martedì 14 gennaio 2014

Differenza tra sonno, stato soporoso, coma e stato vegetativo



È difficile dare una definizione precisa e univoca del sonno. Una delle più calzanti è quella data nel 1985 da Fagioli e Salzarulo, che lo presentano come "uno stato dell'organismo caratterizzato da una ridotta reattività agli stimoli ambientali che comporta una sospensione dell'attività relazionale (rapporti con l'ambiente) e modificazioni dello stato di coscienza: esso si instaura autonomamente e periodicamente, si autolimita nel tempo ed è reversibile".
Altra definizione: Stato prontamente reversibile di ridotta attività ed interazione con l'ambiente circostante. 


Benché il sonno sia rappresentato da un apparente stato di quiete, durante questo stato avvengono complessi cambiamenti a livello cerebrale che non possono essere spiegati solo come un semplice stato di riposo fisico e psichico. Ad esempio, ci sono alcune cellule cerebrali che in alcune fasi del sonno hanno una attività 5-10 volte maggiore rispetto a quella che hanno in veglia. Due caratteristiche fondamentali distinguono il sonno dallo stato di veglia: la prima è che nel sonno si erige una barriera percettiva fra mondo cosciente e mondo esterno, la seconda è che uno stimolo sensoriale di un certo livello (ad esempio un rumore forte) può superare questa barriera e far svegliare chi dorme. Il sonno è quindi prontamente reversibile.

La dizione "prontamente reversibile" non si può quindi associare al coma o all'anestesia che, rispettivamente, sono una patologia e uno stato di quiete indotto farmacologicamente.
Il sonno quindi si differenzia da altri stati di alterazione di coscienza:
  • Col sonno l'abolizione dello stato di vigilanza è, come già detto, reversibile. Quindi il soggetto può risvegliarsi dopo uno stimolo anche non doloroso.
  • Lo stupor, diversamente, è un'alterazione dello stato di coscienza dal quale ci si può risvegliare solo dopo somministrazione di uno stimolo doloroso.
  • Lo stato comatoso è un'alterazione dello stato di coscienza dal quale non ci si può risvegliare dopo somministrazione di uno stimolo doloroso.
  • Ben più grave è la morte cerebrale con la cessazione irreversibile di tutte le attività cerebrali.  


Lo stupor è una condizione che si presenta in alcune persone quando sono sottoposte a cure mediche d'emergenza. È definita come una sindrome clinica dell'acinesia (stato di impossibilità di movimento) e del mutismo, ma con una relativa conservazione della coscienza di sé. Viene chiamato anche stato soporoso o sindrome "locked in", perché è come se la coscienza fosse chiusa dentro il corpo senza poterlo utilizzare. E' qualcosa che appare terribile. Alcuni sostengono che essendo la coscienza sedata, non emerga l'angoscia per tale situazione, ma al riguardo occorre documentarsi meglio.
Lo stupor non è assimilabile al coma o allo stato vegetativo, mentre riguarda maggiormente la diminuzione dell'attenzione, della comprensione e dell'orientamento. A titolo di esempio, alcuni soggetti che hanno riportato ferite per improvvise concussioni, eventi traumatici al cervello del tipo MTBI (Mild Traumatic Brain Injury), o hanno subito altri deterioramenti cognitivi a causa di lesioni o shock, possono entrare in stupor, una condizione di ottundimento che li rende parzialmente coscienti relativamente al sé o a ciò che li circonda, oppure perdono conoscenza ma la riprendono solo in parte, ritornando ad uno stato di coscienza minimale, evento che può verificarsi spontaneamente o a seguito delle cure prestate.
Nello stupor il soggetto raggiunge e mantiene la vigilanza solo se stimolato continuamente ed in modo intenso.


Diverso è il caso dell'anestesia. Anestesia, indica genericamente l'abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare. La parola fu inventata dal medico e poeta Oliver Wendell Holmes, che la mutuò dal greco ἀναισθησία ("mancanza della facoltà di sentire", per via dell'alfa privativo). Il termine può anche indicare un sintomo di molte malattie nervose (vedi Anestesia organica).
L'anestesia generale o totale viene realizzata mediante farmaci "anestetici" e che inducono un stato di narcosi, ovvero una condizione di perdita di coscienza in cui possono essere alterate in varia misura anche le funzioni vegetative. I farmaci che inducono la narcosi possono essere somministrati dall'Anestesista principalmente per due vie: quella iniettiva (nello specifico quella endovenosa) e quella inalatoria.
Gli scopi dell'anestesia sono: la soppressione dello stato di coscienza (ipnosi), l'abolizione del dolore (analgesia), il rilassamento dei muscoli (miorisoluzione), l'abolizione del ricordo (amnesia) e la riduzione delle complicazioni legate allo stress chirurgico.



In neurologia si definisce coma un profondo stato di incoscienza che può essere provocato da intossicazioni (stupefacentialcooltossine), alterazioni del metabolismo (ipoglicemiaiperglicemiachetoacidosi) o danni e malattie del sistema nervoso centrale (ictustraumi cranici,ipossia): fra tutte, le più comuni cause di coma sono le alterazioni del metabolismo.
In rianimazione, a volte, può essere necessario indurre un coma artificiale temporaneo per mezzo di farmaci, per ridurre l'edema cerebrale dopo un danno subito e permettere al respiratore artificiale di "lavorare" più facilmente.
La gravità e la profondità dello stato di coma si misura mediante la Glasgow Coma Scale (scala GCS) che, in base alle risposte a vari stimoli, stabilisce un grado di coma che va da 3 (coma profondo) a 15 (paziente sveglio e cosciente).
La differenza fondamentale fra il coma e lo stato soporoso è che un paziente in stato comatoso non è capace di rispondere coscientemente e coerentemente in alcun modo né agli stimoli verbali né a quelli dolorosi, mentre un paziente in stato soporoso riesce a dare una risposta a tali stimoli, almeno istintiva (gridare in risposta a un pizzicotto, per esempio).

Restano da porre alcune domande fondamentali: chi è in coma, può sognare? può percepire qualcosa della realtà?

Lo stato vegetativo è una condizione di possibile evoluzione del coma caratterizzata dalla ripresa della veglia, senza contenuto di coscienza e consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante.
Lo stato vegetativo viene definito persistente (stato vegetativo persistenteSVP) - in inglese Persistent Vegetative State (PVS) - se protratto nel tempo e permanente quando si presume che sia irreversibile. 
Esistono oggi tuttavia ancora molte controversie sia da un punto di vista medico che legale sul fatto che questa condizione sia irreversibile o meno.

Criteri diagnostici

Si considera un soggetto in stato vegetativo:
  • quando gli occhi sono aperti, abitualmente presenta una mobilità oculare e delle palpebre ma non segue con lo sguardo uno stimolo visivo
  • non ha alcuna coscienza di sé né dell'ambiente circostante
  • è presente il ciclo sonno-veglia
  • mostra schemi riflessi di movimento in risposta a stimoli dolorosi, non volontari
  • compie movimenti spontanei stereotipati, non finalistici
  • può presentare alcuni riflessi arcaici tra cui movimenti di masticazione, deglutizione, smorfie del viso, sbadiglio, presa della mano (grasping)
  • può riacquisire il respiro autonomo e la deglutizione.

Alcuni casi clinici famosi


E' interessante la testimonianza di Miguel Farrondo, che entrò in coma nel 1987 e si risvegliò 15 anni dopo:

«Fu come addormentarsi e svegliarsi il giorno dopo», ha raccontato. «Vedendo mia figlia mi emozionai. Con lei ho recuperato il tempo perduto e ora sono nonno». Anche se Miguel è stato operato molte volte e ha subito un’emiparesi è felice: «È come se avessi 12 anni, perché sono nato due volte», ha spiegato raccontando l’impressione che gli fece il mondo al risveglio. «È cambiato parecchio. Quando ho cominciato ad andare per strada pensavo: la gente è matta, parla da sola, invece parava al cellulare». Per Miguel era assurdo anche vedere una donna al volante della macchina della polizia: «Pensavo fosse carnevale». Fu incredibile persino leggere il giornale e scoprire che non c’era più l’Unione Sovietica, ma «la Repubblica Ceca, il Montenegro, la Slovenia». Quando poi «andai in banca la prima volta», Miguel chiese dove fosse il computer, perché «ai miei tempi erano giganti, mentre ora sono piccolissimi». Poi la scoperta dei cd sostituiti alle cassette e dell’euro al posto delle pesetas.


Dire le proprie ragioni in un italiano corretto è molto più efficace.

lunedì 13 gennaio 2014

PIL dal 1861 ad oggi in Italia: grafici e mappe regionali

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Come si vede dai grafici, l’Italia ha avuto, come tante nazioni occidentali un grande sviluppo del PIL negli ultimi 150 anni, passando da un reddito attualizzato di circa 1.500 euro a testa nel 1861 a circa 25.000 euro oggi. Si nota pero’ che il periodo d’Oro per l’Italia e’ stato quello dal dopoguerra ai primi anni 80, epoca in cui l’Italia ha avuto una crescita media annua del PIL pro-capite 4-5% (superiori anche a quelle degli altri paesi europei), contro le crescite medie dell’1% nell’Italia Liberale (1861-1913) ed in quella fascista (1922-38). A partire dagli anni 80 si nota un rallentamento della crescita, piu’ vistoso negli anni 90, fino ad una sostanziale stasi con ampie recessioni nel corso degli anni 2000. Si nota anche che le divergenze regionali, in particolare tra Nord e Sud del Paese, sono sempre cresciute, ad eccezione proprio del periodo 1950-1980 che e’ stato quello di massima crescita del paese.
Guardando le Mappe del PIL procapite, si possono vedere le evoluzioni delle varie regioni.

Altro grafico riguarda la divergenza di PIL reale (non nominale ed a parità di potere d’acquisto) tra Nord e Sud: le differenze di ricchezza reali sono inferiori grazie al minor costo della vita al sud.

Appare comunque del tutto evidente che:
- Durante i periodi recessivi, di stasi economica o bassa crescita, le differenze di PIL pro-capite tra Nord e Sud aumentano
- Durante i periodi di forte crescita economica (specie nel periodo 1950-70) le differenze di PIL si riducono drasticamente tra Nord e Sud.

Tutte le scappatelle vip dell'ultimo anno


E’ risaputo, le celebrità sono spesso inclini al tradimento. La vita di coppia non va sempre d’accordo con il loro stile di vita e a farne i danni è spesso il patto di monogamia. Iil sito d’incontri extraconiugali Ashleymadison.com ha stilato una classifica delle scappatelle vip più chiacchierate a livello internazionale dell’anno appena concluso. E loro, i vip, con tutti i rischi del mestiere, ci cascano di continuo alimentando (in)consciamente quell’apparato irriverente che è il gossip, sempre attento a mettere a nudo il fedifrago di turno.
Ecco servita, quindi, la top 10 delle celebrità che non hanno saputo resistere alla tentazione del tradimento:
Simon Cowell & Lauren Silverman
E’ così che... c’era una volta Lauren e Andrew Silverman, coppia amica da più di sei anni con Simon Cowell, il creatore del format America's Got Talent e ideatore del talent show X Factor, nonché terzo incomodo che pochi giorni fa ha dichiarato pubblicamente, per la prima volta: “Ho tradito un amico”.  In attesa ora di un bebè da Lauren, si aggiudica senza dubbio, il gradino più alto di un podio non tra i più ambiti tra i vip.
Lionel Messi & la stripper bionda di Las Vegas
In seconda posizione, invece, troviamo il calciatore argentino Lionel Messi, finito sulle prime pagine dei giornali di gossip per delle foto che lo ritraevano insieme ad una spogliarellista di Las Vegas, durante una festa organizzata dall’ex calciatore brasiliano Ronaldo. Sulla prima pagina della rivista argentina Pronto si leggeva: “Le foto che mettono a rischio il matrimonio di Lionel Messi”.
Lamar Odom & Jennifer Richardson
Il terzo posto di questa classifica spetta ad un altro sportivo: Lamar Odom, cestista statunitense dei Los Angeles Clippers sposato con Khloe Kardashian dal 2009 che, questa estate è stato messo alle strette dai rumors sempre più insistenti che lo volevano con la stripper Jennifer Richardson.
Cristiano Ronaldo & Andressa Urach
A cavalcare l’onda dello scandalo non poteva mancare Cristiano Ronaldo con Miss Bum Bum Andressa Urach. I due si sarebbero intrattenuti in una suite dell’Hotel madrileno Villa Magna Hotel (costo notte: oltre dodicimila euro). Chissà cosa ne pensa la fidanzata Irina Shayk.
Andy Coulson & Rebekah Brooks
Lui, Andy Coulson, ex direttore di diversi tabloid (poi portavoce di David Cameron) e lei, Rebekah Brooks, amministratore delegato di tabloid scandalistici di Rupert Murdoch in Inghilterra, si sono ritrovati al centro del processo d’accusa Tabloidgate, il quale ha rivelato al mondo che i due, entrambi sposati, ebbero una relazione clandestina dal 1998 al 2004.  All’epoca, Rebekah era sposata con l’attore Ross Kamp, mentre l’ex direttore è rimasto sposato con la stessa donna, da cui ha avuto due figli.

Andrés Velencoso & Ursula Corberó

Dopo cinque anni arriva al capolinea anche la storia d’amore tra Andrés Velencoso e Kylie Minogue: il modello spagnolo le ha preferito l’attrice Ursula Corberó, la conferma ci sarebbe stata alla recente festa dei cinque anni dell’edizione spagnola di Vanity Fair, grazie ad una fonte vicina alla coppia.
Liam Hemsworth & January Jones
Altra coppia al centro dell’attenzione delle riviste di gossip è quella formata da Miley Cyrus e Liam Hemsworth. In occasione del party pre-Oscar che si è tenuto al Grey Goose di Los Angeles, alcuni testimoni hanno visto Liam baciare January Jones, l’attrice americana della serie televisiva Mad Men. I due sono stati immortalati dai fotografi mentre lasciavano il locale a bordo della stessa auto. Fra i due ci sono dodici anni di differenza, lei single madre del piccolo Xander.
Gwyneth Paltrow & Jeff Soffer
L’attrice americana Gwyneth Paltrow ha più volte ammesso alle riviste di gossip il suo problema di coppia con il marito Chris Martin, quello che però non ha specificato è che il problema abbia un nome, un cognome ed un notevole conto in banca: Jeff Soffer, il miliardario americano sposato con l’ex modella Elle MacPherson.
Zlatan Ibrahimovic & Sylvie Meis
L’accoppiata calciatore-modella è una relazione che si manifesta spesso ai giorni d’oggi, e se non funziona... si riprova. Come ha tentato di fare la modella olandese Sylvie Meis che dall’ex marito Rafa Van Der Vaart è passata al calciatore del Paris Saint-Germain Zlatan Ibrahimovic. Da alcune notizie trapelate dai quotidiani olandesi, i due si vedrebbero di nascosto a Parigi. Una vendetta servita fredda dal calciatore svedese all’ex marito della bella Sylvie: la rivalità tra i due, infatti, risale ad inizio 2000 quando entrambi giocavano insieme nell’Ajax.
Gerard Pique & Bar Refaeli
Gerard Pique ha l’amante. Il calciatore spagnolo tradisce la cantante Shakira con Bar Refaeli, avvistata più volte alle feste private della squadra ed in trasferta, a seguire il Barcelona in Champions League, sia al San Siro di Milano che a Londra. La notizia è stata lanciata da Aruscity, il programma pomeridiano della tv catalana che ha parlato dell’amicizia speciale che lega i due.

Via libera agli sgravi fiscali per chi compra libri: ecco come ottenerli

Via libera agli sgravi fiscali sull'acquisto di libri!

Sgravi fiscali pari al 19% sulle spese sostenute per l'acquisto di libri, fino a un tetto di 2.000 euro a persona per anno solare. Questa nuova disposizione varrà per almeno 3 anni.
Fino al 2016 quindi ciascuno di noi potrà detrarre fino a 1.000 euro annui per i libri in generale e altri 1.000 per testi scolastici e universitari. Quando andrete in libreria a fare incetta di novità del 2014, ricordatevi di conservare lo scontrino!

Quanti libri riuscite a leggere in un anno? Se fossero una cinquantina, vi potrebbero venire rimborsate quasi 200 euro. Non male per chi legge sia per piacere che per dovere.

Come incentivo concreto all'acquisto dei libri, la misura sarà un beneficio non solo per noi lettori ma anche per tutta la filiera del libro, dai librai agli editori.

Aggiunge un ulteriore, interessante aspetto Stefano Mauri, presidente del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol:

"La detrazione sull'acquisto di libri, al di là del pregevole regalo ai lettori, è anche un regalo all'altra metà del Paese, quella che non pensa sia opportuno leggere: in qualche modo indica loro una strada più vicina a quella promossa dagli altri grandi Paesi europei. 

I diritti del lettore.



Riguardo al primo punto, però, esercitatelo con parsimonia!

La mia donna ideale.



Beh, credo che il quadro dica tutto su ciò che mi piace in una donna.

domenica 12 gennaio 2014

PIL pro capite: la Germania cresce, l'Italia crolla.

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Nel periodo 2000-2008: il prodotto interno lordo pro capite a parità di potere d’acquisto ha mostrato queste evoluzioni:
- L’area d’Europa che s’e’ maggiormente impoverita e’ il NORD ITALIA; seguono a ruota le regioni industriali e piu’ avanzate della Francia
- Le aree che maggiormente si sono arricchite sono: EST EUROPA, Grecia e le regioni meno avanzate della Spagna
In sintesi si sono impoverite maggiormente le regioni forti ed industriali, competitors della Germania, e si sono arricchite maggiormente alcune aree più remote ed arretrate dell’Europa.
Ora vediamo il Periodo 2008-2010:
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- Le aree d’Europa che si sono maggiormente impoverite sono quelle PERIFERICHE
- Le aree che maggiormente si sono arricchite sono: GERMANIA ed alcune nazioni ad essa connesse
In sintesi si sono impoverite ancora una volta le regioni forti ed industriali, competitors della Germania, e con esse hanno fatto un balzo all’indietro le aree dove precedentemente erano arrivati copiosi capitali esteri e dove con la crisi sono fuggiti. A questo punto la Germania ed alcune piccole nazioni limitrofe si arricchiscono.
 No abbiamo disponibili grafici per il Periodo 2010-2013, ma possiamo dirvi che:
- Le aree d’Europa che si sono maggiormente impoverite sono quelle PERIFERICHE dell’Eurozona
- Le aree che maggiormente si sono arricchite sonoGERMANIA ed alcune nazioni ad essa connesse, nonché le nazioni fuori dall’Eurozona

CONCLUSIONI
Tra il 2000 ed il 2013, nel complesso il prodotto interno lordo procapite a parita’ di potere d’acquisto vede:
- Un arricchimento costante e crescente della GERMANIA e di alcune piccole nazioni collegate
- Un’impoverimento evidente dei maggiori Competitors continentali della Germania, aree forti economicamente dell’Eurozona, a partire dal NORD ITALIA, ma anche CATALONIA, OLANDA, IRLANDA e FRANCIA del Nord Est.
Al di fuori di questo perimetro, rallentano Grecia e Sud Italia e si rafforzano alcune nazioni dell’Est Europa che generalmente non adottano l’Euro.

Un mostro chiamato MES



Il Meccanismo europeo di stabilità (MES), istituito dalle modifiche al Trattato di Lisbona (art. 136) approvate il 23 marzo 2011 dal Parlamento europeo e ratificate dal Consiglio europeo a Bruxelles il 25 marzo 2011, durante il governo Monti, nasce come fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria della zona euro 

Quote di partecipazione per stato membro

Il MES ha un capitale autorizzato di 700 miliardi di € di cui solo 80 saranno versati dagli stati membri: i rimanenti 620 miliardi (se necessari) saranno raccolti attraverso apposite emissioni di obbligazioni sul mercato.
Il trattato prevedeva il pagamento del capitale in 5 rate annuali ma l'eurogruppo nella riunione del 30 marzo 2012 ha deciso che il pagamento sarà accelerato per essere completato entro la metà del 2014.
Stato membro del MESPercentuale di
contributo
Numero di
azioni
Sottoscrizione di capitale
(€)
PIL nominale2010
(milioni didollari)
Germania27,1464%1.900.248190.024.800.0003.315.643
Francia20,3859%1.427.013142.701.300.0002.582.527
Italia17,9137%1.253.959125.395.900.0002.055.114
Spagna11,9037%833.25983.325.900.0001.409.946
Paesi Bassi5,717%400.19040.019.000.000783.293
Belgio3,4771%243.39724.339.700.000465.676
Grecia2,8167%197.16919.716.900.000305.415
Austria2,7834%194.83819.483.800.000376.841
Portogallo2,5092%175.64417.564.400.000229.336
Finlandia1,7974%125.81812.581.800.000239.232
Irlanda1,5922%111.45411.145.400.000204.261
Slovacchia0,824%57.6805.768.000.00086.262
Slovenia0,4276%29.9322.993.200.00046.442
Lussemburgo0,2504%17.5281.752.800.00052.433
Cipro0,1962%13.7341.373.400.00022.752
Estonia0,186%13.0201.302.000.00019.220
Malta0,0731%5.117511.700.0007.801
Totale100.07.000.000700.000.000.00012.202.194

Critiche

Diversamente da altri fondi di stabilità come il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, non è prevista la possibilità di un mero accantonamento contabile, ovvero il conferimento in proprietà o ipoteca di beni demaniali, e quindi di una sua definizione preventiva in assenza dell'applicazione degli aggiustamenti di bilancio, con i quali gli stati potrebbero in futuro reperire in tempi rapidi la quota di loro competenza, laddove richiesto dal fondo MES.
L'accantonamento contabile tuttavia potrebbe evitare il trasferimento e l'immobilizzo finanziario pluriennale di importanti risorse dei bilanci nazionali, comportando il rischio di scarso impiego nel fondo, laddove non è riscontrabile analoga rigidità nelle norme degli stati membri per l'accertamento e la valorizzazione dei beni e dei versamenti relativi al capitale sociale nelle società di capitali di diritto privato.

File:ESM members.svg

La legislazione dell'Eurozona (detta anche Unione Sovietica Europea o Quarto Reich Tedesco) non prevede inoltre un tetto massimo, deliberato da un organismo esterno, al leverage (rapporto fra indebitamento e capitale) fra capitale sociale autorizzato e esposizione debitoria verso gli Stati membri, quale strumento di governance per evitare che un fondo di garanzia indipendente con compiti di pubblica utilità, relative immunità e garanzie di riservatezza, possa trasformarsi in un soggetto speculativo.
Unica indicazione del rapporto con gli istituti di credito è la possibilità di finanziarsi nel mercato secondario e interbancario, senza cenni in merito alla facoltà di detenere azioni o strumenti derivati, conferibili dagli stati membri che hanno convertito aiuti alle loro banche in azioni di proprietà. Questione che porrebbe innanzitutto il problema di nazionalità delle banche, trasferendo il controllo a un soggetto estero e, per i suoi fini, privo di controllo politico. In secondo luogo la questione di sovrapposizione di competenze con la BCE, in rapporto di proprietà col MES e regolatore del settore bancario, oltreché unico soggetto avente strumenti per essere un prestatore di ultima istanza (laddove il MES non può praticare il quantitative easing, ovvero regolamentare le garanzie dei suoi prestiti senza le conseguenze del giudizio dei mercati).

Se questo è un uomo (le ultime da Palazzo Pitti)



Chiedo scusa a Primo Levi per aver utilizzato il suo titolo in un contesto totalmente diverso, ma qui la domanda si pone: dopo gli orrori del risvolto rialzato, vediamo con orrore uno street style con pantaloni attillati a sigaretta e così corti da lasciare la caviglia del cosiddetto uomo scoperta a pelle nuda oppure con calzini rossi che neanche a San Silvestro o a Carnevale sarebbero accettabili.
A Palazzo Pitti si vede questo ed altro...



Mah... ditemi voi se questo è un uomo...

Elisabetta II in guerra



Nel febbraio 1945, l'allora principessa reale Elisabetta Windsor, erede al trono britannico, si iscrisse al Servizio territoriale ausiliario con la funzione di autista e di meccanico.
Già da allora mostrava di essere un "maschiaccio", per la sua passione per le automobili e per la meccanica, che sono riportate anche nel film "The Queen", quando, rimanendo in panne nel bel mezzo delle highland di Balmoral, riesce a individuare il problema della macchina nel semiasse.

sabato 11 gennaio 2014

Instabilità dei sistemi politici e guerre civili in corso.

guerra civile globale3

Continua il nostro monitoraggio sull’instabilità sociale mondiale. La situazione dal nostro ultimo articolo non è migliorata ma  anzi diversi paesi sono stati travolti da violente proteste popolari e altri sono stati teatri di veri e propri scontri armati. A dispetto  della tanto enfatizzata crescita economica sembra che a riceverne i benefici non sia sicuramente il 99%della popolazione mondiale.
Ora faremo un quadro riassuntivo delle nuove situazioni emerse ma anche di quelle già presenti. I paesi non citati vuol dire che non  hanno avuto significative variazioni del quadro sociale.
 AFRICA
 Sud Sudan: gli scontri tra ribelli e governativi continuano ed hanno provocato centinaia di morti e decine di migliaia di sfollati. La  situazione attualmente è in stallo.
Repubblica Centrafricana: centinaia di morti negli scontri tra i guerriglieri golpisti islamici appoggiati dal Ciad e le milizie cristiane. La Francia è intervenuta militarmente e attualmente il presidente golpista è stato costretto alle dimissioni. La situazione rimane fluida.
Repubblica Democratica del Congo: diversi morti negli scontri tra i governativi e le milizie religiose ribelli. Situazione caotica.
Mali: dopo l’intervento francese la situazione sembra stabilizzarsi, ma permane la presenza di guerriglieri islamici e la minaccia di attentati.
Tunisia, Egitto, Libia: nei tre paesi nordafricani la situazione è leggermente migliorata ma scontri, morti e disordini sono all’ordine del giorno.
ASIA
Yemen: sempre caotica la situazione in Yemen dove si fronteggiano miliziani di Al-Qaeda, separatisti, sciiti e governativi con scontri quotidiani e diversi morti.
Siria: la guerra civile siriana prosegue in una tragica stabilità in cui si aggiunge il ruolo da protagonista dei miliziani di Al-Qaeda.
Iraq: qui la situazione sembra precipitare verso una vera e propria guerra civile tra gli sciiti governativi filo-iraniani e i sunniti ribelli capeggiati da Al-Qaeda.
Bangladesh: escalation di scontri tra l’opposizione nazionalista e il governo accusato di brogli. Da ottobre i morti superano i cento e nelle ultime settimane la tensione è andata aumentando.
Thailandia: le forti proteste dell’opposizione hanno portato alle dimissioni del governo e ad elezioni anticipate. I rivoltosi però non hanno accettato questa soluzione e pretendono l’instaurazione di un governo popolare non eletto appoggiato dai militari. Per il 13 gennaio prevista una grande manifestazione.
Cambogia: dopo le proteste contro i risultati delle elezioni, si sono verificate intense rivolte nella capitale da parte degli operai tessili sottopagati che hanno portato la polizia a sparare sulla folla facendo quattro morti. La situazione è da monitorare dato il grande malcontento popolare verso il corrotto primo ministro filo-vietnamita al potere da decenni e verso il Re che viene visto come una marionetta di quest’ultimo.
Vietnam: per la prima volta il paese è scosso da una forte rivolta operaia contro uno stabilimento Samsung con circa otto morti. Anche qua è seriamente da seguire la forte rabbia della classe operaia che rimane sottopagata e sfruttata.
Singapore: anche la ricca città-stato orientale è stata coinvolta nelle rivolte della numerosa minoranza indiana presente nel paese.
EUROPA
Ucraina: il paese ex-sovietico è stato travolto dalle proteste dell’opposizione nazionalista contro l’abbandono delle trattative con l’UE da parte del governo filo-russo. Attualmente dopo diverse settimane di protesta la situazione non è cambiata e il governo è sempre più orientato verso Mosca. La situazione rimane comunque fluida.
Italia: nel nostro paese si registra una tensione notevole tra una elite di governo, sostenuta da un terzo della popolazione, e i rimanenti due terzi. Ne consegue una crescita di manifestazioni antigovernative, in particolare su tematiche riguardanti le politiche economiche decise dall'Unione Monetaria Europea e sulla questione dell'immigrazione clandestina.
Grecia: sempre tesa la situazione in Grecia, dove si sono verificati anche colpi di armi da fuoco verso l’ambasciata tedesca.
SUD AMERICA
Venezuela: l’inflazione galoppante che ha portato una grave crisi economica ha fatto esplodere la criminalità con diversi morti in tutto il paese ed ha portato alle dimissioni del governo. Attualmente si è formato un governo di emergenza per affrontare il problema.
Argentina: anche qui inflazioni e crisi economica hanno portato ad un sciopero della polizia che ha conseguentemente provocato saccheggi, devastazioni e morti.
Qui di seguito alleghiamo la nostra cartina che monitora la situazione sociale mondiale. Vogliamo ricordare che questa legenda riguarda solo la situazione interna e non eventuali tensioni tra paesi diversi (come Corea Nord contro Corea Sud).
Continueremo ad aggiornarvi sull’instabilità mondiale soprattutto in questo 2014 che potrebbe essere un anno storicamente importante dove tensioni profonde sia interne sia geopolitiche potrebbero esplodere a causa anche di una crisi economica che a dispetto delle roseeprevisioni del 2013 potrebbe entrare nella sua fase più tragica.

David Gandy - Nodo Windsor - tie Windsor knot



David James Gandy (Billericay19 febbraio 1980) è un noto indossatore britannico.

È cresciuto in Essex in una famiglia della classe operaia. Dopo aver vinto un concorso televisivo è diventato un modello di successo. Per diversi anni, Gandy è stato il modello maschile di punta per Dolce & Gabbana e li ha rappresentati nelle loro campagne e sfilate di moda.

In un settore dominato da modelli magri ed efebici, i muscoli e i tratti marcati di David hanno fatto in modo che alcuni stilisti di moda passassero ad uno standard di modello più maschile. L'aumento della sua popolarità e il riconoscimento del suo nome è stato determinato dalle miriadi di copertine di riviste, editoriali, servizi fotografici, interviste e premi di settore. Ha continuato a partecipare a progetti legati alla moda e progetti personali come la scrittura di un blog per Vogue, scrivendo recensioni 
per GQ.

Ne parlo in questa sede più che altro perché Gandy ha optato sempre per un look classico e in questo ambito ha scelto, come nodo alla cravatta, quello che è considerato il più elegante dei nodi, e cioè il nodo Windsor doppio di cui io sono uno strenuo sostenitore. Ed è proprio per questo che una delle rubriche del mio blog è stata chiamata "Nodo Windsor Club", per presentare ogni settimana un personaggio pubblico che è divenuto in un certo senso un testimonial di questo tipo di nodo.



David Gandy - Arrivals at the Burberry Prorsum Menswear Show

David Gandy - Jaguar F-TYPE Coupe Launch Party

David Gandy - Arrivals at the Burberry Mens Runway Show — Part 2

venerdì 10 gennaio 2014

I pantaloni a sigaretta col risvolto da uomo: esiste un limite al ridicolo?



Quando li ho visti la prima volta pensavo fosse uno scherzo o il costume di un clown.
Giovani uomini (?) con pantaloni aderenti e con un risvolto sollevato come se ci fosse l'acqua alta a Venezia.
Calzini in bella mostra, o addirittura la pelle nuda.



Perché? Ditemi... perché? 
Ora, per le donne passi, questo look, anche se non mi entusiasma, ma per gli uomini?
Non capisco...
Voi donne, trovate virile un uomo che indossa i pantaloni a sigaretta col risvolto? Non vi sembra un po' ridicolo, come look maschile?

giovedì 9 gennaio 2014

Perchè i gatti dormono nel letto degli umani?


Il gatto, come sappiamo, ha una personalità difficilmente addomesticabile. Il suo istinto è tale che, se lo lasciassimo fare, lo troveremmo a mangiare nei nostri piatti, a passeggiare sul tavolo. Nel caso dei gatti di appartamento, la cui igiene è più controllata, questo a volte viene tollerato, ma non potrebbe essere tollerabile nel caso in cui il gatto viva in parte fuori casa. Gli stessi istinti lo spingono a dormire nei nostri letti, anche in nostra presenza. Per quale motivo?
Ecco una serie di ragioni che gli etologi hanno verificato:
1) I gatti, come tutti i felini, preferiscono dormire in un punto rialzato, da cui poter controllare meglio l’ambiente circostante. Il letto soddisfa questo requisito.

2) I gatti hanno l'istinto di mimetizzarsi. Le caratteristiche delle coperte sembrano essere fatte apposta per questo.

3) Il gatto hanno una temperatura interna molto superiore alla nostra. Per mantenerla, necessitano, specie d'autunno e d'inverno, di dormire in luoghi caldi e a contatto con fonti di calore. E non c'è nulla di più caldo e comodo del nostro morbido giaciglio.



Ma allora non c'è una ragione di affetto che lega il gatto al suo padrone? Secondo gli etologi può esistere, nel senso che il gatto tende a vedere nell'umano che se ne prende cura, una prosecuzione della madre.

Se il gatto vive con più persone, le percepisce come una comunità e tende a legarsi con chi glielo permette, come se cercasse la protezione di un capobranco dominante.

Ma è salutare per noi dormire col gatto? Alcuni studi medici hanno dimostrato che le persone che convivono con un animale domestico sviluppano meno allergie, ma gli stessi studi hanno anche dimostrato che il rischio di manifestare allergie aumenta sensibilmente se dormiamo con loro nello stesso letto. Non dimentichiamo inoltre che chi dorme insieme a noi ha gli stessi nostri diritti, non possiamo imporre anche ad altri la presenza del nostro gatto nel letto.

In caso di allergia o di altre controindicazioni, basterà chiudere la porta di camera e lasciarlo in salotto; non tarderà certo a trovare un nuovo giaciglio altrettanto confortevole.
In commercio esistono cucce di varie forme e dimensioni in cui potrà riposare altrettanto bene. Chi possiede un gatto sa che ama molto le scatole che presentano molti vantaggi simili a quelli di un letto. Eventualmente potremmo dotare la sua scatola con una vecchia coperta e potremmo convivere tutti in maniera serena. Il nostro gatto potrà comportarsi come prevede la sua natura felina e noi potremmo amarlo comunque continuando a vivere come esseri umani in mezzo ad altri esseri umani.

Alcune frasi da pronunciare più spesso ai bambini





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Ci sono frasi che spesso diamo per scontate e che per questo non vediamo la necessità di dire ad alta voce. Ma i nostri figli attendono di sentirsi dire queste parole, ne hanno bisogno. Cercate di ricordare sempre ai vostri bambini ciò che sentite per loro, e siate sinceri quando pronunciate queste parole.
1. “Mi piace giocare con te” o “Adoro stare con te”, oppure “Con te mi diverto un sacco”. Per i bambini è davvero importante sapere che anche per voi il tempo trascorso insieme è stato bello e che non avete giocato con loro solo per dovere o per farli contenti ma perché siete voi stessi a divertirvi in loro compagnia.
Alla fine della giornata, prima della buonanotte, è bello ripercorrere insieme tutte le attività che si sono svolte durante la giornata, aiuteranno il bambino a ricordare i momenti più belli e si sentiranno rassicurati.
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2. “Mi sei mancato!” - ogni volta che vi dovete allontanare, per lavoro o per altri motivi, al ritorno ribadite al bambino che avete sentito la sua mancanza. In questo modo saprà che lo pensate sempre, anche quando non siete materialmente vicini, e che non vi allontanate da lui perché vi fa piacere stare in sua assenza, ma solo perché a volte è necessario.
3. “Ti capisco” , “So come ti senti” - A volte si tende a sottovalutare quelli che possono essere i problemi infantili, giudicandoli di poco conto, ma dal punto di vista del bambino non sono affatto così. Fate sentire ai vostri figli che li capite, che i loro problemi e le loro ansie per voi sono importanti, ascoltateli ora, non aspettate che arrivi il giorno in cui loro non vorranno più parlare.
4. “So che ci riuscirai!”, “Vedrai che andrà bene.” “Non preoccuparti, prova!” – frasi come questa stimolano i bambini a pensare positivo, ad aver fiducia nelle proprie forze e a sentire l’appoggio dei genitori. Se ripetete ai bambini frasi del tipo: “E’ impossibile”, “non sei capace”, “sei troppo piccolo per riuscirci”… – i bambini tenderanno ad arrendersi presto o addirittura a smettere di provarci, convinti che veramente non sia possibile o che loro non hanno le capacità per farcela . Neanche noi grandi conosciamo i limiti del possibile, perciò non abbiamo nessun diritto di privare i piccoli dei propri sogni, per quanto “impossibili” ci possano sembrare.
Piuttosto rassicurateli dicendo: “se non ci riesci subito non ti scoraggiare, le cose non vengono bene al primo colpo, ci vuole allenamento ed esperienza. Sbagliando si impara”
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5. “Ti voglio bene”, “Ti voglio bene, anche quando sono arrabbiata”, “Ti voglio bene anche quando fai i capricci” - Questa è la frase più importante, la frase che vostro figlio vuole sentire da voi a qualunque età. E’ importante che nella sua testa si imprima bene il concetto, la sicurezza che qualsiasi cosa succeda, ci sono i suoi genitori che lo amano semplicemente perché esiste. Che si comporti bene o male, che mangi o non mangi, che dorma o non dorma, che venga sgridato o lodato…l’amore non cambia.
Non importa quante volte lui dica queste parole a voi, quello che conta è quante volte voi le dite a lui.
Inoltre, non dimentichiamo un’altra cosa importante: per esprimere i propri sentimenti non ci sono solo le parole , ma anche i gesti. I gesti sono altrettanto importanti!Guardate vostro figlio con gli “occhi buoni”, abbracciatelo, sorridetegli, coccolatelo, baciatelo…l’amore non è mai troppo.
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La Società Geografica Italiana propone 36 regioni: mappa bizzarra o delirante?



Che nomi potremmo dare alle 36 regioni in cui, secondo la Società Geografica Italiana, dovrebbe essere divisa l'Italia per aree "efficienti, omogenee, di dimensioni ottimali" che sarebbero chiamate "dipartimenti"
Ma sentiamo la motivazione di questa trovata piuttosto bizzarra:

Per evitare conflitto di attribuzione fra enti, problema fra Stato e Regioni originato dalla riforma federalista del centrosinistra datata 2001 (rivoluzionato il Titolo V della Costituzione), e “l’iperterritorializione” in cui si è insabbiata la macchina statale fra 110 province e innumerevoli Comunità montane e non montane, lo studio della Sgi propone una nuova divisione del territorio in 36 dipartimenti. Ecco quali, partendo da Nord-Ovest e finendo con le Isole:
1. Aosta, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Biella, Ivrea
2. Torino
3. Cuneo, Asti, Alessandria
4. Milano e Pavia
5. Bergamo, Como, Lecco, Varese, Sondrio, Monza-Brianza
6. Piacenza, Cremona, Parma
7. Brescia, Verona, Mantova
8. Trento e Bolzano
9. Venezia, Padova, Vicenza, Treviso, Belluno
10. Trieste, Udine, Pordenone, Gorizia
11. Ferrara e Rovigo
12. Genova, Savona, Imperia
13. Bologna, Modena, Reggio Emilia
14. Ravenna, Rimini, Forlì Cesena
15. Pisa, Livorno, La Spezia, Lucca, Massa e Carrara
16. Firenze, Arezzo, Pistoia, Prato
17. Siena e Grosseto
18. Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo
19. Perugia e Terni
20. Roma, Viterbo, Rieti
21. Latina, Frosinone, Isernia
22. L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo
23. Napoli e Caserta
24. Salerno, Benevento, Avellino
25. Potenza e Matera
26. Foggia e Campobasso
27. Bari e Bat (Barletta-Andria-Trani)
28. Lecce, Taranto, Brindisi
29. Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone
30. Reggio Calabria
31. Messina
32. Catania e Siracusa
33. Ragusa, Agrigento, Caltanissetta, Enna
34. Palermo e Trapani
35. Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio-Campidano, Oristano
36. Sassari, Nuoro, Olbia-Tempio

La "book therapy": curarsi con i libri.





In Inghilterra la “Book therapy”, che si basa sugli studi dello psichiatra gallese Neil Frude, viene riconosciuta dal National Health Service, il servizio sanitario inglese, con già 100mila libri prescritti in poco meno di due mesi. 

In Italia intanto, esce Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno, (ed. Sellerio), un appassionante dizionario di romanzi e scrittori dalle singolari virtù terapeutiche.



 «Qualunque sia il vostro disturbo, la nostra ricetta è semplice: un romanzo (o due), da prendere a intervalli regolari» così si legge nella nota di Fabio Stassi,il curatore del libro per l’edizione italiana. 

Quello che il volume vuol mettere in luce è che se letto nel momento giusto un romanzo può davvero cambiarci la vita, e questo prontuario è una celebrazione del potere curativo della letteratura dai classici ai contemporanei, dai romanzi famosissimi ai libri più rari. 

Già Aristotele parlava di "catarsi" riferendosi alla finalità purificatrice del pathos tragico.
In quest'ottica, per esempio, il romanzo di  Emily Brontë potrebbe "esorcizzare" il dolore di un cuore spezzato, mentre sarebbe possibile contrastare un carattere che pecca di arroganza leggendo Jane Austen. 

Il postino suona sempre due volte, di James M. Cain, è scritto con una tale impetuosa esuberanza che può aiutare a vincere l'apatia. Alla fine, ci si troverà a camminare a passo svelto, e a gettare al vento la prudenza, convinti di poter decidere del proprio destino, pronti a imboccare una nuova strada, più spontanea e intraprendente, per quanto leggermente spericolata. 


Ma sfogliando le pagine del “prontuario” proviamo a scoprire più nel dettaglio che, secondo l'autore, la lettura di un romanzo potrebbe insegnare persino come contrastare o convivere con una malattia fisica o un periodo di convalescenza.

Gli esempi non mancano e sono ben documentati, ma sarebbe riduttivo trattarne in sintesi in questa sede, per cui consiglio prima la lettura del testo Curarsi con i libri e poi la lettura dei romanzi prescritti a seconda delle esigenze e delle situazioni.