domenica 16 settembre 2012

Gothian. Capitolo 99. Marigold affronta Alienor e Lilieth



Il volto di Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, appariva pensieroso e stanco.
Eppure doveva essere il giorno del suo trionfo: aveva catturato le due donne che complottavano contro di lei, e le avrebbe usate come ostaggi per ricattare Marvin Vorkidian. Eppure c'era qualcosa che non andava.
Alienor è più radiosa che mai! E' sopravvissuta a prove terribili... eppure eccola lì, fresca come una rosa in boccio... mentre io sento il peso dei millenni...
Come poteva sperare di competere con lei per destare l'interesse di Marvin?
<<Avvicinati Alienor, fatti vedere bene... mi sembri ancora più bella dei tempi in cui eravamo ad Alfarian, ed io ti facevo da dama di compagnia. E' curioso, vero, il destino? Ora sono io la sovrana, e tu l'ancella>>
Alienor si avvicinò con serenità, senza paura. Si sentiva più forte della sua nemica.
<<Alla fine ci sono arrivata anch'io, a Lathena, anche se con qualche mese di ritardo>> e le sorrise con aria di sfida.



<<C'è poco da scherzare, Alienor!>> ribatté Marigold <<Tu non volevi sposare Elner Eclionner. Dovresti ringraziarmi se l'ho sposato io!>>
Il silenzio calò nella sala del trono. La Dama Gialla era furiosa.
Tutti osservano Alienor, e pensano: "Ah, se fosse stata lei a sposare l'imperatore!"
Marigold fu investita da un'ondata d'odio verso quella ragazzina insolente, che pareva comportarsi già da padrona davanti a tutti cortigiani.
Sephir Eclionner e Fuscivarian si staranno godendo lo spettacolo dalle tribune. 
La rabbia si trasformò in un senso di disgusto generalizzato.
Ma cosa mi sta succedendo? Persino vestirmi di giallo mi è venuto a noia...
Erano in molti a sussurrare che l'imperatrice stava perdendo dei colpi.
C'è stato un tempo in cui ero anch'io una fanciulla solare come Alienor. Anche per me splendettero candidi soli... 
Ricordava la poesia "fulsere tibi candidi soles..."
Distolse lo sguardo dalla sua rivale e si concentrò sull'altra donna, quella che sarebbe dovuta diventare la sua futura suocera, anche se era molto più giovane di lei.
<<Lady Lilieth, anche voi dovreste essermi riconoscente per il fatto che, mentre eravate impegnata a salvare il mondo, io ho incaricato il Duca di Amnisia di vegliare su vostra madre e su vostro figlio, ed ho permesso loro di vivere al sicuro dalle spie di Ellis Eclionner e del suo eunuco>>
Lilieth la fissò con aria minacciosa:
<<Il Duca era al servizio del vostro precedente marito, Fenrik di Gothian, e se non fosse stato per la protezione di quelle che voi chiamate spie dell'eunuco, mia madre e mio figlio sarebbero divenuti la colazione del Vampiro!>>



L'accusa rimase sospesa nell'aria, perché colei a cui era rivolta era troppo impegnata ad osservare nel dettaglio l'immagine di Lilieth,
La bellezza e la giovinezza di Lady Vorkidian erano di per sé un affronto per Marigold.
Ha passato quasi diciott'anni in prigionia in quel borgo putrido di Tupile, in mezzo alle pecore e ai pirati, eppure eccola lì, anche lei bella come un fiore...
Marigold sospirò:
<<Sarebbe saggio, Lady Lilieth, che noi cercassimo di imparare ad andare d'accordo, come se fossimo già una famiglia>>
Lilieth sgranò gli occhi:
<<Allora è vero che volete costringere mio figlio a sposarvi!>>
L'imperatrice annuì stancamente, come se recitasse una commedia che le era venuta a noia da molto tempo:
<<Certo che è vero! E lui farà bene ad accettare la mia proposta, oppure voi e la vostra giovane protetta sarete sacrificate al dio Atar, mio padre, secondo l'antico rito.... bruciate vive!>>
La minaccia ebbe stranamente l'effetto di tranquillizzare la corte, che sentiva quella frase molto più consona al solito umore della Dama Gialla.
<<Preferirei bruciare all'inferno, piuttosto che vedere mio figlio tra le tue grinfie, strega!>>
La reazione di Lilieth fu accettata da Marigold con una semplice battuta ironica:
<<Bene, Lilieth, vedo che ci diamo del "tu". E' già un progresso... >> poi indicò l'anello di zaffiro che l'altra donna portava al dito: <<Mi pare di riconoscere quell'anello...
anello fidanzamento kate middleton
...l'ho visto nel ritratto della povera principessa Wensy, la madre di Ellis e di Masrek... era il suo anello di fidanzamento! Me l'ha raccontato tuo suocero, il vecchio Sephir Eclionner: se è veramente l'anello che lui donò a Wensy, credo che lo riconoscerà>>


Lilieth aveva sperato che Marigold non se ne accorgesse, ma del resto, se avesse provato a nasconderlo, avrebbe destato ancora più sospetto.
<<Quando Sephir era in guerraWensy lo donò a Masrek, e poi Masrek lo donò a me, quando ci fidanzammo. Io sono ancora la moglie legittima di Masrek Eclionner, il che fa di me l'attuale legittima Principessa della Corona>>
Marigold sorrise:
<<Ti piacerebbe, vero? Ma fintanto che Masrek non verrà qui di persona a reclamare i suoi diritti, tu sarai soltanto una mia prigioniera. E siccome quella tua sottospecie di marito se la intende con sua sorella, non ti resta altra speranza che aspettare l'arrivo di tuo figlio, con il sigillo imperiale e molta voglia di sposarmi!>>
A quel punto intervenne Alienor:
<<Se ti interessa tanto conoscere Marvin, perché non vai tu da lui, con il tuo esercito, ad aiutarlo a sconfiggere i Vampiri del tuo ex marito?>>



L'imperatrice la aggredì come una furia:
<<Non ti ho dato il permesso di parlare, stupida ragazzina!>> e la colpì con uno schiaffo memorabile.

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Poi fece un cenno ai pretoriani:
<<Portate queste due miserabili nella Torre e fate presidiare la zona circostante!>>
Il Prefetto del Pretorio annuì:
<<Sì, Maestà. E la zona costiera?>>
Marigold indicò Lord Vyghar di Linthael:
<<Se ne occuperà il nostro bel pirata! Gli ho fatto un'offerta che non si può rifiutare... se farà il bravo lo nominerò Ammiraglio della flotta imperiale... in caso contrario,  finirà arrostito insieme a queste due eretiche insolenti, quando le manderò al rogo!>>











In questo capitolo i ruoli dei personaggi che compaiono nelle foto sono interpretati da Cersei Lannister, Tamzin Merchant, Igraine Camelot, Tywin Lannister. L'anello di fidanzamento è quello di Diana Spencer, principessa di Galles, poi passato a Kate Middleton, duchessa di Cambridge.


sabato 15 settembre 2012

Tacchi alti: oggetto del desiderio



E' noto che i tacchi sono considerati dai maschi come un capo molto sexy e per alcuni hanno addirittura una valenza feticistica.
Esistono molte teorie psicologiche al riguardo. Una di queste, di matrice freudiana, si basa su un discorso che potremmo considerare legato ad una forma, più o meno evidente, di erotismo con alcuni accenni di tipo sado-masochistico. Cercherò di spiegare il perché, anche se non è facile farlo in poche righe.
Se partiamo dal punto di vista maschile, l'aspetto "sadico"  si basa sulla constatazione che il maschio molto spesso, a livello inconscio, si sente insicuro di fronte alla donna, sia nella fase del corteggiamento che nel momento dell'intimità. L'ansia da prestazione si traduce, più spesso di quanto si creda, in un calo della libido. Un modo istintivo per ridare potenza alla libido è quello di percepire la donna in modo diverso, e qui entrano in scena i tacchi.. La donna che cammina su tacchi molto alti può apparire più "fragile" perché a volte non deve essere facile mantenere l'equilibrio su certi "trampoli" da 16 cm!



Questa teoria ha trovato una conferma piuttosto inquietante e non certo edificante presso i Cinesi.
Forse alcuni di voi sapranno che i Cinesi sono stati, fino agli inizi del secolo scorso, ossessionati dal feticismo delle scarpe a tal punto da commettere delle orribili violenze sui piedi delle donne, per mantenerli piccoli e fragili. Una testimonianza molto impressionante in tal senso la si trova nel romanzo "Cigni selvatici", una autobiografia di una scrittrice cinese poi trasferitasi in Gran Bretagna per dissensi col regime.



E' una lettura che vi consiglio, perché disegna uno scenario illuminante sulla storia recente della Cina, dalla deposizione dell'ultimo imperatore fino alla morte di Mao.
Nella prima parte di questo romanzo, l'autrice racconta la storia della sua nonna materna, che per la sua bellezza era stata destinata a diventare una concubina di un terribile signore della guerra.
Una condizione necessaria era quella che per impedire la crescita dei piedi, le donne fossero costrette a subire un trattamento abominevole: l'osso del piede veniva spezzato e poi fasciato in modo tale da diventare quasi verticale.
La motivazione di questa brutale tortura era che il maschio cinese era estremamente eccitato se la donna aveva i piedi così verticali da far fatica a camminare.
Purtroppo non mi sto inventando niente, questa è storia reale, così come purtroppo sono reali le mutilazioni che in alcune zone del mondo vengono inflitte ai genitali femminili, come quella pratica orrendamente barbara che è l'infibulazione.
Ora, mi scuso per questa digressione "horror", ma l'esempio serviva per far capire fino a che punto possa arrivare l'aspetto sadico legato ai piedi e alle calzature.
Adesso passiamo, sempre mantenendoci dal punto di vista maschile, all'aspetto masochista.
Il masochista è sempre un insicuro, che però supera la propria ansia da prestazione ponendosi fin dall'inizio in una dichiarata condizione di inferiorità, cosa che paradossalmente gli fa sparire le paure e quindi permette alla sua eccitazione di manifestarsi. Nell'ottica del masochista il tacco, facendo sembrare più alta la donna, la rende "dominatrice", così come avviene con altri capi di abbigliamento qui sotto rappresentati.



 Il tacco è un poi anche un oggetto contundente anche piuttosto pericoloso, il che fa apparire, agli occhi del masochista, ancor più dominante colei che lo indossa.
























Può succedere che l'aspetto sadico e quello masochistico coesistano nell'uomo e siano presenti anche nella donna. 
Credo che il libro che adesso va per la maggiore in tutte le librerie, "Cinquanta sfumature di grigio", parli anche di questo: l'ho sfogliato in Feltrinelli, ma non l'ho comprato, in quanto, ci tengo a precisarlo, non mi interessano le pratiche erotiche sadomaso che vi sono descritte.
E' un fatto, però, che anche le donne possano essere interessate a quel tipo di pratiche.
La donna masochista prova piacere a indossare tacchi altissimi anche quando sono molto scomodi e fanno male ai piedi e alla schiena, e rischiano anche di provocare dei ruzzoloni.



Anche quando la coppia non è composta da sadomasochisti, certi meccanismi di cui ho parlato sono comunque presenti, e questo rende il tacco un oggetto di desiderio erotico, che poi possiamo sublimare ed esorcizzare nelle favole.



Che tacchi portava Cenerentola... io scommetto almeno un tacco 12... ;-)



Mi raccomando, non prendete troppo sul serio questo post! ^^



venerdì 14 settembre 2012

Gothian. Capitolo 98. Ellis Eclionner incontra suo figlio Elner


Elner XI, imperatore dei Lathear, aveva stabilito il proprio quartier generale nella città di Colonia Fluvia, per controllare la frontiera tra l'Impero e il rinato Regno dei Keltar.
Non fu sorpreso quando gli annunciarono la visita di sua madre Ellis Eclionner, che da tempo risiedeva presso i Keltar, dopo che lo stesso Elner l'aveva esiliata per volontà di Marigold di Gothian.
Erano passati alcuni mesi, nei quali Elner aveva recuperato le memorie del suo avo Arexatan, diventando così un abile guerriero e temibile avversario nel gioco del potere.
Ellis Eclionner si era pentita dei suoi innumerevoli errori, anche quelli commessi nei confronti di suo figlio, ma sapeva anche che Elner poteva essere decisivo per gli esiti della guerra che stava per scoppiare a Nord.


Quando Elner la vide avanzare verso di lui, rimase colpito dalla immutata bellezza e giovinezza di sua madre, che poteva sembrare sua sorella, persino più giovane di lui, e non era invecchiata di un giorno rispetto ai dipinti in cui Luis Royo l'aveva ritratta, vent'anni prima.
Non è mai stata una madre convenzionale...
Le baciò la mano e la fronte.
<<Ci ritroviamo in circostanze molto singolari, madre!>>
Ellis cercò un approccio "morbido":
<<Figlio mio, prima di tutto permettimi di chiederti perdono per tutti gli sbagli che ho commesso>>
Elner la guardò con un misto di incredulità e di ironia:
<<Gli Eclionner non chiedono mai perdono a nessuno!>>
Era un'obiezione terribilmente vera, ma Ellis aveva rinnegato il suo cognome:
<<Non è mai troppo tardi per incominciare... Permettimi di rimediare, di aiutarti...>>
L'imperatore scosse il capo:
<<Il nostro avo Arexatan, figlio di Eclion, nelle mie "altre memorie", mi sta dicendo di non crederti. Sostiene che sei qui solo per motivi di interesse, e che ti sei venduta ai discendenti di Vorkidex, il suo nemico!>>


Quelle parole fecero ad Ellis più male che una pugnalata alla schiena:
<<Arexatan era malvagio. Tutti gli Eclionner erano malvagi, me compresa. Ma siamo ancora in tempo per salvarci... Elner ti prego... devi credermi... guarda: sono qui per te...>>
Lui rimase inflessibile:
<<Per me, o per le mie legioni? Vuoi un alleato, più che un figlio! Un alleato per la gloria dei Vorkidian!>>
Sua madre scosse il capo, e i lunghi capelli nerazzurri le coprirono il viso, che era rigato di lacrime:
<<Non mi interessa la gloria di nessuno, e ho detto addio al potere già da molto tempo. Cosa devo fare per convincerti della mia buona fede?>>
Lui la fissò con durezza:
<<Dimmi che non ti sei alleata con Marvin Vorkidian!>>
Ellis sospirò:
 <<Preferiresti che mi fossi alleata col Conte di Gothian? Non capisci che questo è uno scontro tra il Bene e il Male? Non ci sono vie di mezzo... non esistono terre di nessuno... o la Luce o la Tenebra! Devi scegliere!>>
Questa volta fu direttamente Arexatan a rispondere, con sdegno:
<<Siamo la progenie di Eclion, il Signore delle Tenebre! La nostra scelta è obbligata!>>
Lei vide i segni della possessione:
<<Arexatan, esci dal corpo di mio figlio! Lascialo libero di scegliere la Luce!>>
Elner tornò in sé:
<<Troppo tardi, madre. Io ed Arexatan siamo ormai la stessa persona. E la responsabilità è solo tua! Dov'eri quando avevo bisogno di te? Dov'eri quando ti chiamavo, nella notte? Dov'eri quando i miei sogni erano popolati da incubi?>>


La voce di Elner era diventata un singhiozzo:
<<...non rispondi, eh? Lo so io dov'eri! Mi ricordo ancora quanto eri bella e terribile, assetata di potere e di sangue, con lo scettro in mano, e dietro di te il vecchio Fuscivàrian, il vero demone della nostra stirpe!>>
Ellis non poteva smentirlo:
<<Non posso cambiare il passato... darei qualsiasi cosa per farlo, ma non posso! Posso solo amarti, figlio mio, ed indicarti la via della Grazia redentrice, ma la scelta spetta a te!>>
Lui la fissava, sconvolto, ma irremovibile.
Lei aveva il volto dell'amore:
<<Elner, ti sto offrendo tutta la mia buona volontà>>
Lui rise amaramente:
<<Sì, però le tue legioni le hai offerte a Masrek e a suo figlio!>>



<<Quando ho deciso di cederle a Masrek non sapevo nemmeno che avesse un altro figlio>>
Gli occhi di Elner pulsarono di rabbia:
<<Un "altro figlio"! Quindi è vero che Masrek è mio padre! Che tuo fratello è mio padre! Ma ti rendi conto? Io sono cresciuto credendo di essere figlio del legittimo imperatore Elner X, di cui porto anche il nome! Ed ora scopro che sono un bastardo nato da un incesto! Perché non me l'hai detto? Ti vergognavi, vero? Facevi finta di credere che Masrek fosse morto, anche se il tuo eunuco sapeva benissimo dov'era nascosto! Perché? Perché non me l'hai detto...>>
Ellis cercò di trovare la forza per dare un senso alle sue parole:
<<Volevo proteggerti. Questa è la mia risposta, l'unica, e sincera: volevo proteggerti da tutto questo male che ora ci sta crollando addosso>>
Elner detestava la capacità di sua madre di avere sempre una giustificazione per tutto.
Finge di chiedere scusa, ma in realtà rifarebbe gli stessi identici errori mille volte ancora!
Era chiaro che così non si sarebbe arrivati da nessuna parte. Bisognava spostare l'argomento della conversazione su questioni più attuali.
<<Ho sentito dire che anche tu credi nella nuova religione professata da Marvin Vorkidian. Credi in questo Ahura Mazda. E' così?>>
Ellis chiuse gli occhi, inspirò e disse:
<<Ho bisogno di credere che esista un dio infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Ne ho bisogno, perché solo un dio così può perdonare tutti i miei crimini...>>



































La risposta colpì nel segno.
Elner non poteva negare che in quel momento sua madre fosse sincera:
<<Ahura Mazda, il Dio Buono, a cui si oppone Ahriman, il Dio Malvagio. Il problema è che il demone Eclion, capostipite della nostra stirpe, serve Ahriman, e tu lo sai benissimo!>>
Ellis annuì:
<<Proprio per questo ho abiurato alla fede verso Eclion e mi sono affidata alla benevolenza di Ahura Mazda, per intercessione degli angeli>>
Elner sentiva la forza della nuova fede di sua madre, ma nello stesso tempo le memorie di Arexatan che erano in lui la rifiutavano.
<<La presa di posizione di Marvin è contraria agli Arcani Supremi in quanto vìola il principio di equilibrio tra Bene e Male!>>
Questo era innegabile ed Ellis non tentò nemmeno di negarlo, ma c'era una risposta più importante:
<<Figlio mio, gli antichi equilibri non possono essere mantenuti di fronte alla mostruosità di Fenrik di Gothian... per non parlare di quella serpe di Marigold, che ha tradito sia me che te!>>
Anche questo era vero, ma Elner rimase amareggiato per il riferimento al suo fallimentare matrimonio con la Dama Gialla.
Se tu fossi stata una madre degna di questo nome, io non sarei mai caduto tra le braccia di Marigold di Gothian!
Ma non voleva pensarci più.
 L'unica cosa che gli interessava era il presente:
<<Anche se tu avessi ragione, non sarebbe prudente opporsi nello stesso tempo a Fenrik e a Marigold. Noi ci troviamo tra l'incudine e il martello, e verremo schiacciati assieme ai Vorkidian, se non torneremo dalla parte di Eclion!>>
Ellis ne era consapevole, ma aveva una argomentazione forte con cui ribattere:
<<Se abbiamo Ahura Mazda dalla nostra parte, allora siamo infrangibili, e il martello dei demoni si spezzerà nel momento in cui tenteranno di colpirci!>>
Quelle parole incrinarono la fermezza di Elner, e sua madre se ne accorse.
Forse c'era ancora speranza.







giovedì 13 settembre 2012

Abbigliamento, psicologia e personalità



Riprendo il discorso dell'altro giorno dal punto dove mi ero fermato, e cioè che i capi di abbigliamento possono essere oggetto di desiderio e di piacere sia per chi li indossa che per chi li guarda.
Questo non vale solo per l'abbigliamento femminile, e qui porto un esempio personale: a me piacciono le cravatte, come credo si sarà capito anche dalle mie immagini del profilo, e rimpiango i "bei tempi" in cui era normale indossare la cravatta anche quotidianamente, e non come succede adesso solo in occasione di cerimonie particolari o di ambienti di lavoro di un certo tipo. 
Ora, se mi venisse chiesto il perché io amo indossare la cravatta, farei fatica a rispondere, un po' come è successo alle mie amiche fashion bloggers quando ho chiesto loro come mai amavano collezionare e indossare numerosissime scarpe.
La psicologia può esserci di aiuto, ed io me ne intendo un po', perché chi fa l'insegnante deve essere anche un po' psicologo per riuscire a capire gli studenti, le loro esigenze, le motivazioni che li spingono a comportarsi in un certo modo e anche a vestirsi in un certo modo, che a volte non è molto consono all'ambiente scolastico. :-)



Scherzi a parte, il legame tra la psicologia e l'abbigliamento è fortissimo ed estremamente interessante, e in generale direi il legame tra la psicologia e l'estetica, di cui tratterò anche nei prossimi post, ampliando l'argomento.
Per ora voglio concentrarmi soprattutto sull'abbigliamento.
In primo luogo voglio dire, ribaltando un luogo comune, che l'abito fa il monaco.
Osservando nel medio-lungo periodo come si veste e come si presenta esteriormente una persona possiamo capire moltissime cose, a patto però di non nutrire pregiudizi moralistici e di non giudicare le persone in base a preconcetti o presupposizioni personali.
In secondo luogo ritengo importante affermare che l'abbigliamento non è una questione superficiale o frivola come normalmente si pensa, ma un modo di essere, di comunicare e di costruire la propria autostima. E credo che su questo sarebbe stato d'accordo anche il grande Oscar Wilde, il cui genio e il cui talento non hanno bisogno di presentazione.

oscarwildeaphorism

La figura del Dandy di fine Ottocento è di grande importanza nella storia della letteratura, dell'arte e dell'estetica in generale.
All'epoca il fenomeno "dandy" era quasi esclusivamente maschile, mentre adesso io credo che sia la donna ad essere molto più libera di esprimere la propria personalità anche attraverso un modo di vestire originale.
La mia attenzione ai blog di moda mi conferma che c'è una volontà di essere originali, e che le vere intenditrici di moda non seguano pedissequamente le tendenze, ma le interpretino in modo creativo e originale.
Ora, per collegare queste premesse con la psicologia, parto da un modello della personalità molto schematico, ma che può essere molto utile. Ci sono quattro tipi di personalità base che si potrebbero illustrare in questo modo.



Semplifico il grafico cercando di renderlo comprensibile. I quattro tipi di personalità base sono:
1) Il  conformista, che è generalmente introverso, ma emotivamente stabile.
2) Il leader, che è a metà strada tra l'introverso e l'estroverso ed è emotivamente stabile.
3) Il creativo di successo, che è estroverso e a metà strada tra lo stabile e l'instabile
4) L'artista tormentato (o il ribelle) che oscilla tra umore malinconico e collerico ed è a metà strada tra introverso ed estroverso, e che a volte è nevrotico e può subire una emarginazione, oppure compiere atti inconsulti, pensiamo a Van Gogh, per fare uno degli esempi più noti ed eclatanti.
E' un modello molto grezzo e semplicistico, per cui non va preso troppo seriamente, ma ci serve per individuare una questione rilevante nei confronti dell'argomento di oggi, e cioè che in genere sono le personalità 3) e 4) quelle che tendono a vestirsi in maniera creativa e originale, mentre le personalità 1) e 2) sono esteticamente meno creative.
Diciamo che il settore verde del grafico è quello meno interessante per quel che riguarda il discorso estetico, direi che è il posto del fighetto senza inventiva, la persona che segue le mode passivamente e si metterebbe in testa anche una coda di mucca se fosse "trendy". 
L'elegante classico si colloca nel settore rosso, il dandy in quello giallo, l' "alternativo" in quello grigio. (non saprei dove mettere Lady Gaga, però ;-)
Ripeto, è un modello che non condivido pienamente, ma che serve come punto di partenza per un discorso che voglia trovare un legame tra personalità ed estetica.
Voi dove vi collochereste?



mercoledì 12 settembre 2012

Gothian. Capitolo 97. Il Conte di Gothian e la guerra imminente


Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian e Re degli Alfar, camminava a lunghi passi, su e giù per una stanza dalle pareti antiche, nella fortezza di Altcomb, da cui poteva tener d'occhio tutto ciò che succedeva nella valle di Caemlyn.


Il sangue degli Alfar di cui si era nutrito lo aveva reso ancora più giovane, ma quell'aspetto da elfo adolescente era solo un inganno per disorientare i suoi nemici.
Era un trucco antico, ma sempre valido.
Bisogna fare in modo che il nemico ci sottovaluti e abbassi la guardia, così  sarà più facile colpirlo!
Gli Alfar lo avevano sottovalutato per secoli, ed ora li aveva messi in ginocchio.
Grande era stato il piacere di Lord Fenrik quando i grandi aristocratici gli avevano giurato obbedienza.
Era delizioso il sangue di Caius Volturi e di Alucard di Castlevania! Ma adesso c'è un solo sangue che attendo di bere, quello di Marvin Vorkidian!
Le sue meditazioni silenziose furono interrotte dall'ingresso della sua seconda moglie, la regina Alyx di Alfarian.
Da quando era divenuta lei stessa un vampiro, Alyx aveva favorito la fusione dei vampiri Albini con gli Alfar, il biondo popolo del nord, ma ora temeva che il Conte volesse ammettere nella nobiltà dei non-morti anche le grandi famiglie dei Keltar, in particolare i Vorkidian.
La sua intuizione era giusta.
<<Sento che lui è vicino>> disse Fenrik alla moglie.
Alyx doveva ancora abituarsi alle percezioni amplificate della sua natura vampiresca.
<<Intendi Marvin?>>
Il Conte annuì, fissandosi le unghie aguzze:
<<Ovviamente! Percepisco la sua presunzione... Crede di eliminarmi con delle vecchie spade d'argento ossidato... che sciocco!>>
Pronunciò quelle parole come se vedesse se stesso con in mano la spada di Vorkidex sottratta al nemico, tenendo Alyx in braccio, mentre sullo sfondo Caemlyn, la capitale dei Keltar, bruciava nelle fiamme.


Alyx si sentì ipnotizzata da quell'immagine:
<<Presto li stermineremo!>>
Fenrik smorzò l'entusiasmo della regina e le puntò contro un indice artigliato:
<<Non sottovalutare il nemico! Marvin ha posto i Keltar sotto la protezione di Ahura Mazda. E' Lui, che rende potenti le armi conservate a Caemlyn. L'esito della battaglia non è scontato>>
La regina degli Alfar si meravigliò:
<<Ma tu hai sempre detto che il nostro esercito è invincibile!>>
Il Conte tornò a osservarsi le unghie:
<<E infatti lo è. Ma la vittoria sarà meno facile di quanto mi aspettassi. Mio padre Gothar ha rivolto un appello direttamente ad Ahirman il Supremo!>>
Ricordava il macabro rituale:
O Signore mio, ascoltami! Signore del Male, ascoltami! Io ti offro carne incorrotta. Ho sacrificato in tuo onore. Con la mia mano destra te lo offro. Fa' di me lo strumento della tua collera. 



Poi, ritornando al presente, sentenziò:
 <<Sarà Lui, Ahriman, il Dio del Male, a rendere più forti le mie armi, e scatenare l'Inferno contro contro Marvin Vorkidian e le sue legioni!>>



Alyx si immaginava la scena, e gli occhi le brillavano di una gioia sadica!
Fenrik però era irritato dalle ambizioni della consorte.
Era amica di Marigold, negli anni d'oro di Alfàrian. Non devo dimenticarlo.
Fenrik le rivolse un'occhiata severa:
<<Vedi Alyx, i vampiri Albini hanno sofferto millenni di discriminazione. Gli umani hanno stabilito unilateralmente di essere la stirpe superiore, e ci hanno cacciati nelle regioni artiche. Ma non sta scritto da nessuna parte che gli umani siano superiori ai vampiri, e che il loro modo di vivere sia meno riprovevole del nostro. L'aristocrazia degli Alfar se ne è resa conto!>>
La regina non si meravigliava dell'accordo tra i nobili e i non-morti.
Gli aristocratici e i vampiri hanno molto in comune. Sono dei parassiti ossessionati dal loro "sangue blu".
Consapevole di ciò, Alyx avvertì il marito:
<<I non-nobili però non hanno accettato di diventare come noi>>
Il Conte assunse un'espressione schifata:
<<La rozza presunzione degli umani mediocri! Si credono migliori, eppure si nutrono di carne e si comportano peggio delle bestie. Persino gli Alfar, così superbi, discendono da barbari sanguinari, perché ogni supremazia si fonda sul sangue!>>
La regina sapeva che era vero.
Gli Alfar presero il potere nel Nord uccidendo le altre popolazioni. Nessuno è innocente...



Fenrik le lesse nel pensiero, e assentì gravemente, scagliando la sua maledizione:
<<La razza umana sarà cancellata dalla faccia della terra. Gli umani non meritano la supremazia, sono esseri inferiori, e noi lo dimostreremo in battaglia!>>



martedì 11 settembre 2012

Abbigliamento e desiderio

Sexy businesswoman next to the white board by Konrad Bąk - Foto Stock

Tra le tante funzioni che l'abbigliamento svolge c'è anche quella di essere il veicolo di una forma di piacere.
 Il capo di abbigliamento può diventare un oggetto di desiderio, in grado di creare in chi lo indossa e in chi lo guarda un piacere sia mentale che fisico, al di là di quello che vuole comunicare agli altri e di quello che normalmente è ritenuto sexy.
Per evitare che questo discorso sia troppo astratto, faccio subito un esempio eclatante: le scarpe.



L'immagine qui sopra è scherzosa, ma nessuno può negare che le scarpe siano un oggetto di desiderio per le donne che le indossano e oggetto di attrazione per gli uomini che le vedono indosso alle donne, e questo vale normalmente, anche per chi non è feticista.
Quello delle scarpe è il caso più clamoroso di "libido" oggettualizzata, per dirlo in termini psicoanalitici, cioè di desiderio erotico che viene trasformato nel desiderio di un oggetto.
Il punto del discorso è: perché? Cosa rende così importanti determinati capi di abbigliamento come le scarpe? Perché sono diventate uno degli oggetti di desiderio principali dell'abbigliamento femminile?
Tornerò sul discorso dopodomani, ma sarebbe interessante sentire il parere delle amiche fashion blogger!
;-)

lunedì 10 settembre 2012

Gothian. Capitolo 96. Marvin prepara la guerra contro il Conte Fenrik


Il primo atto di Marvin Vorkidian  in qualità di Re dei Keltar fu di guidare i rappresentanti del suo popolo e le loro truppe a riprendere possesso di Caemlyn, l'antica capitale.



Per mille anni la rocca di Caemlyn, tra le montagne e il cielo, era stata tenuta nascosta dalla "Cintura di Vivien", il sortilegio che la Dama delle Sorgenti aveva posto come baluardo del Passo di Altcomb, unica via d'accesso all'alta valle dell'Amnis, contro le mire espansionistiche prima degli Alfar e poi degli Albini di Gothian.
Ma ormai la magia di Vivien si stava indebolendo, poiché il suo potere era sorto con l'Antico Patto e con esso era destinato a scomparire.
Marvin ne era consapevole e non voleva perdere tempo.
Vivien può preservare il suo sortilegio solo per pochi giorni ormai, non di più...
Dopo di che nessun argine avrebbe più protetto il Passo di Altcomb dall'orda degli eserciti del Conte di Gothian.



La minaccia del Vampiro diventava ogni giorno più concreta.
Si crede invincibile, ma io conosco il suo punto debole!
Secondo Vivien i non-morti potevano essere uccisi definitivamente se colpiti al cuore da una spada d'argento e successivamente da essa decapitati.
E qui a Caemlyn ci sono migliaia di spade d'argento, forgiate dai miei antenati nell'attesa del giorno della riscossa!
C'era bisogno però anche di altre armi.
Gli eserciti di Lord Fenrik non sono composti solo dai Vampiri, che sono l'aristocrazia, ma anche dalle tremende creature frutto della magia nera del Conte.
Molti cadaveri degli Alfar uccisi erano stati trasformati in Zombie, morti viventi privi di ogni intelligenza, ma feroci nella brama di uccidere, per non parlare dei demoni minori, gli Ogres e i Goblin, servi di Gothar il Consigliere, demone del Ghiaccio, il potente padre del conte Fenrik.
Marvin sapeva che c'erano altri mostri ancora più potenti, ma non invincibili!
Contro ognuno di essi esiste un'arma apposita.
Vivien aveva rivelato a Marvin come combattere queste creature.
Pugnali di ossidiana, frecce con la punta imbevuta di pece e fiamma ardente... con queste armi ci difenderemo da ogni belva demoniaca scatenata contro di noi. 
Demoni alati, draghi, satiri, Golem...
Padre Ulume conosce la demonologia meglio di chiunque altro... è una fortuna che si sia schierato dalla mia parte, contro queste legioni infernali.



Non prevalebunt!
La formula del credo lathearico era un conforto per lui, così come lo era il sostegno dei druidi e delle gerarchie angeliche.
Il Dies Irae infine era giunto: gli Alfar del nord lo chiamavano Ragnarok la battaglia finale tra le potenze della luce e dell'ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l'intero mondo sarebbe stato distrutto e quindi rigenerato: la Conflagrazione Universale.



I Keltar invece lo chiamavano Kralizec, ma il concetto era lo stesso.



Era un evento terribile e temuto, ma non più rimandabile.
Tutte le armi erano state conservate per mille anni entro le mura di Caemlyn, nei depositi segreti presso il grande tempio di Ahura Mazda.
Marvin aveva rivelato tutto questo ai capi dei Keltar ed ai druidi, con cui aveva organizzato le modalità del rientro nell'antica capitale.
Come presidio della pianura amnisiana erano rimaste le cinque legioni Lathear al comando di Masrek ed Ellis  Eclionner. La stessa Legione Dorata di Elner XI sostava a Colonia Fluvia a guardia della Sublime Porta.
L'unico Lathear che è qui con me è Padre Ulùme: ci sarà bisogno dei suoi esorcismi...
Il sacerdote dalla pelle nera suscitava ancora sospetto tra i druidi.
Ma presto scopriranno che le loro fedi sono una sola.
Ogni cosa a suo tempo.
Ora vedremo se la spada di Vorkidex e la magia diVivien manterranno le loro promesse.
Erano giunti alle porte di Caemlyn.
Marvin si voltò e sollevò la spada.
<<Popolo dei Keltar, eccoci giunti nella Città Santa! Le sue porte si apriranno quando la spada di Vorkidex le toccherà: così mi è stato promesso dalla Dama della Sorgente>>
Calò il silenzio. L'attesa era grande, i dubbi erano tanti.
<<E' il momento!>> dichiarò Marvin tenendo la spada con entrambe le mani.



L'ombra di Vorkidex si stagliava, affiancata al volto di Vivien e alle immagini di cavalieri e di dame dei tempi andati, oltre che dei druidi dell'età dell'oro. 
Tutti parvero ruotare intorno alla luce emanata dalla spada.
Quando finalmente Marvin la appoggiò alle porte di Caemlyn, una musica dolcissima, che pareva suono di armoniche e flauti, ed arpe e cornamuse, e voci squillanti, accompagnò lo scioglimento dell'incantesimo che aveva tenuto nascosta e serrata per mille anni la città santa.
Quella musica gli ricordava una ninna nanna che sua madre gli cantava quando era in fasce.
E' l'unico ricordo che mi resta di lei...



Gli parve di risentire la voce di Lilieth, e la nenia chiamata "Suo Gan", in antica lingua keltari, detta anche gallese.





Huna blentyn ar fy mynwes
Clyd a chynnes ydyw hon;
Breichiau mam sy'n dynn amdanat,
Cariad mam sy dan fy mron;
Ni cha' dim amharu'th gyntun,
Ni wna undyn â thi gam;
Huna'n dawel, annwyl blentyn,
Huna'n fwyn ar fron dy fam.





Gwena'n dawel yn fy mynwes
Ar yr engyl gwynion draw.


Al termine di quella manifestazione della Grazia divina, Marvin sollevò nuovamente la spada:
<<Il miracolo si è compiuto! Un giorno potrete raccontare ai vostri figli e ai vostri nipoti che c'eravate quando l'antica gloria dei Keltar è stata restaurata e la nuova gloria ha avuto inizio!>>



sabato 8 settembre 2012

Gothian. Capitolo 95. Alienor e Lilieth incontrano un misterioso messaggero



Quando finalmente l'attraversamento delle paludi volgeva al termine, Alienor percepì che l'angoscia che aveva turbato il suo animo si stava allentando, anche se il senso di spossatezza e di disorientamento erano ancora forti in lei.
Sono sopravvissuta anche a questa prova. Quanto dovrò soffrire ancora, prima che gli dei ritengano che abbia pagato abbastanza per i miei privilegi?
Ma non si trattava solo di un prezzo da pagare. Era anche una lezione di vita.
Chi ha sofferto e ne è uscito ha una cognizione in più: sa che si può sopravvivere.
Mentre meditava su questi pensieri, vide che, presso la riva sud delle paludi, un misterioso personaggio incappucciato e con una verga in mano aspettava immobile, circondato da una luce verdastra.


Sembra un messaggero di morte
Alienor rivolse uno sguardo interrogativo a Lilieth, che osservava, preoccupata, quell'ombra.



Come sempre il più pragmatico fu Vyghar il Pirata, che con un cannocchiale cercò di capire chi fosse quel personaggio.



<<Per tutti i fulmini!>> gridò <<Non è possibile! E' il Priore Mollander! Ma secondo le mie informazioni dovrebbe essere morto nel rogo della Grande Canonica... che razza di stregoneria è mai questa?>>
Lilieth conosceva la risposta:
<<Necromanzia... si è sempre sospettato che Mollander fosse un negromante, e ora ne abbiamo la prova. Egli è riuscito a tenere in vita il suo fantasma, e rimarrà in questo mondo fino a quando non avrà compiuto tutte le sue vendette. E' noto che l'odio dà una ragione di vita persino ai morti!>>
Alienor rabbrividì:
<<Cosa vuole da noi? Che male gli abbiamo fatto?>>
Lilieth scosse il capo:
<<Nessun male, non ce l'ha con noi... credo che noi saremo solo gli strumenti della sua vendetta>>
Vyghar si mostrò d'accordo:
<<Se vuole vendicarsi per quello che gli ha fatto Marigold, quando ha dato fuoco alla Grande Canonica, allora sarò ben lieto di collaborare con lui per far fuori la Dama Gialla!>>
Ad Alienor non piaceva molto l'idea di allearsi con un negromante.
Peggio ancora... con il fantasma di un negromante!



Quando infine giunsero alla riva, lo spettro di padre Mollander si mostrò a loro molto più realistico di quanto avessero immaginato.
<<Vorrei potervi stringere la mano, ma ahimè non posso farlo, essendo io puro spirito>>
<<Sulla vostra purezza avrei qualcosa da ridire, Padre Mollander!>> replicò il Pirata.
Il fantasma del vecchio sacerdote sorrise:
<<Vedo che non c'è bisogno di presentazioni! I miei omaggi ad Alienor di Alfàrian, legittima regina degli Alfar, e a Lilieth Vorkidian, regina madre dei Keltar!>>
Gli occhi di Lilieth si commossero:
<<Regina madre? Questo vuol dire che Marvin...>>
<<Esattamente: Marvin è stato proclamato Re dei Keltar dall'Assemblea del popolo. La dinastia Vorkidian è stata restaurata>>
La gioia di Lilieth fu intensa... ma breve:
<<Il difficile però deve ancora venire>>
Mollander annuì sorridendo:
<<E' per questo che vi serve il mio aiuto>>
Vyghar intervenne immediatamente:
<<A che prezzo?>>
Lo spettro ridacchiò:
<<Siete sempre il solito mercenario, Lord Vyghar di Linthael!>>
<<E voi il solito stregone doppiogiochista! Immagino che saremo le vostre pedine per vendicarvi di Marigold di Gothian!>>



Il solo nome della Dama Gialla, imperatrice dei Lathear, fece calare il silenzio.
L'espressione di padre Mollander divenne seria:
<<Tra poco i pretoriani di Marigold vi arresteranno. Sì, sono stato io a dirle dove trovarvi, ma solo per rendervi più facile il compito che dovete svolgere. >>
Vyghar fece per protestare, ma Lilieth lo fermò e Mollander riprese:
<<Lady Alienor e Lady Lilieth, voi sarete ospitate nel nuovo edificio della Grande Canonica, sotto la mia protezione. Marigold vorrebbe servirsi di voi come ostaggi per ricattare Marvin e convincerlo a sposarla, ma commetterà l'errore, da me suggerito, di affidare la guardia della Canonica a Lord Vyghar, dietro un lauto compenso, ignorando che il Pirata gentiluomo ora ha altre priorità, diciamo... sentimentali...>> e strizzò l'occhio a Lilieth.
<<E la nostra missione?>> chiese Alienor.
<<Sarà Marigold stessa a consegnare il sigillo di Masrek al senatore Velares, capo dell'opposizione, che potrà finalmente testimoniare che la successione di Elner XI è illegittima, e che il legittimo erede è Marvin. A questo punto farò in modo che voi, Lady Lilieth, potrete tenere un discorso al Senato imperiale>>



Lilieth era perlessa:
<<Voglio parlare col senatore Velares in privato e lasciare a lui l'iniziativa.  Se parlassi io direttamente al Senato,  tutti penserebbero che sia d'accordo con Marigold!>>
Mollander tornò a sorridere:
<<Milady, voi mi sottovalutate! Sarò io ad avvertire Velares, e naturalmente anche Marvin, che tutta questa sceneggiata è una trappola per preparare la detronizzazione e la caduta della Dama Gialla e, contemporaneamente, della dinastia Eclionner!>>
Alienor intervenne:
<<E voi, Mollander, cosa ci guadagnate, in tutto questo?>>
Lo spettro le sorrise quasi dolcemente:
<<Il Paradiso, naturalmente! La giusta ricompensa per aver impedito che i demoni Atar ed Eclion imponessero il loro dominio su Lathena per altri mille anni!>>
Alienor rimase scettica:
<<Il Paradiso? Voi siete un negromante, uno stregone... un malvagio!>>
A quelle parole lo spettro di Mollander divenne grande e terribile:
<<Un giorno capirete che  a volte i "cattivi" hanno un'umiltà che i "buoni", nella loro presunzione, non conoscono>>









venerdì 7 settembre 2012

Pantaloni donna "wide-leg": pro o contro?






Eccomi di ritorno sul blog dopo più di un mese di assenza per ferie! Le mie vacanze sono andate bene, le ho trascorse al mare! E voi dove avete trascorso il mese di agosto?
Riprendo il blog con un sondaggio di moda: vi piacciono i pantaloni sul modello di quelli che indossa la ragazza nella foto qui sopra? A me piacciono moltissimo! (compresa la ragazza ;-) )
Sono curioso di sapere il vostro parere...


domenica 5 agosto 2012

sabato 4 agosto 2012

Mode maschili del passato


Oggi un rapidissimo post illustrato su alcuni elementi di moda maschile del passato.
Il primo del romano però è sbagliato, la cravatta è stata introdotta dai mercenari Croati nel Cinquecento, e da essi ha preso il nome...