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giovedì 5 luglio 2012

Gothian. Capitolo 81. Marvin e Vivien alle sorgenti dell'Amnis

Per tutta la vita Marvin aveva atteso quel momento.
Le sorgenti dell'Amnis, il grande fiume nel cui delta era cresciuto, si trovavano davanti a lui.
L'acqua sgorgava purissima da una roccia in mezzo al verde.
Si narrava che chi bevesse a quella fonte, fosse purificato da tutti i mali commessi.
Marvin non ne aveva commessi molti, ma si sentì comunque più leggero e in pace con se stesso, dopo essersi abbeverato a quella fonte.
Inoltre quell'acqua gli ridonò le forze e le energie, lo rigenerò.
A quel punto si sentiva finalmente in grado di incontrare lei, Vivien, la Fata delle Sorgenti, la Dama del Lago, Signora delle Acque dolci e pure.
Notò che nel laghetto poco più a valle una luce bianca e azzurra si stava magicamente accendendo e capì che presto si sarebbe trasformata nella personificazione della Dama.
Attese con trepidazione. Quello era l'incontro più importante, quello decisivo.
Qualunque segreto, qualunque dubbio, qualunque incertezza residua, con lei troveranno una risposta e una soluzione.
Rimase in attesa.
L'immagine eterea di Vivien si manifestò comparendo in quella luminosità azzurra.



Il suo sguardo, inizialmente distante e malinconico, assunse contorni più definiti, fino a mostrarsi in tutto il suo splendore.



Mentre emergeva dalle acque e si avvicinava a Marvin, portava in mano una spada.
Era la spada di Vorkidex, destinata al suo discendente, il Figlio di Cento Re, il Principe Promesso, il Profeta dei Keltar.



In quel momento Marvin capì di aver superato tutte le prove, e di aver meritato quella spada, per l'impegno e la rettitutdine con cui aveva svolto fino a quel momento il suo dovere.
<<Marvin, figlio di Lilieth Vorkidian, discendente di re Vorkidex, accetta questa spada, forgiata con acciaio, ricavato da metallo di meteorite. Ti spetta di diritto, per eredità e per merito. Ma prima devo avvertirti: dal momento in cui la impugnerai, sarai vincolato per sempre alla difesa del popolo dei Keltar e alla restaurazione del suo regno. Non ti sarà concessa pace, fintanto che non realizzerai questi obiettivi>>
Erano condizioni che ormai Marvin conosceva molto bene ed aveva accettato.
La mia vita non mi appartiene più.
Quando finalmente Vivien gli fu vicina, Marvin si inginocchio, le baciò la mano, e poi, dopo essersi rialzato, parlò:
<<Accetto questa spada, con tutti i vincoli che essa comporta>>
Poche parole. Non c'era bisogno di aggiungere altro.
Vivien gli consegnò la spada, Marvin la impugnò, e sentì dentro di lui l'anima di Vorkidex che esultava.
La Dama gli sorrise e poi disse: <<Ora puoi rivolgermi tutte le domande che, lo sento, attendono da tempo una risposta nel tuo cuore>>
Marvin annuì:
<<E' possibile sconfiggere il Male senza alterare l'equilibrio tra gli opposti su cui si regge l'Universo?>>
Vivien gli sorrise:
<<Hai posto la domanda fondamentale. Ebbene sì, è possibile, anzi è doveroso! Noi siamo chiamati a riconoscere il Male e contrastarlo. Non è facile, ma è necessario>>
Il giovane Vorkidian allora le chiese:
<<Come si fa a riconoscere il Male?>>


<<Sono le tue stesse emozioni a riconoscerlo: rabbia, paura, aggressività, il lato oscuro esse sono.
Odio, invidia, distruzione. Nulla di buono nasce da esse. Anche l'eccessivo attaccamento è un male: la possessività, il desiderio di potere, la vanagloria: sono malattie della mente, da combattere esercitando il distacco. Impara a distaccarti da queste cose, e potrai vivere nella luce e allontanare la tenebra che i tuoi antenati hanno gettato su questo mondo>>
Marvin annuì:
<<Non sarà facile, ma ci proverò!>>
Vivien sollevò una mano e un indice:
<<Provare no! Fare o non fare. Non c'è provare! Non esiste provare!>>
Il giovane sentì che era una dura verità:
<<Farò quel che è giusto!>>
La Dama del Lago tornò sorridente:
<<Io ti aiuterò nei momenti di incertezza. Se mi invocherai, io ti risponderò!>>
Marvin avrebbe avuto tante altre questioni generali da porre, ma c'erano domande più immediate, che riguardavano la stessa sopravvivenza sua e del suo popolo:
<<Il regno dei Keltar è assediato a Nord dagli Albini del Conte Fenrik, tenuti fermi dalla tua magica Cintura, e a Sud dai legionari Lathear guidati dal mio fratellastro, l'imperatore Elner XI Eclionner. Questi due eserciti ci schiacciano. Le forze a mia disposizione sono molto esigue rispetto ai nemici contro cui dovrò combattere. Come sarà possibile, in queste condizioni, poter anche solo sperare in una vittoria?>>
Vivien gli indicò un luogo dove improvvisamente un raggio di sole si poggiò sulle le rovine di un antico tempio:
<<Vedi quel luogo? E' la perduta Caemlyn, l'antica capitale del Keltar. E quell'edificio che tu vedi illuminato è un tempio>>
<<A quale angelo è dedicato quel tempio?>>
Vivien scosse il capo:
<<Quel tempio non è dedicato a un angelo, ma al Dio supremo del Bene, Ahura Mazda!>>
Marvin ne fu sorpreso:
<<Ma solo gli iniziati agli Arcani Supremi sanno la verità: che gli Dei sono due, uno del Male, Ahriman, e uno dei Bene, Ahura Mazda!>>
La Dama del Lago annuì:
<<Ora è così, ma c'è stato un tempo, migliaia di anni fa, in cui gli Arcani Supremi erano noti, senza bisogno di iniziazione ai misteri. Ed è giunto il tempo che torni ad essere così, poiché Ahura Mazda è il nostro Dio del Bene, l'unico che può salvarci dall'assalto dei demoni e dall'assedio dei malvagi>>
Marvin capì le implicazioni di quella risposta:
<<Se dunque io sono il Principe Promesso e il Profeta dei Keltar, allora spetta a me il compito di rivelare al mio popolo gli Arcani Supremi e ripristinare il culto di Ahura Mazda>>
Vivien sorrise:
<<E' così! Questo è il tuo compito, e per portarlo a compimento dovrai restaurare l'antica Caemlyn e con l'aiuto diretto di Ahura Mazda, guidare il tuo popolo alla vittoria>>
Il giovane Vorkidian aveva ormai chiara la visione su tutto:
<<Con la protezione diretta di Ahura Mazda, potrò avere la forza necessaria per sconfiggere i demoni che proteggono Fenrik, Elner e Marigold, e cioè Gothar, Eclion ed Atar. E non avrò bisogno di Belenos e di Cernunnos, perché tu intercederai per me presso il Dio del Bene!>>
Vivien divenne radiosa:
<<Ora sai veramente tutto! Io sono colei che intercede tra gli uomini e il Dio del Bene. Per mia intercessione le preghiere sono esaudite. Nei momenti difficili, invoca il mio nome, ed io intercederò per te!>>
Detto questo la sua luce tornò abbagliante, per poi svanire, insieme a lei, nella purissima acqua di fonte.


N.d.A.

Vivien è ispirata alla figura di Viviana, Signora di Avalon, ne "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley. Nell'omonimo film è interpretata da Anjelica Houston.
In questo capitolo è interpretata da Cate Blanchett nel ruolo di Galadriel, figlia di Finarfin e regina degli Elfi di Lothlorien ne "Il signore degli anelli" di J.R.R Tolkien e nell'omonimo film di Peter Jackson.
Ne "Il Silmarillion" la dea Maiar delle acque è Uinen, mentre il dio Valar delle acque è Ulmo.

La consegna della spada è ispirata a quella del ciclo bretone arturiano dove Viviana (o Niniane o Nimue) consegna Excalibur ad Uter Pendragon, padre di Artù, dopo la morte del quale la spada viene conficcata in una roccia e sarà Artù stesso ad estrarla.

Il simbolo del Tao significa e sta ad indicare la distinzione, pur nella contiguità, di Bene e Male, e del fatto che almeno una piccola parte dell'uno è quasi sempre contenuta nell'altro.

La distinzione tra Bene e Male proposta da Vivien ricorda in parte quella del grande maestro jedi Yoda in Guerre Stellari. In particolare il Male morale è molto simile al Lato oscuro della forza. Ma si è tenuto conto anche dei sette peccati capitali indicati da Dante.

Caemlyn si ispira a Camelot. Il nome è presente anche nella serie "La ruota del tempo" di Robert Jordan.

Il Principe promesso è una leggenda de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin. Viene identificato con un erede dei Targaryen.

Sono presenti cenni alla religione druidica del Celti (i Keltar) e a quella zoroastriana.

I Lathear corrispondono agli antichi Romani. Il latheari classico è il latino. Il latheari moderno parlato a corte è l'italiano che è anche lingua franca comune dell'interno Continente centrale. Il latheari moderno parlato nelle campagne e nelle province periferiche è lo spagnolo castigliano.





mercoledì 13 giugno 2012

Gothian. Capitolo 69. Alienor e Lilieth alle sorgenti del Lathe



Il fiume Lathe, che dava il nome alla città di Lathena, capitale dell'Impero Lathear, nasceva dalle vette della Dorsale Rocciosa, presso il l Passo del Lupo.
Dopo le fatiche per la lunga salita, Alienor e Lilieth decisero di fermarsi nei pressi dell'azzurro specchio d'acqua dal quale il fiume, destinato ad arrivare a Lathena, sgorgava da sotto una pietra, in un'ambiente così sereno che pareva un paradiso
Si narrava, nei tempi antichi, che chiunque bevesse la purissima acqua delle sorgenti del Lathe, dimenticasse tutti i mali subìti, e ricordasse soltanto le cose belle.
Ma era una maledizione, perché chi non ricordava il male commesso o subìto, era condannato a ricommetterlo o a subirlo di nuovo.
Per questo nessuno ormai aveva più il coraggio di abbeverarsi in quello specchio d'acqua di fonte.
Mentre Alienor e Lilieth osservavano incantate quel luogo, sentirono una voce nota dietro di loro:
<<Da qui in avanti seguiremo il corso del fiume>> disse Vyghar il Pirata 

     
<<e dopo che avremo oltrepassato la Palus Putredinis, una palude di sabbie mobili che sprofondano fino al centro della terra, il Lathe diventerà navigabile, e finalmente potrò tornare a muovermi nella maniera che preferisco, a vele spiegate!>>
Alienor ebbe un attimo di smarrimento:



<<La Palus Putredinis? Il nome non mi piace per niente! Non esiste una strada alternativa?>>
Vyghar rise:
<<Certo che esiste, Vostra Altezza, anzi Vostra Maestà, ma se prendessimo la strada principale ci troveremmo in mezzo ai legionari Lathear che stanno avanzando verso Nord. Spero che vi rendiate conto che non siamo in una gita di piacere!>>
Lilieth gli lanciò un'occhiataccia:
<<Smettila di trattarla così! Ha ragione lei ad avere paura. Le sabbie mobili della Palus Putredinis hanno inghiottito migliaia di persone, per non parlare di tutti gli esseri abominevoli che ci vivono!>>
Vyghar sospirò, scuotendo la testa:



<<Allora pensaci tu, Lilieth, ad avvertire la nostra piccola regina degli Alfar su cosa la aspetta, e non dimenticare di parlarle delle leggende nere riguardanti il fiume Lathe, da qui fino alla foce. La nostra la nostra regina deve conoscere alla perfezione le origini della città di cui dovrà conquistare il cuore!>>
Lilieth era sempre più irritata:
<<Tutti sanno che io sono una persona molto paziente. Solo tu riesci a farmi arrabbiare!>>



Vyghar sorrise. Sapeva che quello era un buon segno e se ne andò con aria divertita.
Le due donne rimasero sole nella tenda davanti alla sorgente.
<<Grazie Lilieth! Sei l'unica persona che mi abbia mai trattata bene in vita mia senza secondi fini. Nemmeno i miei genitori erano così, e sappiamo che Marigold è stata sempre ipocrita come dama di compagnia, per sedici anni! Solo tu dimostri un sincero affetto!>>
Lilieth le sorrise dolcemente:
<<Avrei tanto voluto avere anche una figlia femmina...>>
Non riuscì a proseguire. Era ancora troppo addolorata per il tradimento di Masrek.
Abbracciò Alienor ed entrambe si sentirono subito meglio.
<<Ora suppongo che tu mi debba parlare di quelle cose che ha suggerito Vyghar>>
Lilieth annuì:
<<Cercherò di essere graduale. Ci sono tante cose da dire, ma una per volta, e con calma. 

La Palus Putredinis è un luogo maledetto. Lì si svolse una battaglia, ai tempi dell'antica Repubblica dei Lathear,  prima dell'Oscurantismo, prima dell'Impero>>
Poi le porse una mappa:

<<Guarda: questa mappa indica la valle del Lathe. A sinistra c'è una foresta. A destra c'è la Palude, e ancora più a destra le montagne della Dorsale. In basso puoi vedere un villaggio, che è Nuova Veio, e dall'altra parte del fiume c'è Lathena. Naturalmente qui è tutto ridotto e stilizzato. Sembrano piccole distanze, ma si tratta di migliaia di chilometri>>



<<Il Lathe faceva da confine tra la Repubblica di Antica Veio e quella di Lathena. 
Poi ci fu una guerra, che si combatté nel luogo dove ora si trova la Palus.

Il comandante delle truppe era l'allora giovanissimo generale Arexatan Eclionner, all'epoca soltanto un militare, prima del colpo di stato con il quale, molti anni dopo si proclamò Imperatore>>

Alienor conosceva la storia, ma ora che era entrata nelle zone di cui aveva solo letto qualcosa, e che avrebbbe avuto presto a che fare con i discendenti del feroce Arexatan, tutto diventava nuovo, ed ogni cosa detta dall'altra donna la sconvolgeva.
Lilieth riprese a narrare:
<<Dicono che abbia fatto uccidere tutti i sopravvissuti di AnticaVeio, in modo atroce, mediante impalamento, squartamento o scorticazione. Gli dei Ahura ne furono talmente disgustati che maledissero quel luogo e lo lasciarono in mano ai demoni, perché là dove la terra era stata macchiata da tali atrocità, non sarebbe potuto più sorgere nulla di buono>>
In realtà, durante il millennio successivo, era venuto a formarsi un nuovo villaggio, intorno ad una fiera di mercanti, in quella zona, e si era fatto chiamare Nuova Veio, diventando ogni giorno più grande e più ricco.
<<Ci sono tantissime altre cose che ti devo rivelare e che nei libri di storia non troverai mai, ma per ora abbiamo già detto anche troppo. Quindi ti invito a memorizzare questi argomenti, prima di proseguire>>


N.d.A.

Il fiume Lithe è ispirato al Tevere. La zona delle sorgenti è dunque simile al monte Fumaiolo presso Verghereto. La foto però indica un altro bacino di acqua sorgiva.
La Palus Putredinis corrisponde al territorio della Val di Chiana prima della bonifica ad opera del canale maestro.
Lathena corrisponde a Roma. Nel capitolo viene rievocata la guerra contro Veio, potente città etrusca.

Alienor di Alfarian è interpretata da Val, principessa dei popoli a nord della Barriera nelle "Cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.
Vyghar di Linthael è interpretato da Johnny Depp nel ruolo del capitano Jack Sparrow nella serie "Pirati dei caraibi".
Lilieth Vorkidian è intepretata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine in "Camelot".

domenica 13 maggio 2012

Gothian. Capitolo 56. Marvin parte verso le sorgenti dell'Amnis


La missione era cambiata.
Erano partiti per liberare Alienor di Alfarian, ma nel frattempo il regno degli Alfar era stato invaso dai vampiri albini del Conte Fernik.
A questo punto la priorità è diventata un'altra: come salvare la Federazione Keltar dalla calata dei vampiri del Conte di Gothian?
Marvin e la sua compagnia avevano reclutato un contingente militare notevole, sotto il comando di Ser Ywain de Bors, e si erano messi a disposizione dell'Arciduca e del generale Brannos Tork, comandante dell'esercito dei Keltar.
Ma tutti sanno che io ho re Vorkidex nella mia mente: si vede da come mi guardano. Si fidano di me. Li ho sentiti sussurrare: "E' il principe che ci fu promesso".


Ora Marvin, grazie alle Altre Memorie del suo antenato, era divenuto un guerriero, e aveva ricevuto in dono dall'Arcidruido l'armatura di re Vorkidex.
Ma non la spada di acciaio lunare. Quella me la consegnerà la fata Vivien, alle Sorgenti dell'Amnis.
Quel viaggio era una tappa obbligata.
Del resto, l'unico passo montano che permetta ad un esercito di arrivare nel territorio degli Alfar è quello che passa di fianco alle Sorgenti dell'Amnis.



Prima di partire, bisognava però chiarire alcune cose.
Bisognava capire se dagli altri Ducati della Federazione Keltar, sarebbero giunti dei rinforzi.
Era necessario quindi mandare dei messaggeri e ripristinare la viabilità delle zone a nord dell'Amnis, per favorire l'accampamento di truppe Keltar e l'allestimento dei campi profughi per gli Alfar in fuga, dopo l'invasione del loro regno da parte del Conte Fenrik e dei suoi Albini.
Ser Yvain de Bors, che voleva riscattarsi dall’onta del tradimento di suo padre il Duca Gallrian, accusato di essersi venduto a Lady Marigold di Gothian, dimostrò una maturità che fino a quel momento non si era ancora manifestata.



«I vostri soldati ci servono qui» disse il Generale Tork a Ser Yvain, durante la riunione, a cui tutta la delegazione amnisiana partecipava «mentre i druidi e i diplomatici dovranno essere utilizzati come messaggeri, anche perché se rimanessero qui sarebbero solo delle bocche in più da sfamare, e non abbiamo molte riserve di cibo»
«E’ più che giusto!» assentì Ser Yvain «e come comandante di questa compagnia, ordino fin d’ora ai miei druidi e ai diplomatici di mettersi a disposizione dello Stato Maggiore. Ma, Generale, che cosa ne sarà dei preti Lathear?»
Il generale rispose senza alcuna esitazione:
«Sono tutti adepti della Grande Canonica, bruciata da Lady Marigold. La odiano più di noi, e appoggiano il principe Masrek Eclionner, che ci ha offerto ben cinque legioni.»



Nel frattempo gli altri componenti della compagnia partita da Aminisia si stavano organizzando.
Il druido Gwydion, su ordine dell’Arcidruido, aveva chiesto per sé e per Marvin di partecipare alla missione diretta a nord-ovest, dove c’erano le basi più importanti della Resistenza dei Keltar, nella foresta di Broceland e dove si trovava anche l'imboccatura della valle da cui nasceva il fiume Amnis.
Gwydion non aveva dubbi:
«La nostra missione ora è cambiata.Un giorno forse tu e la principessa vi incontrerete realmente, ma per ora le vostre strade vanno in direzione opposta:



Dovremo reclutare i Keltar settentrionali, e non sarà facile, specie quando gli diremo che dovranno combattere a fianco degli uomini di tuo nonno Sephir e di tua zia Ellis, per non parlare dei profughi Alfar di re Kerelik»
Marvin appariva molto più sicuro di sé:
«Quando parlerò a loro con la voce di Vorkidex, capiranno che io sono il Figlio dei Cento Re, il Principe promesso, il Profeta di cui parla la canzone della Luce e delle Tenebre!
Poi la mia missione procederà oltre Broceland. Devo incontrare Vivien, la fata delle sorgenti»




Marvin si entusiasmò: «Le sorgenti del Grande Fiume! Era il mio più grande desiderio, da bambino, quello di risalire l’Amnis fino alla sorgente! Ed ora questo sogno si sta avverando! »



Gwydion rimase serio: «Devo darti due avvertimenti. Il primo è che non tutti quei sogni ti piaceranno, e il secondo è che non devi avere troppa fretta nel cercare di realizzarli. Tu puoi vedere più in là di noi, è vero, ma questo potere potrebbe travolgerti, se affrettassi troppo i tempi della tua presa di coscienza. Ci vuole gradualità»
Marvin era d'accordo:
«Halfgan mi parlò di un luogo dove nemmeno la visione dei druidi può arrivare. Che cos’è questo luogo?»
Il druido aspettò prima di rispondere e poi disse:
«Qualcuno potrebbe chiamarlo: la Vera Luce! E’ la Fonte di ogni bene, l'Energia pura a cui presiede Ahura Mazda»


«E’ per caso il Fuoco Segreto di cui mi si è parlato nei sogni?»
Il druido scosse il capo:
 «Nella negromanzia il Fuoco Segreto è dominio di Atar, un demone, ed è in grado di risvegliare i morti congelati. Per questo ci possono essere tre categorie: i vivi, i morti ed i non-morti, al servizio di Gothar e di Fenrik, e del supremo loro principe: Deva Ahriman. Che la Vera Luce ci protegga da loro!»
Prima di partire, Marvin andò a salutare l'Arcidruido.
Quando fu al suo cospetto, gli chiese:
«Quando sarò di fronte a Vivien, volete che le dica qualcosa a nome vostro?»
Il vecchio annuì:
«Dille che l'attesa è finita. Dille che sta arrivando il Regno dell'Estate!»
L’Arcidruido ebbe un attimo di commozione:
 «Ho avuto il privilegio di vederti e di conoscerti, Marvin Vorkidian, principe promesso, figlio di centro re» e poi, rivolto verso il cielo, disse:
«Belenos, grazie per avermi fatto vivere tanto a lungo, perché i miei occhi hanno visto il Profeta!» e poi declamò: «Ora lasciate, o Dei, che il vostro servo vada in pace secondo la vostra parola, perché i miei occhi hanno visto la nostra salvezza, preparata da voi per secoli  davanti a tutti i popoli, come una luce sorta per illuminare le genti e per la maggiore gloria del vostro popolo»


N.d.A.

Il popolo dei Keltar è ispirato ai Celti.
Il "principe promesso" rientra in una profezia tratta dalle "Cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.
Il concetto di "Altre Memorie" è tratto dal ciclo di "Dune" di Frank Herbert.
La foto che rappresenta le sorgenti dell'Amnis è in realtà una immagine delle sorgenti del Po, presso il Monviso.
Ser Yvain de Bors è rappresentato come Ser Loras Tyrell ne "Il trono di spade" di G. Martin.
Masrek Eclionner è interpretato da Viggo Mortensen nel ruolo di Aragorn ne "Il signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien.
La foresta di Broceland è ispirata a quella di Broceliande o Brocelandia nel ciclo bretone arturiano.
Il druido Gwidion è rappresentato come re Baelor Targaryen il Benedetto nelle Cronache di Martin.
La fata delle sorgenti, Vivien è ispirata a Viviana, Dama del Lago e Signora di Avalon ne "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley.
Il Fuoco Segreto o Fiamma Imperitura è un concetto tolkieniano. Gandalf è custode del Fuoco Segreto e porta l'anello del Fuoco, donatogli dal re degli elfi costieri, Cirdan il Timoniere.
Ahura Mazda è il Dio del Bene nella religione zoroastriana o mazdeista.
Belenos è il dio celtico Belenus, festeggiato a Beltane, festa pagana della fertilità, il primo maggio.
Il brano finale riprende un celebre passo del Vangelo di Luca, 2,22-40.





domenica 1 aprile 2012

Gothian. Capitolo 35. Marvin e compagnia arrivano al fiume Amnis

Marvin aveva trascorso tutto il tempo dell'attraversamento della Laguna sulla punta della prora, a osservare con attenzione il paesaggio e ad inspirare l’aria fresca ed odorosa di sale.



 Aveva sempre desiderato percorrere in tutta la sua lunghezza la grande Laguna di Amnisia , che si estendeva tra il mare a est e le paludi di acqua dolce a ovest.
Quando per primo riuscì ad avvistare la terra, capì che si trattava soltanto di una striscia tra due argini rinforzati dal duro lavoro dei Keltar che per primi avevano tentato di bonificare la zona. Ricordò che il primo passo della bonifica era stato quello di separare le acque salmastre della Laguna da quelle dolci della Palude e dei due bracci del Delta dell’Amnis tra cui essa si trovava.


A metà del secondo giorno di navigazione, la piccola flotta di Ser Yvain de Bors, aveva gettato le ancore e deciso di sostare lungo l'argine della Laguna.



Marvin ne sapeva il nome: Argine Angus, perché voluto da Lord Angus de Lohn, Duca di Festerania e Signore dei Keltar-Lingon, la stirpe che dominava il braccio Mediano del Delta dell'Amnis.
L'argine era mantenuto in buone condizioni e Marvin, appena sceso sulla terraferma, decise di passeggiare lungo questo lembo di terra compattata, che separava due ambienti molto diversi tra loro.
Gli altri membri della Compagnia decisero di fare una grigliata col pesce da poco pescato.
Marvin non aveva mai amato il cibo a base di pesce, e questo era un residuo della sua infanzia al Borgo dei Keltar Senia, una zona interna, dove si preferiva un’alimentazione basata sulla carne. Neppure tutti gli anni trascorsi in seguito ad Amnisia gli erano serviti per rendere più piacevoli le ricette di pesce e frutti di mare. Il solo odore gli risultava nauseabondo, per cui si allontanò rapidamente.
Mentre camminava lungo l'argine, si domandava come fosse possibile il fatto che per molti non era chiara la distinzione tra la Laguna di Amnisia e la Palude interna. Pochi ricordavano che la prima era molto più profonda e salmastra, mentre la seconda era come un grande stagno di acqua dolce.
Nella Palude che si estendeva a sinistra dell’Argine, c’era molta più vegetazione: canneti, piante giallastre ad alto fusto, ninfee, ciuffi d’erba, persino qualche albero.


Camminando lungo il sentiero tra gli argini, vide una piccola torretta, che sembrava quasi un faro, ma senza luce.
Quello era il punto da dove aveva inizio il canale che collegava la Laguna con il Braccio Mediano del Delta. Non si trattava di un corso d’acqua naturale: era un canale navigabile costruito per favorire le comunicazioni e il commercio via acqua. Si chiamava Fossa del Duca d’Altemps,  perché era stata costruita per volontà di Lord Jorìs Kàspar d’Altémps, Duca di Manzàga e signore dei Keltar-Kènoman, stirpe che controllava la zona dell'Amnis prospiciente al Delta.
La Fossa del Duca d'Altemps era un canale non molto largo, ma con degli argini solidi, puntellati da alberi e cespugli.


Da quel canale si raggiungeva il ramo mediano del Delta, e da lì si sarebbe finalmente risaliti fino al Grande Fiume.
Finalmente Marvin avrebbe visto altri Ducati della Federazione Keltar, altre terre, altre acque, altre città, che fino a quel momento aveva visto solo nelle mappe dei suoi testi di studio.
Arrivato al punto in cui il canale si dipartiva dalla Laguna, non poté procedere oltre.
Tornò sui suoi passi, fino all’accampamento dove i suoi compagni di viaggio, terminato il pranzo, si stavano riposando.
Al giovane come pasto bastò un tozzo di pane e formaggio. Purtroppo le scorte erano poche e gli approvvigionamenti ancora lontani.
Quasi tutti dormivano nei sacchi a pelo, o fingevano di dormire. Nessuno aveva voglia di parlare: probabilmente incominciavano a rendersi conto di quanto quella missione fosse mal organizzata…
Lo stesso Ser Yvain appariva perplesso e scarmigliato, mentre consultava alcune mappe, e aveva già perso tutta la sua boria.
Il giovane druido Gwydion preparava una bevanda utilizzando le boccette di medicinali ed erbe che si portava dietro. Ne diede un bicchierino anche a Marvin.
«Bevi, ti farà bene contro le punture di zanzara e le febbri malariche»
Dopo circa un’ora, erano tutti pronti per ripartire e la piccola flotta levò le ancore e fece rotta verso nord-ovest, lungo la Fossa del Duca d'Altemps.
Navigarono con una buona velocità e nel tardo pomeriggio riuscirono ad arrivare nel punto che Marvin aveva tanto atteso, ossia il collegamento della Fossa del Duca col Braccio Mediano dell’Amnis.


Non c’era corrente, l’acqua era quasi ferma, come nella laguna, e remare non creava problemi.
Man mano che procedevano il Ramo Mediano diventava sempre più largo, in quanto non si era  ancora ulteriormente suddiviso in rami minori.

Stienta - Stienta e il grande fiume

Finalmente al tramonto risalirono al punto in cui il Ramo Mediano si dipartiva dal fiume Amnis. In quel punto il Grande Fiume era così ampio che da una riva si faceva fatica a vedere l'altra.


Guardando quell'enorme corso d'acqa, Marvin sentì una strana emozione.
 Sentiva che quell'immenso fiume aveva un significato profondo per lui, e che avrebbe dovuto ripercorrerlo fino alle sue fonti.
Se cercava la pura verità, doveva risalire alle origini, perché l'acqua è pura solo alla sorgente.



N.d.A.

La geografia di questo capitolo è interamente basata sulla bassa pianura padana e in particolare sul Parco Regionale del Delta del Po del Veneto e dell'Emilia-Romagna.
Il fiume Amnis è il Po.
La Laguna di Amnisia è un misto tra le Valli di Comacchio e la Laguna di Venezia.
Le paludi di acqua dolce fanno riferimento alle Valli di Argenta, alle Punte Alberete, alla Valle Mandriole, alla Valle Standiana e a tutti i bacini che sono stati regimentati e in parte bonificati nell'opera di inalveamento del fiume Reno nell'ex Po di Primaro.
Il ramo mediano è il Po di Volano.
Il canale di collegamento è l'idrovia ferrarese che collega il Po a Comacchio e prende il via dal canale collettore di Burana.
I nomi delle varie tribù Keltar sono riconducibili alle tribù celtiche dei Lingoni, dei Cenomani e degli Insubri.

giovedì 9 febbraio 2012

Gothian. Capitolo 9. Marvin e Halfgan: il momento della verità.


Marvin e il druido Halfgan passeggiavano lungo l’argine erboso del Fossato Piccolo, come ai vecchi tempi. Era una bella giornata di metà luglio e i contadini avevano già raccolto il grano.
 L’acqua scorreva placida nel fossato e alcuni pescatori avevano già messo le trappole per le anguille, che dal mare, presso la foce del fiume Candido, risalivano lungo il suo affluente, il Fossato Grande, per poi prendere alcune la via delle paludi e altre quella del Fossato Piccolo.


Quando era bambino Marvin aveva chiesto ad Halfgan dove erano le “sorgenti” del Fossato Piccolo, e il druido aveva riso, dicendo che il fossato non aveva sorgenti, ma era alimentato dagli scoli dei campi. 


Al che il bimbo non si era perso d’animo e aveva replicato che comunque ci doveva essere tra questi scoli uno più lungo degli altri, che risaliva più indietro, e l’inizio di quello era da considerarsi una sorgente. 



E così Marvin aveva cominciato a chiedere in giro, specialmente ai mercanti o ai vecchi, da dove aveva inizio il fossato, ed aveva appreso che il suo ramo principale incominciava alle pendici delle colline, a Ovest. In base alle indicazioni che gli venivano date aveva  disegnato delle mappe sempre più precise, e alla fine aveva insistito con Halfgan affinché lo accompagnasse, a dorso di mulo, in una gita “alle sorgenti del Fossato Piccolo”. Il druido aveva chiesto a Lady Ariellin il permesso di portare il ragazzo fino alle colline, e lei aveva annuito, ma aveva anche commentato, tristemente: «Ha già il desiderio di viaggiare e di scoprire cose nuove, proprio come i suoi genitori. Ho promesso alla mia povera Lilieth di proteggerlo, ma come farò quando lui sarà cresciuto, e vorrà andare lontano?»
Il ricordo di quella gita fece sorridere Marvin, che chiese ad Halfgan se si ricordava.
«Certo che mi ricordo! Il viaggio si rivelò molto più lungo del previsto. Il fossato si restringeva sempre più, ma continuava ad andare a ritroso all’infinito. Quando giungemmo alle pendici delle colline era poco più di un rivolo, ma la sua acqua zampillava veloce e pareva venire da lontano. Scoprimmo che si trovava al centro di una piccola vallata e raccoglieva le gronde dei fossi laterali. Risalimmo quella valle fino al pomeriggio inoltrato, poi ti dissi che si era fatto troppo tardi e che dovevamo tornare a casa. Tu non volevi sentire ragioni e non ti rassegnavi all’idea di tornare senza aver visto il punto esatto dal quale il fossato aveva inizio.


 Io non capivo come potesse interessarti un dettaglio in apparenza tanto insignificante, ma adesso, conoscendoti meglio, mi è tutto chiaro. Tu vuoi conoscere direttamente il Principio di tutte le cose, tu non accetti il Mistero, e non ti dai per vinto finché non ti illudi di averlo chiarito»
Erano parole sagge e Marvin rimase silenzioso per un po’, riflettendo su di esse, poi riprese a parlare.
«Anche voi druidi studiate i misteri della natura, e vi procurate le visioni, con erbe e funghi, per scrutare nell’Ignoto»
«Sì» ammise Halfgan «ma c’è un limite che anche noi druidi non possiamo valicare, nemmeno nelle nostre visioni. Ci è stato detto di non andare oltre, perché non potremmo più tornare indietro»
«Ma vi è stato anche detto che un giorno Qualcuno verrà, che potrà proseguire e ritornare, e vedrà ciò che voi non potete vedere»



Halfgan annuì gravemente:
«E’ un’antica profezia, tramandata per secoli da noi druidi. Si narra che colui che avrà questo dono, nascerà dall’unione di due nobili stirpi, appartenenti a popoli diversi. Sia gli Alfar che i Lathear hanno fatto propria questa profezia, escludendo per principio i Keltar, perché, nella loro sciocca superbia, ci considerano un popolo inferiore. Ora poi, come tu sai bene, non si fa che parlare del fidanzamento tra l’imperatore Elner dei Lathear e la principessa Alienor degli Alfar, e sono in molti a ritenere che da questa unione nascerà il Profeta»
Marvin aggrottò la fronte:
«Tu ci credi?»
Halfgan scosse il capo:
«No, ma questo matrimonio potrebbe portare la pace tra i loro regni, e se, per ottenerla, serve invocare la Profezia, allora lo facciano pure!»
Marvin annuì:
  «I religiosi Lathear ad Amnisia sostengono la stessa cosa. La Grande Canonica li manda qui a diffondere queste leggende, al fine di favorire la pace nel Continente Centrale, ma forse non ci credono neanche loro»
Halfgan non pareva convinto del tutto:


 «Io sono un semplice druido di campagna, e so solo quello che i miei maestri mi hanno insegnato e quello che le mie piccole premonizioni mi hanno permesso di intuire, ma in base agli elementi che ho in possesso, credo che la promessa del Profeta sia qualcosa di più di una leggenda. E non è un caso il fatto che anche la Chiesa di Lathéna attenda un Profeta, una reincarnazione di Arexatan Eclionner, il figlio di Eclion!»
Marvin si lasciò andare ad uno sfogo adolescenziale:
«Che prove abbiamo del fatto che Arexatan Eclionner fosse davvero il figlio del dio Eclion? Aveva doti straordinarie, certo, ma era pur sempre un mortale! E infatti il mio antenato Kevin Vorkidian 



riuscì ad ucciderlo, per vendicare la morte di suo padre Vorkidex Pendragon!»
Halfgan inarcò le sopracciglia bianche e cespugliose:
 «Chi ti ha insegnato questa versione? Non certo un druido! Noi sappiamo bene che non fu Kevin ad uccidere Arexatan, ma suo figlio Wechtigar I, ingiustamente detto "il Pio"!»
Marvin esitò a rispondere:
«Io... ho condotto alcune ricerche, nella biblioteca di Amnisia, e tutte le fonti indicavano Kevin come uccisore, e raccontavano che per porre fine alla faida tra le due Dinastie, Wechtigar e Kevin si incontrarono alla presenza del Sommo Sacerdote, e conclusero un Patto, giurando nel nome dei  loro protettori divini, Eclion e Belenos, che per cinquanta generazioni i due popoli non si sarebbero più fatti la guerra»



Il druido si accigliò: «Amnisia è stata sotto il dominio dei Lathear per più di novecento anni! Credi forse che avrebbero lasciato nelle biblioteche una versione che incolpasse Wechtigar il Pio di parricidio? Perché non ti sei rivolto a me, in questa ricerca?»
Marvin sollevò lo sguardo su di lui:
«Perché tu hai promesso a Lady Ariellyn di non raccontarmi nulla sulla stirpe dei Vòrkidian! Tu e lei mi avete sempre nascosto tutto sull'importanza della famiglia di mia madre e sui motivi della sua scomparsa! Lo so che mia nonna vuole proteggermi, ma tu dovevi dirmi qualcosa!»
Halfgan sospirò:
«Ti ho sempre detto che Ariellyn aveva ottime ragioni per impormi il silenzio. Io sono sempre stato d'accordo con lei, perché non volevo che tu subissi la sorte di tua madre! Lilieth era stata mia allieva, era divenuta una sacerdotessa di Ulien, la dea della Luna!



Era stata iniziata ai Misteri, e conosceva gli Arcani Supremi! E cosa gliene è derivato? Solo del male! Niente di buono è mai toccato in sorte a chi volesse conoscere l'esatta versione del Patto!»
Tacquero entrambi. Sapevano che prima o poi quel momento sarebbe giunto, il momento della verità.
Marvin non era più disposto ad accettare segreti o dilazioni. Il suo sguardo era deciso, la sua volontà ferma, la sua risolutezza, incrollabile.



«Io devo sapere! Ormai ho scoperto quasi tutto, e se non mi dirai tutto il resto, lo cercherò a costo della mia stessa vita!»
Il vecchio distolse lo sguardo da lui, fissò un punto indefinito all'orizzonte, come se stesse vedendo un fantasma, e con voce grave, iniziò:
«Neanche se volessi, potrei dirti "tutto il resto", come lo chiami tu. Non è qualcosa di semplice, che si possa improvvisare. Occorre una vita di preparazione a questi sacri Misteri. Nemmeno l'Arcidruido, con tutta la sua saggezza, conosce la verità sul Giuramento di Kevin e sul Patto Supremo! Non ti basta sapere che Kevin non uccise nessuno? Che la stirpe di tua madre non si è macchiata del Crimine? Anche solo questa verità a Lathéna sarebbe considerata eretica. La Sacra Inquirenza ha bruciato vivi migliaia di uomini per molto meno. Vuoi fare la stessa fine? Credi che ad Amnisia non ci siano pericoli? Qualcuno ha tradito tua madre, e quel qualcuno è alle dipendenze della Vedova Nera, l'imperatrice Ellis, o di quel suo eunuco! Altri sono le spie dell'eminenza grigia, il senatore Fuscivàrian. Altri ancora sono emissari della Grande Canonica di Eclion. E infine, ci sono i tagliagole alle dipendenze di un uomo che si fa chiamare "lo Sciancato", e che io ritengo sia stato l'esecutore materiale del rapimento dei tuoi genitori. Ecco la verità! E adesso che la sai, cosa vuoi fare? Sfidare a duello tutto l'Impero Lathear?.»
 Marvin non si lasciò intimidire da quella requisitoria. Era pur sempre un retore, e conosceva le tecniche di persuasione degli oratori:
«Io sono l'ultimo dei Vorkidian, la cinquantesima generazione dall'ultimo Re! Molti guardano a me con speranza. Aspettano un Profeta mezzosangue? Io sono pronto, e non mi sottrarrò al mio dovere»
Halfgan si mise a ridere:
 «Pronto? Ma se non sai neanche tenere in mano una spada! Credi di essere il Profeta? Se tu lo fossi, non avresti bisogno di chiedermi niente! Vuoi la verità? Cos’è la verità? Quid est veritas?Si sono commessi atti atroci in nome di questa parolaTu credi forse che io non provi la tua stessa rabbia, al pensiero della scomparsa di Lilieth, che per me era come una figlia? Ma poi penso a quello che lei ora vorrebbe se fosse qui. Era una donna di pace, non concepiva la violenza, né la vendetta. E anche tuo padre, era un uomo giusto, onesto, che non avrebbe fatto del male a nessuno. L'unico modo per onorare la loro memoria è rispettare ciò in cui credevano più di ogni cosa, e cioè la pace! Loro volevano questo per te, che diventassi un uomo di pace. Per questo ti abbiamo fatto studiare la diplomazia, e non l'uso delle armi. Vuoi forse tradire la loro ultima volontà?»
Marvin tardò a rispondere, poi disse, a bassa voce: «I figli non diventano mai ciò che i genitori vorrebbero. Io posso prometterti solo che sarò prudente. Molto più prudente di mio padre o di mia madre! Ora ho ben chiari chi sono i miei nemici. Li saprò riconoscere, quando entrerò al servizio del Duca di Amnisia. Ma prima, Lady Ariellyn dovrà dirmi quello che tu mi hai taciuto. Chi era mio padre? Cosa ci faceva un Lathear in questo borgo sperduto della Federazione Keltar? Chi è esattamente l'uomo che si fa chiamare "lo Sciancato"?»
Sapeva di avere colto nel segno.
 Halfgan chiuse gli occhi, e a bassa voce recitò una preghiera in lingua keltari antica, e terminò dicendo: «Tutte le tue domande hanno un'unica risposta. In un'unica parola. Un cognome. Ma non sarò certo io a dirti quale».

N.d.A.

Il re Vorkidex dei Keltar è rappresentato da Edmure Tully ne "Il trono di spade" di George Martin ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow, protagonista di "A game of thrones" in "The song of ice and fire".