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martedì 6 novembre 2012

Gothian. Capitolo 116. Marigold sotto assedio.



Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, odiava sentirsi debole, e non avrebbe mai dato a nessuno la soddisfazione di percepirla come tale.
Occorre disciplina, e capacità di sopportazione del dolore e della stanchezza.
Era il suo orgoglio a parlare, eppure queste parole le parevano vuote e prive di senso. Improvvisamente tutti i suoi anni si facevano sentire come un macigno sulla schiena. Persino respirare era uno sforzo. Era come se la luce ed il fuoco si fossero lentamente spenti in lei e nella sua immagine. Non indossava più nemmeno i soliti abiti dorati. La Dama Gialla non era più così gialla come un tempo.
Si sforzò di concentrarsi sui problemi concreti.
La flotta imperiale si è ammutinata. Avevo mandato l'ammiraglio Travemund a distruggere la Vedetta Lathearica e ad eliminare Bial l'Eunuco, e invece l'Eunuco ha sedotto Travemund e lo ha portato dalla sua parte... cose da pazzi...
Le defezioni si facevano più numerose di giorno in giorno.
I topi abbandonano la nave che affonda.
Mentre passeggiava lungo i giardini pensili della Piramide di Lathena, lady Marigold rifletteva sulla situazione.
Sono sotto assedio. Devo trovare una strategia per salvare il salvabile.
Ogni strategia che si rispettasse doveva individuare innanzi tutto le priorità.
Qual è la mia priorità? Vincere o sopravvivere?
Si rese conto che in realtà, come sempre, quando c'era di mezzo il potere, quell'alternativa era solo apparente.
Quando giochi al gioco del Trono, o vinci, o muori.



E lei si era spinta troppo in là nel gioco del Trono. Ora il suo meraviglioso trono dorato stava scricchiolando.
Nel mio Impero non esistono terre di nessuno... non esistono vie di mezzo... o si vince, o si muore...
Quel mantra rimbombava nella sua mente come un gong.
O si vince, o si muore...
La paura e l'ansia erano emozioni nuove per Marigold.
Oh, Ellis, ora ti capisco... ora conosco la tua paura e la tua solitudine... ora so perché mi hai lasciato il Trono: lasciarmi il potere era la tua ultima occasione per vivere!
Sentì un improvviso bisogno di bere.
<<Portatemi del vino rosso!>> ordinò alle dame di compagnia.
Cercò di rilassarsi.
Tutto dipende da chi vincerà la guerra del Nord. Se vincesse Fenrik, potrei diventare l'ago della bilancia tra lui e Sephir Eclionner, e stabilire un nuovo patto tra i tre demoni che si spartirebbero il continente: Gothar il Consigliere, signore del ghiaccio...




... mio padre Atar lo Splendente, signore del fuoco...



...e il terribile Eclion l'Oscuro, signore delle tenebre...



Sarebbe spettato a quest'ultimo il compito di stabilire quale dei suoi discendenti privilegiare. Forse Elner poteva ancora salvarsi... forse c'era ancora una alternativa al matrimonio col vecchio Sephir.
Elner perdonami... ho ricercato in te Arexatan, ma solo ora mi rendo conto che tu valevi mille volte più di lui! Se me ne fossi accorta in tempo, avrei capito che anche se i sogni passati si interrompono, ne possono nascere di nuovi, più grandi e più belli...
Si era umiliata nel tentativo di poter sposare Marvin Vorkidian, e aveva ricevuto il primo rifiuto della sua vita.
Quando una donna che si ritiene irresistibile riceve il primo rifiuto, qualcosa muore dentro di lei.
Mentre sorseggiava il vino del sud, rosso scuro come sangue, Marigold si ritrovò a pensare che in fondo, anche Marvin era un Eclionner, e non era esente dalla maledizione di quella stirpe.
Se vincesse lui, visto che non potrò sedurlo, dovrò far leva sul suo lato oscuro... in fondo è così facile cedere al Male, o indurre gli altri a farlo...
Si chiese se valesse la pena averlo anche solo per una notte, magari con un incantesimo.
C'era una ragione: in tutta la sua vita esisteva una sola cosa che non aveva mai avuto: un figlio!
Un figlio... un figlio di sangue Eclionner! Solo allora potrò ritenermi soddisfatta!