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mercoledì 1 agosto 2012

Gothian. Capitolo 92. Sephir Eclionner entra trionfalmente a Lathena




Sua Altezza Imperiale Sephir Eclionner, principe della corona e primo ministro dell'impero Lathear, fece il suo ingresso nella capitale dalla Porta di Mezzanotte, a cavallo su un destriero bianco, sul cui mantello meglio  risaltava la sua toga rosso sangue.
Il viso era severo e arcigno, ma dentro di sé, il vecchio era al culmine della gioia.
Chi mi giudicò indegno alla successione, diciotto anni fa, ora dovrà rimangiarsi tutto.
Aveva già in mente alcune possibili punizioni, ma i due veri colpevoli, quelli che lo avevano diseredato e costretto a vivere come un brigante in un villaggio di palafitte, non erano raggiungibili dalla sua vendetta.
Mio padre morì quello stesso anno, avvelenato dall'altro responsabile: Fuscivarian! Ed io ho ancora bisogno di quel gobbo malefico per controllare l'aristocrazia senatoria...
Ma non avrebbe dovuto pazientare molto, prima di prendersi la rivincita anche sul suo odiato suocero: una volta eliminati gli altri pretendenti al trono, avrebbe potuto compiere tranquillamente tutte le vendette che gli restavano.
Chiunque vincerà la grande guerra del nord, dovrà poi vedersela con me!
Certo avrebbe preferito che suo nipote Marvin si fosse alleato con lui: in quel caso non ci sarebbe stato bisogno di tenere a bada i senatori richiamando Fuscivarian.
Marvin rappresentava la legittimità e la novità. Io invece rappresento per il senato e per il popolo l'ombra di un passato che vorrebbero dimenticare.
Non era solo il cognome degli Eclionner, a fare paura: c'era anche il suo nome, Sephir, associato per sempre alla disfatta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue



Ogni notte Sephir sognava le acque fragorose del fiume Dhain, al centro del quale si ergeva la capitale del Regno degli Alfar, considerata imprendibile proprio per quella collocazione.
Io l'avrei presa per fame! Gli Alfar si sarebbero arresi dopo un breve assedio! Sarebbe stato tutto perfetto se non si fosse intromesso Fenrik di Gothian.



Ogni notte riviveva l'incubo del duello col Vampiro, che lo aveva reso storpio a una gamba e lo aveva umiliato davanti al suo esercito e al mondo intero.
Per colpa sua, quel giorno, ho perduto tutto: la battaglia, la guerra, la salute, il potere, la famiglia e la reputazione.
Il Conte di Gothian era intervenuto per garantire il rispetto dell'Antico Patto, ma Sephir aveva capito, prima di tutti gli altri, quali erano le vere aspirazioni del Vampiro.
Vuole sottomettere tutta l'umanità! La vuole rendere schiava di una oligarchia di mostri come lui, che se ne ciberà a suo piacimento...
Sephir era consapevole di essere sanguinario come il Conte, e forse anche di più, ma il suo popolo, i Lathear, erano comunque uomini, e non vampiri!
Questo ha reso la minaccia di Fenrik molto più pericolosa della mia! E per questo lascerò che i miei nemici lo combattano e lo indeboliscano...
Non aveva dubbi che Fenrik avrebbe sconfitto Marvin, Masrek, Ellis ed Elner, facendogli così un grandissimo favore.
Eliminati loro, resterò l'unico Eclionner vivente sulla faccia della terra: nessun senatore oserà più contestare il mio diritto alla corona!
E poi, una volta divenuto imperatore, sposando Marigold, avrebbe garantito la continuazione della Dinastia, e infine avrebbe affrontato il suo unico, vero, grande nemico, il Conte di Gothian.
Non avrò nemmeno bisogno di andarlo a scovare nel suo castello tra i ghiacci...



Sarà lui, con la sua fame di potere, a venire da me, indebolito dagli assalti dei miei figli e nipoti.
E quel giorno, davanti a tutto il mio popolo, dimostrerò il mio valore!
Mentre pensava questo, osservava la folla che lo acclamava.
Lo fanno perché hanno saputo che chi non mi acclama viene immediatamente soppresso.
Avere la fama di uomo sanguinario era molto utile in circostanze simili. Il terrore rendeva tutti obbedienti fino alla più perfetta sottomissione.
Per mille anni gli Eclionner hanno mantenuto il potere con due soli mezzi: il terrore e il sangue!
Sephir ne era fiero.
Quello che invece lo urtava, riguardo al passato della sua dinastia, erano i ricorrenti incesti, e le unioni continue con l'altra famiglia dominante, i Fuscivarian, la stirpe più antica e prestigiosa dell'aristocrazia senatoria.
Avrei dovuto porre fine alle intromissioni di quei nobili decadenti e degenerati, ma essi mi hanno offerto il loro estremo, ultimo e meraviglioso fiore, la mia dolce Wensy, l'unica casa buona della mia vita...
Lei sola riusciva a placare la sua ira, la sua fame di potere, il suo desiderio di guerra e di sangue. Dopo la sua morte, nulla ha più posto argine alla volontà di distruzione di Sephir.
Avrei voluto salvare Marvin, perché solo lui, tra i miei discendenti, ha mostrato di assomigliare a lei nei lineamenti e nel carattere. Ma proprio per questa sua bontà, anche Marvin mi ha voltato le spalle. Non ha speranze contro il Conte Fenrik, ma lo danneggerà a sufficienza per rendermi più facile la vittoria finale.
L'unica sua preoccupazione era come riuscire a tenere a freno Marigold.
L'ho illusa facendole credere che Marvin l'avrebbe sposata, una volta cacciato Elner, e non sarà facile, adesso, farle accettare l'idea che deve sposare me... 

sabato 4 febbraio 2012

Gothian. Capitolo 4. Alienor e Marigold alle porte di Elenna.

Luogo e giorno: Elenna sul Dhain, 5 luglio 999 I.L.

«E' un luogo così sereno. E' incredibile che proprio qui si sia combattuta una battaglia tanto cruenta, nell'anno della Primavera di Sangue» disse Alienor quando la carrozza su cui stava viaggiando verso sud, insieme a lady Marigold di Gothian, arrivò nel tardo pomeriggio in vista della città di Elenna sul Dhain, la più grande e importante del Regno degli Alfar.
Marigold indicò il fiume: «Eppure dicono che il Dhain fosse completamente tinto di rosso, alla fine della battaglia, e che ci vollero molti giorni, prima che la sua acqua ritornasse normale»

«Ne parli come se l’avessi visto di persona» le fece notare la principessa.


La Dama Gialla continuò a fissare il fiume, e le sue parole parvero provenire da molto lontano: «Accadde l’anno in cui mi sposai.  La cerimonia si sarebbe dovuta svolgere per l'equinozio di primavera, a Gothian.


Nessuno si aspettava un attacco dei Lathear. C'era un Patto... ma quel Patto fu violato! 
Sephir Eclionner era sbarcato a Baralbeck con tutta la Flotta Imperiale. Da lì fino ad Elenna, i Lathear si erano fatti largo massacrando tutti coloro che incontravano, nel nome di Eclion!


  I Keltar avevano lasciato passare le navi imperiali, che risalivano il Dhain dall'Estuario, e si erano appostati intorno alla Selva Nera, pronti a schierarsi con il vincitore, quei codardi! Ma Elenna resistette all'assedio, contro ogni previsione>>
Si fermò un momento, come se stesse soppesando attentamente ogni minima parola che andava detta:
<<Il Conte Fenrik mi  disse che le nozze erano rimandate. Gli Alfar chiedevano il suo aiuto. 


Cinquemila cavalieri Albini erano giunti a Gothian per il nostro matrimonio, e Fenrik non esitò a guidarli fino ad Alfarian. Da lì, il mio futuro marito, insieme a tuo nonno Harald, guidò la controffensiva fino ad Elenna sul Dhain, e la battaglia vera e propria ebbe inizio>>
I suoi occhi parevano rivedere qualcosa che era rimasto nascosto per molto tempo nella parte più oscura della sua memoria: <<Di quei cinquemila Albini che erano partiti, ne tornarono a Gothian solo cinquanta, orribilmente mutilati. Non ci voleva molta fantasia per immaginare il sangue... e ti assicuro che il sangue degli Albini di Gothian, è dello stesso colore del tuo!»

Alienor ignorò la provocazione: «Il loro sacrificio non è stato dimenticato, anche se nessuno ha più visto i superstiti, dopo la Primavera di sangue. Sono diventati una leggenda. Quello che mi chiedo è cosa ci facevi tu, a Gothian, nel Ghiaccio. Tu sei una Alfar, come me. Eri una sacerdotessa di Atar, il Fuoco Segreto... ed eri così giovane...»

Marigold le rivolse uno sguardo intenso e vagamente divertito.


 «Giovane? Il tempo è un concetto relativo, nell'Artico. Una notte artica dura sei mesi. E tu non hai idea di quante notti artiche io abbia trascorso, prima di diventare la Contessa di Gothian»


Alienor guardò la sua dama di compagnia come se la vedesse per la prima volta: «Non ne ho idea perché non me ne hai mai voluto parlare! Ma ho sentito tante storie sul tuo conto! Dicono che fosti cacciata dal tempio di Atar perché avevi invocato Eclion, il dio dei nostri nemici. E' vero?>>



La Dama Gialla sorrise compiaciuta: «Ah, mia cara Alienor, sei così vicina alla verità, eppure così lontana! Niente è come appare. La Luce è la mano sinistra delle Tenebre. Sì, sono stata iniziata agli Arcani Supremi, ma non ti svelerò nient'altro, per il tuo bene. Un giorno mi ringrazierai per non averti coinvolto in un gioco più grande di te. Credimi, è meglio che tu ne rimanga fuori! Puoi ancora salvarti. Non chiedermi niente. Fidati di me. Ti proteggerò dai rischi che si corrono fuori dal castello di famiglia!»

Alienor non gradiva di essere trattata come una bambina, e tanto meno come una stupida, ma non fece trasparire il suo disappunto. Non era più in condizioni di superiorità, e doveva essere molto prudente.


Ma su una cosa ha ragione: è meglio non farsi coinvolgere nel suo gioco. Forse posso davvero salvarmi, anche se non sarà certo lei la mia salvatrice. 
Cercò di non far trasparire le proprie perplessità e mantenne un contegno principesco: «Tu parli di rischi. Quali rischi? Anche qui ad Elenna, nel cuore del mio regno?»

Marigold la fissò con occhi di fuoco:


  «Il cuore del tuo regno? Un cuore spezzato, Alienor! Un cuore insanguinato...»


Un fulmine a ciel sereno accompagnò quelle parole nel tramonto. Alienor capì che non doveva chiedere altro.

N.d.A.

Alienor di Alfarian è interpretata da Tamzin Merchant nel ruolo di Catherine Howard ne "I Tudor" ("Tudors")
e da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides in "Children of Dune" ("I figli di Dune") di Frank Herbert.
La città di Elenna sul Dhain è rappresentata da una mappa di Mantova.
Marigold di Gothian è interpretata da Lena Headey nel ruolo di Cersei Lannister ne "Il trono di spade" ("A game of thrones") di Goerge Martin ("Le cronache del ghiaccio e del fuoco", "The song of ice and fire"
e da Emmanuelle Seigner ne "La nona porta" di Roman Polanski con Johnny Depp.