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lunedì 29 ottobre 2012

Gothian. Capitolo 112. Vyghar, Alienor e Lilieth nell'isola dei pirati.


La notte in cui i pirati avevano aiutato Alienor di Alfarian e Lilieth Vorkidian a fuggire dalla Torre di Lathena, il loro comandante, Vyghar di Linthael, le aveva accolte nella nuova nave che Marigold di Gothian gli aveva donato come parte del compenso per la sua "vigilanza".




Da quel momento avevano fatto rotta verso sud ovest, per uscire dal golfo di Lathena e trovare un luogo sicuro dove nascondersi.



Il golfo di Lathena era pieno di isole, sia di grandi che di piccole dimensioni, ed alcune di esse erano completamente disabitate.
Qui si nascondevano tutti i pirati dell'Oceano Occidentale, in particolare in un'isola dalla fama leggendaria, a tutti nota col nome di Tortuga.



Vyghar c'era già stato più volte, ed era tenuto in grande considerazione da quelle parti.
Aveva con sé una mappa dell'isola, che mostrava i luoghi di approdo, le zone abitate, le foreste e il lago interno, dove molte navi svernavano.



Mentre navigavano verso l'isola, Alienor incominciava ad intuire come avrebbe potuto compiere la sua missione, cioè sconfiggere definitivamente Marigold di Gothian.
Decise di esprimere il suo pensiero a Lilieth.
<<In questo momento, se non sbaglio, la flotta imperiale si trova a nord, presso la Vedetta Lathearica, sotto il controllo dell'eunuco Bial>>
Lilieth annuì:
<<Sì, Bial sembra essere riuscito a convincere l'ammiraglio Travemund a passare dalla sua parte>>
Alienor sorrise:
<<Dunque la capitale dell'impero è vulnerabile da parte di un attacco per mare!>>
L'altra donna intuì le intenzioni della giovane:
<<Vorresti organizzare un attacco a Lathena con una flotta pirata?>>
La fanciulla annuì:
<<L'idea è questa, ma mi serve il tuo aiuto per convincere Vyghar!>>
Lilieth sospirò:
<<Vyghar ha solo una nave. Se anche fosse d'accordo, dovrebbe convincere tutti gli altri pirati, e non sarebbe affatto facile>>
Alienor scrollò le spalle:
<<Lathena è ricca di tesori. La Piramide e le varie residenze dell'aristocrazia traboccano di oro e pietre preziose... questo interesserà agli altri capitani pirati!>>
Lilieth rimaneva perplessa:
<<Stai forse suggerendo un saccheggio?>>
La fanciulla alzò un indice:
<<Ci faremo promettere che non verrà fatto del male alla popolazione civile e che si requisiranno solo le grandi ricchezze. Ce ne sarà a sufficienza per tutti>>
L'altra donna sospirò di nuovo:
<<Non sarà così semplice>>
Alienor, con una espressione incredibilmente saggia nel suo giovane volto, replicò:
<<Niente è semplice. Me l'hai insegnato tu. Niente è semplice... ma questa non deve diventare una scusa per non fare ciò che va fatto!>>

martedì 23 ottobre 2012

Gothian. Capitolo 107. Alienor riceve una visita inaspettata



Nel settimo giorno di prigionia nella Torre di Lathena, lady Alienor di Alfarian, regima degli Alfar, ricevette una visita inaspettata.
Più che una visita si trattava di una apparizione, in quanto a manifestarsi a lei fu lo spettro del priore Mollander.


<<Sono qui per mantenere la mia promessa>> dichiarò.
Alienor ricordava bene che il fantasma di Mollander aveva promesso a lei e a Lilieth che sarebbero state liberate, prima che Marigold potesse fare loro del male.
<<Ci aiuterete a fuggire?>>
Lo spettro annuì con aria benevola:
<<Naturalmente! Non ho mai mancato alla parola data. Certo non pensavo di dover intervenire così presto, ma un messaggero di Bial l'Eunuco mi ha convinto ad accelerare i tempi>>
La giovane regina sorrise:
<<Bene! Spero che l'eunuco non voglia farci qualche scherzo!>>
Anche Mollander sorrise:
<<No, potete stare tranquilla. Bial vuole distruggere Marigold ed è noto che secondo la profezia sarete voi, mia cara Alienor, a distruggere la Dama Gialla!>>


<<Così mi fu predetto dall'Oracolo del Monte Konar, ma ancora non so come riuscirò a sconfiggere Marigold di Gothian>>
Mollander sollevò una mano:
<<Calma, lady Alienor... una cosa alla volta... per adesso posso solo indicarvi il modo per uscire da qui insieme a Lilieth>>


<<Ditemi cosa devo fare!>>
Lo spettro del Priore annuì:
<<Dovete tenervi pronta. Quando sarà l'ora di cena, la guardia che vi porterà il pasto sarà uno dei pirati di Vyghar di Linthael, e vi lascerà le chiavi per uscire da questa stanza>>


<<Ah, lo sapevo che Vyghar non ci avrebbe abbandonate!>>
Mollander sorrise nuovamente:
<<E' innamorato di Lilieth e per lei farebbe qualunque cosa! E quindi voi dovrete uscire dalla vostra stanza e andare in quella della vostra compagna di sventure. Troverete la porta aperta e lì aspetterete, insieme a lei, il momento in cui un altro pirata, durante la notte, passerà a prendervi per portarvi fino al molo, qui sotto, dove vi attenderà la scialuppa per raggiungere la nave di Vyghar>>


Alienor si sentì euforica per la gioia.



<<Vi ringrazio, padre Mollander! Sono fortunata ad avere dalla mia parte alleati potenti e generosi come voi, come Bial l'Eunuco e come il pirata Vyghar di Linthael. Credo che tutti noi, assieme a Lilieth, riusciremo a trovare il modo di sconfiggere Marigold di Gothian!>>
Il Priore annuì con aria compiaciuta:
<<Non dimenticate di ringraziare per questo anche il nostro buon dio, Ahura Mazda, in nome del cui sommo bene tutti noi stiamo lavorando per sconfiggere i malvagi che ora dominano il Continente centrale!>>


Cast

Tamzin Merchant interpreta Alienor di Alfarian (l'immagine è tratta da I  Tudor, Catherine Howard)
Christopher Lee interpreta il padre priore Izumir Mollander (l'immagine è tratta da Guerre Stellari, Darth Tyranus, Conte Dooku)
Johnny Depp è il pirata Vyghar di Linthael (ovviamente tratto dal personaggio di Jack Sparrow)
Cersei Lannister è Marigold di Gothian
Tywin Lannister è Sephir Eclionner


lunedì 9 aprile 2012

Gothian. Capitolo 39. Alienor, Lilieth e il Pirata proseguono il viaggio

Alienor si trovava sulla prora, intenta ad osservare il paesaggio. Dopo giorni di navigazione, infatti, erano giunti alla confluenza.
Nel punto in cui il fiume Tadnius sfociava nel grande fiume Amnis, le acque blu scure del primo rimanevano per un lungo tratto separate da quelle gialle e torbide del secondo.



 Il fiume era immenso. 
Alienor lo contemplava con stupore. Nemmeno il Dhain era così largo.
«Prendi un altro po’ di chinino» le disse Lilieth porgendole una boccetta «Voi Alfar non siete vaccinati contro le febbri trasmesse dalle zanzare e dai miasmi di questo luogo»
La principessa bevve l’amara pozione, continuando a fissare le acque dei due fiumi.
«Lo sai come chiamano questo posto?» chiese Vyghar il Pirata: «Le Porte degli Inferi! Il rischio è lasciarsi inghiottire dalle correnti, e sprofondare nelle acque scure. Solo navigatori esperti come me possono attraversare l'Amnis in questo punto maledetto!»
Alienor era sempre irritata dalle vanterie di Vyghar, anche se in fondo ormai incominciava a trovarlo interessante: «Da noi invece, a nord, il fiume Dhain non presenta simili pericoli. Gli Alfar sono molto precisi nelle loro vie di comunicazione, e l'estuario del Dhain è un luogo sicuro»
Vyghar non perse l'occasione per una battuta: «Un luogo sicuro? Che strano, mi pare di ricordare che è proprio lì che vi ho rapita! Ah ah!»


Lilieth intervenne per evitare l'ennesimo battibecco tra i due:
«La sicurezza non è una caratteristica della Federazione Keltar da molto tempo! Nessun luogo è sicuro, in questa pianura, tranne la Contea di Keltar-Senia e la casa di Lady Arriellyn, mia madre, che è il luogo dove faremo la nostra prima tappa»
Alienor si illuminò:
«Ho sentito molto parlare della Contessa di Keltar-Senia. Dicono che nasconda grandi segreti»
Lilieth dovette ammettere che era così.
Alienor capiva che c'erano molte cose da dire al riguardo, ma Lilieth non era pronta.
Ancora non vuole sbilanciarsi...
Vyghar cercò di sdrammatizzare la situazione:
«Mia cara Lilieth, a tua madre prenderà un colpo quando ti vedrà arrivare dopo quasi diciotto anni! Crederà di vedere un fantasma!»
Non poterono fare a meno di sorridere.
Poi Lilieth e Vyghar si allontanarono per confabulare tra loro.
Alienor invece rimase a contemplare il paesaggio.
Le piacevano quelle zone.
Il mio viaggio verso il Sud riprende, ma questa volta senza obblighi di matrimonio.
Sarà tutto molto più interessante…
Ormai il sole era riuscito a scacciare le ultime nebbie ed Alienor vide finalmente la grande Pianura Amnisiana estendersi a perdita d'occhio.



Quando la luce del sole divenne troppo luminosa e calda, Alienor andò a sedersi all’ombra dell'albero maestro.
Continuò ad osservare i paesaggi della Federazione Keltar.
Il fiume era solcato da molte barche e navi.
Vide anche una città portuale, in lontananza.
Il vicecomandante Lorran Plum, che osservava con attenzione il porto, le disse che era la città di Tadnia.



«Non rischiamo di farci scoprire dai Keltar? Se ci identificano come pirati è finita!» disse Alienor, meravigliandosi poi del fatto di stare dalla parte dei pirati che l'avevano rapita, e di non desiderare affatto di essere "liberata".
«Qui la gente ha imparato a farsi gli affari suoi! E' una terra di mercanti e di contadini, che difendono i propri affari e non vogliono guai!»
La risposta di Lorran era sensata, ma Alienor non poté fare a meno di pensare alla storia di quel popolo.
«Un tempo i Keltar erano un popolo di guerrieri temuti in tutto il continente » 
Lorran sollevò una mano e la fece roteare in aria, come a dire che di tempo ne era passato molto da quei tempi, e moltissima acqua sotto i ponti.
«Dai tempi di re Vorkidex sono passati mille anni! I Keltar non sono più un popolo, sono gente sperduta sulla terra... non hanno più nemmeno il ricordo di una patria, e forse non è un male, questo, perché in fondo sono gente libera, non hanno padroni...  »
Alienor annuì. 
«Ma non sono nemmeno dei Barbari. In fondo la Federazione è composta di Ducati ed è presieduta da un Arciduca!»
Lorran rise:
«L'Arciduca di Floriana non conta niente! I Keltar non hanno difese militari degne di questo nome. No, il vero potere, da queste parti, è un altro...» e guardò Alienor per vedere se la principessa indovinava.
Il sole le faceva brillare i biondi capelli, sparsi dal vento in mille dolci nodi.




«I druidi! Sono loro ciò che tiene uniti i Keltar! Mio padre diceva che attendono un Profeta, è così?»
Lorran annuì:
«Così dicono le loro profezie. Qualcuno verrà, e li guiderà alla vittoria. Così fu promesso loro  dagli Dei, nel giorno dell'antico Patto. E da allora essi attendono questo Profeta, e lo chiamano in molti modi: il Principe Promesso, il Figlio dei Cento Re...»
Alienor ascoltava interessata.
«Io credo che Lilieth sia convinta che suo figlio sia il Principe Promesso»
Lorran si strinse le spalle:
«Questo è tutto da dimostrare!» sbottò «non è né necessario, né sufficiente essere discendenti di re, per compiere grandi imprese! Per ora Marvin Vorkidian è solo un diplomatico, e per quanto ne so, non sa nemmeno sollevare una spada!»
La principessa sorrise, perché aveva colto una nota di gelosia nella voce del giovane pirata:
«Lorran…. » gli disse abbassando la voce «Secondo te tra Vyghar e Lilieth c'è qualcosa? Prometto che non le dirò niente!» 
Lui rise:
«Mia principessa, qui non siamo a corte... non si fanno pettegolezzi sulle navi, dicono che porti male!»
Alienor, imbarazzata, arrossì, ma volle lo stesso rispondere a tono:
 «Porta male anche dimenticarsi dei sentimenti, pirata!»
E decise di chiudere lì il discorso raggiungendo Lilieth, rimasta sola sulla prua.
Indossava un diadema regale. Era un dono di Vyghar, una corona identica a quella indossata dalla moglie di Vorkidex, la bella Ygerne, ultima regina del Keltar.
Era il massimo segno della regalità.
«Come mai hai deciso di indossare il diadema proprio oggi?» le chiese Alienor.
Lilieth la guardò con dolcezza, e le accarezzò i capelli.
«Perché sono tornata nella mia terra. Dopo quasi diciotto anni, finalmente rivedo le praterie sconfinate, dove corrono mandrie di armenti, liberi nei vasti spazi. Sempre una pianura, sempre una campagna, questo luogo mi ride al cuore, o piange...»
I suoi occhi erano lucidi, e verdi come le praterie che stava osservando.


Alienor non poté fare a meno di notare il portamento nobile di Lilieth, e la sua compostezza, anche in quel momento così commovente.
«Stai pensando a tuo figlio, vero?»
Lilieth sorrise ed annuì:
«Avrei tanto voluto vederlo... ma sento che le nostre strade si sfioreranno soltanto. Lui sta andando incontro al suo destino, e noi al nostro. Nemmeno i discendenti dei re possono scegliersi la loro sorte, anzi. Noi abbiamo dei doveri in più, Alienor. I privilegi del passato, si devono scontare con le responsabilità del presente e del futuro: a noi è richiesto un sacrificio. Per salvare i nostri popoli, dobbiamo rinunciare a tutto ciò che abbiamo di più caro e sacro...»
Alienor si ricordò che suo padre le aveva detto qualcosa di simile, nel loro ultimo incontro.
Ricorda chi sei, e cosa rappresenti!
Erano passati pochi mesi da allora, eppure in quel momento sentì di essere profondamente cambiata.
«Solo adesso me ne rendo conto, Lilieth... guardando te, vedendo il tuo esempio... tu non hai avuto alcun privilegio dalla tua stirpe, ma soltanto dolore, eppure quando ti guardo io vedo una regina... quello che una vera regina dovrebbe essere... pronta ad esserlo fino in fondo, fino al sacrificio di sé»
Lilieth annuì:
«Il destino mi ha sottratto un figlio, ma mi ha donato una figlia. Non avere paura Alienor, io ti proteggerò. Ci faremo forza insieme, nei tempi difficili che verranno. Sopravviveremo, e contribuiremo a fondare un mondo migliore. Noi, che abbiamo rinunciato ai privilegi, che non abbiamo comandato, che non abbiamo desiderato il potere, noi che non abbiamo mai avuto un regno, un giorno, la Storia ci chiamerà regine!»


N.d.A.

La prima foto, nella realtà, mostra la confluenza del Rio Negro nel Rio delle Amazzoni presso la località di Manaus in Brasile.
Lord Vyghar di Linthael è interpretato da Johnny Depp nel ruolo di Jack Sparrow.
Sir Lorran Plum è interpretato da Orlando Bloom nel ruolo di Will Turner.
La principessa Alienor di Alfarian è interpretata da Isabel Lucas e la sua descrizione è ispirata a quella di Laura nel Canzoniere di Petrarca: "Erano i capei d'oro a l'aura sparsi / che 'n mille dolci nodi gli avolgea / e  'l vago lume oltra misura ardea / di quei begli occhi, ch'or ne son sì scarsi".
Gli attributi con cui viene nominato Marvin Vorkidian sono ispirati da diverse opere: il termine "Figlio di Cento Re" appartiene al ciclo fantasy di Avalon, capolavoro di Marion Zimmer Bradley, completato da Diana L. Paxton. Il termine "Il Profeta dei Keltar" (che era il titolo iniziale del mio manoscritto) era una rimodulazione del titolo del romanzo "Messia di Dune" di Frank Herbert, che più volte ho indicato come una delle mie principali fonti di ispirazione. Il termine "Principe promesso" è tratto dai romanzi di George Martin, con riferimento ad una profezia interna alla dinastia Targaryen, che assieme ai Lannister ha ispirato la dinastia Eclionner in questo mio romanzo. L'identità del Principe Promesso pare riferirsi ad un figlio di Rhaegar Targaryen.
Ygerne è il nome celtico di Igraine Pendragon, madre di re Artù di Camelot.
Lilieth Vorkidian è interpretata da Claire Forlani, nel ruolo di Igraine di Cornovaglia.

venerdì 16 marzo 2012

Gothian. Capitolo 27. Alienor, Lilieth e il Pirata partono verso sud


Era un gelido mattino di fine autunno, a Tupile, in mezzo ai monti.
Alienor e Lilieth avevano da poco terminato la colazione quando dalle finestre della baita videro un assembramento di paesani, e capirono che il Pirata Gentiluomo, Vyghar di Linthael, era tornato dopo due settimane di assenza.
Il clima si era fatto più freddo. Le cime delle montagne erano ricoperte di neve.
A metà mattina, Vyghar si fece annunciare e comparve con l'aria di chi si sente al centro di eventi della massima importanza.


«Mie care signore, domani partiremo da qui per recarci in un luogo lontano, a sud. Rallegratevi, almeno andiamo verso il caldo!»
Ci fu un attimo di pausa e di disorientamento.
«Lo Sciancato dunque ha deciso?» domandò Lilieth, come se sapesse già la risposta.
Vyghar annuì e con aria vagamente ironica aggiunse: «Non solo, ha anche anticipato metà del riscatto! Ora i miei uomini sono ricchi, ed al mio ritorno potrò ricostruire la fortezza di Linthael!»
Alienor ebbe un attimo di illusione: «Mi libererete?»
Il lieve sorriso del pirata contrastava con la serietà dei suoi occhi neri.
«No, mia principessa. Voi e lady Lilieth verrete con me: abbiamo una missione della massima importanza da compiere. Ve ne parlerò durante il viaggio, ora non c'è tempo»
Lilieth parve avere un’intuizione, fece per parlare, ma poi non disse nulla.
Alienor era troppo delusa per accorgersene.
«Avete un giorno intero per prepararvi. Domattina si parte, e il viaggio, come ho detto, sarà lungo!»
Uscì senza dire altro.
Le due donne si guardarono, dubbiose.
Lilieth sorrise dolcemente: «Per diciotto anni non è successo nulla, e poi gli eventi sono precipitati. Ma questo non mi stupisce: il Millennio si avvicina, l'antico Patto scade, e tutte le forze si mettono in movimento»


Il pendolo che la distingueva come sacerdotessa di Ulien, dea della luna, era particolarmente luminoso quel mattino, e Lilieth pareva tutta circondata da un'aura di sacralità.
Alienor si era affezionata a lei come a una madre: «I nostri destini sono legati, come tu avevi previsto»
Lilieth annuì: «E' così. Siamo state entrambe tenute lontane dal luogo in cui deve compiersi il nostro destino. E' accaduto perché i tempi non erano maturi. Ora però tutto sta cambiando»
La bionda principessa apparve incuriosita, oltre che felice di partire.


«Hai qualche idea sul luogo esatto dove ci porteranno?»
«Qualcuna, Alienor, ma nessuna certezza. Le forze in gioco sono tante, e si stanno muovendo tutte in una volta. Probabilmente si passerà dalle mie terre, da mia madre, Lady Ariellyn Vorkidian, Contessa di Keltar-Senia e poi proseguiremo verso la grande muraglia»

 


Alienor annuì.
Si mise poi a preparare i suoi effetti personali, in silenzio, per non disturbare i pensieri dell'altra donna, che aveva già pronti da molto tempo i propri bagagli.
Da fuori si sentiva la voce possente di Vyghar che scherzava con i suoi uomini, divenuti improvvisamente molto allegri dopo le ultime donazioni.
«Vi ho resi molto ricchi, come vi avevo promesso! Ma dovrete aspettare ancora un po' prima di poter tornare alla vita mondana! Fintanto che non avremo rovesciato gli attuali sovrani, i loro servizi segreti vi scoverebbero subito, e non avreste il tempo di godervi nemmeno un centesimo del vostro tesoro»
Fece una pausa ad effetto.
«La mia missione è di importanza fondamentale. Mi recherò a stanare la Vedova Nera nel suo covo, al centro della sua ragnatela. Devo portarle i vostri saluti?» 
Un vecchio pirata si fece avanti: «Capitano! Mandate a dire all'Imperatrice che tutti i pozzi sono stati avvelenati, e i ponti bruciati, e brilla la roccia dove aspetteremo di travolgere i suoi legionari!»
Vyghar gli appoggiò una mano sulla spalla:
«Ben detto! Ora ci si presenta l'occasione per abbattere i sovrani che ci hanno espulsi dai loro regni. Nessuno conosce il nostro reale potere. Sono in molti a commettere l’errore di sottovalutare l’Alleanza di Tupile. Non hanno idea di quanti siamo, e non sanno che conosciamo segreti tali da scuotere l’Impero dei Lathear, il Regno degli Alfar e la Federazione dei Keltar fin dalle loro fondamenta. L’Alleanza è nata come un sogno di libertà e di giustizia. Ci ribellammo ai carnefici della Primavera di Sangue. Ora quei carnefici osano chiamarci criminali, loro che si comportano come il peggiore dei criminali!»

 

Alienor sentì che il pirata aveva parlato con sincerità, e percepì una sofferenza indicibile dietro a quelle parole, un dolore antico che accomunava tutti i pirati dell'Alleanza di Tupile.
Per la prima volta, credette di capire il loro stato d'animo.
Ognuno di noi, in un certo momento della vita, vorrebbe mollare tutto e andarsene, creare una propria Alleanza di Tupile, oltre i confini del mondo, per dimenticare tutto il resto.
Non ci aveva mai pensato, prima di quel momento. Credeva che i pirati fossero solo dei ladri e degli assassini, ma quella visione era riduttiva.
Sono esuli, certo, e feriti dalla vita… ma sono comunque uomini liberi!
Forse era questa commistione di esilio, dolore e desiderio di libertà ciò che accomunava il Pirata a Lilieth?
Possibile che in tanti anni non ci sia mai stato niente tra di loro?
Guardò Lilieth, che ascoltava il discorso come se fosse rivolto anche a lei.
Alienor colse l'occasione per porle la domanda che fin dal loro primo incontro era rimasta in sospeso:
«Non hai mai provato niente per Vyghar?»
Lei tardò a rispondere, e infine disse:
«Per me ormai è come un fratello»
La principessa evitò di farle notare che anche suo marito Masrek e sua cognata Ellis erano fratelli, e questo non aveva impedito loro di diventare amanti e avere un figlio insieme, Elner XI.
«E per Masrek provi ancora amore?»
Anche questa volta Lilieth dovette pensarci su, prima di formulare una risposta:
«Io amo il Masrek di diciotto anni fa. Non so se amerei quello che è diventato, l'Eremita. Credo che il dolore su di lui abbia avuto un effetto più pesante che su di me. Lui non ha una fede che lo sostenga, e il dio della sua stirpe, Eclion, non sa dare conforto, ma solo disprezzo verso tutti gli uomini più deboli»
Alienor non era pienamente soddisfatta di quella risposta. Doveva capire se Lilieth si sentiva ancora vincolata al giuramento matrimoniale oppure no.
«Il tuo affetto potrebbe farlo ritornare come era allora, quando ti chiese in sposa a tuo padre, davanti all'assemblea dei Keltar Senia, e tu eri una fanciulla più giovane di me»


Lilieth scosse il capo:
«Non credo. Io ero già una sacerdotessa, iniziata agli Arcani Supremi, sapevo bene a cosa andavo incontro. Ma lui... lui non poteva immaginare, ed io non volevo rovinare i pochi giorni di felicità che ci erano stati concessi dagli dei. E poi sono successe troppe cose, dopo. Non potrò mai dimenticare tutto quello che accadde nell'anno della Primavera di Sangue. Un sogno fu infranto...»
Alienor ricordò allora una frase che Marigold di Gothian aveva ripetuto più volte: «Il sogno che interrompi non tornerà più uguale»


N.d.A.

Vyghar di Linthael è Johnny Depp nei panni di Jack Sparrow.
Alienor di Alfarian è rappresentata come Elayne Trakand, principessa di Caemlin ne "La ruota del tempo" di Robert Jordan.
Ariellyn Vorkidian è Francesca Annis nei panni di Jessica Atreides, nel film "Dune" di David Linch, tratto dall'omonimo romanzo di Frank Herbert.
Lilieth Vorkidian e Masrek Eclionner sono rappresentati come Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen al torneo di Harrenal, nell'anno della Falsa Primavera, ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.

giovedì 8 marzo 2012

Gothian. Capitolo 23. Sephir Eclionner, Principe della Corona



L’autunno stava avanzando rapidamente e il livello delle acque paludose a nord del fiume Amnis aumentava di giorno in giorno.
L’aria gelida era carica di pioggia e il vento frastornava i rami spogli degli ontani secolari che circondavano l'insediamento di Terramara.
Si trattava di un antico villaggio di palafitte, costruito in un'ansa del fiume e circondato da boschi selvaggi, in modo da essere quasi inaccessibile, per chi non ne conoscesse già l'ubicazione.
In una di quelle palafitte risiedeva il vecchio Sephir Eclionner, che un tempo era stato il Principe della Corona dell'Impero Lathear e che, dopo la sconfitta e le ferite subite nella battaglia di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue, si era dato alla macchia e alla malvivenza, in quel covo umido e misterioso. 
Erano passati più di diciassette anni, dal giorno in cui aveva deciso di scegliere quel villaggio come sua dimora e centro operativo delle congiure mirate a riconquistare il controllo dell'Impero.
Erano stati anni duri, ma col tempo Sephir aveva ritrovato le forze e la determinazione, tanto che ormai si sentiva pronto alla battaglia decisiva, la rivincita che aveva atteso così a lungo.
C'erano però alcune questioni in sospeso da sistemare.
Attendeva l'arrivo di Vighar di Linthael, detto il Pirata, il migliore degli uomini al suo servizio, oltre che suo parente alla lontana. Lo considerava quasi come un figlio, dato che i figli veri lo avevano profondamente deluso, insieme a tante altre cose, nella sua lunga vita, amara come la terra che lo aveva accolto.
Questo villaggio si chiama Terramara: quale altro nome poteva essere più appropriato?
Quando era arrivato lì per la prima volta, era più morto che vivo. Aveva una gamba gravemente ferita, anche se in via di guarigione. Ma la sua salute era compromessa.
Ero un relitto, eppure negli ultimi diciassette anni ho trasformato questa misera palafitta nell’Ombelico del Mondo!



Eppure certi pensieri molesti del passato continuavano ad ossessionarlo.
Nei suoi sogni riviveva mille e mille volte la Battaglia di Elenna sul Dhain e ogni volta ne usciva distrutto.
Si risvegliava fradicio di sudore e col cuore palpitante.
La Primavera di Sangue... il mio nome legato a quell'epiteto come una maledizione... ma i veri mostri erano altri...
Gli Albini di Gothian.
Gothian!
Quel nome era diventato il suo fardello e la sua ossessione.
Riviveva nella mente ogni dettaglio del duello col Conte Fenrik di Gothian e il dolore terribile quando quel demone di ghiaccio gli aveva conficcato la spada nella gamba.
Ero pronto a morire, ma il Conte vide aleggiare sopra di noi la sagoma terribile di Eclion, mio divino antenato, che gli ordinava di non uccidere la sua progenie. E così il Conte si fermò, e ordinò ai suoi Albini di mettermi in salvo.
Forse Fenrik pensava che così ridotto Sephir non avrebbe fatto più danni.
In verità lo pensavano tutti, e all'inizio i fatti sembrarono dare loro ragione.
Sephir non ricordava molto dei primi giorni dopo la battaglia. Era stato tra la vita e la morte per due settimane, e solo la cura di alcuni druidi del luogo gli aveva permesso di sopravvivere.
Quando aveva ripreso conoscenza, uno dei suoi attendenti gli aveva detto:
 «La guerra è perduta, Altezza. 
Sua Maestà l'Imperatore dà la colpa a voi. Ha sparso la notizia che siete morto, pur sapendo che eravate qui e potevate sopravvivere. Vi ha inviato molti messaggi, tutti con lo stesso ordine: “Se rimani qui, potrai vivere, ma se oserai tornare, perderai anche la gamba buona!”>>
Sephir aveva colto la sfumatura.
Una volta sconfitto, non ero più nessuno, nemmeno per mio padre e per i miei figli!
Ma se credevano che lui fosse un uomo finito, si sbagliavano.
Anche se il suo corpo era stato storpiato e se la sua carriera politica era finita miseramente, la sua determinazione interiore a riprendersi tutto ciò che gli era stato tolto era cresciuta di giorno in giorno, fino a diventare la sua unica ragione di vita.
Per questo aveva raccolto i fedelissimi sopravvissuti alla battaglia e li aveva istruiti su come infiltrarsi nei Servizi Segreti dell’Impero.
Conoscevo molti segreti! In particolare quello dell'incesto di Masrek ed Ellis, e del matrimonio di Masrek con Lilieth Vorkidian.



Lo era venuto a sapere dallo stesso uomo che l'aveva ferito in battaglia e poi lo aveva fatto mettere in salvo.
Il Conte Fenrik mi disse che Masrek si era sposato con l'ultima dei Vorkidian. Ma  Lilieth all'epoca era troppo giovane, una fanciulla spaurita... non era ancora pronta per affrontare Ellis!



Bial l'Eunuco cercava Masrek, che era in pericolo, per questo Sephir Eclionner, detto "lo Sciancato",  aveva organizzato il rapimento di suo figlio e della nuora, e lo aveva commissionato a Vyghar di Lintahel, il Pirata.
Si trattava di un piano molto più complesso rispetto alle apparenze.
Li ho fatti rapire per salvarli, li ho separati per preservare il segreto della loro unione, nell'interesse di loro figlio... li ho tenuti lontani da me per non macchiare la loro reputazione... un giorno capiranno che tutto questo dolore era necessario e tornerà loro utile.
Per sua figlia aveva altri progetti.
La punizione di Ellis Eclionner era solo rimandata. Non le perdonava la morte di sua moglie, la povera principessa Wensy.
L’ha istigata al suicidio… ha fatto questo a sua madre!
 La tragedia era avvenuta dopo la notizia del ritrovamento del falso cadavere di Masrek..
Avevo mandato un messaggero per avvertire Wensy che il corpo non era di nostro figlio, ma lei si era già uccisa. Fuscivarian… che tu sia maledetto! Hai lasciato morire la tua stessa figlia, e corrotto tua nipote!
Questi pensieri pieni di rabbia lo avevano aiutato a rimanere vivo e gli avevano dato le forze per organizzare la sua vendetta.
Ci sono molte congiure, nel grande continente, ma io posso ancora riportare Ellis sulla retta via, e contrastare i Conti di Gothian!



Ormai la resa dei conti era vicina.
L'Eremita arriverà tra poco. Quell'anonimato non è più sicuro per Masrek. E poi c'è la questione di Marvin...
Fin dall’inizio era stato chiaro che potevano sopravvivere tutti solo se avessero vissuto separati, e questo era stato il compito che aveva affidato a Vyghar, il Pirata.
Lo attendeva con ansia da molti giorni.
 Quando finalmente glielo annunciarono, lo fece accogliere con tutti gli onori.
«Quali nuove mi porti, amico mio!» gli chiese dopo averlo invitato a sedersi.
Vyghar lo fissò con i suoi occhi neri e penetranti.
«Buone nuove, Sephir. Finalmente Alienor e Lilieth si sono incontrate. La principessa è una ragazzina viziata, ma Lilieth le insegnerà quello che c'è da sapere, e la inizierà agli Arcani Supremi. La discendente di Aenor deve essere messa di fronte alle sue responsabilità»
Lo Sciancato annuì.
«Confido nella saggezza di Lilieth, ma devo avvertirti che il villaggio di Tupile non è più un rifugio sicuro. Prima o poi Bial lo scoprirà, e se non sarà lui, sarà Kerelik. Occorre che tu le accompagni nel luogo dove meno le cercheranno: nella Contea di Keltar Senia, da Lady Aryellin, la madre di Lilieth»
Il Pirata ne fu sorpreso:
«La Contea si trova sotto la giurisdizione del Duca di Amnisia. E sappiamo che Gallrian ha spie dappertutto: se lo viene a scoprire, Marigold di Gothian ci denuncerà ai Servizi Segreti imperiali!»
Sephir Eclionner scosse il capo:
«Abbiamo alleati insospettabili. Ho già preparato l'itinerario ed i luoghi dove troverete ospitalità. E poi non dovrete rimanere a lungo presso la Contea. E' necessario che Lilieth porti a termine il viaggio che io le feci interrompere diciassette anni fa. Ora è pronta, ed Alienor la seguirà. Te le affido entrambe, sapendo che sono in buone mani. Sarai ampiamente ricompensato, oltre ogni tua aspettativa. Le condurrai a sud fino a Lathena, nella tana del lupo. In questo modo i piani di Marigold e quelli di Ellis saranno sconvolti. Non sarà facile, ma mi fido di te: sei il migliore!»
Vyghar sorrise con aria complice:
«Mi mancheranno le navi!»
Lo Sciancato rise:
«Al contrario: diventerai Pirata di Fiume. Navigherai lungo l'Amnis e le lagune, fino alla Grande Muraglia. Poi seguirai una strada segreta, piena di pericoli, che metteranno alla prova il tuo valore!»
Il Pirata era piacevolmente interessato a questi sviluppi:
«Tempi interessanti, Sephir! Ma dimmi, che ne farai dell'Eremita?»
Il vecchio lo fissò con aria determinata:
«Masrek dovrà mettere da parte i panni dell'Eremita e ritornare ad essere quello per cui è nato: il guerriero vendicatore, che abbatterà il regime di Ellis e di Fuscivarian! »


«Un piano ambizioso!» disse il Pirata «Ma come faremo a sfidare contemporaneamente Ellis Eclionner, Bial l'Eunuco, Sibelius Fuscivarian e Marigold di Gothian?»
Sephir sorrise:
«Con una strategia infallibile ed ovvia: li metteremo gli uni contro gli altri. Finiranno per annientarsi a vicenda, spianando la strada al ritorno di Masrek!»
Vyghar annuì:
«Ho un'ultima domanda, Sephir. Cosa hai in mente per tuo nipote Marvin?»
Lo Sciancato sospirò:
«Marvin non è un guerriero. E' un Profeta. La sua strada sarà opposta alla tua. Andrà verso nord. Dovrà incontrare l'Arcidruido, che lo inizierà agli Arcani Supremi. E poi dovrà diffondere il suo messaggio tra i Keltar, e risvegliare il valore di quel popolo, per quando dovranno affrontare la calata degli Albini del Conte Fenrik, e ricacciarli verso la loro tana, sempre più su, oltre il regno degli Alfar, oltre i ghiacci, su, sempre più su, fino alle desolazioni di Gothian!»