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lunedì 19 novembre 2012

Gothian. Capitolo 126. Marvin incontra Igraine di Logres




Il giorno in cui Marvin aveva convocato una riunione del suo Consiglio Privato presso l'accampamento di Flandes, si presentò alla sua tenda la giovane lady Igraine di Logres, figlia del defunto duca Gorlois, caduto durante la battaglia della valle boscosa di Endor.
Era una ragazza dall'aspetto tipicamente Keltar: capelli ramati, occhi verdazzurri, alta e slanciata. Indossava un vestito celeste, simbolo della nobiltà, ma anche dell'iniziazione agli Arcani Supremi.
E' una sacerdotessa di Ulien, la dea della luna.
Si presentò a Marvin con un lieve inchino:
<<Vostra Maestà>>
Marvin fece un lieve cenno del capo:
<<Lady Igraine, vi porgo le mie condoglianze per la morte del duca Gorlois. Vostro padre era un uomo valoroso ed è morto da eroe>>
Lei annuì e aggiunse:
<<Io ero molto legata a mio padre>>
Marvin notò una sfumatura leggermente polemica nella voce di lei.
Mi sta dicendo implicitamente che io invece non lo ero affatto con mio padre.
Non poteva negare che per lui Masrek era stato un estraneo.
<< Il duca Gorlois faceva parte del mio Consiglio Privato. Sareste interessata a ricoprire quell'incarico?>>
<<Sono qui per questo>>
Una risposta secca e molto diretta. Marvin si rese conto di aver a che fare con una persona dal carattere forte.
<<Siete molto giovane>> commentò



Igraine lo fissò con severità:
<<Si cresce in fretta, a Logres>>
Marvin ricordò che il ducato dei Keltar Logres era una zona montana, fredda e inospitale.
Si chiese come doveva essere stata la sua educazione.
<<Anche ad Amnisia, credetemi. Siete mai stata nella mia città?>>
Lei scosse il capo:
<<Non in questa vita>>
Marvin ebbe l'impressione di aver già vissuto quella scena, di aver già ascoltato quelle parole.
Si sentiva a disagio e cercò di cambiare argomento:
<<Ho sentito dire che i Keltar del nord, a cui voi appartenete, milady, non vedono di buon occhio i Keltar del sud, specie quelli della costa, come me. Io poi sono un mezzosangue, mio padre era un Lathear... a volte mi chiedo se questo elemento possa essere visto con qualche sospetto, o preoccupazione, dalla vostra gente>>
La ragazza rifletté qualche secondo prima di parlare:
<<Esistono dei pregiudizi, ma credo che siano reciproci. Forse voi Keltar di città e di mare ci vedete come dei rozzi montanari, dei bifolchi. Vedo che sorridete... quindi non mi sbaglio. Ma per quanto riguarda voi come persona, la mia gente è leale, ha grande rispetto per voi, e ripone molte speranze nel vostro governo>>
A Marvin venne un dubbio:
<<Ripongono fiducia in me, o in Vorkidex, le cui memorie si sono risvegliate dentro di me?>>
Igraine accennò un lieve sorriso:
<<In entrambi, vostra Maestà>>



<<Apprezzo la vostra sincerità e la vostra franchezza. Mi saranno utili durante le riunioni del Consiglio>>
Un'ombra di malizia apparve nei suoi occhi, ma fu solo un attimo:
<<Spero anche al di fuori del Consiglio>>
Di nuovo Marvin fu assalito da una sensazione di deja vù.
<<C'è qualcosa in voi che mi ricorda la regina Ygerne, la moglie di Vorkidex...>>
Lei lo fissò intensamente:
<<Voi non credete nella trasmigrazione delle anime?>>
Lui ebbe un brivido:
<<Presto mi pronuncerò anche in materia di fede. Questo discorso va persino oltre gli Arcani Supremi>>
Igraine annuì:
<<La risposta è già dentro di voi, e se me lo permetterete, io vi aiuterò a svelarla>>




N.d.A.
Igraine di Logres è rappresentata da Sansa Stark ne Il gioco del trono, da Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco, di George Martin

martedì 31 luglio 2012

Gothian. Capitolo 91. Elner Eclionner incontra Ariellyn Vorkidian



Lady Ariellyn Vorkidian, contessa di Keltar-Senia, non avrebbe mai immaginato che un giorno le sarebbe accaduto di ricevere nella sua abitazione di campagna un sovrano, in particolare quel sovrano, Elner XI Eclionner, imperatore dei Lathear.
Il destino continua a farsi beffe di me!
Circa vent'anni prima, lady Ariellyn aveva accolto il padre di costui, Masrek Eclionner, il principe della corona, in fuga dalle ire della sua famiglia, per l'incesto con la sorella Ellis.
Ed ora il frutto di quell'incesto sta per farmi visita.
Oltre ad essere il sovrano di una nazione nemica, era una specie di parente indesiderato.
Il fratellastro di Marvin, pieno di odio per lui. 
Ma per il momento non era una minaccia.
E' un fuggiasco, sconfitto ed esiliato, tradito da sua moglie, abbandonato dai genitori, umiliato persino da suo nonno Spehir....
Non doveva però abbassare la guardia.
E' comunque un Eclionner, e le memorie del tenebroso Arexatan si sono risvegliate in lui.
Arexatan aveva ucciso Vorkidex, antenato dei Vorkidian, ed era stato a sua volta ucciso in una congiura a cui Kevin, figlio di Vorkidex stesso, aveva preso parte.
Elner odia Marvin anche perché Arexatan rivede in lui Vorkidex e Kevin!
A questo pensava la lady, mentre attendeva l'imperiale ospite.
Elner XI aveva avuto il buon gusto di tenere la propria legione ai confini della Contea, accontentadosi di una scorta ridotta, che a sua volta si era fermata nell'atrio, mentre l'imperatore avanzava per incontrare la nonna del suo fratellastro.
Quando Elner fece il suo ingresso, sia lui che Ariellyn rimasero sorpresi.



Lei se lo aspettava diverso, più giovane forse, e con uno sguardo meno inquietante.
E' l'anima di Arexatan che gli conferisce questo aspetto.
Lui la fissava con quegli occhi stranamente chiari, per essere un Eclionner, e a sua volta appariva sorpreso.
Si aspetta forse che mi inginocchi e lo chiami Maestà imperiale?
No, non era di certo questo che Elner pensava.
<<Siete veramente voi Lady Ariellyn? Non credevo che foste così giovane!>>
Non era una galanteria, era una constatazione.
Nella mia vita tutto è avvenuto troppo presto: il matrimonio, la maternità, la vedovanza, il diventare nonna... si aspettava forse di vedere una vecchietta che sferruzza a maglia?
Alla fine decise di accettare quello strano saluto come una cortesia.
<<Sono io. Ed i miei anni hanno un peso grande nel mio cuore, anche se non lo do a vedere>>



Accennò lievemente un sorriso, ma la sua coscienza glielo rimproverò immediatamente.
E' il primo nemico nel Milione di Città!
Così i Keltar erano soliti chiamare l'impero Lathear, "il milione di città". Dava subito l'idea della sua estensione e della sua potenza.
<<Come devo rivolgermi a voi?>> gli chiese.
L'imperatore scrollò le spalle:
<<Potete scegliere se chiamarmi Elner o Arexatan: ormai siamo la stessa persona...>>
Minaccioso ed efficace, ma tutto sommato anche abbastanza umile.
Non devo abbassare la guardia!
<<Preferisco Elner, allora. Ha meno implicazioni>>
Lui annuì:
<<Naturalmente. Ed io come mi devo rivolgere a voi?>>
<<Io fortunatamente ho un nome solo, usatelo pure, e dimenticate il mio cognome>>
Era una risposta doppiamente gentile: gli permetteva di chiamarla per nome, e gli offriva la propria neutralità, mettendo da parte il fatto che i Vorkidian erano nemici degli Eclionner da cinquanta generazioni.
<<Ariellyn, dunque. Dimentichiamo i cognomi>> accennò un sorriso <<Marvin è fortunato ad esser stato cresciuto da voi. Io non ho mai conosciuto mia nonna, la principessa Wensy. Dicono che si buttò da una torre. In verità qualcuno la spinse nel vuoto. Sapeva troppe cose, compresa l'esistenza di Marvin>>
Ariellyn aveva sempre sospettato che Wensy fosse stata uccisa, ma non che conoscesse il matrimonio segreto di Masrek e Lilieth!
<<Credevo che nessuno, a Lathena, sapesse qualcosa di mio nipote!>>
<<Bial l'Eunuco ha sempre saputo tutto di tutti, compreso il luogo dove vostra figlia Lilieth si era nascosta, fingendosi prigioniera dei pirati>>



L'Eunuco sapeva! Ma allora Lilieth è stata protetta?
Guardò Elner con aria interrogativa:
<<E Bial informò la reggente Ellis?>>
L'imperatore scosse il capo:
<<No, mia madre non voleva proprio sentirne parlare. La sua mente non accettava l'idea che Masrek fosse vivo: se avesse addirittura saputo che era sposato con un'altra, da cui aveva avuto un figlio, sarebbe impazzita e avrebbe infranto l'Antico Patto. Bial fu saggio a non interferire. Lo confessò soltanto a Padre Mollander, che poi incaricò Padre Sulmen di vigilare su Marvin. Per questo Sulmeno lo voleva mandare a lavorare negli archivi: per nasconderlo e proteggerlo!>>
La lady aveva intuito l'implicazione di quel discorso, ma volle comunque esserne certa:
<<Proteggerlo da chi?>>
<<Dal duca di Amnisia! Lui era la spia di Marigold di Gothian, mia attuale consorte!>>



L'idea che la Dama Gialla fosse stata sempre a conoscenza della nascita di Marvin e della sua discendenza da due stirpi reali era difficile da accettare.
Ariellyn sentì di trovarsi nel mezzo di un gioco estremamente più complesso di quanto avesse mai potuto immaginare.
<<Prego, Elner, accomodatevi a tavola. Spero che la cena sarà di vostro gradimento>>
Elner si sedette, osservando la sala.
<<Non ne dubito... anche l'ambiente, qui, è molto bello. Marvin è stato doppiamente fortunato a crescere qui, e non a Lathena!>>
Su quello non c'erano dubbi.
E' ossessionato da Marvin! Lo invidia... e chi può dargli torto?
Cercò di mostrarsi comprensiva:
<<Se anche la metà di quello che si dice sul conto di vostra madre fosse vera... be', credo che la reggia di Lathena sia stata una prigione, per voi>>
L'imperatore annuì.
<<Ellis non mi ha mai mostrato affetto materno. Io ero il figlio della "colpa", il motivo dello scandalo che la costrinse a esiliare o a uccidere tutti gli altri Eclionner che erano a conoscenza dell'incesto. In un certo senso fu la mia nascita a falcidiare la dinastia, e ad aprirle la strada per il trono. Ebbe il potere, ma non era felice: alla fine ha preferito andarsene anche lei. Un giorno verrà qui, Ariellyn, vi preavviso!>>



<<Dicono che sia cambiata, che si sia pentita... devo crederci, Elner?>>
Lui annuì:
<<Quando Marigold le ha fornito la certezza che mio padre era ancora vivo, mia madre è cambiata... per lei è stato come se le fosse concessa una seconda possibilità, essendo ormai scaduto l'Antico Patto, con tutti i vincoli che comportava>>
Ariellyn sapeva che si stava avventurando su argomenti pericolosi:
<<Anche Marigold ha avuto la sua seconda possibilità>>
Il volto di Elner si incupì:
<<E' difficile amare una donna come Marigold. Dentro di me, Arexatan ricorda i tempi in cui ella si chiamava Edwina Ataris, ma era una donna molto diversa. Il morso del Vampiro l'ha cambiata. Anche se non è diventata come Fenrik, comunque il fatto di essere rimasta nel dormiveglia per mille anni in un luogo maledetto come Gothian ha corrotto la sua anima. Questo alla fine l'ha portata a tradirmi: lei vuole sposare Marvin!>>
Quella notizia colpì Ariellyn più violentemente di uno schiaffo:
<<Come sarebbe a dire? Ma se ha divorziato dal Conte Fenrik proprio per sposare voi?>>
Elner strinse le spalle:
<<Mi ha atteso a lungo, certo, ma si è anche stancata presto di me! E' stata lei che ha permesso a Sephir di cacciarmi dall'impero!>>
Ariellyn scosse il capo:
<<Mille anni di attesa! Per poi tradirvi dopo due mesi... ma com'è possibile? Che giustificazione ha addotto?>>
<<Una sola frase, che non dimenticherò mai: "Il sogno che interrompi non sarà più uguale">>











lunedì 23 aprile 2012

Gothian. Capitolo 46. Alienor e Lilieth: si compie il Millennio e scade l'Antico Patto


E infine il giorno tanto temuto era giunto.
Il primo gennaio dell'anno Mille dalla fondazione dell'Impero Lathear, quando, secondo la tradizione e le profezie, l'Antico Patto che aveva garantito la pace tra i popoli del Continente Centrale e la non interferenza dei demoni nelle vicende umane.
Questa consapevolezza aveva offuscato i festeggiamenti per il capodanno nel villaggio di Keltar Senia e anche nella residenza di lady Ariellyn Vorkidian.
Mentre il druido Halfgan invocava la protezione degli dei, la principessa
Alienor di Alfarian ascoltava pensierosa, chiedendosi cosa le avrebbe riservato il futuro. 


Non poteva tornare nel suo regno, perché la guerra civile tra suo padre Kerelik e sua madre Alyx stava dilaniando le terre degli Alfar. Ormai la sua vera famiglia erano i Vorkidian. 
Lilieth era come una madre e lady Aryellin come una nonna. Presso di loro aveva trovato un affetto che i suoi genitori non erano stati in grado di darle, ma sapeva che né Lilieth, né lei stessa sarebbero potute rimanere a lungo in quel luogo. 
C'è una missione da compiere e non può essere ulteriormente rinviata.
Nonostante queste preoccupazioni, si unì al brindisi che lady Ariellyn aveva proposto per il nuovo anno, con una tradizionale frase nella lingua del Keltar:
«Le temps viendra!»
Voleva dire che prima o poi sarebbe arrivato il tempo della gioia, ma nessuno pareva crederci veramente, meno di tutti Lilieth, la cui espressione era triste ed i cui occhi parevano sul punto di piangere.


Aveva saputo infatti, per mezzo di un messaggio inviatole da Vyghar il Pirata, dell'incontro tra Ellis e Masrek, avvenuto due notti prima presso Colonia Fluvia.
La riconciliazione di Masrek con la sorella-amante era stata vissuta da Lilieth come un tradimento da parte dell'uomo di cui formalmente era ancora la moglie.
Il druido Halfgan, che diciotto anni prima aveva celebrato il loro matrimonio, aveva dichiarato che vi erano gli estremi per ottenerne l'annullamento, secondo le leggi della Federazione Keltar, ma Lilieth non aveva voluto.
Alienor all'inizio non aveva compreso il perché: 
"Come puoi tollerare una cosa simile?"
Lilieth aveva preso per mano la fanciulla e le aveva risposto:
"Ci sono due motivi. Il primo riguarda mio figlioSe il mio matrimonio venisse annullato, Marvin diventerebbe un figlio illegittimo, ed io non posso fargli questo. Ha già sofferto troppo per colpa mia. Il secondo motivo è che le decisioni importanti non vanno mai prese sull'onda delle emozioni del momento. Quasi sempre ci si pente. Tu sei giovane, Alienor, ed è normale il fatto che non condividi la mia pazienza, ma un giorno capirai che l'orgoglio in amore è un limite"
La principessa accettò la risposta, ma aveva un dubbio:
"Tu provi ancora qualcosa per Masrek? Ti manca veramente?"
Lilieth aveva riflettuto a lungo prima di rispondere:
"Lo capirò solo quando gli avrò parlato. In questo momento so solo che di lui mi manca non tanto ciò che era, ma ciò che io credevo che fosse".
Alienor aveva annuito, tenendo per sé un'altra domanda.
 Per quanto ancora potrà respingere le attenzioni di Vyghar, ora che Masrek l'ha delusa?
Si riscosse da queste riflessioni, e rispose anch'ella al brindisi:
«Le temps viendra!»
E il suo sguardo incontrò il volto rassicurante di lady Ariellyn, che con la sua sola presenza dimostrava come a volte fosse possibile riuscire a sopportare anche per lungo tempo un grande dolore, se si era motivati da un nobile scopo.


Lady Ariellyn è una donna forte.
Alienor aveva provato un’immediato rispetto per questa dama altera, ma ospitale ed educata. Il suo profilo aristocratico pareva il busto di una delle grandi regine del passato, a testimoniare la sua discendenza da Vorkidex.
Eppure credo che preferirebbe essere una persona qualunque, e vivere una vita normale.
Alienor si trovava d’accordo in questo: i suoi doveri di principessa degli Alfar l’avevano portata a quelle peregrinazioni interminabili.
Presto ripartiremo verso sud, verso Lathena.
Era stata Lilieth a parlargliene, quando aveva annunciato a Lady Ariellin che il giorno dopo avrebbero ripreso il viaggio, per portare a termine una missione della massima importanza.
Lady Ariellin non ne era rimasta sorpresa: aveva custodito gelosamente il sigillo imperiale di Masrek per tutti quegli anni. 
Aveva fatto credere a tutti che fosse andato distrutto. C'era riuscita mantenendosi estranea ad ogni ambizione. Lo aveva fatto per Marvin, che con quel sigillo avrebbe potuto rivendicare il Trono del Sole, denunciando l'incesto di Ellis e quindi l'illegittimità della successione di Elner XI.
Stiamo facendo tutto questo per Marvin, ed io di lui conosco solo il ritratto conservato in questa casa.



Quel ritratto le piaceva. 
Sarebbe bello poterlo conoscere. Ma il mio destino è a sud, e il suo a nord… ognuno di noi, se vuole  crescere, deve andare nella direzione opposta a quella da cui proviene
Lei a Lathena, lui a Gothian.
Ma forse un giorno, se fossero sopravvissuti a tutto quel male, forse si sarebbero incontrati.
Le temps viendra.
Le pareva bello quel motto dei Keltar, e sentì che era diventato anche suo.
Un giorno, alla fine di tutto, avrebbe potuto riappropriarsi della sua vita, innamorarsi ancora una volta, vivere l’ebbrezza di un grande amore ricambiato.
Le temps viendra!
Lady Ariellin parve leggerle nel pensiero: 
«Alienor, sei sicura di non voler restare con me? Io so cosa stai passando. Non sono ignara del dolore. Ci sono anche in me lacrime non versate. Sono le lacrime delle cose, ed ogni cosa mortale commuove le nostre anime»
Alienor riconobbe una citazione da un antico poema dei Lathear. 
Sunt lacrimae rerum, et mentes mortalia tangunt.
Lilieth intervenne: 
«Madre, dobbiamo compiere il nostro dovere fino in fondo. Che cosa saremmo senza un nobile scopo? Senza un movente non si vive... me l'hai insegnato tu!»
Era vero.
Negli occhi di lady Ariellyn si fece strada la comprensione e l’accettazione delle scelte di sua figlia.


Anche Alienor aveva nel cuore le stesse emozioni di Lilieth, e le venne spontaneo abbracciare Lady Ariellin dicendo: 
«Noi torneremo! Così come Lilieth è ritornata, anche io ritornerò, e saranno tempi migliori per tutti»
Ariellyn si lasciò abbracciare teneramente, pensando a come sarebbe stato bello se anche Marvin fosse stato lì con loro, e avesse potuto conoscere Alienor e convincerla a vivere con lui una vita normale.
E invece il fato li disperde, come le foglie…
Strinse a sé Alienor come se fosse sangue del suo sangue.
Perché mi sembra di aver già vissuto questa scena mille volte?
Non doveva far trasparire le sue paure: doveva infondere fiducia a Lilieth e ad Alienor. Ripeté allora le sue parole di augurio:
«Le temps viendra!»


N.d.A.

Alienor di Alfarian è interpretata da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides ne "I figli di Dune" di Frank Herbert.
La lingua keltari moderna corrisponde all'attuale francese, mentre i vari dialetti comprendono la lingua occitana, i dialetti gallo-italici e le lingue celtiche (gallese, scozzese, bretone, irlandese).
L'espressione "Le temps viendra" è il titolo di un romanzo di Sarah Morris su Anna Bolena.
Lilieth Vorkidian è interpretata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine Pendragon in "Camelot".
La frase "L'orgoglio in amore è un limite" è tratta dalla canzone "Per sempre" di Nina Zilli.
Lady Ariellyn Vorkidian è interpretata da Alice Krige nel ruolo di lady Jessica Atreides in "Children of Dune",
Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow ne "Il trono di spade".
Alcune frasi di lady Ariellyn sono tratte dall'Eneide. "Non ignara mali miseri succurrere disco" è pronunciata da Didone. L'altra frase è pronunciata da Enea:"Sunt lacrimae rerum et mentes mortalia tangunt".
Nella finzione del romanzo i poemi in latino sono considerati scritti in lingua latheari classica, mentre la lingua latheari moderna parlata è l'italiano (lingua comune del Continente) e nelle zone periferiche lo spagnolo castigliano. Le lingue alfari appartengono invece al gruppo germanico.
Il "nobile scopo" è un concetto espresso ne "Gli eretici di Dune", quando la reverenda madre Odrade del Bene Gesserit scopre un antico messaggio dell'imperatore Leto II Atreides.
"Senza un movente non vivrei" è una frase tratta dalla canzone "Cercami" di Renato Zero.
"Come le foglie" è il titolo di un'opera teatrale di Giuseppe Giacosa. Da non confondere con la canzone "Come foglie" cantata da Malika Ayane. Merita di essere ricordata anche la meravigliosa canzone "Les feuilles mortes" scritta dal poeta Prevert.

martedì 17 aprile 2012

Gothian. Capitolo 43. Lady Ariellyn riabbraccia sua figlia Lilieth

Da molti anni aveva perso la speranza.
Non aveva voluto nemmeno sentir parlare di sua figlia.
Anche il solo sentir nominare Lilieth le provocava un dolore insostenibile.
La gente lo aveva capito, ma tendeva a semplificare troppo la questione.
Non si nomina la corda in casa dell'impiccato.
Era questo che pensavano.
In realtà Lady Ariellyn Vorkidian, Contessa di Keltar Senia, era dilaniata dai sensi di colpa, anche se, per amore di suo nipote, aveva sempre mantenuto un contegno esemplare.



Si sentiva in colpa per non essere stata in grado di impedire la rovina di sua figlia.
Ariellyn era rimasta vedova quando Lilieth era ancora una bambina, ed aveva accettato che il ruolo paterno fosse esercitato dal druido Halfgan, guida spirituale della contea.
Tutti i guai erano iniziati quando Lilieth aveva deciso di diventare una sacerdotessa di Ulien, dea della luna, ed Halfgan l'aveva iniziata agli Arcani Supremi.
Perché l’ho permesso? Nulla di buono è mai derivato alla mia stirpe dall'intromettersi nel conflitto tra angeli e demoni.
Il secondo gravissimo errore era stato permetterle di sposare Masrek Eclionner.
I Vorkidian e gli Eclionner si sono fatti la guerra per secoli, la stirpe della Luce contro la progenie delle Tenebre... ed io ho tollerato che queste due discendenze si unissero...
Si era illusa che, in quel modo, Lilieth e Marsrek, con le loro nozze, sanassero una volta per sempre l'antica frattura, e creassero le condizioni per la pace.
Che stupida sono stata! Credere che bastasse questo per porre fine ad una ostilità millenaria!
Ma l'errore più grande di tutti, era stato lasciare che Lilieth accompagnasse Masrek nella sua missione a Lathena.
Non mi perdonerò mai per averle consentito di partire.
Dopo il rapimento di sua figlia, Lady Ariellyn non aveva avuto più notizie di lei.
All'inizio le aveva cercate, ma ogni volta che si illudeva, la delusione era ancora più cocente.
Si era resa conto che l'unica cosa che potesse fare era non ripetere gli stessi errori col figlio di Lilieth.
Aveva vietato ad Halfgan di rivelargli la verità sui motivi della sparizione dei genitori, e si era opposta fermamente all'idea che il ragazzo fosse iniziato al druidismo.
Credeva che farlo istruire come retore e giurista gli avrebbe garantito una vita tranquilla, lontana dai pericoli.
Ma ho fallito anche con Marvin, ora lui è proprio nel mezzo del futuro campo di battaglia!



Quando Marvin era partito, Halfgan aveva trovato il coraggio di affrontare la Lady e di violare il tabù che gravava sulla storia di Lilieth.
Insomma Ariellyn, come te lo devo dire? Ci sono delle prove inconfutabili secondo cui  Lilieth potrebbe essere ancora viva! Ho ricevuto dei messaggi inequivocabili dai druidi di Tadna: dicono di averla vista in compagnia di alcuni navigatori di fiume: si sta muovendo verso sud, lungo il corso dell'Amnis.
Lei aveva scosso la testa, facendo tremare i suoi riccioli ramati.
Era ancora giovane: era diventata madre presto, e a sua volta Lilieth aveva avuto Marvin quando era giovanissima.
Tanta fretta... e poi, per anni e anni, il nulla...
C’era voluto troppo tempo per accettare l’idea che Lilieth non tornasse più, e ora Halfgan insisteva nel riaprire una ferita che non si era mai rimarginata del tutto. 
"Halfgan, mi sono illusa troppe volte... ci crederò solo se e quando la vedrò con i miei occhi"
Erano passati alcuni giorni e poi, in una fredda giornata di fine dicembre, le informazioni di Halfgan si erano rivelate esatte.
Un messaggio in codice da Amnisia annunciava l'arrivo di "ospiti" non specificati, ma la calligrafia sembrava proprio quella di Lilieth.
Solo a quel punto aveva concesso a se stessa di sperare.
Halfgan era tornato alla carica: “Coloro che la volevano prigioniera la volevano anche viva. Questo, insieme ad altre informazioni, mi fa pensare che siano i suoi stessi carcerieri ad accompagnarla. Credo che in fondo loro l'abbiano solo protetta da pericoli maggiori
Ariellyn era rimasta colpita da quell’osservazione: “Rapirla e imprigionarla per proteggerla? Dovrei forse ringraziarli?
Halfgan aveva evitato di spingersi oltre: “Vado alla darsena del Fossato Grande: lì attraccherà la barca con tua figlia e gli altri... ospiti... ma farò capire che per il momento solo Lilieth è persona gradita. Li farà rimanere a distanza, ma sappi fin d'ora che non se ne andranno. Sarà tua figlia a spiegarti come stanno le cose.”.
Lei si era limitata a fissarlo con aria smarrita. La situazione non le era chiara, ma in quel momento erano troppi i suoi pensieri, e le emozioni lo erano ancora di più.

File:Krige as jessica.jpg

E da quel momento era rimasta in attesa.
E' passata un'ora e mi pare un secolo…
Non voleva presentarsi subito al cancello: aveva prima bisogno di osservare di lontano, dall’alto del balcone dell’antica villa.
Era quasi metà mattina quando finalmente scorse in lontananza, sulla riva del Fossato Piccolo, due donne insieme ad Halfgan, che faceva strada.
Una delle due era bionda, e pareva una adolescente, quindi non poteva essere Lilieth.
Ma l'altra...
Aspettò ed osservò meglio.
Dei santissimi! Vi rendo grazie!
Guardò meglio e non ebbe più dubbi, era lei!
E non era cambiata.
Indossa il diadema della moglie di Vorkidex... e sorride...



La gioia di Ariellyn non si poteva esprimere a parole.
Corse giù per le antiche scale della villa e si diresse verso il ponte sul fossato.
Anche Lilieth si era messa a correre in direzione del ponte.
E proprio lì, finalmente, madre e figlia poterono riabbracciarsi.
Si tennero strette per molto tempo, incapaci di staccarsi o di dire una parola, sotto lo sguardo benevolente di Halfgan.



Infine, dopo un'eternità di istanti, si guardarono negli occhi.
Lilieth fu la prima a parlare.
«Madre, perdonami per tutta la sofferenza che ti ho causato. In tutti questi anni il mio cuore si straziava al pensiero di te che mi credevi morta, ma era necessario che non ci fossero comunicazioni di alcun tipo... niente che permettesse ai nostri nemici di risalire a Marvin»
Ariellyn annuì. Lo capiva, e dovette ammettere che sua figlia si era comportata saggiamente.
C’era Marvin da difendere. Ma chi sono questi nemici? 
Accarezzò il viso della figlia, ed un pensiero la turbò.
Diede voce a una domanda inevitabile.
«E Masrek...»
Lilieth sorrise:
«E' vivo anche lui, madre... e so che sta percorrendo la via coloniale verso sud... ma la sua strada è diversa dalla mia...
Ariellyn non volle insistere:
«Ci sono troppe notizie incredibili in una volta sola. Mi pare di essere in un sogno. Ma tu sei vera, bambina mia, sei reale, io ti tocco, ti sento parlare, ti accarezzo i capelli»
E di nuovo la abbracciò.
Quando tornarono a guardarsi in faccia, Ariellyn le disse: «Marvin è diventato un uomo ormai, avrei voluto trattenerlo qui, ma non potevo continuare a nasconderlo in eterno...»
E le lacrime le impedirono di proseguire.
«Lo so» rispose subito Lilieth «Halfgan mi ha spiegato tutto. Sei stata come una madre per lui, la migliore delle madri! Io l'ho messo al mondo, ma tu hai fatto tutto il resto, e te ne sarò grata per sempre. A me è stato concesso di vederlo solo in lontananza: mentre passavamo vicino al porto di Floriana, io l'ho visto... sapevo che era lui... somiglia così tanto a suo padre...»
Ariellyn annuì.
Somiglia troppo a suo padre, è questo che mi preoccupa...
Ma non disse niente: quella era una giornata di festa, e non voleva turbare quella gioia con altre preoccupazioni.
L’unica cosa che importa è che lei sia qui.
Solo allora notò che la ragazza bionda stava attendendo vicino ad Halfgan e sorrideva.
«Chi è questa giovane che ha i tratti degli Alfar?»
Lilieth fece un cenno ad Alienor che si presentò:
«Sono Aliènor di Alfàrian... anche io data per morta, ed anche io tornata nel vasto mondo per compiere il mio destino...»

File:Ghanima2.jpg

Ariellyn ricambiò il sorriso e chinò il capo leggermente, in segno di omaggio.
Aveva intuito che potesse essere lei. A sorprenderla non era tanto l'identità della principessa, quanto le sue parole.
Destino! Tutti a parlare di destino!
Detestava quel termine. Non era mai stata fatalista, e le sembrava sbagliato credere che gli eventi non si potessero cambiare con le proprie forze. Ma anche quello era un argomento troppo delicato, e decise di rimandare tutte le domande ai giorni seguenti..
C'è un tempo per ogni cosa, e questo è il tempo per la felicità!


N.d.A.

Lady Ariellyn Vorkidian è interpretata da Alice Krige nel ruolo di lady Jessica Atreides ne "I figli di Dune" ("Children of Dune") miniserie tv tratta dall'omonimo romanzo di Frank Herbert.
La guerra tra i Vorkidian e gli Eclionner è ispirata a quella tra gli York e i Lancaster, nota come Guerra delle due Rose (ne ha tratto ispirazione anche George Martin nelle sue Cronache, dove la rivalità principale è tra la famiglia Stark e la famiglia Lannister).
Marvin Vorkidian è rappresentato come Jon Snow ne "Il trono di spade".
La città di Tadna è ispirata da Pavia e il fiume Tadnius dal Ticino, mentre l'Amnis è il Po.
Lilieth Vorkidian è intepretata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine Pendragon in "Camelot".
L'espressione "Per le antiche scale" è una citazione del titolo di un romanzo di Mario Tobino.
Il druido Halfgan è interpretato da Gurney Halleck. Nella stessa foto Lilieth è rappresentata come Irulan Corrino.
Alienor di Alfarian è interpretata da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides.


mercoledì 28 marzo 2012

Gothian. Capitolo 33. Ellis lascia Lathena: inizia l'espiazione.


La mattina del 20 dicembre, Ellis Eclionner partecipò alla sua ultima udienza nella sala del trono.
Elner XI sedeva sul Trono del Solea sinistra c’era Marigold, ormai accettata come sua amante ufficiale, e a destra c’era lei, l’imperatrice madre.
Ellis guardava il figlio con la consapevolezza di averlo perduto.
Per anni aveva sperato di riuscire a proteggerlo dal suo destino, ma ormai non c’era più niente da fare.
Arexatan si stava svegliando dentro di lui.

 

Elner aveva conferito alla madre l’incarico di coordinare le operazioni di sicurezza ai confini con  la Federazione Keltar. Di  fatto era una condanna all’esilio.
La lunga stagione della Reggenza era finita.
  Il Senato imperiale aveva clamorosamente respinto la richiesta di rinnovo della carica ad Ellis Eclionner, con la motivazione, peraltro valida, che l'imperatore aveva compiuto la maggiore età ed appariva notevolmente migliorato nelle condizioni di salute.
Merito della Dama Gialla!
Però Elner mi ha concesso quindici legioni. Marigold non lo ha ancora plagiato del tutto.
C'era forse qualche speranza di salvarlo?
L'ex reggente non si faceva illusioni, ma come madre non si rassegnava all'idea che il figlio fosse caduto in mani così diaboliche.
Al termine dell’udienza, Ellis  scese le gradinate dell’Acropoli di Lathena per l’ultima volta.
Davanti a lei camminavano Elner e Marigold, affiancati come una coppia reale.

Lower Step: Jonathan Bruun as Farad'n and Alice Krige as Lady Jessica.  Back Step: Julie Cox as Princess Irulan
Sci-Fi Network's Children of DuneThursday, September, 21, 2006, 4:21 PM 

Mentre scendeva le gradinate, Ellis ricambiava il saluto del popolo alzando il braccio destro, con il palmo rivolto verso di sé.
La Dama Gialla, di fianco all’amante, disse a voce alta :
Quando tua madre uscirà da queste mura, avrà perso tutto. Non altri regni troverà, non altri mari. Perché se ha sprecato la sua vita nel centro del mondo, allora l’ha sprecata su tutta la terra
Ellis, che aveva udito, rifletté su quelle parole.
Ho davvero sprecato la mia vita? Non c'è niente di buono da salvare?
Aveva rafforzato l'Impero. Aveva fatto, di diversi popoli, un'unica patria. Aveva garantito la pace per diciotto anni. Aveva restaurato la capitale, facendone la città più grande del mondo.
All’improvviso tutto questo le appariva così vano.
Vanità delle vanità, e tutto l'universo è vanità.
Quando raggiunsero l’ultimo gradino, la folla spontaneamente si inginocchiò, in segno di omaggio alla sovrana uscente.
Lo sentono anche loro che è la fine. La sciamatura dell’ape regina.
Guardò Marigold, che assaporava la propria presa di potere.
Non la invidiò.
In fondo la devo ringraziare, mi ha liberata da questa prigione d'oro.
Le venne da sorridere spontaneamente.


 

Quando giunse infine il momento del congedo, disse:
Marigold, ti lascio in eredità la mia paura e la mia solitudine
La Dama Gialla, colta di sorpresa, si limitò a commentare:
Sia fatta la volontà di Eclion” 
Si scambiarono un rapido bacio sulla guancia, ma senza toccarsi.
Poi ci fu il commiato con il figlio, che le baciò la mano, con freddezza.
Non poteva dargli torto. 
Elner, ho voluto proteggerti da tutto, ma ho fallito. Ho commesso errori imperdonabili, ma forse un giorno tutto questo dolore ti sarà utile
Poi si voltò, perché non vedessero la commozione nei suoi occhi.
Cercò di mantenere un contegno regale.
Camminando lungo la via che conduceva alla Porta del Nord, tra le ali della folla che si inchinava al suo passaggio, pensò a tutto quello che si lasciava alle spalle, a tutto ciò che aveva di più caro, e che non avrebbe rivisto mai più, se non in sogno.
Anche questo faceva parte della sua espiazione e anche quel dolore un giorno sarebbe stato utile.
Quando giunse in prossimità delle mura, si voltò indietro un’ultima volta, a guardare la città alta.
Un presentimento si fece strada dentro di lei.
Non a lungo brilleranno le luci sull’Acropoli.
Le si strinse il cuore, ma non poteva indugiare oltre.
Fuori dalla Porta del Nord la attendeva una carrozza, che l’avrebbe condotta fino alla Vedetta Lathearica, al confine con la Federazione Keltar. Quella sarebbe stata la sua nuova dimora.
Un confino in piena regola.
A salutarla, vicino alla carrozza, c’erano i compagni di mille nefandezze.
Il senatore Fuscivarian si illudeva di poter controllare Elner.
Bial partiva con lei.
Il primo ministro Tucker, monumentale nella sua obesità, appariva sinceramente addolorato.
Le fece tenerezza.
A suo modo mi ha voluto bene.
Si abbracciarono.




Infine Padre Mollander le si avvicinò e dopo un breve inchino le disse: “La Profezia si è compiuta. Ora sei libera. Inizia per te un’età incognita. Ti viene offerta una seconda possibilità. Non sprecarla
Ellis annuì distrattamente.
Ormai i suoi occhi guardavano lontano.


Mentre saliva sulla carrozza, disse ai suoi fedelissimi:
 “Non piangete per me. La mia vita non finisce. E’ appena nata!”.
Abbassò le tende, e  si sentì incredibilmente serena.
La carrozza partì, e il rollio e la stanchezza ebbero la meglio, e si assopì.
In sogno rivide l’immagine di lei e Masrek adolescenti.



Stava rivivendo un evento realmente accaduto.
Avevano trascorso tutto il giorno in giro ai margini del grande deserto a sud di Lathena.
Avevano parlato a lungo, di tutto e di niente. 

 

 Al ritorno lei gli aveva donato  un ciondolo con un enorme zaffiro incastonato nell’oro, dietro al quale aveva fatto incidere la scritta: “E. ed M. per sempre”.
Lui aveva esitato ad accettarlo. Ne capiva le implicazioni, e le conseguenze. 
Ma alla fine non si era opposto.

 

Poi le loro fronti si erano appoggiate l'una sull'altra.
Nel sogno rivisse l'intensità di quel momento.
Era stato il giorno più felice della sua vita.
Quando, poco dopo, si risvegliò, provò un grande senso di nostalgia.
Masrek devo rivederti, ormai sei l'unica ragione della mia esistenza.
E forse sarebbe accaduto presto.
Bial l'aveva informata che l'Eremita era stato rintracciato a sud dell'Amnis, mentre percorreva a piedi la Via Coloniale, in direzione della Sublime Porta che, attraversando la Grande Muraglia, costituiva l'unico accesso all'Impero.
Stai tornando da me, ed io ti vengo incontro...


N.d.A.

Ellis Eclionner da adulta è interpretata da Daniela Amavia nei panni di Alia Atreides ne "I figli di Dune" ("Children of Dune") miniserie tratta dai romanzi di Frank Herbert.
Ellis da giovane è Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides.
Masrek Eclionner è James McAvoy nel ruolo di Leto Atreides.
Rowland Tucker è Ian McNeice nel ruolo del barone Vladimir Harkonnen.
Elner XI Eclionner è Farad'n Corrino.
Marigold di Gothian è Alice Krige.
Il testo contiene citazioni di Konstantinos Kavafis ed Eugenio Montale.




sabato 24 marzo 2012

Gothian. Capitolo 31. Lady Marigold seduce Elner XI


Solo due settimane mancavano ormai allo scadere del Millennio e al risveglio di Arexatan Eclionner nel corpo del suo discendente, il giovane Elner XI, imperatore dei Lathear.



Lady Marigold Steinberg, Contessa di Gothian, detta la Dama Gialla, lo sapeva molto bene.
Quel Millennio lei l'aveva vissuto, resa immortale ed eternamente giovane in virtù dell'Antico Patto.



Ho attraversato gli oceani del tempo per reincontrarti, Arexatan! 
Forse anche altri avevano aspettato a lungo quel momento, ma sicuramente la Dama Gialla lo aveva atteso più di chiunque altro.
Mille anni, in un castello ai confini del mondo, nelle nevi perenni, tra creature orribili. Durante le interminabili notti artiche, ho fatto credere a tutti che il mio unico desiderio fosse il potere. Solo così ho ottenuto l'alleanza del Conte di Gothian! L'ho fatto per te, Arexatan, per dare a noi due una seconda possibilità.
Questa volta non avrebbe permesso a nessuno di uccidere il suo uomo, e sarebbe riuscita a dargli un erede, ed a rifondare la dinastia imperiale, rafforzandola col sangue caldo di Atar, il dio del Fuoco Segreto, di cui era figlia e sacerdotessa, quando ancora si chiamava Edwina Ataris.


La lunga attesa era finita.
Quel giorno aveva finalmente ottenuto un'udienza privata da parte di Elner XI.
L'Imperatrice Madre aveva dato il suo consenso a quell'incontro.
C'era un tacito accordo tra Marigold ed Ellis: la Dama Gialla avrebbe permesso alla Vedova Nera di lasciare Lathena alla testa di quindici legioni di Lathear, e in cambio l'imperatrice avrebbe permesso alla rediviva Edwina Ataris di sedurre Elner, il Predestinato.
Tutto secondo l'antico Patto, quando mille anni prima gli dei, i demoni e gli uomini si erano riuniti per l'ultima volta per stabilire una tregua.
Io c'ero quel giorno... e c'era Atar, il mio divino genitore, che accese un fuoco destinato a non spegnersi mai...

 


Il fuoco della passione che brucia l'anima: questo c'era stato tra lei e fondatore dell'Impero Lathear, di cui era stata la sesta moglie.
Arexatan ed Edwina, divenuti ora Marigold ed Elner.
Non si illudeva che tutto potesse ritornare come prima. Lo aveva detto anche al Conte di Gothian.
Il sogno che interrompi non tornerà più uguale.
Non ci voleva pensare.
Ora è il tempo della passione.
Nient'altro importava.
 Questo aveva scritto negli occhi, nel momento in cui venne ammessa alla presenza di Elner XI.



































Fin da quando era diventata Prima Dama di compagnia dell'Imperatrice Madre, aveva fatto tutto il possibile per farsi notare da Elner, che normalmente non compariva mai a corte, per ordine della Reggente.
L'hai trattato come un bambino per diciotto anni, Ellis, ma adesso io farò di lui un uomo!
Mentre avanzava verso il seggio dorato, nella stanza dell'imperatore, Marigold si rese conto che lui la guardava con desiderio, pur non potendola ancora riconoscere.
Si inginocchiò davanti a lui.
Elner si alzò e le prese una mano: «Vi prego, alzatevi, Contessa!»
Lei sentì il brivido che dal suo corpo passava attraverso quello del giovane sovrano.
«Solo Marigold, vi prego, Maestà!» 

E gli rivolse uno sguardo magnetico.


L'imperatore, completamente soggiogato, le rispose: «Potete chiamarmi Elner, se lo vorrete»
La Dama Gialla vedeva ancora l'adolescente timido, ma trovava che la rassomiglianza fisica con Arexatan fosse eccezionale.
«Assomigliate molto al vostro antenato... il fondatore della dinastia, che è rappresentato in tante statue e dipinti» 

Elner sorrise: «Vorrei avere anche solo un centesimo della forza di Arexatan! Purtroppo mi mancano le sue doti, forse perché mia madre mi tiene isolato dal mondo e dice che sono troppo fragile per stare tra la gente»
Marigold sapeva che la ragione era un'altra.
Maledetta! Lo hai convinto di essere un debole, perché non costituisse una minaccia per il tuo potere! Pagherai anche per questo!
Scosse il capo: «Elner, come potete dire di essere fragile, se non avete mai avuto occasione di constatarlo di persona, vivendo in mezzo agli altri?»
Lui le rivolse uno sguardo intenso. 


«Io lo vorrei, ma sono come prigioniero in una gabbia dorata. Tutti qui obbediscono a mia madre, ogni mia protesta non viene nemmeno ascoltata. L'Imperatrice ha convinto tutti che io sia debole di mente, e quindi tutti interpretano la mia rabbia come il delirio di un pazzo. Mi somministrano delle pozioni di sedativi che mi intorpidiscono il corpo e la mente. Mettono in giro voci false, secondo cui io vivrei circondato da amanti che mi manovrano, ma mia madre ha il terrore che io possa concepire un figlio, e quindi mi nega la compagnia delle dame: voi siete la prima ad ottenere il permesso della Reggente per una udienza privata. Come avete fatto a convincerla, Marigold?» 

La Contessa di Gothian, ascoltando quel discorso, si rese conto che Elner non era affatto quell'incapace che tutti credevano. Era consapevole delle cause della sua reclusione e della responsabilità di Ellis.
Purtroppo però doveva mentirgli. Non era ancora pronto per la verità.
«Vostra madre non mi ritiene una rivale, perché sono una donna sposata, e quindi non potrei mai aspirare a diventare vostra moglie. E se anche avessi dei figli, sarebbero tutti considerati eredi del Conte di Gothian»
Elner si accigliò:  «Forse ve l'avranno chiesto in tanti, ma ditemi, perché avete sposato quel vecchio, che vive in un remoto castello nei ghiacci?»
Marigold aveva una risposta plausibile, ma falsa, anche per quella domanda:
«Mio padre mi ha costretta a un matrimonio combinato. E' molto doloroso essere sposata con un uomo che non amo, e così diverso da me» 




L'imperatore le fece segno di sedersi nell'ampio seggio, di fianco a lui. Seppur nella sua ingenua timidezza, Elner la guardava con desiderio, e forse si era accorto che sotto quel vestito principesco, lei era nuda.
Marigold fu colpita dalla gentilezza del giovane. Prima di parlargli, pensava a lui solo come all'involucro dove l'anima di Arexatan avrebbe trovato asilo: ma ora capiva che lui aveva una sua personalità.
Questo rende tutto più difficile... Arexatan era cinico, come me... invece questo ragazzo è così innocente... non sembra nemmeno un Eclionner... 
Vedendola pensierosa, Elner si ritrasse:
 «Vi ho forse offesa?»
Marigold gli sorrise: 
«No, anzi... sto bene in vostra compagnia... i miei pensieri sono rivolti alla fortunata che avrà il privilegio di diventare vostra moglie... provavate qualcosa per Alienor di Alfarian?»
Elner scosse il capo:  «Non l'ho mai vista. Non le ho mai parlato. L'idea di sposare una principessa viziata non era il massimo, ma l'avrei fatto per senso del dovere. Un sovrano deve nobilitare la sua stirpe...»
La Dama Gialla apprezzò quella risposta onesta: «Alienor era veramente viziata! Le ho fatto da serva per molto tempo. Ci è voluta molta pazienza, quasi di più di quella che mi ci vuole adesso con vostra madre!»
Il giovane rise di gusto: «Ah, non vi invidio, Marigold! Invidio invece mia madre, che può godere sempre della vostra compagnia»
Anche lei rise, e ne approfittò per avvicinarsi a lui fino a toccarlo.
Non ci fu bisogno di altro. La virilità di Elner, per troppo tempo rimasta frustrata, ebbe il sopravvento.
Era impacciato, ma la Dama Gialla sapeva alla perfezione cosa doveva fare per iniziarlo alla sessualità.
Anche in questo campo, sono la migliore!

fire woman, fantasy

Ed anche se quello che stava accadendo era premeditato e accuratamente studiato da anni, 
Marigold sentì che era il primo amplesso che trovava piacevole dopo tanti anni.
Ad Alfarian il suo amante era Ser Gahel, ma l'idea che fosse una pedina del Conte Fenrik la disturbava. Ora invece era il contrario: Elner era una pedina nelle sue mani. Ed era un Eclionner... finalmente!
Il desiderio travolse anche lei e la collisione sessuale ebbe inizio.
Come c'era da aspettarsi, l' "udienza" durò molto di più del previsto.


N.d.A.

Marigold di Gothian è rappresentata da Melisandre di Asshai, da Emmanuelle Seigner nel film "La nona porta" di Roman Polanski con Johnny Depp, e infine da Blake Lively nei panni di Serena Van der Woodsen in "Gossip girl".
Elner XI Eclionner è rappresentato da Renly Baratheon.


lunedì 6 febbraio 2012

Gothian. Capitolo 6. La Contea di Keltar-Senia.


Il borgo dei Keltar della stirpe Senia era un piccolo villaggio di campagna, composto da un centinaio di fattorie con al centro la tenuta della Contessa, Lady Ariellyn Vorkidian, costruita secondo gli standard dei manieri, con pietra scura e una corte interna. 


Da secoli la famiglia Vòrkidian cercava di abbellire in qualche modo quella terra fangosa strappata alle paludi con opere continue di bonifica e canalizzazione
Lady Ariellyn Vorkidian, lo governava con saggezza, per conto del Duca di Amnisia. 
Ariellyn era una tipica Keltar, dai capelli col rame e ondulati, e nonostante avesse superato i cinquant'anni, si presentava con un aspetto molto giovanile.

Nonostante fosse l'unica ad avere il diritto di reclamare l'eredità del trono dei Keltar, Lady Ariellyn aveva preferito condurre una vita ritirata e modesta, soprattutto dopo la misteriosa scomparsa della figlia Lilieth, la madre di Marvin.
A chi le ricordava il lignaggio regale del nipote, Lady Ariellyn si schermiva, dicendo che ormai quella stirpe era spezzata, e che Marvin non era erede di nulla di rilevante. Se poi qualcuno le muoveva delle critiche per averlo fatto crescere in campagna, quasi come un selvaggio, lady Ariellyn dichiarava che : Un’infanzia a contatto con la terra, ancorato alla terra, con le radici che sprofondano nella terra, ha reso forte la sua personalità. Nessuna crisi è arrivata a scalfirlo” 
 All compimento dei sesto anno, Marvin era stato comunque condotto ad Amnisia, la città lagunare, per incominciare gli studi che lo avrebbero condotto a diventare retore presso la cancelleria del Duca Gallrian de Bors.
Ogni estate il ragazzo tornava comunque al villaggio, dove oltre alla nonna, lo attendevano gli amici d'infanzia e il suo primo maestro, il druido Halfgan.
Era una giornata calda di metà luglio quando anche quell'anno Marvin si era messo in viaggio per  tornare nella terra dei suoi avi.
Aveva percorso a dorso di mulo la Via Orientale, una antica strada dal selciato in pietra, costruita dai Lathear secoli prima e da loro mantenuta pulita e agibile, con stazioni di rifornimento e alloggio ogni venti miglia. 




I Lathear erano insuperabili in quanto a opere di ingegneria civile e idraulica.
Partendo dal porto di Aminsia, la Via Orientale si dirigeva verso sud e fiancheggiava a est la Pineta di Protezione, piantata dai Lathear per consolidare la spiaggia, e a ovest la Palude Senia, un grande bacino di acqua dolce, in parte drenata dal Fossato Grande, il più imponente canale di scolo di tutto il Ducato. 
Si vedevano le folaghe volare a stormi sulle paludi, e gettarsi nell’acqua ricca di pesci. 
I canneti e la vegetazione spontanea erano rigogliosi. 
Alla gente non piacevano quei luoghi, mentre Marvin sarebbe stato ore a contemplare quella natura selvaggia. 
La mia terra… mia nel senso che io ne faccio parte, non nel senso che la possiedo.
Una volta oltrepassato il ponte sul Fossato Grande, incominciavano i campi coltivati. 
La civiltà banalizza il paesaggio
Eppure bisognava dissodare quei terreni fangosi, se si voleva avere di che vivere. 
La Via Orientale costeggiava l’amatissimo Fossato Piccolo, da cui arrivava il drenaggio alle terre del Borgo, e delle colline sovrastanti. 
Presso il Borgo la Via Orientale incrociava la Via del Mare, che univa la Colonia Fluvia dei Lathear, a Senia Marina, le cui saline portavano molte ricchezze nelle casse del Duca di Amnisia. 
Dopo ‘incrocio, la Via Orientale continuava verso il Sud fino alla Sublime Porta della Grande Muraglia, varcate le quali diventava una vera strada imperiale, meglio pavimentata e curata, che si dirigeva per oltre mille miglia verso il meridione e l’Istmo di Lathéna, dove gli Oceani quasi si toccavano, nel cuore dell’Impero Lathear 
Il Borgo di Keltar-Senia era nato come insediamento agricolo dei Keltar presso il luogo strategico dell’incrocio tra le due strade, dove c’era il ponte sul Fossato Piccolo, valicato il quale Marvin prese un piccolo sentiero che conduceva alla tenuta di sua nonna. 
Poiché Lady Ariellyn non aveva più fratelli viventi, il titolo feudale era passato a lei, assieme al diritto di trasmettere il proprio nobile cognome ai figli e ai nipoti
I Vorkidian potevano vantare una discendenza altrettanto prestigiosa di quella degli Eclionner, ma al contrario di questi ultimi, erano molto decaduti sia in termini di potere che di prestigio e di denaro, nonostante gli sforzi della Lady di risollevare le sorti della famiglia e della tenuta. 
Come sempre Ariellyn aveva raggiunto il villaggio alcune settimane prima, all’inizio dell’estate, per sistemare l’antica villa, che, dopo la lontananza dei padroni nei mesi freddi, aveva sempre bisogno di lavori e migliorie per essere resa pienamente abitabile. 
Il druido Halfgan, amministratore della fattoria di Ariellyn, risiedeva nelle vicinanze con il discepolo Gwydion, e controllava la proprietà durante l’inverno, per poi aiutare la proprietaria nel dirigere i lavori di manutenzione annuale. 
In genere, quando Marvin arrivava, a metà luglio, i lavori erano terminati e la villa era di nuovo in condizioni discrete, e così fu anche quell’anno. 
Nel varcare i cancelli d’ingresso del podere, il giovane provò un senso di gioia, di sollievo e di protezione, nel ritrovare intatto il paesaggio abituale della sua infanzia. 
La proprietà era delimitata da piccole mura con inferriate e da una grande siepe, tranne che nel lato orientale, dove il confine era rappresentato dall’argine del Fossato Piccolo.



Le mura circondavano il giardino esterno della villa, che era boscoso e quasi selvaggio, mentre il cortile interno, su cui si affacciavano anche le abitazioni dei contadini, con i capannoni per il fieno, le stalle, i porcili e i pollai, era un’ampia aia, ricoperta di un prato sempre ben falciato, dove le galline razzolavano e i conigli brucavano l’erba
Questa corte era collegata al giardino esterno per mezzo di un portone, che di giorno rimaneva aperto in modo che uomini e animali potessero entrare e uscire liberamente dall’aia. 
Le fortificazioni erano state rese necessarie dopo l'anno della Primavera di Sangue, in cui il maniero dei Vorkidian era stato usato come rifugio per la popolazione minacciata dagli scontri tra i Lathear e gli Alfar
I primi ad accorgersi dell’arrivo di Marvin, come sempre, furono i cani, che lo conoscevano fin da quando era bambino e si ricordavano benissimo di lui nonostante i lunghi mesi di assenza, aiutati nel ricordo dalle cibarie che il giovane portava con sé proprio per loro. 



La sua voce e il richiamo del cibo fece accorrere ben presto anche la colonia di gatti che viveva presso la villa, i cui componenti discendevano tutti da un’unica gatta che era appartenuta ad Ariellyn quando Marvin era bambino, e i cui cuccioli, per sua volontà, erano stati tutti lasciati vivere e nutriti a spese della Lady, che d’inverno lasciava questo compito al druido Halfgan, anch’egli amante dei gatti. 
Non a caso l’arrivo della colonia dei felini fu seguito da quello del vecchio Halfgan,. L’anziano druido aveva una lunga barba e indossava un abito scuro. Procedeva appoggiandosi ad un nodoso bastone ricavato dal ramo di una quercia e con l’altra mano salutava il giovane a cui voleva bene come a un figlio. 


Appena lo vide, Marvin gli corse incontro e lo abbracciò. Il druido era stato l’unica figura paterna della sua vita, e gli voleva bene così come ad Ariellyn. 
«Come stai, Halfgan? » 
«Tiro avanti, con l’aiuto degli Dei e della natura, anche se ormai sono più di settanta le primavere che questo vecchio corpo ha passato» 
«Vorrei poter arrivare io alla tua età con la tua salute! » 
«Oh, spero per te che farai di meglio! L’umidità di questi luoghi mi è penetrata nelle ossa» 
«Allora in agosto verrai con me e la nonna a Senia Marina a camminare lungo la spiaggia» 
«Vedremo… » non pareva molto convinto, e infatti ogni anno accampava scuse pur di evitare il soggiorno nel capanno che Ariellin possedeva a Senia Marina. 
«Piuttosto, Marvin, devo complimentarmi con te per il diploma di retore! So che hai avuto un’ottima valutazione» 
«Ti ringrazio. Ma esami sono stati duri, e sono molto stanco» 
«Qui avrai modo di riposarti. E se ne avrai voglia, mi racconterai le cose nuove che hai appreso» 
«Molto volentieri, anche se, come ben sai, tutto ciò che mi hanno insegnato ad Amnisia è basato dei dogmi della religione Lathearica» 
«Ah, figliolo, non voglio che tu ti metta contro il Clero di Lathéna. Devi nascondere il tuo scetticismo, altrimenti questo finirà per nuocere al tuo lavoro, quando sarai al servizio del Duca» 
«Fino ad oggi ci sono riuscito, ma non sai quanto mi costa» 
«Posso immaginarlo. Ma purtroppo non hai scelta: il potere del Clero di Lathéna è ancora enorme, soprattutto ad Amnisia, dove la dipendenza dall’Impero è rimasta molto forte» 
«Meno forte che in passato, comunque. I rapporti tra il Duca e l’Imperatrice Reggente si stanno deteriorando. Pare che Gallrian voglia ospitare la principessa Alienor, quado farà tappa ad Amnisia nel suo viaggio verso Lathena.» 
«Uhm…» Halfagan si accigliò, come sempre quando sentiva nominare l’Imperatrice Ellis «Gallrian è sempre stato un uomo ambiguo. Gli piace fare il doppio gioco. Quanto a Ellis... non è il momento adatto per parlarne... poi mi racconterai tutto a tempo e luogo, ora vai a salutare tua nonna, che sta arrivando» 
Ariellyn era appena uscita dal portone dell’aia e camminava con compostezza verso di loro. 
Era ancora una donna molto giovanile, alta, snella, con il portamento eretto e la vita sottile, il volto magro e asciutto, la pelle chiara, gli occhi di un verde luminoso e i capelli che conservavano ancora il colore fulvo ramato, tipico delle donne dei Keltar. 
Nonostante avesse perduto da anni il marito e la figlia, Ariellyn non aveva mai mostrato segni di debolezza o di cedimento: aveva sempre saputo cavarsela in ogni situazione, ed era stata in grado di superare con successo le più dure avversità. 
Lo ha fatto per me. Pensò Marvin. Si è fatta forza per non farmi mancare nulla… 
Lei e Hafgan erano tutta la sua famiglia, ed avrebbe voluto che fossero eterni, che non invecchiassero mai. 
E lì, nel giardino della villa di Keltar Senia, per un attimo egli si illuse che il tempo non fosse mai passato e che veramente la nonna e il druido fossero rimasti esattamente com’erano quando lui era bambino. L’illusione durò qualche breve momento, poi però fu impossibile evitare di notare quanto Halfgan si fosse incurvato e indebolito, e quanto Ariellin fosse più magra ed esile, come se qualcosa la stesse lentamente prosciugando. Inutile far finta di nulla: il tempo stava passando per tutti, anche nel paesaggio immobile di Keltar Senia. 
«Hai fatto buon viaggio? » gli chiese sua nonna, dopo averlo abbracciato. 
«Sì, anche se mi hanno divorato le zanzare come al solito» 
«Si fanno più aggressive di anno in anno» notò Ariellyn 
«Sono le navi che fanno scalo ad Amnisia a portare le larve di zanzare più cattive dal sud» dichiarò il druido «e questo ha causato il diffondersi delle febbri verso cui nemmeno noi siamo vaccinati» 
«Beh, la gente della mia Contea è comunque molto robusta» concluse la Lady: «Sono secoli che le zanzare tentano di farci estinguere senza riuscirci! » 
Si diresse verso il mulo, che brucava pazientemente l’erba all’ombra degli alberi: «Su, Marvin, aiutami a scaricare questi bagagli e a portare il mulo nella sua stalla» 
Ariellyn non si era mai tirata indietro di fronte ai lavori pratici. Preferiva fare le cose importanti personalmente, per controllare che tutto si svolgesse in modo corretto. 
Halfgan aveva raccontato a Marvin com’erano altezzosi i genitori di Ariellyn e come si erano opposti al fatto che la loro unica figlia sposasse un uomo del villaggio. Ma era destino che nella sua famiglia i matrimoni fossero contrastati dalle famiglie, poiché la stessa Lady aveva disapprovato l’unione di sua figlia Lilieth con Rekormas Roth. 
Ma quello era un argomento tabù: qualunque domanda egli facesse a sua nonna o al druido riguardo ai suoi genitori, subito calava un muro di silenzio e di imbarazzo che non c’era modo di far cadere. Eppure lui avrebbe voluto sapere tutto dei suoi: era come se una parte di lui gli fosse stata rubata e tenuta nascosta per tanti anni. C’erano dei segreti talmente dolorosi e gravi che tutti si rifiutavano di parlare. Era come se dal libro della sua vita avessero strappato le prime pagine, o forse tutto l’intero prologo e anche il primo capitolo. 
Come posso capire chi sono, se non so nemmeno com’erano coloro che mi hanno messo al mondo
Aveva solo vaghi ricordi di sua madre.



Nemmeno sotto tortura sua nonna avrebbe rivelato qualcosa. Halfgan invece non sapeva tutto, ma era probabile che avesse intuito o scoperto nelle sue “visioni” qualcosa che non doveva essere assolutamente divulgato. 
Ma cosa? Cosa mai hanno potuto fare di così grave i miei genitori?
Col tempo aveva rinunciato a tornare sull’argomento, eppure aveva giurato a se stesso che un giorno a avrebbe scoperto da solo tutto ciò che aleggiava attorno a quel mistero. 
«Su Marvin, non restare lì impalato, porta quel mulo nella stalla! » gli gridò Lady Ariellyn che già stava entrando nell’aia con in mano alcune borse di bagagli del nipote, seguita dal curvo e zoppicante Halfgan. 
Sono a casa, pensò Marvin con un senso di profonda serenità, mentre il sole tramontava sulle colline in lontananza e le rondini compivano le loro acrobazie sul cielo dal colore di rosa.

N.d.A.

In questo capitolo lady Ariellyn Vorkidian è interpretata da Caroline Goodal nel ruolo di Igraine Pendragon, ne "Le nebbie di Avalon", tratto dal romanzo di Marion Zimmer Bradley.
Marvin Vorkidian è interpretato da Jon Snow, protagonista de "Il trono di spade", "A game of thrones" di George Martin, da "Le cronache del ghiaccio e del fuoco", "A song of ice and fire".