Come si vede dai grafici, l’Italia ha avuto, come tante nazioni occidentali un grande sviluppo del PIL negli ultimi 150 anni, passando da un reddito attualizzato di circa 1.500 euro a testa nel 1861 a circa 25.000 euro oggi. Si nota pero’ che il periodo d’Oro per l’Italia e’ stato quello dal dopoguerra ai primi anni 80, epoca in cui l’Italia ha avuto una crescita media annua del PIL pro-capite 4-5% (superiori anche a quelle degli altri paesi europei), contro le crescite medie dell’1% nell’Italia Liberale (1861-1913) ed in quella fascista (1922-38). A partire dagli anni 80 si nota un rallentamento della crescita, piu’ vistoso negli anni 90, fino ad una sostanziale stasi con ampie recessioni nel corso degli anni 2000. Si nota anche che le divergenze regionali, in particolare tra Nord e Sud del Paese, sono sempre cresciute, ad eccezione proprio del periodo 1950-1980 che e’ stato quello di massima crescita del paese.
Guardando le Mappe del PIL procapite, si possono vedere le evoluzioni delle varie regioni.
Altro grafico riguarda la divergenza di PIL reale (non nominale ed a parità di potere d’acquisto) tra Nord e Sud: le differenze di ricchezza reali sono inferiori grazie al minor costo della vita al sud.
Appare comunque del tutto evidente che:
- Durante i periodi recessivi, di stasi economica o bassa crescita, le differenze di PIL pro-capite tra Nord e Sud aumentano- Durante i periodi di forte crescita economica (specie nel periodo 1950-70) le differenze di PIL si riducono drasticamente tra Nord e Sud.
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