Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
martedì 5 giugno 2012
Gothian. Capitolo 66. Alienor e Lilieth: confessioni reciproche
Dopo quattro giorni di cammino si erano fermate in una locanda, per trascorrere la notte prima di affrontare il tratto più duro della salita del Passo del Lupo.
I pirati al loro seguito si adattavano a dormire in accampamenti tra i boschi, ma le due donne preferivano qualcosa di più sicuro.
Dopo aver cenato, Alienor e Lilieth si erano ritirate nella loro camera, prima di prendere sonno, avevano incominciato a parlare e a farsi reciproche confidenze.
Alienor vedeva Lilieth come una madre e questo aveva reso l'erede di Vorkidian più disponibile alle confessioni.
<<Tu mi chiedi se provo qualcosa per Vyghar e se c'è mai stato niente tra noi?>> esordì Lilieth.
Alienor annuì: erano mesi che in un modo o nell'altro cercava di capire quali fossero i veri sentimenti di Lilieth. Quella sera pareva che un peso enorme la schiacciasse e che avesse bisogno di sfogarsi.
<<Sì c'è stato qualcosa tra noi. Lui era molto innamorato, io ero affascinata da lui, anche se ero sua prigioniera. Mi ha corteggiato per molto tempo. E mi ha fatto credere che Masrek fosse morto. E forse, visto cosa è successo dopo, in un certo senso era vero>>
Si interruppe per qualche secondo, riflettendo bene su quello che stava per rivelare.
<<Quando mi convinsi che Masrek fosse morto, accettai il corteggiamento di Vyghar, ma con prudenza. Certo, il Pirata è un uomo bello e affascinante, carismatico, ironico quanto basta, forse un po' troppo cinico, ma questo fa parte del suo personaggio. C'è voluto molto tempo prima che gli concedessi anche solo un bacio>>
E qui si fermò di nuovo.
<<E poi?>> fu costretta a chiedere Alienor, impaziente.
Lilieth sorrise:
<<Tu hai mai baciato qualcuno?>>
Alienor arrossì:
<<No... ero controllata giorno e notte... ma sono stata innamorata, questo sì>>
La discendente di Vorkidex annuì:
<<Lo avevo immaginato. Anche per me fu così. Masrek fu il mio primo uomo, ed ho conosciuto l'amore con lui. E Vyghar è stato il secondo. Vedi, dopo che ci si è dati un bacio, se la cosa ti piace, se non ci sono altri impedimenti, allora la passione prevale su tutto>>
La principessa di Alfarian lo aveva immaginato:
<<Siete diventati amanti?>>
Lilieth annuì:
<<La parola amante ha una connotazione negativa, implica l'idea del tradimento. Io credevo che Masrek fosse morto. Preferisco dire che io e Vyghar ci siamo amati per molto tempo>>
Alienor era sempre più incuriosita:
<<Stai parlando al passato. Non vi amate più?>>
Lilieth divenne seria:
<<Quando venni a sapere che Masrek era ancora vivo, mi sentii tradita da Vyghar, e la nostra relazione finì>>
C'era sempre una reticenza nelle risposte di Lilieth, un modo di girare attorno alle cose senza nominarle, come se non esistessero nemmeno.
Alienor tornò alla carica:
<<Quando hai saputo che Masrek era vivo, cosa hai provato?>>
Il viso di Lilieth divenne profondamente triste:
<<Tu non ci crederai, ma nonostante fossero passati tanti anni, sentivo di amarlo ancora! Non sapevo niente del suo incesto con Ellis... questo ovviamente ha cambiato le cose>>
E si fermò ancora, come vergognandosi di se stessa.
<<Quindi finalmente ammetti di non amarlo più...>>
Lilieth abbassò gli occhi, come se si vergognasse di quello che stava per dire:
<<C'è una differenza, Alienor, tra amare e voler bene. Io ho smesso di volergli bene, ma non di amarlo. Anzi, ora lo amo ancora di più>>
Alienor riconobbe una citazione.
Amare magis, sed minus bene velle...
Lilieth riprese il suo discorso:
<<A volte succede di amare qualcuno senza volerlo, senza capirne il motivo, senza perdonarsi il fatto di perdonargli tutto, finendo addirittura per odiare il proprio stesso amore per quella persona!>>
Dal modo triste in cui lo diceva, e dagli occhi lucidi, si poteva capire chiaramente che quel sentimento le provocava ancora una grande sofferenza.
Presentato così, l'amore appariva ad Alienor qualcosa di terribile.
<<Vyghar ti aiuterebbe a dimenticarlo, e a ritrovare la tua dignità!>>
Lilieth scosse il capo:
<<In questo momento sarebbe un ripiego. Vyghar mi attrae sempre molto. Ma l'amore è un'altra cosa. Forse sono una donna all'antica, ma io ho amato veramente un solo uomo, Masrek, e l'ho amato davvero, e lo amerò sempre, anche se non gli voglio più bene, anzi, lo odio: non so come questo sia possibile, ma lo sento, e ne sono straziata...>>
Ancora una citazione. Forse perché questi sentimenti sono eterni.
Odi et amo. Quare id faciam, nescio, sed fieri sentio, et excrucior...
N.d.A.
Alienor di Alfarian è interpretata da Joanna Lannister e Rhaella Targaryen de "Il trono di spade" di George Martin.
Lilieth Vorkidian è intepretata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine Pendragon in "Camelot".
Masrek Eclionner da giovane è rappresentato da Jon Snow nelle "Cronache del ghiaccio e del fuoco".
Vyghar di Linthael è intepretato da Johnny Depp nel ruolo di Jack Sparrow nella serie "Pirati dei Caraibi".
Le citazioni in latino (lingua latheari antica) sono di Catullo.
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lunedì 4 giugno 2012
Lo stile provenzale in architettura
La caratteristica principale delle case in stile provenzale classico è che le case sono in pietra o mattoni non intonacati. In genere non sono molto alte e hanno una forma variabile, con alcune parti rialzate e altre con il solo piano terra. Sono presenti ampie vetrate e rampicanti, spesso glicini.
Le ville di lusso possono presentare tetti spioventi e forme simili a dei piccoli chateaux.
Le abitazioni ricavate dal restauro di case rurali o coloniche presentano somiglianze con lo stile toscano.
Le ville moderne, oltre alla presenza costante di piccole piscine, spesso circondate di ulivi, si presentano intonacate con colori tenui, hanno uno o al massimo due piani e tetti poco spioventi.
Quasi tutte sorgono in colline con la vista sul mare della costa azzurra: un vero sogno!
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domenica 3 giugno 2012
Gothian. Capitolo 65. Marvin incontra Masrek Eclionner, suo padre
Erano in viaggio da quattro giorni quando furono raggiunti da un cavaliere con lo stemma degli Eclionner sull'armatura, un sole rosso radiante su sfondo bianco.
Si presentò mostrando una pergamena tenuta ferma dal sigillo dell'ex imperatrice reggente Ellis Eclionner, dichiarando che il messaggio era stato scritto dal principe Masrek Eclionner in persona ed era destinato esclusivamente alla lettura di Marvin Vorkidian.
Marvin si chiese perché il sigillo fosse di Ellis e non di suo padre, ma la risposta era ovvia.
Mio padre non ha con sé il suo sigillo. Lo lasciò in custodia alla famiglia di mia madre.
In ogni caso, quello era il primo messaggio che riceveva dagli Eclionner.
Il primo in tutta la mia vita.
Un tempo si sarebbe lasciato trasportare dalle emozioni, ma ormai le cose erano molto cambiate.
Strappò il sigillo con freddezza, e lesse in silenzio:
"Figlio mio,
avrei preferito che fossero altre le circostanze per il nostro incontro, ma purtroppo le preoccupazioni della guerra in questo momento sono più gravi di ogni altra cosa.
A nord le truppe del conte di Gothian si stanno ammassando lungo il confine.
A sud è in atto una guerra civile all'interno dell'Impero.
Dobbiamo prepararci a difendere Federazione Keltar.
Ti offro il comando di cinque legioni imperiali che hanno dichiarato la loro lealtà verso di me. Solo se uniremo le nostre forze potremo sconfiggere gli invasori. Per questo ti chiedo di incontrarci al più presto. Mi troverai alle sponde del fiume Adum, procedendo lungo questa via.
Lì ti aspetterò.
Tuo padre
Masrek Eclionner"
Marvin non si aspettava certo una lettera sentimentale e accorata dal tono "paterno". Sarebbe stata ipocrita e fuori luogo.
In questo, almeno, lui e suo padre si trovavano d'accordo.
Tuttavia, dentro di lui si fece strada, insinuante, la voce di Vorkidex, che parlava in nome della sua stirpe materna:
"Tuo padre è un Eclionner, in fin dei conti! Cosa ci si può aspettare da un Eclionner?"
Anch'io sono un Eclionner!
"Tu sei prima di tutto un Vorkidian! Sei cresciuto come tale, ed hai raccolto la mia eredità! Fintanto che io terrò a bada Arexatan, tu dovrai rendere conto a me!"
Io devo rendere conto soltanto alla mia coscienza! Nessuno potrà manovrarmi, né gli Eclionner, né i Vorkidian!
Dopo aver riflettuto alcuni secondi, Marvin prese una decisione:
<<Yvain, Gwydion, Grizinga! Seguitemi!>> e fece cenno ad una una decina di guardie di avvicinarsi, poi si rivolse agli altri: <<dobbiamo incontrare una persona importante presso il guado dell'Adum. Generale Tork, credo sia meglio che voi rimaniate qui al comando delle truppe a mantenere il controllo della foresta. Se entro stasera non dovessi tornare, proseguite verso ovest!>>
Detto ciò si avviarono a cavallo verso il luogo convenuto.
<<Si tratta di un incontro molto delicato. Una delegazione degli Eclionner ci attende. Le sorti della guerra dipenderanno dall'esito di questo colloquio>>
Marvin sapeva che quello era prima di tutto e soprattutto un vertice politico e militare
"Avrei preferito che le circostanze del nostro incontro..." ... maledizione, padre! Allora dovevi mandare un mediatore, almeno avremmo evitato inutili imbarazzi.
"Ricorda quello che ti ho detto: tuo padre resta sempre un Eclionner, un irresponsabile... è sempre fuggito da tutto, non ha mai avuto la giusta percezione dei sentimenti altrui!"
Questa volta però non sta fuggendo.
Sentì che c'era ancora qualche speranza.
Quando arrivarono nelle vicinanze del fiume, videro un gruppo di uomini, tra cui un sacerdote dalla pelle nera.
<<E' il Priore Ulume!>> disse padre Grizinga con soddisfazione <<possiamo stare tranquilli! Questa trattativa sarà onorevole!>>
Marvin aveva sentito parlare molto di quell'uomo, soprattutto dopo che era succeduto al defunto Mollander nel ruolo di Priore dell'Ordine dei Canonici.
Forse è lui il vero mediatore, e mio padre è più che altro il simbolo della Dinastia.
Quando si avvicinò cercò di riconoscere quale, tra gli altri uomini, potesse essere Masrek Eclionner.
Erano tutti vestiti allo stesso modo, non c'era un segno esteriore che distinguesse il principe eremita dagli altri uomini del suo seguito.
E' forse una prova?
"No, sa che ci sono io nella tua mente. Ed io riconoscerei un Eclionner anche al buio! Il loro sguardo è sfuggente, il loro volto tormentato. C'è come un'ombra che grava su di loro"
Marvin capì.
L'ombra di Eclion, il Signore delle Tenebre...
"E' così, mio principe! E' un'ombra che non lo abbandonerà mai. Ma tu ne sei stato risparmiato!"
Non ne sarei tanto sicuro.
Marvin incominciò a percepire quell'ombra intorno all'uomo che se ne stava in disparte, e non osava nemmeno alzare gli occhi verso di lui.
Allora mi farò avanti io!
E si avvicinò a Masrek.
<<Padre, la tua venuta tra noi è come le orme della rovina. Rechi un grande male con te, erede di Eclion! Posso percepire la tenebra che scorre nel tuo sangue, perché è la stessa melanconia che mi hai trasmesso. Il nostro sangue è nero>>
Masrek Eclionner mantenne il capo chino:
<<Non il tuo, Marvin. Tu sei destinato a riportare nel mondo l'equilibrio tra luce e tenebra. Lo sai meglio di me: il tuo avvento fu predetto dai profeti. Io e tua madre abbiamo adempiuto ad un dovere che andava oltre le nostre singole vite. Purtroppo non ci è stato permesso di esserti vicini. Sono tuo padre, ma non sogno degno del nome di padre>>
Marvin percepì sincerità e dolore in quel nobile discorso, e avrebbe voluto abbracciare Masrek senza esitazioni, ma Vorkidex, dentro di lui, lo fermò.
"Sei un uomo, Marvin: agisci da uomo!"
Rivolto a Masrek, allora, Marvin dichiarò:
<<Di certo tuo padre ti diede di meno. Eppure so che l'hai perdonato, e che collabori con lui>>
Masrek capì che quella era una mano tesa:
<<La rivalità tra padri e figli è stata da sempre la maledizione degli Eclionner. Arexatan fu ucciso da suo figlio. Wechtigar esiliò Sephir perché era stato sconfitto da lord Fenrik. Sephir ha segregato me in eremitaggio perché non intralciassi i suoi piani. Ed io ho abbandonato te... >>
Marvin scosse il capo:
<<Non fu una tua decisione. E persino Sephir aveva le sue ragioni, a tenerci nascosti. Ciò che conta, ora, è la volontà di porre fine alla maledizione degli Eclionner, fin da adesso. Io sono nato per questo>>
Suo padre lo guardò e c'era speranza nei suoi occhi.
E ammirazione.
Marvin si avvicinò a lui:
<<Poniamo fine alla catena dell'odio. Avvicinati, padre, e abbracciami!>>
Masrek gli pose prima una mano sulla spalla, poi, sebbene con timidezza, cedette all'abbraccio del figlio.
Sottovoce, Marvin gli sussurrò:
<<Padre, ora è meglio che parliamo in privato>>
Masrek annuì e fece cenno alle sue guardie di allontanarsi, così come avevano fatto i compagni di Marvin.
Quando finalmente furono soli, seduti sulle rocce a fianco a fiume Adum, l'atmosfera divenne meno tesa.
<<Io ti rispetterò e credo che imparerò a volerti bene>> disse Marvin <<ma prima dobbiamo chiarire alcune questioni. Che rapporto c'è tra te ed Ellis? Sono vere le voci che circolano sul vostro conto? Quale parentela intercorre tra te ed Elner XI?"
Suo padre guardò il fiume, con volto sofferente, come se il corso dell'acqua potesse suggerigli le risposte.
<<Dal modo in cui hai posto le domande, capisco che conosci già le risposte... eppure per me è egualmente difficile parlarne... è un'altra delle ragioni della mia vergogna... un altro dei motivi per cui fatico ancora a guardarti negli occhi>>
Marvin annuì.
Allora è vero. Ma in fondo l'ho sempre saputo. Perché questo dovrebbe cambiare le cose?
Cercò di porre le domande in termini più semplici:
<<Ellis ti ha consegnato cinque legioni di fedelissimi, e tu le offri a me. Ma è chiaro che loro continuano a rispondere ad Ellis. Mi posso fidare di lei? Come mi considera tua sorella? Non sono forse una minaccia per suo figlio... per vostro figlio?>>
Masrek continuò a fissare le rapide del guado.
<<Mia sorella è pentita. E' cambiata. Una sola cosa di lei è rimasta uguale, ed è l'affetto che prova per me>>
<<Solo affetto? Mi dicono che Ellis sia mossa da sentimenti più intensi>>
A questo punto, finalmente, Masrek Eclionner trovò il coraggio di guardare il figlio negli occhi:
<<Per vent'anni ho vissuto come un ramingo, cercando di fare ammenda, e di estirpare dalla mia mente e dal mio cuore il ricordo di lei. Ma non ci sono riuscito. Mio padre mi disprezza per questo, e tu hai tutto il diritto di fare altrettanto. Eppure io ho il dovere di risponderti con sincerità. Si trattò di amore, nel significato pieno del termine. Un amore proibito, ma ricambiato. Un amore che dura ancora oggi>>
Marvin annuì, ed espresse con chiarezza il suo pensiero sulla questione:
<<Amare non è mai è un errore>>
Masrek lo guardò con sorpresa, come se si stesse chiedendo da dove fosse derivata tanta saggezza in quel figlio così giovane, e cresciuto senza genitori. Non era stato certo il rancoroso Vorkidex ad suggerirgli quella risposta:
<<Hai la saggezza e la generosità di Lilieth. Lei meritava un marito migliore>>
Marvin sospirò:
<<La sua fu una scelta consapevole. Non ho ricordi di lei, ma credo che, quando la rivedrò, non leggerò ombre di risentimento sul suo volto. Ognuno di noi ha dovuto assumersi responsabilità che andavano ben oltre le sorti individuali e private. Alla luce di questo, tutto è perdonato>>
Suo padre sospirò.
Era destino che generassero quel figlio, il Principe Promesso.
Ed era giunto il momento di entrare nel vivo della questione:
<<La tua saggezza è motivo di grande sollievo per me, sia come principe che come padre. Sappi che ripongo in te una piena fiducia, e per rispondere alla tua domanda, riguardo alla fedeltà delle legioni, ti comunico, in nome della Dinastia imperiale, che ritengo che Elner XI debba essere deposto, in quanto illegittimo e indegno, e che il Trono dei Lathear debba spettare a te. Sephir ed Ellis sono d'accordo. E padre Ulume è qui per testimoniare l'appoggio della parte sana del clero e delle forze politiche e sociali di Lathena>>
Marvin non voleva il Trono.
Quel Trono è maledetto. La pazzia e la sventura hanno colpito tutti coloro che vi si sono assisi.
La voce di Vorkidex confermò i suoi timori:
"Il potere corrompe! Il potere assoluto corrompe in modo assoluto! Nemmeno Arexatan, al culmine della sua gloria, poté vantare un potere grande come quello che ti viene offerto:Imperatore dei Lathear e Re dei Keltar, contemporaneamente e in caso di vittoria, il tuo potere si estenderà anche sugli Alfar e sugli Albini. Tutto il Continente sarà ai tuoi piedi. Riuscirai, di fronte a tutto questo, mantenere integra la tua umanità?"
<<Padre, io non cerco il potere... >>
Masrek annuì:
<<Ne sono consapevole. E lo è anche mio padre Sephir, che pur non avendoti mai visto, ha sempre riposto in te ogni fiducia, ed ha fatto in modo di proteggerti dai Conti di Gothian e dalle loro spie, come il Duca di Amnisia>>
Marvin sorrise ironicamente:
<<Sono cresciuto sentendomi ripetere che Sephir lo Sciancato era un criminale e che il duca Gallrian era un grande amico. Ora scopro che è l'esatto contrario...>>
Suo padre sospirò:
<<La vita fa scherzi di pessimo gusto... ma tu sei stato iniziato agli Arcani Supremi, e conosci queste cose molto meglio di me. Là dove io ho sbagliato, tu saprai riconoscere ciò che è giusto. Per questo io mi metto ai tuoi ordini. Tua madre ha già il mio sigillo. Ora io ti cedo l'anello di zaffiro degli Eclionner, che mi diede mio padre: da questo momento, tu sei il capo della Dinastia!>>
E dopo avergli messo l'anello al dito, si inginocchiò in segno di obbedienza.
Quel gesto antico venne riconosciuto anche dalle altre guardie e dal suo seguito, che si misero silenziosamente in fila per baciargli l'anello.
Era un rituale antico come il mondo.
Il passaggio delle consegne tra le generazioni e l'investitura del sole nascente.
<<Vostra Maestà>> pronunciarono a turno, suggellando così, di fatto e di diritto, l'avvenuta successione.
Marvin avrebbe voluto farli alzare e dire che tutto quel formalismo era una sciocchezza, ma sentiva che non ne aveva il diritto.
Se un rituale durava da tanti millenni, non poteva essere abolito con leggerezza, e certo non sull'onda delle emozioni.
E' la nostra ora più disperata. E tutti mi vedono come la loro ultima speranza.
Non posso permettermi di deluderli.
N.d.A.
Marvin Vorkidian è intepretato da Jon Snow ne "Il trono di spade" di George Martin.
Masrek Eclionner è interpretato da Viggo Mortensen nel ruolo di Aragorn ne "Il Signore degli Anelli" di Tolkien.
"Graviores esse belli curas" è tratto da un documento firmato dal governatore di Milano Ambrogio Spinola durante la guerra dei Trent'Anni: la fonte è il romanzo manzoniano "I promessi sposi".
Il priore Ulume è rappresentato come il maestro jedi Mace Windu.in Guerre stellari.
Marvin e Masrek sono rappresentati anche come Paul e Leto Atreides nel film "Dune" di David Linch basato sul romanzo omonimo, capolavoro di Frank Herbert.
"Di certo tuo padre ti diede di meno" si riferisce a Sephir Eclionner, ma la frase è tratta da una canzone intitolata "Padre davvero" e cantata da Mia Martini nel 1971.
"Amare non è mai un errore" è una frase tratta da una canzone di Raf.
La cessione del sigillo e dell'anello imperiale sancisce la legittima successione di Marvin al Trono del Sole, anche se il celeste impero Lathear è nelle mani di Elner XI e di sua moglie Marigold di Gothian.
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sabato 2 giugno 2012
Sondaggio: cosa intendete per color porpora?
Oggi, come tutti i sabati, sarò fuori per tutto il giorno per cui vi propongo il consueto sondaggio, che questa volta riguarda un colore, cioè il color porpora. Io non ho mai capito esattamente quale sia: spero che voi possiate aiutarmi anche sulla base dei dati che ho trovato su internet:
Ci sono due accezioni riguardanti il color porpora:
1) una che lo vede come un rosso cupo, e un'altra che lo vede
2) come una gradazione di viola, basandosi sul termine inglese "purple".
Voi quale delle due accezioni ritenete più valida?
Qui sotto ci dono un po' di informazioni che ho raccolto.
Porpora | ||
---|---|---|
— Coordinate del colore — | ||
HEX | #B20000 | |
RGBB | (r, g, b) | (178, 0, 0) |
CMYKH | (c, m, y, k) | (30, 100, 100, 0) |
HSV | (h, s, v) | (0°, 100%, 70%) |
— Riferimento —
S.Fantetti e C.Petracchi, Il dizionario dei colori: nomi e valori in quadricromia, Zanichelli, gennaio 2001. ISBN 8808079953
| ||
B: normalizzato a [0-255] (byte) H: normalizzato a [0-100] |
Il colore porpora (o rosso porpora) è un colore appartenente al gruppo dei rossi dalle origini antiche e dai vasti significati, pigmento di origine organica, dal mollusco detto "murice".
In Italia il porpora (dal latino "purpura") è un rosso cupo e non un viola, ma spesso viene usato impropriamente traducendolo dalla parola inglese "purple".
Sebbene "purple" sia il nome del pigmento estratto dal murice e si riferisse originariamente al color porpora, in inglese contemporaneo ha un significato differente, che corrispondente all'uso comune in italiano di "viola"]. Il termine inglese "violet", invece, indica il colore spettrale violetto corrispondente a un lunghezza d'onda di circa 380-450 nm.
In particolare gli anglosassoni chiamano in termini tecnici "Royal purple" questo tipo di viola, usato da Re e Principi, che foderavano di velluto di seta viola le loro corone dorate, e anche portato solennemente dai Vescovi anglicani, come pure dall'Arcivescovo Primate di Canterbury, essendo il viola simbolo del potere, temporale o spirituale. Mentre definiscono "Tyrian purple" il vero rosso porpora.
Nonostante il diverso uso dei termini, non è raro trovare traduzioni erronee dell'inglese "purple" come "porpora", specialmente per riferirsi a tonalità specifiche di "purple" che in italiano sarebbero più opportunamente identificate come tonalità di viola.
Nonostante il diverso uso dei termini, non è raro trovare traduzioni erronee dell'inglese "purple" come "porpora", specialmente per riferirsi a tonalità specifiche di "purple" che in italiano sarebbero più opportunamente identificate come tonalità di viola.
D'altronde il color porpora viene raramente identificato in inglese con la parola comune "purple". Ad esempio il titolo del film francese di Mathieu Kassovitz "I fiumi di porpora" (titolo originale "Les rivières pourpres") è stato tradotto come "the Crimson Rivers", cioè letteralmente "I fiumi cremisi", colore ben più vicino al rosso porpora che al viola "purple".
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violet,
violetto
venerdì 1 giugno 2012
Lo stile toscano: la villa
La villa è una tipologia architettonica, storicamente un'ampia residenza collegata ad attività agricole. L'idea e la funzione della villa hanno subito una considerevole evoluzione dalla sua invenzione, situabile in epoca romana tardo-repubblicana.
Dopo l'epoca romana il termine fu riferito ad una fattoria autosufficiente, solitamente fortificata, in Italia o nei territori gallo-romani. Era autosufficiente come un villaggio ed i suoi abitanti, che potevano esservi legalmente vincolati in qualità di servi, erano chiamati "villani" o "villici".
Con Leon Battista Alberti e i suoi trattati (De re aedificatoria e poi Villa) venne riscoperto il gusto della villa di campagna come luogo di piacere e di ozio rispetto alle residenze urbane e vennero ripresi tutta una serie di consigli edificativi da Vitruvio e altri autori con qualche aggiunta e nuova chiarificazione. La prima villa costruita in pieno stile rinascimentale viene considerata Villa Medici a Fiesole, dove per la prima volta sono assenti i caratteri militari e difensivi tipici dei castelli e caseggiati rustici medievali.
Qualche decennio dopo Lorenzo il Magnifico faceva costruire a Giuliano da Sangallo la villa medicea di Poggio a Caiano, utilizzata come modello per i successivi sviluppi architettonici. Fondamentale è la nuova concezione di apertura verso l'esterno (rispetto alla chiusura difensiva medievale), con i giardini che diventano un tramite insostituibile tra l'abitazione e la natura stessa.
Successivamente in Toscana ogni famiglia nobile volle avere la sua Villa, tanto che da questa abitudine di trascorrere i mesi caldi in villa, nacque il termine di villeggiatura.
Molte attuali ville in stile toscano sono state ricavate dal restauro di abitazioni di campagna più o meno assimilabili al concetto di fattoria.
Ecco il meraviglioso panorama che si può godere dalla Villa delle Ginepraie
Ricordo due film bellissimi ambientati nella campagna toscana: "Speriamo che sia femmina" e "Io ballo da sola".
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giovedì 31 maggio 2012
Gothian. Capitolo 64. Lord Fenrik e la cintura di Vivien
Lord Fenrik Steinberg, conte di Gothian e re degli Alfar, si stagliava come una statua possente davanti al piccolo muro di frontiera tra il suo regno e quello dei Keltar.
Piccolo, sì, ma invalicabile!
Era stato fatto costruire dall'imperatore Adrian Eclionner, al tempo della massima espansione dell'Impero Lathear, con la benedizione della Signora delle Acque, la ninfa Vivien, alleata dei Keltar, che con un incantesimo aveva reso inaccessibile la valle dell'Amnis a chi avesse intenzioni ostili.
Per questo era stato chiamato La cintura di Vivien.
Persino Albini di Gothian lo sapevano.
E Lord Fenrik lo sapeva meglio di tutti.
Il sortilegio della Dama del Lago ci impedisce l'accesso alla Valle del suo popolo.
Il potere di metamorfosi dei Vampiri e dello stesso Fenrik non era sufficientemente forte per varcare quella barriera.
Ma il Conte di Gothian non era solito fermarsi davanti agli ostacoli.
Aveva un piano.
Erano secoli che lo elaborava e lo perfezionava. Tutto era stato previsto nei minimi dettagli.
Nemmeno Vivien avrà la forza di respingere la mia avanzata!
Il piano era complesso e rischioso, ma il Conte aveva fiducia nelle proprie qualità.
Riuscirò a far credere a Vivien e a Marvin Vorkidian che sono disposto ad allearmi con loro pur di vendicarmi del tradimento di Marigold.
Era una motivazione credibile.
La mia reputazione di vendicatore è ben nota.
Una volta convinti loro, lui e il suo esercito avrebbero potuto finalmente entrare nella Federazione Keltar.
A quel punto, prima combatterò a fianco dei Keltar per distruggere l'Impero Lathear, mantenendo così il mio impegno e saldando il mio debito. Dopo avrò tutto il tempo per soggiogare tutti gli altri.
Mi basterà pronunciare il nome di Arexatan Eclionner, risvegliatosi nel corpo di Elner XI.
La sua brama di conquista renderà ben presto necessario il mio intervento in difesa dei Keltar, così come accadde diciotto anni fa, durante la Primavera di Sangue!
Anche all'epoca nessuno avrebbe mai voluto chiamare Lord Fenrik e i suoi Albini in aiuto, ma era l'unico modo per fermare Sephir Eclionner e le truppe imperiali.
Ora la storia si ripeteva identica con il nipote di Sephir.
Non poteva fare a meno di pensare con nostalgia al suo trionfo nell'anno della Primavera di Sangue, quando, sotto le mura di Elenna sul Dhain, aveva umiliato le truppe imperiali e il principe della corona.
Ah, che grande momento fu quello in cui sconfissi Sephir Eclionner in duello!
Avrebbe voluto ucciderlo, ma il Patto glielo impediva, e così si era accontentato di renderlo uno storpio.
Ma ora che il Patto era scaduto, avrebbe potuto finalmente sterminare tutti gli Eclionner, specie quelli che Marigold amava di più!
L'idea che sua moglie avesse preferito il nipote di Sephir Eclionner a lui, il Conte di Gothian, lo riempiva di sdegno.
Te ne pentirai, Marigold! Hai scelto di sposare un idiota che senza saperlo farà il mio gioco!
Elner infatti aveva fretta di attaccare la Federazione da sud, dove il potere di Eclion aveva impedito a Vivien di proteggere i confini con un altro incantesimo.
Quando le truppe imperiali attaccheranno, i Keltar si troveranno con le spalle al muro. E dietro questo muro ci sarò io ad aspettarli.
E nel frattempo, Gothian sarebbe stata difesa dai suoi fedeli Ogres, contro le mire degli Albini che erano rimasti a controllare il regno.
Osservò con espressione impassibile le terre dei Keltar oltre la cintura di Vivien.
Imploreranno il mio aiuto. E nel momento stesso in cui varcherò questo confine, nessuno potrà più fermarmi.
N.d.A.
Il Conte di Gothian è intepretato da Alucard di Castlevania.
La "cintura di Vivien"si ispira a tre elementi, uno storico e due fantasy. Quello storico è il Vallo di Adriano che separa la Britannia romana da quella celtica (più o meno lungo l'odierno confine tra Inghilterra a Scozia). Quelli fantasy sono "la cintura di Melian" ne "Il Silmarillion" di Tolkien, che circonda il regno boscoso del Doriath, e la Dama del Lago Viviana, Signora di Avalon, che crea attorno all'isola di Yinis Witrin (odierna Glastonbury Tor) un incantesimo che la rende inaccessibile nel romanzo "Le nebbie di Avalon".
La mappa dei tre continenti del mondo di Gothian segue lo schema: Continente Centrale (Europa e Africa), Continente Occidentale (Americhe) e Continente Orientale (Asia e Oceania).
All'interno del Continente Centrale, da nord a sud, abbiamo: il regno di Gothian dei vampiri Albini, il regno degli Alfar (elfi che si sono uniti con gli uomini del nord), dei Keltar (i Celti), dei Lathear (i Latini o antichi Romani) e i Neri dei regni di Ker, Jandola e Zulu.
Il regno di Gothian è popolato anche da creature nate dalla magia nera del Conte Fenrik: gli orchi nelle loro quattro accezioni principali, in base alla classificazione di Tolkien (orc, ork, ogre e gobiln), gli zombie, i ghoul e alcune belve come il Rancor, il Cloverfield, il Balerion, il Behemot e il Leviathan.
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mercoledì 30 maggio 2012
Lo stile Tudor
Lo stile Tudor in architettura è lo sviluppo finale dell'architettura medioevale durante il periodo di regno della dinastia Tudor (1485–1603). Fu uno sviluppo ed una rielaborazione del gotico inglese, anche se l'architettura elisabettiana negli edifici divenne più pretenziosa e sfarzosa. Tipici sono i camini, numerosi e torreggianti, le torrette e le merlature.
L'arco a quattro centri, oggi noto come arco Tudor, è una sua caratteristica. Ampie e luminose sono le finestre, chiamate oriel window. Le modanature sono più sporgenti ed il fogliame diviene più naturalistico.
Eccone alcuni esempi nelle residenze signorili, le Manor dove compare l'elemento del tetto spiovente.
E del colore ocra rossa.
Nelle residenze signorili di medie dimensioni, le Mansion, incontriamo un'altra caratteristica e cioè il contrasto tra tra intonaco bianco e travature in legno scuro
Nelle abitazioni, e in particolare nei cottage, lo stile Tudor si manifesta con caratteristiche inconfondibili, come la numerosità delle tettoie spioventi, degli abbaini e delle torrette. |
Questo stile è stato ripreso anche nelle costruzioni moderne cittadine.
Quali caratteristiche preferite riguardo a questo stile?
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