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lunedì 11 giugno 2012

Gothian. Capitolo 68. Marvin e la foresta di Broceland



Quel giorno il cuore di Marvin era gravato da un senso di malinconia e oppressione di cui non riusciva a capire l'origine.
Quando l'umore si abbassa senza apparente motivo, allora c'è in atto una crisi più grave del solito, un conflitto talmente profondo da risultare impercettibile alla coscienza.
Sarebbe stato riduttivo parlare della guerra interiore tra le memorie di Arexatan e quelle di Vorkidex, così come sarebbe stato esagerato vedere tutto dal punto di vista della battaglia tra la luce e le tenebre.
L'unica cosa che aveva potuto constatare era che il senso di oppressione era aumentato con l'avvicinarsi ai margini della leggendaria foresta di Broceland, luogo sacro e nel contempo proibito, per i Keltar.
Una selva oscura e intricata come la mia vita.
Gli alberi avevano migliaia di anni, e si diceva che le loro radici arrivassero a toccare il centro della terra.
 I tronchi grinzosi parevano avere un volto e i rami nodosi sembravano muoversi come braccia.




Cercò invano una pista battuta ai margini della foresta. Non vi sono sentieri, a Broceland. 
Nessuno era così folle da inoltrarsi tra quei rovi. I pochi che ci avevano provato non avevano fatto ritorno.
E' una follia, ma devo trovare Cernunnos. Senza il suo appoggio i Keltar delle tribù non mi seguiranno.
Era stato il selvaggio druido Myrlic, che viveva in una baita ai confini del bosco, a spiegargliene la ragione.



Secondo il vecchio Myrlic, il divino Cernunnos, Signore delle Foreste, era uno dei pochi Dominatori dell'Universo che aveva scelto di dimorare espressamente in un luogo fisico.
Mentre gli altri se ne stanno a distanza e ci osservano distratti dall'alto dei mondi sereni, il signore Cernunnos si è calato nel nostro mondo e ha preso apertamente partito.



Era un alleato indispensabile, anche se da tempo non usciva dalla foresta.
Ma se io sono veramente il Principe Promesso, mi concederà udienza.


Prima di inoltrarsi in quel fitto intrico di rovi, Marvin si era assicurato di lasciare le retrovie del suo esercito in buone mani.
Aveva stretto accordo con i capiclan dei villaggi, tutti impressionati dalle capacità di leader che poteva avere un ragazzo neppure ventenne.
Sanno che Vorkidex è rinato in me, ma non sanno che io ho visto qualcosa che nemmeno i druidi conoscono.
Si era guardato bene dal rivelarlo. In quel momento prevaleva la necessità di ricreare il Regno dei Keltar.
A ciò che avverrà dopo, se riuscirò a sopravvivere, ci penseremo dopo. Ogni cosa a suo tempo.
Aveva infuso così tanta fiducia in quelle tribù disperse, che da ogni luogo giungevano volontari per la ristrutturazione del maniero di Caer Dragon caduto in rovina dopo la Primavera di Sangue.


Il patto interiore tra Marvin e Vorkidex, per tenere a bada le memorie di Arexatan, funzionava e resisteva, ma le pretese di Vorkidex aumentavano, e le discrepanze tra i suoi obiettivi e quelli di Marvin si facevano più evidenti.
Quello era un problema più difficile da gestire.
A Vorkidex non posso nascondere nulla. Lui sospetta cosa ho in mente per il futuro, e non gli piace.
Questi pensieri non ti porteranno lontano” gli disse la voce del suo antenato.
Marvin era esasperato.
 Non è un'idea mia! E' Belenos stesso che ha proposto ad Eclion un Nuovo Patto. 
Eclion è un demone! Ed io esigo vendetta contro suo figlio Arexatan!
La vendetta era una cosa da perdenti.
Le persone felici dimenticano e le persone forti perdonano.
L'odio ci rende simili alla parte peggiore di coloro a cui ci opponiamo.
Non ci fu risposta, e questo voleva dire che Vorkidex aveva accettato quella obiezione, ma solo temporaneamente.
Doveva parlarne subito con il suo più fedele amico.
«Chiama Gwydion», disse a una guardia che stava davanti alla sua tenda.
Il giovane druido arrivò poco dopo.

«Ci sono cose che devi sapere. Cose che nemmeno un druido può percepire»
Gwydion annuì gravemente:
<<Lo so: così diceva la profezia. "Potrà vedere dove voi non potrete nemmeno guardare">>
Marvin sospirò.
E' la mia maledizione...
Poi disse:
<<Ho parlato con il druido Myrlic, e sostiene che solo Cernunnos potrà confermare le mie premonizioni>>
Myrlic era considerato quasi un eretico all'interno della confraternita dei druidi, eppure i Keltar erano devoti a lui più che ad ogni altro.
Myrlic è qualcosa di più di un druido, è un intermediario tra gli uomini e gli spiriti della foresta di Broceland.



Gwydion era dubbioso:
<<Myrlic si è compromesso troppo con Cernunnos. I druidi servono Belenos. Non si possono servire due padroni allo stesso tempo!>>
Il giovane Vorkidian scosse il capo:
<<Cernunnos è un Ahura, un angelo custode! Non possiamo dubitare della sua devozione alla nostra causa!>>
Poi la sua voce divenne perentoria:
«Verrai con me a Broceland. Parleremo col divino Cernunnos, il Custode di Broceland! Dovremo cercare di capire i suoi consigli e prendere delle decisioni»



Gwydion annuì: «Farò il mio dovere e ti proteggerò, come ho sempre fatto, ma sappi una cosa: i druidi sono stati istituiti per conservare l'ordine e la tradizione. I Profeti invece sconvolgono questo ordine, e sono rivoluzionari.
 Non sarà facile per me seguirti nel tuo luogo selvaggio. Abbiamo due modi opposti di andare incontro alla verità, e il tuo mi terrorizza»
Marvin rimase in silenzio, riflettendo su quelle parole.




Poi disse:
<<Non devi avere pauraIo non sono qui per abolire la tradizione, ma per portarla a compimento>>
Gwydion annuì:
<<Spero che rimarrai entro questi limiti!>>
Marvin assunse un'aria determinata:
«Puoi starne certo! Non permetterò mai alle forze del Male di imporci le loro condizioni!»


N.d.A.

La foresta di Broceland si ispira a quella di Broceliande o Brocelandia, situata nella Bretagna francese.  In tale foresta sono ambientate parti dei romanzi cavallereschi e cortesi del ciclo bretone arturiano, in particolare quelli riguardanti Merlino, Viviana e Lancillotto.
La "selva oscura" dantesca è sia una allegoria che un correlativo oggettivo dello stato d'animo del protagonista.
Nella seconda immagine, l'albero con il volto scolpito richiama sia il parco degli dei di Grande Inverno (Winterfell) della famiglia Stark ne "Il Trono di Spade" di George Martin, sia gli Ent del "Signore degli anelli" di Tolkien.
Il druido Myrlic è ispirato a Merlino, che in lingua celtica era anche indicato con Myrddin (a volte accompagnato dal secondo nome Wylt o dall'altro secondo nome Emrys). Nella fusione delle due figure di Myrddin Wylt e Myrddin Emrys si trovano le origini di Merlino, o Merlin silvestris o caledonensis.
Cernunnos, come Belenus, è una divinità celtica.
La mappa dell'alta valle amnisiana si ispira alla zona nord-ovest della pianura padana.
Le rovine di Caer Dragon traggono nome dalle fortificazioni dei celti britanni e dei romani celtizzati della Britannia e dal cognome Pendragon del re e dux bellorum Uter, padre di Artù.
La stessa Camelot potrebbe aver avuto origine da Caer Melyn, e quindi Caemlyn, nome della antica capitale del regno dei Keltar.
Keltar Augusti è ispirato ad Augusta Pretoria, cioè la città di Aosta.
Il druido Gwidion è rappresentato nelle vesti di Baelor Targaryen il Benedetto.
Il druido Myrlic è nelle vesti di Aerys I Targaryen il Sapiente de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
La tematica del patto col diavolo richiama naturalmente tutta la tradizione del Faust.
La frase: "Io sono venuto non per abolire, ma per portare a compimento" è tratta dal Vangelo di Matteo, 15-17.






martedì 5 giugno 2012

Gothian. Capitolo 66. Alienor e Lilieth: confessioni reciproche



Dopo quattro giorni di cammino si erano fermate in una locanda, per trascorrere la notte prima di affrontare il tratto più duro della salita del Passo del Lupo.
I pirati al loro seguito si adattavano a dormire in accampamenti tra i boschi, ma le due donne preferivano qualcosa di più sicuro.
Dopo aver cenato, Alienor e Lilieth si erano ritirate nella loro camera, prima di prendere sonno, avevano incominciato a parlare e a farsi reciproche confidenze.
Alienor vedeva Lilieth come una madre e questo aveva reso l'erede di Vorkidian più disponibile alle confessioni.
<<Tu mi chiedi se provo qualcosa per Vyghar e se c'è mai stato niente tra noi?>> esordì Lilieth.



Alienor annuì: erano mesi che in un modo o nell'altro cercava di capire quali fossero i veri sentimenti di Lilieth. Quella sera pareva che un peso enorme la schiacciasse e che avesse bisogno di sfogarsi.
<<Sì c'è stato qualcosa tra noi. Lui era molto innamorato, io ero affascinata da lui, anche se ero sua prigioniera. Mi ha corteggiato per molto tempo. E mi ha fatto credere che Masrek fosse morto. E forse, visto cosa è successo dopo, in un certo senso era vero>>


Si interruppe per qualche secondo, riflettendo bene su quello che stava per rivelare.
<<Quando mi convinsi che Masrek fosse morto, accettai il corteggiamento di Vyghar, ma con prudenza. Certo, il Pirata è un uomo bello e affascinante, carismatico, ironico quanto basta, forse un po' troppo cinico, ma questo fa parte del suo personaggio. C'è voluto molto tempo prima che gli concedessi anche solo un bacio>>



E qui si fermò di nuovo.
<<E poi?>> fu costretta a chiedere Alienor, impaziente.
Lilieth sorrise:
<<Tu hai mai baciato qualcuno?>>
Alienor arrossì:
<<No... ero controllata giorno e notte... ma sono stata innamorata, questo sì>>
La discendente di Vorkidex annuì:
<<Lo avevo immaginato. Anche per me fu così. Masrek fu il mio primo uomo, ed ho conosciuto l'amore con lui. E Vyghar è stato il secondo. Vedi, dopo che ci si è dati un bacio, se la cosa ti piace, se non ci sono altri impedimenti, allora la passione prevale su tutto>>
La principessa di Alfarian lo aveva immaginato:
<<Siete diventati amanti?>>
Lilieth annuì:
<<La parola amante ha una connotazione negativa, implica l'idea del tradimento. Io credevo che Masrek fosse morto. Preferisco dire che io e Vyghar ci siamo amati per molto tempo>>
Alienor era sempre più incuriosita:
<<Stai parlando al passato. Non vi amate più?>>
Lilieth divenne seria:
<<Quando venni a sapere che Masrek era ancora vivo, mi sentii tradita da Vyghar, e la nostra relazione finì>>
C'era sempre una reticenza nelle risposte di Lilieth, un modo di girare attorno alle cose senza nominarle, come se non esistessero nemmeno.
Alienor tornò alla carica:
<<Quando hai saputo che Masrek era vivo, cosa hai provato?>>
Il viso di Lilieth divenne profondamente triste:
<<Tu non ci crederai, ma nonostante fossero passati tanti anni, sentivo di amarlo ancora! Non sapevo niente del suo incesto con Ellis... questo ovviamente ha cambiato le cose>>
E si fermò ancora, come vergognandosi di se stessa.
<<Quindi finalmente ammetti di non amarlo più...>>
Lilieth abbassò gli occhi, come se si vergognasse di quello che stava per dire:
<<C'è una differenza, Alienor, tra amare e voler bene. Io ho smesso di volergli bene, ma non di amarlo. Anzi, ora lo amo ancora di più>>
Alienor riconobbe una citazione.
Amare magis, sed minus bene velle...
Lilieth riprese il suo discorso:
<<A volte succede di amare qualcuno senza volerlo, senza capirne il motivo, senza perdonarsi il fatto di perdonargli tuttofinendo addirittura per odiare il proprio stesso amore per quella persona!>>
Dal modo triste in cui lo diceva, e dagli occhi lucidi, si poteva capire chiaramente che quel sentimento le provocava ancora una grande sofferenza.
Presentato così, l'amore appariva ad Alienor qualcosa di terribile.
<<Vyghar ti aiuterebbe a dimenticarlo, e a ritrovare la tua dignità!>>
Lilieth scosse il capo:
<<In questo momento sarebbe un ripiego. Vyghar mi attrae sempre molto. Ma l'amore è un'altra cosa. Forse sono una donna all'antica, ma io ho amato veramente un solo uomo, Masrek, e l'ho amato davvero, e lo amerò sempre, anche se non gli voglio più bene, anzi, lo odio: non so come questo sia possibile, ma lo sento, e ne sono straziata...>>
 Ancora una citazione. Forse perché questi sentimenti sono eterni.
Odi et amo. Quare id faciam, nescio, sed fieri sentio, et excrucior...


N.d.A.

Alienor di Alfarian è interpretata da Joanna Lannister e Rhaella Targaryen de "Il trono di spade" di George Martin.
Lilieth Vorkidian è intepretata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine Pendragon in "Camelot".
Masrek Eclionner da giovane è rappresentato da Jon Snow nelle "Cronache del ghiaccio e del fuoco".
Vyghar di Linthael è intepretato da Johnny Depp nel ruolo di Jack Sparrow nella serie "Pirati dei Caraibi".
Le citazioni in latino (lingua latheari antica) sono di Catullo.