domenica 12 gennaio 2014

PIL pro capite: la Germania cresce, l'Italia crolla.

GDPEuro1

Nel periodo 2000-2008: il prodotto interno lordo pro capite a parità di potere d’acquisto ha mostrato queste evoluzioni:
- L’area d’Europa che s’e’ maggiormente impoverita e’ il NORD ITALIA; seguono a ruota le regioni industriali e piu’ avanzate della Francia
- Le aree che maggiormente si sono arricchite sono: EST EUROPA, Grecia e le regioni meno avanzate della Spagna
In sintesi si sono impoverite maggiormente le regioni forti ed industriali, competitors della Germania, e si sono arricchite maggiormente alcune aree più remote ed arretrate dell’Europa.
Ora vediamo il Periodo 2008-2010:
gdpeuro2

- Le aree d’Europa che si sono maggiormente impoverite sono quelle PERIFERICHE
- Le aree che maggiormente si sono arricchite sono: GERMANIA ed alcune nazioni ad essa connesse
In sintesi si sono impoverite ancora una volta le regioni forti ed industriali, competitors della Germania, e con esse hanno fatto un balzo all’indietro le aree dove precedentemente erano arrivati copiosi capitali esteri e dove con la crisi sono fuggiti. A questo punto la Germania ed alcune piccole nazioni limitrofe si arricchiscono.
 No abbiamo disponibili grafici per il Periodo 2010-2013, ma possiamo dirvi che:
- Le aree d’Europa che si sono maggiormente impoverite sono quelle PERIFERICHE dell’Eurozona
- Le aree che maggiormente si sono arricchite sonoGERMANIA ed alcune nazioni ad essa connesse, nonché le nazioni fuori dall’Eurozona

CONCLUSIONI
Tra il 2000 ed il 2013, nel complesso il prodotto interno lordo procapite a parita’ di potere d’acquisto vede:
- Un arricchimento costante e crescente della GERMANIA e di alcune piccole nazioni collegate
- Un’impoverimento evidente dei maggiori Competitors continentali della Germania, aree forti economicamente dell’Eurozona, a partire dal NORD ITALIA, ma anche CATALONIA, OLANDA, IRLANDA e FRANCIA del Nord Est.
Al di fuori di questo perimetro, rallentano Grecia e Sud Italia e si rafforzano alcune nazioni dell’Est Europa che generalmente non adottano l’Euro.

Nessun commento:

Posta un commento