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martedì 17 aprile 2012

Gothian. Capitolo 43. Lady Ariellyn riabbraccia sua figlia Lilieth

Da molti anni aveva perso la speranza.
Non aveva voluto nemmeno sentir parlare di sua figlia.
Anche il solo sentir nominare Lilieth le provocava un dolore insostenibile.
La gente lo aveva capito, ma tendeva a semplificare troppo la questione.
Non si nomina la corda in casa dell'impiccato.
Era questo che pensavano.
In realtà Lady Ariellyn Vorkidian, Contessa di Keltar Senia, era dilaniata dai sensi di colpa, anche se, per amore di suo nipote, aveva sempre mantenuto un contegno esemplare.



Si sentiva in colpa per non essere stata in grado di impedire la rovina di sua figlia.
Ariellyn era rimasta vedova quando Lilieth era ancora una bambina, ed aveva accettato che il ruolo paterno fosse esercitato dal druido Halfgan, guida spirituale della contea.
Tutti i guai erano iniziati quando Lilieth aveva deciso di diventare una sacerdotessa di Ulien, dea della luna, ed Halfgan l'aveva iniziata agli Arcani Supremi.
Perché l’ho permesso? Nulla di buono è mai derivato alla mia stirpe dall'intromettersi nel conflitto tra angeli e demoni.
Il secondo gravissimo errore era stato permetterle di sposare Masrek Eclionner.
I Vorkidian e gli Eclionner si sono fatti la guerra per secoli, la stirpe della Luce contro la progenie delle Tenebre... ed io ho tollerato che queste due discendenze si unissero...
Si era illusa che, in quel modo, Lilieth e Marsrek, con le loro nozze, sanassero una volta per sempre l'antica frattura, e creassero le condizioni per la pace.
Che stupida sono stata! Credere che bastasse questo per porre fine ad una ostilità millenaria!
Ma l'errore più grande di tutti, era stato lasciare che Lilieth accompagnasse Masrek nella sua missione a Lathena.
Non mi perdonerò mai per averle consentito di partire.
Dopo il rapimento di sua figlia, Lady Ariellyn non aveva avuto più notizie di lei.
All'inizio le aveva cercate, ma ogni volta che si illudeva, la delusione era ancora più cocente.
Si era resa conto che l'unica cosa che potesse fare era non ripetere gli stessi errori col figlio di Lilieth.
Aveva vietato ad Halfgan di rivelargli la verità sui motivi della sparizione dei genitori, e si era opposta fermamente all'idea che il ragazzo fosse iniziato al druidismo.
Credeva che farlo istruire come retore e giurista gli avrebbe garantito una vita tranquilla, lontana dai pericoli.
Ma ho fallito anche con Marvin, ora lui è proprio nel mezzo del futuro campo di battaglia!



Quando Marvin era partito, Halfgan aveva trovato il coraggio di affrontare la Lady e di violare il tabù che gravava sulla storia di Lilieth.
Insomma Ariellyn, come te lo devo dire? Ci sono delle prove inconfutabili secondo cui  Lilieth potrebbe essere ancora viva! Ho ricevuto dei messaggi inequivocabili dai druidi di Tadna: dicono di averla vista in compagnia di alcuni navigatori di fiume: si sta muovendo verso sud, lungo il corso dell'Amnis.
Lei aveva scosso la testa, facendo tremare i suoi riccioli ramati.
Era ancora giovane: era diventata madre presto, e a sua volta Lilieth aveva avuto Marvin quando era giovanissima.
Tanta fretta... e poi, per anni e anni, il nulla...
C’era voluto troppo tempo per accettare l’idea che Lilieth non tornasse più, e ora Halfgan insisteva nel riaprire una ferita che non si era mai rimarginata del tutto. 
"Halfgan, mi sono illusa troppe volte... ci crederò solo se e quando la vedrò con i miei occhi"
Erano passati alcuni giorni e poi, in una fredda giornata di fine dicembre, le informazioni di Halfgan si erano rivelate esatte.
Un messaggio in codice da Amnisia annunciava l'arrivo di "ospiti" non specificati, ma la calligrafia sembrava proprio quella di Lilieth.
Solo a quel punto aveva concesso a se stessa di sperare.
Halfgan era tornato alla carica: “Coloro che la volevano prigioniera la volevano anche viva. Questo, insieme ad altre informazioni, mi fa pensare che siano i suoi stessi carcerieri ad accompagnarla. Credo che in fondo loro l'abbiano solo protetta da pericoli maggiori
Ariellyn era rimasta colpita da quell’osservazione: “Rapirla e imprigionarla per proteggerla? Dovrei forse ringraziarli?
Halfgan aveva evitato di spingersi oltre: “Vado alla darsena del Fossato Grande: lì attraccherà la barca con tua figlia e gli altri... ospiti... ma farò capire che per il momento solo Lilieth è persona gradita. Li farà rimanere a distanza, ma sappi fin d'ora che non se ne andranno. Sarà tua figlia a spiegarti come stanno le cose.”.
Lei si era limitata a fissarlo con aria smarrita. La situazione non le era chiara, ma in quel momento erano troppi i suoi pensieri, e le emozioni lo erano ancora di più.

File:Krige as jessica.jpg

E da quel momento era rimasta in attesa.
E' passata un'ora e mi pare un secolo…
Non voleva presentarsi subito al cancello: aveva prima bisogno di osservare di lontano, dall’alto del balcone dell’antica villa.
Era quasi metà mattina quando finalmente scorse in lontananza, sulla riva del Fossato Piccolo, due donne insieme ad Halfgan, che faceva strada.
Una delle due era bionda, e pareva una adolescente, quindi non poteva essere Lilieth.
Ma l'altra...
Aspettò ed osservò meglio.
Dei santissimi! Vi rendo grazie!
Guardò meglio e non ebbe più dubbi, era lei!
E non era cambiata.
Indossa il diadema della moglie di Vorkidex... e sorride...



La gioia di Ariellyn non si poteva esprimere a parole.
Corse giù per le antiche scale della villa e si diresse verso il ponte sul fossato.
Anche Lilieth si era messa a correre in direzione del ponte.
E proprio lì, finalmente, madre e figlia poterono riabbracciarsi.
Si tennero strette per molto tempo, incapaci di staccarsi o di dire una parola, sotto lo sguardo benevolente di Halfgan.



Infine, dopo un'eternità di istanti, si guardarono negli occhi.
Lilieth fu la prima a parlare.
«Madre, perdonami per tutta la sofferenza che ti ho causato. In tutti questi anni il mio cuore si straziava al pensiero di te che mi credevi morta, ma era necessario che non ci fossero comunicazioni di alcun tipo... niente che permettesse ai nostri nemici di risalire a Marvin»
Ariellyn annuì. Lo capiva, e dovette ammettere che sua figlia si era comportata saggiamente.
C’era Marvin da difendere. Ma chi sono questi nemici? 
Accarezzò il viso della figlia, ed un pensiero la turbò.
Diede voce a una domanda inevitabile.
«E Masrek...»
Lilieth sorrise:
«E' vivo anche lui, madre... e so che sta percorrendo la via coloniale verso sud... ma la sua strada è diversa dalla mia...
Ariellyn non volle insistere:
«Ci sono troppe notizie incredibili in una volta sola. Mi pare di essere in un sogno. Ma tu sei vera, bambina mia, sei reale, io ti tocco, ti sento parlare, ti accarezzo i capelli»
E di nuovo la abbracciò.
Quando tornarono a guardarsi in faccia, Ariellyn le disse: «Marvin è diventato un uomo ormai, avrei voluto trattenerlo qui, ma non potevo continuare a nasconderlo in eterno...»
E le lacrime le impedirono di proseguire.
«Lo so» rispose subito Lilieth «Halfgan mi ha spiegato tutto. Sei stata come una madre per lui, la migliore delle madri! Io l'ho messo al mondo, ma tu hai fatto tutto il resto, e te ne sarò grata per sempre. A me è stato concesso di vederlo solo in lontananza: mentre passavamo vicino al porto di Floriana, io l'ho visto... sapevo che era lui... somiglia così tanto a suo padre...»
Ariellyn annuì.
Somiglia troppo a suo padre, è questo che mi preoccupa...
Ma non disse niente: quella era una giornata di festa, e non voleva turbare quella gioia con altre preoccupazioni.
L’unica cosa che importa è che lei sia qui.
Solo allora notò che la ragazza bionda stava attendendo vicino ad Halfgan e sorrideva.
«Chi è questa giovane che ha i tratti degli Alfar?»
Lilieth fece un cenno ad Alienor che si presentò:
«Sono Aliènor di Alfàrian... anche io data per morta, ed anche io tornata nel vasto mondo per compiere il mio destino...»

File:Ghanima2.jpg

Ariellyn ricambiò il sorriso e chinò il capo leggermente, in segno di omaggio.
Aveva intuito che potesse essere lei. A sorprenderla non era tanto l'identità della principessa, quanto le sue parole.
Destino! Tutti a parlare di destino!
Detestava quel termine. Non era mai stata fatalista, e le sembrava sbagliato credere che gli eventi non si potessero cambiare con le proprie forze. Ma anche quello era un argomento troppo delicato, e decise di rimandare tutte le domande ai giorni seguenti..
C'è un tempo per ogni cosa, e questo è il tempo per la felicità!


N.d.A.

Lady Ariellyn Vorkidian è interpretata da Alice Krige nel ruolo di lady Jessica Atreides ne "I figli di Dune" ("Children of Dune") miniserie tv tratta dall'omonimo romanzo di Frank Herbert.
La guerra tra i Vorkidian e gli Eclionner è ispirata a quella tra gli York e i Lancaster, nota come Guerra delle due Rose (ne ha tratto ispirazione anche George Martin nelle sue Cronache, dove la rivalità principale è tra la famiglia Stark e la famiglia Lannister).
Marvin Vorkidian è rappresentato come Jon Snow ne "Il trono di spade".
La città di Tadna è ispirata da Pavia e il fiume Tadnius dal Ticino, mentre l'Amnis è il Po.
Lilieth Vorkidian è intepretata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine Pendragon in "Camelot".
L'espressione "Per le antiche scale" è una citazione del titolo di un romanzo di Mario Tobino.
Il druido Halfgan è interpretato da Gurney Halleck. Nella stessa foto Lilieth è rappresentata come Irulan Corrino.
Alienor di Alfarian è interpretata da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides.