Francia di Napoleone, Josephine era fuori Parigi a casa di amici, ma quando seppe la notizia cercò di andargli incontro, ma per sbaglio lo superò. Quando tornò a Parigi trovò la porta della camera da letto sbarrata: la sua assenza aveva confermato la gelosia del marito. Per ore Giuseppina, piangendo e supplicando, cercò di farsi aprire da Napoleone, ma senza successo. Fu grazie all'intervento di Eugenio e Ortensia che la porta fu aperta.
Riconciliatasi con il marito, si trovò al centro del Colpo di stato del 18 brumaio 1799, con il quale Napoleone prese il potere come primo console e soppresse il Direttorio. Dopo il colpo di stato e il trasferimento della coppia Bonaparte trasferirono al palazzo del Lussemburgo, Giuseppina ruppe con il proprio passato e cercò di risanare le ferite del rapporto matrimoniale.
] Il 10 febbraio 1800, Giuseppina e il marito si trasferirono alle Tuileries, dopo che il palazzo aveva subito una ripulita dopo il periodo rivoluzionario. Giuseppina occupò quelli che erano stati gli appartamenti di Maria Antonietta, cosa che non le piacque molto: «Non sarò felice qui. Mi sembra che l'ombra della regina mi chieda cosa faccio nel suo letto»
Ormai console a vita, Napoleone era in pratica sovrano assoluto della Francia. Il 18 maggio 1804 il Senato lo proclamò imperatore dei francesi.Ma il problema più grave che lo affliggeva era la mancanza di una successione. Né il matrimonio, né le sue occasionali avventure avevano dimostrato la capacità di Napoleone di avere un erede.Quando papa Pio VII giunse a Fontainebleau in previsione dell'incoronazione dell'imperatore e seppe che lui e Josphine non erano stati sposati religiosamente, si impuntò affermando che non avrebbe dato la benedizione in chiesa se la coppia non avesse celebrato il matrimonio religioso, che avvenne in segreto, con gioia di Jospehine, il 1º dicembre 1804 nello studio di Napoleone. Per non correre rischi, Giuseppina chiese poi il certificato di matrimonio al cardinale Fesch.
Domenica 2 dicembre 1804, nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi, fu celebrata la cerimonia di incoronazione. Dopo che Pio VII ebbe unto tre volte sulla testa Napoleone e della moglie, l'imperatore incoronò prima se stesso e poi Josephine, vestita con uno strascico di broccato argenteo costellato di api dorate.
Nell'agosto 1806 nacque la quarta coalizione anti-francese e Napoleone scese nuovamente in guerra: durante questo periodo, l'imperatore intrattenne una fitta corrispondenza con la moglie, che si trovava a Mainz. Insofferente al luogo, nonostante il fatto che vi fece acquisti per un ammontare complessivo di 54.685 franchi, Josephine espresse più volte il desiderio di accompagnare il marito in guerra. Le schermaglie epistolari continuarono fino a febbraio 1807.
Le lettere che Giuseppina ricevette da Napoleone, durante i mesi di separazione, furono solo brevi annotazioni sull'andamento della guerra e qualche interessamento per la moglie e la sua salute. Nello stesso tempo la contessa Walewska era rimasta incinta di un bambino e sia Napoleone che la moglie ne erano a conoscenza. Quando l'imperatore arrivò al Castello di Fontainebleau, il 26 ottobre 1809, Jospehine fu ricevuta con molta freddezza e più tardi si accorse che il marito aveva fatto chiudere a chiave la porta che metteva in comunicazione i due appartamenti imperiali.
l culmine della crisi matrimoniale della coppia imperiale coincise con un periodo di grande esaltazione per i successi ottenuti dalle armate francesi. Il 30 novembre, mentre cenavano da soli nell'appartamento dell'imperatore, Napoleone annunciò alla moglie la decisione di porre fine al loro matrimonio. L'imperatore affermò che voleva consolidare la dinastia, non volendo che fossero i suoi nipoti a succedergli: a quel punto ella svenne.
Il pomeriggio del 14 dicembre 1809, alla presenza dell'intera famiglia Bonaparte, di Talleyrand, di Cambacérès, di Eugenio e di Ortensia. Napoleone emozionato, lesse la dichiarazione con cui dichiarava di volere il divorzio dalla moglie, unicamente per il bene dello Stato e per il suo popolo, per il quale era disposto a sacrificare tutti i suoi affetti. Giuseppina fu definita colei che «aveva illuminato quindici anni» della sua vita, e la cui memoria sarebbe sempre stata «scolpita» nel suo cuore.
Ecco il quadro che ritrae la scena della firma del divorzio:
Dal momento delle seconde nozze dell'imperatore con Maria Luisa d'Austria, Jospehine ebbe pochi contatti con Napoleone, se non per lettera o tramite i figli di lei. Uno dei motivi principali che aveva spinto Napoleone a prendere le distanze era la soddisfazione nei confronti della nuova imperatrice Maria Luisa. Le speranze di Josphine di rendersi amica Maria Luisa e di essere riammessa a corte vennero presto deluse: la nuova imperatrice evitò sempre di incontrarla.
Josephine, delusa e malata, si ritirò allora a vita privata nella residenza della Malmaison.
Nel 1814, dopo l'abdicazione di Napoleone, Giuseppina ottenne la protezione dell'imperatore Alessandro I di Russia.
Si parla di un ultimo incontro e di una riappacificazione dei due ex sposi quando Napoleone partì per il primo esilio all'isola d'Elba.
Jospehine morì poco dopo, il 29 maggio 1814, a causa di una polmonite e fu sepolta nella chiesa di San Pietro e Paolo di Rueil. Circa 20.000 persone vennero per vedere la bara dell'ex-imperatrice, inondando Parigi con volantini che lodavano il suo nome. .
Joséphine, così nominata da Napoleone (fino ad allora era chiamata Rose), nacque e visse in Martinica, fino a quando si sposò nel 1779 a Parigi con Alessandro di Beauharnais, dal quale ebbe due figli, Eugenio e Ortensia.
In seguito alla Rivoluzione Francesse, venne arrestata col marito il 21 aprile 1794, con l'accusa di cospirazione per la restaurazione della monarchia. Suo marito fu ghigliottinato poco dopo. Josephine era destinata alla stessa sorte, quando la caduta di Robespierre portò al governo un Direttorio moderato, guidato da Paul Barras.
Liberata poco dopo dallo stesso Barras Josephine ne divenne l'amante e la consigliera.
Barras le presentò il giovane generale Bonaparte, nel 1795.
Napoleone si innamorò subito di lei, inizialmente non ricambiato. Dopo un anno di corteggiamento, alla fine ella cedette, e accettò la proposta di matrimonio del generale.
L'8 marzo 1796, Napoleone e Giuseppina celebrarono il matrimonio con rito civile: nei documenti lo sposo si invecchiò di diciotto mesi, mentre Giuseppina si ringiovanì di quattro anni.
Dopo le nozze, Napoleone partì per la Campagna d'Italia, ma non mancò di mandarle lettere d'amore per tutto il tempo della sua assenza. Lei, meno romantica, rispose più raramente.
Quando Napoleone partì per l'Egitto, Jospehine ebbe una relazione con un certo Hippolyte Charles fino all'ottobre 1799. In queso periodo ella si dedicò all'acquisto della Malmaison. Al ritorno in Francia di Napoleone, Josephine era fuori Parigi a casa di amici, ma quando seppe la notizia cercò di andargli incontro, ma per sbaglio lo superò. Quando tornò a Parigi trovò la porta della camera da letto sbarrata: la sua assenza aveva confermato la gelosia del marito. Per ore Giuseppina, piangendo e supplicando, cercò di farsi aprire da Napoleone, ma senza successo. Fu grazie all'intervento di Eugenio e Ortensia che la porta fu aperta.
Riconciliatasi con il marito, si trovò al centro del Colpo di stato del 18 brumaio 1799, con il quale Napoleone prese il potere come primo console e soppresse il Direttorio. Dopo il colpo di stato e il trasferimento della coppia Bonaparte trasferirono al palazzo del Lussemburgo, Giuseppina ruppe con il proprio passato e cercò di risanare le ferite del rapporto matrimoniale.
] Il 10 febbraio 1800, Giuseppina e il marito si trasferirono alle Tuileries, dopo che il palazzo aveva subito una ripulita dopo il periodo rivoluzionario. Giuseppina occupò quelli che erano stati gli appartamenti di Maria Antonietta, cosa che non le piacque molto: «Non sarò felice qui. Mi sembra che l'ombra della regina mi chieda cosa faccio nel suo letto»
Ormai console a vita, Napoleone era in pratica sovrano assoluto della Francia. Il 18 maggio 1804 il Senato lo proclamò imperatore dei francesi.Ma il problema più grave che lo affliggeva era la mancanza di una successione. Né il matrimonio, né le sue occasionali avventure avevano dimostrato la capacità di Napoleone di avere un erede.Quando papa Pio VII giunse a Fontainebleau in previsione dell'incoronazione dell'imperatore e seppe che lui e Josphine non erano stati sposati religiosamente, si impuntò affermando che non avrebbe dato la benedizione in chiesa se la coppia non avesse celebrato il matrimonio religioso, che avvenne in segreto, con gioia di Jospehine, il 1º dicembre 1804 nello studio di Napoleone. Per non correre rischi, Giuseppina chiese poi il certificato di matrimonio al cardinale Fesch.
Domenica 2 dicembre 1804, nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi, fu celebrata la cerimonia di incoronazione. Dopo che Pio VII ebbe unto tre volte sulla testa Napoleone e della moglie, l'imperatore incoronò prima se stesso e poi Josephine, vestita con uno strascico di broccato argenteo costellato di api dorate.
Nell'agosto 1806 nacque la quarta coalizione anti-francese e Napoleone scese nuovamente in guerra: durante questo periodo, l'imperatore intrattenne una fitta corrispondenza con la moglie, che si trovava a Mainz. Insofferente al luogo, nonostante il fatto che vi fece acquisti per un ammontare complessivo di 54.685 franchi, Josephine espresse più volte il desiderio di accompagnare il marito in guerra. Le schermaglie epistolari continuarono fino a febbraio 1807.
Le lettere che Giuseppina ricevette da Napoleone, durante i mesi di separazione, furono solo brevi annotazioni sull'andamento della guerra e qualche interessamento per la moglie e la sua salute. Nello stesso tempo la contessa Walewska era rimasta incinta di un bambino e sia Napoleone che la moglie ne erano a conoscenza. Quando l'imperatore arrivò al Castello di Fontainebleau, il 26 ottobre 1809, Jospehine fu ricevuta con molta freddezza e più tardi si accorse che il marito aveva fatto chiudere a chiave la porta che metteva in comunicazione i due appartamenti imperiali.
l culmine della crisi matrimoniale della coppia imperiale coincise con un periodo di grande esaltazione per i successi ottenuti dalle armate francesi. Il 30 novembre, mentre cenavano da soli nell'appartamento dell'imperatore, Napoleone annunciò alla moglie la decisione di porre fine al loro matrimonio. L'imperatore affermò che voleva consolidare la dinastia, non volendo che fossero i suoi nipoti a succedergli: a quel punto ella svenne.
Il pomeriggio del 14 dicembre 1809, alla presenza dell'intera famiglia Bonaparte, di Talleyrand, di Cambacérès, di Eugenio e di Ortensia. Napoleone emozionato, lesse la dichiarazione con cui dichiarava di volere il divorzio dalla moglie, unicamente per il bene dello Stato e per il suo popolo, per il quale era disposto a sacrificare tutti i suoi affetti. Giuseppina fu definita colei che «aveva illuminato quindici anni» della sua vita, e la cui memoria sarebbe sempre stata «scolpita» nel suo cuore.
Ecco il quadro che ritrae la scena della firma del divorzio:
Dal momento delle seconde nozze dell'imperatore con Maria Luisa d'Austria, Jospehine ebbe pochi contatti con Napoleone, se non per lettera o tramite i figli di lei. Uno dei motivi principali che aveva spinto Napoleone a prendere le distanze era la soddisfazione nei confronti della nuova imperatrice Maria Luisa. Le speranze di Josphine di rendersi amica Maria Luisa e di essere riammessa a corte vennero presto deluse: la nuova imperatrice evitò sempre di incontrarla.
Josephine, delusa e malata, si ritirò allora a vita privata nella residenza della Malmaison.
Nel 1814, dopo l'abdicazione di Napoleone, Giuseppina ottenne la protezione dell'imperatore Alessandro I di Russia.
Si parla di un ultimo incontro e di una riappacificazione dei due ex sposi quando Napoleone partì per il primo esilio all'isola d'Elba.
Jospehine morì poco dopo, il 29 maggio 1814, a causa di una polmonite e fu sepolta nella chiesa di San Pietro e Paolo di Rueil. Circa 20.000 persone vennero per vedere la bara dell'ex-imperatrice, inondando Parigi con volantini che lodavano il suo nome. .
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