venerdì 21 settembre 2012

Canoni estetici: il modello classico


Il canone di bellezza è l'ideale di bellezza fisica riconosciuto dalla società, strettamente legato all'epoca ed alla situazione economica e sociale di un popolo. Tale canone è espresso nella storia e tramandato fino a noi attraverso le espressioni artistiche.
Per quanto riguarda la bellezza fisica delle donne, esiste un modello classico basato su determinate proporzioni geometriche che partono dal concetto di sezione aurea.






































Questo modello è tutt'ora valido, per esempio nella scelta del testimonial.

Emma Watson nuovo volto di Burberry

E’ Emma Watson l’attrice testimonial di Burberry

Emma Watson nuovo volto di Burberry


Gli scatti della campagna, realizzati a Westminster nel cuore di Londra accanto alla nuova sede globale di Burberry in Horseferry Road, portano la firma di Mario Testino. “Conoscendo e ammirando Emma Watson da parecchio tempo, la scelta per questa campagna è stata ovvia. Emma possiede una bellezza classica, una grande personalità e un pizzico di modernità” ha dichiarato Christopher Bailey, direttore creativo di Burberry. La nuova comunicazione A/I di Burberry sarà presente sulla riviste internazionali a partire da agosto e avrà anche una declinazione online sui ‘fashion key site’.






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Un alto esempio contemporanei può essere Charlize Theron, che non a caso io ho scelto spesso per rappresentare il personaggio di Marigold di Gothian nel mio romanzo!







Strano eh che risulti essere attualmente single...
In ogni caso, quello classico è solo uno dei tanti modelli, di cui parlerò in seguito.

giovedì 20 settembre 2012

Gothian. Capitolo 101. Ariellyn Vorkidian perdona Ellis Eclionner


 La Onorevole Lady Ariellyn Vorkidian, Contessa di Keltar-Senia,  accolse nella propria abitazione di campagna una persona che fino a pochi mesi prima aveva considerato la sua più grande nemica, e cioè l'ex reggente imperiale Ellis Eclionner.


L'incontro era stato preparato grazie alla mediazione di Elner, che era ben disposto verso Honourable Lady Vorkidian.
Ariellyn è stata molto materna con mio figlio... molto più di me... ed ha fatto da madre a Marvin... sarebbe l'unica in grado di farli andare d'accordo.
Quando la vide, si meravigliò. Immaginava di trovare una persona anziana e invece era una donna di mezza età molto giovanile.
Dicono che si sia sposata presto, così come presto è rimasta vedova... con una figlia che a sua volta si è sposata da ragazzina... ah, se Ariellyn fosse riuscita ad impedire a Lilieth di sposare mio fratello!
Ma era necessario, per generare Marvin, il Principe Promesso, il Profeta.
Lascerò a lei la prima parola...
Lady Ariellyn appariva ben disposta:
<<Benvenuta nella mia casa, Altezza imperiale>>
Già la scelta del titolo diceva tutto.
"Altezza imperiale" non "Maestà"... non mi ha mai ritenuto un'imperatrice regnante, ma solo una Principessa del Sangue Eclionner. E ha ragione: io ero una usurpatrice, e ho detenuto il potere illegalmente... come altrettanto illegalmente ora la detiene Marigold!
Tutto questo era giusto: metteva le cose in modo tale da poter dimenticare il passato.
Le sorrise:
<<Vi ringrazio Lady Ariellyn. Siete stata incredibilmente gentile e generosa a ricevermi>>
Ariellyn ricambiò il sorriso:
<<So che siete cambiata. E in questo momento bisogna stare uniti contro il nemico comune: il Conte Fenrik>>



<<Domani infatti ripartirò per il fronte, e le mie legioni si uniranno all'esercito di vostro nipote, nella difesa di Caemlyn>>
Un'ombra di preoccupazione passò sul viso di Ariellyn:
<<Non riesco ad abituarmi all'idea che Marvin sia il Re dei Keltar e il comandante dell'esercito. Quando è partito da qui, l'estate scorsa, era solo un ragazzo che non sapeva neanche tenere in mano una spada>>
Ellis annuì:
<<Sono successe molte cose da allora. Credo che sei mesi fa sarebbe stata impensabile anche solo l'idea di questo nostro incontro>>
Ariellyn osservò con attenzione colei che era stata sua nemica per due decenni:
<<E' stato tutto un grande equivoco. Pensavo che mia figlia fosse morta, e che l'unica minaccia per mio nipote foste voi. Poi, quando Lilieth è tornata, mi sono resa conto che a rapirla non erano stati i vostri uomini, ma quelli di Sephir, vostro padre. Ho anche saputo che il vostro eunuco Bial ha fatto in modo che Marvin fosse protetto da una minaccia molto più grande, quella rappresentata dalle spie dei conti di Gothian>>
Anche solo a pronunciare quel nome, la Honourable Lady pareva turbata, ed Ellis non poteva darle torto.
<<Ho saputo che era il Duca di Amnisia a tenere informati i Conti di Gothian>>
Ariellyn confermò:
<<Sì, e per questo ha dovuto abdicare. Ora il nuovo Duca è suo figlio Ser Ywain, il braccio destro di Marvin. E' un giovane leale, di cui mi fido>>

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<<Anche se il Ducato di Amnisia, in questo momento, è sotto il controllo militare della Legione Dorata di mio figlio Elner>>
La cosa non parve preoccupare Lady Ariellyn:
<<Io confido che Elner possa percorrere la stessa strada che ha condotto voi a diventare una persona nuova, animata da sentimenti buoni e da saldi princìpi>>
Ellis fu felice di sentire quelle frasi:
<<Eppure sia io che Elner siamo degli Eclionner, e la nostra stirpe è maledetta...>>
La Honourable Lady scosse il capo:
<<Anche Marvin è un Eclionner. Come potrei considerare maledetta la stirpe di mio nipote? No, Altezza... è maledetto soltanto chi non fa nulla per cambiare il proprio destino... e non è certo il vostro caso>>
L'ex reggente sospirò:
<<Siete una persona buona, Lady Ariellyn. Lo era anche mia madre Wensy, la Principessa della Corona, eppure io la odiavo, perché preferiva mio fratello a me, ed io... io... non so se vi è stato raccontato come morì mia madre...>>
Le lacrime impedirono ad Ellis di continuare.



<<Lo so... Elner me ne ha parlato. Il vero colpevole è vostro nonno Fuscivarian... lui vi ha manipolata quando eravate ancora una bambina. E' lui il vero criminale>>
Ellis avrebbe tanto voluto che fosse così, ma non era vero.
Io ero perfettamente in grado di intendere e di volere quando ho commesso i miei delitti. Ma non posso certo andare in giro a rivelarlo. Ora posso scontare in silenzio il tormento della mia coscienza.
<<E riguardo a Masrek? Cosa pensate di mio fratello?>>
Ariellyn chiuse gli occhi:
<<Per due decenni ho maledetto il suo nome. Sapevo che avrebbe procurato a Lilieth solo guai e dolori. Ma ora mi rendo conto che la loro unione, per quanto infelice, era necessaria. C'era una profezia. Io non ci credevo, come non credevo ad una visione provvidenzialistica della Storia. Eppure quella profezia aveva ragione, ed io avevo torto. Dovevano sposarsi, per legittimare la nascita di Marvin, il Principe che ci fu promesso, la nostra ultima speranza...>>
Ellis la guardò negli occhi:
<<Bial mi tenne segreta l'esistenza di Marvin. Io ero convinta che fosse Elner il Principe promesso, ed ora lui si sente tradito da me. Ho fatto del male a tutta la mia famiglia...e anche alla vostra... ho sottratto Masrek a vostra figlia... ho dato scandalo al mondo intero...>>
La Lady ricambiò lo sguardo, con espressione seria, ma benevola:
<<Altezza... voi ritenevate che il Principe Promesso dovesse nascere dall'unione di due Eclionner... era una una possibilità prevista dall'Antico Patto: si sapeva che Arexatan lo aveva richiesto...  e dunque in realtà siamo stati tutti delle pedine nelle mani dei demoni... ma ora quel Patto è scaduto e siamo veramente liberi di scegliere! Ed è quello che faremo da oggi in avanti, e in base a quello verremo giudicati!>>



Ariellyn strinse la mano di Ellis.
<<Domani voi e Marvin sarete fianco a fianco a combattere il Male. E un giorno, ne sono certa, ricaccerete il Conte Fenrik fino alla sua tana di Gothian e purificherete quel luogo dai demoni! E quando tornerete, i Vorkidian e gli Eclionner diventeranno un'unica famiglia. Elner accetterà Marvin... se ha accettato me, ed è stato gentile con me, allora accetterà anche mio nipote... allo stesso modo in cui io ho accettato che Masrek ami voi, e non mia figlia>>
Abbracciò Ellis, che si lasciò andare come se l'altra donna fosse sua madre.
E' dolce come lo era lei, ma più forte... ora so perché Lilieth e Marvin sono cresciuti bene...
Quando si sciolsero dall'abbraccio, Ellis si asciugò le lacrime:
<<Siete la migliore di tutti noi, Lady Ariellyn, e un esempio da seguire e onorare!>>
Ariellyn sorrise:
<<Oh, ma voi mi state idealizzando... ho commesso anch'io tanti errori, ho tentato anch'io di tenere mia figlia e mio nipote lontani da tutto, per paura che potessero soffrire... la mia unica forza è stata quella di sopportare la mia parte di dolore e di solitudine. La mia vita, la mia casa, tutto il mio mondo... sono solo un incrocio delle strade che percorrono i veri protagonisti.  Io non posso fare altro che aiutare ognuno di voi a ritrovare se stesso, e il proprio ruolo nella Storia>>


La Honourabile Lady Ariellin Vorkidian è interpretata da Alice Krige, come compare ne "I figli di Dune", nel ruolo di lady Jessica Atreides.
L'ex reggente imperiale Ellis Eclionner è interpretata da Eva Grren nel ruolo di Morgana in Camelot.
Ser Ywain De Bors è interpretato da Loras Tyrell.







mercoledì 19 settembre 2012

Psicologia della bellezza



Suggerisco la lettura di questo testo, anche alla luce del dibattito sull'esistenza di un "gusto oggettivo" che ha animato il mio post di due giorni fa, che ha toccato il livello massimo di interventi, ed erano tutti interventi lunghi e interessanti, ed io ho fatto un po' da moderatore.
Il testo che ho messo come immagine d'apertura dà una risposta credibile a questo dibattito, sostenendo che, per quanto la componente soggettiva nel giudizio estetico sia rilevante, esiste però una componente oggettiva di base che porta all'affermazione di un canone di bellezza che rappresenta una sorta di denominatore comune sia nel tempo che nello spazio.
E' un manuale molto chiaro, molto ricco di immagini significative e interessanti e illustra numerosi esperimenti che hanno portato ad individuare un legame tra la psiche e il giudizio estetico.
Molti degli ultimi post di questo blog si sono basati su questo manuale e quindi mi è sembrato giusto citare le mie fonti e suggerirne la lettura, perché chi ha un forte senso estetico credo sia anche interessato a vedere i meccanismi attraverso cui si arriva alla percezione della bellezza.


martedì 18 settembre 2012

Gohian. Capitolo 100. Incomincia la guerra tra Marvin e Fenrik



Le orde dei vampiri Albini del Conte Fenrik di Gothian si scatenerano contro la fortezza di Caemlyn nella notte tra il 21 e il 22 marzo dell'anno 1000 dalla fondazione dell'Impero Lathear.
Marvin se lo aspettava: era una data simbolica.
Fenrik vuole una nuova Primavera di sangue!
Non si fece prendere dal panico. Sapeva che quella era una battaglia non solo tra uomini e vampiri, ma anche tra angeli e demoni e soprattutto tra il Dio del Bene e il Dio del Male.
Per questo, prima della battaglia, aveva citato il Salmo 23, invocando il Dio del Bene, Ahura Mazda:
<<Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché Tu sei con me>> e rivolto al suo esercito: <<Lui è con noi, ci rinfranca e ci protegge, e conferisce alle nostre spade la virtù, la forza, e la giustizia per respingere coloro che ci aggrediscono. Non prevalebunt! No pasaràn!>>
Poi si rivolse agli arcieri:
<<Ora!>> ed essi scoccarono le loro frecce, dalle punte d'argento imbevute di  pece.

 

La pioggia di dardi sull'orda degli invasori ebbe l'effetto sperato.
Marvin tirò un sospiro di sollievo.
Le armi funzionano! L'argento uccide i vampiri, la pece brucia le altre creature del ghiaccio... oppure è la forza di Ahura Mazda che di manifesta in nostro favore?
Entrambe le cose, ma era chiaro che il favore divino era la più importante.
Io sono il Profeta... ora ne ho la prova!
La quantità di nemici però era impressionante.


Erano decine di migliaia, forse centinaia di migliaia.
Non abbiamo armi a sufficienza per reggere l'assedio di un esercito così enorme...a  meno che...
Si rivolse a Ser Yyain:
<<Vivien mi ha detto che l'acqua della Fonte Sacra, alle sorgenti dell'Amnis, è benedetta da Ahura Mazda, e  respinge il Male. Ordina che siano raccolte botti intere di quell'acqua benedetta, sotto la supervisione dei druidi e di padre Ulume. Quando avremo finito le frecce, le lance, la pece e le spade d'argento, allora riverseremo l'acqua santa su di loro, e questo li metterà in fuga>>
Ser Yvain eseguì l'ordine senza discutere. Anche il generale Tork pareva fiducioso.
Marvin però non si faceva troppe illusioni:
<<Ho visto che Lord Fenrik ha affidato il comando di questo assedio a Ser Gahel di Laendrics. E questo vuol dire che non sta facendo sul serio. Per ora sta solo valutando il terreno>>



<<Non ha ancora sguinzagliato i suoi draghi, e nemmeno il Rankor, o il Behemoth, o il mostro di Cloverfiled>>
Marvin annuì:
<<Lo farà il giorno dell'assalto finale. Ma anche noi abbiamo le nostre "forze speciali">>
Il generale Tork capì il riferimento:
<<Spero che riusciremo a evocarle prima che sia troppo tardi>>
Marvin sorrise:
<<La speranza è una delle tre virtù teologali, ma quella che ora conta di più è la fede. Abbiate fede in Ahura Mazda, ed egli risveglierà le gerarchie degli Angeli e degli Arcangeli dall'antico sonno, ed assieme ad essi i Serafini, i Cherubini, le Potestà, i Principati...>>



<<Voi credete veramente a questa specie di Cabala?>>
Marvin annuì severamente:
<<Senza la fede, essi non si potranno risvegliare. Lo so che tutto questo vi pare assurdo, ma se esistono le forze del Male, come quelle che abbiamo sotto gli occhi, non vedo perché non dovrebbero esistere le forze del Bene. L'Antico Patto le aveva messe da parte, ma ora è tempo di invocarle, prima che sia troppo tardi!>>





Ser Gahel è interpretato da Lancel Lannister.

lunedì 17 settembre 2012

Il concetto di "cattivo gusto"



Forse avrete riconosciuto la ragazza della foto qui sopra: si tratta della principessa Beatrice di York, nipote della regina Elisabetta e quinta in linea di successione al trono britannico.
Il famigerato cappello che la principessa reale ha indossato per il matrimonio di suo cugino William l'anno scorso ha suscitato, a mio pare giustamente, le ironie di mezzo mondo.
Credo che sul fatto che quel cappello sia ridicolo quasi tutti possano essere d'accordo, eppure la principessa Beatrice non ha avuto minimamente paura di rendersi ridicola indossando questo orrore davanti a milioni di telespettatori, il che da un lato l'ha resa in un certo senso simpatica, anche se ci si chiede, di fronte a questi spettacoli, a che cosa serva, concretamente, una famiglia reale.
Eppure si dice: de gustibus non est disputandum, non  bisogna discutere sui gusti.
E invece io vorrei discuterne.
Molto spesso ci troviamo a dare dei giudizi estetici, e può capitare che si dica la frase: "è di buon gusto" oppure "è di cattivo gusto".
Ma poi non troveremo due persone che siano d'accordo su cosa intendere con l'espressione "buon gusto".
La definizione che si trova nei dizionari, e cioè "capacità di cogliere, apprezzare, esprimere e realizzare ciò che può essere considerato bello, elegante e raffinato dalla maggioranza delle persone" ci suggerisce l'idea che a decretare il buon gusto sia una specie di media tra le varie opinioni e che quindi il cattivo gusto sia qualcosa di eccessivo e fuori luogo rispetto alle circostanze e ai valori di riferimento del contesto sociale.



La foto qui sopra, che mostra qualcosa di pessimo gusto, in termini di vestiario matrimoniale, richiede però una definizione più precisa di cattivo gusto.
Bisogna cioè introdurre il concetto di "pacchiano".
Il termine "pacchiano" sta ad indicare qualcosa che è nel contempo troppo appariscente e rozzo/volgare.
A mio parere la Regina del Pacchiano è Lady Gaga.




Si è detto che nel pacchiano si unisce un eccesso di appariscenza si unisce una mancanza di raffinatezza.
Ma siccome a volte gli eccessi si toccano, mi chiedo se possa essere considerato pacchiano anche il contrario, e cioè un eccesso di ricercatezza, però qui faccio più fatica a trovare degli esempi.



Insomma, io ho provato a dare alcune definizioni con alcuni esempi. Non so se condividete quello che ho scritto, per cui vi invito a dire la vostra.
Che cos'è per voi il cattivo gusto?






domenica 16 settembre 2012

Gothian. Capitolo 99. Marigold affronta Alienor e Lilieth



Il volto di Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, appariva pensieroso e stanco.
Eppure doveva essere il giorno del suo trionfo: aveva catturato le due donne che complottavano contro di lei, e le avrebbe usate come ostaggi per ricattare Marvin Vorkidian. Eppure c'era qualcosa che non andava.
Alienor è più radiosa che mai! E' sopravvissuta a prove terribili... eppure eccola lì, fresca come una rosa in boccio... mentre io sento il peso dei millenni...
Come poteva sperare di competere con lei per destare l'interesse di Marvin?
<<Avvicinati Alienor, fatti vedere bene... mi sembri ancora più bella dei tempi in cui eravamo ad Alfarian, ed io ti facevo da dama di compagnia. E' curioso, vero, il destino? Ora sono io la sovrana, e tu l'ancella>>
Alienor si avvicinò con serenità, senza paura. Si sentiva più forte della sua nemica.
<<Alla fine ci sono arrivata anch'io, a Lathena, anche se con qualche mese di ritardo>> e le sorrise con aria di sfida.



<<C'è poco da scherzare, Alienor!>> ribatté Marigold <<Tu non volevi sposare Elner Eclionner. Dovresti ringraziarmi se l'ho sposato io!>>
Il silenzio calò nella sala del trono. La Dama Gialla era furiosa.
Tutti osservano Alienor, e pensano: "Ah, se fosse stata lei a sposare l'imperatore!"
Marigold fu investita da un'ondata d'odio verso quella ragazzina insolente, che pareva comportarsi già da padrona davanti a tutti cortigiani.
Sephir Eclionner e Fuscivarian si staranno godendo lo spettacolo dalle tribune. 
La rabbia si trasformò in un senso di disgusto generalizzato.
Ma cosa mi sta succedendo? Persino vestirmi di giallo mi è venuto a noia...
Erano in molti a sussurrare che l'imperatrice stava perdendo dei colpi.
C'è stato un tempo in cui ero anch'io una fanciulla solare come Alienor. Anche per me splendettero candidi soli... 
Ricordava la poesia "fulsere tibi candidi soles..."
Distolse lo sguardo dalla sua rivale e si concentrò sull'altra donna, quella che sarebbe dovuta diventare la sua futura suocera, anche se era molto più giovane di lei.
<<Lady Lilieth, anche voi dovreste essermi riconoscente per il fatto che, mentre eravate impegnata a salvare il mondo, io ho incaricato il Duca di Amnisia di vegliare su vostra madre e su vostro figlio, ed ho permesso loro di vivere al sicuro dalle spie di Ellis Eclionner e del suo eunuco>>
Lilieth la fissò con aria minacciosa:
<<Il Duca era al servizio del vostro precedente marito, Fenrik di Gothian, e se non fosse stato per la protezione di quelle che voi chiamate spie dell'eunuco, mia madre e mio figlio sarebbero divenuti la colazione del Vampiro!>>



L'accusa rimase sospesa nell'aria, perché colei a cui era rivolta era troppo impegnata ad osservare nel dettaglio l'immagine di Lilieth,
La bellezza e la giovinezza di Lady Vorkidian erano di per sé un affronto per Marigold.
Ha passato quasi diciott'anni in prigionia in quel borgo putrido di Tupile, in mezzo alle pecore e ai pirati, eppure eccola lì, anche lei bella come un fiore...
Marigold sospirò:
<<Sarebbe saggio, Lady Lilieth, che noi cercassimo di imparare ad andare d'accordo, come se fossimo già una famiglia>>
Lilieth sgranò gli occhi:
<<Allora è vero che volete costringere mio figlio a sposarvi!>>
L'imperatrice annuì stancamente, come se recitasse una commedia che le era venuta a noia da molto tempo:
<<Certo che è vero! E lui farà bene ad accettare la mia proposta, oppure voi e la vostra giovane protetta sarete sacrificate al dio Atar, mio padre, secondo l'antico rito.... bruciate vive!>>
La minaccia ebbe stranamente l'effetto di tranquillizzare la corte, che sentiva quella frase molto più consona al solito umore della Dama Gialla.
<<Preferirei bruciare all'inferno, piuttosto che vedere mio figlio tra le tue grinfie, strega!>>
La reazione di Lilieth fu accettata da Marigold con una semplice battuta ironica:
<<Bene, Lilieth, vedo che ci diamo del "tu". E' già un progresso... >> poi indicò l'anello di zaffiro che l'altra donna portava al dito: <<Mi pare di riconoscere quell'anello...
anello fidanzamento kate middleton
...l'ho visto nel ritratto della povera principessa Wensy, la madre di Ellis e di Masrek... era il suo anello di fidanzamento! Me l'ha raccontato tuo suocero, il vecchio Sephir Eclionner: se è veramente l'anello che lui donò a Wensy, credo che lo riconoscerà>>


Lilieth aveva sperato che Marigold non se ne accorgesse, ma del resto, se avesse provato a nasconderlo, avrebbe destato ancora più sospetto.
<<Quando Sephir era in guerraWensy lo donò a Masrek, e poi Masrek lo donò a me, quando ci fidanzammo. Io sono ancora la moglie legittima di Masrek Eclionner, il che fa di me l'attuale legittima Principessa della Corona>>
Marigold sorrise:
<<Ti piacerebbe, vero? Ma fintanto che Masrek non verrà qui di persona a reclamare i suoi diritti, tu sarai soltanto una mia prigioniera. E siccome quella tua sottospecie di marito se la intende con sua sorella, non ti resta altra speranza che aspettare l'arrivo di tuo figlio, con il sigillo imperiale e molta voglia di sposarmi!>>
A quel punto intervenne Alienor:
<<Se ti interessa tanto conoscere Marvin, perché non vai tu da lui, con il tuo esercito, ad aiutarlo a sconfiggere i Vampiri del tuo ex marito?>>



L'imperatrice la aggredì come una furia:
<<Non ti ho dato il permesso di parlare, stupida ragazzina!>> e la colpì con uno schiaffo memorabile.

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Poi fece un cenno ai pretoriani:
<<Portate queste due miserabili nella Torre e fate presidiare la zona circostante!>>
Il Prefetto del Pretorio annuì:
<<Sì, Maestà. E la zona costiera?>>
Marigold indicò Lord Vyghar di Linthael:
<<Se ne occuperà il nostro bel pirata! Gli ho fatto un'offerta che non si può rifiutare... se farà il bravo lo nominerò Ammiraglio della flotta imperiale... in caso contrario,  finirà arrostito insieme a queste due eretiche insolenti, quando le manderò al rogo!>>











In questo capitolo i ruoli dei personaggi che compaiono nelle foto sono interpretati da Cersei Lannister, Tamzin Merchant, Igraine Camelot, Tywin Lannister. L'anello di fidanzamento è quello di Diana Spencer, principessa di Galles, poi passato a Kate Middleton, duchessa di Cambridge.


sabato 15 settembre 2012

Tacchi alti: oggetto del desiderio



E' noto che i tacchi sono considerati dai maschi come un capo molto sexy e per alcuni hanno addirittura una valenza feticistica.
Esistono molte teorie psicologiche al riguardo. Una di queste, di matrice freudiana, si basa su un discorso che potremmo considerare legato ad una forma, più o meno evidente, di erotismo con alcuni accenni di tipo sado-masochistico. Cercherò di spiegare il perché, anche se non è facile farlo in poche righe.
Se partiamo dal punto di vista maschile, l'aspetto "sadico"  si basa sulla constatazione che il maschio molto spesso, a livello inconscio, si sente insicuro di fronte alla donna, sia nella fase del corteggiamento che nel momento dell'intimità. L'ansia da prestazione si traduce, più spesso di quanto si creda, in un calo della libido. Un modo istintivo per ridare potenza alla libido è quello di percepire la donna in modo diverso, e qui entrano in scena i tacchi.. La donna che cammina su tacchi molto alti può apparire più "fragile" perché a volte non deve essere facile mantenere l'equilibrio su certi "trampoli" da 16 cm!



Questa teoria ha trovato una conferma piuttosto inquietante e non certo edificante presso i Cinesi.
Forse alcuni di voi sapranno che i Cinesi sono stati, fino agli inizi del secolo scorso, ossessionati dal feticismo delle scarpe a tal punto da commettere delle orribili violenze sui piedi delle donne, per mantenerli piccoli e fragili. Una testimonianza molto impressionante in tal senso la si trova nel romanzo "Cigni selvatici", una autobiografia di una scrittrice cinese poi trasferitasi in Gran Bretagna per dissensi col regime.



E' una lettura che vi consiglio, perché disegna uno scenario illuminante sulla storia recente della Cina, dalla deposizione dell'ultimo imperatore fino alla morte di Mao.
Nella prima parte di questo romanzo, l'autrice racconta la storia della sua nonna materna, che per la sua bellezza era stata destinata a diventare una concubina di un terribile signore della guerra.
Una condizione necessaria era quella che per impedire la crescita dei piedi, le donne fossero costrette a subire un trattamento abominevole: l'osso del piede veniva spezzato e poi fasciato in modo tale da diventare quasi verticale.
La motivazione di questa brutale tortura era che il maschio cinese era estremamente eccitato se la donna aveva i piedi così verticali da far fatica a camminare.
Purtroppo non mi sto inventando niente, questa è storia reale, così come purtroppo sono reali le mutilazioni che in alcune zone del mondo vengono inflitte ai genitali femminili, come quella pratica orrendamente barbara che è l'infibulazione.
Ora, mi scuso per questa digressione "horror", ma l'esempio serviva per far capire fino a che punto possa arrivare l'aspetto sadico legato ai piedi e alle calzature.
Adesso passiamo, sempre mantenendoci dal punto di vista maschile, all'aspetto masochista.
Il masochista è sempre un insicuro, che però supera la propria ansia da prestazione ponendosi fin dall'inizio in una dichiarata condizione di inferiorità, cosa che paradossalmente gli fa sparire le paure e quindi permette alla sua eccitazione di manifestarsi. Nell'ottica del masochista il tacco, facendo sembrare più alta la donna, la rende "dominatrice", così come avviene con altri capi di abbigliamento qui sotto rappresentati.



 Il tacco è un poi anche un oggetto contundente anche piuttosto pericoloso, il che fa apparire, agli occhi del masochista, ancor più dominante colei che lo indossa.
























Può succedere che l'aspetto sadico e quello masochistico coesistano nell'uomo e siano presenti anche nella donna. 
Credo che il libro che adesso va per la maggiore in tutte le librerie, "Cinquanta sfumature di grigio", parli anche di questo: l'ho sfogliato in Feltrinelli, ma non l'ho comprato, in quanto, ci tengo a precisarlo, non mi interessano le pratiche erotiche sadomaso che vi sono descritte.
E' un fatto, però, che anche le donne possano essere interessate a quel tipo di pratiche.
La donna masochista prova piacere a indossare tacchi altissimi anche quando sono molto scomodi e fanno male ai piedi e alla schiena, e rischiano anche di provocare dei ruzzoloni.



Anche quando la coppia non è composta da sadomasochisti, certi meccanismi di cui ho parlato sono comunque presenti, e questo rende il tacco un oggetto di desiderio erotico, che poi possiamo sublimare ed esorcizzare nelle favole.



Che tacchi portava Cenerentola... io scommetto almeno un tacco 12... ;-)



Mi raccomando, non prendete troppo sul serio questo post! ^^



venerdì 14 settembre 2012

Gothian. Capitolo 98. Ellis Eclionner incontra suo figlio Elner


Elner XI, imperatore dei Lathear, aveva stabilito il proprio quartier generale nella città di Colonia Fluvia, per controllare la frontiera tra l'Impero e il rinato Regno dei Keltar.
Non fu sorpreso quando gli annunciarono la visita di sua madre Ellis Eclionner, che da tempo risiedeva presso i Keltar, dopo che lo stesso Elner l'aveva esiliata per volontà di Marigold di Gothian.
Erano passati alcuni mesi, nei quali Elner aveva recuperato le memorie del suo avo Arexatan, diventando così un abile guerriero e temibile avversario nel gioco del potere.
Ellis Eclionner si era pentita dei suoi innumerevoli errori, anche quelli commessi nei confronti di suo figlio, ma sapeva anche che Elner poteva essere decisivo per gli esiti della guerra che stava per scoppiare a Nord.


Quando Elner la vide avanzare verso di lui, rimase colpito dalla immutata bellezza e giovinezza di sua madre, che poteva sembrare sua sorella, persino più giovane di lui, e non era invecchiata di un giorno rispetto ai dipinti in cui Luis Royo l'aveva ritratta, vent'anni prima.
Non è mai stata una madre convenzionale...
Le baciò la mano e la fronte.
<<Ci ritroviamo in circostanze molto singolari, madre!>>
Ellis cercò un approccio "morbido":
<<Figlio mio, prima di tutto permettimi di chiederti perdono per tutti gli sbagli che ho commesso>>
Elner la guardò con un misto di incredulità e di ironia:
<<Gli Eclionner non chiedono mai perdono a nessuno!>>
Era un'obiezione terribilmente vera, ma Ellis aveva rinnegato il suo cognome:
<<Non è mai troppo tardi per incominciare... Permettimi di rimediare, di aiutarti...>>
L'imperatore scosse il capo:
<<Il nostro avo Arexatan, figlio di Eclion, nelle mie "altre memorie", mi sta dicendo di non crederti. Sostiene che sei qui solo per motivi di interesse, e che ti sei venduta ai discendenti di Vorkidex, il suo nemico!>>


Quelle parole fecero ad Ellis più male che una pugnalata alla schiena:
<<Arexatan era malvagio. Tutti gli Eclionner erano malvagi, me compresa. Ma siamo ancora in tempo per salvarci... Elner ti prego... devi credermi... guarda: sono qui per te...>>
Lui rimase inflessibile:
<<Per me, o per le mie legioni? Vuoi un alleato, più che un figlio! Un alleato per la gloria dei Vorkidian!>>
Sua madre scosse il capo, e i lunghi capelli nerazzurri le coprirono il viso, che era rigato di lacrime:
<<Non mi interessa la gloria di nessuno, e ho detto addio al potere già da molto tempo. Cosa devo fare per convincerti della mia buona fede?>>
Lui la fissò con durezza:
<<Dimmi che non ti sei alleata con Marvin Vorkidian!>>
Ellis sospirò:
 <<Preferiresti che mi fossi alleata col Conte di Gothian? Non capisci che questo è uno scontro tra il Bene e il Male? Non ci sono vie di mezzo... non esistono terre di nessuno... o la Luce o la Tenebra! Devi scegliere!>>
Questa volta fu direttamente Arexatan a rispondere, con sdegno:
<<Siamo la progenie di Eclion, il Signore delle Tenebre! La nostra scelta è obbligata!>>
Lei vide i segni della possessione:
<<Arexatan, esci dal corpo di mio figlio! Lascialo libero di scegliere la Luce!>>
Elner tornò in sé:
<<Troppo tardi, madre. Io ed Arexatan siamo ormai la stessa persona. E la responsabilità è solo tua! Dov'eri quando avevo bisogno di te? Dov'eri quando ti chiamavo, nella notte? Dov'eri quando i miei sogni erano popolati da incubi?>>


La voce di Elner era diventata un singhiozzo:
<<...non rispondi, eh? Lo so io dov'eri! Mi ricordo ancora quanto eri bella e terribile, assetata di potere e di sangue, con lo scettro in mano, e dietro di te il vecchio Fuscivàrian, il vero demone della nostra stirpe!>>
Ellis non poteva smentirlo:
<<Non posso cambiare il passato... darei qualsiasi cosa per farlo, ma non posso! Posso solo amarti, figlio mio, ed indicarti la via della Grazia redentrice, ma la scelta spetta a te!>>
Lui la fissava, sconvolto, ma irremovibile.
Lei aveva il volto dell'amore:
<<Elner, ti sto offrendo tutta la mia buona volontà>>
Lui rise amaramente:
<<Sì, però le tue legioni le hai offerte a Masrek e a suo figlio!>>



<<Quando ho deciso di cederle a Masrek non sapevo nemmeno che avesse un altro figlio>>
Gli occhi di Elner pulsarono di rabbia:
<<Un "altro figlio"! Quindi è vero che Masrek è mio padre! Che tuo fratello è mio padre! Ma ti rendi conto? Io sono cresciuto credendo di essere figlio del legittimo imperatore Elner X, di cui porto anche il nome! Ed ora scopro che sono un bastardo nato da un incesto! Perché non me l'hai detto? Ti vergognavi, vero? Facevi finta di credere che Masrek fosse morto, anche se il tuo eunuco sapeva benissimo dov'era nascosto! Perché? Perché non me l'hai detto...>>
Ellis cercò di trovare la forza per dare un senso alle sue parole:
<<Volevo proteggerti. Questa è la mia risposta, l'unica, e sincera: volevo proteggerti da tutto questo male che ora ci sta crollando addosso>>
Elner detestava la capacità di sua madre di avere sempre una giustificazione per tutto.
Finge di chiedere scusa, ma in realtà rifarebbe gli stessi identici errori mille volte ancora!
Era chiaro che così non si sarebbe arrivati da nessuna parte. Bisognava spostare l'argomento della conversazione su questioni più attuali.
<<Ho sentito dire che anche tu credi nella nuova religione professata da Marvin Vorkidian. Credi in questo Ahura Mazda. E' così?>>
Ellis chiuse gli occhi, inspirò e disse:
<<Ho bisogno di credere che esista un dio infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Ne ho bisogno, perché solo un dio così può perdonare tutti i miei crimini...>>



































La risposta colpì nel segno.
Elner non poteva negare che in quel momento sua madre fosse sincera:
<<Ahura Mazda, il Dio Buono, a cui si oppone Ahriman, il Dio Malvagio. Il problema è che il demone Eclion, capostipite della nostra stirpe, serve Ahriman, e tu lo sai benissimo!>>
Ellis annuì:
<<Proprio per questo ho abiurato alla fede verso Eclion e mi sono affidata alla benevolenza di Ahura Mazda, per intercessione degli angeli>>
Elner sentiva la forza della nuova fede di sua madre, ma nello stesso tempo le memorie di Arexatan che erano in lui la rifiutavano.
<<La presa di posizione di Marvin è contraria agli Arcani Supremi in quanto vìola il principio di equilibrio tra Bene e Male!>>
Questo era innegabile ed Ellis non tentò nemmeno di negarlo, ma c'era una risposta più importante:
<<Figlio mio, gli antichi equilibri non possono essere mantenuti di fronte alla mostruosità di Fenrik di Gothian... per non parlare di quella serpe di Marigold, che ha tradito sia me che te!>>
Anche questo era vero, ma Elner rimase amareggiato per il riferimento al suo fallimentare matrimonio con la Dama Gialla.
Se tu fossi stata una madre degna di questo nome, io non sarei mai caduto tra le braccia di Marigold di Gothian!
Ma non voleva pensarci più.
 L'unica cosa che gli interessava era il presente:
<<Anche se tu avessi ragione, non sarebbe prudente opporsi nello stesso tempo a Fenrik e a Marigold. Noi ci troviamo tra l'incudine e il martello, e verremo schiacciati assieme ai Vorkidian, se non torneremo dalla parte di Eclion!>>
Ellis ne era consapevole, ma aveva una argomentazione forte con cui ribattere:
<<Se abbiamo Ahura Mazda dalla nostra parte, allora siamo infrangibili, e il martello dei demoni si spezzerà nel momento in cui tenteranno di colpirci!>>
Quelle parole incrinarono la fermezza di Elner, e sua madre se ne accorse.
Forse c'era ancora speranza.







giovedì 13 settembre 2012

Abbigliamento, psicologia e personalità



Riprendo il discorso dell'altro giorno dal punto dove mi ero fermato, e cioè che i capi di abbigliamento possono essere oggetto di desiderio e di piacere sia per chi li indossa che per chi li guarda.
Questo non vale solo per l'abbigliamento femminile, e qui porto un esempio personale: a me piacciono le cravatte, come credo si sarà capito anche dalle mie immagini del profilo, e rimpiango i "bei tempi" in cui era normale indossare la cravatta anche quotidianamente, e non come succede adesso solo in occasione di cerimonie particolari o di ambienti di lavoro di un certo tipo. 
Ora, se mi venisse chiesto il perché io amo indossare la cravatta, farei fatica a rispondere, un po' come è successo alle mie amiche fashion bloggers quando ho chiesto loro come mai amavano collezionare e indossare numerosissime scarpe.
La psicologia può esserci di aiuto, ed io me ne intendo un po', perché chi fa l'insegnante deve essere anche un po' psicologo per riuscire a capire gli studenti, le loro esigenze, le motivazioni che li spingono a comportarsi in un certo modo e anche a vestirsi in un certo modo, che a volte non è molto consono all'ambiente scolastico. :-)



Scherzi a parte, il legame tra la psicologia e l'abbigliamento è fortissimo ed estremamente interessante, e in generale direi il legame tra la psicologia e l'estetica, di cui tratterò anche nei prossimi post, ampliando l'argomento.
Per ora voglio concentrarmi soprattutto sull'abbigliamento.
In primo luogo voglio dire, ribaltando un luogo comune, che l'abito fa il monaco.
Osservando nel medio-lungo periodo come si veste e come si presenta esteriormente una persona possiamo capire moltissime cose, a patto però di non nutrire pregiudizi moralistici e di non giudicare le persone in base a preconcetti o presupposizioni personali.
In secondo luogo ritengo importante affermare che l'abbigliamento non è una questione superficiale o frivola come normalmente si pensa, ma un modo di essere, di comunicare e di costruire la propria autostima. E credo che su questo sarebbe stato d'accordo anche il grande Oscar Wilde, il cui genio e il cui talento non hanno bisogno di presentazione.

oscarwildeaphorism

La figura del Dandy di fine Ottocento è di grande importanza nella storia della letteratura, dell'arte e dell'estetica in generale.
All'epoca il fenomeno "dandy" era quasi esclusivamente maschile, mentre adesso io credo che sia la donna ad essere molto più libera di esprimere la propria personalità anche attraverso un modo di vestire originale.
La mia attenzione ai blog di moda mi conferma che c'è una volontà di essere originali, e che le vere intenditrici di moda non seguano pedissequamente le tendenze, ma le interpretino in modo creativo e originale.
Ora, per collegare queste premesse con la psicologia, parto da un modello della personalità molto schematico, ma che può essere molto utile. Ci sono quattro tipi di personalità base che si potrebbero illustrare in questo modo.



Semplifico il grafico cercando di renderlo comprensibile. I quattro tipi di personalità base sono:
1) Il  conformista, che è generalmente introverso, ma emotivamente stabile.
2) Il leader, che è a metà strada tra l'introverso e l'estroverso ed è emotivamente stabile.
3) Il creativo di successo, che è estroverso e a metà strada tra lo stabile e l'instabile
4) L'artista tormentato (o il ribelle) che oscilla tra umore malinconico e collerico ed è a metà strada tra introverso ed estroverso, e che a volte è nevrotico e può subire una emarginazione, oppure compiere atti inconsulti, pensiamo a Van Gogh, per fare uno degli esempi più noti ed eclatanti.
E' un modello molto grezzo e semplicistico, per cui non va preso troppo seriamente, ma ci serve per individuare una questione rilevante nei confronti dell'argomento di oggi, e cioè che in genere sono le personalità 3) e 4) quelle che tendono a vestirsi in maniera creativa e originale, mentre le personalità 1) e 2) sono esteticamente meno creative.
Diciamo che il settore verde del grafico è quello meno interessante per quel che riguarda il discorso estetico, direi che è il posto del fighetto senza inventiva, la persona che segue le mode passivamente e si metterebbe in testa anche una coda di mucca se fosse "trendy". 
L'elegante classico si colloca nel settore rosso, il dandy in quello giallo, l' "alternativo" in quello grigio. (non saprei dove mettere Lady Gaga, però ;-)
Ripeto, è un modello che non condivido pienamente, ma che serve come punto di partenza per un discorso che voglia trovare un legame tra personalità ed estetica.
Voi dove vi collochereste?